Molochio: differenze tra le versioni
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|Data elezione = 22-9-2020
|Data istituzione =
|Sottodivisioni =
|Divisioni confinanti = [[Ciminà]], [[Cittanova (Italia)|Cittanova]], [[Taurianova]], [[Terranova Sappo Minulio]], [[Varapodio]]
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}}
'''Molochio''' (''Mòlocco'', ''Mòlokos'' in [[Dialetto greco-calabro|greco-calabro]]; ''Mulòhji, Mulòhi''<ref>{{Cita web|url=https://www.ansa.it/viaggiart/it/city-4155-molochio.html|titolo=Molochio|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190825134732/https://www.ansa.it/viaggiart/it/city-4155-molochio.html|urlmorto=sì}}</ref> in [[Dialetto calabrese|calabrese]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di
== Origini del nome ==
Il toponimo Molochio, secondo un'ipotesi molto accreditata, deriverebbe dal [[Lingua greca|greco]] ''malakos'' (da cui ''molokhion'', in latino ''moloche''<ref name="AaVvGiornaleItaliano">Aa. Vv., ''Giornale italiano di filologia'', Editrice Elia, 2005, p. 188</ref>), con il significato di [[malva]]<ref name="AaVvGiornaleItaliano" /><ref>Gerhard Rohlfs, ''Dizionario toponomastico e onomastico della Calabria'', 1974</ref>, una pianta di cui la zona un tempo era ricchissima.
== Geografia fisica ==
Il territorio Molochiese è abbastanza vario. Il centro abitato si trova a circa {{m|310|ul=m
Nella zona collinare si possono trovare ampie piantagioni di [[Olea europaea|ulivi secolari]] e agrumeti tipici della [[macchia mediterranea]], seguiti da
Il fiume più lungo è il torrente Barvi che trova inizio nel cuore dell'[[Aspromonte]], la cui erosione ha diviso i due monti Trepitò e Rumbica. Scendendo a valle lungo il percorso del torrente si possono vedere delle gole a strapiombo, profonde anche 200 metri scavate dall'acqua nelle [[rocce]] arcaiche (principalmente [[gneiss]] e [[Micascisto|micascisti]]). A valle, lungo le rive del fiume il paesaggio è desertico, causato dalle ricorrenti piene fuori misura.
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Due sono le ipotesi più attendibili sulla fondazione dell’abitato: la presenza di un insediamento italico nell’età del ferro (I millennio a.C.) e la colonizzazione da parte di profughi di Taureana, di Metauro e di Scunno che, per proteggersi dalle incursioni saracene del X secolo d.C., si rifugiarono presso le mura del Monastero Basiliano che allora sorgeva in quei luoghi.
In passato, nella cittadina erano molto diffuse le coltivazioni della vite, del gelso, degli agrumi, del grano germano nonché la produzione di legname, tanto da far sembrare il paese un giardino di malve: pertanto l’origine del toponimo “Molochio” è ormai ritenuta essere la voce greca ''mologhíon'', malva. Paolo Gualtieri, nel volume ''Sacro Trionfo Delli Santi di Calabria, Ed. 1610'', accenna addirittura a un’erba così denominata:<blockquote>Molochi, termine greco, che santo nella nostra favella suona, detto così dall’erba molochi, molto simile alla malva, della quale comandò Pitagora nei suoi simboli che si seminasse e si raccogliesse, ma non si mangiasse, mentre disse: “Herbam Molochen ferito, non tamen mandito”, quasi avesse voluto dire che le cose sante si devono propagare non consumare.<ref>{{Cita libro|titolo=(it) Paolo Gualtiero, Sacro Trionfo Delli Santi di Calabria, 1610}}</ref> </blockquote>Molochio fu Casale del Ducato di Terranova, che nel ‘600 era il centro emergente di una vasta signoria - comprendente l’ampia zona racchiusa tra il Marro-Petrace e il Vacale ed estesa, sul lato Tirrenico, dalle vicinanze di Gioia al largo di Rosarno. Entro quest’area erano sistemati i numerosi Casali del ducato: S. Martino, Rizziconi, Iatrinoli, Radicena, Casalnuovo (poi Cittanova), Scroforio, Galatoni, Molochio e Molochiello, accanto ad altri piccoli centri rurali come S. Leo, Vatoni, Bracali, Cristò, Carbonaria. In questo territorio boschivo, adibito un tempo a pascoli, si svilupparono in epoca signorile ampie colture cerealicole e vennero incrementate le produzioni di lino, canapa e gelso, oltre alla viticoltura.
