Francesco Bertos: differenze tra le versioni

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|Sesso = M
|LuogoNascita = Dolo
|LuogoNascitaLink = Dolo (Italia)
|GiornoMeseNascita = 23 maggio
|AnnoNascita = 1678
|LuogoMorte = Dolo
|LuogoMorteLink = Dolo (Italia)
|GiornoMeseMorte = 28 novembre
|AnnoMorte = 1741
|NoteMorte = <ref>{{cita|Avery 2008}}.</ref>
|Attività = scultore
|Epoca = 1700
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = noto soprattutosoprattutto per i suoi intricati gruppi di piccole figure
}}
 
== Biografia ==
L'artista è rimasto per lungo tempo oscuro e rimangono ancora diversi interrogativi irrisolti sulla sua vita. L'inizio romano della sua attività, riportato in più testi, risulta oggi negato<ref>{{Cita|Avery 2008|pp. 13, 22 n. 4.}}</ref>. Rimane invece plausibile che avesse avuto qualche esperienza fuori dal Veneto e un rapporto, non meglio precisato, con il più anziano scultore friulano Girolamo Bertos, attivo in Romagna.[[File:Vessel with three putti MET DP-917-001.jpg|miniatura|Francesco Bertos, ''Calamaio con tre puttiIputti'', forse 1738, bronzo, 38,1×23,5×16,8 cm, New TorkYork, Metropolitan Museum|sinistra]]
 
La notizia di Giannantonio Moschini che, nel 1817 definiva Francesco Bertos «valente discepolo di [[Giovanni Bonazza|Gio Bonazza]]»<ref>Moschini però lo definisce ipercorrettamente «Bertozzi Francesco» vedi: {{Cita libro|autore=Giannantonio Moschini|titolo=Guida per la città di Padova all'amico delle belle arti|anno=1817|editore=fratelli Gamba|città=Venezia|pp=182, 253}}</ref> risulta invece sufficientemente corretta in quanto sicuramente il Bertos fu generico "lavorante" e poi collaboratore dello scultore veneziano, come documentato in due attestati di pagamento del 1707 e 1710. Anche alcune opere di quel periodo correlate al Bonazza sono attribuibili al Bertos, come i due putti che affiancano il busto della Vergine del veneziano sopra l'altare maggiore della parrocchiale di Caselle di [[Santa Maria di Sala]] o la figura distesa della ''Maddalena penitente'', pendant del ''Girolamo penitente'', invece del Bonazza e anch'esso disteso (ambedue a Padova nella Biblioteca Universitaria)<ref>{{Cita|Guerriero 2002|pp. 113-118.}}</ref>.
 
L'attività autonoma e più tipica di Bertos inizia documentatamente nel 1715 con la commissione di Antonio Manin di alcuni gruppi di piccole figure in marmo per la [[Villa Manin|villa]] di [[Passariano]]. Lo scultore ne realizzò otto fino al 1719 cui seguirono delle grandi statue da giardino. Dal 1722 è documentato l'invio di alcune opere allaallo zar [[Pietro I di Russia|Pietro il Grand]]<nowiki/>e. Tra il 1738 e !7391739 eseguì due gruppi in bronzo per casa iil re di Sardegna<ref>{{Cita|Bacchi 2016|pp. 168-169.}}</ref>. Oltre ai Savoia il Bertos continuò ad essere apprezzato e ambito dalla nobiltà e dal potentato veneziano: erano segnalate diverse sue opere nalnel [[Palazzo Morosini Sagredo|palazzo Sagredo]] e nel [[Palazzo Pisani a Santo Stefano|palazzo Pisan]]<nowiki/>i. e ilIl [[Johann Matthias von der Schulenburg|maresciallo von der Schulenburg]] ne possedeva dodici esemplari<ref>{{Cita|Viancini 1994|pp. 143, 147.}}</ref>. Negli ultimi anni di vita lavorò ancora per i [[Pisani (famiglia)|Pisani]] realizzando le statue, questa volta grandi e un tempo attribuite genericamente allalla bottega del Bonazza, da porre a coronamento del palazzo dominicale nella nuova loro [[Villa Pisani (Stra)|villa di Stra]]<ref>{{Cita|Guerriero 2009|p. 208.}}</ref>.
 
