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|sottospecie=
<!-- NOMENCLATURA BINOMIALE -->
|biautore=[[Johann David Schoepff|Schoepff]]
|binome=Testudo marginata
|bidata=[[1792]]
<!-- NOMENCLATURA TRINOMIALE -->
|triautore=
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|tridata=
<!-- ALTRO -->
|sinonimi=''Chersus marginata'' ({{Zoo|Gmira, [[|1993]]}})
|nomicomuni=Tartaruga sarda
|suddivisione=Sottospecie
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*''T. marginata'' ssp. ''weissingeri'' <small>Bour, [[1995]]</small>
*''T. marginata'' ssp. '' sarda'' <small>Mayer, [[1992]]</small>
 
}}
 
La '''tartarugatestuggine marginata''' ('''''Testudo marginata''''' - {{Zoo|[[Johann David Schoepff|Schoepff]], [[|1792]]}}) comunemente chiamata '''tartarugatestuggine sarda''' è un [[rettile]] appartenente all'ordine delle [[Testudines|testuggini]].
 
== Tassonomia ==
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La colorazione del carapace dei giovani esemplari non è molto dissimile dalle altre ''Testudo'' per poi diventare con gli anni più scuro, punteggiato da alcune macchie gialle nella sommità delle scaglie.
 
== [[Dimorfismo sessuale]] ==
Il riconoscimento del sesso avviene generalmente attraverso l'individuazione dei caratteri [[dimorfismo sessuale|caratteri sessuali secondari]]. I maschi possiedono una coda lunga, robusta e grossa alla base ed il caratteristico gonnellino più pronunciato.
La distanza dell'apertura cloacale dalla base della coda è maggiore nel maschio. I maschi adulti presentano una concavità nel piastrone più accentuata per facilitare la monta sul [[carapace]] della femmina, mentre il piastrone delle femmine e degli esemplari giovani e subadulti è piatto. L'angolo formato dagli [[Scuto (zoologia)|scuti]] anali del piastrone è molto maggiore nel maschio, mentre l'altezza degli stessi scuti è però maggiore nella femmina,; lo scuto sopracaudale del maschio è curvo verso il basso e nella femmina è allineato con il resto del [[carapace]]. I maschi sono di taglia maggiore rispetto alle femmine.
In molti esemplari, il sessaggio non è facile e certo, presentando caratteristiche morfologiche e sessuali fuorvianti, quali: monta tra esemplari dello stesso sesso, coda dei maschi poco sviluppata, scuti del piastrone con caratteristiche indefinite. Non è raro che la determinazione del sesso delle femmine possa avvenire solo individuando gli esemplari che depongono le uova.
 
== [[Organi di senso|Sensi]] ==
Le testuggini hanno una vista eccellente: sanno distinguere forme, colori e riconoscono anche persone. Hanno un senso dell'orientamento molto preciso: se vengono spostate qualche centinaio di metri dal territorio al quale sono molto legate ci ritorneranno in breve tempo. Sono molto sensibili alle vibrazioni del suolo anche se non hanno un udito sviluppato.
L'odorato invece è ben sviluppato ed ha un ruolo importante nel riconoscimento del cibo e dei sessi
 
== [[Eco-etologia]] ==
=== Attività ===
 
Le T. marginata sono animali [[ectotermia|ectotermi]] e nelle prime ore della giornata si crogiolano al sole per innalzare la temperatura corporea ed attivare le funzioni metaboliche. L'esposizione al sole permette di assumere i raggi [[Radiazione ultravioletta|UVB]] atti alla sintesi della [[Colecalciferolo|vitamina D]]. Raggiunta la temperatura corporea necessaria per l'attivazione degli [[enzima|enzimi]] atti alla digestione le tartarughe si dedicano alla ricerca del cibo. Con temperature atmosferiche superiori ai 27&nbsp;°C diventano apatiche e cercano refrigerio scavando piccole buche al riparo della vegetazione bassa o riparandosi in piccoli anfratti. Con la discesa delle temperature si ha la ripresa dell'attività.
Sono state osservate sia in [[Grecia]] che in [[Sardegna]] delle tane collettive, composte da una lunga galleria scavata nel terreno e terminante in una camera in cui si rifugiano la notte e d'inverno.
In una tana a [[LefkadaLeucade]] sono stati censiti 12 esemplari adulti (Trimigliozzi, [[2006]]).
 
