Regio Esercito: differenze tra le versioni
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{{unità militare
| Nome =
| Immagine = Flag of Italy (1860).svg
| Didascalia = [[Bandiere dello Stato italiano#Il Regno d'Italia|Bandiera di guerra del Regno d'Italia]]
| Categoria = esercito
| Attiva = 4 maggio [[1861]] – 18 giugno [[1946]]
| Nazione = {{ITA 1861-1946}}
| Alleanza = [[Alleanza italo-prussiana]] ([[1866]])<br />[[Triplice alleanza (1882)|Triplice alleanza]] ([[1882]]-[[1915]])<br />[[Triplice Intesa]] (1915-[[1918]])<br />[[Potenze dell'Asse|Asse]] ([[1938]]-1940)<br />[[Patto Tripartito|Tripartito]] ([[1940]]-[[1943]])<br />[[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] (1943-[[1945]])
| Servizio = [[Forza armata]]
| Tipo = [[Esercito]]
| Descrizione_ruolo =
| Ruolo = [[Fanteria]]<br/>[[Cavalleria]]<br/>[[Artiglieria]]<br/>[[Truppe corazzate]]<br/>[[Genio militare|Genio]]<br/>[[Fanteria motorizzata]]
| Dimensione = ~{{formatnum:935000}} uomini (1915)<ref name=EI>[http://xoomer.virgilio.it/ramius/Militaria/esercito_italiano_1915.html Ordine di battaglia REI 1915]</ref><br />~{{formatnum:3045000}} uomini (1918)<ref name=R>[http://xoomer.virgilio.it/ramius/Militaria/esercito_italiano_1918.html Ordine di battaglia REI 1918]</ref><br />~{{formatnum:1875000}} uomini (1940)<ref name=REI>[http://xoomer.virgilio.it/ramius/Militaria/regio_esercito_1940_1.html Ordine di battaglia REI 1940]</ref><br />~{{formatnum:3095000}} uomini (1943)<ref name=RE>[http://xoomer.virgilio.it/ramius/Militaria/regio_esercito_1943.html Ordine di battaglia REI 1943]</ref><br />~{{formatnum:76500}} uomini (1944)<ref>[http://xoomer.virgilio.it/ramius/Militaria/esercito_regno_del_sud_1944.html Ordine di battaglia 1944]</ref><br />~{{formatnum:254000}} uomini (1945)<ref>[http://xoomer.virgilio.it/ramius/Militaria/regio_esercito_1945.html Ordine di battaglia nel 1945]</ref>
| Struttura_di_comando = [[Forze armate italiane|Forze armate del Regno d'Italia]]
| Descrizione_guarnigione = [[Stato
| Guarnigione = [[Torino]] ([[1861]]-[[1864]])<br />[[Firenze]] (1864-[[1871]])<br />[[Roma]] (1871-[[1943]])<br />[[Brindisi]] (1943-[[1944]])<br />[[Salerno]] (1943-[[1945]])<br />[[Roma]] (1945-[[1946]])
| Descrizione_equipaggiamento =
| Equipaggiamento =
| Soprannome =
| Patrono =
| Motto = ''
| Descrizione_colori =
| Colori = [[Tricolore italiano]]
| Marcia =
| Mascotte =
| Battaglie = *[[brigantaggio postunitario italiano|Repressione del brigantaggio postunitario italiano]]
*[[Terza guerra
*[[Presa di Roma]]
*[[Guerra mahdista]]
*[[Guerra d'Eritrea]]
*[[Guerra
*[[
*[[Guerra italo-turca]]
*[[Prima guerra mondiale]]
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*[[Invasione italiana dell'Albania|Invasione dell'Albania]]
*[[Seconda guerra mondiale]]
| Peacekeeping = [[Corpo di spedizione italiano nella Saar]]<br />[[Corpo di spedizione italiano in Alta Slesia]]<br />[[Corpo di spedizione italiano a Creta]]
| Anniversari = 4 novembre (dal [[1918]])
| Decorazioni =
| Onori di battaglia =
| Sito internet =
| Reparti_dipendenti = [[Arma dei Carabinieri|Reali Carabinieri
| Descrizione_capo_cerimoniale =
| Capo_cerimoniale =
| Descrizione_Colonel_in_Chief = [[Capo di stato maggiore dell'Esercito
