Torneo medievale: differenze tra le versioni

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[[ImmagineFile:Codex Manesse (Herzog) von Anhalt.jpg|200px|right|thumb|Torneo dal ''[[Codex Manesse]]''.]]
 
IUn '''tornei''' (dal francesetorneo medievale''tourner'', ''roteare''), conosciuti anche come '''giostre''' (dal latino ''juxtare'', ''avvicinarsi''), sonoè una forma di festa d'armi[[competizione]] di origine [[medioevoMedioevo|medievale]]; nascono tra icome giochi guerreschi con fine di esercizio all'arte della guerra, diffusisi, secondo le fonti storiche, sin dal [[IX secolo]] in ambito [[Carolingi|carolingiocarolingi]]o.
 
Nelle lNell'uso attuale i due termini armi medievali''torneo'' e ''giostra'' non indicano attività diverse, benché il secondo sia più propriamente un combattimento fra due [[Cavalleria medievale|cavalieri]] con "[[lancia (arma)|lancia]] in [[resta]]" e un torneo un combattimento tra fazionipedoni. Ebbero origine nel [[Medioevo]] [[Feudalesimo|feudale]] e dalla struttura militare principale dell'epoca, la [[cavalleria]]. Va ricordato che spesso venivano anche organizzati combattimenti a piedi, specialità amata da [[Enrico VIII d'Inghilterra]].
 
[[File:NC Wyeth - Sir Nigel Sustains England's Honor.jpg|thumb|Duello di cavalieri in torneo nell'illustrazione ''Sir Nigel Sustains England’s Honor'' ("Sir Nigel difende l'onore dell'Inghilterra") di [[Newell Convers Wyeth|N.C. Wyeth]], del 1922.]]
==Festa in armi==
I '''tornei''' e le '''giostre''' ebbero origine nel [[Medioevo]] [[Feudalesimo|feudale]] e della stuttura militare principale dell'epoca, la [[cavalleria]]. Va ricordato che spesso venivano anche organizzati combattimenti a piedi, specialità amata da [[Enrico VIII d'Inghilterra]]
 
== Storia ==
Ai tornei parteciparono anche membri dell'alta aristocrazia Europea, compresi i sovrani di importanti regni. Durante il combattimento i cavalieri dovevano comportarsi lealmente, combattere ''pro solo exercitio, atque ostentatione virium'' ([[Ruggero di Hoveden]]), attenendosi ad un preciso [[codice d'onore]], direttamente derivato da quello dell'[[aristocrazia]] militare.
I tornei si diffusero in tutta Europa a partire dal [[XII secolo]] e assunsero sempre maggiore importanza, divenendo assai fastosi e spettacolari. Il franco [[Goffredo II di Preuilly]] fissò soltanto le norme che lo governavano, ma nella sua epoca erano già diffusi. Il torneo nasce nelle terre dei [[Franchi]]; in Italia troviamo testimonianze di tornei già nel [[XII secolo]]. Originariamente prevedevano battaglie con alto rischio di morte, ma nel [[XIII secolo]] si diffuse l'uso di utilizzare lance spuntate e spade senza punta né taglio. Anche con tali precauzioni continuarono a verificarsi comunque gravi incidenti.
 
[[File:Torneo en la Plaza Mayor grande.jpg|left|thumb|Torneo in Castiglia.]]
Consistevano in combattimenti, ''nullo interveniente odio'' ([[Ruggero di Hoveden]]), di [[cavalleria medievale|cavalieri]] a squadre o a coppie, a cavallo ma anche a piedi, ed erano regolati da un preciso cerimoniale: i cavalieri venivano chiamati uno ad uno dall'[[araldo]] d'armi, che ne [[blasonatura|blasonava]] l'[[arma]] o [[scudo araldico|scudo]] e gli eventuali [[Titoli e predicati d'onore|titoli nobiliari]], presentandoli al pubblico che affollava l'arena ed al [[signoria|signore]] o all'autorità che aveva indetto il torneo.
 