=== Letargo ===
In autunno, al calare delle temperature, i rettili smettono di alimentarsi, anche per più di 20 giorni, per poter svuotare completamente l'intestino da residui di cibo.
Diventano sempre più apatici e, verso novembre o dicembre a seconda della latitudine, iniziano ad interrarsi o a ripararsi in luoghi protetti e cadono in [[letargo]].
In natura, gli esemplari si interrano anche 10-20 centimetri.
 
La temperatura ideale di [[letargo]], calcolata nel luogo di interramento è di 5&nbsp;°C,; temperature inferiori ai 2&nbsp;°C arrecano danni cerebrali o morte, mentre superiori ai 10&nbsp;°C le inducono in uno stato di dormiveglia pericoloso per l'esaurimento delle scorte di grasso necessarie a superare l'inverno.
Il [[letargo]] è una fase metabolica assolutamente necessaria per questa specie, e va impedito solo in caso di malattia o debilitazione.
 
La principale causa di morte, nel caso di esemplari tenuti a svernare all'interno di abitazioni da allevatori improvvisati, è proprio la temperatura, che si presenta troppo alta per consentire il letargo e troppo bassa per consentire di continuare ad alimentarsi.
 
In queste situazioni, se si vorrà tenerlo attivo, l'esemplare andrà collocato in un [[terrario]] riscaldato con un punto caldo sui 28&nbsp;°C ed un punto fresco e ombreggiato sui 18&nbsp;°C, con un substrato di 5&nbsp;cm circa composto da un 40% di [[torba]] bionda di [[sfagno]], un 40% di terriccio naturale privo di [[concime|concimi]] e [[prodotto fitosanitario|fitofarmaci]] ed un 20% di sabbia di fiume.
 
Essenziale è una lampada [[radiazione ultravioletta|UVB]] specifica per [[rettili]], necessaria per la sintesi della [[vitamina D]] occorrente per fissare il [[Calcio (metallo)|calcio]].
Se si opta per un letargo controllato, la [[testudo (zoologia)|testuggine]] andrà posta in unaun contenitore protetto dai roditori con una rete metallica, ricolmo del medesimo substrato del [[terrario]].
[[File:Testudo marginata.JPG|thumb|Femmina adulta rapportata con un suo piccolo]]
 
Il contenitore andrà collocato in un locale buio con temperature tra i 4&nbsp;°C e gli 8&nbsp;°C e una sufficiente umidità ambientale, 70% UR.
Il risveglio avviene generalmente nel mese di marzo ed è legato al rialzarsi delle temperature diurne.
 
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Il tempo di incubazione, 2 o 3 mesi circa, e il sesso sono in relazione con la temperatura.
Con temperatura di incubazione inferiore ai 31,5&nbsp;°C si avrà una preponderanza di esemplari maschi, con temperatura superiore ai 31,5&nbsp;°C in maggioranza femmine.
Giunto il momento della schiusa, spesso agevolata da una giornata di pioggia, il tartarughino per rompere il guscio si avvale del cosiddetto "dente dell'uovo", un tubercolo corneo posto tra le narici e la mascella superiore destinato ada sparire in pochi giorni. La fuoriuscita dall'uovo dura anche 48 ore e in questo arco di tempo viene assorbito totalmente il [[sacco vitellino]].
 
=== Alimentazione ===
Sono [[rettili]] prettamente [[vegetariano|vegetariani]]. Gli esemplari selvatici vivono in un [[habitat]] caratterizzato da lunghi periodi di aridità che li costringe a nutrirsi di erbe secche, in queste condizioni integrano la loro dieta mangiando [[artropodi]] o [[chiocciola|chiocciole]], queste ultime utili per l'apporto di [[Calcio (metallo)|calcio]] del guscio. Saltuariamente non disdegnano escrementi o piccole carogne. Gli esemplari allevati in [[Allevamento|cattività]] sono generalmente sovralimentati e non vanno assolutamente nutriti con: carne, latte, formaggi, alimenti per cani e gatti, uova, pane, latte, agrumi, kiwi, lattuga.
 