Il paese passò dopo in mano ai Sanseverino, ai Sant’Angelo, ai Caracciolo e ai Correale, fino al 1558, anno in cui il ducato fu venduto ai de Marini di Genova, per poi essere acquistato dai Grimaldi, che scelsero invece di elevare Gerace a sede del principato. Subito dopo l’ordinamento amministrativo francese rese il paese una frazione di Oppido. Nel 1811 gli venne assegnato il nome di Molochiello: era questo l’appellativo che, prima del terremoto del febbraio 1783 e del Flagello (l’epidemia che ne seguì), stava a indicare Molochio Inferiore, dove si trovavano le Chiese di S. Marco, S. Stefano e S. Sebastiano - di cui nulla è rimasto - e la statua di S. Nicola di ''Moloi Minor'', oggi malamente deturpata.<ref>{{Cita libro|titolo=G. Beniamino Mustica, I Paesi del Marro all'alba del mondo moderno, Polistena (RC), La Brutia Editrice, 1984, 117 p., p. 84}}</ref>
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=== Architetture religiose ===
;Santuario della Madonna di Lourdes e Convento
Inaugurato nel 1901, è il primo Santuario in Italia dedicato alla Madonna di Lourdes. La sua costruzione iniziò nel 1890 per volere di padre Francesco Maria Zagari
;Chiesa di San Vito
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Il progetto architettonico del napoletano Francesco Saponieri, approvato nel 1844, è in linea con il Neoclassicismo, con una pianta rettangolare ad una sola navata con una grande abside centrale.<ref>{{Cita web|url=https://www.molochio.net/i-segreti-della-chiesa-vecchia/|titolo=I segreti della “Chiesa Vecchia” – Magazine on line|lingua=it-IT|accesso=2022-01-02}}</ref>
Nel 1908 parte della costruzione rovinò sotto le scosse del [[Terremoto di Messina del 1908|sisma di Messina]] e fu scelto di eliminarne la parte superiore. Questo secondo restauro, che non fu dei migliori, terminò nel 1921, attualmente la chiesa è chiusa al culto dal 31 marzo 2013 in attesa di un restauro
;Chiesa di San Giuseppe
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Questo splendore fu distrutto dal terremoto del 5 febbraio 1783, che rese Molochio un cumulo di macerie e rase al suolo ben altre tre chiese di cui non si è conservata traccia: S. Marco, S. Stefano e S. Sebastiano.
Agli inizi del ‘900 la Chiesa di San Giuseppe venne riedificata grazie alle offerte dei fedeli, soprattutto emigrati molochiesi. Malauguratamente fu abbattuta una seconda volta a causa del sisma del
;Chiesa parrocchiale di Santa Maria di Merula (Chiesa Matrice)
La chiesa parrocchiale, ristrutturata nuovamente tra il 2011 e il 2014, è situata sul lato occidentale della piazza centrale del borgo; essa custodisce, oltre alla statua di San Rocco, quella della Madonna de Merula: l’opera, di notevole pregio, viene datata al 1735 e, secondo la tradizione, fu rinvenuta dai locali in un roveto del paese vecchio. Gli antichi splendori di entrambe le statue sono stati riportati alla luce dal restauratore Giuseppe Mantella, temporaneamente la chiesa custodisce diverse statue tra cui quella della Vergine Addolorata il cristo morto i cosiddetti misteri del venerdì santo, e le statue molto venerate dal popolo di San Vito e San Rocco tutte queste statue erano collocate nella [[Chiesa di San Vito (Chiesa vecchia)]] che attualmente necessita di un restauro. Nel 2013 la statua della Madonna de Merula è stata ricollocata sull’altare maggiore.
== Società ==
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== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Vito Tramontana|Inizio=27 giugno 1985|Fine=31 maggio 1990|Carica=[[Sindaco]]|Partito=[[Lista civica]]|Note=<ref>{{Cita web|url=https://amministratori.interno.gov.it/amministratori/ServletNomeReg3?campo1=641188&campo2=a|titolo=Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali|sito=amministratori.interno.gov.it|editore=Ministero dell'Interno - Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali|accesso=30 agosto 2023}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Carmelo Salvatore Caruso|Inizio=31 maggio 1990|Fine=13 giugno 1992|Carica=[[Sindaco]]|Partito=[[lista civica]]|Note=<ref>{{Cita web|url=https://amministratori.interno.gov.it/amministratori/ServletNomeReg3?campo1=640959&campo2=a|titolo=Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali|sito=amministratori.interno.gov.it|editore=Ministero dell'Interno - Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali|accesso=30 agosto 2023}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Giorgio Alessio|Inizio=18 giugno 1992|Fine=23 giugno 1993|Carica=[[Sindaco]]|Partito=[[Lista civica]]|Note=<ref>{{Cita web|url=https://amministratori.interno.gov.it/amministratori/ServletNomeReg3?campo1=640895&campo2=a|titolo=Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali|sito=amministratori.interno.gov.it|editore=Ministero dell'Interno - Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali|accesso=30 agosto 2023}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Barilà Di Rubbo Priolo|Inizio=23 giugno 1993|Fine=23 novembre 1993|Carica=[[Commissario straordinario]]|Partito=|Note=<ref>{{Cita web|url=https://amministratori.interno.gov.it/amministratori/ServletNomeReg3?campo1=3363&campo2=c|titolo=Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali|sito=amministratori.interno.gov.it|editore=Ministero dell'Interno - Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali|accesso=30 agosto 2023}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Barilà Ferrari Priolo|Inizio=23 novembre 1993|Fine=21 settembre 1994 |Carica=[[Commissario straordinario]]|Partito=|Note=<ref>