| Colonel_in_Chief = [[Luigi Cadorna]]<br />[[Armando Diaz]]<br />[[Pietro Badoglio]]<br />[[Alberto Pariani]]<br />[[Rodolfo Graziani]]<br />[[Vittorio Ambrosio]]<br />[[Mario Roatta]]<br />[[Raffaele Cadorna (1889-1973)|Raffaele Cadorna]]
| Comandanti degni di nota =
| Descrizione_simbolo = [[Stellette]]
| Simbolo = [[File:Stellette Italia2.jpg|center|100px]]
| Descrizione_simbolo2 =
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| Titolo_vario1 =
| Descrizione_vario1 =
| Testo_vario1 =
| Altro_campo =
| Altro =
| Note =
| Ref = Fonti citate nel corpo del testo
}}
Il '''
== Storia ==
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{{approfondimento
|allineamento = sinistra
|titolo
|larghezza = 250px
|contenuto = Nel Regio Esercito la prima idea di soldati specializzati nei combattimenti in alta montagna nacque nel 1859: un consistente gruppo di volontari al comando di [[Giuseppe Garibaldi]], e sostenuti dal [[primo ministro]] piemontese [[Camillo Benso, conte di Cavour|Cavour]], assunse la denominazione di "[[Cacciatori delle Alpi]]"; in realtà i primi reparti specializzati hanno origine per l'Italia nel 1786.<ref name=anca>{{cita web |url=http://www.associazionenazionalecacciatoridellealpi.it/storia/originestorica.aspx |titolo=Copia archiviata |accesso=24 aprile 2011 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110921113507/http://www.associazionenazionalecacciatoridellealpi.it/storia/originestorica.aspx }} Origine Storica del Termine "Cacciatori delle ALPI" - accesso 24 aprile 2011</ref>
}}
Ai 20 [[reggimento|reggimenti]] di fanteria sardi esistenti se ne aggiunsero poi 46, ai 9 di cavalleria altri 10, e 26 battaglioni ai 10 di [[bersaglieri]].<ref>{{treccani|le-forze-armate_(L'Unificazione)|Le forze armate|autore=Fortunato Minniti}}</ref>
La lotta al [[brigantaggio postunitario italiano]] e la [[terza guerra
Centocinquant'anni fa - accesso 24 aprile 2011</ref> i {{formatnum:320000}} soldati ed {{formatnum:11000}} ufficiali erano quindi raggruppati in 18 divisioni.<ref>http://www.ilgiornaledellazio.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1773:150d-anniversario-costituzione-esercito-italiano&catid=88:notizie-dalla-capitale-&Itemid=193 150º Anniversario costituzione esercito italiano - accesso 24 aprile 2011</ref>
=== La presa di Roma, la riforma Ricotti e i primi impegni coloniali ===
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Il 20 settembre [[1870]], sotto il comando del [[generale]] [[Raffaele Cadorna (1815-1897)|Raffaele Cadorna]], i [[bersaglieri]] del IV [[Corpo d'armata]], entrando attraverso la [[breccia di Porta Pia]] aprirono un varco nelle mura di Roma ed [[Presa di Roma|occuparono la città]] che divenne la [[Capitale (città)|capitale]] del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]].<ref name=storia1/>
Intanto a partire dallo stesso anno e fino a quasi tutto un decennio il generale [[Cesare Francesco Ricotti-Magnani]], ricoprì l'incarico di ''Ministro della Guerra''; questi promosse una riforma di riorganizzazione; nel 1872 venne creato un nuovo corpo specializzato: gli [[Alpini]].<ref name="esercito.difesa.it">{{cita web|url=http://www.esercito.difesa.it/root/unita2_sez/arma_ftr_rgt_alp.asp|titolo=Storia degli Alpini, www.esercito.difesa.it|accesso=3 dicembre 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://www.webcitation.org/6HuPxzoqr?url=http://www.esercito.difesa.it/root/unita2_sez/arma_ftr_rgt_alp.asp|dataarchivio=6 luglio 2013}}</ref>
