Elisabetta di Russia: differenze tra le versioni

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|sottotitolo1 =
|inizio regno1 = marzo [[1742]]
|fine regno1 = 8 ottobre [[1742]]
|predecessore1 = ''titolo creato''
|successore1 = ''titolo abolito''<br>([[Pietro III di Russia|Pietro I]] come ''Re di Finlandia'')
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|padre = [[Pietro I di Russia]]
|madre = [[Caterina I di Russia]]
|consorte = [[Alexey Razumovsky]] (contestato)<ref>È popolarmente ritenuto che Elisabetta avrebbe sposato Alexey in segreto, ma ciò non è provato.</ref>
|religione = [[Chiesa ortodossa russa]]
|firma = Elizabeth of Russia signature.svg
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|Nome = Elisabetta
|Cognome = di Russia
|PreData = ''Elizaveta Petrovna'', in [[lingua russa]] {{russo|Елизаве́та Петро́вна;|Elizavéta Petróvna}}, <small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|jɪlʲɪzʌvʲetə pʲɪtrɔvnə}}
|Sesso = F
|LuogoNascita = Kolomenskoe
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|Epoca = 1700
|Attività = sovrano
|Nazionalità = russa
|Categorie = no
|FineIncipit = è stata [[impero russo|imperatrice di Russia]] dal [[1741]] fino alla sua morte
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Elisabetta, seconda tra le figlie di [[Pietro I di Russia|Pietro il Grande]] e di [[Caterina I di Russia]] che raggiunsero la maggiore età, nacque a [[Kolomenskoe]], presso [[Mosca (Russia)|Mosca]], il 18 dicembre [[1709]] (secondo il [[calendario giuliano]]). All'epoca il matrimonio avvenuto tra i genitori nel 1707 non era stato ancora reso pubblico (lo fu nel 1712) e tale dettaglio venne poi utilizzato dai suoi oppositori per tentare di escluderla dalla [[successione (diritto)|successione]] al [[trono]].
 
Descritta come bella e vivace, oltre al russo parlava fluentemente [[lingua francese|francese]] e [[lingua tedesca|tedesco]] ed aveva una buona comprensione di [[Lingua italiana|italiano]], [[Lingua svedese|svedese]] e [[Lingua finlandese|finlandese]].<ref name="redisc67">{{Cita|Naumov|pp. 67-69|redisc}}.</ref>
Le testimonianze dei contemporanei la descrivono come una donna intelligente ma dall'istruzione superficiale e lacunosa. Adorata dai genitori, venne affidata sin da piccina alle cure di balie e badanti russe e crebbe con una salda affezione verso i costumi tradizionali. A partire dal 1716 venne tuttavia educata da governanti occidentali (francesi, italiane e lettoni), dalle quali apprese le lingue, la danza e l'etichetta di corte. Tale duplicità culturale caratterizzò la sua vita futura. L'educazione occidentale era funzionale ai progetti del padre: Pietro la voleva infatti maritare a Luigi XV o quantomeno a un Borbone di rango principesco. La proposta venne tuttavia rifiutata dopo lunghe trattative, citando come pretesto anche le oscure origini materne.<ref name=redisc67>{{Cita|Naumov|pp.67-69|redisc}}.</ref>
 
Descritta come bella e vivace, oltre al russo parlava fluentemente [[lingua francese|francese]] e [[lingua tedesca|tedesco]] ed aveva una buona comprensione di [[Lingua italiana|italiano]], [[Lingua svedese|svedese]] e [[Lingua finlandese|finlandese]].<ref name=redisc67/>
 
Alla morte del padre si trovò anche ad assistere la madre, illetterata, in affari di stato. Pur dedita a frivolezze e balli, il fascino e la dolcezza di carattere non ne oscuravano intelligenza e ambizione. Se alcuni dignitari ne biasimavano il comportamento leggero, altri vedevano in lei un possibile degno erede, in alternativa ai nipoti maschi di Pietro. Durante la malattia fatale di Caterina, nell'aprile del 1727, [[Pëtr Andreevič Tolstoj|Tolstoj]] ed altri consiglieri reali sostennero tale opzione, che però non trovò espressione nelle ultime volontà dell'imperatrice.<ref name=redisc67/>
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Alla morte della madre (maggio [[1727]]) ed alla partenza dell'amata sorella [[Anna Petrovna Romanova|Anna]] alla volta dell'[[Holstein]] per matrimonio, trovò sostegno in [[Aleksandr Danilovič Menšikov|Menšikov]], figura preminente nella reggenza di [[Pietro II di Russia|Pietro II]]. Menšikov, di origini poverissime, era però odiato da gran parte dei [[Boiardo (aristocrazia)|boiari]]. Grazie al forte ascendente del principe Ivan [[Dolgorukij]] sul giovane Zar, fu presto estromesso dal potere ed esiliato in [[Siberia]].
 