La violenza a cui erano arrivati gli scontri indusse la Chiesa nel [[1130]] a proibire, ma senza successo, i tornei, scomunicando i torneanti e proibendo la sepoltura cristiana a coloro che trovavano la morte negli scontri. Nel [[XIII secolo]] si formalizzò la distinzione tra tornei con armi ''à outrance'', cioè da battaglia, e armi ''à plaisance'', per limitare le ferite. La Chiesa, grazie alla nuova forma di torneo, nel [[1281]] abolì le proibizioni. I principali erano redatti in volgare francese e chi non si atteneva era accusato di essere un ''fellone''; le ultime manifestazioni si svolsero sino al [[XVII secolo]].
==Origini==
I tornei si diffusero in tutta l'Europa a partire dal [[XII secolo]], ed assunsero sempre maggiore importanza, divenendo assai fastosi e spettacolari.
 
== Descrizione ==
Il franco [[Goffredo II di Preuilly]] fissò soltanto le norme che lo governavano, ma nella sua epoca erano già diffusi. Il torneo nasce nelle terre dei [[Franchi]]]; in Italia troviamo testimonianze di tornei già nel [[XII secolo]].
Consistevano in combattimenti, ''nullo interveniente odio'' ([[Ruggero di Hoveden]]), di [[cavalleria medievale|cavalieri]] a squadre o a coppie, a cavallo ma anche a piedi, ed erano regolati da un preciso cerimoniale: i cavalieri venivano chiamati uno ad uno dall'[[araldo]] d'armi, che ne [[blasonatura|blasonava]] l'[[arma]] o [[scudo (araldica)|scudo]] e gli eventuali [[Titolo (onomastica)|titoli nobiliari]], presentandoli al pubblico che affollava l'arena e al [[Signore (titolo nobiliare)|signore]] o all'autorità che aveva indetto il torneo.
 
=== I partecipanti ===
Originariamente prevedevano battaglie con alto rischio di morte, ma nel [[XIII secolo]] si diffuse l'uso di utilizzare lance spuntate e spade senza punta né taglio. Anche con tali precauzioni continuarono a verificarsi gravi incidenti.
Ai tornei parteciparono cavalieri ed in generale anche membri dell'alta aristocrazia europea, compresi i sovrani di importanti regni. Durante il combattimento, i cavalieri dovevano comportarsi lealmente, combattere ''pro solo exercitio, atque ostentatione virium'' ([[Ruggero di Hoveden]]), attenendosi a un preciso codice d'onore, direttamente derivato da quello dell'[[aristocrazia]] militare.
 
=== Le giostre ===
I codici di regolamento erano di fondamentali importante. I principali erano redatti in volgare francese e chi non si atteneva era accusato di essere un ''fellone''. Tutto era regolamantato nei dettagli: armi da difesa e offesa, colpi, vestimenti, parate, saluti ecc.
[[File:Jousting renfair.jpg|thumb|Una giostra.]]
Durante lo sviluppo del torneo propriamente detto, cioè affrontato da due schieramenti, nacque la giostra, ideale duello tra singoli cavalieri. Tra il [[XV secolo]] e il successivo, la giostra divenne l'evento di maggior successo, grazie all'accattivante cerimoniale.
 
I cavalieri, secondo le regole dell'[[amor cortese]], giostravano in nome della loro ''servitù d'amore'' verso una dama.
I tornei si svolsero ancora fino al [[XVII secolo]], ma la Chiesa e le Monarchie ne limitarono nel tempo gli aspetti più sanguinosi, esaltandone l'aspetto prettamente sportivo e cavalleresco.
 
