Capodistria: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Annullata la modifica di Capodistria,Koper,RadioOndeFurlane (discussione), riportata alla versione precedente di Janik98
Etichetta: Rollback
Nessun oggetto della modifica
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
 
(8 versioni intermedie di 7 utenti non mostrate)
Riga 21:
|Longitudine decimale = 13.73
|Altitudine = 10
|Abitanti = 2552153.560
|Note abitanti = {{cita web|url= https://www.stat.si/obcine/en/Municip/Index/68}}
|Note abitanti = Popolazione residente al 31-12-2014 [http://pxweb.stat.si/pxweb/Dialog/varval.asp?ma=05C5002S&ti=&path=../Database/Dem_soc/05_prebivalstvo/10_stevilo_preb/25_05C50_prebivalstvo_naselja/&lang=2 Popolazione per insediamento SI-STAT]
|Aggiornamento abitanti = 31-12-2014luglio 2022
|Sottodivisioni =
|Sottosottodivisioni =
|Divisioni confinanti = [[Ancarano (Slovenia)|Ancarano]], [[Isola (Slovenia)|Isola]], [[Portorose]], [[Buie]] (CRO), [[Grisignana]] (CRO), [[Portole]] (CRO), [[Pinguente]] (CRO), [[Lanischie]] (CRO), [[Erpelle-Cosina]], [[San Dorligo della Valle]] (ITA), [[Muggia]] (ITA)
|Divisioni confinanti =
|Lingue = [[Lingua slovena|sloveno]] e [[Lingua italiana|italiano]]
|Prefisso = +386 05
Riga 46:
}}
 
'''Capodistria''' (in [[lingua slovena|{{sloveno]] ''|Koper''}} {{IPA|[koːpəɾ]}}, in [[lingua croata{{croato|croato]] ''Kopar''}}) è una [[città della Slovenia]] di {{formatnum:2552153560}} abitanti<ref>{{Cita nameweb|url="templatehttps://www.stat.si/obcine/en/Municip/Index/68|titolo=Koper divisione- amministrativaSlovene regions and municipalities in numbers|sito=www.stat.si|accesso=2025-abitanti"02-03}}</ref>. Affacciata sul [[mar Adriatico]], è il principale [[porto di Capodistria|porto]] del Paese nonché un importante centro industriale. È il capoluogo del [[Capodistria (comune)|comune cittadino omonimo]] (''Mestna občina Koper/Comune Città di Capodistria''), una delle quattro entità comunali slovene dove l'[[Italiani di Slovenia|italiano è riconosciuto come lingua ufficiale]].
 
Città di fondazione [[Antica Grecia|greca]], fu poi [[Impero romano|romana]], [[Impero bizantino|bizantina]] e per cinque secoli [[Repubblica di Venezia|veneziana]]. L'eredità della Serenissima si rispecchia in alcuni dei più importanti monumenti che caratterizzano il centro storico rinascimentale, come il [[Palazzo Pretorio (Capodistria)|palazzo Pretorio]], la [[cattedrale dell'Assunta e di San Nazario]] e la [[Palazzo della Loggia (Capodistria)|Loggia]].

Situata ad una ventina di chilometri da [[Trieste]], è unita all'[[Italia]] dal valico frontaliero di [[Scoffie]]. Capodistria è altresì collegata con la capitale [[Lubiana]] da un'[[autostrada A1 (Slovenia)|autostrada]] e da una [[Ferrovie Slovene|ferrovia]].

Centro [[università|universitario]], è sede della [[diocesi di Capodistria]], suffraganea dell'[[arcidiocesi di Lubiana]].
 
== Geografia fisica ==
Capodistria si affaccia su una baia, nota come ''vallone'', lungo la costa nord-occidentale della [[penisola istriana]]. A nord dell'abitato, nella zona portuale, sfocia nel mar Adriatico il [[Risano (fiume)|fiume Risano]]. È situata a 106&nbsp;km a sud-ovest della capitale [[Lubiana]] e a 25&nbsp;km a sud di [[Trieste]].
 