Allo scoppio, il 5 febbraio [[1885]], della [[guerra d'Eritrea]], il [[colonnello]] [[Tancredi Saletta]] sbarcò con meno di 1.000 uomini a [[Massaua]], in [[Eritrea]]. Tuttavia il [[colonialismo italiano]] subì una battuta d'arresto nel [[1896]] con la [[battaglia di Adua]] avvenuta nell'ambito della [[guerra di Abissinia]].<ref name=storia1/>
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L'anno successivo iniziarono gli impegni internazionali, nell'ambito della collaborazione con un corpo internazionale per la pacificazione della rivolta contro la dominazione [[Impero ottomano|turca]] durante la [[Guerra greco-turca (1897)|guerra greco-turca del 1897]], a cui il Regno d'Italia durante la [[rivolta di Creta del 1897-1898|rivolta di Creta]] con l'invio di un corpo di spedizione sbarcato a [[Suda (isola)|Suda]], nell'isola di [[Creta (Grecia)|Creta]], il 25 aprile [[1897]]. Parallelamente verranno costituiti i ''[[Regi corpi truppe coloniali]]'' - in Eritrea, [[Somalia]] e, successivamente, in Libia - per coadiuvare le truppe italiane nel controllo del territorio; queste truppe dovevano formare anche una classe media coloniale legata agli interessi degli imprenditori italiani.<ref>Domenico Quirico, ''[[Lo squadrone bianco]]''</ref>
Il 14 luglio [[1900]] venne costituito a [[Napoli]] il [[Corpo di spedizione italiano in Cina]] con reparti di esercito e fanteria di marina per contrastare la [[
=== La prima guerra mondiale e l'intervento in Albania ed in Macedonia ===
{{Vedi anche|Organizzazione del Regio Esercito durante la
Il 24 maggio [[1915]] l'esercito italiano avanzò oltre il confine [[Impero austro-ungarico|austro-ungarico]] segnando l'apertura delle ostilità anche per l'Italia nella [[prima guerra mondiale]]. {{Senza fonte|L'inizio del conflitto aveva accresciuto a 12 i corpi d'armata e a 25 le divisioni, e l'esercito italiano aumentò fino a raggiungere le {{formatnum:900000}} unità. Anche le iniziali 600 mitragliatrici {{formatnum:3000}} bocche da fuoco di vari calibri si moltiplicarono enormemente durante la ostilità}}. Il Regio Esercito, entrò in guerra con una grave carenza nella dotazione delle armi automatiche, ricevette dalla Francia {{formatnum:1729}} esemplari di [[fusil mitrailleur Mle 1915 CSRG]], nel calibro originale francese 8 mm Lebel,<ref>Nevio Mantoan, ''Armi ed equipaggiamenti dell'Esercito Italiano nella Grande Guerra 1915-1918'', Gino Rossato Editore, 1996.</ref> che però si rivelarono inadatti alla [[guerra di trincea]]. Furono impiegate nelle [[autoblindo]] [[Lancia 1Z]] come armi per l'equipaggio, ma a causa della loro inaffidabilità e dell'ingombro eccessivo, vennero ben presto sostituiti in questo ruolo dal [[Carcano Mod. 91]]. Alla fine della guerra gli esemplari rimasti furono rapidamente dismessi. Nel corso della guerra inoltre presero vita gli [[Arditi]], venne potenziato il [[Servizio Aeronautico]]; vennero inoltre utilizzati, seppur sporadicamente, alcuni carri armati [[Renault FT]].
