Arte medievale: differenze tra le versioni
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[[File:Maestro di castelseprio, storie dell'infanzia di cristo, datazione incerta tra l'830 e il 950 dc ca., 14 viaggio a betlemme 2.jpg|miniatura|''Il viaggio a Betlemme'' del [[Maestro di Castelseprio]] ([[IX secolo]]?), nella [[Chiesa di Santa Maria foris portas]]]]▼
L{{'}}'''arte medievale''' copre un periodo lungo, approssimativamente {{formatnum:1000}} anni, in un contesto spaziale estremamente vasto e vario. Per [[medioevo]], periodo storico corrispondente, viene comunque inteso un ambito che ha il [[mar Mediterraneo]] come baricentro; la [[storia dell'arte]] di quel periodo per definizione riguarda lo sviluppo dell'arte principalmente in [[Europa]],
==Principali manifestazioni dell'arte medievale==
▲[[File:Maestro di castelseprio, storie dell'infanzia di cristo, datazione incerta tra l'830 e il 950 dc ca., 14 viaggio a betlemme 2.jpg|miniatura|''Il viaggio a Betlemme'' del [[Maestro di Castelseprio]] ([[IX secolo]]?), nella [[Chiesa di Santa Maria foris portas]]]]
La storia dell'arte medievale include, per grandi linee: gli ultimi lasciti dell'[[arte romana]] e la loro trasformazione per i nuovi fini del culto [[Cristianesimo|cristiano]]<ref>[[Giulio Carlo Argan]], ''op. cit.'', 1997, p. 191: "Le prime comunità cristiane sembrano così poco interessate all'espressione figurativa dei temi religiosi da servirsi liberamente di figurazioni pagane".</ref> (dalle [[terme romane|terme]] alla [[Rotonda (architettura)|rotonda]]; dal palazzo [[Patrizio (storia romana)|patrizio]] alla [[basilica (architettura civile)|basilica]]); in genere, tutto il patrimonio dell'[[arte paleocristiana]], a partire dall'arte delle [[catacombe]] e dei [[sarcofagi]]<ref>G. C. Argan, ''op. cit.'', 1997, p. 192: "[...] le catacombe non servirono mai come luogo di riunione o di rifugio dei cristiani durante le persecuzioni: erano cimiteri privati protetti dalle leggi cimiteriali romane".</ref>; la complessa dialettica tra i sotterranei precedenti [[Arte greca|classici]] ed [[Ellenismo|ellenistici]], da un lato, e i nuovi apporti dell'[[arte barbarica]], con la sua tradizione dell'ornato a motivi zoomorfi e intrecci lineari, dall'altro; il formalismo dell'[[arte bizantina]] e l'estenuante perfezionamento dei suoi canoni figurativi; le nuove sensibilità anticlassiche ed "espressioniste", condotte in Occidente soprattutto dal [[monachesimo]], in particolare dalle [[miniature]] del [[monachesimo irlandese]]; la nascita di un "volgare" figurativo in Occidente (fine dell'[[VIII secolo]]); le novità espresse dalla scuola romana di mosaicisti che operarono in [[Basilica di Santa Maria in Domnica|Santa Maria in Domnica]] e in [[Basilica di Santa Prassede|Santa Prassede]]; i mutamenti tecnici delle maestranze lombarde (''[[maestri comacini]]''); i nuovi rapporti architettonici tra massa e luce dell'[[Arte altomedievale|arte preromanica]] (come in [[Chiesa di San Pietro (Tuscania)|San Pietro]] a [[Tuscania]]); l'[[architettura islamica]], soprattutto nel suo sviluppo spagnolo e siciliano; il gotico, con le sue evoluzioni nel campo della statica delle strutture.<ref>G. C. Argan, ''op. cit.''<!-- In questo paragrafo ho solo elencato i temi di fondo solitamente affrontati in qualsiasi manuale di storia dell'arte medievale; sicuramente corrispondono all'impianto di Argan, per entrambe le edizioni. Pequod76 --></ref>
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* [[Ebraismo]]: condanna della rappresentazione figurativa del divino in quanto idolatra (''aniconismo'')
È dunque da queste due fondamentali impostazioni che deriva la sensibilità figurativa del cristianesimo, secondo i moduli di una figurazione indiretta a tema escatologico che conduce, da un lato, alla ''dissoluzione del bello classico'' ([[Orfeo]]-[[Cristo]] agli Inferi che libera le anime del limbo) e che si basa, dall'altro,
==L'arte e la sua funzione strumentale==
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L'arte bizantina ha mantenuto forti influssi in Italia almeno fino al periodo più significativo dell'[[iconoclastia]] ([[730]]-[[843]]). Nel [[V secolo]], [[Ravenna]], che eredita da Milano quel che resta dell'idea imperiale, è (soprattutto con i suoi [[mosaici]]) uno dei centri più importanti di diffusione di questa arte, che resta un modello insuperato di raffinatezza e di equilibrio tecnico ed espressivo.<ref name=Bizantina>G. C. Argan, ''op. cit.'', 2009, p. 40-41.</ref>
