Elisabetta di Russia: differenze tra le versioni

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|nome = Elisabetta di Russia
|immagine = Elizabeth of Russia by Louis Tocque (1756).jpeg
|legenda = ''Ritratto della zarina Elisabetta di Russia'' di [[Louis ToquéTocqué]], [[1756]], [[Ermitage]], [[San Pietroburgo]]
|stemma = Coat of arms of Russian empire 1730.svg
|titolo = [[Lista dei sovrani di Russia|Imperatrice e autocrate di Tutte le Russie]]
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|predecessore = [[Ivan VI di Russia|Ivan VI]]
|successore = [[Pietro III di Russia|Pietro III]]
|titolo1 = [[Sovrani di Finlandia|Reggente del Regno di Finlandia]]
|sottotitolo1 =
|inizio regno1 = marzo [[1742]]
|fine regno1 = 8 ottobre [[1742]]
|predecessore1 = ''Titolotitolo creato''
|successore1 = ''titolo abolito''<br>([[Pietro III di Russia|Pietro I]] come ''Re di Finlandia'')
|nome completo =
|altrititoli =
|data di nascita = 29 dicembre [[1709]]
|luogo di nascita = [[Kolomenskoye]]
|data di morte = 5{{Calcola gennaio [[età3|1762]] (52 anni)|1|5|1709|12|29}}
|luogo di morte = [[San Pietroburgo]]
|casa reale = [[Romanov]]
|padre = [[Pietro I di Russia]]
|madre = [[Caterina I di Russia]]
|consorte = [[Alexey Razumovsky]] (contestato)<ref>È popolarmente ritenuto che Elisabetta avrebbe sposato Alexey in segreto, ma ciò non è provato.</ref>
|religione = [[Chiesa ortodossa russa]]
|firma = Elizabeth of Russia signature.svg
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{{Bio
|Nome = Elisabetta
|Cognome = di Russia
|PreData = ''Elizaveta Petrovna'', in [[lingua russa]] {{russo|Елизаве́та Петро́вна;|Elizavéta Petróvna}}, <small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|jɪlʲɪzʌvʲetə pʲɪtrɔvnə}}
|Sesso = F
|LuogoNascita = Kolomenskoe
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|GiornoMeseMorte = 5 gennaio
|AnnoMorte = 1762
|AttivitàEpoca = 1700
|Attività = sovrano
|Nazionalità = russa
|Categorie = no
|FineIncipit = è stata [[impero russo|imperatrice di Russia]] dal [[1741]] fino alla sua morte
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Elisabetta, seconda tra le figlie di [[Pietro I di Russia|Pietro il Grande]] e di [[Caterina I di Russia]] che raggiunsero la maggiore età, nacque a [[Kolomenskoe]], presso [[Mosca (Russia)|Mosca]], il 18 dicembre [[1709]] (secondo il [[calendario giuliano]]). All'epoca il matrimonio avvenuto tra i genitori nel 1707 non era stato ancora reso pubblico (lo fu nel 1712) e tale dettaglio venne poi utilizzato dai suoi oppositori per tentare di escluderla dalla [[successione (diritto)|successione]] al [[trono]].
 
Descritta come bella e vivace, oltre al russo parlava fluentemente [[lingua francese|francese]] e [[lingua tedesca|tedesco]] ed aveva una buona comprensione di [[Lingua italiana|italiano]], [[Lingua svedese|svedese]] e [[Lingua finlandese|finlandese]].<ref name="redisc67">{{Cita|Naumov|pp. 67-69|redisc}}.</ref>
Le testimonianze dei contemporanei la descrivono come una donna intelligente ma dall'istruzione superficiale e lacunosa. Adorata dai genitori, venne affidata sin da piccina alle cure di balie e badanti russe e crebbe con una salda affezione verso i costumi tradizionali. A partire dal 1716 venne tuttavia educata da governanti occidentali (francesi, italiane e lettoni), dalle quali apprese le lingue, la danza e l'etichetta di corte. Tale duplicità culturale caratterizzò la sua vita futura. L'educazione occidentale era funzionale ai progetti del padre: Pietro la voleva infatti maritare a Luigi XV o quantomeno a un Borbone di rango principesco. La proposta venne tuttavia rifiutata dopo lunghe trattative, citando come pretesto anche le oscure origini materne.<ref name=redisc67>{{Cita|Naumov|pp.67-69|redisc}}.</ref>
 
