Castagna: differenze tra le versioni
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[[File:Castagnata.jpg|thumb|[[Castagnata]] a [[Canepina]]]]
[[File:Caldarroste Padova.jpg|thumb|Caldarrostaro in azione a [[Padova]]]]
La '''castagna''' è il [[
== Storia e diffusione ==
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Non si conoscono le esatte origini del castagno. Ritrovamenti di reperti fossili attestano che l'albero dovrebbe derivare da un ceppo originatosi nel Terziario, circa 10 milioni di anni fa e che in periodo a clima caldo si era diffuso in [[Asia]], in [[Europa]] e nelle [[America|Americhe]].
Sull'indigenato del castagno in Italia si è molto discusso. Le ricerche di E. Ferrarini e G. Covella<ref>Analisi pollinica dei fanghi lagunari in [[Versilia]].</ref> attestano, sulla base di analisi di pollini fossili diversi reperiti nei fanghi di laguna<ref>ex lago di Porta in comune di Camaiore.</ref> della pianura costiera apuana, la presenza di una cenosi di castagno risalente a circa 10.000 anni fa, conservatasi nella parte più protetta delle [[Alpi Apuane]]. Questo dimostrerebbe che il castagno ha saputo resistere alle ondate di freddo glaciale che si sono susseguite nel tempo; pertanto, l'ipotesi che l'ultima ondata di freddo di circa 10.000 anni fa lo avrebbe fatto scomparire, per poi ritornare dall'Asia Minore portato dall'uomo, è stata abbandonata<ref>Buccianti. ''Il castagno in provincia di Lucca''. p.7.</ref>.
Molteplici sono gli scritti dai quali si evince che la castagna era conosciuta in [[Grecia]] sin dall'antichità. Tuttavia, il fatto che in essi vengano utilizzate diverse espressioni per indicarla, ha spesso causato dubbi e confusioni. Già [[Ippocrate di Coo|Ippocrate]] ([[IV sec. a.C.]]) parla di ''“noci piatte”'' di cui esalta, una volta giunte a maturazione, il valore nutritivo, [[lassativo]] e, nel caso vengano utilizzate le bucce, anche [[astringenza|astringente]].
Nello stesso periodo [[Senofonte]] chiama ''“noce piatta senza fessure”'', un frutto che offre una buona nutrizione alle popolazioni anatoliche di [[Provincia di Ordu|Ordu]] e [[Giresun]], testimoniando così la presenza della coltura in [[Asia Minore]].
[[Teofrasto]] ([[IV sec. a.C.]]) nella ''Storia Delle Piante'' parla di ''“ghianda di Giove”'' riferendosi alla castagna e segnala la presenza di castagni nell'isola di
Le castagne erano conosciute anche nell'antica Roma. [[Catone il Censore]] ([[II sec. a.C.]]) nel suo trattato ''De Agricoltura'' parla di ''“noci nude”''. [[Marco Terenzio Varrone]] ([[I sec. a.C.]]) nel suo manuale ''De re rustica'' menziona un frutto, ''castanea'', venduto nei mercati frutticoli della [[Via Sacra]] a Roma e che, come l'[[uva]], veniva offerto in dono dai giovani innamorati alle donne amate.
