Pinocchio (Carmelo Bene): differenze tra le versioni

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{{Dramma
|Titoloitaliano=Pinocchio
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}}
 
'''''Pinocchio''''' è un'[[Dramma|opera teatrale]] di [[Carmelo Bene]] andata in scena per la prima volta nel [[1961]] al [[Teatro Laboratorio]] di [[Roma]]. HaSuccessivamente avutoè altrestata replicheripresa teatraliin teatro in tre occasioni corrispondenti a diverse edizioni: nel [[1966]], nel [[1981]] e nel [[1998]],. Nel [[1999]] ne è stata realizzata una versione adattata per la televisione, nel [[1999]],quindi tre edizioni radiofoniche e una discografica.
 
== Trama ==
[[File:Pinocchio.jpg|thumb|left|Ritratto di Pinocchio]]
Nel [[Pinocchio|testo originale]] di [[Carlo Collodi]], la trama è incentrata sul tema del [[puer aeternus]], il fanciullo Pinocchio, impersonato nello spettacolo da [[Carmelo Bene]].
Come nel [[Pinocchio|testo originale]] di [[Carlo Collodi]], lo spettacolo è fortemente incentrato sul tema dell'eterno giovane, impersonato da Pinocchio/[[Carmelo Bene]]. Costui è un burattino pestifero ricavato da un pezzo di legno intagliato da Mastro Geppetto, sotto il consiglio dell'amico Mastro Ciliegia. Pinocchio prende vita, ma è incurante alla vita quotidiana fatta di leggi e doveri, così inizia a comportarsi come un delinquente. Sopraggiunge sulla scena il Grillo Parlante che gli intima di comportarsi bene e di non far soffrire il padre, nel frattempo fuori per lavoro. Ma Pinocchio, sentendo soltanto dalla bocca del grillo le parole "lavoro" oppure "l'essere somaro" lo uccide con un martello. Mastro Geppetto rincasa e trova Pinocchio con le gambe bruciate. Glie chiede cosa sia accaduto, così Pinocchio gli racconta tutte le sue sventura, partendo dal Grillo Parlante alle secchiata d'acqua ricevuta da un beccamorto al quale aveva chiesto un po' di pane.
 
[[Pinocchio]] è un burattino pestifero e vivace, ricavato da un pezzo di legno intagliato da suo padre, [[Geppetto|Mastro Geppetto]], sotto il consiglio dell'amico [[Personaggi de Le avventure di Pinocchio|Mastro Ciliegia]].
Mastro Geppetto, con la promessa che Pinocchio sarebbe andato a scuola e che si sarebbe fatto una buona posizione nella società, consegna a Pinocchio tre pere mature e si vende la casacca per comprarli un abbecedario e un vestito nuovo per la scuola.
 
Nel corso delle prime scene, Pinocchio prende vita ma, incurante delle leggi e dei doveri della reale, quotidiana, inizia a comportarsi come un delinquente. Sopraggiunge in scena il [[Grillo Parlante]], che gli intima di comportarsi bene e di non far soffrire il padre, il quale, nel frattempo, si trova fuori per lavoro. Pinocchio, innervosito dalle parole "lavoro" e "somaro" che escono dalla bocca del Grillo, lo uccide con un martello.
Pinocchio il giorno dopo esce di casa, ma si perde in scherzi nel teatro di Mangiafoco, che lo cattura e medita di cuocerlo al fuoco per far arrostire il suo montone. Pinocchio piange e rinnega la sua nascita, facendo commuovere il cuoricino di Mangiafoco che decide di regalargli cinque monete.
 
Geppetto rincasa e trova Pinocchio con le gambe bruciate. Gli chiede cosa sia accaduto, e allora Pinocchio gli racconta tutte le sue sventure, del Grillo Parlante e di una secchiata d'acqua ricevuta da un beccamorto al quale aveva chiesto un po' di pane.
Pinocchio tutto contento si avvia verso casa, ma viene fermato da due loschi figuri: il Gatto e la Volpe, che lo avvicinano e se lo portano con loro, promettendogli di far fruttare i suoi soldi al Campo dei Miracoli. Pinocchio si fa ingannare e va via con loro, finendo impiccato di notte da due assassini: il Gatto e la Volpe in persona, mascherati di nero.
 