Descritta come bella e vivace, oltre al russo parlava fluentemente [[lingua francese|francese]] e [[lingua tedesca|tedesco]] ed aveva una buona comprensione di [[Lingua italiana|italiano]], [[Lingua svedese|svedese]] e [[Lingua finlandese|finlandese]].<ref name=redisc67/>
 
Alla morte del padre si trovò anche ad assistere la madre, illetterata, in affari di stato. Pur dedita a frivolezze e balli, il fascino e la dolcezza di carattere non ne oscuravano intelligenza e ambizione. Se alcuni dignitari ne biasimavano il comportamento leggero, altri vedevano in lei un possibile degno erede, in alternativa ai nipoti maschi di Pietro. Durante la malattia fatale di Caterina, nell'aprile del 1727, [[Pëtr Andreevič Tolstoj|Tolstoj]] ed altri consiglieri reali sostennero tale opzione, che però non trovò espressione nelle ultime volontà dell'imperatrice.<ref name=redisc67/>
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Alla morte della madre (maggio [[1727]]) ed alla partenza dell'amata sorella [[Anna Petrovna Romanova|Anna]] alla volta dell'[[Holstein]] per matrimonio, trovò sostegno in [[Aleksandr Danilovič Menšikov|Menšikov]], figura preminente nella reggenza di [[Pietro II di Russia|Pietro II]]. Menšikov, di origini poverissime, era però odiato da gran parte dei [[Boiardo (aristocrazia)|boiari]]. Grazie al forte ascendente del principe Ivan [[Dolgorukij]] sul giovane Zar, fu presto estromesso dal potere ed esiliato in [[Siberia]].
 
Elisabetta venne bandita dalla corte. Avendo ereditato il temperamento sensuale del padre, una volta libera da ogni controllo esterno si abbandonò ai suoi amori senza riserve.<ref name=redisc70>{{Cita|Naumov|pp. 70-72|redisc}}.</ref> Nemmeno giuntaGiunta alla maggiore età fu amante di [[Aleksej Šubin]], un attraente sergente del [[Reggimento Semënovskij]].
 
La sua situazione non migliorò con l'ascesa al trono della [[zarina]] [[Anna I di Russia|Anna]], figlia di [[Ivan V di Russia|Ivan V]], il fratellastro di Pietro. L'imperatrice non tardò a dimostrare la sua antipatia per Elisabetta, riducendo a un terzo il suo sussidio annuale ed esiliando il suo amante nel 1731. La giovane si dedicò allora alla preghiera e alle letture religiose, probabilmente anche per una forma di autodifesa, e solo l'intervento del Gran Ciambellano [[Ernst Johann Biron]] le evitò la clausura.<ref name=redisc70/>
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{{Vedi anche|Rivoluzioni di palazzo}}
[[File:Elizabeth of Russia by A.Antropov (c.1750, Tula).jpg|miniatura|sinistra|L'imperatrice Elisabetta.]]
Durante il regno della cugina [[Anna I di Russia|Anna Ioannovna]] ({{TA|1730 –}} 1740), Elisabetta divenne una presenza secondaria; ma alla morte della zarina, la [[reggenza]] di [[Anna LeopoldovnaLeopol'dovna Romanova|Anna LeopoldovnaLeopol'dovna]] per l'infante [[Ivan VI di Russia|Ivan VI]] venne contraddistinta da un'eccessiva tassazione e da problemi economici. Il governo meditava già da tempo di spodestare la sovrana.
 
Elisabetta, nella sua scalata al potere, essendo la figlia di Pietro il Grande, ottenne grande supporto da parte del popolo russo, mentre l'idea le venne dall'[[ambasciatore]] [[Jacques-Joachim Trotti]], Marchese de La Chetardie, che stava segretamente complottando per scacciare l'influenza austriaca dalla corte russa. Sarebbe un errore, comunque, credere che La Chetardie abbia preso parte alla rivoluzione che portò la figlia di Pietro il Grande sul trono russo.
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=== Politica interna ===
[[File:Elisabeth of Russia by anonymous (Caravaque type, 1740-50s, GIM).jpg|miniatura|sinistra|Elisabetta in un ritratto di ignoto.]]
Il regno di Elisabetta Petrovna fu associato all'arrivo dell'Illuminismo in Russia e alla riorganizzazione delle istituzioni educative militari. Nel 1744 fu emanato un decreto per ampliare la rete delle scuole primarie. Furono aperte le prime palestre: a Mosca (1755) e a Kazan' (1758). Nel 1755, su iniziativa del favorito I. I. Šuvalov, fu fondata l'Università di Mosca e nel 1757 l'Accademia delle arti. È stato fornito sostegno a M.V. Lomonosov e ad altri rappresentanti della scienza e della cultura russa. Le ricerche di D. I. Vinogradov permisero di aprire nel 1744 la manifattura di porcellana vicino a San Pietroburgo.
 