=== Alture, monti principali e passi principali ===
Riga 107 ⟶ 111:
=== Età antica ===
 
Capodistria nasce da un antico insediamento costruito su un'isola nella parte sud-orientale della [[baia di Capodistria|baia omonima]], nell'Adriatico settentrionale, separata dalla terraferma dallo specchio lagunare di [[Valstagnon]] (o Stagnon). All'epoca dell'[[Antica Grecia]] la città era conosciuta col nome di ''Aegida'',; successivamente divenne nota coi nomi [[lingua latina|latini]] di ''Capris'', ''Caprea'', ''Capre'' o ''Caprista'', dai quali deriva il moderno nome sloveno (''Koper'').
 
=== Età medievale ===
Riga 116 ⟶ 120:
 
=== Età moderna ===
Capodistria si sviluppò sia sotto il profilo sia demografico che economico e assunse una posizione di sempre maggior rilievo nell'[[Istria]] [[venezia]]na. Data la sua posizione, venne rinominata ''Caput Histriae'', cui si affiancò successivamente quelloil ditoponimo ''Capo d'Istria'' (dal qualedonde deriva il nome autoctono italiano).
[[File:Koper Da-Ponte-Brunnen (280711).jpg|thumb|left|[[Fontana Da Ponte]]]]
 
Agli inizi del [[Cinquecento]] la città aveva oltre 10.000 abitanti, ma la [[peste del 1553]] li ridusse a circa 4.000. Nel [[Seicento]] la popolazione aveva raggiunto di nuovo i cinquemila abitanti<ref>Raoul Pupo, ''Il Lungo esodo'', Rizzoli, Milano, 2005, pag. 15 ISBN 88-17-00562-2</ref> (ridottisi drasticamente nel [[1630]] ad appena 1.800 a seguito dell'epidemia di peste diffusasi in tutta l'Italia settentrionale). Cioè inIn due secoli perciò la popolazione crollò di quasi il 90% e la conseguenza fu la perdita di importanza di Capodistria rispetto a [[Trieste]] ede ad altre città istriane.
 
=== Età contemporanea ===
 
Venezia controllò Capodistria fino al suo tracollo nel 1797. Passò inIn seguito al [[Trattato di Campoformio]] la città passò all'[[Impero austriaco]] dal 1797 al 1803. Nel 1803 Capodistria fu occupata dai Francesi, e quindi posta sotto il governo di Trieste. Nel 1805, per decisione di Napoleone, la città passò sotto il Regno Italico. Dopo la sconfitta di Napoleone nel 1813 e la caduta del Regno Italico, ritornò sotto il dominio dell'Impero Austriaco. L'amministrazione austriaca, che seguì alla caduta di Venezia e al periodo napoleonico, non la riconfermò come capoluogo istriano, che divenne dapprima [[Pisino]] e poi, in sede definitiva, [[Parenzo]]. Durante gli anni della riscoperta del sentimento nazionale, Capodistria fu il punto di riferimento del movimento unitario dell'[[Istria]]. Qui infatti vi era concentrato il principale nucleo del ''[[Comitato istriano]]'' dove si riunivano i patrioti più ardenti e che, dopo il [[1857]], operava come sede della [[Società Nazionale Italiana|Società Nazionale]]. Di Capodistria furono [[Carlo Combi]] e [[Antonio Madonizza]] (tra i più importanti istriani del [[Risorgimento]] e due degli Italiani più attivi nella lotta contro lo Stato asburgico), ma soprattutto uno dei precursori del movimento risorgimentale italiano, [[Gian Rinaldo Carli]], che già nel [[1765]] pubblicava articoli prospettanti una non lontana indipendenza dell'[[Italia]].
L'amministrazione austriaca, che seguì alla caduta di Venezia ed al periodo napoleonico, non la riconfermò come capoluogo istriano, che divenne dapprima [[Pisino]] e poi, in sede definitiva, [[Parenzo]]. Durante gli anni della riscoperta del sentimento nazionale Capodistria fu il punto di riferimento del movimento unitario dell'[[Istria]]. Qui infatti vi era concentrato il principale nucleo del ''[[Comitato istriano]]'' dove si riunivano i patrioti più ardenti e che, dopo il [[1857]], operava come sede della [[Società Nazionale Italiana|Società Nazionale]]. Di Capodistria furono [[Carlo Combi]] e [[Antonio Madonizza]] (tra i più importanti istriani del [[Risorgimento]] e due degli Italiani più attivi per la lotta contro lo Stato asburgico) ma soprattutto uno dei precursori del movimento risorgimentale italiano impersonificato nella figura di [[Gian Rinaldo Carli]] che già nel [[1765]] pubblicava articoli prospettanti una non lontana indipendenza dell'[[Italia]].
 