Il [[tarassaco]], la [[cicoria]] e il [[Cichorium intybus|radicchio]] rosso sono alcune delle verdure adatte alla loro alimentazione per l'alto rapporto di [[Calcio (metallo)|calcio]] rispetto al [[fosforo]] e per le [[Fibra alimentare|fibre]] in esse contenute. Alti apporti [[proteine|proteici]] e di [[fosforo]] con bassi valori di [[Calcio (metallo)|calcio]] portano a deformazioni permanenti del [[carapace]] e danni agli organi interni. Altre erbe spontanee adatte all'alimentazione di questa specie, sono: [[Medicago sativa|erba medica]], [[malva]], [[Urtica dioica|ortica]], [[Plantago major|piantaggine]], [[Trifolium|trifoglio]], [[Capsella bursa-pastoris|borsa del pastore]], falsa ortica, [[parietaria]], cicoria. [[Borago officinalis|borragine]], [[Opuntia ficus-indica|opuntia]] o pale di fichi d’india, [[bignonia]] (soprattutto i fiori), [[Sonchus oleraceus|grespino]], [[Antirrhinum majus|bocca di Leone]], [[Geranium sylvaticum|geranio selvatico]] (non quello che si compra nei vivai!), [[Crepis vesicaria|radicchiella]], [[Viola odorata|viola mammola]], [[Dichondra repens|dicondria]], foglie di vite, foglie di [[Morus (botanica)|gelso]], [[Hibiscus|fiore di ibisco]], [[Ranunculus repens|crescione]], [[Tropaeolum|nasturzio]].<ref>{{Cita web|url=https://www.animaliesoticimilano.it/2023/05/02/alimentazione-tartarughe-di-terra/|titolo=Alimentazione Tartarughe di Terra: che cosa mangiano? TartaGuida|autore=Edoardo|sito=Animali Esotici Milano|data=2023-05-02|lingua=it-IT|accesso=2023-05-04}}</ref>
 
Evidente segno di una cattiva alimentazione è un [[carapace]] con gli [[Scuto (zoologia)|scuti]] appuntiti e scanalti nelle [[sutura (biologia)|suture]], la cosiddetta piramidalizzazione; al contrario, un [[carapace]] in forma di una levigata semicalotta ovale è segno di una corretta alimentazione.
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== Habitat ==
[[File:Macchia01.jpg|thumb|Macchia mediterranea]]
Gli [[habitat]] della testuggine marginata sono tipicamente [[Clima mediterraneo|mediterranei]], compresi nella [[Zone fitoclimatiche|zona fitoclimatica]] del ''[[Lauretum]]'' e caratterizzati da un inverni miti, con precipitazioni moderate, ed estati aride, con temperature elevate. Questa specie trova rifugio e nutrimento nella vegetazione bassa cespugliosa della [[gariga]], gli arbusti della [[macchia mediterranea]] e nel [[Foresta mediterranea sempreverde|sottobosco]] fino a quota collinare temperata.
In Sardegna gli habitat in cui sono ancora possibili dei ritrovamenti e sono presenti dei gruppi vitali sono le [[Duna|dune]] sabbiose costiere ricche di vegetazione, le pinete costiere di [[Pinus pinaster|pini mediterranei]] con sottobosco di arbusti mediterranei, le [[Quercus ilex|leccete]] e le [[Quercus suber|sugherete]]. Si incontrano esemplari in aree destinate all'uso agricolo quali gli: oliveti, agrumeti e vigneti.
 