Enormi fondi furono stanziati dal tesoro per il miglioramento delle residenze reali. L'architetto di corte Rastrelli costruì il Palazzo d'Inverno, che da allora è servito come residenza principale dei monarchi russi, e il Palazzo di Caterina a Carskoe Selo. Le residenze di Pietro sulle rive del Golfo di Finlandia - Strelna e Peterhof - furono completamente ricostruite. Costruzioni di tale portata non solo attirarono artigiani dall'estero in Russia, ma contribuirono anche allo sviluppo del personale artistico locale. Lo stile lussureggiante e importante degli edifici policromi di Rastrelli ha ricevuto nella storia dell'architettura il nome di barocco elisabettiano.
 
Elisabetta si dimostrò degna erede di suo padre. E nondimeno lo dimostrò nel campo delle scelte della politica interna. Proseguendo la linea riformatrice che si era attenuata sotto i precedenti regni, Elisabetta continuò la colonizzazione della Siberia, cercando di estendere il più possibile l'influenza russa su quelle regioni. Risanò con sagge riforme amministrative l'erario dello stato che era allo sbando e incrementò i commerci all'interno dell'impero, rivitalizzando così la giovane industria russa.
 
Ottenne nuovi sbocchi commerciali ed industriali non solo grazie ai ricchi giacimenti degli [[Urali]], ma anche alle vastissime risorse di legname presenti nella Finlandia meridionale e nella [[Siberia]]. Ma ad Elisabetta va principalmente il merito di aver ristabilito l'ordine interno dopo tanti colpi di stato e di aver ripulito la corte dagli intriganti principi stranieri presenti a San Pietroburgo, soprattutto il malvagio ed intrigante [[Bhuren]], amante di [[Anna Ivanovna]].<ref>Troyat, p. 159</ref>
 
Sul pianoElisabetta culturalefondò, Elisabettanel modernizzò[[1755]], l'[[universitàUniversità statale di Mosca]], la più antica della Russia, e aprì quella di [[università di San Pietroburgo|San Pietroburgo]], facendo attirare intellettuali e artisti da tutta [[Europa]] fra i quali ebbe un ruolo di rilievo l'architetto italiano [[Bartolomeo Rastrelli]], al quale furono affidate la realizzazione di residenze, rimaste celebri, a San Pietroburgo. L'Università in questa città fu voluta però fortemente più dal circolo [[illuminista]]. presente a corte che dalla zarina, donna di scarsa cultura sebbene fosse grandeGrande ammiratrice degli sfarzi della corte di [[Luigi XV]] con gli artisti e i letterati che vi davano lustro e nelle arti minori dell'avvenuta fondazione della manifattura di porcellana a [[Porcellana di Vincennes|Vincennes]].
 
Infatti il fascino per le nuove nuove scoperte avvenute in Francia e in Sassonia a [[Porcellana di Meissen|MeissenMeißen]], la portarono a fondare nel [[1744]] una [[Porcellana di San Pietroburgo|manifattura di porcellana]] di ottima qualità a [[San Pietroburgo]].
 
La sua figura carismatica, amata dal popolo e dalla aristocrazia, riuscì a tenere insieme la Russia riconquistandole il ruolo di grande potenza durante la guerra dei sette anni.<ref>Coughlan, p. 191</ref>
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La campagna del [[1761]] fu inutile quanto quella del 1760. Federico resisteva strenuamente con tutte le proprie forze e la conquista della fortezza di Kolberg ([[Kołobrzeg]]), il giorno di [[Natale]] del 1761, dal Generale [[Pëtr Aleksandrovič Rumjancev-Zadunajskij|Rumjancev]], fu il solo successo russo. Federico, comunque, si trovava ora agli sgoccioli. Il miracolo che salvò il [[Brandeburgo]] da una sicura rovina fu la morte dell'Imperatrice russa il 5 gennaio [[1762]].
 