Il mancato e tanto sperato arrivo delle truppe italiane nel [[1866]] fece conseguentemente sviluppare un forte sentimento irredentista rappresentato, fra gli altri, da [[Tino Gavardo]], [[Pio Riego Gambini]], ma soprattutto [[Nazario Sauro]] che, dopo esser fuggito nel [[1915]] a [[Venezia]] per arruolarsi nella [[Regia Marina]], fu catturato dalle autorità austriache durante un'incursione italiana e giustiziato sul patibolo a [[Pola]] il 10 agosto [[1916]].
[[File:Koper-Taverne-(280711).jpg|thumb|Taverna]]
AdA un patriota capodistriano, il generale [[Vittorio Italico Zupelli]], già distintosi nella [[Guerra italo-turca]] ([[1911]]-[[1912]]), fu affidato il ministero della guerra italiano durante il [[Prima guerra mondiale|primo conflitto mondiale]] ([[1915]]-[[1918]]). Capodistria fu un centro dell'[[irredentismo]] italiano nell'Istria asburgica. Nel novembre, [[1918]] finita la guerra, nella quale i volontari italiani di Capodistria furono in numero inferiore soltanto a quelli di [[Trieste]] e [[Pola]], le truppe italiane furono accolte festosamente dalla popolazione.
 
Nel [[1919]] Capodistria passò, come tutta la [[Venezia Giulia]], al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]<ref>{{cita web|url=http://www.elesh.it/storiacomuni/storia_comune.asp?istat=702709|titolo=Storia ISTAT del Comune 702709 Capodistria}}</ref>, e successivamente venne inserita nel [[circondario di Capodistria]] della [[provincia dell'Istria]]<ref>[[s:R.D. 18 gennaio 1923, n. 53, che istituisce la provincia dell'Istria con capoluogo Pola|Regio Decreto 18 gennaio 1923, n. 53, art. 1]]</ref>. Nel [[1923]] furono aggregate al comune di Capodistria parti delle frazioni di [[Scoffie]] e [[Valle Oltra]], già appartenenti al comune di [[Muggia]]<ref>Regio Decreto 31 ottobre 1923, n. 2549 (in sostituzione dell'art. 3 del R.D. 18 gennaio 1923, n. 53)</ref>.
 
Con la fine della [[seconda guerra mondiale]] e il [[Trattato di Parigi fra l'Italia e le potenze alleate|trattato di pace]] del [[1947]], Capodistria fu compresa nella zona B del "[[Territorio Libero di Trieste]]" (TLT), amministrata dalla Jugoslavia. Metà della popolazione italiana autoctona prese la via dell'[[esodo istriano|esodo]] già tra il 1947 e il [[1954]], prima ancora che si firmasse il [[Memorandum di Londra]] del 1954, ma quando già era chiaro che la città non sarebbe più ritornata alla sovranità italiana. La parte restante della popolazione italiana esodò infine negli anni successivi al 1954, sostituita dall'afflusso in città di popolazioni dalla Slovenia e dal resto della Jugoslavia. Solo una piccola parte degli italofoni rimase nella Capodistria jugoslava, fondando la locale ''Comunità degli italiani'', in cui si riorganizzarono.
[[File:University of Primorska 02.jpg|thumb|left|Università del Litorale]]
A seguito del Trattato di pace del 1947, il territorio che faceva parte della Zona B ebbe un Amministratoreamministratore apostolico, scelto fra il clero sloveno residente in Jugoslavia. Soltanto nel [[1964]] l'Amministrazioneamministrazione apostolica fu affidata a un vescovo, nella persona di Monsmons. [[Janez Jenko]]. Egli era anche amministratore apostolico della parte dell'Arcidiocesi di Gorizia in territorio sloveno e della diocesi di Fiume non assegnata alla [[Croazia]].
 
