Politeismo: differenze tra le versioni

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Con il termine '''politeismo''' si individuano e si classificano nella [[storia delle religioni]] quelle dottrine che ammettono l'esistenza di più divinitàentità destinatarie di un culto<ref name="Politeismo' 1993, p. 573">[[Paolo Scarpi]], ''Politeismo'' in ''Dizionario delle religioni'', Torino, Einaudi, 1993, p. 573.</ref>. Il politeismo esprime un sentimento religioso che di solito si contrappone a tutte le religioni monoteiste che si identificano nelle quattro religioni storiche dello [[zoroastrismo]], dell'[[ebraismo]], del [[cristianesimo]], dell'[[islam]]. Si crede che sia originato nei territori della [[Mesopotamia]] circa 5000 anni fa. Un'altra teoria dell'origine di questa [[religione]] è sui territori dell'attuale [[India]], nel 2500 a.C.
[[File:Raffaello, concilio degli dei 02.jpg|upright=2.1|thumb|''[[Concilio divino|Concilio degli deidèi]]'', opera di [[Raffaello]] nella [[Loggia di Psiche]], [[Villa Farnesina]], [[Roma]]]]
==Politeismo e enoteismo==
Nel politeismo può accadere che la pluralità delle divinità che lo rappresentano si riferisca in forme di subordinazione a un'unica divinità, un ''[[numen]]'' dai superiori poteri diffusi negli elementi naturali e non necessariamente personificata in un dio preciso, come per esempio nel "padre degli dei"<ref>All'incirca nel 1360 a.C. il politeismo fu ricondotto dal faraone [[Amenophis IV]], detto Ekhnaton, all'unico culto del dio Aton, il cerchio solare fonte potente di ogni genere di vita (in Eline D. Lorenzen, ''King Tutankhamun’s Family and Demise'', in ''JAMA,The Journal of the American Medical Association'', vol. 303, nº 24, 23 giugno 2010, pp. 2471–2475.)</ref>
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== Etimologia ==
Il termine "politeismo" è stato inventato da [[Filone d'Alessandria]]<ref>''Polutheía'', compare in ''De mutatione nominum'' 205; ''Polútheos'' in ''De opificio mundi'' 171; ''De Ebrietate'' 110; ''De Confusione linguarum'' 42, 144; ''De migratione Abrahami'' 69.</ref>, ma è attestato nelle lingue moderne per la prima volta nel francese (''polythéisme'') a partire dal XVI secolo; fu coniato dal giurista e filosofo francese [[Jean Bodin]], e utilizzato per la prima volta nel suo ''De la démonomanie des sorciers'' (Parigi, 1580), per poi comparire nei dizionari come il ''Dictionnaire universel françois et latin'' (Nancy 1740), il ''Dictionnaire philosophique'' di Voltaire (Londra 1764) e l<nowiki>{{'</nowiki>}}''Encyclopédie'' di [[D'Alembert]] e [[Diderot]] (seconda metà del XVIII secolo), la cui voce ''polytheisme'' è curata dallo stesso Voltaire. Utilizzato in ambito teologico in opposizione a quello di "[[monoteismo]]"; entra nella lingua italiana nel [[XVIII secolo]]<ref>Alberto Nocerini, ''L'Etimologico'', Firenze, Le Monnier, edizione elettronica</ref>.
 
Il termine ''polythéisme'' è formato da termini derivati dal greco antico: πολύς (''polys'') + θεοί (''theoi'') ad indicare "molti dèi"; quindi da ''polytheia'', termine coniato dal filosofo giudaico di lingua greca [[Filone di Alessandria]] (20 a.C.-50 d.C.) per indicare la differenza tra l'unicità di Dio nell'Ebraismo rispetto alla nozione pluralistica dello stesso propria di molte religioni antiche<ref>[[Gabriella Pironti]], ''Il "linguaggio" del politeismo'' in ''Grecia: mito e religione'' vol.6 della ''Grande Storia dell'antichità'' (a cura di [[Umberto Eco]]). Milano, Encyclomedia Publishers/RCS, 2011, pag.22.</ref>, tale termine fu poi ripreso dagli scrittori cristiani (ad esempio da [[Origene]] in ''Contra Celsum'').
 
== La nozione di politeismo nella storia delle religioni ==
{{S sezione|religione}}
Nella storia delle religioni del [[XIX secolo]], in particolare nella scuola [[Evoluzionismo (scienze etno-antropologiche)|evoluzionistica]], il politeismo è stato considerato come preceduto da forme di religiosità arcaica che si esprimevamoesprimevano non nei confronti di divinità, ma verso oggetti inanimati ([[feticismo]]) o generici spiriti ([[animismo]]) o demoni ([[polidemonismo]])<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/polidemonismo/ Cfr. Enciclopedia Treccani]</ref>, ma anche [[totem]] ([[totemismo]]), o forze impersonali ([[mana]], [[preanimismo]])<ref>Il preanimismo secondo [[Edward Burnett Tylor]] ([[1832]]-[[1917]]) rappresenterebbe una primissima fase dell'evoluzione religiosa, dove prima ancora della personalizzazione di forze soprannaturali, come si ritrova nell'animismo, l'uomo attribuiva valore religioso a indefinite energie impersonali.</ref> oppure con la costruzione di una religiosità fondata su riti magici ([[magia|dinamismo magicorituale]])<ref>Raffaele Pettazzoni, Goffredo Coppola, Guido Calogero, [http://www.treccani.it/enciclopedia/politeismo_(Enciclopedia-Italiana)/ ''Politeismo''], Enciclopedia Italiana (1935)</ref>. Solo con illa progresso[[Rivoluzione della civiltàurbana]] sarebbe sorto il politeismo come culto di esseri divini per lo più in forme [[antropomorfismo|antropomorfe]].
La teoria elaborata dalla "scuola dell'Ur-monotheismusUrmonotheismus" (fondata da [[Wilhelm Schmidt]], e per questo indicata anche come Scuola di Vienna), sostenne invece che la religiosità antica era rappresentata inizialmente dal [[monoteismo]] che si alterò successivamente in un politeismo dove i vari dèi rappresentavano o le caratteristiche principali dell'unica divinità iniziale o uomini illustri divinizzati, o la personificazione di fenomeni naturali divinizzati<ref>''Enciclopedia Treccani'' alla voce "politeismo".</ref>.
 
Rispetto alle altre forme religiose pluraliste, con il politeismo si afferma l'esigenza di una maggiore caratterizzazione e precisione dell'entità spirituale, tale che ciascuna divinità si riferisca a un particolare aspetto del mondo terreno e che sia collegata ad altre divinità, in modo da costituire un universo personificato quanto più collegato e ordinato, così che tramite il culto, il credente possa entrare in contatto con esso. Il politeismo si diffonderebbe dunque in quelle società organizzate che si esprimono in diversi campi dì azione che necessitano di essere armonicamente organizzati.
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web | 1 = http://www.tolerance.kataweb.it/ita/cap_due/uno/letture.html | 2 = Politeismo e Monoteismo secondo Ugo Volli | accesso = 4 febbraio 2006 | dataarchivio = 9 maggio 2006 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20060509083416/http://www.tolerance.kataweb.it/ita/cap_due/uno/letture.html | urlmorto = sì }}
 
{{Controllo di autorità}}