Massimiliano I d'Asburgo: differenze tra le versioni

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[[Image:Imperatore{{nota Massimiliano I.png|right|250px|thumbdisambigua|Ll'omonimo imperatore del Messico|Massimiliano I]] del Messico}}
{{Monarca
[[Image:Kaiser Maximilian 1.jpg|thumb|right|200px|Portrait by [[Albrecht Dürer]], 1519 (Kunsthistorisches Museum, [[Vienna]]). Massimiliano regge nella mano sinistra il suo [[emblema]], il [[melograno]].]]
|nome = Massimiliano I d'Asburgo
|titolo = [[Imperatori del Sacro Romano Impero|Imperatore Eletto dei Romani]]
|sottotitolo =
|immagine = Albrecht Dürer - Portrait of Maximilian I - Google Art Project.jpg
|legenda = [[Albrecht Dürer]], ''[[Ritratto dell'imperatore Massimiliano I]]'' del 1519
|inizio regno = 4 febbraio [[1508]]
|fine regno = 12 gennaio [[1519]]
|stemma = CoA Maximilian I of Habsburg.svg
|predecessore = [[Federico III d'Asburgo|Federico III]]
|successore = [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]]
|titolo1 = [[Sovrani di Germania|Re di Germania]]
|sottotitolo1 = (formalmente '''[[Re dei Romani]]''')
|inizio regno1 = 19 agosto [[1493]]
|fine regno1 = 12 gennaio [[1519]]
|incoronazione1 = 9 aprile [[1486]]
|titolo2 = [[Duchi di Borgogna|Duca di Borgogna]]<ref>anche [[Duchi di Brabante|Duca di Brabante]], [[Sovrani del Lussemburgo|Lussemburgo]], [[Duchi di Gheldria|Gheldria]], [[Ducato di Limburgo|Limburgo e Lothier]], [[Contea di Namur|Margravio di Namur]], [[Conti della Franca Contea di Borgogna|Conte di Borgogna]], [[Conti di Artois|Artois]], [[Conti di Fiandra|Fiandra]], [[Conti di Hainaut|Hainaut]], [[Conte d'Olanda|Olanda]], [[Contea di Zelanda|Zelanda]], [[Charolais]] e [[Zutphen]]</ref>
|sottotitolo2 = ([[jure uxoris]])
|inizio regno2 = 18 agosto [[1477]]
|fine regno2 = 27 marzo [[1482]]<br>(''con [[Maria di Borgogna]]'')<br>''poi [[reggente]] fino al [[1496]] e dal [[1506]] al [[1518]]''
|predecessore2 = [[Maria di Borgogna|Maria]]
|successore2 = [[Filippo I d'Asburgo|Filippo IV]]
|coniuge 1 = [[Maria di Borgogna]]
|coniuge 2 = [[Anna di Bretagna]]
|coniuge 3 = [[Bianca Maria Sforza]]
|figli = [[Filippo I d'Asburgo|Filippo I]]<br />[[Margherita d'Asburgo|Margherita]]
|dinastia = [[Casa d'Asburgo]]
|padre = [[Federico III d'Asburgo]]
|madre = [[Eleonora d'Aviz|Eleonora del Portogallo]]
|altrititoli = [[Sovrani d'Austria|Arciduca d'Austria]]
|data di nascita = 22 marzo [[1459]]
|luogo di nascita = [[Wiener Neustadt]]
|data di morte = {{Calcola età3|1519|1|12|1459|3|22}}
|luogo di morte = [[Wels]]
|luogo di sepoltura = [[Cattedrale di San Giorgio (Wiener Neustadt)|Cattedrale di San Giorgio]], [[Wiener Neustadt]]
|religione = [[Chiesa cattolica|Cristianesimo Cattolico]]
|firma = Maximilian I, Holy Roman Emperor signature.svg|
}}
{{Bio
|Nome = Massimiliano I
|Cognome = d'Asburgo
|ForzaOrdinamento = Massimiliano 01 del Sacro Romano Impero
|Sesso = M
|LuogoNascita = Wiener Neustadt
|GiornoMeseNascita = 22 marzo
|AnnoNascita = 1459
|LuogoMorte = Wels
|GiornoMeseMorte = 12 gennaio
|AnnoMorte = 1519
|Epoca = 1400
|Epoca2 = 1500
|Attività = imperatore
|Nazionalità =
|Categorie = no
|FineIncipit = è stato [[imperatore del Sacro Romano Impero]] dal [[1493]] alla morte
}}
 
Grazie a una politica di matrimoni ed eredità fu il fondatore dell'impero universale asburgico, malgrado le sconfitte militari subite in molte campagne, alle quali non esitò a partecipare personalmente.<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/massimiliano-i-d-asburgo-imperatore/|titolo=Massimiliano I d'Asburgo imperatore|autore=|editore=Treccani|data=|accesso=|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160316104247/http://www.treccani.it/enciclopedia/massimiliano-i-d-asburgo-imperatore/|dataarchivio=16 marzo 2016|urlmorto=no}}</ref> Personalità poliedrica e controversa, fu un mecenate e protettore delle arti, come pure un riformatore della politica e dell'amministrazione del regno.<ref>{{Cita libro|autore=Hermann Wiesflecker|curatore=Silvano Cavazza|titolo=Divus Maximilianus|anno=2002|editore=Edizioni della Laguna|città=|p=|pp=25-32|ISBN=}}</ref>
'''Massimilano I''' d'[[Asburgo]] ([[22 Marzo]], [[1459]] ; [[12 Gennaio]], [[1519]]) fu imperatore del [[Sacro Romano Impero]].
 
== Biografia ==
==Vita e regno nelle terre eridatarie degli Asburgo==
Massimiliano nacque a [[Vienna]] da [[Federico III]], imperatore del Sacro Romano Impero, ed [[Eleonora del Portogallo]]. Nel [[1477]] sposò l'erede della [[Borgogna]], [[Maria di Borgogna|Maria]], unica figlia del duca [[Carlo di Borgogna|Carlo]]. Grazie a questa unione, Massimiliano ottenne la [[Contea di Borgogna]] e i [[Paesi Bassi]], sebbene la [[Francia]] ottenne il controllo della [[Borgogna]] propriamente detta.
 
=== Giovinezza: il ''Wunderkind'' ===
Nel [[1490]], acquistò il [[Tirolo]] e [[Further Austria]] da suo cugino [[Sigismondo d'Austria]], ultimo rappresentante della ''Elder Tyrolean Line'' della casa d'[[Asburgo]]. Nel [[1493]], con la morte di suo padre, Massimiliano I ereditò i restanti possedimenti asburgici, riunificando così i territori della casata. In quello stesso anno Massimiliano, rimasto vedovo nel [[1482]], sposò [[Bianca Maria Sforza]] (m. [[1510]]), figlia del duca di [[Milano]] [[Galeazzo Maria Sforza]].
Massimiliano d'Asburgo nacque nel castello imperiale di [[Castello di Wiener Neustadt|Wiener Neustadt]], figlio di [[Federico III d'Asburgo|Federico III]] e di sua moglie [[Eleonora d'Aviz]]. I due imperiali consorti, che nonostante vari contrasti si amavano molto,<ref>Federico III infatti, alla morte di Eleonora nel [[1467]], non si sposò più. (Wheatcroft, p. 74)</ref> contavano particolarmente sulle capacità del loro unico figlio maschio sopravvissuto che avevano deciso di chiamare Massimiliano in onore di un santo danubiano, [[Massimiliano di Celeia]]. Federico ed Eleonora avevano avuto un figlio prima di Massimiliano, Cristoforo, e ne ebbero uno dopo, Giovanni, entrambi morti in tenera età.
 
