Padula: differenze tra le versioni
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|Divisione amm grado 2 = Salerno
|Amministratore locale = Michela Cimino
|Partito = [[lista civica]] "Per Padula
|Data elezione = 4-10-2021
|Data istituzione =
|Altitudine =
|Sottodivisioni = Ascolese, Caiazzano, Cardogna, Contrada Principe, [[Volta Cammino]], [[Sterpone]]
|Divisioni confinanti = [[Buonabitacolo]], [[Marsico Nuovo]] (PZ), [[Montesano sulla Marcellana]], [[Paterno (comune)|Paterno]] (PZ), [[Sala Consilina]], [[Sassano]]
|Codice postale = 84034, 84030
|Zona sismica = 1
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|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of Padula
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Padula all'interno della provincia di Salerno
}}
'''Padula''' (''A
Situata nel [[Vallo di Diano]], è celebre per la [[Certosa di Padula|certosa di San Lorenzo]].
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== Geografia fisica ==
Padula si trova a sud-est della provincia di Salerno, nel [[Vallo di Diano]], su due colli a
Per quanto riguarda la '''[[Classificazione sismica dell'Italia|Classificazione sismica]]''', rientra nella '''zona 1''' (sismicità alta), Ordinanza PCM. 3274 del 20/03/2003.
==Origini del nome==
Il toponimo deriva {{latino|palūs'','' palūde{{nomarkup|(''m'')}}|palude, acquitrino|prep=dal}},<ref name=":0">{{cita|Sapio|p. 6}}.</ref> con [[metatesi (linguistica)|metatesi]] consonantica tra ''d'' e ''l''; la variante locale presenta una caratteristica dei [[dialetti campani]] per cui ''d'' > ''r''.<ref>{{cita libro|titolo=Dizionario di toponomastica|editore=UTET|città=Torino|anno=1990|p=550|isbn=88-02-07228-0}}</ref> In passato nella pianura sottostante si estendeva una palude.
== Storia ==
=== Dall'Antichità al Medioevo<ref>[http://www.padula.info/storia/cenni-storici/breve-storia-di-padula Storia di Padula] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20091020003839/http://www.padula.info/storia/cenni-storici/breve-storia-di-padula/ |data=20 ottobre 2009 }}</ref> ===
In località Civita diversi ritrovamenti archeologici<ref name=":0" /> fanno stimare che i primi insediamenti umani vi si siano stabiliti intorno al XII secolo a.C.: è quindi da datare in questo periodo la fondazione della città di ''[[Cosilinum]]'', l'antica Padula, molto probabilmente fondata dagli [[Enotri]].
È solo nel VI secolo a.C. che si iniziò a popolare la zona dove sorge l'attuale Padula: in località Valle Pupina sono stati ritrovati bellissimi corredi tombali, formati da vasellame in bronzo e ceramiche di chiaro stampo greco, attualmente esposti nel [[Museo archeologico provinciale della Lucania occidentale|museo archeologico]], presso la [[certosa di Padula]].
Occupata dai [[Lucani]] prima, dai [[Civiltà romana|Romani]] poi, la città non ebbe vita facile: schieratasi con [[Pirro]] e con [[Annibale]], dovette subire le ripercussioni derivanti da queste infelici scelte.
Riuscì a risollevarsi grazie all'impulso ricevuto dalla costruzione della Regio-Capuam (la [[via Capua-Rhegium|via Popilia-Annia]]<ref name=":0" />, che insieme alla [[via Appia Antica|via Appia]] e alla [[via Traiana]], fungeva da rete stradale per tutto il Sud Italia) che la collegava alle più centrali [[Paestum]] e [[Elea-Velia|Velia]], tanto che nell'89 a.C. diventa [[Municipio (storia romana)|municipio romano]].
La città col tempo si espanse molto, arrivando ad edificare anche a valle: in località Fonti sorge infatti, in un antico luogo di culto pagano, il battistero paleocristiano di [[Giovanni Battista|San Giovanni]], che divenne sede diocesale.
Nel VI secolo d.C., prima che vi sorgesse l'attuale centro abitato, viene edificato il monastero di [[San Nicola di Bari|San Nicola]], che a lungo rimarrà il centro politico, oltre che spirituale, del paese.