=== Successione ===
== Presunta discendenza: le due principesse Tarakanov ==
Alla morte dell'imperatrice, il trono passò all'unico erede possibile, ovvero il figlio di sua sorella [[Anna Petrovna Romanova|Anna]], che salì al trono come [[Pietro III di Russia|Pietro III]]. Il regno di Pietro si rivelò un fallimento: di carattere nevrotico e instabile, si alienò l'intera corte e il governo mostrando continuamente disprezzo per tutto ciò che era russo a favore della [[Prussia]], patria paterna e modello a cui cercò di adeguare il suo nuovo paese. Per questo motivo, poco più di sei mesi dopo la sua ascensione venne deposto da un colpo di Stato e sostituito con sua moglie [[Caterina II di Russia|Caterina II]], che passò alla storia come "la Grande" (essendo [[Paolo I di Russia|Paolo]], il figlio di Caterina e, ufficialmente, Pietro, ancora un bambino). Pietro morì una settimana dopo in circostanze altamente sospette.
 
== Presunta discendenza: le due principesse TarakanovTarakanova ==
L’interrogativo su una possibile discendenza di Elisabetta e Razumovskij non è mai stato risolto dagli storici. Di particolare interesse le figure di Augusta e di Elisabetta, note entrambi come ''principesse Tarakanov'', dal russo таракан, ''tarakan'', scarafaggio, che fu loro attribuito dal diplomatico francese Jean-Henry Castéra nella sua biografia di Caterina II, forse a seguito del fraintendimento del cognome Daragan (Дараган) o Daraganov (Дарагонов), appartenente ad alcuni prossimi congiunti del Razumovskij, ma che esse non usarono mai.
{{Vedi anche|Principessa Tarakanova#Leggende sui figli di Elisabetta di Russia}}
L’interrogativo su una possibile discendenza di Elisabetta e Razumovskij non è mai stato risolto dagli storici. Di particolare interesse le figure di Augusta e di Elisabetta, note entrambi come ''principesse TarakanovTarakanova'', dal russo таракан, ''tarakan'', scarafaggio, che fu loro attribuito dal diplomatico francese [[Jean-HenryHenri CastéraCastera]] nella sua biografia di Caterina II, forse a seguito del fraintendimento del cognome Daragan (Дараган) o Daraganov (Дарагонов), appartenente ad alcuni prossimi congiunti del Razumovskij, ma che esse non usarono mai.
 
=== Elisabetta ''Tarakanova'' ===
{{Vedi anche|Principessa Tarakanova}}
[[Principessa Tarakanova|Elisabetta Alekseïevna Vladimirskaya]], cioè principessa di [[Vladimir (Oblast' di Vladimir)|Vladimir]], la più nota di esse, dopo aver viaggiato in Europa sotto varie identità (Fraülein Franck, nel [[1770]], Lady Shelley o Madame de La Trémoille, nel [[1771]], principessa di Vladimir, nel [[1772]], e Alina, principessa d'[[Azov]], nel [[1773]]), nel 1772[[1774]] si proclamò erede legittima al trono dei Romanov usurpato - a suo dire - da Caterina II, assumendo il nome di ''Sua Altezza Imperiale Elisabetta II di Tutte le Russie''.
 
Trasferitasi nello stesso anno a [[Francoforte sul Meno]], vi conobbe il principe [[Limburg-Stirum|Filippo Ferdinando di Limburg-Stirum]] con il quale intessé una relazione amorosa che si protrasse fino alla fine del [[1774]].
 
Nonostante avesse ricevuto una promessa di matrimonio da parte del principe e nonostante questi avesse acquistato per lei la contea di [[Idar-Oberstein|Oberstein]], nel maggio 1774 Elisabetta lasciò il castello di Oberstein per raggiungere [[Venezia]] e quindi altre città ([[Parigi]], [[Venezia]], [[Ragusa]], [[Napoli]], [[Roma]] - dove entrò in contatto col [[cardinale]] [[Alessandro Albani]] che tentò di convincerla a tenersi lontana dai giochi politici - e infine [[Pisa]]) in cerca di sostenitori.
 
Nel febbraio del [[1775]], su ordine di Caterina II, il conte [[Aleksej Grigor'evič Orlov-Česmenskij]], comandante della flotta imperiale russa di base a [[Livorno]] (porto neutrale) per la guerra contro l'Impero Turco, raggirò la giovane e, facendosi raggiungere nella città toscana, riuscì a rapirla sulla sua nave e a condurla in Russia. Imprigionata in una segreta della [[Fortezza dei Santi Pietro e Paolo]], vi morì di tubercolosi il 4 dicembre 1775. Fu seppellita nel cortile della fortezza stessa.
 
Una leggenda vuole che Elisabetta sia annegata durante la grande alluvione del [[1777]]; questa diceria ispirò al pittore [[Konstantine Dmitrievitch Flavitskij]] un celebre dipinto eseguito nel [[1864]] e attualmente esposto nella [[Galleria Tretiakov]].
 