Nel secolo quindicesimo, s'introdusse una barriera per tener separati i due giostranti durante la galoppata uno contro l'altro. Lo scopo era disarcionare l'avversario con l'urto della lancia, ma senza colpire l'elmo. Le lance erano di frassino, così da frantumarsi nello scontro, evitando lo sfondamento dell'armatura del colpito
[[Immagine:Torneo en la Plaza Mayor grande.jpg|left|thumb|250px|Torneo in Castiglia]]
 
I tornei nacquero per l'allenamento fisico e militare dei nobili nei periodi invernali. L'occupazione principale dei nobili nel medioevo erano le campagne militari, che si tenevano tranne rari casi nei mesi caldi: in quelli freddi gli eserciti venivano sciolti e per alcuni periodi il freddo impediva anche di occuparsi della caccia.
==Esercizio per la guerra==
I tornei nacquero per l'allenamento fisico e militare dei nobili nei periodi invernali.
 
Ciò causava un infiacchimento del fisico e dei riflessi e la soluzione venne trovata nell'organizzare battaglie simulate, già attestate in [[epoca carolingia]] nelle cronache dello storico [[Nitardo]].
L'occupazione principale dei nobili nel medioevo erano le campagne militari, che si tenevano tranne rari casi nei mesi caldi: in quelli freddi gli eserciti venivano sciolti e per alcuni periodi il freddo impediva anche di occuparsi della caccia.
 
Un termine che ricorre inizialmente a indicare il torneo è ''hastiludium'', gioco di lancia: nell'[[XI secolo]] si diffonde infatti il modo di combattere a cavallo "lancia in resta", cioè con una lunga lancia ben salda sotto il braccio destro, assicurata tramite una sporgenza della corazza (la [[resta]]) su cui faceva battuta una scanalatura della lancia.
Ciò causava un infiacchimento del fisico e dei riflessi e la soluzione venne trovata nell'organizzare battaglie simulate, già attestate in [[epoca carolingia]] nelle cronache dello storico [[Nithard]].
 
Un termine che ricorre inizialmente ad indicare il torneo è ''hastiludium'', gioco di lancia: nel [[XI secolo]] si diffonde infatti il modo di combattere a cavallo "lancia in resta", cioè con una lunga lancia ben salda sotto il braccio destro, assicurata tramite una sporgenza della corazza (la [[resta]]) su cui faceva battuta una scanalatura della lancia.
 
Nei primi tornei, opposti schieramenti di cavalieri si battevano in furibonda mischia in ampi spazi fuori dai luoghi abitati. Uno schieramento era formato dai ''ténants'', coloro che avevano lanciato la sfida, un altro dai ''vénants'', coloro che l'avevano accettata.
 
A causa delle modalità di combattimento caratterizzate dalle poche regole e supervisioni inizialmente applicate, non furono pochi i casi in cui i tornei vennero sfruttati per risolvere diatribe tra nobili, portando alla morte di molti partecipanti. Un noto esempio è il torneo tenutosi a [[Châlons-en-Champagne|Chalons]] nel 1273, dove avvenne uno scambio di colpi troppo duri tra il Conte di Chalons e re [[Edoardo I d'Inghilterra]] che sfociò in un vero e proprio conflitto tra i due fronti di partecipanti, tanto che il torneo venne soprannominato in seguito "La Piccola Battaglia di Chalons".<ref>{{Cita libro|autore=Maurice Keen|titolo=Chivarly|anno=1984|url=https://archive.org/details/chivalry00keen}}</ref> <ref>In letteratura si ricorda la famosa "[[lizza]] di Ashby", in [[Inghilterra]], celebrante la virtù cavalleresca e narrata in vari capitoli del [[romanzo storico]] ''[[Ivanhoe]]'' scritto dallo scozzese [[Walter Scott]]. In questa lizza si fronteggiano due squadre, l'una sotto il comando del [[Normanni|normanno]] Brian de Bois-Guilbert, l'altra, composta di [[Sassoni]], sotto la guida del misterioso cavaliere Diseredato.</ref>
La violenza a cui erano arrivati gli scontri indusse la Chiesa nel [[1130]] a proibire, ma senza successo, i tornei, scomunicando i torneanti e proibendo la sepoltura cristiana ai morti a causa nello scontro.
 
