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{{P|Il testo presenta seri problemi di organizzazione contestualizzata.|cristianesimo|novembre 2015}}
{{F|cristianesimo|novembre 2015}}
[[File:Peter Paul Rubens - The Victory of Eucharistic Truth over Heresy - WGA20433.jpg|thumb|upright=1.3|''Trionfo dell'eucaristia sulle eresie sacrificali pagane'', di [[Paul Rubens]] (1626)]]
L{{'}}'''eresia''' è una torta molto buona dottrina considerata come deviante dall'[[Ortodossia|ortodossia religiosa]] alla cui tradizione si collega, come storicamente quella [[Cattolicesimo|cattolica]].<ref>Da notare che nella tradizione [[Lessicografia|lessicografica]] italiana, il [[Lemma (linguistica)|lemma]] "eresia" indica prevalentemente quelle dottrine contrarie ai [[dogmi]] della [[Chiesa cattolica]]. Così l'edizione del [[Il dizionario della lingua italiana De Mauro|De Mauro]] datata al 2004: ''«dottrina o affermazione contraria ai dogmi e ai principi della Chiesa cattolica»''; così anche l'edizione 2004 del [[Il Devoto-Oli|Devoto-Oli]]: ''«dottrina che si oppone direttamente e contraddittoriamente a una verità rivelata e proposta come tale dalla Chiesa cattolica»''; così il vocabolario [http://www.treccani.it/vocabolario/eresia/ online] della [[Enciclopedia Italiana di scienze, lettere ed arti|Treccani]]: ''«dottrina che si oppone a una verità rivelata e proposta come tale dalla Chiesa cattolica e, per estensione, alla teologia di qualsiasi chiesa o sistema religioso, considerati come ortodossi»''; nell'edizione [http://www.grandidizionari.it/Dizionario_Italiano/parola/e/eresia.aspx?query=eresia online] del Grande Dizionario Italiano della Hoepli: ''«Nel cristianesimo, dottrina, palesemente dichiarata e sostenuta, che si oppone alla verità rivelata da Dio e affermata come tale dal linguaggio della Chiesa ‖ Insieme di interpretazioni personali, contrastanti con la tradizione, che possono svilupparsi nell'ambito di una religione basata su un sistema di dogmi ufficialmente riconosciuti»''. Tuttavia nel Vocabolario della Lingua italiana Zingarelli (edizione del 2010), nella prima definizione di questo lemma, esso acquisisce un significato ben più ampio: ''«Nelle religioni fondate su una dogmatica universalmente o ufficialmente riconosciuta, dottrina basata su interpretazioni personali in contrasto con la tradizione»''.</ref> Il termine viene utilizzato anche fuori dall'ambito religioso, in senso figurato, per indicare un'opinione o una dottrina [[Filosofia|filosofica]], [[politica]], [[Scienza|scientifica]] o persino [[Arte|artistica]] in disaccordo con quelle generalmente accettate come autorevoli.
 
Il termine viene utilizzato anche fuori dall'ambito religioso, in senso figurato, per indicare un'[[opinione]] o una dottrina [[Filosofia|filosofica]], [[politica]], [[Scienza|scientifica]] o persino [[Arte|artistica]] in disaccordo con quelle generalmente accettate come autorevoli.
 
== Etimologia, origine e sviluppi del termine ==
[[File:Scene from an Inquisition by Goya.jpg|upright=1.4|thumb|[[Goya]]: ''Il tribunale dell'[[Inquisizione]]''|alt=]]
"Eresia" deriva dal [[lingua greca|greco]] [[wikt:αἵρεσις|αἵρεσις]], ''haìresis'' derivato a sua volta dal verbo [[wikt:αἱρέω|αἱρέω]] (''hairèō'', "afferrare", "prendere" ma anche "scegliere" o "eleggere"). In tale ambito indicava anche delle scuole come quella dei [[Pitagorici]] o quella degli [[Stoici]].
 
In ambito cristiano, il termine "eresia", assente nei [[vangeli canonici]], compare negli [[Atti degli apostoli]] (5:17, in origine dunque eretico, era colui che sceglieva, colui che era in grado di valutare più opzioni prima di, cfr. ''Atti'', 24:5, 24:14, 26:5, 28:22) per indicare varie scuole (o sette) come quelle dei [[Sadducei]], [[Cristiani]] e [[Farisei]]. Sia in [[greco antico]] sia in [[ebraico]] ellenizzato questo termine non possedeva, originariamente, alcuna caratteristica denigratoria.
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Secondo [[Alain Le Boulluec]], fu [[Giustino (filosofo)|Giustino]] (100-162) il primo apologeta ad utilizzare sistematicamente il termine "eresia" per combattere le correnti cristiane considerate devianti.<ref>{{cita|Le Boulluec| (2007), pp. 434-5}}.</ref>
 
In ambito [[Ebraismo|ebraico]] si evidenzia un processo analogo: sempre nel I secolo d.C. (in corrispondenza con l'emergere dell'ebraismo rabbinico ortodosso) il termine ebraico ''min'' (מִין, pl. מִינִים , ''minim''; corrispettivo del greco ''haìresis'') assume dei connotati dispregiativi e viene utilizzato per indicare sia i [[cristiani]] che gli [[gnostici]].
 