Elisabetta venne bandita dalla corte. Avendo ereditato il temperamento sensuale del padre, una volta libera da ogni controllo esterno si abbandonò ai suoi amori senza riserve.<ref name=redisc70>{{Cita|Naumov|pp. 70-72|redisc}}.</ref> Nemmeno giuntaGiunta alla maggiore età fu amante di [[Aleksej Šubin]], un attraente sergente del [[Reggimento Semënovskij]].
 
La sua situazione non migliorò con l'ascesa al trono della [[zarina]] [[Anna I di Russia|Anna]], figlia di [[Ivan V di Russia|Ivan V]], il fratellastro di Pietro. L'imperatrice non tardò a dimostrare la sua antipatia per Elisabetta, riducendo a un terzo il suo sussidio annuale ed esiliando il suo amante nel 1731. La giovane si dedicò allora alla preghiera e alle letture religiose, probabilmente anche per una forma di autodifesa, e solo l'intervento del Gran Ciambellano [[Ernst Johann Biron]] le evitò la clausura.<ref name=redisc70/>
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=== Politica interna ===
[[File:Elisabeth of Russia by anonymous (Caravaque type, 1740-50s, GIM).jpg|miniatura|sinistra|Elisabetta in un ritratto di ignoto.]]
Il regno di Elisabetta Petrovna fu associato all'arrivo dell'Illuminismo in Russia e alla riorganizzazione delle istituzioni educative militari. Nel 1744 fu emanato un decreto per ampliare la rete delle scuole primarie. Furono aperte le prime palestre: a Mosca (1755) e a Kazan' (1758). Nel 1755, su iniziativa del favorito I. I. Šuvalov, fu fondata l'Università di Mosca e nel 1757 l'Accademia delle arti. È stato fornito sostegno a M.V. Lomonosov e ad altri rappresentanti della scienza e della cultura russa. Le ricerche di D. I. Vinogradov permisero di aprire nel 1744 la manifattura di porcellana vicino a San Pietroburgo.
 
Enormi fondi furono stanziati dal tesoro per il miglioramento delle residenze reali. L'architetto di corte Rastrelli costruì il Palazzo d'Inverno, che da allora è servito come residenza principale dei monarchi russi, e il Palazzo di Caterina a Carskoe Selo. Le residenze di Pietro sulle rive del Golfo di Finlandia - Strelna e Peterhof - furono completamente ricostruite. Costruzioni di tale portata non solo attirarono artigiani dall'estero in Russia, ma contribuirono anche allo sviluppo del personale artistico locale. Lo stile lussureggiante e importante degli edifici policromi di Rastrelli ha ricevuto nella storia dell'architettura il nome di barocco elisabettiano.
 
Elisabetta si dimostrò degna erede di suo padre. E nondimeno lo dimostrò nel campo delle scelte della politica interna. Proseguendo la linea riformatrice che si era attenuata sotto i precedenti regni, Elisabetta continuò la colonizzazione della Siberia, cercando di estendere il più possibile l'influenza russa su quelle regioni. Risanò con sagge riforme amministrative l'erario dello stato che era allo sbando e incrementò i commerci all'interno dell'impero, rivitalizzando così la giovane industria russa.
 
Ottenne nuovi sbocchi commerciali ed industriali non solo grazie ai ricchi giacimenti degli [[Urali]], ma anche alle vastissime risorse di legname presenti nella Finlandia meridionale e nella [[Siberia]]. Ma ad Elisabetta va principalmente il merito di aver ristabilito l'ordine interno dopo tanti colpi di stato e di aver ripulito la corte dagli intriganti principi stranieri presenti a San Pietroburgo, soprattutto il malvagio ed intrigante [[Bhuren]], amante di [[Anna Ivanovna]].<ref>Troyat, p. 159</ref>
 
Sul piano culturale, Elisabetta fondò, nel [[1755]], l'[[Università statale di Mosca]], la più antica della Russia, e aprì quella di [[università di San Pietroburgo|San Pietroburgo]], facendo attirare intellettuali e artisti da tutta [[Europa]] fra i quali ebbe un ruolo di rilievo l'architetto italiano [[Bartolomeo Rastrelli]], al quale furono affidate la realizzazione di residenze, rimaste celebri, a San Pietroburgo. L'Università in questa città fu voluta però fortemente più dal circolo [[illuminista]]. presente a corte che dalla zarina, donna di scarsa cultura sebbene fosse grandeGrande ammiratrice degli sfarzi della corte di [[Luigi XV]] con gli artisti e i letterati che vi davano lustro e nelle arti minori dell'avvenuta fondazione della manifattura di porcellana a [[Porcellana di Vincennes|Vincennes]].
 
Infatti il fascino per le nuove scoperte avvenute in Francia e in Sassonia a [[Porcellana di Meissen|MeissenMeißen]], la portarono a fondare nel [[1744]] una [[Porcellana di San Pietroburgo|manifattura di porcellana]] di ottima qualità a [[San Pietroburgo]].
 