== Distribuzione ==
[[File:Testudo tortoises - distribution map.png|thumb|Areale della specie]]
Originaria della [[Grecia]] è presente anche in Italia, quasi esclusivamente in [[Sardegna]] ove risulta introdotta in epoca storica.
Questa specie avendo trovato in [[Sardegna]] un [[habitat]] ideale si è talmente diffusa da essere comunemente denominata tartaruga sarda.
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[[File:Carapace di Testudo marginata, femmina, Lefkada, agosto 2003 2.jpg|thumb|Guscio di esemplare ucciso da un incendio]]
 
Sin dall'antichità tenute come animale da giardino le specie appartenenti al genere ''[[Testudo (zoologia)|Testudo]]'' sono a grave rischio di scomparsa nell'ambiente naturale soprattutto per fattori [[antropogenico|antropogenici]] quali l'agricoltura meccanizzata e l'uso dei [[prodotto fitosanitario|fitofarmaci]], il traffico automobilistico, gli incendi, la distruzione dell'[[ambiente naturale]] e l'[[urbanizzazione]], la cattura illegale e nella predazione da parte di animali selvatici (soprattutto per colpa dell'introduzione negli anni ottanta a fini venatori del [[cinghiale]] ungherese più grande ed aggressivo dell'[[autoctono (biologia)|autoctono]]). La cattura a fini alimentari umani è praticamente scomparsa in Italia.
Da alcuni anni vige in Europa il divieto di cattura, detenzione e commercio degli esemplari presenti in natura; ciò ha spinto numerosi appassionati a dedicarsi all'allevamento delle varie specie di Testudo e attualmente gli esemplari allevati superano di gran numero quelli selvatici.
Tuttavia gli sforzi degli allevatori per poter legalmente immettere in commercio la prole allevata, che farebbe di molto ridurre il prelievo illegale di esemplari selvatici, vengono in parte vanificati da una legislazione farraginosa e estremamente burocratizzata che non ha ancora preso atto di questa nuova realtà.
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Probabilmente introdotta per la prima volta nella [[penisola italiana]] dagli [[Etruschi]], fin dall'antichità è stata catturata e allevata per usi alimentari, utilitaristici e come animale da giardino. Dal suo carapace, il più grande tra tutte le testuggini terrestri mediterranee, se ne ricavavano svariati oggetti di uso comune, preziosi inserti in opere di [[ebanisteria]] e gioielleria e [[cassa armonica|casse armoniche]] per strumenti musicali. La [[mitologia greca]] ci narra che l'inventore della [[Lira (strumento musicale)|lira]] fu [[Ermes|Hermes]]. Un giorno il dio trovò all'interno della grotta una tartaruga. La uccise, ne prese il carapace e tendendo sette corde di budello di pecora su dei corni di [[antilope]] ne ricavò lo strumento musicale. In seguito Ermes la regalò ad [[Apollo]], e questi al figlio [[Orfeo]].
La sua effigie è ben riconoscibile nella prima moneta europea, coniata dalla città [[Grecia antica|greca]] di [[Egina (città)|Egina]] tra il [[VII secolo a.C.|VII]] e il [[IV secolo a.C.]]
Numerosi sono i rinvenimenti di gusci o oggetti da essi ricavati in sepolture antiche; da svariati ritrovamenti si ipotizza, ma potrebbero essere delle intrusioni post-deposizionali, che gli [[Etruschi]] inserivano delle tartarughe vive nelle tombe<ref>De Grossi Mazzorin J., Cerminara C. (2005). I resti di testuggini della tomba 15 di [[Necropoli di Populonia|Poggio delle Granate]]: atto rituale o semplice intrusione post-deposizionale?. Scienze dell'Antichità . vol. 12</ref>. Tra il [[XVI secolo|XVI]] e il [[XVIII secolo]] furono introdotte in Sardegna e allevate da alcuni [[Monachesimo|ordini monastici]] perché le loro carni, ritenute altamente nutritive soprattutto per gli infermi, erano tra le poche di cui la [[Chiesa cattolica]] consentiva il consumo nei giorni di [[Digiuno ecclesiastico|astinenza]]<ref name=enciclopedia>[{{Cita web |url=http://www.tartaportal.it/forums/showthread.php?p=147703#post147703 |titolo=Dizionario universale economico rustico, Roma 1797. Vol.XXI pag.148 Voce: Tartaruga.] |accesso=22 gennaio 2007 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070928034345/http://www.tartaportal.it/forums/showthread.php?p=147703#post147703 |dataarchivio=28 settembre 2007 |urlmorto=sì }}</ref>. Sin dai primordi dell'arte, innumerevoli sono le raffigurazioni di testuggini, in alcune di esse è possibile identificare con certezza l'appartenenza alla specie ''T.marginata''. In letteratura è ricorrente il personaggio della tartaruga come raffigurazione della longevità e della pacatezza, famoso è il racconto di [[Esopo]], ''La lepre e la tartaruga''. In matematica è da ricordare, [[Paradosso di Achille e la tartaruga|Achille e la tartaruga]], il secondo dei [[Paradossi di Zenone|paradossi]] formulati da [[Zenone di Elea]].
 