Non solo i genitori, ma tutto l'impero poneva in Massimiliano le più grandi speranze: era considerato infatti come un bambino inviato da [[Dio]], destinato a realizzare grandiose imprese. Subito, attorno alla nascita di Massimiliano furono create le più svariate leggende, che contribuirono a diffondere l'amore popolare e la fama che godette il giovane erede al trono.<ref>Andrew Wheatcroft, ''Gli Asburgo'', pp. 74-75</ref>
==Il Sacro Romano Impero==
Eletto [[Re dei Romani]] nel [[1486]] per iniziativa di suo padre, alla morte di quest'ultimo Massimiliano divenne imperatore del Sacro Romano Impero nel [[1493]]. In quello stesso anno decise di unirsi alla [[Lega Santa]] per far fronte all'intervento del re di Francia [[Carlo VIII]] in [[Italia]]. Il lungo conflitto che ne derivò sarebbe poi terminato (con la vittoria dell'Impero) solo dopo la sua morte.
 
Massimiliano trascorse i primi anni di vita nella città di Wiener Neustadt, dove crebbe con rigore. A fianco delle sue passioni, i [[duello|duelli]] e i [[Torneo medievale|tornei]], Massimiliano era costretto ad assistere a lunghe lezioni che lo portarono a imparare in breve tempo il [[lingua tedesca|tedesco]] e il [[lingua latina|latino]], nonché l'[[lingua italiana|italiano]] e il [[lingua francese|francese]]. La corte asburgica non amava l'ostentazione del lusso e Massimiliano crebbe secondo le antiche usanze dei suoi antenati, lontano da raffinatezze ed eleganza.<ref>Wheatcroft, p. 75</ref>
Massimiliano I è famoso soprattutto per aver presieduto nel [[1495]] il ''[[Reichstag]]'' a [[Worms]], portando così alla [[Riforma Imperiale]] con la quale si reshaping much of the constitution of the [[Holy Roman Empire]].
 
Ben presto, nel [[1467]], Eleonora morì, rimpianta da tutta la corte e in particolare dal marito: Federico infatti non volle più sposarsi, lasciando il futuro della dinastia nelle mani dell'unico suo figlio maschio sopravvissuto e di suo cugino, [[Sigismondo d'Austria|Sigismondo]], [[Conti del Tirolo|conte del Tirolo]].
Nel [[1508]], Massimiliano assunse di propria iniziativa il titolo di ''Imperatore Romano Eletto'' (''Erwählter Römischer Kaiser''), ponendo così fine alla secolare incoronazione dell'imperatore da parte del [[papa]].
[[File:Maximilian I in Hans von Hungerstein's Strasbourg Chronicle.jpg|miniatura|382x382px|Un giovane Massimiliano d'Asburgo a cavallo in una raffigurazione del 1486]]
 
Massimiliano si presentò fin dall'inizio come un ragazzo vivace, che adorava il combattimento e allo stesso tempo era attirato dall'arte e dalla cultura. Fisicamente era molto simile al padre: non era molto alto, aveva il naso aquilino tipico degli Asburgo e era piuttosto robusto;<ref>Guido Gerosa, ''Carlo V'', p. 28</ref> caratterialmente, invece, padre e figlio erano completamente differenti, giacché Federico amava la quiete e la tranquillità, mentre Massimiliano era sempre attivo e instancabile:
==Tu felix Austria nube==
Al fine di ridurre le crescenti pressioni sui confini dell'Impero, Massimiliano stipulò trattati con i sovrani di Francia, [[Polonia]], [[Ungheria]], [[Boemia]] e [[Russia]], as well as to secure Bohemia and Hungary for the Habsburgs, Maximilian I met with the [[Jagiellon dynasty|Jagiellonian]] kings [[Ladislaus II of Hungary and Bohemia]] and [[Sigismund I of Poland]] at Vienna in [[1515]]. The marriages arranged there brought Habsburg kingship over Hungary and Bohemia in [[1526]].
 
{{Citazione|rapido nel decidere, mentre Federico era un temporeggiatore. [...] era incostante e abbandonava un progetto non solo quando vedeva che era inattuabile, ma non appena aveva una nuova idea allettante [...] Fino a tarda età rimase aperto alle idee nuove, ai progetti avventurosi e verso tutto ciò che la vita e le arti del suo secolo potevano offrire di entusiasmante e godibile. [...] La genialità e un coraggio fuori dall'ordinario lo precipitavano nelle avventure più arrischiate. Perciò popolo e letteratura lo chiamarono ''l'ultimo cavaliere''. Era ricco di contraddizioni, ma proprio in ciò risiedeva il suo fascino.<ref>O. von Habsburg, op. cit., p.24</ref>}}
==Morte e legacy==
{{commons|Maximilian I. von Habsburg}}
Massimiliano morì a [[Wels]] ([[Upper Austria]]). Con la sua morte, il titolo imperiale fu concesso a suo nipote [[Carlo V]], dal momento che suo figlio [[Filippo di Castiglia]] era morto nel [[1506]]. Negli anni precedenti, Massimiliano aveva nominato sua figlia [[Margherita d'Austria]] tutrice dei nipoti Carlo e [[Ferdinando I|Ferdinando]].
 
=== Matrimonio con Maria di Borgogna ===
==Matrimoni==
[[File:Bernhard Strigel 003.jpg|thumb|upright=0.9|''Massimiliano I e la sua famiglia'', ritratto immaginario di [[Bernard Strigel]]; da sinistra Massimiliano, i nipoti [[Ferdinando I d'Asburgo|Ferdinando]] e [[Carlo V d'Asburgo|Carlo]], il figlio [[Filippo I d'Asburgo|Filippo]], la moglie [[Maria di Borgogna|Maria]], e, al posto della nipote Maria, il giovane [[Luigi II d'Ungheria e Boemia|Luigi]]<nowiki/> re di Ungheria e Boemia, futuro marito della stessa.]]
* [[Maria di Borgogna]] (1457-1482)
* [[Bianca Maria Sforza]] (1493-1510)
 
La situazione dell'Impero e dell'imperatore nella seconda metà del [[XV secolo|Quattrocento]] si presentava problematica: Federico III era perennemente alla ricerca di finanziamenti che spesso i litigiosi rappresentanti degli stati tedeschi rifiutavano di concedergli. Si decise allora di trovare una sposa per l'erede al trono che portasse una ricca dote; la scelta cadde sulla figlia del [[Duchi di Borgogna|duca di Borgogna]] [[Carlo I di Borgogna|Carlo il Temerario]], nemico dei [[Francia|francesi]] come Federico e signore del più ricco territorio d'[[Europa]]: la [[Borgogna]] infatti era allora al suo massimo splendore. Il duca di Borgogna controllava le [[contea delle Fiandre|Fiandre]], l'[[contea d'Artois|Artois]], il [[Ducato di Brabante|Brabante]], la [[Piccardia]], la [[Franca Contea]]. Inoltre governava su vasti territori lungo il [[Reno]] e nella [[Contea d'Olanda]] e di [[Contea di Zelanda|Zelanda]], oltre a possedere le [[Ducato del Lussemburgo|contee di Lussemburgo]] e [[Ducato di Limburgo|Limburgo]]. Pur essendo formalmente molto legato alla Francia, il duca Carlo era completamente indipendente e aspirava addirittura a una corona, che sperava di ottenere dall'Imperatore.
==Figli==
* [[Filippo di Castiglia]] ([[1478]]-[[1506]]) - marito di [[Giovanna di Castiglia]], meglio conosciuta come ''Giovanna la Pazza''
* [[Margherita d'Austria]], ([[1480]]-[[1533]]) - moglie del principe [[Giovanni d'Aragona]] e, più tardi, di [[Filiberto II di Savoia]]
 