Si diffonde il culto di [[Arcangelo Michele|san Michele]], probabilmente derivante dal culto del dio pagano [[Attis]], che diviene patrono del paese:<ref name=":0" /> a lui verrà consacrato l'eremo presente nei pressi dell'antica Cosilinum e, sempre in suo onore, verrà eretta la chiesa madre.
Anche la badia di San Nicola al Torone, sorta poco lontana dal sopracitato eremo, rispecchia la massiccia presenza di molti ordini religiosi nel territorio, tutti, o quasi, di stampo orientaleggiante: l'influenza araba è ancora presente nei nomi di alcune contrade.
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[[File:Padula certosa gisant.JPG|sinistra|miniatura|Monumento tombale a [[Tommaso II Sanseverino]], nella [[certosa di Padula]]|245x245px]]
La prima trasformazione urbanistica in chiave unitaria si ebbe ad opera di [[Sanseverino (famiglia)|Tommaso Sanseverino]], incaricato da [[Carlo II d'Angiò]] nel [[1296]] di provvedere alla difesa della città.
Questi cinse tutto l'abitato con un
Non fu possibile creare intorno alle mura un fossato difensivo, a causa dell'orografia del paese; tuttavia se ne può ipotizzare la presenza almeno in località “Fossi” (piazza Umberto I), da cui il nome.
La [[Vespri siciliani|guerra del Vespro]], scoppiata nel [[1292]] a [[Palermo]] e ben presto dilagata, portò i feudatari ad aumentare la pressione fiscale: una simile manovra in un momento di crescita demografica e di calo della produttività, portò più volte le masse contadine ad insorgere.
Questi fenomeni di violenza, uniti alla nascita del banditismo e alle impressionanti epidemie (si pensi solo alla [[peste nera]] del [[1348]]), comportarono l'abbandono dei centri rurali più a valle, per rifugiarsi in nuclei più grandi e meglio difesi.
I Sanseverino furono gli artefici, oltre che gli interpreti, di queste trasformazioni. Si sviluppò l'area intorno al castello: sorge la [[Chiesa di San Clemente (Padula)|chiesa di San Clemente]], che era cappella privata del feudatario, un ospedale pubblico, la sede del governo cittadino, e diversi palazzi, sedi degli uffici o alloggi dei dipendenti del marchesato.
Inoltre, sposando lo spirito guelfo della corte angioina, favorirono l'insediamento di ordini monastici nel territorio di Padula: oltre alla ripopolazione del monastero di San Nicola al Torone e alla fondazione della [[certosa di San Lorenzo]] (1306)<ref name=":0" />, i Sanseverino provvidero all'inserimento nel tessuto cittadino degli [[Ordine di Sant'Agostino|agostiniani]] (1350) e dei [[Ordine francescano|francescani]] (1380).
I rapporti non furono comunque sempre idilliaci, tanto che nel 1383 il paese, colpevole di essersi ribellato agli ordini superiori, venne cinto d'assedio da [[Enrico Sanseverino|Enrico]], pronipote di Tommaso.
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* [[Chiesa di San Michele Arcangelo (Padula)|Chiesa di San Michele Arcangelo]]
* Chiesa di San Nicola de Domnis (VI-VII secolo), dotata di abside tricora e tracce di affreschi [[Bizantini|tardo-bizantini]]<ref name=":1" />
*[[Chiesa della Santissima Annunziata (Padula)|Chiesa della Santissima Annunziata]]
* Chiesa di San Giovanni Battista
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* Cappella di Santa Maria
* Cappella di San Sepolcro
* Eremo di San Michele alle Grottelle
* Santuario della Madonna del Monte Romito
====Conventi====
[[File:San Francesco Padula.png|miniatura|upright=0.9|Prospetto del [[Convento di San Francesco di Padula|Convento padulese]] di [[Francesco d'Assisi|San Francesco]]<ref>
A parte la presenza fondamentale della [[Certosa di Padula]], la cittadina valdianese accoglie anche fondazioni conventuali, quali, il [[Convento di San Francesco di Padula|Convento di San Francesco]], il Convento di Sant'Agostino e, in passato, la Badia di San Nicola al Torone, di cui restano le rovine.
