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{{Bio
|Nome = Jochen
|Cognome = Rindt
|PostCognomeVirgola = nato '''Karl Jochen Rindt'''<ref name=oeamtc>[https://www.oeamtc.at/autotouring/motorsport/it-s-jochen-39483918 ''"It's Jochen!"''] oeamtc.at</ref>
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|Attività = pilota automobilistico
|Nazionalità = austriaco
|Cittadinanza = tedesca
|PostNazionalità = , campione del mondo di [[Formula 1]] nel [[Campionato mondiale di Formula 1 1970|1970]]. Il titolo gli fu assegnato postumo dopo che il pilota trovò la morte in un incidente sul [[Autodromo nazionale di Monza|circuito di Monza]]
}}
 
Dotato di uno stile di guida aggressivo e spettacolare,<ref name="Casa">{{cita|Casamassima|p. 698}}.</ref> era considerato uno dei migliori piloti automobilistici della sua epoca.<ref name="Casa" /> Durante la sua intera carriera agonistica, pur mantenendo anche la cittadinanza [[Germania|cittadinanza tedesca]] data dai suoi natali, corse sempre sotto licenza austriaca, dato che si era trasferito in Austria in tenera età e qui era stato cresciuto dai nonni, dopo la morte dei genitori avvenuta durante la [[seconda guerra mondiale]]<ref name="Casa" /> e di cui, secondo molte fonti, non fu mai cittadino.<ref name=f1everything>[https://f1everything.com/drivers/jochen-rindt ''Jochen Rindt''] f1everything.com</ref><ref name=carmagazine>[https://www.carmagazine.co.uk/features/car-culture/jochen-rindt-bio-by-david-tremayne/ ''Jochen Rindt: careful what you wish for''] carmagazine.co.uk</ref>
 
Rindt trascorse buona parte della sua carriera in [[Formula 1]], categoria in cui vinse sei Gran Premi (di cui cinque nel 1970), ma ottenne successi pure in altre categorie, quali la [[Formula 2]] e le competizioni a ruote coperte, in cui conquistò la [[24 Ore di Le Mans]] del 1965.
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==Carriera==
===La famiglia===
Rindt nacque a [[Magonza]] nel 1942, durante la [[seconda guerra mondiale]]. I suoi genitori erano Karl Rindt<ref name=fia>[https://halloffame.fia.com/driver-profile/628 ''Jochen Rindt's Biography''] fia.com</ref> e Ilse, nata Martinowitz.<ref name=fia/> Il padre era tedesco, ricco commerciante di spezie,<ref name= iconwheels>[https://www.iconwheels.it/auto-classiche/amarsport/jochen-rindt ''Jochen Rindt, campione del mondo in cielo''] iconwheels.it</ref> titolare di un'azienda di Magonza che risaliva al 1840, la ''Klein & Rindt''<ref name=fia/> fornitrice durante la seconda guerra mondiale della Wehrmacht,<ref>[https://autosprint.corrieredellosport.it/news/mondo-racing/2013/04/16-201851/marko_il_duro_della_f1 ''MARKO, IL DURO DELLA F1''] corrieredellosport.it</ref> la madre, austriaca, figlia di un noto avvocato,<ref name=fia/> era stata una tennista di successo,<ref name=f1everything/> fumava e guidava automobili;<ref name=motorsportmagazine>[https://www.motorsportmagazine.com/archive/article/november-2020/82/jochen-rindt-3 ''Jochen Rindt: Born to be king''] motorsportmagazine.com</ref> da un precedente matrimonio terminato con un divorzio aveva avuto un figlio, di nome Uwe Eisleben.<ref name=fia/> Morirono nel luglio 1943 ad Amburgo,<ref name=motorsportmagazine/> dov'erano andati a ispezionare una filiale della Klein & Rindt,<ref name=fia/> durante un bombardamento aereo della [[Royal Air Force]]<ref name=carmagazine/> nel corso dell'[[operazione Gomorrah]]:<ref name=motorsportmagazine/> fu quindi cresciuto dai nonni materni, Hugo e Gisa Martinowitz, residenti a [[Graz]],<ref name=fia/> nell'allora [[Ostmark (Austria)|Ostmark]].<ref name="RindtRombo">{{cita news|autore=Ludovico Basalù|titolo=Grande e sfortunato|pubblicazione=Rombo|data=12 settembre 2000|p=34}}</ref> Fu il nonno austriaco ad assicurargli il passaporto tedesco, come precauzione per fargli conservare la sostanziosa eredità paterna.<ref name=oeamtc/>
 
===Gli inizi===