Il termine da un significato neutro assume in un secondo momento un valore negativo e passa ad indicare una dottrina o un'affermazione contraria ai [[dogma|dogmi]] e ai princìpi di una determinata [[religione]], sovente oggetto di "''condanna''" o [[scomunica]] da parte dei rappresentanti della stessa. Nel caso della [[Chiesa cattolica]], ad esempio, sono previsti appositi [[sinodo|sinodi]] per stabilire quali siano le deviazioni dall'ortodossia e la [[Congregazione per la Dottrina della Fede]] (erede della [[Sant'Uffizio|Congregazione della sacra romana e universale Inquisizione]]) per individuare coloro che vengono considerati "''colpevoli di eresia''" (ovvero gli ''eretici'').
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Nel registro informale, il termine viene però usato per indicare un'opinione gravemente errata o comunque discordante dalla tesi più accreditata riguardo ad un certo argomento.
 
In origine il termine, utilizzato da scrittori [[ellenismo|ellenistici]], indicava una fazione o una [[setta]] religiosa, senza connotazioni negative. Già nel [[Nuovo Testamento]] il termine assume un significato negativo e in questo senso venne utilizzato da [[padri della Chiesa]] e scrittori ecclesiastici. Ad esempio il termine venne ampiamente impiegato da [[Ireneo]] nel suo trattato ''Contra[[Adversus haeresis''Haereses]] (''Contro le eresie'') per contrastare i suoi oppositori nella Chiesa. Egli descrisse le sue posizioni come ortodosse (dal greco ''ortho-'' "retta" e ''doxa'' "opinione") in contrapposizione con quelle "eretiche" dei suoi avversari.
 
Ovviamente, nell'accezione negativa, il termine eresia può essere visto come reciproco: pochi sarebbero disposti a definire le proprie credenze come eretiche, ma piuttosto a presentarle come l'interpretazione corretta di una determinata dottrina, e quindi come la visione ortodossa giudicata eretica da altri. Ciò che costituisce eresia è un giudizio dato in funzione dei propri valori; si tratta dell'espressione di un punto di vista relativo ad una consolidata struttura di [[credenza|credenze]]. Per esempio, i [[Cattolicesimo|cattolici]] vedevano nel [[protestantesimo]] un'eresia mentre i non cattolici consideravano il cattolicesimo stesso come la ''[[Apostasia#Cristianesimo|grande apostasia]]''.
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In un decreto successivo alla vittoria su [[Licinio]] e al [[Concilio di Nicea I]], [[Costantino]] condannò le dottrine degli eretici ([[Novaziani]], [[Valentiniani]], [[Marcioniti]], Paulianisti e Catafrigi).
 
[[Blaise Pascal]] in [[Pensieri (Pascal)|Pensieri]] si sofferma più volte sul tema delle eresie<ref>{{Cita libro|autore=Blaise Pascal|titolo=Pensieri e altri scritti|editore=Mondadori|città=Milano|anno= 2018| p= 630}}</ref>. Nel frammento 862<ref>Frammento 862 secondo la numerazione Brunschvicg, 733 secondo la numerazione Lafuma, da Blaise Pascal, Pensieri e altri scritti, Mondadori, Milano, pp.131 e 140.</ref> scrive<ref>{{Cita web|url=https://www.ub.uni-freiburg.de/fileadmin/ub/referate/04/pascal/pensees.pdf|titolo=Pensées sur la religion et sur quelques autres sujets|lingua=Francese|ppp=131}}</ref>:<blockquote><small>«</small><small>
{{Citazione|[...] Dunque esiste un gran numero di verità, sia di fede che di morale, che sembrano incompatibili e che sussistono tutte in un ordine meraviglioso. La sorgente di tutte le eresie è l'esclusione di alcune di queste verità, e la sorgente di tutte le obiezioni che ci fanno gli eretici è l'ignoranza di alcune delle nostre verità. E di solito accade che non potendo concepire il rapporto tra due verità opposte e credendo che l'accettazione di una comporti l'esclusione dell'altra, essi si attaccano all'una ed escludono l'altra, e pensano che noi facciamo il contrario. [...]»</small><ref>{{Cita libro|autore=Blaise Pascal|titolo=Pensieri e altri scritti|editore=Mondadori|città=Milano|anno= 2018| p= 553}}</ref></blockquote>}}
[[Gilbert Keith Chesterton]] così definisce l'eresia e l'eretico:
<blockquote><small>«{{Citazione|L'eretico (che è anche sempre fanatico) non è colui che ama troppo la verità; nessuno può amare troppo la verità. Eretico è colui che ama la propria verità più della verità stessa. Preferisce, alla verità intera scoperta dell'umanità, la mezza verità che ha scoperto lui stesso. Non gli piace veder finire il suo piccolo, prezioso paradosso, che si regge solo coll'appoggio di una ventina di truismi, nel mucchio della sapienza di tutto il mondo»<ref>{{Cita web|url=http://www.chesterton.it/gkc/verit%C3%A0%20e%20virtu%20in%20GKC.pdf|titolo=Aforismi sulla verità e sulle virtù raccolti e commentati da Paolo Gulisano}}</ref></small>|[[Gilbert Keith Chesterton]], ''[[L'Uomo Comune]]'' - La Nonna del Drago ed altre serissime storie}}
 