Il Convento di Sant'Agostino, attuale sede del comune, venne fatto costruire dai Sanseverino attorno al XIV secolo. Internamente , ospita un [[chiostro]] con pavimentazione in pietra locale e ventiquattro colonne.<ref name=":1">{{cita|Sapio|p. 8}}.</ref>
===Siti archeologici e di interesse storico===
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Nella struttura urbana, si distinguono numerosi elementi medievali e moderni, a partire dal Castello Normanno, di cui restano ruderi della torre nel giardino di palazzo Padula, alle spalle della Chiesa di San Clemente; terrazzamenti lungo via della Madonnella; resti del muro di cinta lungo la salita di via Carlo Poerio, le Torri Angioine di Palazzo Tepedino (Via Nicotera) e Palazzo Marsicovetere (Piazza Trieste e Trento), ambedue in prossimità del Castello.
Notevoli anche i palazzi di Età moderna:
* Palazzetto Sanseverino o Di Stasio: resti della facciata merlata con stemma della famiglia in Via Municipio;
=== Siti di interesse vario ===▼
* Porta dell'Auliva: Sita in via Vittorio Emanuele II (rione Torno), vicinissima alla Chiesa di San Giovanni, rappresenta la presenza più antica di accesso alla Terra;
* Palazzo Baronale: sito in via San Giacomo, rappresentava la seconda residenza dei signori di Padula;
* Porta di Sant'Antonio o della ''Chianca Vecchia'': in via Vittorio Emanuele III, nei pressi della piazza principale (Umberto I o ''I Fossi''), fino agli anni Sessanta presentava anche la torre fortificata poi trasformata in abitazione privata; all'imposta dell'arco è scolpito lo stemma dell'Università;
* Palazzo Rienzo: settecentesco, con attigua cappella di San Vito in Via Francesco de Sanctis;
* Palazzo Trezza: di fronte alla Chiesa di San Martino con portale e pozzo in pietra e giardino pensile;
* Palazzo Petrella: in via San Domenico alla Tarpea, che si segnala per il giardino pensile;
* Palazzo Sasso Santelmo, seicentesco con portale bugnato, cortile interno e giardino;
* il Portale dell'Ospedale della SS. Annunziata, presso la chiesa omonima ed il sacrario dei Trecento, con lo Stemma dell'Università;
* Casa Castillejo (con colombaia settecentesca);
* I Palazzi della Famiglia Romano: in Largo I Luglio, residenza di Federico Romano che ospitò Carlo Pisacane e i 300, e in Via Costantinopoli, dove è ben conservato un frantoio tradizionale con le macine mosse da muli;
* Palazzo Netti oggi Cariello: di fronte alla Chiesa Madre di San Michele Arcangelo, con pozzo di pietra e antica farmacia;
* Palazzo Santelmo: con pozzo in pietra sulla loggia a valle;
* La cortina di palazzi di gusto prevalentemente neoclassico di via XX Settembre (''a' chiazz'') e di corso Garibaldi (già ''via Portiello)'' con le settecentesche case De Nicolellis e Di Gregorio e del seicentesco palazzo Coppola;
* Palazzo Padula: residenza della famiglia Padula e testimone degli eventi cruciali del Risorgimento italiano.
▲=== Siti di interesse vario ===
*
* [[Sacrario dei Trecento]]
* Maquillage liberty: ingresso di Casa Padula, facciate di Casa Cesareo in Via XX Settembre, Casa Volpe il Corso Garibaldi, Casa Romaniello e Brigante in Via San Paolo.
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* Taverna Ferrigno: nella contrada Noce del Conte, una volta stazione di posta per cavalli e viaggiatori lungo la strada statale delle Calabrie
* Masseria Fortificata Scolpini: in contrada Principe.