Federico III e Carlo I si incontrarono presso [[Treviri]], ma il loro accordo sfumò a causa dell'incertezza dell'imperatore.<ref>Wheatcroft, p. 77</ref> Intanto però Massimiliano e la figlia del duca, [[Maria di Borgogna|Maria]], si erano visti e avevano avuto l'opportunità di conoscersi e di piacersi.<ref>Gerosa, p. 20</ref>
{{start box}}
|-
| width="30%" align="center" rowspan="2" | Predecessore:<br>'''[[Federico III del Sacro Romano Impero|Federico III]]'''
| width="40%" align="center" | '''[[Elenco di re e imperatori tedeschi|Re di Germania]]'''<br>'' ed [[Sacro Romano Impero|Eletto Sacro Romano Imperatore]]''
| width="30%" align="center" rowspan="3"| Successore:<br>'''[[Carlo V del Sacro Romano Impero|Carlo V]]'''
|-
| width="40%" align="center" | '''[[Elenco di reggenti d'Austria|Arciduca d'Austria, duca di Stiria, Carinzia e Carniola]]'''
|-
| width="30%" align="center" | Predecessore:<br>'''[[Sigismondo d'Austria|Sigismondo]]'''
| width="40%" align="center" | '''[[Elenco di reggenti d'Austria|Conte del Tirolo e Reggente della futura Austria]]'''
|-
| width="30%" align="center" | Predecessore:<br>'''[[Carlo di Borgogna|Carlo il Temerario]]'''
| width="40%" align="center" | '''[[Conti di Borgogna|Conte di Borgogna]] e [[Conti di Artois|Artois]]'''<br>con<br>'''[[Maria di Borgogna|Maria]]'''
| width="30%" align="center" | Successore:<br>'''[[Filippo I di Castiglia|Filippo I]]'''
|}
 
Di lì a qualche anno tuttavia (1477) Carlo il Temerario morì in battaglia sotto le mura della città di [[Nancy]], che stava cercando disperatamente di riconquistare e Maria si trovò a essere l'unica erede di tutta la fortuna paterna, e in un clima così ostile che la città di Gand fece giustiziare due stretti collaboratori del defunto duca, Hugonet e Humbercourt. Circondata da nemici, primi fra tutti gli agenti e i nobili al servizio del [[Sovrani di Francia|re di Francia]] [[Luigi XI di Francia|Luigi XI]], Maria si chiuse con pochi servitori fedeli nella città di [[Gand]], attendendo l'arrivo di Massimiliano e dell'esercito imperiale. Dopo alcuni problemi legati a una scarsa disponibilità finanziaria (costante comune nella vita di Massimiliano), egli partì e giunse nei Paesi Bassi dove si ritrovò circondato dal favore popolare: nel giugno 1477 giunse a Gand e il 18 luglio [[1477]] sposò Maria.
 
L'arciduca si mise alla testa del suo esercito e riportò l'ordine in terra borgognona sconfiggendo Luigi XI di Francia, che aveva tentato di organizzare rivolte nelle Fiandre per ribaltare l'autorità dei giovani sposi, nella [[Battaglia di Guinegatte (1479)|battaglia di Guinegatte]] del 17 agosto [[1479]]. In parte il successo fu dovuto all'abilità tattica dell'Asburgo che prevedeva la cavalleria inserita tra la fanteria.<ref>O. von Habsburg, ''Carlo V'', Genova, ECIG, 1993, p.45</ref>
 
Negli anni che seguirono Massimiliano continuò a combattere per l'integrità dei territori che erano appartenuti al suocero; intanto, nel [[1478]] e nel [[1480]] erano nati i suoi due figli, [[Filippo I d'Asburgo|Filippo]] e [[Margherita d'Asburgo|Margherita]]. L'adesione a uno stile di vita meno ''asburgico'' e quindi tedesco in favore di uno più ''borgognone'' e quindi imbevuto di suggestioni umanistiche, si ha proprio nella scelta del nome del primogenito, estraneo alla tradizione della casata, ma ricco di rimandi al classicismo e all'età d'oro della monarchia francese nel Medioevo. E in questo modo due nomi tipicamente Valois come Filippo e Carlo (scelta operata dal primogenito dell'imperatore per il proprio erede) passarono ad ambedue i rami degli Asburgo.<ref name="O. von Habsburg, op. cit, p.25">O. von Habsburg, op. cit, p. 25</ref>
[[de:Maximilian I. (HRR)]]
 
[[fr:Maximilien Ier du Saint Empire]]
Ma a distanza di due anni dalla nascita di Margherita, una tragedia si abbatté su Massimiliano: sua moglie Maria, durante una battuta di caccia, cadde da cavallo riportando gravi emorragie interne. Trasportata subito a Bruges, morì il 27 marzo [[1482]], rimpianta da tutta la corte e in particolare da Massimiliano, che si trovava ora a essere reggente per i figli, senza possedimenti propri.
[[en:Maximilian I, Holy Roman Emperor]]
[[File:Bibliotheek Brugge, ms. 437, f384r.png|miniatura|Miniatura del 1485 che mostra Massimiliano d'Asburgo che offre l'anello di matrimonio a [[Maria di Borgogna]] ]]
[[es:Maximiliano I]]
 
[[nl:Maximiliaan I van het Heilige Roomse Rijk]]
=== La difficile reggenza in Borgogna ===
[[ja:&#12510;&#12463;&#12471;&#12511;&#12522;&#12450;&#12531;1&#19990; (&#31070;&#32854;&#12525;&#12540;&#12510;&#30343;&#24093;)]]
Morta Maria, le varie città sotto il controllo di Massimiliano colsero l'occasione per ribellarsi all'autorità del duca d'Austria; gli stati dei [[Paesi Bassi]] in particolare strinsero patti con la Francia che culminarono con il [[Trattato di Arras (1482)|trattato di Arras]] del dicembre 1482, il quale sanciva una pace militare ed economica tra le due parti. Più che per motivi economici, questa ribellione andrebbe rintracciata nel desiderio profondo della locale borghesia di non essere sottoposta a poteri che andassero oltre l'ambito comunale.<ref>O. von Habsburg, op. cit, p. 46</ref> Inoltre Massimiliano fu costretto a inviare a [[Blois]], dove risiedeva la Corte francese, la figlia Margherita come pegno di pace. La giovane principessa fu trattata con tutti gli onori e fu promessa in sposa al nuovo re di Francia, il giovane [[Carlo VIII di Francia|Carlo VIII]].<ref>Margherita fu trattenuta in Francia e considerata come la futura regina fino al momento in cui Carlo decise di prendere in moglie [[Anna di Bretagna]] (1491). Margherita, ferita e delusa, tornò presso il padre e sposò [[Giovanni di Trastámara]] e poi [[Filiberto II di Savoia]]. (Gerosa, pp. 26-27)</ref>
[[no:Maximilian I av det tysk-romerske rike]]
 
[[pl:Maksymilian I]]
[[File:Kaiser-maximilian-und-maria-von-burgund 1-920x1035.jpg|thumb|left|upright|Stampa raffigurante Massimiliano e l'adorata moglie Maria deceduta nel 1482.]]
[[zh:&#39340;&#35199;&#31859;&#36899;&#19968;&#19990; (&#31070;&#32854;&#32645;&#39340;&#24093;&#22283;)]]
 
