Teoria dell'identità: differenze tra le versioni
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La teoria dell'identità accolse anche la sfida dei ''qualia'' e cercò di darne una soluzione compatibile con la propria epistemologia. Così, lo stato mentale del dolore ''è'' uno stato cerebrale che può consistere, per esempio, nella scarica di specifiche fibre nervose (fibre-C). Da questo punto di vista avvertire del dolore ''è'' avere le fibre-C che scaricano o vedere il rosso ''è'' avere certe cellule della [[corteccia cerebrale]] in uno stato specifico ([[teoria dell'identità tipo-tipo]]).
==L'identità tra la mente e i processi fisici==
[[David Malet Armstrong]] nel [[1968]] propose una variante della teoria dell'identità <ref>Armstrong, David M (1968), ''A Materialist Theory of Mind'', London, Routledge & Kegan Paul.</ref> in un libro famoso. Una tesi molto simile era stata presentata anche dal filosofo [[James J Smart]] nel celebre articolo ''Sensations and Brain Processes'' sulla rivista ''The Philosophical Review'' <ref>Smart, J J (1959), "Sensations and Brain Processes", in ''The Philosophical Review'', 68, 141-56.</ref>.
In questo articolo, Smart aveva criticato la nozione di correlazione in quanto, secondo lui, se<blockquote>... si dice che [gli stati della coscienza] sono ''correlati'' con i processi cerebrali, non si fa alcun passo avanti. Infatti, dire che i processi mentali siano ''correlati'' con i processi cerebrali implica che i primi siano qualcosa di diverso [''over and obove'']. (p. 142).</blockquote>Sempre per chiarire la sua posizione, Smart dichiara che <blockquote>... una frase a proposito di una sensazione è una frase che si riferisce a qualcosa e quel qualcosa è un processo cerebrale. Una sensazione non è nient'altro che un processo cerebrale. [...] Quando uso la copula "è", la uso nel senso stretto di identità (come quando si dice "il numero 7 è identico con il più piccolo numero primo più grande di 5"). (p.145) </blockquote>
==La critica funzionalista==
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Di fatto il [[Funzionalismo (filosofia_della_mente)|funzionalismo]] introduce nella spiegazione degli stati mentali non solo la componente input\output, tipica del comportamentismo e della teoria dell'identità, ma anche quella degli stati interni i quali, in base a procedure di elaborazione ([[algoritmi]]) su base neurale, sono in grado di determinare output specifici e adattativi.
== Altre teorie dell'identità ==
Sebbene la teoria dell'identità non abbia avuto grande successo, in tempi recente è stata ripresa, ma in termini molto diversi dal filosofo [[Riccardo Manzotti]] che difende una identità tra gli oggetti esterni e i corrispondenti stati percettivi. La sua ipotesi non riguarda l'identità tra mente e corpo (o tra stati coscienti e processi cerebrali), ma tra mente e oggetti esterni; una posizione definita [[Identità Mente-Oggetto]] o MOI.
==Note ==
<references/>
==Bibliografia ==
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