{{Clear}}
Certamente l'attenzione all'opera dello scultore dolese non va posta ai pezzi di maggiore dimensione in pietra in cui si smorza la brillantezza dei piccoli gruppi<ref>{{Cita|Avery 2008|p. 17.}}</ref>. Questi invece appaiono talmente fantasiosi e animati da giustificare l'ammirazione dei suoi contemporanei. Si tratta di complessi gruppi di figure intrecciate in movimenti dinamici a sviluppo piramidale Si considera che l'attività sia iniziata con dei gruppi in marmo per poi passare alla preferenza del bronzo, più sicuro nella solidità dei "piccoli" complessi<ref>{{Cita|Guerriero 2002|p. 89.}}</ref>. L'abilità necessaria di tali costrutti vedeva il Bertos praticare anche come fonditore come esemplificato in una sua scultura sl Getty firmata <small>BERTOS / INVENTOR / ET SCVLTOR / SOLVS / DEI GRATIA / FVSIT / PERFECIT / FECIT.</small> Una abilità talmente singolare che lo vide sottoposto all'Inquisizione per "diavoleria" « parendo impossibile che la mano umana possi arrivare à tanto»<ref>{{Cita libro|autore=Alice Binion|titolo=La Galleria scomparsa del maresciallo von der Schulenburg: un mecenate nella Venezia del Settecento|anno=1990|editore=Electa|città=Milano|pp=127-129}}</ref>. Si poteva trattare di gruppi più grandi, come quello de ''La Vittoria sostenuta dal Valore'' di [[Art Institute of Chicago|Chicago]] oppure i ''Quattro continenti'' di [[Walters Art Museum|Baltimora]], destinati per lo più a essere usati come [[Trionfo da tavola|trionfi da tavola]], oppure composizioni più semplici, ma sempre movimentate da putti o altre figure in posizioni estremamente dinamiche, destinate a funzioni più pratiche da uso quotidiano come saliere, portadolci o calami /per esempio il ''Calamaio'' di [[Metropolitan Museum of Art|New York]])<ref>{{Cita|Guerriero 2002|pp. 90-91.}}</ref>.
 
== Opere ==
Nonostante la consuetudine col Bonazza più sensibile nelle grandi sculture, Bertos non appare legato al pieno barocco di un [[Giusto Le Court|Le Court]] quanto una continuazione degli schemi della Maniera veneta del XVI secolo<ref>{{Cita|Bacchi 2016|p. 169.}}</ref>, ma anche al [[Giambologna]] di cui riproduce alcune opere in piccola scala, come il ''Ratto della Sabina'' del [[Palazzo Reale (Torino)|Palazzo reale]] a [[Torino]]<ref>{{Cita|Viancini 1994|p. 151.}}</ref>.
Certamente l'attenzione all'opera dello scultore [[Dolo (Italia)|dolese]] non va posta ai pezzi di maggiore dimensione in pietra in cui si smorza la brillantezza dei piccoli gruppi<ref>{{Cita|Avery 2008|p. 17.}}</ref>. Questi invece appaiono talmente fantasiosi e animati da giustificare l'ammirazione dei suoi contemporanei. Si tratta di complessi gruppi di figure intrecciate in movimenti dinamici a,che sembrano sfidare le leggi di gravità, organizzati con uno sviluppo piramidale . Si considera che l'attività sia iniziata con dei gruppi in marmo per poi passare alla preferenza del bronzo, più sicuro nella solidità dei "piccoli" complessi<ref>{{Cita|GuerrieroBanzato 2002|p. 89.}}</ref>. L'abilità necessaria di tali costrutti vedeva il Bertos praticare anche come fonditore come esemplificato in una sua scultura sl Getty firmata <small>BERTOS / INVENTOR / ET SCVLTOR / SOLVS / DEI GRATIA / FVSIT / PERFECIT / FECIT.</small> Una abilità talmente singolare che lo vide sottoposto all'Inquisizione per "diavoleria" « parendo impossibile che la mano umana possi arrivare à tanto»<ref>{{Cita libro|autore=Alice Binion|titolo=La Galleria scomparsa del maresciallo von der Schulenburg: un mecenate nella Venezia del Settecento|anno=1990|editore=Electa|città=Milano|pp=127-129}}</ref>. Si poteva trattare di gruppi più grandi, come quello de ''La Vittoria sostenuta dal Valore'' di [[Art Institute of Chicago|Chicago]] oppure i ''Quattro continenti'' di [[Walters Art Museum|Baltimora]], destinati per lo più a essere usati come [[Trionfo da tavola|trionfi da tavola]], oppure composizioni più semplici, ma sempre movimentate da putti o altre figure in posizioni estremamente dinamiche, destinate a funzioni più pratiche da uso quotidiano come saliere, portadolci o calami /per esempio il ''Calamaio'' di [[Metropolitan Museum of Art|New York]])<ref>{{Cita|GuerrieroBanzato 2002|pp. 90-91.}}</ref>.
 
