Canis lupus cristaldii: differenze tra le versioni
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|statocons_versione = iucn3.1
|immagine = Canis lupus cristaldii subsp. nov.png
|didascalia = Esemplare
<!-- CLASSIFICAZIONE: -->|dominio = [[Eukaryota]]
|regno = [[Animalia]]
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}}
Il '''lupo siciliano''' ('''''Canis lupus cristaldii''''' {{zoo|Angelici & Rossi|2018}}) era una sottospecie di [[Canis lupus|lupo grigio]] endemico della [[Sicilia]]. Dal manto più chiaro rispetto al [[Canis lupus italicus|lupo appenninico]] e paragonabile per dimensioni all'odierno [[Canis lupus arabs|lupo arabo]] e all'estinto [[Canis lupus hodophilax|lupo giapponese]], si estinse a causa della persecuzione umana negli [[Anni 1920|anni venti]] del ventesimo secolo, sebbene esistano segnalazioni fino agli [[Anni 1970|anni settanta]]. Fu riconosciuto come sottospecie distinta dal [[Canis lupus italicus|lupo grigio appenninico]] nel 2018, tramite esami morfologici dei pochi esemplari [[Imbalsamazione|imbalsamati]] conosciuti e di un [[cranio]], insieme a un'analisi del [[DNA mitocondriale]] dei reperti.
== Etimologia ==
Il [[Nomenclatura trinomiale|nome trinomiale]] è in onore dello zoologo Mauro Cristaldi.<ref name=rossi2018/>
In [[lingua siciliana]], il lupo maschio è ''lupu'', la femmina ''lupa'' e il cucciolo ''lupacchiu'' o ''lupacchiolu'', mentre i termini ''lupazzu'' e ''lupiceddu'' sono rispettivamente un [[peggiorativo]] e un [[diminutivo]].<ref>{{Cita libro|autore=[[Antonino Traina]]|url=https://archive.org/details/bub_gb_qIBWAAAAcAAJ/page/545/mode/2up|titolo=Nuovo vocabolario siciliano-italiano, Volume 1|editore=Lauriel|anno=1868|p=546}}</ref> Nomi regionali di origine [[Dialetti galloitalici di Sicilia|galloitalica]] includono ''dàuv'' in [[San Fratello]], ''ddùvu'' in [[Nicosia (Italia)|Nicosia]] e ''lup'' in [[Piazza Armerina]].<ref name=pitré1889>{{Cita libro|autore=[[Giuseppe Pitré]]|url=https://books.google.com/books?id=qIBWAAAAcAAJ&q=lupo&pg=PR3|titolo=Usi e costumi, credenze e pregiudizi del popolo siciliano, Volume 3|editore=Lauriel|anno=1889|pp=463–470}}</ref>
== Descrizione e areale ==
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Sempre nell'Ottocento, i lupi furono oggetto di caccia, con ricompense monetarie di 5 [[Ducato delle Due Sicilie|ducati]] per i maschi, 6 per le femmine, 8 per le femmine incinte e 3 per i cuccioli secondo l'articolo 26 del regio regolamento di caccia del 1826, una taglia che fu sospesa alla fine del secolo.<ref name=rivistanatura>A. di Piazza, [https://rivistanatura.com/lupo-sicilia/ Dopo un secolo il lupo potrebbe tornare in Sicilia], ''Rivistanatura.com'', ottobre 2018</ref> Il botanico [[Francesco Minà Palumbo]] scrisse inoltre di esemplari anomali con pellicce biancastre o quasi nere, orecchie pendenti, peli lanuginosi e code sfioccate, tratti che egli ipotizzò fossero il risultato d'ibridazione con i cani.<ref name=palumbo/>
Viene generalmente accettato che l'ultimo esemplare
== Classificazione e Analisi genetiche ==
Nel 2018 l'esame morfologico di un esemplare imbalsamato e il suo cranio (in seguito utilizzati come [[olotipo]]) custoditi nel [[Museo di Storia Naturale di Firenze]] e di altri tre esemplari ([[Museo di zoologia Pietro Doderlein|Museo di zoologia "Pietro Doderlein"]], Palermo, [[Museo regionale di Terrasini]] e Museo Civico Baldassare Romano, Termini Imerese) rivelò le peculiarità morfologiche del lupo siciliano.
Infine, nel 2023, il primo studio [[Genomica|genomico]] su esemplari museali ha confermato la vicinanza del lupo siciliano ai lupi italiani moderni, presentando tuttavia anche una certa componente genetica proveniente da cani antichi risalenti all'[[Età del rame]] e del [[Età del bronzo|bronzo]]. La popolazione Siciliana ha anche mostrato un'elevata consanguineità e una bassa [[diversità genetica]], probabilmente dovuta al lungo isolamento, con fino al 50% del genoma in [[omozigosi]]. Inoltre, questo studio suggerisce che i lupi siciliani e italiani condividessero un antenato comune che si era già differenziato da altri lignaggi di lupo europeo tra i 25.000 e i 17.000 anni fa, fornendo un raggio temporale inferiore per la suddivisione delle popolazioni di lupo moderne. Mentre precedenti studi mitocondriali li collegavano ai lupi siberiani del Pleistocene, le analisi genomiche mostrano che il lupo siciliano non era strettamente imparentato con quelle popolazioni siberiane antiche.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Marta Maria|cognome=Ciucani|nome2=Jazmín|cognome2=Ramos-Madrigal|nome3=Germán|cognome3=Hernández-Alonso|data=2023-08-18|titolo=The extinct Sicilian wolf shows a complex history of isolation and admixture with ancient dogs|rivista=iScience|volume=26|numero=8|pp=107307|accesso=2025-05-03|doi=10.1016/j.isci.2023.107307|url=https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2589004223013846}}</ref>
▲Nel 2018 l'esame di un esemplare imbalsamato e il suo cranio (in seguito utilizzati come [[olotipo]]) custoditi nel [[Museo di Storia Naturale di Firenze]] e di altri tre esemplari (Museo di zoologia "Pietro Doderlein", Palermo, Museo regionale di Terrasini e Museo Civico Baldassare Romano, Termini Imerese) rivelò le peculiarità morfologiche del lupo siciliano, mentre un'analisi del [[DNA mitocondriale]] dimostrò che la sottospecie possedeva un [[aplotipo]] unico e diverso da quello del lupo appenninico<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Francesco M.|cognome=Angelici|data=2019-06-01|titolo=The Sicilian Wolf: Genetic Identity of a Recently Extinct Insular Population|rivista=Zoological Science|volume=36|numero=3|p=189|accesso=2019-06-24|doi=10.2108/zs180180|url=https://bioone.org/journals/zoological-science/volume-36/issue-3/zs180180/The-Sicilian-Wolf--Genetic-Identity-of-a-Recently-Extinct/10.2108/zs180180.full|nome2=Marta M.|cognome2=Ciucani}}</ref>.
== Note ==
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