Agrippina maggiore: differenze tra le versioni
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|figli = [[Nerone Cesare]]<br />[[Druso Cesare]]<br/>Figlio<br />[[Tiberio Cesare (figlio di Germanico)|Tiberio Cesare]]<br />[[Gaio Cesare (figlio di Germanico)|Gaio Cesare]]<br />[[Caligola|Gaio Cesare "Caligola"]]<br />Figlia<br />[[Agrippina minore]]<br />[[Drusilla|Giulia Drusilla]]<br />[[Giulia Livilla (figlia di Germanico)|Giulia Livilla]]|
}}
{{citazione|[...] Agrippina, che chiamavano onore della patria, solo vero sangue d'Augusto,
{{Bio
|Nome = Vipsania Agrippina
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[[File:Agrippine L'Ancienne - Ziane (Tunisie) - Première moitié du Ier siècle après JC - Marbre Blanc - Exposition Splendeurs de Vollubilis - MuCEM - Marseille - 2014-08-21- P1910561.jpg|miniatura|left|upright=0.8|Testa di Agrippina maggiore da [[Ziane]] in [[Tunisia]] ([[Musée des monnaies, médailles et antiques|Cabinet des médailles]], [[Parigi]])]]
Le principali fonti storiche su Agrippina maggiore sono quelle dei grandi annalisti e biografi imperiali romani: [[Publio Cornelio Tacito|Tacito]], che con i suoi ''[[Annales (Tacito)|Annales]]'' ci racconta la storia di Roma dal [[14]], anno della morte del primo [[Imperatore romano|imperatore]], [[Augusto]]; [[Gaio Svetonio Tranquillo|Svetonio]], che nelle sue [[Vite dei Cesari]] ci narra la storia dei primi dodici imperatori romani, compreso [[Gaio Giulio Cesare|Giulio Cesare]]; [[Cassio Dione]], che nella sua imponente opera, l{{'}}''[[Storia romana (Cassio Dione)|Historia romana]]'', ci fa un resoconto cronologico di tutti i fatti accaduti dalla [[fondazione di Roma]], nel [[753 a.C.]], fino alla sua epoca nel [[229|229 d.C.]], coprendo un arco temporale di quasi un millennio. Inoltre, un'opera autobiografica di [[Agrippina minore]], figlia di Agrippina, raccontava le vicende della madre ma è andata perduta, anche se venne usata come fonte dagli altri autori.<ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|IV, 53}}; {{cita|Jelinek 2004|p. 36}}.</ref>
Considerata dagli scrittori antichi una donna di animo nobile e moralità impeccabile, è una delle poche esponenti delle famiglie imperiali romane ad aver goduto di buona reputazione sia nelle fonti a lei contemporanee sia in quelle postume.<ref>{{cita|Freisenbruch 2011|XIX}}.</ref>
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[[File:Bust Germanicus Massimo.jpg|miniatura|upright=0.8|Busto di [[Germanico Giulio Cesare|Germanico]], marito di Agrippina ([[Museo Nazionale Romano]], [[Roma]])]]
Dopo la nascita di Nerone, Druso, Tiberio e Gaio, e la morte di questi ultimi, Germanico partì per la Germania nel [[12]]; Agrippina, tuttavia, dovette rimanere in [[Italia]] a causa della [[gravidanza]] e soggiornò ad [[Anzio (città antica)|Anzio]], in una villa di Augusto, dove, nel mese di agosto, diede alla luce il figlio Gaio.<ref>{{cita|Barrett 2002|p. 28}}.</ref> Germanico tornò a Roma per un breve periodo poiché già all'inizio del [[13]] era di ritorno nel nord, in qualità di Governatore delle [[Gallia|Gallie]], accompagnato dai figli maggiori Nerone e Druso e dalla moglie. Nella primavera del [[14]] Agrippina era nuovamente incinta e partì dalla Gallia per stare al fianco del marito presso il [[Reno]], dove lui stava conducendo delle [[Spedizione germanica di Germanico|spedizioni militari]] contro i [[Germani]].<ref name=":0">{{cita|Barrett 2002|p. 28}}; {{cita|Burns 2006|p. 43}}; {{cita|Lightman 2008|p. 10}}.</ref> Poco dopo fu raggiunta anche dal figlio Gaio, di ormai quasi due anni, che arrivava da Roma. Nel mese di agosto, la notizia della morte di Augusto giunse in Germania.<ref>{{cita|Svetonio|''Gaio Cesare'', VIII}}; {{cita|Burns 2006|p. 43}}.</ref>