Nel [[1486]] Massimiliano ricevette il titolo di [[Re dei Romani]] da suo padre Federico III. Il titolo lo designava come erede universale dell'imperatore alla sua morte. Alcune fonti affermano che Federico fosse contrario alla nomina del figlio mentre lui era ancora in vita; questa ipotesi non ha tuttavia alcun riscontro realistico e storico. Certo è invece, che tra padre e figlio vi fossero numerose incomprensioni e che i due fossero spesso in disaccordo tra loro.<ref name="Wheatcroft, p.78">Wheatcroft, p. 78</ref>
 
Tornato in Borgogna e dopo anni di continue ribellioni e sfide all'autorità del [[Sovrani d'Austria|duca d'Austria]] da parte delle città borgognone, Massimiliano decise la convocazione dei rappresentanti delle principali città per giungere a un accordo. Così, nell'[[inverno]] [[1488]], scelse come città adatta per la situazione [[Bruges]]. Vi giunse con tutta la sua Corte, lasciando però fuori dalle mura cittadine le sue truppe, che avrebbe fatto entrare in un secondo momento. Ma gli abitanti di Bruges, approfittando dell'occasione, bloccarono i cancelli cittadini impedendo l'entrata dell'esercito del reggente: Massimiliano si trovò così prigioniero della cittadinanza, senza nessun tipo di protezione o di garanzia. La popolazione di Bruges arrivò a eliminare alcuni membri della Corte di Massimiliano e a minacciare di consegnarlo al re di Francia.<ref>Tra i membri della Corte assassinati dalla gente di Bruges ci fu il tesoriere di Massimiliano, Pierre Lanchals. Durante il periodo di prigionia di Massimiliano, gli abitanti della città di [[Gand]] proposero addirittura di far uccidere il reggente.(Gerosa, p. 24; Wheatcroft, pp. 271-272)</ref> Nonostante la situazione rischiosa l'arciduca si comportò in maniera ferma, risoluta e dignitosa, meritandosi la stima dei suoi carcerieri e questo, in un ambito culturale ancora legato a certi schemi comportamentali del mondo cortese, gli giovò molto, portando dalla sua parte una consistente fetta della nobiltà borgognona.<ref name="O. von Habsburg, op. cit, p.25"/> Ben presto tuttavia giunse la notizia dell'imminente arrivo dell'esercito imperiale inviato da Federico III, favorito in questo dall'aiuto che spontaneamente vollero porgere i principi tedeschi verso il re che avevano appena eletto; la ribelle Bruges decise quindi di lasciare libero Massimiliano.
 
Seguirono anni di violenti scontri tra i nobili borgognoni, desiderosi di essere indipendenti, e Massimiliano, che si conclusero con una vittoria del reggente: Alberto di Sassonia, uno dei più fedeli feudatari di Massimiliano, conquistò e ridusse all'impotenza Bruges e Gand, i due fulcri della rivolta, mentre il più accanito avversario dell'autorità asburgica, [[Ducato di Kleve|Filippo di Kleve]], fu irrimediabilmente sconfitto nel [[1492]].<ref>Gerosa, p.27</ref> Finalmente Massimiliano poté dare il via ai negoziati per la pace, che si conclusero con il [[trattato di Senlis]] del 23 maggio [[1493]], che gli assicurava il controllo dell'[[Artois]] e della [[Franca Contea]]. In questo fu anche facilitato dal fatto che, con gli anni, il figlio Filippo era cresciuto e stava diventando sempre più indipendente dal padre, condizione che naturalmente rendeva meno inquieti i borgognoni, alcuni dei quali (specialmente olandesi), cercarono di metterlo contro il padre, che a sua volta cercava di mantenere con lui rapporti da pari a pari.<ref>O. von Habsburg, op. cit, p. 47</ref>
 
=== L'elezione e le prime campagne ===
[[File:Peter Paul Rubens 120b.jpg|thumb|upright=0.9|''Ritratto di Massimiliano I in armatura'', dipinto immaginario di [[Rubens]].]]
 
Il 19 agosto 1493, presso [[Linz]], si spense in grande solitudine l'imperatore Federico III. Massimiliano, Re dei Romani, venne subito investito del potere imperiale. Suo primo atto fu quello di lasciare la Borgogna affidandola a suo figlio Filippo, che ne ottenne la piena sovranità, riconosciuta anche dal popolo. Filippo venne accolto a [[Lovanio]] con tutti gli onori e vi pose la sua Corte.
Massimiliano intanto, che aveva ottenuto in eredità dal cugino [[Sigismondo d'Austria|Sigismondo]], detto il Danaroso, il ricco territorio del [[Tirolo]] ed era riuscito a cacciare il [[Sovrani d'Ungheria|re ungherese]] [[Mattia Corvino]] dall'[[Austria]], tornò a [[Innsbruck]], sua residenza prediletta.<ref name="Wheatcroft, p.78"/>
 
Nello stesso 1493 Massimiliano sposò [[Bianca Maria Sforza]], nipote di [[Ludovico il Moro|Ludovico Sforza]] detto il Moro, attratto dalla ricchissima dote di {{formatnum:300000}} ducati d'oro, concedendo - in cambio di ulteriori {{formatnum:100000}} ducati - l'investitura del [[ducato di Milano]] al Moro.<ref name="Cartwright, pp. 166-176">{{Cita|Cartwright|pp. 166-176}}.</ref> Bianca rimase presto incinta ma, dopo un [[aborto spontaneo]], non ebbe più figli. Massimiliano da parte sua considerava la nuova moglie bella quanto la prima, Maria di Borgogna, ma di poco intelletto; non l'amò mai e cominciò a ignorarla sempre più spesso.<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/bianca-maria-sforza-regina-dei-romani-e-imperatrice_(Dizionario-Biografico)&lang=en/|titolo=BIANCA MARIA Sforza, regina dei Romani e imperatrice}}</ref><ref name=":0">{{Cita libro|autore=Silvia Alberti de Mazzeri|titolo=Beatrice d'Este duchessa di Milano|anno=1986|editore=Rusconi|pp=177-178|cid=Alberti de Mazzeri}}</ref>
 
==== Le tensioni con la Dieta e la breve esperienza italiana ====
{{vedi anche|Discesa di Carlo VIII in Italia|Riforma imperiale}}
Una volta eletto, Massimiliano decise di aderire alla [[Guerra d'Italia del 1494-1498|Lega di Venezia]], che vedeva la [[Spagna]], lo [[Stato Pontificio]] e i maggiori stati italiani reagire alla calata dei francesi di Carlo VIII in [[Italia]]. <br>Per organizzare un esercito e scendere in Italia, Massimiliano aveva bisogno di denaro e decise così di convocare una Dieta composta dai Grandi Elettori, i rappresentanti delle città imperiali e i Principi imperiali che avrebbero dovuto votare per fornirgli i sussidi necessari alla guerra. Con la convocazione della [[Dieta di Worms (1495)|Dieta di Worms]] Massimiliano intendeva sia ottenere il denaro necessario a finanziare la sua impresa ma anche disporre un rinnovamento dell'apparato statale, che ottenne con la celebre [[Riforma imperiale]].
 
