Marcello Mascherini: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Corretto il collegamento Accademia reale del Belgio con collegamento rimosso (DisamAssist) |
|||
(15 versioni intermedie di 3 utenti non mostrate) | |||
Riga 16:
[[File:Marcello Mascherini.jpeg|thumb|Marcello Mascherini sul Carso]]
== Biografia ==
Nacque da Maria Luigia Mascarin e da padre ignoto, membro di una benestante famiglia pordenonese di orafi ed artisti, tra cui lo scultore [[Antonio Marsure]] (Pordenone, 1807 – 1855). Dopo una permanenza a Fagnigola di Azzano Decimo, nel 1912 si trasferisce a Trieste, importante città dell'Impero Austro-Ungarico, ma nella primavera del 1915 è costretto a fuggire assieme alla madre
Il primo a notare le sue capacità è il giornalista e critico d'arte [[Silvio Benco]] nel 1924, a cui segue una prima mostra personale nel 1925 esponendo alcuni gessi al Circolo artistico di Trieste.
Riga 22:
Nel 1926 partecipa con l’architetto triestino [[Aldo Cervi]] al Concorso Nazionale per il Monumento ai Caduti di Como ed inizia ad ottenere incarichi per monumenti funerari e pubblici. Nel 1928 realizza, su invito dell’architetto [[Umberto Nordio (architetto)|Umberto Nordio]], alcuni bassorilievi per il foyer del nuovo [[Politeama Rossetti|Teatro Politeama Rossetti di Trieste]]. Partecipa inoltre ai concorsi per il Ponte dell’Accademia di Venezia nel 1933, per il Palazzo Littorio a Roma nel 1934 e per il [[Palazzo della Civiltà Italiana]] (E.U.R.) nel 1937, realizzando per quest’ultimo due delle ventotto statue in marmo tuttora collocate al pianterreno: ''L’Archeologia'' e ''Il Genio del Teatro''.
Dal 1931 a tutte le prime dieci rassegne della [[Quadriennale di Roma|Quadriennale romana]]<ref>{{Cita web|url=https://arbiq.quadriennalediroma.org/oggetti/16726-mascherini-marcello|titolo=Scheda artista Marcello Mascherini - Quadriennale di Roma}}</ref>, con sale personali nelle edizioni 1948 e 1959-1960; alle [[Triennale di Milano|Triennali di Milano]] nelle edizioni 1933, 1936, 1951, 1960; a partire dal 1934, a ben undici edizioni della [[Biennale di Venezia|Biennale Internazionale di Venezia]]<ref>{{Cita web|url=https://asac.labiennale.org/persone/386248|titolo=Scheda artista Marcello Mascherini - Biennale di Venezia}}</ref> con sale personali nel 1938, 1942, 1954, 1962 e ricevendo nel 1950 il Primo Premio per la Scultura ex
[[File:Sala ballo Conte Biancamano.jpg|alt=L'Anello degli Argonauti (1949), già sul transatlantico Conte Biancamano; attualmente al Museo della Scienza e della Tecnica, Milano|miniatura|''L'Anello degli Argonauti'' (1949), già sul soffitto del salone delle feste del transatlantico Conte Biancamano; attualmente al [[Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci|Museo della Scienza e della Tecnica]], Milano]]
Nel 1931, su invito di [[Gio Ponti|Giò Ponti]] e Gustavo Pulitzer Finali, esegue i due profili in bronzo ''Il Duce'' e ''Il Re'' per la Sala delle Feste della motonave Victoria I. Entra in contatto con lo scultore [[Libero Andreotti]], il pittore [[Augusto Černigoj|Augusto Cernigoj]] e gli architetti Gustavo Pulitzer Finali e Giò Ponti, iniziando così una lunga attività di collaborazione con artisti ed architetti di fama per la realizzazione di opere d’arte collocate in transatlantici e navi da crociera: ''[[Calitea (motonave)|Calitea]]'' (1933), ''[[Vulcania]]'' (1934), ''[[Saturnia (transatlantico)|Saturnia]]'' (1936), ''Roma'' (turbonave, 1938), ''[[Roma (nave da battaglia 1940)|Roma]]'' (corazzata, 1940), ''Italia'' (1948), ''[[Esperia (piroscafo)|Esperia]]'' (1949), ''[[Conte Biancamano (transatlantico)|Conte Biancamano]]'' (1949), ''Australia'' (1950-51), ''Augustus'' (1951), ''Homeric'' (1954), ''San Giorgio'' (1956), ''[[Ausonia (nave 1957)|Ausonia]]'' (1957), ''[[Federico C.]]'' (1958), ''[[Franca C.]]'' (1959), ''[[Leonardo da Vinci (transatlantico)|Leonardo da Vinci]]'' (1960), ''[[Guglielmo Marconi (transatlantico)|Guglielmo Marconi]]'' (1962), ''Oceanic'' (1964), ''[[Italia (nave da crociera)|Italia]]'' (1965), ''[[Raffaello (transatlantico)|Raffaello]]'' (1965), ''Angelina Lauro'' (1966), ''[[Achille Lauro (nave)|Achille Lauro]]'' (1966).