La notizia della morte dell'imperatore agitò i militari e, mentre Agrippina soggiornava ad [[Colonia Agrippina|Ara Ubiorum]] (moderna [[Colonia (Germania)|Colonia]]), scoppiò una rivolta tra le legioni di Germania; Agrippina allora, nonostante preferisse rimanere accanto al marito, fu costretta da Germanico a lasciare il campo dei legionari insieme col figlio Gaio ancora infante, per andare presso i [[Treveri]], nella [[Gallia Belgica]].<ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|I, 39-40}}; {{cita|Burns 2006|p. 45}}.</ref> Su insistenza degli stessi legionari, che si vergognarono di aver fatto scappare Agrippina e le altre donne presso un popolo straniero, il piccolo Gaio fu riportato indietro, mentre la madre dovette rimanere nei territori treveri a causa di un'avanzata gravidanza.<ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|I, 41-44}}; {{cita|Barrett 2002|p. 31}}; {{cita|Burns 2006|p. 45}}.</ref> Secondo quanto riportato da [[Cassio Dione]], però, i soldati avevano da subito preso come ostaggi Agrippina e il figlio, ma lasciarono andare lei poiché era incinta, mentre il piccolo Gaio fu rilasciato solo dopo che i soldati si accorsero che non avrebbero ottenuto nessun vantaggio nel perseguire la rivolta.<ref>{{cita|Cassio Dione|LVII, 5.6-7}}; {{cita|Barrett 2002|p. 31}}; {{cita|Burns 2006|p. 45}}.</ref>
[[File:P1110661 Römisch-Germanisches museum Agrippine l'Ainée rwk.JPG|miniatura|left|upright=0.8|Busto di Agrippina ([[Römisch-Germanisches Museum]], [[Colonia (Germania)|Colonia]])]]
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==== In Oriente (17-19) ====
Alla fine dello stesso anno Agrippina accompagnò il marito in Oriente, dove era stato inviato da Tiberio, e, dopo aver visitato la [[Dalmazia]], [[Nicopoli]], [[Atene]] ed [[Eubea]], arrivò sull'isola di [[Lesbo]] dove, all'inizio del [[18]], diede alla luce la sua ultima figlia, Giulia Livilla.<ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|II, 54}}; {{cita|Barrett 2002|p. 34}}; {{cita|Burns 2006|p. 48}}.</ref> Sull'isola, Agrippina fu onorata con il soprannome [[Lingua greca antica|greco]] ''karpophoros'', epiteto di [[Demetra]], divinità della fertilità.<ref>{{cita|Ginsburg 2005|p. 102}}.</ref> Dopo essersi rimessa dal parto, raggiunse il marito in [[Siria (provincia romana)|Siria]], dove Germanico era entrato in disaccordo con il [[Legatus Augusti pro praetore|legato]] [[Gneo Calpurnio Pisone]], amico di Tiberio; Agrippina non tardò a inimicarsi la moglie di costui, [[Plancina]].<ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|II, 55-57}}; {{cita|Barrett 2002|p. 35}}; {{cita|Burns 2006|p. 49}}; {{cita|Lightman 2008|p. 10}}; {{cita|Sampoli 2003|XI, 175}}.</ref> [[Publio Cornelio Tacito|Tacito]] dice che la stessa [[Livia Drusilla|Livia]] aveva ordinato a Plancina di tenere Agrippina sotto controllo per evitare che diventasse nuovamente un'eroina popolare, come era avvenuto sul ponte del Reno.<ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|II, 43}}; {{cita|Barrett 2002|p. 35}}.</ref>
Agrippina e Germanico si spostarono poi in [[Egitto (provincia romana)|Egitto]], una provincia ricca e principale fonte del grano che arrivava nella Capitale. Germanico visitò quei territori senza consultare il padre e prese anche l'iniziativa di aprire i granai imperiali alla popolazione, che soffriva un periodo di carestia.<ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|II, 59}}; {{cita|Burns 2006|p. 49}}.</ref> Agrippina accompagnò il marito nel suo viaggio lungo il [[Nilo]] e insieme visitarono i monumenti dell'[[antico Egitto]] a [[Karnak]] e [[Luxor]], facendosi tradurre i geroglifici e vestendosi alla maniera orientale.<ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|II, 59-60}}; {{cita|Burns 2006|p. 49}}.</ref> Tiberio, quando venne a sapere di tutto ciò, criticò pubblicamente Germanico per essere entrato nella provincia e per aver indossato vestiti indegni.<ref>{{cita|Svetonio|''Tiberio'', 52}}; {{cita|Tacito, ''Annales''|II, 59}}; {{cita|Burns 2006|p. 49}}.</ref><ref group="N">Per entrare in [[Egitto (provincia romana)|Egitto]], dopo la sua annessione da parte di [[Augusto]], era necessario avere un permesso diretto dell'imperatore, poiché quei territori erano di una grande importanza strategica. Germanico aveva quindi scontentato Tiberio, il quale aveva anche paura che la provincia, in quel momento senza [[Prefetto d'Egitto|prefetto]], sarebbe potuta cadere nelle mani del figlio adottivo. Il Princeps nominò quindi nel giro di una settimana un nuovo prefetto, [[Gaio Galerio]], e ridusse il numero di legioni di stanza ad [[Alessandria d'Egitto|Alessandria]] da tre a due ({{cita|Tacito, ''Annales''|II, 59}}; {{cita|Lloyd 2010|p. 187}}).</ref>
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