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== Essiccatoio ==
{{Vedi anche|
[[File:Castagne secche dried chestnut italy.JPG|thumb|Castagne secche in vendita in un mercato]]
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L'essiccatoio (secou o scáu in Piemonte, [[metato]] in [[Toscana]]) era per lo più costruito in pendio per poter accedere direttamente al piano superiore<ref>Biasutti, Renato. 1938. ''La casa rurale nella toscana''. Bologna, Edizioni Zanichelli, p. 176.</ref>, generalmente di pianta quadrata o rettangolare e con struttura in muratura. Il tetto a doppio spiovente inizialmente era ricoperto di paglia o di foglie, poi di lastre di pietra o tegole.<br />
Dal lato della facciata, che presenta un aspetto “[[Cuspide (architettura)|cuspidale]]”, si apre la porta d'ingresso, su quello opposto proprio sotto il tetto c'è una piccola finestra, sui muri laterali sono realizzate delle aperture. Davanti alla porta d'ingresso può esserci una tettoia per eseguire le operazioni di battitura e conservare la legna da ardere; talvolta, l'essiccatoio presenta anche un locale annesso per gli attrezzi. All'interno è formato da due piani; a circa due metri da terra si trovano dei travicelli disposti trasversalmente i quali sostengono un canniccio in modo che tra l'una e l'altra canna sia lo spazio di un centimetro circa: qui si buttano le castagne man mano che vengono raccolte (strato minimo 20 cm, strato massimo 50 cm) attraverso la finestrina.<br />
[[File:I Gioielli del Metato.jpg|thumb|Monitoraggio della fase di essiccazione nel metato, foto scattata nel comune di [[Borgo a Mozzano]]]]
Le castagne devono essere rigirate spesso e questo comporta la presenza continua di qualcuno. Se l'essiccatoio è vicino si può tornare a casa ogni sera, ma se è lontano una volta alla settimana, in genere la domenica. Al piano terreno si accende il fuoco che deve essere tenuto vivo giorno e notte per circa un mese, a seconda del quantitativo delle castagne, in modo contenuto (se la temperatura è troppo alta la farina sarà scadente) ed alimentato tre volte al giorno con legna di castagno o prodotti forestali di scarto. Il calore costante è garantito dall'utilizzo della pula dell'anno precedente. Quando battendo una castagna contro un'altra esse si sbucciano l'essiccazione è completata; allora si toglie il fuoco, si pulisce il pavimento dell'essiccatoio e si fanno cadere le castagne dai cannicci per accantonarle in un angolo e procedere alla battitura, quando sono ancora calde.
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E nella metà di novembre, in molti borghi si svolgono le tradizionali [[Castagnata|castagnate]] autunnali dove si può gustare le specialità a base di castagna come le [[caldarroste]] e altri piatti tipici.
In Emilia-Romagna (nella zona tra Castenaso, Budrio e Medicina, in provincia di Bologna) esiste un termine, "ansali", che si riferisce alle castagne cotte e affumicate, e consumate il giorno di Santa Lucia, 13 dicembre. Un gusto simile è quello del Lagavulin, scotch whiskey scozzese invecchiato in botti di legno.
Il castagno, infine, ha acquisito un valore simbolico: in Cina la tradizione ne ha fatto il simbolo della previdenza, in quanto il frutto serve da nutrimento per tutto l'anno; altrove rappresenta la giustizia.
Nel linguaggio [[Araldica|araldico]] il frutto è simbolo di “resistenza, virtù nascoste e fede inalterabile”.
==Galleria d'immagini==
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File:Strasbourg marchand de marrons chauds octobre 2013 01.jpg
File:Panneau castagna.JPG|Cartello nel [[Piemonte]]
File:Kostliche; A Swiss Holiday Favorite (5335004516).jpg|''[[Vermicelles]]'' con [[panna montata]]
File:Pečenje kostanja v Mariboru 1961 (3).jpg|Donna e cartoccio di castagne, a [[Marburgo (Slovenia)|Marburgo]] (1961)
File:
File:Castagne arrostite.jpg|Esposte per la vendita al dettaglio
File:Elisabeth Alida Haane Marktfrau 1840.jpg|Venditrice di aringhe e marroni, opera di [[Elisabeth Alida Haanen]] (1840)
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== Collegamenti esterni ==
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* {{cita web | 1 = http://www.comune.cuneo.gov.it/fileadmin/comune_cuneo/content/amm_organiz/attivita_promozionali_produttive/servizio_agricoltura/ufficio_agricoltura/ricettari/ricettario5.pdf | 2 = La Castagna in Cucina, metaforEdizioni | accesso = 25 maggio 2012 | dataarchivio = 5 marzo 2016 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160305093404/http://www.comune.cuneo.gov.it/fileadmin/comune_cuneo/content/amm_organiz/attivita_promozionali_produttive/servizio_agricoltura/ufficio_agricoltura/ricettari/ricettario5.pdf | urlmorto = sì }}
* Marroni Piceni [https://web.archive.org/web/20171201035905/https://www.altotronto.it/marroni-piceni]
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