=== La mondanità ===
Nel [[XIII secolo]] si formalizzò la distinzione tra tornei con armi ''à outrance'', cioè da battaglia, e armi ''à plaisance'', per limitare le ferite. I tornei divennero eventi organizzati all'interno delle città con ampio pubblico, affermandosi il carattere spettacolare. Le regole divennero sempre più rigide. La Chiesa grazie alla nuova forma di torneo nel [[1281]] abolì le proibizioni.
Si diffuse in fretta la passione da parte di un pubblico vario per tali arti marziali: presto quindi i tornei assunsero un aspetto lussuoso e vennero organizzati per celebrare vittorie, ricorrenze, accordi tra signori e feste religiose.
 
L'organizzazione degli eventi divenne sempre più rituale e sontuosa, codificata da un complesso cerimoniale. Le armature dei cavalieri divennero sempre più ricche e personalizzate con bardature e colori sgargianti.
==La giostra==
[[Immagine:Jousting renfair.jpg|thumb|250px|right|Una giostra]]
Durante lo sviluppo torneo propriamente detto, cioè affrontato da due schieramenti, nacque la giostra, ideale duello tra singoli cavalieri. Tra il [[XV secolo]] ed il successivo, la giostra divenne l'evento di maggior successo, grazie all'accattivante cerimoniale.
 
I tornei erano quindi associati agli eventi mondani: nel [[1468]] a [[Pas de l'Arbre d'Or]] si tenne un torneo per celebrare il matrimonio del [[Duca di Borgogna]]; a [[Parigi]] nel [[1559]] si tenne per il matrimonio tra [[Filippo II di Spagna]] e [[Elisabetta di Valois|Elisabetta]], figlia di [[Enrico II di Francia]], che vi rimase ferito a morte. La [[disfida di Barletta]], nata da una questione d'onore nel [[1503]] tra 13 Francesi e 13 Italiani, vide la vittoria di questi ultimi.
I cavalieri, secondo le regole dell'[[amore cortese]], giostravano in nome della loro ''servitù d'amore'' verso una dama.
 
Nel [[1474]] presso [[Castello di Malpaga|Malpaga]], [[Bartolomeo Colleoni]] indisse in onore dell'ospite re [[Cristiano I di Danimarca]] un torneo ritratto dagli affreschi del [[Romanino]].
Nel secolo quindicesimo, s'introdusse una barriera per tener separati i due giostranti durante la galoppata uno contro l'altro. Lo scopo era disarcionare l'avversario con l'urto della lancia, ma senza colpire l'elmo. Le lance erano di frassino, così da frantumarsi nello scontro, evitando lo sfondamento dell'armatura del colpito.
 
== I cavalli utilizzati ==
==Eventi mondani==
{{main|Destriero}}
Si diffuse in fretta la passione da parte di un pubblico vario per tali arti marziali: presto quindi i tornei assunsero un aspetto lussuoso e vennero organizzati per celebrare vittorie, ricorrenze, accordi tra signori e feste religiose.
Ovviamente era importantissima la cura per i [[Equus caballus|cavalli]], sia dal punto di vista dell'addestramento che dell'equipaggiamento degli stessi.
 
I cavalli dovevano essere addestrati, come per le battaglie vere, a rispondere nella mischia senza tentennamenti ai comandi del cavaliere, a roteare e a rizzarsi per permettere poderosi colpi dall'alto verso il basso; era quindi necessaria una sintonia tra uomo e animale ottenibile solo con addestramento continuo. Per permettere al cavaliere un urto ottimale, nella giostra con divisorio ligneo o di tessuto tra i partecipanti in corsa era indispensabile che l'animale fosse ben addestrato a tenere il galoppo sul piede destro, da cui appunto il nome "destriero".
L'organizzazione degli eventi divenne sempre più rituale e sontuosa, codificata da un complesso cerimoniale. Le armature dei cavalieri divennero sempre più ricche e personalizzate con bardature e colori sgargianti.
 
