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[[File:Barnaba da Modena 001.jpg|thumb|right|225px|''Madonna concol Bambino'', 1367]]
{{S|pittori italiani}}
[[File:Barnaba da Modena 001.jpg|thumb|right|225px|''Madonna con Bambino'', 1367]]
{{Bio
|Nome = Barnaba
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|LuogoNascita = Modena
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = [[1328]] circa
|NoteNascita = {{sp}}circa
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = [[1386]] circa
|NoteMorte = {{sp}}circa
|Epoca = 1300
|Attività = pittore
|Nazionalità = italiano
|Immagine =
}}
 
== Biografia ==
EgliNativo di Modena, il pittore fu attivo soprattuttoprincipalmente in Liguria, ma anche in Piemonte e, a [[Pisa]] e a metàMurcia del(Spagna) tra il 1360 e XIVil secolo1386.
 
Barnaba è citato la prima volta nel [[1361]] a [[Genova]], mentre la prima opera certa della sua produzione è la Madonna con Bambino conservata a Francoforte, firmata ("BARNABAS DE MUTINA PINXIT IN IANUA") e datata 1367.
La sua formazione [[arte|artistica]] avvenne nell'ambito dei movimenti [[pittura|pittorici]] [[emilia]]ni, dove subì l'influenza di [[Vitale da Bologna]].<ref>"Le muse", De Agostini, Novara, 1964, Vol.II, pag.56-57</ref>
 
Verso i primissimi anni ottanta del Trecento il pittore dovette non solo spedire opere a Pisa, ma lì trasferirsi e aprire una bottega. Infatti nel 1379 (1380 ''more'' pisano) Barnaba venne chiamato dagli operai della Fabbrica del Duomo di Pisa per affrescare alcune ''Storie di San Ranieri'' nel Camposanto pisano. Questi affreschi oggi non ci sono noti in quanto tali storie vennero realizzate dal 1384 da Antonio Veneziano, ma per quella commissione Barnaba dovette spostarsi a Pisa con la sua bottega. A Pisa rimangono però alcune opere del pittore emiliano: la cosiddetta ''Madonna dei Mercanti'' e la ''Madonna col Bambino'', conservate entrambe al Museo Nazionale di San Matteo di Pisa e il polittico conservato presso Ripoli di Cascina (Pisa).
Barnaba venne citato per una sua opera già nel [[1361]] a [[Genova]] e tre anni dopo fu impegnato negli affreschi della cappella del [[Palazzo Ducale (Genova)|Palazzo Ducale]] e nel [[1370]] produsse un'ancona per la [[Loggia dei Mercanti (Genova)|Loggia dei Mercanti]].
 
La fine della sua attività è fissata indicativamente intorno al 1386 in quanto a questa data risale lo splendido polittico conservato presso la [[Chiesa di San Dalmazio (Savona)]].
Dopo un periodo di soggiorno piemontese, il pittore venne invitato a Pisa dalla
[[Duomo (Pisa)|Fabbrica del Duomo]] per la decorazione del Camposanto. Nella città [[toscana]] sono rimaste due ''Madonne'' di Barnaba, conservate presso il Museo Nazionale.
 
Difficile è precisare dove avvenne la sua formazione artistica. Poco nota è la pittura genovese degli anni cinquanta del Trecento per poter dimostrare che la sua formazione avvenne proprio nella città in cui fu attivo per il resto della sua vita; ma allo stesso tempo i rapporti con l'arte emiliana di [[Vitale da Bologna]], quella senese e quella bizantina non sembrano esaurire completamente la cifra stilistica di Barnaba. Sicuramente il fatto che la maggior parte delle sue opere conservate siano Madonne con Bambino caratterizzate da una evidente decorazione dorata del manto blu della Vergine, ha portato a considerare il pittore attardato e responsabile del recupero di un'arte antica che guardava a Bisanzio e alla Siena di [[Duccio di Buoninsegna]]. In realtà però se ci si sofferma su altre opere della sua produzione come le Crocifissioni o i polittici istoriati si scopre un pittore con ottime capacità narrative e molto attento a registrare le grandi innovazioni pittoriche a lui contemporanee.
Un suo dipinto si trova nella Chiesa di San Francesco ad [[Alba (Italia)|Alba]], mentre un polittico è conservato presso la [[Chiesa di San Dalmazio (Savona)|Chiesa di San Dalmazzo]] a [[Savona]].
 
La sua "Vergine con Bambino" dipinta in stile bizantino si trova invece presso il Museum of Fine Arts a [[Boston]], Massachussets, mentre la sua ''S.Caterina'' è conservata alla collezione Cruz di Santiago del Cile, il suo ''Giudizio finale'' è visibile in S.Agostino a Genova
 
Il suo gusto pittorico, partendo dalla vivace scuola emiliana, subì influenze di tipo [[Arte bizantina|bizantineggiante]] e qualche spunto [[gotico (arte)|gotico]] che avvicinarono l'artista alla scuola [[siena|senese]].
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro | nome= Maria|cognome= Farquhar| anno=1855| titolo= Biographical catalogue of the principal Italian painters| curatore = Ralph Nicholson Wornum | pagine= page 106-7 | editore= Woodfall & Kinder, Angel Court, Skinner Street, London; Digitized by Googlebooks from Oxford University copy on Jun 27, 2006| id= | url= http://books.google.com/booksattributedvid=0pm4wXnyg8JpbRrA&id=2WsBAAAAQAAJ&dq=Wornum&as_brr=1 | wkautore= }}
* Pietro Toesca, ''Dipinti di Barnaba da Modena'', in "Bollettino d'arte del Ministero della Pubblica Istruzione", 16, 1922/23, pp. 291-294&nbsp;291–294.
* Pasquale Rotondi, ''Il polittico di Barnaba da Modena a Lavagnola'', Genova, Stab. Tip. Fr.lli Pagano, 1955.
* ''Barnaba de Módena. Polípticos de la Virgen de la Leche y de Santa Lucía, Catedral de Murcia, Rodrigo de Osona; retablo del Calvaria, Iglesía de San Nicolás, Valencia'', catalogo della mostra (Madrid, 1993), Madrid, 1993.
* Serena Skerl Del Conte, ''La prima attività di Barnaba da Modena: un'ipotesi alternativa'', in ''Dedicato agli ottant'anni di Maria Walcher Casotti'', Mariano del Friuli, Edizioni della Laguna, 2003.
* ''La Santa Caterina di Barnaba da Modena'', catalogo della mostra (Genova, 2005) a cura di F. Simonetti e G. Zanelli, Roma, Novamusa, 2005.
*{{Cita libro|titolo = Barnaba da Modena a Genova: le icone con finta predella. Note su una tipologia, tre autografi, una derivazione|autore = Clario Di Fabio|curatore = W. Angelelli e F. Pomarici
|url = https://www.academia.edu/6921613/Barnaba_da_Modena_le_icone_con_finta_predella._Note_su_una_tipologia_tre_autografi_una_derivazione|editore = Artemide|città = Roma|anno = 2011|opera = Forme e storia. Scritti di arte medievale e moderna per Francesco Gandolfo|pp = 433-443|ISBN = 9788875751265}}
*Nicolò Pitto, La ''Santa Caterina'' e l'attività pisana di Barnaba da Modena, in ''Nuove luci. Acquisizioni, donazioni e restauri. Galleria Nazionale della Liguria 1958-2021,'' a cura di A. Guerrini, G. Zanelli, Genova 2021, Sagep, pp. 19-32.
 
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== Collegamenti esterni ==
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