Ottenuti i finanziamenti, l'imperatore cercò anche l'appoggio dei duchi di Milano, [[Ludovico il Moro]] e [[Beatrice d'Este]], che incontrò nell'estate del 1496 a [[Malles Venosta|Malles]]. Egli rimase particolarmente affascinato dalla duchessa,<ref name=":0" /> tanto che - a detta del cronista [[Marin Sanudo il Giovane|Sanudo]] - fu "a contemplation di la duchessa de Milano" che poco dopo Massimiliano passò "quel [[Alpi|monte]] sì aspro" e in maniera del tutto informale venne a [[Vigevano]],<ref name=":10">{{Cita|Sanudo, Diarii|pp. 241-243}}.</ref> dove si trattenne per qualche tempo in rapporti strettamente amichevoli coi due duchi,<ref>{{Cita|Cartwright|pp. 260-262}}.</ref> prima di avviarsi verso la sua fallimentare impresa di [[Repubblica di Pisa|Pisa]].<ref>''[https://www.google.it/books/edition/Il_De_officio_collectoris_in_regno_Angli/ohL8CgFqzv4C?hl=it&gbpv=0 Il De officio collectoris in regno Angliae]'', di Pietro Griffi, Michele Monaco, 1973, p. 32.</ref>
<br>Massimiliano andò a Milano contro la volontà di tutti i signori tedeschi, e accompagnato soltanto da duecento cavalli, cento soldati e da sei uomini di reputazione, cioè i suoi segretari. Una venuta tanto "domestica" diede molto da parlare in territorio veneziano, poiché a giudizio di ognuno anche il più infimo castellano tedesco sarebbe giunto con maggior pompa.<ref name=":0" /><ref name=":10" /> Rientrò in Germania solo nel dicembre di quello stesso anno. Un mese dopo, la notizia della prematura morte della duchessa fu per lui causa di sincero dolore, e fu visto versare molte lacrime.<ref name=":4">Paolo Negri. Milano, Ferrara e Impero durante l'impresa di Carlo VIII in Italia, Archivio Storico Lombardo: Giornale della società storica lombarda (1917 dic, Serie 5, Fascicolo 3 e 4), pp. 483-484 e 541.</ref>
 
Scese in Italia una seconda volta nel 1498, anche stavolta senza risultati rilevanti.<ref name="Gerosa, p.31">Gerosa, p. 31</ref> Tornato in territorio imperiale, Massimiliano continuò i lavori della Dieta di Worms, che aveva approvato, oltre all'introduzione di una tassa (il ''[[gemeiner Pfennig]]'') per fornire a Massimiliano i mezzi finanziari necessari per le guerre in Italia e contro l'[[Impero ottomano]], il cosiddetto ''[[Landfrieden|Landfrieden perpetuo]]'', con lo scopo di mettere fine alle [[faida|guerre private]], sulla cui vigilanza era chiamato a vegliare un tribunale apposito, il [[Tribunale della Camera imperiale|Reichskammergericht]] (Tribunale della Camera imperiale).
 
==== La guerra svizzera ====
{{vedi anche|Guerra sveva}}
[[File:Schlacht bei Dorneck.jpg|upright=1.1|thumb|left|Immagine della sconfitta decisiva per le truppe imperiali presso Dornach.]]
 
La Confederazione delle città svizzere, che formalmente faceva parte dell'Impero, non volle riconoscere le decisioni della Dieta di Worms (né aveva voluto inviare propri rappresentanti alla dieta, con l'eccezione della città di [[Berna]]). Inoltre, si erano verificate in quei mesi numerose incomprensioni tra i sostenitori dell'imperatore e i membri della Confederazione svizzera. Nel mese di febbraio [[1499]] gli svizzeri colsero l'occasione, fornita da un pretesto, di attaccare i [[lanzichenecchi]] imperiali.<ref>I lanzichenecchi furono istituiti proprio da Massimiliano nel [[1487]] su modello dei soldati mercenari svizzeri.</ref>
 
Ben presto i contingenti svizzeri sconfissero le truppe sveve dell'imperatore e penetrarono nei territori del [[Liechtenstein]] sino al [[lago di Costanza]]. Quelle svizzere erano spesso solo incursioni, dato che i soldati tendevano a ritirarsi poco dopo nei loro confini: tuttavia incontrarono soldati imperiali numerose volte e li sconfissero nella maggior parte dei casi in modo totale.<ref name="Gerosa, p.31"/> Agli inizi d'aprile Massimiliano, convocata una dieta a [[Magonza]], dichiarò guerra alla confederazione. Ambedue le parti presero a saccheggiare il territorio del nemico lungo il [[Reno]]. Le truppe asburgiche penetrarono nel [[Canton Turgovia|Thurgau]], ma appena vennero a contatto con gli svizzeri subirono una pesante sconfitta: le continue vittorie svizzere portarono Massimiliano a cambiare lo scenario di guerra spostando il grosso del suo esercito nella [[Val Monastero]], dove pensava di poter cogliere un'importante vittoria sugli svizzeri impreparati. Tuttavia, nella [[battaglia della Calva]], gli imperiali subirono un'ulteriore sconfitta da parte dell'esercito svizzero che uccise all'incirca cinquemila uomini. Questa e altre battaglie successive, tutte negative per l'Impero, portarono Massimiliano a stipulare la [[pace di Basilea (1499)|pace]] con gli svizzeri, che venne siglata il 22 settembre presso [[Basilea]]. In seguito la [[Svizzera]] divenne de facto indipendente.
 
=== La politica dei matrimoni ===
[[File:Albrecht Dürer 099.jpg|upright=1.4|thumb|La ''[[Festa del Rosario]]'', dipinto di [[Albrecht Dürer]]. Ai piedi del trono, sulla destra, l'artista ha raffigurato l'imperatore Massimiliano mentre viene incoronato dalla Vergine, mentre sulla sinistra figura [[papa Alessandro VI]].]]
 
==== I figli: Filippo e Margherita ====
Sfortunato sul piano bellico, Massimiliano seppe fare la fortuna della sua [[Casa d'Asburgo|Casa]] tramite una brillante politica matrimoniale, che ebbe come risultato l'ingrandire enormemente i territori controllati dall'Impero.
 
Il primo dei felici matrimoni organizzati da Massimiliano fu quello del suo unico figlio maschio ed erede [[Filippo I d'Asburgo|Filippo]], denominato, per il suo aspetto fisico, il Bello, con [[Giovanna di Castiglia|Giovanna]], la figlia del [[Sovrani d'Aragona|re di Aragona]] [[Ferdinando II d'Aragona|Ferdinando II]]. Dopo alcune trattative, Massimiliano e Ferdinando siglarono un accordo il 5 novembre [[1495]]: Giovanna sarebbe divenuta [[Duchi di Borgogna|duchessa di Borgogna]].<ref>Gerosa, p. 33</ref> E mentre Filippo sposava Giovanna, la sorella Margherita sarebbe andata in sposa al fratello della nuova duchessa di Borgogna, [[Giovanni di Trastámara|don Giovanni]], [[principe delle Asturie]] ed erede del regno del padre Ferdinando e della madre [[Isabella di Castiglia]]. Giovanna raggiunse Filippo ad [[Anversa]] e i due, innamorati l'uno dell'altra,<ref>Gerosa, pp. 34-35</ref> celebrarono il matrimonio il 21 ottobre [[1496]].
Don Giovanni e Margherita si sposarono invece in [[Spagna]] nella [[primavera]] del [[1497]]. Anch'essi innamorati, ebbero una vita matrimoniale felice sino alla morte di Giovanni, che avvenne improvvisamente, appena sei mesi dopo la cerimonia.<ref>Sulla morte di Giovanni vi sono numerose ipotesi ma quella più frequentemente riportata dagli storici parla di un logoramento causato da eccessi sessuali. (Gerosa, pp. 34-35; Wheatcroft, p. 80)</ref>
 