Il periodo che va dalla fine del predominio [[bizantino]] in Occidente a [[Carlo Magno]] è un tempo di profonda depressione politico-economica e culturale per l'Italia e l'Europa occidentale in generale. Al contrario, è un periodo di splendore per l'Oriente, dove fiorisce una cultura essenzialmente religiosa, con forte tensione escatologica. Se nella capitale Costantinopoli vige una rigorosa gerarchia che promana all'esterno nelle forme di una capillare [[burocrazia]], l'[[Impero d'Oriente]] è percorso da inquiete correnti spirituali: i monaci sparsi nel territorio discutono di filosofia e di fede e i loro sermoni raggiungono il tono drammatico della profezia apocalittica. L'anacoreta finisce per essere percepito come il tipo umano perfetto.<ref name=Bizantina/>
In periferia, più che a corte, è vivo il ricordo della tradizione ellenistica. In [[Siria]], si raccolgono le maggiori tendenze figurative orientali ([[persia]]ne), connesse ad un forte sentimento di riscatto nazionale. Qui è più vivo il sentimento evangelico, mentre a Costantinopoli si guarda di più al valore dialettico dell'arte. È nella periferia dell'Impero che va cercato quel portato "espressionistico" (linee assai intense, colori più accentuati, presentazione impetuosa delle immagini). Queste correnti giungono in Italia attraverso gli ordini monastici, attraverso la figurazione miniata. A ciò si aggiunge la tradizione barbarica dell'ornato (in assenza di una vera cultura figurativa che oltrepassi i motivi zoomorfi delle tradizioni [[celti]]che, [[Iranici|iraniche]] e [[sciti]]che).<ref name=Bizantina/>
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{{vedi anche|Arte insulare}}
Con [[arte insulare]] ci si riferisce allo stile distinto che si trova in Irlanda e Gran Bretagna dal VII secolo circa, fino al X secolo circa, perdurando più tardi in Irlanda e in parti della Scozia. Lo stile vedeva una fusione tra le tradizioni dell'[[arte celtica]], dell'[[arte barbarica]] degli [[anglosassoni]] e le forme cristiane del libro, [[alta croce|alte croci]] e oggetti liturgici in metallo.
=== Arte islamica ===
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=== Arte ottoniana ===
{{vedi anche|Arte ottoniana}}
Dopo il crollo della dinastia carolingia ci fu una pausa prima che una nuova dinastia portasse una rinascita in Germania con l'[[arte ottoniana]], ancora incentrata sulla corte e sui monasteri, con un'arte che si muoveva verso una grande espressività attraverso forme semplici che raggiungono la monumentalità anche in piccole opere come i [[Rilievo (scultura)|rilievi]] realizzati con l'[[avorio]] e le [[miniatura|miniature]] dei manoscritti.
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=== Arte gotica ===
{{vedi anche|Arte gotica}}
L'arte gotica rappresenta l'estremizzazione dei traguardi tecnologici (soprattutto in campo architettonico) del romanico<ref name=gotica>G. C. Argan, ''op. cit.'', 2009, p. 111.</ref>. La parola "gotico" è di origine [[Rinascimento|rinascimentale]]: con essa si intendé principalmente "barbaro" (alludendo ai [[Goti]]), che in arte è innanzitutto il distruttore della tradizione classica. Questa definizione, che è giunta fino a noi, non ha propriamente un valore storico e, anzi, denota la volontà rinascimentale di identificarsi con il risorgere dell'augusta perfezione classica e del suo equilibrio.
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==L'artista medievale==
[[File:Rublev's saviour.jpg|
L'artista medievale è caratteristicamente inteso come artista [[Anonimato|anonimo]], vicino alla condizione dell'[[artigiano]] e con il relativo prestigio sociale, soprattutto considerando l'impostazione [[Corporazioni delle arti e mestieri|corporativa]] delle arti. Questa associazione tra artista medievale e anonimato non va esasperata, sia perché esistono svariati tentativi di lasciare traccia del proprio contributo personale, sia perché esistettero diversi artisti di spessore internazionale che, pur approfittando del lavoro di bottega, riversarono fin dall'inizio la propria coscienza storica e intellettuale nel proprio lavoro ([[Wiligelmo]], [[Benedetto Antelami]]). Fu soprattutto a partire dal
"Per noi [contemporanei] si tratta di opere d'arte e ce ne attendiamo un vivo piacere estetico [...]. Invece per i contemporanei [medievali] quei monumenti, quegli oggetti, quelle immagini erano in primo luogo funzionali: erano utili"<ref>[[Georges Duby]], ''op. cit.'', p. 2. Sempre Duby (''ivi'') afferma: "Poiché l'opera d'arte era in primo luogo un oggetto utile, fino agli inizi del XV secolo la società confondeva l'artista con l'artigiano".</ref>. E l'utilità consisteva innanzitutto nel [[sacrificio]] ("rendere sacro"), cioè nell'accumulazione di tutto ciò che era più prezioso nei luoghi di culto.
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* [[Luca evangelista]]
* [[Iconoclastia]]
* [[Iconografia]]
* [[Musica medievale]]
* [[Architettura medievale]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{Storia dell'arte occidentale}}
{{Cultura medievale}}
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