Arte preistorica in Italia: differenze tra le versioni

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{{F|archeologia|gennaio 2012}}
[[File:Palermo-Museo-Archeologico-bjs-11.jpg|miniatura|Copia delle incisioni Paleolitiche risalenti a 10000 anni dal presente. [[Museo archeologico regionale Antonino Salinas]] a Palermo]]
[[File:Tazza con ansa figurata dalle coste del marano, fine X sec. ac.jpg|thumb|Tazza con ansa figurata, dalle Coste del Marano, fine X secolo a.C., [[Museo della preistoria del Lazio]], [[Roma]]]]
L''''arte preistorica in Italia''' comprende tutte quelle manifestazioni culturali e artistiche delle popolazioni che abitarono la penisola italica dall'[[età del Paleolitico]] fino all'[[VIII secolo a.C.|VIII]]-[[VII secolo a.C.]], a seconda delle zonearee geografiche.
 
La [[penisola italiana]], rispetto alle culture già avviate nelnelle [[Mediterraneoaree orientale]]limitrofe, mantenne a lungo un carattere periferico e frammentato in tante civiltà diverse, legate da rapporti di vario genere{{Senza fonte}}.
 
SiGeneralmente indicanosi di solitoindividuano due principali aree culturali: quella della [[pianura padana]], in contatto con l'area [[Europa settentrionale|nordeuropea]] e [[Danubio|danubiana]], e quella della penisola centro-meridionale, gravitante sulnel [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]]. In queste macro-aree esiste un mosaico di popolazioni diverse. Il successivo periodo [[protostoria|protostorico]] rientra nella cosiddetta [[arte italica]].
 
== Epigravettiano ==
{{vedi anche|Epigravettiano}}
 
In una delle cavità della [[Grotte dell'Addaura]] a Palermo si trova un vasto e ricco complesso d'incisioni, databili ad un periodo compreso fra l'[[Epigravettiano]] finale e il [[Mesolitico]], raffiguranti uomini ed animali. In mezzo ad una moltitudine di [[Bos taurus|bovidi]], [[Cavallo|cavalli]] selvatici e [[Cervus elaphus|cervi]], viene rappresentata una scena dominata dalla presenza di figure umane poste in circolo, come se danzassero (''circle dance'' [[Lingua inglese|in inglese]]). Le incisioni dell'Addaura rappresentano un ciclo figurativo del massimo interesse per l'inconsueta attenzione dedicata alla rappresentazione scenografica dell'ambiente, un caso limite in tutta l'arte paleolitica, per il realismo e dinamismo della scena<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|nome=Paola|cognome=Budano|data=2019-01-01|titolo=The Addaura Cave: Dance and Rite in Mesolithic Sicily|rivista=Open Archaeology|volume=5|numero=1|pp=586–597|lingua=en|accesso=13 luglio 2025|doi=10.1515/opar-2019-0036|url=https://www.degruyterbrill.com/document/doi/10.1515/opar-2019-0036/html}}</ref><ref>{{cita web|autore=Giovanni Purpura|url=http://www1.unipa.it/dipstdir/portale/ARTICOLI%20GIOVANNI/Addaura.pdf|titolo=Addaura|pp=174-179|accesso=13 luglio 2017}}</ref>.
 
==Neolitico==
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Civiltà originale che si è sviluppata in [[Sardegna]]. L'arte Nuragica si espresse in migliaia di bronzetti ottenuti con la tecnica della cera persa e grandi statue in pietra. I bronzetti, la cui produzione ebbe inizio intorno al dodicesimo secolo a.c e perdurò sino almeno all'ottavo<ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/publication/270438428_Sardinian_bronze_figurines_in_their_Mediterranean_setting|titolo=Sardinian bronze figurines in their Mediterranean setting}}</ref> rappresentano svariati soggetti, inclusi: spadaccini, arcieri, capi, sacerdotesse, offerenti, lottatori, musici, artigiani, guerrieri semi divini, animali, edifici, attrezzi come carri e panche. Una delle categorie più ricche è quella delle navicelle in bronzo, che rappresentano sia grandi vascelli che piccole imbarcazioni, le navicelle erano munite di una protome che poteva essere cervina, bovina e di altri animali. La maggior parte dei bronzetti fu rinvenuta in Sardegna nei santuari nuragici o fuori contesto, e in pochi casi in sepolture, un numero cospicuo di bronzetti Nuragici fu rinvenuto anche in Italia peninsulare, soprattutto nella regione Tirrenica, spesso all'interno di tombe di epoca villanoviana come quella soprannominata come tomba dei bronzetti Sardi a Vulci.
 
I bronzetti forniscono un'importante testimonianza dell'abbigliamento e degli oggetti in un uso in Sardegna tra bronzo finale e primo ferro. I Nuragici utilizzavano copricapi di diverso tipo e spesso tenevano i capelli raccolti in lunghe trecce. I capi delle comunità indossavano un mantello e portavano con sé uno scettro-bastone, gli arcieri utilizzanoutilizzavano sia armature leggere che pesanti borchiate in bronzo, i guerrieri spesso utilizzavano elmi cornuti e scudi circolari con umbone. I musici conoscevano la lira, il corno e degli strumenti a canne che potrebbero essere identificati come Launeddas. Alle divinità si offrivano pani di vari tipi sia lunghi che a ciambella.
 