L'armamento dell'animale serviva a proteggere il cavallo stesso e il suo cavaliere. La sella aveva un arcione ampio per proteggere il basso addome e a volte anche le cosce del cavaliere. La testiera era molto spessa e copriva gran parte della visuale del cavallo in modo che il cavallo non reagisse di propria iniziativa nello scontro. L'ornamento comprendeva una vistosa gualdrappa di stoffe dei colori del cavaliere.
I tornei erano quindi associati agli eventi mondani: nel [[1468]] a [[Pas de l'Arbre d'Or]] si tenne un torneo per celebrare il matrimonio del [[Duca di Borgogna]]; a [[Parigi]] nel [[1559]] si tenne per il matrimonio tra [[Filippo II di Spagna]] e [[Elisabetta di Valois|Elisabetta]], figlia di [[Enrico II di Francia]], che vi rimase ferito a morte. La [[disfida di Barletta]], nata da una questione d'onore nel [[1503]] tra 13 Francesi e 13 Italiani, vide la vittoria di quest'ultimi.
 
[[File:Manifesto disfida di barletta.jpg|thumb|Manifesto commemorativo del IV centenario della [[Disfida di Barletta]].]]
Nel [[1474]] presso [[Malpaga]], [[Bartolomeo Colleoni]] indette in onore dell'ospite re [[Cristiano I di Danimarca]] un torneo ritratto dagli affreschi del [[Romanino]].
 
== Le conseguenze culturali ==
Riguardo ai tornei fiorirono racconti e leggende, [[ballata| ballate]] e [[canzoni di gesta]]: [[Poliziano]] con ''[[Stanze per la giostra]]'' esalta la vittoria di [[Giuliano di Piero de' Medici|Giuliano de' Medici]] nel [[1475]].
Dalla metà del [[XVI secolo]], tornei e giostre persero i caratteri originari, venendo meno nella società gli ideali da cui erano nati e mantenendo solo gli aspetti più spettacolari, talvolta le ''giostre'' sono inserite tra gli [[Rievocazione storica|spettacoli proposti]] nel corso di [[feste medievali]].
 
Da essa derivò il ''carosello'', ovvero una [[Parata (evento)|parata]] di cavalieri per celebrare ricorrenze o festività. In Italia vengono ancora oggi praticati, come eventi cittadini, esercizi da giostra in cui bisogna infilzare con la lancia anelli sempre più piccoli o colpire pali o busti roteanti, come ad esempio:
==I cavalli==
* [[Corsa all'anello di Narni|Corsa all'Anello]] ([[Narni]]);
Ovviamente era importantissima la cura per i [[cavallo|cavalli]], sia dal punto di vista dell'addestramento che dell'equipaggiamento degli stessi.
* [[Giostra dell'Arme]] ([[San Gemini]]);
* [[Giostra della Quintana]] ([[Foligno]]);
* [[Calendimaggio (Assisi)|Calendimaggio]] ([[Assisi]]);
* [[Palio di Pasqua Rosata]] ([[Assisi]]);
* [[Palio di San Rufino]] ([[Assisi]]);
* [[Palio della Balestra]] ([[Gubbio]]) e ([[Sansepolcro]]);
* [[Giostra del Saracino di Sarteano]] ([[Sarteano]]);
* [[Giostra del Saracino (Arezzo)|Giostra del Saracino]] ([[Arezzo]]);
* [[Giostra dell'orso]] ([[Pistoia]]);
* [[Giostra cavalleresca]] ([[Sulmona]]);
* [[Quintana di Ascoli Piceno|Giostra della Quintana]] ([[Ascoli Piceno]]);
* [[Palio del Niballo]] ([[Faenza]]);
* Palio di Casole d'Elsa (Siena);
* [[Giostra del monaco]] ([[Ferrara]]);
* [[Giostra della rocca]] ([[Monselice]]);
* [[Giostra della Jaletta]] ([[San Marco la Catola]]).
 