* Valle dei mulini lungo il torrente prefabbricato
* Il monumento dedicato a San Brunone
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*[[Ucraina]]: 9
* Altro: 50
=== Tradizione e folclore ===▼
Notevoli le feste religiose, tra cui, l'ultima domenica di maggio, la festa in onore del santo patrono San Michele Arcangelo secondo il culto bizantino. La terza domenica di luglio si
==Cultura==
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=== Musei ===
Padula ospita numerosi musei di interesse locale e nazionale:
* il [[museo archeologico provinciale della Lucania occidentale]];
* la Casa-museo [[Joe Petrosino]] (che, oltre ad oggetti di uso comune appartenuti alla famiglia dello stesso Petrosino, ospita sezioni dedicate all'[[emigrazione italiana]] negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] e alla storia del [[movimento antimafia]]);<ref>{{cita|Sapio|p. 29}}.</ref>
* il museo della [[pietra di Padula]];<ref name=":1" />
* il museo del cognome (inaugurato nell'aprile 2012 in una dimora del [[XVIII secolo]]<ref name=":1" />, è interamente dedicato all'onomastica, con la possibilità di accedere a risorse web e cartacee per effettuare ricerche onomastiche, con l'assistenza del personale del museo),<ref>{{Cita web|url=http://museodelcognome.it/|titolo=Museo del Cognome|lingua=it|accesso=19 febbraio 2019}}</ref>
* il [[museo civico multimediale]]<ref name=":2">{{cita|Sapio|p. 31}}.</ref> (inaugurato nel luglio del 2014, è un museo interattivo su due piani che racconta la storia dell'archeologia del [[Vallo di Diano]] al piano terra<ref name=":2" />, mentre al piano superiore illustra i moti rivoluzionari che sfociarono nella spedizione di [[Carlo Pisacane]] del 1857, concludendosi con un "processo" virtuale al rivoluzionario napoletano<ref name=":2" />);
* il museo del presepe, ospitato in parte nella chiesa di Sant'Agostino e in parte in quella di San Nicola de Domnis.<ref name=":1" />
=== La pietra di Padula ===
La Pietra di Padula è una roccia sedimentaria costituita da un'arenaria calcarea, risalente al cretaceo, dal colore bianco avorio con piccoli granuli scuri e, in alcuni casi, fossili di piante ed animali palustri. Particolarmente resistente agli agenti atmosferici, ma anche pastosa e lavorabile.
Reperti millenari di lavorazione della Pietra di Padula si possono ammirare ancora oggi, sia sul territorio padulese che nei suoi musei. Tra questi si distinguono il [[Battistero di San Giovanni in Fonte (Sala Consilina)]] e l'[[Eremo di San Michele alle Grottelle]] mentre, il massimo esempio, è la [[Certosa di Padula]], una delle più grandi certose d'Europa. I lavori certosini, nei successivi 600 anni, così come quelli sparsi nell'abitato di Padula e in tutta la regione, hanno generato una moltitudine di maestranze specializzate nella lavorazione della pietra di Padula, chiamati: "Scalpellini".
=== Cinema ===
Molti sono stati i film girati nella città certosina: ''[[C'era una volta (film 1967)|C'era una volta]]'', ''[[La città del sole (film)|La città del sole]]'', ''[[La fine del mondo nel nostro solito letto in una notte piena di pioggia]]'', ''[[Cavalli si nasce]]'', ''[[Quanto è bello lu murire acciso]]''.
▲=== Tradizione e folclore ===
▲Notevoli le feste religiose, tra cui, l'ultima domenica di maggio, la festa in onore del santo patrono San Michele Arcangelo. La terza domenica di luglio si ha la festa in onore della Madonna del Carmine e, il 1º agosto, in onore di Sant'Alfonso de Liguori, seguita, il 14-15 agosto, dalla festa in onore di Maria Santissima Assunta. In autunno, il 4 ottobre, la festa in onore della Madonna del Rosario e, la 1ª domenica di ottobre, in onore di San Francesco D'Assisi. Ancora, il 13 dicembre, la festa in onore della Santa Martire Lucia.
== Infrastrutture e trasporti ==
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* [[Stazione di Padula]] posta sulla [[Ferrovia Sicignano degli Alburni-Lagonegro]], ma con attività sospesa da 1987. (Servizio sostitutivo con autobus)
=== Ciclovie ===
* Lungo la Strada Provinciale 51/b è presente una [[pista ciclabile]] che confluisce verso il complesso certosino.
==Amministrazione==
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* Associazione Amici del Cassaro, ''Padula prima e durante la Certosa. I luoghi, i monumenti e le vicende della sua storia'', Lagonegro, Zaccara, 1998.
*Maria Carla Gallo, ''La riscoperta di Cosilinum'', Salerno, Laveglia, 2004.
*{{Cita libro|curatore=Maria Sapio|titolo=Padula sistema museo|anno=2018|editore=Editrice politecnica|città=Napoli|p=|capitolo=|cid=Sapio|ISBN=}}
== Voci correlate ==
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