Piazza Solferino (Torino): differenze tra le versioni
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|quartiere=[[Quadrilatero Romano]] ([[Centro storico di Torino|Centro]])}}
'''Piazza Solferino''' è una grande [[piazza]] del [[
Prende il nome dal comune di [[Solferino]] in [[provincia di Mantova]], dove avvenne l'importante [[Battaglia di Solferino e San Martino|battaglia]] che il 24 giugno [[1859]], vide la vittoria delle truppe franco-piemontesi contro gli austriaci durante la [[seconda guerra d'indipendenza italiana]].
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===Teatro Alfieri===
{{vedi anche|Teatro Vittorio Alfieri (Torino)}}
Sempre sul lato nord, è uno dei più celebri teatri della città. Venne costruito nel [[1855]]-[[1859]] dai disegni di Lorenzo ed il figlio [[Barnaba Panizza]], ma fu distrutto da un violento incendio il 5 gennaio [[1858]], e ricostruito lo stesso anno. Inaugurato quindi il 22 agosto [[1860]], subì altri incendi nel [[1863]], nel [[1868]], nel [[1927]]. Distrutto nel [[1942]] in un bombardamento durante la seconda guerra mondiale, fu ancora ricostruito seguendo i disegni originari.
===Fontana Angelica===
Inaugurata il 28 ottobre 1930 dai vicepodestà Pietro Gianolio ed [[Euclide Silvestri]] dopo una vicenda decennale, è costituita da quattro imponenti gruppi di statue che si richiamano alle quattro stagioni. Fu voluta dal sindaco [[Riccardo Cattaneo]], grazie al finanziamento per legato testamentario del ministro plenipotenziario del re [[Paolo Bajnotti]] (1842-1919), e prese il nome di sua madre Angelica Cugiani Bajnotti. Secondo le disposizioni testamentarie la fontana avrebbe dovuto essere neogotica e posta avanti al Duomo. La commissione appositamente incaricata di avviare il concorso, formata da [[Carlo Francesetti di Mezzenile]], [[Leonardo Bistolfi]], [[Giovanni Chevalley]],
* ''Primavera'': statua femminile sul lato inferiore orientale esterno, ha in grembo un nido di uccellini e un bimbo con uno stormo di rondini.
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===Statua equestre di Ferdinando di Savoia-Genova===
[[File:Statua_Ferdinando_di_Savoia_in_Piazza_Solferino_Torino.jpg|thumb|Il [[Statua equestre|monumento equestre]] dedicato a [[Ferdinando di Savoia-Genova (1822-1855)|Ferdinando di Savoia-Genova]]]]
Lo si può ammirare al centro alla piazza, fu costruito in bronzo nel [[1877]] dallo scultore [[Alfonso Balzico]], e dedicato a [[Ferdinando di Savoia-Genova (1822-1855)|Ferdinando di Savoia duca di Genova]], raffigurato con la spada sguainata e il cavallo ferito, in ricordo della sanguinosa [[Battaglia di Novara (1849)|battaglia di Novara]] (detta "della Bicocca") del 23 marzo [[1849]], in strenua difesa dall'invasione austriaca durante la [[prima guerra di indipendenza italiana]]. La targa anteriore riporta il testo<br>
<div style="text-align:center; font-size: smaller">
===Statua di Giuseppe La Farina===▼
FERDINANDO DI SAVOIA<br>
Duca di Genova <br>
ferito a morte il cavallo <br>
nella battaglia di Novara<br>
seppe vendicare col valore<br>
l'ingiuria della fortuna</div>
[[File:Monumento a La Farina.jpg|thumb|Monumento a Giuseppe La Farina]]
La targa posteriore recita<br>
<div style="text-align:center"><small>Vittorio Emanuele II<br>
re d'Italia<br>
testimone delle prodezze fraterne<br>
con memore affetto<br>
eresse<br>
MDCCCXXVII</small></div>
▲===Statua di Giuseppe La Farina===
Poco distante, la statua intera dedicata al [[patriota]] [[Risorgimento|risorgimentale]], l'esule messinese [[Giuseppe La Farina]] ([[1815]]-[[1863]]), che contribuì all'[[Unità d'Italia|unificazione nazionale]]. Fu eretta nel [[1884]], ad opera dello scultore Michele Auteri-Pomar.