Mastro Geppetto, confacendo lapromettere promessa chea Pinocchio che sarebbe andato a scuola e, che si sarebbe fattocomportato bene e che avrebbe lavorato per guadagnarsi una buona posizione nellaall'interno della società, consegna aal Pinocchioburattino tre pere mature e si vende la casacca per comprarlicomprargli un abbecedario e un vestito nuovo per la scuola.
Pinocchio è sul punto di morire, ma essendo di legno e non morendo subito, viene salvato appena in tempo dalla Fata dai Capelli Turchini, che lo cura e lo accudisce, facendosi promettere dal burattino di comportarsi bene una volta per tutte e di andare a scuola. Pinocchio promette tutto, ma il giorno dopo si fa di nuovo ingannare dal Gatto e la Volpe, che lo invitano insistentemente ad andare al Campo dei Miracoli a piantare le monete d'oro. Pinocchio ovviamente si fa ingannare ancora e così viene derubato senza accorgersene.
 
Il giorno dopo Pinocchio esce di casa, ma si perde in chiacchiere e scherzi nel teatro di [[Mangiafoco|Mangiafuoco]], che lo cattura e medita di bruciarlo per arrostire il suo montone.
Dopo essere stato denunciato dal giudice al quale Pinocchio si era recato per sporgere denuncia contro il Gatto e la Volpe, la Fata Turchina decide di perdonare una seconda volta Pinocchio per i suoi errori e di farlo andare regolarmente a scuola per guadagnarsi un lavoro e ripagare il facoltoso Mastro Geppetto di tutti i suoi sacrifici. Pinocchio però questa volta si fa ingannare da un ragazzino: Lucignolo, che lo porta nel meraviglioso Paese dei Balocchi, dove non si studia mai e non si smette mai di giocare. Pinocchio e Lucignolo si divertono come matti, ma poi entrambi si tramutano in asini e venduti dal crudele gestore dell'enorme baracca di giostre.
 
Pinocchio piange e rinnega la sua vita, commuovendo Mangiafuoco, che decide di regalargli cinque monete.
La Fata Turchina, riconoscendo in Pinocchio della bontà inestinguibile per la sua autocommiserazione, decide di salvarlo un'ultima volta, ma questi, ancora asino, si rompe una gamba e finisce gettato in bocca ad una [[balena]], che aveva mangiato pochi giorni prima anche Mastro Geppetto, messosi in mare per cercare suo figlio.<br>Padre e figlio si ricongiungono nella pancia del mostro marino e non appena riescono a scappare, Pinocchio inizia a lavorare e riesce a guadagnare quanto basta per sostenere il padre ormai vecchio e sé stesso, andando a studiare a scuola.
 
Pinocchio, tutto contento, si avvia verso casa, ma viene fermato da due loschi figuri: [[il Gatto e la Volpe]], che lo avvicinano e se lo portano con loro, promettendogli di far fruttaregermogliare iun suoialbero soldidi alzecchini Campod'oro, deia Miracoli.patto Pinocchioche si fa ingannare e va via con loro, finendo impiccatoaccettasse di nottepiantare dai duesuoi assassini:denari ilnel Gatto[[Campo edei lamiracoli|Campo Volpedei inMiracoli]]. persona, mascherati di nero.
Sul suo cammino incontra i mendicanti Gatto e Volpe, che lo invitano ad aiutarli. Pinocchio ricorda loro vari proverbi, abbandonandoli al loro destino ed entrando a scuola.
 
Pinocchio si fa ingannare e va via con loro, ma finisce impiccato di notte da due assassini: il Gatto e la Volpe in persona, mascherati di nero.
 
Pinocchio è sul punto di morire, ma essendo di legno e non morendo subito, viene salvato appena in tempo dalla [[Fata dai capelli turchini|Fata dai Capelli Turchini,]] che lo cura e lo accudisce, facendosi promettere dal burattino di comportarsi bene, una volta per tutte, di comportarsi bene e di andare a scuola. Pinocchio promette tutto, ma il giorno dopo siincontra fanuovamente di nuovo ingannare dalil Gatto e la Volpe, che lo invitano insistentemente ad andare al Campo dei Miracoli a piantare le monete d'oro. Pinocchio ovviamente si fa ingannare ancora e così viene derubato senza accorgersene.
 
DopoPinocchio esseredecide statodi denunciatorecarsi dalda un giudice al quale Pinocchio si era recato per sporgere denuncia contro il Gatto e la Volpe, lama viene denunciato egli stesso. La Fata Turchinadai Capelli Turchini decide di perdonare unail secondaburattino voltaancora Pinocchiouna per i suoi errorivolta e dilo farlofa andare regolarmente a scuola, peral fine di guadagnarsitrovare un lavoro e ripagare il facoltosopadre, Mastro Geppetto, di tutti i suoi sacrifici. Pinocchio però, questa volta, si fa ingannare da un ragazzino:, [[Lucignolo (personaggio)|Lucignolo]], che lo porta nel meraviglioso [[Paese dei balocchi|Paese dei Balocchi]], dove non si studia mai e non si smette mai di giocare sulle giostre. Pinocchio e Lucignolo si divertono come matti, ma poidopo entrambiqualche tempo si tramutano entrambi in asini e vengono venduti dal crudele [[Omino di burro|gestore]] dell'enormedel baraccaPaese didei giostreBalocchi.
 