Dall'unione di Filippo e Giovanna, che divennero nel [[1500]] legittimi ed unici eredi dei re spagnoli, nacquero numerose figlie ma anche due dei futuri imperatori del Sacro Romano Impero: [[Carlo V d'Asburgo|Carlo]], che visse i suoi primi anni in Borgogna, e [[Ferdinando I d'Asburgo|Ferdinando]], che crebbe in Spagna.<ref>I due fratelli, nati rispettivamente a [[Gand]] ([[Paesi Bassi]]) nel [[1500]] e ad [[Alcalá de Henares]] ([[Spagna]]) nel [[1503]], crebbero distanti, tanto che si conobbero solo nel [[1518]]. (Wheatcroft, p. 80)</ref>
 
Margherita sposò in seconde nozze [[Filiberto II di Savoia|Filiberto Duca di Savoia]], ma anche questo matrimonio fu breve e sfortunato, e la principessa si ritrovò vedova per la seconda volta nel 1504, a ventiquattro anni appena: da allora divenne reggente, per il nipote, dei territori borgognoni e, secondo i desideri paterni, mantenne il più possibile una politica di amicizia con il vicino regno di Inghilterra. I buoni rapporti tra il ducato ed il regno inglese erano motivati soprattutto da questioni economiche, ma anche spirituali, poiché la nobile cavalleria borgognona era contraria a guerre fra cristiani, per risparmiare le energie per la futura crociata. Margherita però scontentò molto il padre, tessendo una stabile politica di amicizia e cordialità con il regno di Francia e i Valois, da cui [[Carlo I di Borgogna|Carlo il Temerario]] discendeva: l'imperatore dissentiva totalmente, definendo in una lettera del 1513 al nipote Carlo i francesi come ''anciens et encoures naturels ennemis de nostre maison de Bourgogne'' ("i vecchi e ancora attuali nemici naturali della nostra Casa di Borgogna").<ref>o. von Habsburg, op. cit., p. 53</ref>
 
==== I nipoti: Carlo e Ferdinando ====
Nel [[1501]], quando suo nipote Carlo aveva solo un anno, Massimiliano si impegnò per assicurargli un grande matrimonio. Dopo aver consolidato il dominio degli Asburgo in Spagna, era ora necessario spostare le attenzioni verso la tradizionale nazione avversaria degli Asburgo: la Francia. Così, nell'[[estate]] del 1501, presso [[Lione]], i rappresentanti del re francese [[Luigi XII di Francia|Luigi XII]] guidati dal [[cardinale]] [[Georges I d'Amboise|d'Amboise]], e quelli dell'imperatore con a capo [[Guglielmo di Croÿ]], decisero che Carlo, duca di Borgogna, avrebbe sposato la figlia del re di Francia, [[Claudia di Francia|Claudia]], che gli avrebbe portato come dote il [[ducato di Bretagna]], quello di [[ducato di Milano|Milano]] e il [[regno di Napoli]]. Quando ci fu un nuovo incontro nel [[1505]] presso [[Hagenau]], Luigi XII rifiutò di concedere la mano della figlia al nipote dell'imperatore, dando in sposa Claudia al suo erede, il [[conti e duchi d'Angoulême|duca d'Angoulême]] Francesco, il futuro re [[Francesco I di Francia|Francesco I]]. Rotti così definitivamente i contatti diplomatici con i francesi, Massimiliano inoltrò trattative di matrimonio con il [[Sovrani d'Inghilterra|re d'Inghilterra]] [[Enrico VIII d'Inghilterra|Enrico VIII]], che si conclusero con la promessa di matrimonio tra Carlo e la sorella del re, [[Maria Tudor (regina di Francia)|Maria]]. Tuttavia, nel [[1514]], Carlo e Massimiliano subirono un'ulteriore voltafaccia: Enrico VIII decise di rompere la promessa matrimoniale e di concedere sua sorella in sposa all'ormai anziano e vedovo re francese Luigi XII.
 
Se con Carlo i progetti di Massimiliano naufragarono, andò meglio con l'altro nipote, Ferdinando. Nel [[1515]] l'imperatore fece giungere ad [[Innsbruck]], dove risiedeva abitualmente, la figlia del [[Sovrani d'Ungheria|re di Ungheria]] [[Ladislao II di Boemia|Ladislao]], la principessa [[Anna Jagellone|Anna]]; qualche anno prima, infatti, Massimiliano e Ladislao avevano stabilito che Anna avrebbe sposato uno dei nipoti dell'imperatore. Carlo, maggiorenne, decise di opporsi a questa prospettiva, mentre il tutore e nonno del giovane Ferdinando, non accettò che il nipote divenisse consorte della principessa Anna. Così Massimiliano, pur di non far cadere l'accordo, accettò di sposare egli stesso Anna se entro un anno uno dei nipoti non si fosse rassegnato.<ref>Wheatcroft, p. 81</ref> Ma nel [[1516]] morì il nonno di Ferdinando, Ferdinando d'Aragona, e così il giovane acconsentì a sposarsi con Anna. Il matrimonio fu celebrato solo nel [[1521]], a [[Vienna]] quando Massimiliano era già morto da tre anni.
 
Intanto Massimiliano aveva anche deciso di adottare ufficialmente come nipote l'unico figlio ed erede del re Ladislao, [[Luigi II d'Ungheria e Boemia|Luigi di Boemia]], che sposò sua nipote [[Maria d'Asburgo (1505-1558)|Maria]]. Il destino volle però che Luigi annegasse durante la [[Battaglia di Mohács (1526)|battaglia di Mohács nel 1526]] mentre combatteva contro i turchi, lasciando come eredi del suo regno la sorella Anna ed il cognato Ferdinando, che furono proclamati regina e re d'Ungheria. I disegni di Massimiliano si erano completamente avverati: gli Asburgo governavano allora sull'Impero, sulla Spagna, compresi i [[Impero spagnolo|domini americani]], e sull'[[Ungheria]], formando la più grande potenza [[Europa|europea]] del secolo.
 
La politica matrimoniale di Massimiliano, forse il suo capolavoro diplomatico, fu immortalata dalla celebre frase latina: ''[[Bella gerant alii, tu felix Austria nube]]'', che tradotta: "Gli altri facciano la guerra, tu, Austria fortunata, sposati."
 
=== La nuova campagna d'Italia: la Lega di Cambrai ===
{{vedi anche|Guerra della Lega di Cambrai}}
[[File:Imperatore Massimiliano I.png|thumb|upright=0.9|left|Ritratto ufficiale di Massimiliano I, primo ''Imperator Romanus Electus'' con gli attributi del potere imperiale.]]
 
In seguito alla morte di [[papa Alessandro VI|Alessandro VI]] e al breve pontificato di [[papa Pio III|Pio III]], gli equilibri italiani erano nuovamente precari: la [[Repubblica di Venezia]] aveva approfittato della debolezza del papato per espandere il suo controllo sui territori della [[Romagna]] ed il nuovo papa, [[papa Giulio II|Giulio II]] era deciso a riottenere quelle terre. Tuttavia il papa era consapevole che, da sole, le sue truppe non avrebbero potuto essere in grado di sconfiggere l'esercito veneziano e così inviò richieste di aiuto ai grandi sovrani europei.
 
Francia e Impero accettarono la richiesta del pontefice e il 22 settembre [[1504]] stipularono a [[Blois]] un [[trattato di Blois|triplice trattato]] per prevedere la spartizione futura dei domini Veneziani, per riconoscere l'investitura di Luigi XII a duca di Milano e per concordare i dettagli per il matrimonio di Carlo d'Asburgo e della figlia del re francese. Il rinnovo del trattato nel [[1505]] spinse Venezia a restituire al papa alcune città romagnole, tenendo solo [[Rimini]] e [[Faenza]]. Ma Giulio II, nel [[1507]], chiese che fossero restituite tutte le città romagnole: questa volta ricevette un netto rifiuto.
 
