Massimiliano I d'Asburgo: differenze tra le versioni

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Una volta eletto, Massimiliano decise di aderire alla [[Guerra d'Italia del 1494-1498|Lega di Venezia]], che vedeva la [[Spagna]], lo [[Stato Pontificio]] e i maggiori stati italiani reagire alla calata dei francesi di Carlo VIII in [[Italia]]. <br>Per organizzare un esercito e scendere in Italia, Massimiliano aveva bisogno di denaro e decise così di convocare una Dieta composta dai Grandi Elettori, i rappresentanti delle città imperiali e i Principi imperiali che avrebbero dovuto votare per fornirgli i sussidi necessari alla guerra. Con la convocazione della [[Dieta di Worms (1495)|Dieta di Worms]] Massimiliano intendeva sia ottenere il denaro necessario a finanziare la sua impresa ma anche disporre un rinnovamento dell'apparato statale, che ottenne con la celebre [[Riforma imperiale]].
 
Ottenuti i finanziamenti, l'imperatore cercò anche l'appoggio dei duchi di Milano, [[Ludovico il Moro]] e [[Beatrice d'Este]], che incontrò nell'estate del 1496 a [[Malles Venosta|Malles]]. Egli rimase particolarmente affascinato dalla duchessa,<ref name=":0" /> tanto che - a detta del cronista [[Marin Sanudo il Giovane|Sanudo]] - fu "a contemplation di la duchessa de Milano" che poco dopo Massimiliano passò "quel [[Alpi|monte]] sì aspro" e in maniera del tutto informale venne a [[Vigevano]],<ref name=":10">{{Cita|Sanudo, Diarii|pp. 241-243}}.</ref> dove si trattenne per qualche tempo in rapporti strettamente amichevoli coi due duchi,<ref>{{Cita|Cartwright|pp. 260-262}}.</ref> prima di avviarsi verso la sua fallimentare impresa di [[Repubblica di Pisa|Pisa]].<ref>''[https://www.google.it/books/edition/Il_De_officio_collectoris_in_regno_Angli/ohL8CgFqzv4C?hl=it&gbpv=0 Il De officio collectoris in regno Angliae]'', di Pietro Griffi, Michele Monaco, 1973, p. 32.</ref>
<br>Massimiliano andò a Milano contro la volontà di tutti i signori tedeschi, e accompagnato soltanto da duecento cavalli, cento soldati e da sei uomini di reputazione, cioè i suoi segretari. Una venuta tanto "domestica" diede molto da parlare in territorio veneziano, poiché a giudizio di ognuno anche il più infimo castellano tedesco sarebbe giunto con maggior pompa.<ref name=":0" /><ref name=":10" /> Rientrò in Germania solo nel dicembre di quello stesso anno. Un mese dopo, la notizia della prematura morte della duchessa fu per lui causa di sincero dolore, e fu visto versare molte lacrime.<ref name=":4">Paolo Negri. Milano, Ferrara e Impero durante l'impresa di Carlo VIII in Italia, Archivio Storico Lombardo: Giornale della società storica lombarda (1917 dic, Serie 5, Fascicolo 3 e 4), pp. 483-484 e 541.</ref>
 
Scese in Italia una seconda volta nel 1498, anche stavolta senza risultati rilevanti.<ref name="Gerosa, p.31">Gerosa, p. 31</ref> Tornato in territorio imperiale, Massimiliano continuò i lavori della Dieta di Worms, che aveva approvato, oltre all'introduzione di una tassa (il ''[[gemeiner Pfennig]]'') per fornire a Massimiliano i mezzi finanziari necessari per le guerre in Italia e contro l'[[Impero ottomano]], il cosiddetto ''[[Landfrieden|Landfrieden perpetuo]]'', con lo scopo di mettere fine alle [[faida|guerre private]], sulla cui vigilanza era chiamato a vegliare un tribunale apposito, il [[Tribunale della Camera imperiale|Reichskammergericht]] (Tribunale della Camera imperiale).