Nel [[1975]] fu stipulato il [[Trattato di Osimo]], che sanciva con accordo bilaterale tra l'Italia e la [[Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia]], la fine della zona A e della zona B, con Capodistria che restava jugoslava. Nel [[1977]] intanto la Santa Sede separò anche giuridicamente le due diocesi di Trieste e Capodistria. Si trattava in realtà di due diocesi nuove, con nuovi confini. Alla nuova diocesi di Capodistria fu assegnato il territorio sloveno della ex-zona B, la parte della diocesi di Fiume in Slovenia e il territorio sloveno dell'Arcidiocesiarcidiocesi di Gorizia. Il nuovo vescovo di Capodistria fu mons. Janez Jenko, già amministratore apostolico. Il territorio della diocesi di Capodistria veniva così a coincidere con i nuovi confini politici definitivamente sanciti con il [[Trattato di Osimo]]. Nel [[1970]] iniziò a trasmettere [[TeleCapodistria]], dopo che già nel [[1949]] era sorta [[RadioCapodistria]], organo della minoranza italiana, il cui segnale è ricevibile in [[Italia]], [[Slovenia]] e [[Croazia]].
 
L'indipendenza slovena è del [[1991]]. Nel [[2003]] vi è stata fondata l'[[Università del Litorale]], che rappresenta, assieme al prestigioso [[Centro di Ricerche Scientifiche di Capodistria]], il terzo polo universitario della [[Slovenia]]. Nel [[2011]] un referendum ha sancito l'autonomia comunale dell'insediamento di [[Ancarano (Slovenia)|Ancarano]].
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture civili ===
* [[Palazzo Pretorio (Capodistria)|Palazzo Pretorio]], in stile [[Gotico veneziano#Venezia|gotico veneziano]],: si trova nel centro cittadino, nella storica piazza del Duomo, oggi piazza Tito (''Titov Trg''), ed è attualmente il palazzo comunale della città.
* [[Palazzo della Loggia (Capodistria)|Palazzo della Loggia]], risalente all'epoca medievale.
* Fondaco o Fontico, magazzino del grano durante la dominazione veneziana,: presenta sulla facciata quattro finestre, due gotiche e due rinascimentali, oltre a numerosi stemmi in pietra che celebrano i provvedimenti annonari delle autorità veneziane.
* [[Palazzo Brutti]], sede della biblioteca "Srečko Vilhar";
* [[Palazzo Carli (Capodistria)|Palazzo Carli]], vidove nacque, nel [[1720]], l'economista [[Gian Rinaldo Carli]];
* [[Palazzo Belgramoni-Tacco]], sede del [[Museo regionale di Capodistria|museo regionale]].
* Palazzo Gravisi
* Palazzo Vianello, sede del consolato d'Italia
* [[Porta della Muda]], unica porta superstite delle dodici che componevano la cinta muraria cittadina.
* [[Fontana Da Ponte]], restaurata nelle forme attuali nella seconda metà del XVII secolo, richiama il [[ponte delle Guglie]] di [[Venezia]].
* Magazzino di San Marco o Taverna, antico magazzino del sale.
* Casa Carpaccio, dimora del pittore [[Benedetto Carpaccio]].
* Case "a gheffo" (tipiche costruzioni con piano superiore sporgente)
* Casa Venezianaveneziana
[[File:Capodistria, duomo, esterno 01.jpg|thumb|La [[Cattedrale dell'Assunta e di San Nazario]].]]
 
=== Architetture religiose ===
* [[Cattedrale dell'Assunta e di San Nazario]], costruita nella seconda metà del XII secolo in [[stile romanico]], sede della [[diocesi di Capodistria]].
* [[Rotonda dell'Assunta]], risalente all'XI secolo, è il più antico edificio di culto della cittadina;
* [[Chiesa di San Basso (Capodistria)|Chiesa di San Basso]]
* [[Chiesa di San Giacomo (Capodistria)|Chiesa di San Giacomo]]
Riga 250 ⟶ 253:
 
* Dario Alberi, ''Istria, storia, arte, cultura'' - Lint Editoriale Trieste, edizione italiana
* L. Derin , ''Capodistria addio'', Mursia, Milano ISBN 9788842529569
 
== Voci correlate ==