==== L'intervento di Massimiliano e la sua incoronazione ====
 
Da anni Massimiliano attendeva di essere incoronato a [[Roma]] dal pontefice.<ref>Wheatcroft, p. 84</ref> Chiese quindi libero transito nella pianura padana, che gli venne però vietato da Venezia. Usandolo come pretesto, ordinò l'occupazione del Cadore a gennaio del 1508. L'operazione venne svolta con facilità, tuttavia il successo fu breve e la guarnigione lasciata in Cadore venne sconfitta in marzo nella battaglia omonima. Nel frattempo Massimiliano si recò a Trento, [[Arcidiocesi di Trento|vescovado]] che voleva assicurare rimanesse fuori dall'area di influenza veneziana. Vi giunse il 3 febbraio 1508, alla testa di una sorta di processione, in abito da pellegrino. Il mattino del giorno seguente si recò nel Duomo, dove prese lo scettro e il globo e si fece proclamare dal suo cancelliere, il vescovo [[Matthäus Lang von Wellenburg|Matthäus Lang]], ''imperator romanus electus.'' La formula venne presto approvata da Giulio II, ma si trattò della prima incoronazione imperiale non effettuata da un papa.<div align="center">[[File:Palazzo geremia massimiliano I.jpg|sinistra|miniatura|Trento [[Palazzo Geremia]] Visita dell'Imperatore Massimiliano I]]<gallery caption="Medaglia offerto di Maximiliano dopo la sua incoronazione.">
File:Presentation Coin (Doppelguldiner) Showing Maximilian I (1459–1519) MET 67169.jpg|L'imperatore a cavallo.<ref name="met">{{Cita web |url=http://www.metmuseum.org/toah/works-of-art/26.261.14/ |titolo=Metropolitan Museum of Art |accesso=27 maggio 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170520003554/http://www.metmuseum.org/toah/works-of-art/26.261.14/ |dataarchivio=20 maggio 2017 |urlmorto=no }}</ref>
File:Presentation Coin (Doppelguldiner) Showing Maximilian I (1459–1519) MET 67170.jpg|Il lato opposto della medaglia.<ref name="met"/></gallery></div>
 
L'armata imperiale continuò la penetrazione nella pianura veneta, conquistando [[Verona]]. [[Vicenza]] gli aprì trionfalmente le porte.<ref>Girolamo Arnaldi, ''L'Italia e i suoi invasori'', pp. 130-131</ref> Tuttavia, gli uomini e il denaro richiesti dall'imperatore alla dieta di [[Costanza (Germania)|Costanza]], non erano giunti se non in minima parte, non sufficiente per affrontare apertamente i veneziani. Così Massimiliano venne sconfitto ripetutamente dall'esercito veneziano comandato da [[Bartolomeo d'Alviano]], che si spinse sino alla conquista di [[Pordenone]] (della quale gli venne concessa la signoria), [[Gorizia]], [[Trieste]] e dell'intera [[Istria]], territorio fondamentale per l'Impero, perché unico sbocco sul [[mar Mediterraneo]].<ref>Il comandante [[mercenario]] [[Bartolomeo d'Alviano]], che sconfisse le truppe di Massimiliano in varie battaglie, venne infine insignito del titolo di signore di Pordenone.</ref>
 
Massimiliano dovette chiedere una tregua (che venne firmata nel [[Santuario della Madonna delle Grazie (Arco, Italia)|convento francescano dei frati minori]] ad Arco di Trento l'11 giugno 1508) e si ritirò a Trento.
 
==== La Lega di Cambrai: nascita e disfacimento ====
{{vedi anche|Guerra della Lega di Cambrai|Lega Santa (1511)}}Nel dicembre 1508, con il pretesto di siglare una pace tra l'imperatore e il duca di Gheldria, vi fu un incontro allargato a [[Cambrai]]. Accantonata momentaneamente la questione borgognona, Massimiliano e Luigi XII aderirono alle proposte di Giulio II di dividersi i territori della Repubblica di Venezia, che aveva fornito al Papa un pretesto per la guerra proponendo un proprio candidato per la [[diocesi di Vicenza]] vacante. Giulio II fu convinto ad entrare nel conflitto, che prevedeva il completo annientamento dello stato veneziano, anche la [[Spagna]]. I rappresentanti dei vari sovrani che sarebbero intervenuti militarmente decisero che l'[[Italia]] sarebbe così stata spartita: al re di Francia sarebbero andate [[Cremona]], [[Bergamo]], [[Brescia]]; a Massimiliano il [[Veneto|territorio veneto]] della Serenissima con [[Friuli]] e [[Istria]]; la Spagna avrebbe ottenuto le città portuali della [[Puglia]]; il [[ducato di Ferrara]] e i [[Gonzaga]] di [[Mantova]] avrebbero acquisito zone limitrofe ai loro confini mentre il [[duca di Savoia]] avrebbe ottenuto il controllo dell'isola di [[Cipro]]. La Repubblica ne fu ben presto informata tramite il suo ambasciatore alla corte francese.
 
Nel [[1509]] il conflitto ebbe inizio: in breve tempo il re di Francia attraversò le [[Alpi]] e si scontrò con l'esercito veneziano nella [[battaglia di Agnadello]]. Con un esercito di circa {{M|40000}} uomini e cinquanta cannoni, Luigi XII colse una grande vittoria sull'esercito veneziano ottenendo il controllo del [[Veneto]] sino a [[Mestre]].
Massimiliano intervenne troppo tardi e le sue truppe non furono di nessun aiuto ai francesi, che avevano già sconfitto l'avversario. In ogni caso però gli imperiali occuparono [[Feltre]], [[Belluno]], [[Trieste]] e [[Riva del Garda]], già abbandonate dalla guarnigione veneziana.
 
Ma la riscossa di Venezia non tardò a giungere: il 16 luglio 1509 i veneziani riuscirono a strappare [[Padova]] agli imperiali. Massimiliano, da Trento, decise di scendere a Padova per riprendere il possesso di quella città: l'esercito però impiegò un mese per arrivare in Veneto e intanto il conte [[Niccolò Orsini|Niccolò di Pitigliano]] aveva provveduto a fortificare Padova. L'[[Assedio di Padova|assedio]] durò due settimane, durante le quali i veneziani respinsero gli attacchi dei [[lanzichenecchi]] che, pur essendo riusciti a far breccia nelle mura, non furono in grado di prendere la città. Al termine della seconda settimana, Massimiliano dovette ritirarsi verso il [[Tirolo]]. Negli anni che seguirono, la guerra continuò, ma Massimiliano preferì non parteciparvi attivamente.
 
Contrasti tra Giulio II e i francesi, uniti alla volontà papale di annettersi il ducato di Ferrara, alleato francese, col quale era in attrito da tempo, portarono allo scioglimento della Lega agli inizi del 1510 e ad un'alleanza anti-francese tra il Papato e Venezia. Dopo alcuni successi iniziali, Giulio II si trovò in grande difficoltà, minacciato anche di deposizione da parte di un concilio di cardinali dissidenti convocato a Pisa da Luigi XII. Nell'ottobre del 1511 promosse una "[[Lega Santa (1511)|Lega Santa]]" in funzione anti-francese, cui tuttavia Massimiliano aderì solo l'anno dopo. Nel [[1511]] infatti gli era balzato in mente un progetto in sé folle. Giulio II si era ammalato piuttosto seriamente e Massimiliano, libero da qualunque vincolo matrimoniale, pensò di poter scendere a Roma e farsi eleggere dai [[cardinale|cardinali]] [[papa]]; comunicò la sua decisione ai suoi famigliari e poi lo fece sapere ai suoi banchieri, i ricchi [[Fugger]]. Ma [[Jacob Fugger]] si rifiutò, vista l'assurdità del progetto, di finanziare l'imperatore.<ref>Gerosa, pp. 29-30</ref>
 
[[File:Assedio di asola 2009.jpg|thumb|upright=1.6|[[Tintoretto]], [[Assedio di Asola]], 1544-1545.]]
 
