Philosophiae Naturalis Principia Mathematica: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Funzionalità collegamenti suggeriti: 3 collegamenti inseriti. |
Nessun oggetto della modifica Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile |
||
(7 versioni intermedie di 4 utenti non mostrate) | |||
Riga 11:
}}
'''
== Contesto storico ==
Riga 61:
# ''De motu corporum'' (Sul movimento dei corpi) è un'esposizione delle definizioni dinamiche di base (le tre leggi del moto) e delle conseguenti deduzioni basate su di queste. Inoltre contiene le risoluzioni a varie questioni che hanno a che fare con la dinamica.
# ''De motu corporum'', diviso in due per via della relativa lunghezza, contiene varie applicazioni della dinamica come la descrizione matematica del moto di un corpo in un mezzo resistente e un calcolo della velocità del suono.
# ''De mundi systemate'' (Sul sistema del mondo) è un saggio sulla gravitazione universale che oltre a spiegare la legge di gravitazione applica le leggi stabilite nei libri precedenti al [[sistema solare]]. Per esempio la trattazione delle irregolarità dell'orbita della luna, della [[derivazione delle leggi di Keplero]] e del movimento delle lune di Giove, delle comete e delle maree (gran parte dei dati gli fu fornito da [[John Flamsteed]]). Inoltre considera l'[[oscillatore armonico]] in tre dimensioni.
Le definizioni date da Newton nei Principia sono esattamente le stesse che si trovano in tutti i manuali odierni. Egli definisce la “[[Massa (fisica)|massa]]” come la ''quantitas materiae'' di un corpo e parte da ciò per definire la ''quantitas motus'', ancor oggi chiamata [[quantità di moto]]. Egli introduce poi il concetto di forza inteso come cambiamento degli stati di un corpo.
È interessante notare come Newton nei primi due libri non dia una definizione precisa di molte quantità che utilizza (come il [[momento angolare]]).
Mentre la reazione ai primi due libri fu entusiasta, probabilmente per l'immediatezza delle cose trattate, il concetto di una forza attraente che si trasmette a distanza ricevette una risposta più fredda. Nelle sue note, Newton scrisse che la [[legge dell'inverso del quadrato]] doveva dipendere dalla struttura della materia, ma ritrattò questa convinzione e nella versione pubblicata rifiutò di speculare sull'origine della legge. Huygens e [[Leibniz]] notarono che la legge era incompatibile con la nozione dell'[[etere (fisica)|etere]]. Da un punto di vista cartesiano, quindi, questa era una teoria incompleta. La difesa di Newton è stata adottata da molti fisici inglesi famosi i quali precisarono che la forma matematica della teoria doveva essere corretta poiché spiegava con una precisione impressionante i dati sperimentali. La mole di fenomeni che la teoria spiegava era così impressionante che “i filosofi” più giovani presto adottarono i metodi e il linguaggio dei ''Principia''.
== Edizioni ==
* ''[https://
* ''[https://cudl.lib.cam.ac.uk/view/PR-ADV-B-00039-00002/1 Philosophiae naturalis principia mathematica]'', auctore
* ''Philosophiae naturalis principia mathematica'', auctore Isaaco Newtono, Editio tertia aucta & emendata, Londini, apud Guil. & Ioh. Innys, MDCCXXVI (terza e ultima edizione curata dall'autore).
|