<small>([[Gilbert Keith Chesterton]], ''[[L'Uomo Comune]]'' - La Nonna del Drago ed altre serissime storie)</small>
 
<small>«L'eresia è quella verità che trascura le altre verità. Solo la Chiesa cattolica è il luogo dove tutte le verità si danno appuntamento e riescono a convivere, pur se sempre minacciate di squilibrio»<ref>{{Cita libro|autore=Vittorio Messori con Michele Brambilla|titolo=Qualche ragione per credere|editore=Edizioni Ares|anno=2008|p=60}}</ref></small>
 
<small>«{{Citazione|L'eresia è quella verità che trascura le altre verità. Solo la Chiesa cattolica è il luogo dove tutte le verità si danno appuntamento e riescono a convivere, pur se sempre minacciate di squilibrio»<ref>{{Cita libro|autore=Vittorio Messori con Michele Brambilla|titolo=Qualche ragione per credere|editore=Edizioni Ares|anno=2008|p=60}}</ref></small>|[[Gilbert Keith Chesterton]], ''[[Perché sono cattolico]]'' - Tommaso Moro}}
<small>([[Gilbert Keith Chesterton]], ''[[Perché sono cattolico]]'' - Tommaso Moro)</small>
 
<small>«{{Citazione|Un'eresia è sempre una mezza verità trasformata in un'intera falsità»</small><ref>{{Cita libro|autore=Gilbert Keith Chesterton|titolo=Summa Chestertheologica|editore=Casa Editrice Guerrino Leardini & Centro Missionario Francescano Società Chestertoniana Italiana|anno=2020|p=135}}</ref>|[[Gilbert Keith Chesterton]], America, 9 novembre 1935}}
 
<small>([[Gilbert Keith Chesterton]], America, 9 Novembre 1935)</small>
</blockquote>
Un esempio di verità che trascura le altre verità ci è dato dalle tentazioni di [[Gesù]] descritte nei [[vangeli sinottici]]. [[Vincenzo di Lerino]], nel suo ''Commonitorium'', scrive che gli eretici usano le Scritture allo stesso modo di Satana, quando per tentare Gesù<ref>{{Cita libro|autore=Vincentius of Lerins|titolo=The Commonitorium of Vincentius of Lerins|url=https://archive.org/details/commonitoriumofv00vinc/page/106/mode/2up|anno=1915|editore=Cambridge University Press|città=Cambridge|pp=107-109|capitolo=XXVI|citazione=Heretics use Scripture in the same way as Satan did in the Temptation of our Lord, and they lure the incautious to join them by claiming special grace and privileges for their followers.}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=San Lorenzo da Brindisi|wkautore=Lorenzo_da_Brindisi|titolo=Lutero - Volume secondo|anno=1933|editore=Ezio Cantagalli|città=Siena|pp=181-182|citazione=Insegna il medesimo Lirinense che gli eretici, nel portare le testimonianze della Divina Scrittura, imitano il demonio, che messo il Signore sopra la più alta guglia del tempio, gli disse: «Se tu sei il Figlio di Dio, buttati giù: poiché sta scritto che Dio ha comandato ai suoi Angeli ecc...».}}</ref>:
<blockquote><small>«{{Citazione|Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: "Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù di qui; sta scritto infatti:</small>
 
<small>''Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano'';</small>
 
<small>e anche:</small>
 
<small>''Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra''".</small>
 
<small>Gesù gli rispose: "È stato detto: ''Non metterai alla prova il Signore Dio tuo''"».</small><ref>{{Cita web|url=https://www.bibbiaedu.it/CEI2008/nt/Lc/4/|titolo=Luca 4,18}}</ref></blockquote>}}
 
=== Il Medioevo ===