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'''Basati''' è una [[Frazione (geografia)|frazione]] del comune di [[Seravezza]] in [[Versilia|Alta Versilia]], provincia di [[Lucca]], [[Toscana]]. Situato alle pendici del
Antico borgo già frequentato dai [[Apuani|Liguri Apuani]] e fondato in chiave romana intorno all'[[Augusto|epoca augustea]], Basati ha una storia caratterizzata da una vita contadina intrecciata all'estrazione del [[marmo]].
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=== Etimologia ===
L'etimologia di ''Basati'' è sconosciuta e finora poco indagata. Secondo la tradizione orale si tratterebbe di una corruzione di "sbassati", nel senso di abitanti che si ritrovano in basso rispetto all'abitato originale della località ''Pian d'Ajora''. Lo storico locale Leopoldo Belli ha avanzato l'ipotesi di un'associazione all'etnonimo ''Vasates'', una confederazione di [[Apuani]] proveniente dalla [[Francia]] meridionale distintasi per la lavorazione del [[ferro]] (metallo abbondante nel territorio basatino).<ref name=":2">{{Cita libro|nome=Giorgio|cognome=Giannelli|wkautore=Giorgio Giannelli|titolo=Almanacco Versiliese|anno=2001|editore=Edizioni Versilia Oggi|città=Seravezza|pp=
=== Primi insediamenti ===
L'area di Basati presenta numerosi esempi di [[Coppella|coppellazione]] e decine di [[Incisioni rupestri|petroglifi]] molto interessanti dal punto di vista archeologico, investigati e censiti per la prima volta nel 1995-1999 dai coniugi lombardi Giorgio Citton e Isa Pastorelli.<ref name=":2" /><ref>{{Cita libro|nome=Giorgio|cognome=Citton|nome2=Isa|cognome2=Pastorelli|titolo=Incisioni rupestri sulle Apuane e in Alta Versilia|anno=1995|editore=Tipografia Offset|città=Massarosa}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Giorgio|cognome=Citton|nome2=Isa|cognome2=Pastorelli|titolo=I monti scritti: sacralità e preistoria nelle incisioni rupestri delle Alpi Apuane e in Alta Versilia|anno=2001|editore=Baroni|città=Viareggio|ISBN=9788882091859}}</ref>
In particolare desta l'attenzione un masso su cui sono incisi una spirale a 12 volute e un [[Antropomorfismo|antropomorfo]] [[Itifallo|itifallico]] con arti ortogonali e corna (oggi quasi cancellato).<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Anna Maria|cognome=Tosatti|anno=2012|titolo=Incisioni rupestri delle Alpi Apuane|rivista=Preistoria Alpina|città=Trento|volume=46|numero=II|pp=
Le incisioni sono ascrivibili almeno al periodo dei [[Liguri]] [[Apuani]] (VIII - VI sec. a.C.) e testimoniano la sacralità delle Apuane. In particolare, in origine il masso si trovava in acqua in quello che probabilmente era un punto obbligato di guado, un camminamento molto antico.<ref name=":4" /> La spirale (dal diametro massimo di 16 cm<ref name=":5" />) è ancora visibile perché ricavata su un mecascisto quarzoso ben resistente all'erosione dell'acqua.<ref name=":5" />
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