===Palazzo di via Alfieri 19===
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===Palazzo Fiorina===
Anch'esso oltre il limite settentrionale della piazza, in realtà dà l'inizio di [[via Pietro Micca]], concepito da [[Carlo Ceppi]] nel [[1860]] e finanziato dalla ricca famiglia Fiorina, è un condominio rossiccio a tre piani, con ricche decorazioni tra il liberty torinese e il tardo-[[architettura barocca|barocco]], più eleganti porticati con capitelli [[neoclassicismo|neoclassici]].<br />All'angolo con via Botero, storico locale fu il Bar [[Birreria
===Torre Solferino===
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Detta anche ''Casa Alta'', fu eretta tra la [[Via Pietro Micca]] e Via Santa Teresa (lato nord-est della piazza), in sostituzione di un preesistente palazzo signorile costruito dal [[Carlo Ceppi|Ceppi]] e distrutto l'8 dicembre [[1942]], durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale. La costruzione della Torre Solferino risale al [[1950]], su progetto di [[Gualtiero Casalegno]] (1912-1999), alta 50 metri e costituita da 15 piani fuori terra.<ref>{{cita libro|autore=Magnaghi Monge Re|titolo=Guida all'architettura moderna di Torino|editore=Newton Compton Editori|città=Torino|anno=1995|p=173}}</ref>
===Opere recenti===
All'inizio del 2004 fu inaugurato ''Atrium'', un doppio padiglione progettato da [[Giorgetto Giugiaro]], in occasione dei [[XX Giochi olimpici invernali]]; a seguito di polemiche circa l'opportunità di provvedere all'eliminazione di almeno uno dei due padiglioni, ormai caduti in disuso e fortemente degradati, nel corso del 2010 furono totalmente smantellati entrambi e fu realizzato un parcheggio sotterraneo
[[File:La meridian di Piazza Solferino.JPG|thumb|upright=0.8|La nuova meridiana di Lucio Morra (2013)]]
Ultimati i lavori, il Comune inaugurò la nuova piazza il 16 giugno 2013 e, nell'occasione, fu ricollocato il monumento a [[Giuseppe La Farina|La Farina]], restaurato dopo essere stato rimosso nel 2003.<br /> Alla nuova pavimentazione in cubetti di porfido, fu inserita al suolo una meridiana colorata, opera di [[Lucio Morra]]. Parallelamente, un volto di bronzo di 4 metri chiamato "Hoy es hoy" (Oggi è oggi), opera contemporanea del messicano Javier Marin, fu collocato all'angolo con Palazzo Ceriana; dono della famiglia Giubergia, il volto, con i tratti femminili, rappresenta l'aspetto intellettuale e quello emotivo dell'umanità.
===Area verde===
L'area verde al centro della piazza, ristrutturata nel 2013, è stata intitolata il 30 marzo 2016 dal Comune di Torino ad [[Alfredo Frassati]], direttore del quotidiano [[La Stampa]] dal [[1900]] al [[1926]], nonché [[senatore]] del Regno d'Italia e della Repubblica Italiana.<ref>
==== Piazza Solferino n. 20 ====
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==Curiosità==
{{curiosità}}
Piazza Solferino è stata l'ambientazione di molte scene del film ''[[La seconda volta]]'' ([[1995]]), del regista torinese d'adozione [[Mimmo Calopresti]].
==Note==
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==Bibliografia==
* {{cita libro|Renzo|Rossotti|Le Strade di Torino|editore=Newton Compton Editori|città=Roma|anno=1995|pp=
* ''Dove, Come, Quando - Guida di Torino '98-99'', Torino, Gruppi di Volontariato Vincenziano, 1997
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== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
==Collegamenti esterni==
* {{cita web|1=https://www.storiepiemontesi.it/i-luoghi-malfamati-nella-torino-dellottocento-dovera-meglio-non-avventurarsi/|2=I luoghi malfamati nella Torino dell'Ottocento dov'era meglio non avventurarsi}}
{{Portale|architettura|Piemonte|Torino}}
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