[[File:1GM artiglieria.jpg|thumb|Un obice scudato dell'artiglieria italiana durante la prima guerra mondiale]]Nell'estate del [[1916]] si concluse la [[sesta battaglia dell'Isonzo]] che portò alla conquista di [[Gorizia]], grazie anche alla presa del [[Monte Sabotino]] ad opera della 4ª Divisione agli ordini di [[Pietro Badoglio]]. La 12ª ed ultima battaglia dell'Isonzo segnò invece, il 24 ottobre 1917, la catastrofica [[Battaglia di Caporetto|sconfitta di Caporetto]]. Le forze austro-tedesche sfondarono proprio nel settore del XXVII Corpo d'armata comandato dal "fuggiasco di Tolmezzo" (Pietro Badoglio), ma la [[Prima battaglia del Piave|resistenza delle truppe sul Piave]] e sul monte Grappa dal 10 novembre al 4 dicembre 1917 posero fine alla fase negativa della guerra. L'anno successivo, il [[1918]], la [[battaglia del solstizio]] (15-22 giugno) e [[Battaglia di Vittorio Veneto|di Vittorio Veneto]] (23 ottobre-3 novembre) segnarono la definitiva vittoria italiana.<ref name=storia2>{{cita web|url=http://www.esercito.difesa.it/Storia/storia_esercito/1915_1918/Pagine/default.aspx|titolo=La Storia > 1915 - 1918|sito=esercito.difesa.it|accesso=23 agosto 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111020195820/http://www.esercito.difesa.it/Storia/storia_esercito/1915_1918/Pagine/default.aspx}}</ref>
Nel 1918 il Regio Esercito fu impiegato anche all'estero: in [[Francia]] con il [[II Corpo d'armata italiano in Francia|II Corpo d'armata]] combatté a [[Offensiva di primavera#Friedensturm|Bligny]] (15 - 23 luglio) e lungo lo ''[[Chemin des Dames]]'' (10 - 12 ottobre); in [[Albania]] vinse la [[battaglia di Malakastra]] (6-9 luglio).
Operò anche sul fronte dei Balcani, con la [[Campagna di Albania]] e l'impegno in [[Macedonia (regione storica)|Macedonia]], dove fu inviato un [[Corpo di spedizione italiano in Macedonia|corpo di spedizione]]. Le truppe italiane occuparono [[Durazzo]] il 29 dicembre 1915 e [[Bitola]] il 18 novembre 1916<ref name=storia2/> rimanendo fino al 1918.
Il conflitto mobilitò circa {{formatnum:4000000}} di militari, fece circa {{formatnum:600000}} caduti e {{formatnum:1500000}} tra feriti e invalidi.<ref name=storia2/> Dopo la
=== Il ventennio fascista, la guerra di Etiopia, la guerra di Spagna e l'invasione dell'Albania ===
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Dopo la conclusione vittoriosa della ''[[Grande Guerra]]'', il Regio Esercito venne ridimensionato congedando la maggior parte dei [[Reggimento|reggimenti]] di cavalleria e fanteria e vennero sciolti gli ''Arditi''.