La sua figura carismatica, amata dal popolo e dalla aristocrazia, riuscì a tenere insieme la Russia riconquistandole il ruolo di grande potenza durante la guerra dei sette anni.<ref>Coughlan, p. 191</ref>
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La campagna del [[1761]] fu inutile quanto quella del 1760. Federico resisteva strenuamente con tutte le proprie forze e la conquista della fortezza di Kolberg ([[Kołobrzeg]]), il giorno di [[Natale]] del 1761, dal Generale [[Pëtr Aleksandrovič Rumjancev-Zadunajskij|Rumjancev]], fu il solo successo russo. Federico, comunque, si trovava ora agli sgoccioli. Il miracolo che salvò il [[Brandeburgo]] da una sicura rovina fu la morte dell'Imperatrice russa il 5 gennaio [[1762]].
 
=== Successione ===
Alla morte dell'imperatrice, il trono passò all'unico erede possibile, ovvero il figlio di sua sorella [[Anna Petrovna Romanova|Anna]], che salì al trono come [[Pietro III di Russia|Pietro III]]. Il regno di Pietro si rivelò un fallimento: di carattere nevrotico e instabile, si alienò l'intera corte e il governo mostrando continuamente disprezzo per tutto ciò che era russo a favore della [[Prussia]], patria paterna e modello a cui cercò di adeguare il suo nuovo paese. Per questo motivo, poco più di sei mesi dopo la sua ascensione venne deposto da un colpo di Stato e sostituito con sua moglie [[Caterina II di Russia|Caterina II]], che passò alla storia come "la Grande" (essendo [[Paolo I di Russia|Paolo]], il figlio di Caterina e, ufficialmente, Pietro, ancora un bambino). Pietro morì una settimana dopo in circostanze altamente sospette.
 
== Presunta discendenza: le due principesse Tarakanova ==
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=== Elisabetta ''Tarakanova'' ===
{{Vedi anche|Principessa Tarakanova}}
[[Principessa Tarakanova|Elisabetta Alekseïevna Vladimirskaya]], cioè principessa di [[Vladimir (Oblast' di Vladimir)|Vladimir]], la più nota di esse, dopo aver viaggiato in Europa sotto varie identità (Fraülein Franck, nel [[1770]], Lady Shelley o Madame de La Trémoille, nel [[1771]], principessa di Vladimir, nel [[1772]], e Alina, principessa d'[[Azov]], nel [[1773]]), nel [[1774]] si proclamò erede legittima al trono dei Romanov usurpato - a suo dire - da Caterina II, assumendo il nome di ''Sua Altezza Imperiale Elisabetta II di Tutte le Russie''.
 
=== Augusta ''Tarakanova'' ===
 
[[Principessa Tarakanova#Leggende sui figli di Elisabetta di Russia|Augusta Matveevna]] (o Timofeevna; il patronimico è incerto e considerato fittizio), ebbe invece una vita molto meno movimentata essendo stata costretta a prendere il velo con il nome di ''suor Dosifea'' nel [[convento di San Giovanni Battista (Mosca)|convento di San Giovanni Battista di Mosca]]. Morì nel [[1810]] e fu seppellita nella cripta dei Romanov.
 
Spesso le due donne sono confuse in un'unica figura, tanto che, parallelamente alla leggenda dell'annegamento di Elisabetta nella fortezza dei Santi Pietro e Paolo, ne sorse un'altra che sosteneva che non fosse morta in prigione ma che, dopo un periodo di detenzione e la simulazione del decesso, fosse stata monacata a forza col nome di ''suor Dosifea.''
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|[[2005]]||''[[Catherine the Great]]''||[[Diana Dumbrava|Diana-Florentina Dumbrava]]||Film TV
|-
|[[2015]]||''[[VelikayaVelikaja (serie televisiva)|Velikaja]]''||[[Natalia Surkova]]||Serie TV
|}
 
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}}
{{Onorificenze
|immagine =RUS Russian Imperial Order of St.Saint Alexander Nevsky BARribbon bar.pngsvg
|nome_onorificenza = Gran Maestro dell'Ordine Imperiale di Sant'AlexanderAleksandr NevskyNevskij
|collegamento_onorificenza = Ordine Imperiale di Sant'Aleksandr Nevskij
|motivazione =
}}
{{Onorificenze
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=== Onorificenze straniere ===
{{Onorificenze
|immagine=Order of the Black Eagle - Ribbon bar.svg
|immagine=Ord.Aquilanera.png
|nome_onorificenza=Dama dell'Ordine dell'Aquila Nera
|collegamento_onorificenza=Ordine dell'Aquila nera
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|successivo = [[Pietro III di Russia|Pietro III]]
}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|Romanov|storia}}