Fortezza: differenze tra le versioni
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[[File:Livorno Fortezza Vecchia vista dal porto.JPG|thumb|[[Fortezza Vecchia]] di [[Livorno]]]]
Una '''fortezza''' è una [[Costruzione edilizia|costruzione]] [[militare]] progettata con una funzione [[tattica militare|tattica]] difensiva. Le fortezze sono state utilizzate per migliaia di anni, in una varietà di forme sempre più complesse.▼
▲Una '''fortezza'''
Un'opera difensiva con caratteristiche simili alla fortezza, ma in genere con dimensioni inferiori, viene chiamata '''forte''' o '''fortino'''. Quando le sue mura sono [[fortificazione alla moderna|munite di bastioni]], la fortezza può prendere il nome di [[Cittadella (fortezza)|cittadella]].
== Descrizione ==
{{vedi anche|fortificazione}}
La [[fortificazione]] è quel ramo dell'arte militare che insegna ad aumentare, mediante appropriati lavori o con apposite costruzioni, il valore naturale delle posizioni, al doppio fine di favorire l'azione delle truppe e l'efficacia delle armi impiegate e di provvedere alla conservazione di tutti i mezzi di difesa (uomini, armi, materiali, [[Munizione|munizioni]] e viveri) sia mentre si prepara l'azione, sia durante l'azione.
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== Scopo ==
[[File:Fortezza da basso, 11.JPG|thumb|La [[Fortezza da Basso]] di [[Firenze]]]]
Lo scopo che si vuol raggiungere nel fortificare una posizione può essere [[
L'utilità delle fortificazioni, se fatte in modo tale da raggiungere gli scopi per le quali sono costruite, è quella di mettere in grado le forze che difendono le posizioni da esse rafforzate di resistere a forze numericamente o moralmente superiori.
[[File:Acta Eruditorum - V fortificazioni, 1689 – BEIC 13398218.jpg|thumb|Tipi di fortificazioni in una tavola de gli [[Acta Eruditorum]] del 1689]]
[[File:Acta Eruditorum - VI fortificazioni, 1689 – BEIC 13398218.jpg|thumb|Tipi di fortificazioni in una tavola de gli [[Acta Eruditorum]] del 1689]]
== Costruzione ==
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[[File:Forte Michelangelo.JPG|thumb|Il [[Forte Michelangelo]], a [[Civitavecchia]]]]
L'entità di un'opera fortificata dipende dall'importanza dello scopo che si vuole raggiungere con essa, dai mezzi e dal tempo disponibile per erigerla e dalla potenza dei mezzi coi quali
A seconda dei mezzi e del tempo disponibile per erigerla, le fortificazioni si distinguono in permanenti e passeggere o occasionali. Le fortificazioni permanenti sono quelle erette in tempo di pace, quindi con abbondanza di mezzi e di tempo e che sono capaci di resistere alle offese nemiche, nonché alle ingiurie del tempo; sono sempre costruite a scopo organico e perciò nei punti strategici importanti. Le fortificazioni passeggere sono quelle costruite in caso di [[guerra]], prima che questa scoppi, o durante la guerra stessa, e talvolta nelle ultime ore precedenti una [[battaglia]], o anche durante una battaglia stessa, e perciò con mezzi e tempi limitati, talora limitatissimi, per cui non possono resistere che ad azioni meno potenti e non reggono a lungo alle ingiurie del tempo, da ciò appunto la denominazione passeggere.
La parte superiore delle fortezze precedenti all'introduzione delle armi da fuoco è spesso contornata dai [[Merlo (architettura)|merli]], muri a dente di sega dietro il quale si appostano i soldati per coprirsi dai lanci nemici e allo stesso controllare dall'alto tutti i movimenti.
Rispetto alla posizione che le fortificazioni occupano, si distinguono in fortificazione di frontiera (terrestre o marittima) e in fortificazioni interne.
=== Fortificazioni passeggere ===
Le
Sebbene abbiano funzione tattica e logistica, possono essere ricomprese in un più ampio programma organico. Paesi come l'[[Italia]], perennemente afflitti da mancanze di fondi e di materie prime, possono demandare ad opere da ergersi alle prime turbative politiche internazionali la difesa di determinati tratti di confine, spesso come integrazione di preesistenti opere permanenti. Già i [[Civiltà romana|Romani]], nelle loro vittoriose campagne di conquista, facevano ampio uso di fortificazioni provvisorie, addirittura concepite per circondare a propria volta una città [[Mura (fortificazione)|murata]] nemica impedendo un ritorno offensivo delle truppe nemiche dislocate in altre parti del territorio; avevano quindi un notevole sviluppo, ma sparivano una volta assolto il loro scopo. Parimenti, proteggevano i campi di marcia delle legioni: erette in poche ore, venivano smantellate una volta che il campo era tolto. Tipicamente venivano usate palizzate erette sopra un argine in terra ([[aggere]]) che ne serrava la base, preceduto da un [[Fossato (architettura)|fossato]] spesso cosparso di ostacoli o protetto da abbattute (rami aguzzi piantati con un'inclinazione di 45 o 60 gradi nella parete del fossato stesso e rivolti verso l'attaccante). Tipico quindi della fortificazione campale l'ampio uso della terra e del legname o di pietrame sparso, materiali reperibili in loco o trasportabili. Assente all'epoca e fino alla [[prima guerra mondiale]] l'uso della muratura cementata nelle opere campali, in ossequio al principio di facile e veloce realizzabilità.