Durante il [[ventennio fascista]] il [[governo Mussolini]] tra gli anni '20 e '30 emanò alcune riforme relative all'assetto generale; e nel 1923 il ''[[Servizio Aeronautico]]'' viene separato dall'esercito trasformandosi nella ''[[Regia Aeronautica]]''. In questi anni inoltre videro la luce i primi reparti corazzati.<ref>{{Cita web |url=http://www.regioesercito.it/recensioni/lembo2.htm |titolo=Regio Esercito - Recensioni editoriali<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=24 aprile 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111204004035/http://www.regioesercito.it/recensioni/lembo2.htm |urlmorto=no }}</ref> Negli anni trenta il ''[[Regio Corpo Truppe Coloniali]]'' coadiuvò quelle nazionali durante il completamento dell'occupazione della Somalia, fino ad allora controllata solo parzialmente dalle truppe italiane nelle zone attorno alla capitale Mogadiscio e a pochi presidi lungo la costa. Il [[1935]] fu l'anno d'inizio della [[guerra d'Etiopia]] a cui il Regio Esercito partecipò varcando il [[Mareb]] il 3 ottobre ed entrando in [[Addis Abeba]] il 5 maggio [[1936]].<ref name=storia3>{{cita web|url=http://www.esercito.difesa.it/Storia/storia_esercito/19191939/Pagine/default.aspx|titolo=La Storia > 1919 - 1939|sito=esercito.difesa.it|accesso=23 agosto 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111020195825/http://www.esercito.difesa.it/Storia/storia_esercito/19191939/Pagine/default.aspx}}</ref>
Intanto durante gli [[anni 1930|anni trenta]] erano state progettate e prodotte nuove armi come il pezzo contraereo [[90/53 Mod. 1939]], l'[[obice]] [[149/19 Mod. 1937]] e il mortaio [[Ansaldo 210/22 Mod. 1935]] ma pochissimi esemplari furono prodotti e distribuiti per carenza di risorse. Nel campo dell'armamento individuale vi fu l'introduzione del [[Beretta MAB 38]] (usato da truppe speciali come la [[185ª Divisione paracadutisti "Folgore"]]), la mitragliatrice [[Breda Mod. 37]] o la pistola [[Beretta M34]] per ufficiali, anche se la stragrande maggioranza delle truppe utilizzarono armi obsolete risalenti ancora al primo conflitto mondiale, e i nuovi carri armati disponibili erano il carro [[CV33|L3]], leggero e con armamento fisso, e l'[[M11/39]], carro medio costruito con l'armamento principale in casamatta e armamento secondario in torretta, ma che si rivelò non particolarmente efficace.
[[File:El Alamein10.jpg|thumb|Il cannone 90/53 Mod. 39]]
Con lo scoppio della [[guerra civile spagnola]] nel 1936, venne inviato in [[Seconda
Nell'aprile del 1939, in seguito all'[[invasione italiana dell'Albania]], l'esercito occupò e presidiò le più importanti città dell'ex regno di [[Zog I di Albania|Zog I]].<ref name=storia3/>
===
{{vedi anche|Superesercito|Battaglia delle Alpi Occidentali|Campagna dell'Africa Orientale Italiana
Allo scoppio della [[seconda guerra mondiale]] quando la [[Germania nazista]] invase la [[seconda Repubblica di Polonia]], l'Italia dichiarò la propria "[[non belligeranza]]" poiché Mussolini, conscio del fatto che le [[guerra
[[File:Bundesarchiv Bild 101I-783-0104-38, Nordafrika, italienische Panzer M13-40.jpg|thumb|Carri [[M13/40]] in movimento nel deserto, aprile/maggio 1941]]
Durante la [[campagna di Francia]], la [[battaglia delle Alpi Occidentali]] fu la prima operazione in cui venne impiegato il Regio Esercito, e si risolse con una vittoria tattica italiana bilanciata dall'occupazione italiana di alcuni comuni lungo il confine, cone sancito dall'[[armistizio di Villa Incisa]]. Si concluse con la sconfitta invece l'iniziativa in [[Africa Orientale Italiana|Africa orientale]] dove, nonostante il successo ottenuto con la conquista della [[Somalia
Nel frattempo, in Africa settentrionale, le poco numerose ma molto mobili e ben equipaggiate forze della [[Western Desert Force]] sconfissero e fecero prigionieri decine di migliaia di soldati italiani, distruggendo inoltre le dieci divisioni della 10ª Armata (tra cui [[63ª Divisione fanteria "Cirene"|''Cirene'']], [[62ª Divisione fanteria "Marmarica"|''Marmarica'']], [[Brigata "Catanzaro"|''Catanzaro'']]) e conquistando le piazzeforti di [[Bardia]] e [[
Nell'ottobre 1940 ebbe invece inizio la [[campagna italiana di Grecia]]. L'operazione risultò essere mal pianificata e mal preparata, con i soldati italiani che si ritrovarono quasi subito in inferiorità numerica e in una difficile situazione logistica rispetto ai Greci e che vennero conseguentemente respinti fin dentro i confini albanesi. Il lento ma continuo affluire dei rinforzi italiani permise poi di fermare l'avanzata ellenica ma l'elemento determinante per l'esito del conflitto fu l'[[operazione Marita|intervento tedesco]]. Contemporaneamente all'azione in Grecia reparti tedeschi, italiani e ungheresi [[Invasione della Jugoslavia|invadevano la Jugoslavia]], piegandone la resistenza in undici giorni.