Nel 1940, su segnalazione di Giò Ponti, viene invitato a collaborare al riallestimento della sede del Rettorato dell’Università di Padova, il [[Palazzo del Bo]], assieme ad altri importanti artisti, tra i quali Arturo Martini, [[Massimo Campigli]], [[Filippo de Pisis|Filippo De Pisis]], [[Gino Severini]], [[Bruno Saetti]] e [[Achille Funi]], realizzando i battenti figurati bronzei ''Minerva'' e ''Apollo'' del portale del Senato Accademico e della Basilica, nonché il ''Crocefisso'' per la stanza del Rettore. È l’occasione di conoscere l’artista padovano dello smalto [[Paolo De Poli]], con cui stringerà un lungo sodalizio. La collaborazione con noti architetti prosegue con il Primo Premio del [[Pontificia commissione centrale per l'arte sacra in Italia|Concorso della Pontificia Commissione Centrale per l’Arte Sacra]] nel 1951 per una grande scultura da porre sulla facciata della [[Chiesa di Sant'Antonio Abate (Recoaro Terme)|Chiesa Nuova di S. Antonio Abate]] a Recoaro Terme (Vicenza), innovativo progetto dell’architetto [[Giuseppe Vaccaro (architetto)|Giuseppe Vaccaro]].
[[File:Werner Haberkorn - Vista pontual do Palácio das Nações. Parque do Ibirapuera-SP.jpg|alt=Nuda che ride (1953), esposta alla II Biennale di San Paolo del 1954, Brasile|miniatura|''Nuda che ride'' (1953), esposta alla II Biennale di San Paolo del 1954, Brasile]]
Le sue partecipazioni si spingono oltre i confini nazionali, raggiungendo prestigiosi riconoscimenti dall’estero: nel 1936 riceve il Diploma d’Onore alla [[Esposizione d’Arte Italiana Contemporanea]] a Budapest, il Diploma di Medaglia d’Argento all’[[Esposizione di Parigi (1900)|Esposizione Internazionale di Parigi]] nel 1937 e la Medaglia d’Oro per la Scultura all’[[Esposizione Internazionale di Budapest]] nel 1938, mentre nel 1939 viene invitato all’[[Esposizione Universale di New York]].
Nel 1948 esordisce come scenografo e costumista al [[Teatro Verdi (Trieste)|Teatro Verdi]] di Trieste con ''Cartoni animati'', balletto di [[Mario Bugamelli]]. L'attività spettacolare procede con la fondazione nel 1957 del gruppo teatrale
Conclude la carriera artistica con il periodo dei ''Fiori'', da cui uscirà una preziosa collaborazione con l'editore [[Vanni Scheiwiller]]<ref>{{Cita libro|curatore=Vanni Scheiwiller|curatore2=Alessandro Mozzambani|titolo=I fiori di Marcello Mascherini|collana=Arte Moderna Italiana|anno=1975|editore=All’insegna del pesce d’oro|città=Milano}}</ref>. Nel 1970 riceve a Milano il Premio Nazionale “Umberto Biancamano 1970” per la Scultura (gli altri premiati sono [[Giorgio de Chirico|Giorgio De Chirico]] per le Arti Figurative, [[Eugenio Montale]] per la Cultura, [[Ettore Sottsass]] per il Design, [[Arnoldo Mondadori]] per l’Editoria, [[Riccardo Morandi]] per l’Architettura, [[Aldo Aniasi]] per la Politica). Nello stesso anno tiene una mostra antologica alla [[Internationale Sommerakademie für Bildende Kunst Salzburg|Internationale Sommerakademie fuer Bildende Kunst]] di Salisburgo, dove è invitato a tenere un corso di scultura, che ripeterà l’anno successivo. I due nudi ''Pomona'' e ''Bagnante'' del 1981, rievocanti lo stile raffinato degli anni cinquanta, e i busti di ''James Joyce'' (1981) del Giardino Pubblico di Trieste e di ''Monsignor Antonio Santin'' (1982) del Seminario Vescovile concludono idealmente l’intensa attività dell’artista, che muore a Padova il 19 febbraio 1983<ref>{{Cita web|url=http://www.marcellomascherini.it/biografia|titolo=Biografia « Marcello Mascherini|lingua=it-IT|accesso=2024-10-11}}</ref>.