La Fata Turchinadai Capelli Turchini, riconoscendo inla bontà d'animo di Pinocchio, dellasinceramente bontàpentito inestinguibiledi per latutti suagli autocommiserazioneerrori, decide di salvarlo un'ultima volta, ma questiPinocchio, ancora asino, si rompe una gambazampa e finisceviene gettato in mare, dove finisce in bocca ad una [[Il terribile Pesce-cane|balena]],. cheLa avevastessa mangiatobalena, pochi giorni prima, ancheaveva inghiottito Mastro Geppetto, messosiil quale si era messo in mare peralla cercarericerca suodel figlio.<br> Padre e figlio si ricongiungono nella pancia del mostrodell'animale marino e non appena riescono a scappare,. Pinocchio inizia a lavorare e riesce a guadagnare quanto basta per sostenere il padre ormai vecchio e sé stesso, andando a studiare a scuola.
 
Una volta tornati a casa, Pinocchio inizia ad andare a scuola e a lavorare, riuscendo a guadagnare quanto basta per sostenere il padre, ormai vecchio, e se stesso.
 
Sul suo cammino incontra nuovamente i mendicanti Gatto e Volpe, che lo invitano ad aiutarli. Pinocchio ricordacitando lorouna serie varidi proverbi, abbandonandolili abbandona al loro destino ed entrando a scuola.
 
== Il rifiuto di crescere ==
[[Carmelo Bene]], nelle sue ''Proposte per il Teatro'', definisce il ''Pinocchio'' come uno...
:...''spettacolo dell{{'''}}infortunio sintattico'' nel teatrino perverso della ''Provvidenza'' ("la bella bambina dai capelli turchini") e dell'indisciplina cieca d'un ''pezzo di legno'' crocifisso da ''pro-verbi'' tricolori della ''carne'': mortalità natale e sciagurata ''crescita umana'<nowiki>'</nowiki>''<ref>''Opere, con l'Autografia di un ritratto'', op. cit., pag. 537</ref>.
'''Pinocchio''' rappresenta l'incapacità, il rifiuto o l'impossibilità di crescere, quasi preveggendo che, dopo l'infanzia, dove tutto appare così indefinito e onnipotente, inizia l'imputridimento. Carmelo Bene ama descrivere il suo Pinocchio come un'"''inumazione prematura di una salma infantile che scalcia nella propria bara''"<ref name="MisterFantasy">{{cita web|url=httphttps://www.youtube.com/watch?v=15B3PbssK3k|titolo=Carmelo Bene - Mister Fantasy 1982|accesso=17-10-2010}}</ref>, ammettendoaffermando che...:
:"''L’essermiL'essermi, come Pinocchio rifiutato alla crescita è se si vuole la chiave del mio smarrimento gettata in mare una volta per tutte. L’essermiL'essermi alla fine liberato anche di me''"<ref name="pinocchio">''Opere, con l'Autografia di un ritratto'', op. cit., pag. 1057</ref>.
"Liberarsi di sé stesso" significa dare scacco all'Io tirannico della rappresentazione, liberazione, questa, che Bene otterrà in tutti i suoi spettacoli teatrali, o meglio, nel suo "teatro senza spettacolo", aggiungendo inoltre che
:« il rifiuto alla crescita è ''conditio sine qua non'' all'educazione del proprio "femminile"<ref name="pinocchio" />».
 