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Da quel momento il Regio Esercito dovette impegnarsi in un ingrato e logorante compito di occupazione di parte del territorio greco e jugoslavo dove furono schierate nel periodo 1941-1943 oltre 30 divisioni; il teatro balcanico fu l'area dove furono impiegati il maggior numero di soldati italiani. Fin dal luglio 1941 in vaste zone della Jugoslavia si sviluppò la crescente resistenza dei [[partigiani jugoslavi]] di [[Josip Broz Tito]] che misero a dura prova le truppe italiane in Montenegro, Bosnia, Dalmazia e Slovenia. Nonostante l'ingente spiegamento di forze, le continue operazioni anti-partigiane e la collaborazione dei [[cetnici]], nel 1943 le divisioni del Regio Esercito subirono una pesante sconfitta nella [[battaglia della Neretva]].
Nel luglio [[1941]] Mussolini decise l'invio al [[fronte orientale (1941-1945)|fronte orientale]] di un corpo di spedizione italiano raggruppato nel ''[[Reparti italiani al fronte orientale|CSIR]]'' (Corpo di Spedizione Italiano in Russia) e ampliato un anno dopo fino a creare l{{'}}''ARMIR'' (ARMata Italiana in Russia). L'[[Armata Rossa]] e il rigore dell'inverno russo misero a dura prova i soldati italiani al fronte, travolti dall'[[operazione Piccolo Saturno]] e dall'[[offensiva
Nel luglio 1943 gli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] diedero il via all'[[
==== La guerra di liberazione ====
{{vedi anche|Regno del Sud|Guerra di
[[File:Re brindisi.jpg|thumb|left|Puglia, settembre 1943: dopo l'armistizio, Vittorio Emanuele III passa in rassegna una formazione del Regio Esercito, probabilmente appartenente al [[
Caduto il governo Mussolini il 25 luglio 1943, il maresciallo d'Italia [[Pietro Badoglio]] fu incaricato dal re di guidare il governo e iniziò a intavolare le trattative di resa con gli anglo-americani, l'[[Armistizio di Cassibile|armistizio]] venne firmato il 3 settembre 1943 e reso pubblico dagli Alleati l'8 settembre, poco dopo anche Badoglio [[Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943|confermava la notizia]].
All'annuncio dell'armistizio, la [[Wehrmacht]] diede il via alla già preparata [[Operazione Achse]], le truppe tedesche intimarono ai reparti italiani di scegliere se continuare a combattere al loro fianco o di deporre le armi, le unità del Regio Esercito che rifiutarono queste intimazioni vennero attaccate e generalmente sopraffatte, in alcuni casi si ebbero fucilazioni di massa dei prigionieri come durante l'[[eccidio di Cefalonia]], in altri casi alla resa seguì la decimazione degli ufficiali. Solo in [[Sardegna]] e [[Corsica]] il Regio Esercito ebbe la meglio sui tedeschi. Nei [[Penisola balcanica|Balcani]] alcuni di coloro che riuscirono a fuggire all'[[Internati Militari Italiani|internamento]] entrarono a far parte dei movimenti partigiani locali, creando anche proprie unità nazionali come le divisioni partigiane [[Divisione italiana partigiana "Garibaldi" (Montenegro)|Garibaldi]] e [[Divisione Italia|Italia]].<ref name=storia5/>
Anche in Italia i soldati del regio esercito sfuggiti alla cattura da parte tedesca entrarono nelle unità partigiane e della Resistenza, tra cui le [[formazioni autonome militari]] e il [[fronte militare clandestino]]. Inoltre, al [[Governo Badoglio I|Governo Badoglio]] fu permesso di dar vita al [[
La [[seconda guerra mondiale]] costò al Regio Esercito {{formatnum:161729}} tra morti e dispersi fino all'8 settembre 1943, {{formatnum:73277}} nel periodo settembre - ottobre 1943, circa {{formatnum:12000}} nella lotta di liberazione e circa {{formatnum:60000}} periti nei [[Campo di concentramento|campi di concentramento]].<ref name=storia5/>