Riga 37:
[[File:Sala icaro2.jpg|thumb|Scultura per la sala Icaro [[Esposizione aeronautica italiana]] 1934 Milano]]
L'opera, soprattutto scultorea, di Mascherini potrebbe essere riassunta in "periodi", tuttavia deve essere considerato come idee e forme per un artista siano confluenti e sotterranee tra di esse anche a distanza di decenni.
Altre influenze rilevanti sono quelle date dalla produzione di [[Aristide Maillol]] già evidente nei primi anni '40 e più tardi dalla scultura di [[Constantin Brâncuși|Brancusi]] e dal cubismo visti i volumi sempre più geometrici, aprendosi quindi alle avanguardie europee più elevate dell'epoca. Testamento scultoreo "mediterraneo" dell'artista è il grandissimo bassorilievo di 12 m di diametro, l'''Anello degli Argonauti'', oggi in due esemplari al [[Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci|Museo della Scienza di Milano]] e nell'Aula Magna dell'[[Università degli Studi di Trieste|Università di Trieste]] (il gesso preparatorio). Le sculture dalle forme abbondanti dei tardi anni '40 incominciano a mutare in una tensione più "acrobatica" come la definisce Alfonso Gatto, concludendosi a singhiozzo all'inizio degli anni '60. Probabilmente questo periodo culmina alla metà degli anni '50, caratterizzato da volumi con articolazioni - soprattutto all'altezza delle mani, piedi e collo - molto affusolate e fragili, ma immerse in un'atmosfera idilliaca ed edenica. Le intersezioni degli arti risultano cubiste, ma elettrizzate da un gusto mediterraneo tutto particolare. Le figure sembrano tutte partecipanti a una danza rituale, abbandonate da ogni sforzo o fatica.
[[File:Marcello Mascherini, Heroïsch torso, 1952.jpg|miniatura|''Torso eroico'' (1952), Beeldentuin Middelheim Museum, Anversa in Belgio]]
[[File:Marcello Mascherini, Faun, 1953-1954.jpg|alt=Fauno (1954), Middelheim Museum, Anversa in Belgio|miniatura|''Fauno'' (1954), Beeldentuin Middelheim Museum, Anversa in Belgio]]
[[File:82119el-PlutoTime(Minerva@Trieste's University) (19643387796).jpg|miniatura|''Minerva'' (1955), Università di Trieste]]
Il 6 ottobre 1956 viene collocata la grande scultura in travertino ''Minerva'' (1955), acquisita dall’[[Università degli Studi di Trieste|Università di Trieste]] per la nuova sede di Piazzale Europa, già esposta nel Salone d’onore dell’ultima [[Quadriennale di Roma|Quadriennale romana]]<ref>{{Cita news|titolo=Solenne cerimonia accademica in onore del Capo dello Stato|pubblicazione=Il Piccolo|città=Trieste|data=7 ottobre 1956}}</ref>.