==Testo ed "esecuzione"==
Il testo del ''Pinocchio'' viene estrapolato da quello di Collodi pressoché identico, senza aggiunte o sottrazioni di sorta<ref>Secondo la prassi di C.B. (''macchina attoriale''), il "testo a monte", ''identico'', viene smentito nella "lettura come non ricordo".</ref>. Ciò che muta o altera l<nowiki>{{'</nowiki>}}''uguale'', prendendo come punto di riferimento la terza edizione del ''Pinocchio'', è la scarna scenografia (ovviamente soggiacente alla [[Carmelo Bene#La phoné|phoné]]), limitata nell'illuminazione, come in quasi tutti gli spettacoli di Bene, che consenterealizza un fondo pressoché buio da dove emergono i personaggi larvati, o meglio, le maschere, come per es. Pinocchio e Geppetto che, nella loroin posa statica, leggono la ''loro'' storia, dettatiimbeccati dal testo collodiano (o se vogliamo raccontati da ciò che leggono), senza possibilità di ''agire''<ref>Ricordiamo la considerazione di Bene riguardo alla differenza fra ''atto'' e ''azione''. In questo caso gli handicap creati ''ad hoc'' sulla scena contribuiscono a sgambettare l'azione...</ref>. I pochi movimenti che si possono notarecompiono sono spezzati o, disarticolati, con scene che ricordano quadri surrealistici. Per quanto concerne la parte fonica, ovvero la [[Carmelo Bene#La phoné|phoné]], Bene la descrive come:
:"''strappata al logos, quindi antifrastica... liberata dalla frase e quindi... liberata anche dai concetti... Non c'è nel ''Pinocchio'' lo spettegolio del teatro di prosa''"<ref name="MisterFantasy" />.
Dalla terza edizione in poi, il ''Pinocchio'' (così come tanti altri spettacoli di Bene) farà ampio uso del playback<ref>Scrive Gilles Deleuze: "[il ''playback''] non è mai stato un mezzo di comodità o di facilità, bensì uno strumento di creazione". (''Opere, con l'Autografia d'un ritratto'', op. cit., pag. 921-922)</ref>. e iI personaggi, tranne quello didel Pinocchioburattino, saranno interpretati dalla stessa attrice che, di volta in volta, muterà maschera e anche voce, rigorosamente in playback<ref>Tutte queste "trovate perse", scenografiche, foniche, gestuali, playback, contribuiscono all'estraneità, al venir meno dell<nowiki>{{'</nowiki>}}''identico'' (nella ''difference''), disinformando il testo, ambivalente nel suo prodursi, che ''a posteriori'' sembra quasi porci una spirale di domande: il testo è detto o è dettato dai personaggi?... chi detta o racconta la "storia": il testo o i personaggi del testo? Sono i personaggi che creano il "racconto" o viceversa?... Come al solito ci ritroviamo senza una direzione e un senso da seguire. Il ''playback'' contribuisce non poco all'estraniamento e alla ''sospensione'' che vige "categoricamente" nel teatro di C.B., così come le maschere indossate a formare personaggi sono parlate dalla voce d<nowiki>'</nowiki>altrove, impossibilitata ad essere detta(ta) in prima persona.</ref>.
 
==Testimonianze==
[[Giuliana Rossi]] asserisceafferma che fu lei a mettere in testa a Carmelo Bene l'idea del primo spettacolo sul ''Pinocchio'' collodiano, con cui venne inaugurato, nel 1961, il [[Teatro Laboratorio]]<ref>''I miei anni con Carmelo Bene'', op. cit., pag. 46-47</ref>. Giuliana, d'accordo con [[Edoardo Bruno]], giudica questo ''Pinocchio'' il più bello spettacolo mai messo in scena. Lo stesso Bene di questo suo primo spettacolo collodiano non fa che confermareconfermò:
{{citazione|Grandissima quella prima edizione del ''Pinocchio''. E memorabili le prove.<ref>''Vita di Carmelo Bene'', op. cit., pag. 125</ref>}}
 
[[Lydia Mancinelli]] ricorda che Carmelo Bene, in un'edizione del ''Pinocchio'': « ... veniva catapultato in platea, da un'altalena gigantesca, dalla graticcia andava a finire a metà platea del Quirino, con i fari che si accendevano (bianco, rosso e verde) [....]. Insomma, era un teatro che non aveva niente a che vedere con [...] le altre persone che hanno fatto teatro d'avanguardia con quello che aveva fatto lui. Non ho visto mai niente di simile »<ref>{{Cita TV|wktrasmissione = Rai International| titolo = La voce che si spense|canale = RaiSat |wkcanale =|url =|giorno = |mese = |anno = 2003 |ora = 2 |minuto = 10 |secondo =}}</ref>.
 
== Edizioni ==
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* 1961 - I edizione. ''Pinocchio''. [[Teatro Laboratorio]], Roma, con R. B. Scerrino, G. Lavaggetto.
* 1966 - II edizione. ''Pinocchio''. Teatro Centrale, Roma.
* 5 dicembre 1981 - III edizione. ''Pinocchio, storia di un burattino''. Teatro Verdi, Pisa. Con [[Lydia Mancinelli|L. Mancinelli]], fratelli Mascherra. Musiche di G. Giani Luporini. Scene e costumi di [[Carmelo Bene]]. Maschere di G.[[Gianni Gianese]]. Strumentazione fonica: R. Maenza.
* 10 novembre 1998 - IV edizione. ''Pinocchio, ovvero lo spettacolo della Provvidenza''. Teatro dell'Angelo, Roma. Con [[Sonia Bergamasco|S. Bergamasco]]. Voci in play-back di Carmelo Bene, S. Bergamasco, [[Lydia Mancinelli]]. Musiche: G.[[Gaetano Giani Luporini]]. Scene e maschere: T. Fario. Costumi: L. Viglietti.
 