=== Il secondo dopoguerra e la nascita della Repubblica Italiana ===
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* addestramento e complementi (Centro Addestramento Complementi di [[Cesano (Roma)|Cesano]] e [[Comando per la formazione e Scuola di applicazione|scuole]]) su {{formatnum:10000}} uomini<ref name=sito6>{{cita web|url=http://www.esercito.difesa.it/Storia/storia_esercito/19461947/Pagine/default.aspx|titolo=La Storia > 1946 - 1947|sito=esercito.difesa.it|accesso=23 agosto 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110704160004/http://www.esercito.difesa.it/Storia/storia_esercito/19461947/Pagine/default.aspx}}</ref>
Lo [[Stato
Con la [[nascita della Repubblica Italiana]] e la decisione di [[Umberto II
== Personale ==
=== Composizione ===
Le truppe erano costituite in massima parte da cittadini italiani, sebbene fossero presenti anche individui di nazionalità diversa, soprattutto con lo sviluppo del [[colonialismo italiano]] e nei ''[[regi corpi
=== Modalità di arruolamento ===
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In ogni caso il personale affluiva presso i rispettivi [[distretto militare (Italia)|distretti militari]] - situati in quasi tutte le [[province]] - e da questi inviati ai vari [[reggimento|reggimenti]] di assegnazione che si occupavano direttamente di tutto il ciclo addestrativo: vestizione presso il deposito di reggimento (o di battaglione/gruppo nelle [[Alpini|unità alpine]]), addestramento di base presso un apposito [[plotone]] di istruzione e in breve tempo affiancamento al personale più anziano, poiché non erano specificamente previste strutture dedicate all'[[addestramento militare]].
===
Non erano previste apposite strutture per l'addestramento delle reclute, inoltre i [[coscritto|coscritti]] chiamati alle armi affluivano presso i rispettivi "distretti militari" e da questi inviati ai [[reggimento|reggimenti]] di assegnazione, che si occupavano direttamente di tutto il ciclo di addestramento: vestizione presso il deposito di reggimento (di battaglione/gruppo nelle unità alpine), addestramento di base presso un apposito [[plotone]] di istruzione e, in breve tempo, affiancamento al personale con maggiore anzianità di servizio.
* ''Esercito in servizio permanente'' - comprendeva il personale militare servizio permanente comprendente le classi alle armi per il compimento degli [[Servizio militare|obblighi di leva]] e le classi congedate da poco ma che potevano essere immesse, in caso di richiamo, nel [[contingente militare]] alle armi.▼
L'inquadramento poteva avvenire in:
▲* ''Esercito in servizio permanente'' - comprendeva il personale militare servizio permanente
* "''Milizia Mobile''" - comprendeva tutte quelle classi in [[congedo militare]] che avevano lasciato l'esercito ed era formata dalle quattro classi più giovani in congedo dopo le 5 classi destinate a completare l'esercito di prima linea. Costituiva, in caso di richiamo, nuove unità che erano previste fin dal tempo di pace, e poteva contare sulla carta su 900 compagnie di [[fanteria]], 60 di [[artiglieria]] e 10 di [[genio militare]].<ref>{{cita web|url=http://www.storiaememoriadibologna.it/struttura-dellesercito-italiano-al-momento-dellent-56-organizzazione#sthash.p9hfZhKx.dpuf|titolo=Struttura dell’Esercito italiano al momento dell’entrata in guerra}}</ref>