[[File:WWI-French-trench-Hirtzbach-Woods-16-June-1917.jpg|thumb|Un soldato francese osserva da una trincea, [[Haut-Rhin]], [[Francia]], 1917]]
La tipica fortificazione passeggera è la [[trincea]], sostanzialmente uno scavo entro il quale si riparano i soldati e che costituisce esso stesso un ostacolo non indifferente. Essa servì all'inizio anche per approcciare le fortificazioni permanenti nemiche rimanendo abbastanza protetti dall'azione dei difensori. Per avvicinarsi alla fortezza assediata in modo da presentare un angolo favorevole assumeva un percorso complesso detta "a parallele", poi vennero introdotte delle traverse o un tracciato a dente di sega sempre per limitare l'effetto di colpi che l'avessero imboccata nel senso della lunghezza (tiro di infilata). Durante la [[prima guerra mondiale]] l'uso della trincea era diffuso; i sistemi trincerati erano assai articolati in profondità e come complessità, comprendevano anche ricoveri sotterranei e [[bunker]] in cemento data la staticità delle posizioni e l'effetto devastante delle moderne artiglierie.
Già nella [[guerra di secessione]], importanti lavori campali avevano abbattuto l'aggressività delle rispettive controparti; molti ''fort'' citati nelle cronache e nella memorialistica in realtà erano dei poderosi trinceramenti estesi anche fuori terra mediante possenti terrapieni a protezione delle artiglierie e dei fucilieri. Nel [[XIX secolo]] infatti il confine tecnico fra opera permanente ed opera campale si Opere di natura provvisoria erano anche le [[Batteria (militare)|batterie]], a volte dotate di elementi architettonici davvero minimi rispetto ai lavori in terra e tuttavia inserite nel dispositivo organico di difesa permanente. Si prevedeva di trasportarvi i cannoni al momento opportuno, installati sul normale affusto ruotato, al limite fissato a delle piattaforme in cemento con un sistema elastico di bloccaggio, mentre i cannoni da fortezza avevano affusti dedicati spesso fissati definitivamente alla struttura. Le opere come i forti e le batterie costituivano anelli o linee ad arco difensive di città o valichi, e si prevedeva che nei loro intervalli sorgessero, al momento opportuno, opere campali anche imponenti da cui il nome di "campo trincerato" dato alla fortificazione [[Ottocento|ottocentesca]] e del primo [[Novecento]].
In una pagina dell{{'}}''[[
Si assisterà poi alla nascita del sacco di sabbia, usato in milioni di esemplari fino a tutt'oggi. Riconducibili a questa forma di difesa sono gli sbarramenti e i fortini di bidoni colmi di terra o cemento, di sacchi di sabbia o materiali edili di svariata natura (anche [[Barriera di sicurezza|barriere stradali]] ''New Jersey''), osservabili nei filmati di cronaca attuali.
Un esempio di difesa campale nelle forme ma permanente nella sostanza è il [[Frontiera Nord|sistema difensivo italiano alla Frontiera Nord verso la Svizzera]], che si stende al confine settentrionale di [[Valle d'Aosta]], [[Piemonte]] e [[Lombardia]]. Il sistema comprende una fitta rete di viabilità (strade, mulattiere e sentieri) e complessi tratti di trinceramenti con ricoveri, postazioni per fucilieri e per mitragliatrici, oltre a numerosi appostamenti d'artiglieria; le opere possono essere semplicemente scavate nel terreno morbido, o realizzati in calcestruzzo, o con l'apporto elementi prefabbricati in cemento o acciaio, o, infine, scavate più o meno profondamente nella roccia con massicce integrazioni in calcestruzzo o calcestruzzo armato. Vi sono quindi alcune parti che, realizzate con tecniche non durevoli, sono state gradualmente cancellate dal tempo - spesso individuabili solo da un occhio veramente esperto - unite ad altre realizzate in maniera tanto solida da permanere tutt'oggi conservate in modo quasi perfetto. Il sistema, costituito prevalentemente da opere "leggere", doveva compensare la relativa scarsezza di massicce fortificazioni permanenti su quel tratto di confine; fanno eccezione i tre forti valtellinesi (il [[Forte Montecchio Nord|Forte al Montecchio Nord di Colico]], il Forte ai Canali di Tirano e il Forte al Dossaccio di Oga, presso Bormio), oltre alle grandi opere in caverna dell'Alto Varesotto (le batterie alla Canonica di Bedero, a Vallalta del San Martino, al Piambello, al Monte Orsa) e quella dell'Alto Lario (Loco Tocco).