Il suo capolavoro è la scultura [[La caduta degli angeli ribelli (Bertos)|''La caduta degli angeli ribelli'']] in marmo di carrara, dove raffigura [[San Michele arcangelo]] che abbatte una schiera di diavoli in pose contorte, per i quali in basso si apre l'Inferno. L'opera fu commissionata dal conte Trento, per onorare l'entrata del figlio tredicenne tra i cavalieri di Malta, ed oggi è conservata a Vicenza, nelle Gallerie di Banca Intesa a [[Palazzo Leoni Montanari]].
 
Nonostante la consuetudine col Bonazza più sensibile nelle grandi sculture, Bertos non appare legato al pieno barocco di un [[Giusto Le Court|Le Court]] quanto una continuazione degli schemi della Maniera veneta del XVI secolo<ref>{{Cita|Bacchi 2016|p. 169.}}</ref>, ma anche al [[Giambologna]] di cui riproduce alcune opere in piccola scala, come il ''Ratto della Sabina'' del [[Palazzo Reale (Torino)|Palazzo reale]] a [[Torino]]<ref>{{Cita|Viancini 1994|p. 151.}}</ref>. È rilevante che le opere più complesse presentino una fusione di elementi iconografici oggi difficilmente comprensibili nella loro sommatoria ma certamente noti ai committenti<ref>{{Cita|Viancini|pp. 150-151.}}</ref>.
 
== Note ==
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* {{Cita testo|autore=Francesca Marcellan|titolo=L’opera di Francesco Bertos e Giambattista Tiepolo in Villa Pisani a Stra. Una lettura iconologica|pubblicazione=Saggi e Memorie di storia dell’arte|editore=Istituto di Storia dell’Arte - Fondazione Giorgio Cini|città=Venezia|data=2016|vol=40|cid=Marcellan 2016}}
* {{Cita libro|autore=Monica De Vincenti|autore2=Simone Guerriero|titolo=La Caduta degli angeli ribelli|anno=2021|editore=Scuderie del Quirinale|città=Roma|cid=De Vincenti-Guerriero 2021}}
<references />
 
== Voci correlate ==
* [[La caduta degli angeli ribelli (Bertos)|La caduta degli angeli ribelli]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Cita web|url=https://www.antiquanuovaserie.it/la-straordinaria-fortuna-di-bertos/|titolo=La straordinaria fortuna di Bertos|autore=Bruno Ronzzetti|sito=antiquanuovaseri|accesso=12 luglio 2023}}
* {{Collegamenti esterni}}
* {{Cita web|url=https://www.antiquanuovaserie.it/la-straordinaria-fortuna-di-bertos/|titolo=La straordinaria fortuna di Bertos|autore=Bruno RonzzettiRonzetti|sito=antiquanuovaseri|accesso=12 luglio 2023}}
* {{Cita web|url=https://go.gale.com/ps/i.do?p=AONE&u=googlescholar&id=GALE&#124;A198713170&v=2.1&it=r&sid=AONE&asid=8389c864|titolo=Gravity defied: David Ekserdjian welcomes a definitive account of Francesco Bertos--a sculptor whose works have to be seen to be believed|autore=David Ekserdjian|sito=Gale Academic OneFile|lingua=en|accesso=12 luglio 2023}}
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{{Portale|biografie|scultura}}
[[Categoria:Scultori veneziani]]
 
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