===Televisione===
*1999 – '''''Pinocchio, ovvero lo spettacolo della Provvidenza'''''; riduzione e adattamento da [[Carlo Collodi]] di [[Carmelo Bene]]; regia e interprete<ref name="interprete">Bisogna valutare il fatto che Bene considera le sue versioni non ''rivisitazioni'' o ''reinterpretazioni'' di un testo, ma una restituzione del così definito da Klossowski "significato metafisico del teatro". ''Vita di Carmelo Bene'', op. cit., pag. 331</ref> principale C.B., musiche G.[[Gaetano Giani Luporini]]; scene e maschere T. Fario; costumi L. Viglietti; direttore della fotografia G. Caporali; montaggio F. Lolli; altri interpreti<ref name="interprete" />: S. Bergamasco; luci spettacolo D. Ronchieri; fonico A. Macchia; assistente alla regia M. Lamagna; postproduzione audio C. Bocci; postproduzione in Edit box C. Bonavita; direttore di produzione G. de Vizio; produzione RAI e Nostra Signora S.r.l.; durata 75’75'; trasmesso il 29/5/1999, Rai 2.
 
===Radio===
* [[1974]] - ''Pinocchio''. due parti dal romanzo omonimo di [[Carlo Collodi|Carlo Lorenzini Collodi]]. Personaggi e Interpreti<ref name="interprete" />: Pinocchio: [[Carmelo Bene]]; La Bambina dai Capelli Turchini: [[Lydia Mancinelli]]; Lucignolo: Luigi Mezzanotte; La Volpe: Bianca Doriglia, Mastro Ciliegia, Il Grillo Parlante, Il Pappagallo, L'Imbonitore: [[Cosimo Cinieri]]; Geppetto, Mangiafuoco, Il Gatto, Il Narratore: [[Alfiero Vincenti]]; Un Ragazzo, Rosa Bianca Scerrino; La Piccola Vedetta Lombarda: Irma Palazzo.
* [[1998]] – ''Pinocchio, ovvero lo spettacolo della Provvidenza''; di [[Carlo Collodi|C. Collodi]]
* [[1999]] – ''Pinocchio, ovvero lo spettacolo della Provvidenza''; riduzione e adattamento da [[Carlo Collodi]] di [[Carmelo Bene]]; regia e interprete<ref name="interprete" /> principale C. B., musiche G.[[Gaetano Giani Luporini]]; scene e maschere T. Fario; costumi L. Viglietti; direttore della fotografia G. Caporali; montaggio F. Lolli; altri interpreti: S. Bergamasco;
 
===Discografia===
* [[1981]] – [[Carmelo Bene]] in ''Pinocchio (storia di un burattino da [[Carlo Collodi|Collodi]])''; nel centenario della nascita di Pinocchio; regia, elaborazione testi e voce principale C. B.; musiche di G.[[Gaetano Giani Luporini]]; la Fatina L. Mancinelli; tecnici della registrazione: G. Burroni, M. Contini, B. Bucciarelli; Mixer L. Torani; produzione a cura di R. Maenza; registrazione effettuata a Forte dei Marmi - CGD.
 
== Collegamenti esterni ==
{{Imdb|tt0898942|Pinocchio ovvero lo spettacolo della provvidenza}}
== Note ==
<references/>
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*[[Carmelo Bene]], ''[[Opere (Carmelo Bene)|Opere, con l'Autografia d'un ritratto]]'', Classici Bompiani, Milano, 2002, ISBN 88-452-5166-7
*[[Giuliana Rossi]], ''[[I miei anni con Carmelo Bene]]'', Edizioni della Meridiana, Firenze, 2005. ISBN 88-87478-79-1
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|https://www.raiplay.it/programmi/carmelobene-pinocchioovverolospettacolodellaprovvidenza|Pinocchio ovvero Lo spettacolo della provvidenza}}
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Opere di Carmelo Bene}}
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[[Categoria:Film televisivi diretti da Carmelo Bene]]
[[Categoria:Opere basate su Le avventure di Pinocchio]]
[[Categoria:Opere teatrali basate su opere letterarie]]
[[Categoria:Opere teatrali del 1961]]