{{Cita web|url=https://amministratori.interno.gov.it/amministratori/ServletNomeReg3?campo1=3364&campo2=c|titolo=Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali|sito=amministratori.interno.gov.it|editore=Ministero dell'Interno - Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali|accesso=30 agosto 2023}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Musolino Priolo Barilà|Inizio=21 settembre 1994|Fine=20 novembre 1995 |Carica=[[Commissario straordinario]]|Partito=|Note=<ref>
{{Cita web|url=https://amministratori.interno.gov.it/amministratori/ServletNomeReg3?campo1=3365&campo2=c|titolo=Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali|sito=amministratori.interno.gov.it|editore=Ministero dell'Interno - Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali|accesso=30 agosto 2023}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Giuseppe Vito Mezzatesta|Inizio=20 novembre 1995|Fine=27 luglio 1999|Carica=[[Sindaco]]|Partito=[[Lista civica]]|Note=<ref>{{Cita web|url=https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=G&dtel=19/11/1995&tpa=I&tpe=C&lev0=0&levsut0=0&lev1=18&levsut1=1&lev2=67&levsut2=2&levsut3=3&ne1=18&ne2=67&es0=S&es1=S&es2=S&es3=N&ms=S&ne3=670510&lev3=510|titolo=Eligendo Archivio - Comunali 19/11/1995|sito=elezionistorico.interno.gov.it|editore=Ministero dell'Interno - Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali|accesso=30 agosto 2023}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://amministratori.interno.gov.it/amministratori/ServletNomeReg3?campo1=744197&campo2=a|titolo=Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali|sito=amministratori.interno.gov.it|editore=Ministero dell'Interno - Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali|accesso=30 agosto 2023}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Giovanni Barilà|Inizio=27 luglio 1999|Fine=17 aprile 2000|Carica=[[Commissario straordinario]]|Partito=[[Sindaco]]|Note=<ref>{{Cita web|url=https://amministratori.interno.gov.it/amministratori/ServletNomeReg3?campo1=1204&campo2=c|titolo=Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali|sito=amministratori.interno.gov.it|editore=Ministero dell'Interno - Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali|accesso=30 agosto 2023}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Giuseppe Vito Mezzatesta|Inizio=17 aprile 2000|Fine=5 aprile 2005|Carica=[[Sindaco]]|Partito=[[Lista civica]] di [[centro-sinistra]]|Note=<ref>{{Cita web|url=https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=G&dtel=16/04/2000&tpa=I&tpe=C&lev0=0&levsut0=0&lev1=18&levsut1=1&lev2=67&levsut2=2&levsut3=3&ne1=18&ne2=67&es0=S&es1=S&es2=S&es3=N&ms=S&ne3=670510&lev3=510|titolo=Eligendo Archivio - Comunali 16/04/2000|sito=elezionistorico.interno.gov.it|editore=Ministero dell'Interno - Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali|accesso=30 agosto 2023}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Beniamino Alessio|Inizio=5 aprile 2005|Fine=30 marzo 2010|Carica=[[Sindaco]]|Partito=[[Lista civica]] di [[centro-destra]]|Note=<ref>{{Cita web|url=https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=G&dtel=03/04/2005&tpa=I&tpe=C&lev0=0&levsut0=0&lev1=18&levsut1=1&lev2=67&levsut2=2&levsut3=3&ne1=18&ne2=67&es0=S&es1=S&es2=S&es3=S&ms=S&ne3=670510&lev3=510|titolo=Eligendo Archivio - Comunali 03/04/2005|sito=elezionistorico.interno.gov.it|editore=Ministero dell'Interno - Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali|accesso=30 agosto 2023}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Beniamino Alessio|Inizio=30 marzo 2010|Fine=1 giugno 2015|Carica=[[Sindaco]]|Partito=[[Lista civica]]<ref name="LC">Alleanza per il Rinnovamento</ref>|Note=<ref>{{Cita web|url=https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=G&dtel=28/03/2010&tpa=I&tpe=C&lev0=0&levsut0=0&lev1=18&levsut1=1&lev2=67&levsut2=2&levsut3=3&ne1=18&ne2=67&es0=S&es1=S&es2=S&es3=N&ms=S&ne3=670510&lev3=510|titolo=Eligendo Archivio - Comunali 28/03/2010|sito=elezionistorico.interno.gov.it|editore=Ministero dell'Interno - Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali|accesso=30 agosto 2023}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Beniamino Alessio|Inizio=1 giugno 2015|Fine=22 settembre 2020|Carica=[[Sindaco]]|Partito=[[Lista civica]]<ref name="LC" />|Note=<ref>{{Cita web|url=https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=G&dtel=31/05/2015&tpa=I&tpe=C&lev0=0&levsut0=0&lev1=18&levsut1=1&lev2=67&levsut2=2&levsut3=3&ne1=18&ne2=67&es0=S&es1=S&es2=S&es3=N&ms=S&ne3=670510&lev3=510|titolo=Eligendo Archivio - Comunali 31/05/2015|sito=elezionistorico.interno.gov.it|editore=Ministero dell'Interno - Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali|accesso=30 agosto 2023}}</ref>}}
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