Le statue antropomorfe in pietra Nuragiche per ora sono state rinvenute solo a Mont'e Prama, anche se dei ritrovamenti di elementi scultorei a San Sperate, in un insediamento Nuragico, hanno fatto pensare alla presenza di simili statue in altri siti Sardi<ref>{{Cita web|url=https://www.academia.edu/35595942/ELEMENTI_SCULTOREI_NURAGICI_DAL_TERRITORIO_DI_SAN_SPERATE_CA_|titolo=ELEMENTI SCULTOREI NURAGICI DAL TERRITORIO DI SAN SPERATE}}</ref>. Le statue sono datate all'incirca al nono secolo a.c. La loro altezza si aggira per lo più attorno ai 2-2,5 metri, sono scolpite in arenaria e rappresentano arcieri, pugilatori, guerrieri e figure con un grande scudo avvolgente, ricordano infatti per molti versi le piccole statuette in bronzo nell'aspetto. Per realizzare alcuni dettagli dell<nowiki>''</nowiki>armatura e delle decorazioni è stato ipotizzato l'uso della gradina e forse anche del trapano. Insieme alle statue sono stati rinvenuti numerosi modelli in pietra di Nuraghe, altri simili modelli in pietra erano già noti in contesti dell'undicesimo secolo a.c in altri siti Sardi.
 
==Cultura villanoviana==
[[File:Cinerario con elmo di copertura da tarquinia, IX secolo ac.jpg|thumb|Urna da Tarquinia con copertura ceramica a elmo, [[IX secolo a.C.]], [[Museo archeologico nazionale di Firenze]]]]
{{vedi anche|cultura villanoviana}}
[[File:Cinerario con elmo di copertura da tarquinia, IX secolo ac.jpg|thumb|Urna da Tarquinia con copertura ceramica a elmo, [[IX secolo a.C.]], [[Museo archeologico nazionale di Firenze]]]]
All'inizio dell'età del ferro è attestata la ''cultura villanoviana''' ([[X secolo a.C.]] - [[VIII secolo a.C.]]), una ''[[facies]]'' le cui origini vanno ricercate nella [[cultura protovillanoviana]],<ref name=treccanionline>{{Treccani|villanoviano|Villanoviano|accesso=16 ottobre 2018|v=1}}</ref> e rappresenta la fase più antica della [[civiltà etrusca]].<ref>{{Cita libro|titolo =Gli etruschi tra VIII e VII secolo a.C. nel territorio di Castelfranco Emilia (MO) |autore-capitolo =Diana Neri |editore =All'Insegna del Giglio |città =Firenze |anno =2012 |capitolo =1.1 Il periodo villanoviano nell’Emilia occidentale |p =9 |ISBN =978-88-7814-533-7 |cid = |citazione =Il termine “Villanoviano” è entrato nella letteratura archeologica quando, a metà dell ’800, il conte Gozzadini mise in luce le prime tombe ad incinerazione nella sua proprietà di Villanova di Castenaso, in località Caselle (BO). La cultura villanoviana coincide con il periodo più antico della civiltà etrusca, in particolare durante i secoli IX e VIII a.C. e i termini di Villanoviano I, II e III, utilizzati dagli archeologi per scandire le fasi evolutive, costituiscono partizioni convenzionali della prima età del Ferro}}</ref><ref name=Bartolonivillanoviana>{{Cita libro|titolo =La cultura villanoviana. All'inizio della storia etrusca |autore = Gilda Bartoloni|wkautore = Gilda Bartoloni|editore = Carocci editore|città = Roma|anno = 2012|cid = }}</ref><ref name=Torellicolonna2000>{{Cita libro|titolo = Gi Etruschi|autore-capitolo =Giovanni Colonna|wkautore-capitolo = Giovanni Colonna (etruscologo)|curatore = Mario Torelli|editore =Bompiani |città = Milano|anno = 2000|capitolo = I caratteri originali della civiltà Etrusca|pp =25-41 |cid = }}</ref><ref name=Torellibriquel2000>{{Cita libro|titolo = Gi Etruschi|autore-capitolo =Dominique Briquel |wkautore-capitolo = Dominique Briquel|curatore = Mario Torelli|editore =Bompiani |città = Milano|anno = 2000|capitolo = Le origini degli Etruschi: una questione dibattuta fin dall'antichità|pp =43-51 |cid = }}</ref><ref name=Torellibartoloni2000>{{Cita libro|titolo = Gi Etruschi|autore-capitolo =Gilda Bartoloni |wkautore-capitolo = Gilda Bartoloni|curatore = Mario Torelli|editore =Bompiani |città = Milano|anno = 2000|capitolo = Le origini e la diffusione della cultura villanoviana|pp =53-71 |cid = }}</ref> dal nome della località [[Villanova (Castenaso)|Villanova]] presso [[Bologna]], dove furono scavati i primi cospicui ritrovamenti.
 
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==Voci correlate==
* [[Italia preistorica e protostorica]]
* [[Arte preistorica]]
* [[Arte italiana]]