== Note ==
I cavalli dovevano essere addestrati come per le battaglie vere a rispondere nella mischia senza tentennamenti ai comandi del cavaliere, a roteare e a rizzarsi per permettere poderosi colpi dall'alto verso il basso; era quindi necessaria una sintonia tra uomo e animale ottenibile solo con addestramento continuo. Per permettere al cavaliere un urto ottimale, nella giostra con divisorio ligneo o di tessuto tra i partecipanti in corsa era indispensabile che l'animale fosse ben addestrato a tenere il galoppo sul piede destro, da cui appunto il nome [[destriero]].
<references/>
 
== Bibliografia ==
L'armamento dell'animale serviva a proteggere lo stesso ed il suo cavaliere. La sella aveva un'arcione ampio per proteggere il basso addome e a volte anche le coscie del cavaliere. La testiera era molto spessa e copriva gran parte della visuale del cavallo in modo che il cavallo non reagisse di propria iniziativa nello scontro. L'ornamento comprendeva una vistosa gualdrappa di stoffe dei colori del cavaliere.
* {{Cita libro |autore=Aldo A. Settia |titolo=Rapine, assedi, battaglie. La guerra nel Medioevo |città=Roma-Bari |editore=[[Editori Laterza|Laterza]] |anno=2004 |isbn=978-88-420-7431-1}}
* {{Cita libro |autore=[[Richard Barber]] |titolo=Cavalieri del Medioevo |traduttore=Ezio Rovida |città=Casale Monferrato (Alessandria) |editore=[[Edizioni Piemme|Piemme]] |anno=2005 |isbn=88-384-8138-5}}
* {{Cita libro |url=https://rievocazionistoriche.cultura.gov.it/places/italy/campania/angri/palio-storico-citta-di-angri/ |titolo=La spada di Zurolo |editore=giostra cavalleresca del Palio Storico della Città di Angri (Salerno) |autore=Compagnia dei Cavalieri di [[San Giuda Taddeo]] |accesso=2023-12-23}}
 
== Voci correlate ==
[[Immagine:Manifesto_disfida_di_barletta.jpg|200px|right|thumb|Manifesto commemorativo del IV centenario della Disfida di Barletta]]
* [[Festa medievale]]
* [[Lancia da giostra]]
* [[Lizza]]
 
== Altri progetti ==
==L'eredità dei tornei==
{{interprogetto|etichetta=torneo|wikt=torneo}}
Dalla metà del [[XVI secolo|millecinquecento]], tornei e giostre persero i caratteri originari, venendo meno nella società gli ideali da cui erano nati e mantenendo solo gli aspetti più spettacolari, come i sontuosi cortei.
 
== Collegamenti esterni ==
Nacque il carosello praticato ancora oggi, ovvero una parata di cavalieri per celebrare ricorrenze o festività. Ancora oggi vengono praticati come evento cittadini esercizi da giostra in cui bisogna infilzare con la lancia anelli sempre più piccoli o colpire pali o busti roteanti, come ad esempio:
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Cavalli nel Medioevo}}
*[[Giostra della rocca]]
{{Controllo di autorità}}
*[[Giostra del Saracino]]
{{portale|medioevo|storia}}
*[[Giostra cavalleresca (Sulmona)]]
*[[Giostra dell'orso]]
*[[Giostra del monaco]]
*[[Giostra della Quintana]]
*[[Palio del Niballo]]
 
Talvolta le Giostre sono inserite tra gli spettacoli proposti nel corso di [[Feste medievali]].
 
==Bibliografia==
*Aldo A. Settia, ''Rapine, assedi, battaglie. La guerra nel Medioevo'', Laterza 2004
*Richard Barber, ''Cavalieri del Medioevo'', Piemme 2005
 
[[Categoria:Medioevo]]
[[Categoria:Arti marziali]]
[[Categoria:Storia medievale]]
 
[[de:Turnier]]
[[en:Tournament (medieval)]]
[[es:Torneo medieval]]
[[fr:Tournoi]]
[[he:טורניר]]
[[ja:馬上槍試合]]
[[no:Ridderturnering]]
[[pl:Turniej rycerski]]
[[ru:Рыцарский турнир]]