La storia della più celebre delle principesse Tarakanov ha ispirato numerosi testi letterari, teatri e opere cinematografiche.
 
Nel [[1883]], a San Pietroburgo, lo scrittore [[Grigorij Petrovich Danilèvskij]] pubblicò un romanzo dal titolo ''La principessa Tarakànova''.
 
Nel [[1904]] fu pubblicato un omonimo dramma composto da [[Ippolit Vasilyevich Shpazhinsky]].
 
Da quest'ultimo, nel [[1910]] fu tratto il film [[Filmografia del cinema russo (1908-1916)|''La principessa Tarakanova'']] (Княжна Тараканова, Knjažna Tarakanova) diretto da Kaj Hansen e A. Maitre<ref>https://vimeo.com/115575484</ref>.
 
Del [[1938]] è il film ''[[La principessa Tarakanova]]'', per la regia di [[Mario Soldati]] e [[Fёdor Aleksandrovič Ocep]], con [[Annie Vernay]] nel ruolo della protagonista, [[Pierre Richard-Willm]] in quello del conte Orlov e [[Suzy Prim]] in quello di Caterina II.
 
Del [[1951]], infine, è un altro film, ''[[La rivale dell'imperatrice]]'', per la regia di [[Jacopo Comin (regista)|Jacopo Comin]], con [[Valentina Cortese]] nel ruolo di Elisabetta, [[Richard Greene (attore)|Richard Greene]] in quello di Aleksej Orlov, e [[Isa Pola]] in quello di Caterina II.
 
=== Augusta ''Tarakanova'' ===
 
[[Principessa Tarakanova#Leggende sui figli di Elisabetta di Russia|Augusta Matveevna]] (o Timofeevna; il patronimico è incerto e considerato fittizio), ebbe invece una vita molto meno movimentata essendo stata costretta a prendere il velo con il nome di ''suor Dosifea'' nel [[convento di San Giovanni Battista (Mosca)|convento di San Giovanni Battista di Mosca]]. Morì nel [[1810]] e fu seppellita nella cripta dei Romanov.
 
Spesso le due donne sono confuse in un'unica figura, tanto che, parallelamente alla leggenda dell'annegamento di Elisabetta nella fortezza dei Santi Pietro e Paolo, ne sorse un'altra che sosteneva che non fosse morta in prigione ma che, dopo un periodo di detenzione e la simulazione del decesso, fosse stata monacata a forza col nome di ''suor Dosifea.''
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{| border="1" align="center" cellspacing="0" cellpadding="5"
|- bgcolor=FFD700
!Anno!!Film!!AttoreAttrice!!Note
|-
|rowspan="2"|[[1934]]||''[[La grande Caterina]]'' (The Rise of Catherine the Great)||[[Flora Robson]]||
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|[[2005]]||''[[Catherine the Great]]''||[[Diana Dumbrava|Diana-Florentina Dumbrava]]||Film TV
|-
|[[2015]]||''[[VelikayaVelikaja (serie televisiva)|Velikaja]]''||[[Natalia Surkova]]||Serie TV
|}
 
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}}
{{Onorificenze
|immagine =RUS Russian Imperial Order of St.Saint Alexander Nevsky BARribbon bar.pngsvg
|nome_onorificenza = Gran Maestro dell'Ordine Imperiale di Sant'AlexanderAleksandr NevskyNevskij
|collegamento_onorificenza = Ordine Imperiale di Sant'Aleksandr Nevskij
|motivazione =
}}
{{Onorificenze
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=== Onorificenze straniere ===
{{Onorificenze
|immagine=Order of the Black Eagle - Ribbon bar.svg
|immagine=Ord.Aquilanera.png
|nome_onorificenza=Dama dell'Ordine dell'Aquila Nera
|collegamento_onorificenza=Ordine dell'Aquila nera
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|successivo = [[Pietro III di Russia|Pietro III]]
}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|Romanov|storia}}
 
[[Categoria:PersonalitàPersone della guerra dei sette anni]]
[[Categoria:Romanov|Elisabetta di Russia]]
[[Categoria:Imperatori di Russia|Elisabetta di Russia]]
Riga 260 ⟶ 246:
[[Categoria:Dame dell'Ordine dell'Aquila Nera|Elisabetta di Russia]]
[[Categoria:Dame dell'Ordine dell'Aquila Bianca|Elisabetta di Russia]]
[[Categoria:Regine regnanti|Elisabetta]]