== Note ==
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* {{cita web|url=http://www.ingentaconnect.com/search/article?title=Testudinidae&title_type=tka&year_from=1998&year_to=2007&database=1&pageSize=20&index=1|titolo=Isolation and characterization of eight microsatellite loci for the study of gene flow between Testudo marginata and Testudo weissingeri|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070930224645/http://www.ingentaconnect.com/search/article?title=Testudinidae&title_type=tka&year_from=1998&year_to=2007&database=1&pageSize=20&index=1|dataarchivio=30 settembre 2007}}
* {{cita web|https://www.uni-heidelberg.de/institute/fak14/ipmb/phazb/pubwink/2005/07.2005.pdf|Is Testudo weissingeri (Bour, 1996) a distinct evolutionary lineage?|lingua=en}}
* {{en}}[https://www.itis.gov/index.html ITIS ] [https://www.itis.gov/servlet/SingleRpt/SingleRpt , ''Taxonomy of: Testudo marginata'']
* {{cita web|1=http://www.ingentaconnect.com/content/ap/fy/2002/00000022/00000002/art01052|2=Phylogenetic Relationships among the Species of the Genus Testudo|lingua=en|accesso=13 gennaio 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071002002526/http://www.ingentaconnect.com/content/ap/fy/2002/00000022/00000002/art01052#|dataarchivio=2 ottobre 2007|urlmorto=sì}}
* {{cita web|url=http://www.ingentaconnect.com/search/article?title=Testudo+marginata&title_type=tka&year_from=1998&year_to=2007&database=1&pageSize=20&index=2|titolo=RAPD variation in Mediterranean turtle Testudo graeca L.|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071002021503/http://www.ingentaconnect.com/search/article?title=Testudo+marginata&title_type=tka&year_from=1998&year_to=2007&database=1&pageSize=20&index=2|dataarchivio=2 ottobre 2007}}
 
== ;Manualistica ==
* Marta Avanzi, ''Guida alle tartarughe terrestri'', Marta Avanzi - De Vecchi Editore, 2002, ISBN 88-412-7620-7
* Marco Salvadori, ''Il manuale di pronto soccorso per rettili'', Marco Salvadori - Schiff Editore, 2001
* Marta Avanzi e Massimo Millefanti, ''Il grande libro delle tartarughe acquatiche e terrestri'', Marta Avanzi e Massimo Millefanti De Vecchi Editore, 2003 ISBN 88-412-7651-7
* Tartarughe terrestri, Fabrizio Pirotta, -''Tartarughe Editore:terrestri'', [[Il Sole 24 Ore]] Edagricole, 2001, ISBN 88-506-4361-6
* Ursula Campi, ''Tartarughe terrestri europee'', Ursula Campi - Primaris sas, 2000, ISBN 88-85029-59-0
* Terrario facile, Valentina Fabris e Luciano di Tizio, -''Terrario facile'', Primaris sas
* Terralog (in inglese e tedesco),{{en}}{{de}} Holger Vetter, -''Terralog'', Edition Chimaira, ISBN 3-930612-57-7
* Edoardo Fivizzoli, Guida alle tartarughe terrestri mediterranee, autopubblicato, 2023, ISBN 979-8376965382
 
== Voci correlate ==
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== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Testudo marginata|wikispecies}}
 
== Collegamenti esterni ==
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[[Categoria:Fauna della Sardegna]]
[[Categoria:Fauna europea]]
[[Categoria:Taxa classificati da Johann David Schoepff]]