* "''Milizia Territoriale''" - comprendeva le classi in congedo più anziane, in particolare le sette classi successive a quelle della milizia mobile, ed era prevalentemente adibita alle scorte dei prigionieri di guerra e solo eccezionalmente collaborava alle azioni dell'esercito. Con compiti principalmente di servizio territoriale in quelle località rimaste temporaneamente sprovviste di reparti di truppa dell'esercito. Secondo l'[[organizzazione del Regio Esercito durante la prima guerra mondiale]] in caso di mobilitazione generale avrebbe potuto contare su 198 battaglioni di fanteria, 8 reggimenti di Alpini, 9 battaglioni del genio e 113 compagnie presidiarie.<ref>{{cita web |url=http://www.carabinieri.it/editoria/rassegna-dell-arma/la-rassegna/anno-2006/n-2---aprile-giugno/studi/la-preparazione-e-la-mobilitazione-generale-dell%27esercito-italiano-all%27inizio-della-prima-guerra-mondiale |titolo=La preparazione e la mobilitazione generale dell'Esercito Italiano all'inizio della Prima Guerra Mondiale |autore=Daniele Cellamare |urlmorto=sì |accesso=11 febbraio 2021 |dataarchivio=20 gennaio 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210120173251/http://www.carabinieri.it/editoria/rassegna-dell-arma/la-rassegna/anno-2006/n-2---aprile-giugno/studi/la-preparazione-e-la-mobilitazione-generale-dell%27esercito-italiano-all%27inizio-della-prima-guerra-mondiale }}</ref>
* "''Milizia Comunale''" - svolgeva funzioni di servizio nel comune dei residenti dei richiamati, e in essa erano inquadrati i militari in congedo residenti nel comune, senza distinzione di arma, corpo e categoria, cominciando dagli appartenenti alle classi più giovani. Per il loro comando era prescritto che dovevano precettarsi annualmente gli ufficiali superiori e inferiori scegliendoli tra quelli appartenenti alle categorie in congedo.<ref>{{Cita web |url=https://www.google.com/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=&ved=2ahUKEwjty_P4xOHuAhUFcBQKHYHACbkQFjAAegQIARAC&url=http%3A%2F%2Faugusto.agid.gov.it%2Fgazzette%2Findex%2Fdownload%2Fid%2F1876160_PM&usg=AOvVaw14FtlI1emz98bgy-hmn_jU|titolo=G.U. 11 luglio 1876 n.160 |accesso=5 dicembre 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161031123801/http://augusto.agid.gov.it/#giorno=11&mese=07&anno=1876 |urlmorto=sì }}</ref>
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=== Treni militari ===
{{Vedi anche|Treni armati del Regio Esercito}}
Il Regio Esercito utilizzò i treni in entrambe le guerre mondiali: nella Prima sul [[Fronte italiano (1915-1918)|Fronte italiano]], nella Seconda nei [[Penisola balcanica|Balcani]].
== Corpi disciolti ==
I corpi disciolti durante la storia della forza armata furono la [[Guardia
;Cacciatori d'Africa
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Truppe italiane stanziate in Albania.
;Guardia alla
{{Vedi anche|Guardia alla
Truppe stanziate ai confini terrestri del Regno d'Italia.
;Guardia
{{Vedi anche|Guardia
Truppe post-
;Guardia reale albanese
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Truppe impiegate come esercito coloniale nella [[Concessione italiana di Tientsin]].
;Raggruppamento
{{Vedi anche|Raggruppamento
Truppe composte essenzialmente da stranieri impiegate nella Seconda guerra mondiale.
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== Bibliografia ==
* {{cita libro|cognome=Morandi|nome=Giovanni|titolo=Alpini, dalle Alpi all'Afghanistan|anno=2003|editore=Poligrafici editoriali|città=Bologna|cid=G. Morandi}}
*
* [http://books.google.it/books?id=T_QRAAAAYAAJ Annuario dell'Italia militare per il 1864] tip. scolastica di S. Franco e figli, 1864, originale
== Voci correlate ==
* [[Alpini]]
* [[Arma del
* [[Bersaglieri]]
* [[Divisioni del Regio Esercito nella seconda guerra mondiale]]
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{{Eserciti della prima guerra mondiale}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|Grande Guerra|seconda guerra mondiale|risorgimento|storia d'Italia}}
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