[[File:Marl Mascherini 01.JPG|thumb|''Cantico dei Cantici'' (1957), sculpturepark Paracelsus-Klinik, [[Marl]] in Germania]]Con il progetto per il Monumento di [[Campo di concentramento di Auschwitz|Auschwitz]], questa epoca bucolica sembra in parte sfiorire. Tale progetto internazionale è stata una notevole operazione da parte di diversi paesi del blocco occidentale durato dieci anni (1957-1967) e incontrando diversi ostacoli e cambi di direttivo. La prima fase di scrematura delle proposte progettuali - gestita da una giuria internazionale presieduta prima dallo scultore britannico [[Henry Moore]] e poi dallo storico dell'arte italiano [[Lionello Venturi]] - ha visto 426 gruppi da tutto il mondo, di cui solo 7 passarono la prima selezione. Il gruppo rappresentante la città di Trieste, composto da Mascherini e [[Roberto Costa (architetto)|Roberto Costa]], era riuscito a inserirsi in quest'ultima rosa di scelte ottenendo una "residenza d'artista" per qualche giorno all'interno del campo. Tuttavia dopo diversi ostacoli e dibattiti internazionali
== Sodalizi maturi ==
Riga 51:
Ricopre cariche istituzionali nel [[Sindacato delle Belle Arti]] (1940-1971), nell’[[Associazione Artisti d’Italia]] (Milano, 1948), nel [[Consiglio della Biennale di Venezia]] (1952-1956), nel [[Consiglio Superiore delle Antichità e Belle Arti]] (1958-1962), nel [[Consiglio Esecutivo del Comitato Nazionale Scultura all’UNESCO]] (Parigi, 1966-1969), come [[Ispettore per i Beni Culturali ed Ambientali della Provincia di Trieste]] (1971-1983). Fa parte del Curatorio del [[Museo Revoltella|Civico Museo Revoltella]] di Trieste (1940-1975), contribuendo fortemente all’arricchimento della galleria d’arte contemporanea, e del [[Circolo della Cultura delle Arti (CCA)]] di Trieste, di cui è socio fondatore e direttore della sezione arti figurative fin dal 1946, svolgendo un importante ruolo nelle dinamiche artistiche del capoluogo giuliano.
È stato membro di innumerevoli giurie di esposizioni d’arte nazionali ed internazionali, socio dell’[[Accademia degli Sventati]] (Udine, 1943), dell’[[Accademia nazionale di San Luca|Accademia Nazionale di San Luca]] (Roma, 1948),
== Note ==
Riga 58:
* Agnoldomenico Pica, ''Marcello Mascherini'', con uno scritto di Giani Stuparich, Milano, Editore G. G. Görlich, 1945.
* James Thrall Soby e [[Alfred Hamilton Barr Jr.|Alfred H. Barr, Jr.]] (a cura di), ''XX Century Italian Art'', catalogo della mostra, New York, [[Museum of Modern Art|The Museum of Modern Art]], 1949.
* Expositions international des beaux arts de Bruxelles, ''50 ans d’art moderne'', catalogo della mostra per [[Expo 1958|Expo '58]], Bruxelles, Editions de la Connaissance S.A., 1958.
* Rodolfo Palluchini (a cura di), ''Sculture Italienne Contemporaine. D’Arturo Martini à nos jours'', catalogo della mostra, Parigi, Musèe Rodin, 1960.
* Alfonso Gatto, ''Mascherini'', Milano, All'insegna del pesce d'oro, 1969.
* Vanni Scheiwiller e Alessandro Mozzambani (a cura di), ''I fiori di Marcello Mascherini'', Milano, All'insegna del pesce d'oro, 1975.
Riga 63 ⟶ 65:
* [[Luciano Padovese]], [[Giancarlo Pauletto]], ''Mascherini: cento disegni'', Pordenone, Edizioni Concordia 7, 1996, pp. 31.
* Alfonso Panzetta, ''Marcello Mascherini. Scultore (1906-1983)'', catalogo generale dell'opera plastica, Torino, Umberto Allemandi, 1998.
* Anna Imponente (a cura di), ''La seduzione della materia. Scultori italiani da Medardo Rosso alle generazioni recenti'', catalogo della mostra, Milano, Silvana Editoriale, 2002.
* Giuseppe Appella (a cura di), ''Marcello Mascherini'', Roma, Edizioni della Cometa, 2004.
* Roberto Curci, ''Civilissimo e barbaro. Marcello Mascherini scultore'', Torino, Umberto Allemandi, 2005.
* Flavio Fergonzi
* Marcello Mascherini, ''Lettere 1930-1982'', a cura di Massimo De Sabbata, Torino, Umberto Allemandi, 2008.
* {{cita web|cognome=Beltrami|nome=Cristina|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/marcello-mascherini_%28Dizionario-Biografico%29/|titolo=MASCHERINI, Marcello|accesso=10 ottobre 2011|opera=Dizionario Biografico degli Italiani|editore=Treccani}}
|