== Castelli e fortezze di pianura ==
Diversamente dalla forticazioni costruite su speroni rocciosi collinari, nelle aree di in pianura o di fondovalle i siti di costruzione venivano scelti vicino a fiumi, isole, laghi o paludi, che potevano compensare lo svantaggio difensivo della bassa altitudine.<br />
Laddove tali ostacoli naturali non esistevano, venivano creati fossati asciutti o con rivi d'acqua, bastioni, palizzate e facciate continue. In modo particolare, fossati e torri fortificate permettevano di rendere il livello della costruzione sufficientemente alto da diventare una valida difesa contro i nemici.
I castelli di pianura (in [[Lingua tedesca|tedesco]]: ''Niederungsburg'', ''Flachlandburg'' o ''Tieflandburg'') slavi e sassoni dell'Alto Medioevo erano spesso caratterizzati da un fossato stretto e profondo e da bastioni di terra alti e ripidi. Tali costruzioni erano diffuse nei [[Paesi Bassi]], nella [[Bassopiano germanico|pianura della Germania settentrionale]], dove è stato stimato che circa il 34% dei castelli possa essere contestualizzato in tale tipologia.<ref>{{cita libro | autore = Krahe, Friedrich-Wilhelm |titolo = Burgen und Wohntürme des deutschen Mittelalters | volume = 1 | editore = Thorbecke | città = Stoccarda |anno = 2002 | pagine = 21-23 |OCLC = 606801094 | ISBN = 3-7995-0104-5}}</ref>
Il ''Wasserburg'' e il ''Wasserschloß'' (lett. "castelli di acqua" e "fortezza di acqua") era una tipologia di castello di pianura edificato su una pianta quadrangolare, protetta da uno o più fossati d'acqua e con un ponte levatoio presidiato dal mastio. Ne sono esempi:
* in [[Germania]]: [[Hainewalde]], il [[castello di Mespelbrunn]], di [[castello di Schwerin|Schwerin]] e di [[Burg Vischering]];
* in [[Austria]]: il castello di Heinfeld;
* in [[Belgio]]: il [[castello di Beersel]];
* in [[Danimarca]]: il [[castello di Egeskov]];
* nel [[Basso Reno]] francese: i castelli di [[Asswiller]] e [[Diemeringen]], di [[Lorentzen]], [[Niederstinzel]], [[Sarre-Union]], [[Sarrewerden]] e [[Scharrachbergheim-Irmstett|Scharrachbergheim]]. Inoltre, nell'[[Alto Reno]] francese: i castelli di [[Courtavon]], [[Saincaize-Meauce|Meauce]] e [[Fresnicourt-le-Dolmen|Château d'Olhain]];
* in [[Lituania]]: il [[castello di Trakai]];
* nei [[Paesi Bassi]]: [[Muiderslot]], [[Huis Bergh]];
* nel [[Regno Unito]]: il [[Castello di Bodiam]] e di [[Castello di Caerphilly|Caerphilly]];
* in [[Polonia]]: il [[castello di Malbork]].
Castelli di acqua in zone di pianura erano anche quelli di ''[[Burg Pfalzgrafenstein|Die Pfalz]]'', di [[castello di Sully-sur-Loire|Sully-sur-Loire]], e, in Scozia, quelli di [[Castello di Caerlaverock|Caerlaverock]] e [[Eilean Donan]].
== Note ==
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* Leone Andrea Maggioratti. ''Breve dizionario degli architetti ed ingegneri militari italiani''. Istituto Poligrafico dello Stato, Roma, 1935.
* Enrico Rocchi. ''Le fonti storiche dell'architettura militare''. Officina Poligrafica Editrice, Roma, 1908.
* {{cita libro|cognome=Belotti|nome=Walter
* {{cita libro|cognome=Trotti|nome=Antonio
== Voci correlate ==
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* [[Assedio]]
* [[Assedio scientifico]]
* [[Baluardo]]
* [[Castello]]
* [[Cittadella (fortezza)]]
* [[Fortificazione]]
* [[Fortificazione alla moderna]]
* [[Genio militare]]
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* [[Linea Maginot]]
* [[Merlo (architettura)]]
* [[Mura (
* [[Piazzaforte]]
* [[Rocca (fortificazione)]]
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== Altri progetti ==
{{interprogetto|
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.fortezze.it/|Rocche e castelli in Italia e nel mondo}}
* {{cita web|url=http://architectura.cesr.univ-tours.fr/Traite/Matiere/fortification.asp?param=|titolo=Trattati francesi}}
{{Fortificazioni militari}}
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[[Categoria:Fortezze| ]]
[[Categoria:Tipi di
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