Massimiliano aderì quindi alla Lega Santa e, con la collaborazione di Enrico VIII, inferse ai francesi una grave sconfitta nella [[battaglia di Guinegatte (1513)|battaglia di Guinegatte nel 1513]]. Negli anni che seguirono la presenza imperiale nella guerra italiana non fu rilevante.
 
Nel marzo [[1516]], l'imperatore mosse il suo esercito di {{M|20000}} uomini da [[Trento]] alla volta di Milano. Deciso a conquistare un'importante roccaforte veneziana, assediò [[Asola (Italia)|Asola]].<ref>{{Cita web |url=https://books.google.it/books?id=M-QrKNzqZUUC&pg=PR64&lpg=PR64&dq=Massimiliano+I%2Bassedio+di+asola&source=bl&ots=ZrVePKFiqp&sig=Df6oFDkOs3nDkUTNBLpWN4S9Hw4&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjqusiJicPLAhXBew8KHc_TCzI4ChDoAQg2MAY#v=onepage&q=Massimiliano%20I%2Bassedio%20di%20asola&f=false |titolo=Storia delle repubbliche italiane de' secoli di mezzo. |accesso=15 marzo 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160317113038/https://books.google.it/books?id=M-QrKNzqZUUC&pg=PR64&lpg=PR64&dq=Massimiliano+I%2Bassedio+di+asola&source=bl&ots=ZrVePKFiqp&sig=Df6oFDkOs3nDkUTNBLpWN4S9Hw4&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjqusiJicPLAhXBew8KHc_TCzI4ChDoAQg2MAY#v=onepage&q=Massimiliano%20I%2Bassedio%20di%20asola&f=false |dataarchivio=17 marzo 2016 |urlmorto=no }}</ref> Durante i tre giorni di assedio, dal 16 al 19 marzo, milizie e abitanti, agli ordini del nobile Provveditore veneziano Francesco [[Contarini]] e sostenuti dal condottiero [[Gian Francesco Daina|Riccino Daina]], tennero testa agli imperiali che furono costretti a ritirarsi verso [[Orzinuovi]] e [[Soncino]].<ref>Domenico Bernoni, ''Notizie biografiche di ragguardevoli Asolani'', Oneglia, 1863.
</ref> Le fasi della battaglia furono immortalate in un celebre dipinto del [[Tintoretto]], [[Assedio di Asola]], datato 1544-1545.
 
=== Morte e eredità ===
Prossimo alla morte, Massimiliano meditò di assicurare il futuro della dinastia cercando di convincere durante la Dieta di Augusta i Principi Elettori a nominare il nipote Carlo Re dei Romani, ma i principi non furono di quest'avviso, e Massimiliano difettava del miglior argomento per fargli cambiare idea, cioè il denaro. Oltre che generoso di natura, dissipava nei suoi grandi progetti politici e negli eserciti necessari molto denaro. Negli ultimi anni del suo regno era quasi in miseria e le cambiali da lui firmate non valevano nulla.<ref>O. von Habsburg, op. cit., p. 111</ref>
 
Il lungo viaggio, oltretutto in inverno, da Augusta fino all'Austria si rivelò un colpo mortale per l'imperatore, già in cattiva salute, che nel [[Castello di Wels]], in [[Alta Austria]], non fu più in grado di proseguire, e vi morì l'11 gennaio 1519. Come devoto cristiano, presagendo la fine dedicò l'ultima settimana di vita alla preghiera, tralasciando gli affanni materiali per preparare l'anima al trapasso, come anni dopo avrebbe fatto a Yuste il suo successore Carlo. Venne sepolto non nella celebre [[Hofkirche (Innsbruck)|Hofkirche]] di [[Innsbruck]] nel grandioso [[Tomba dell'imperatore Massimiliano I d'Asburgo|mausoleo]] che vi aveva fatto realizzare, città che aveva rifiutato di accoglierlo poche settimane prima della morte; bensì nella cappella dedicata a San Giorgio a [[Wiener Neustadt]], esattamente sotto l'altare.
 
Alla sua morte il titolo imperiale passò a suo nipote [[Carlo V d'Asburgo|Carlo]], dato che suo figlio [[Filippo I d'Asburgo|Filippo, re consorte di Castiglia]] era morto nel [[1506]]. Negli anni precedenti Massimiliano aveva nominato l'unica figlia, [[Margherita d'Asburgo]], tutrice in favore dei nipoti Carlo e [[Ferdinando I d'Asburgo|Ferdinando]], che sarebbe divenuto anch'esso Imperatore del Sacro Romano Impero.
 
== Ascendenza ==
{{Ascendenza
|1 = Massimiliano I
|2 = [[Federico III d'Asburgo|Federico III]]
|3 = [[Eleonora d'Aviz]]
|4 = [[Ernesto I d'Asburgo|Ernesto I]]
|5 = [[Cimburga di Masovia]]
|6 = [[Edoardo del Portogallo]]
|7 = [[Eleonora di Trastámara (1402-1445)|Eleonora di Trastámara]]
|8 = [[Leopoldo III d'Asburgo|Leopoldo III]]
|9 = [[Verde Visconti]]
|10 = [[Siemowit IV di Masovia]]
|11 = [[Alessandra di Lituania]]
|12 = [[Giovanni I del Portogallo]]
|13 = [[Filippa di Lancaster (1360-1415)|Filippa di Lancaster]]
|14 = [[Ferdinando I d'Aragona]]
|15 = [[Eleonora d'Alburquerque]]
|16 = [[Alberto II lo Sciancato|Alberto II]]
|17 = [[Giovanna di Pfirt]]
|18 = [[Bernabò Visconti]]
|19 = [[Regina della Scala]]
|20 = [[Siemowit III di Masovia]]
|21 = [[Eufemia di Opava]]
|22 = [[Algirdas]]
|23 = [[Uliana di Tver']]
|24 = [[Pietro I del Portogallo]]
|25 = [[Teresa Gille Lourenço]]
|26 = [[Giovanni Plantageneto, I duca di Lancaster]]
|27 = [[Bianca di Lancaster (1345-1369)|Bianca di Lancaster]]
|28 = [[Giovanni I di Castiglia]]
|29 = [[Eleonora d'Aragona (1358-1382)|Eleonora d'Aragona]]
|30 = [[Sancho d'Alburquerque]]
|31 = [[Beatrice del Portogallo]]
}}
 
== Matrimoni e figli ==
{{Asburgo (1438-1519)}}
Massimiliano si sposò tre volte, prima con:
 
* [[Maria di Borgogna]] ([[1457]]-[[1482]]), dalla quale ebbe:
** [[Filippo I d'Asburgo]], ([[1478]]-[[1506]]) detto ''il Bello'' - divenuto marito di [[Giovanna di Castiglia]], meglio conosciuta come ''Giovanna la Pazza''. I due furono prima duchi di Borgogna, poi eredi al trono di Spagna (dal 1500);
** [[Margherita d'Asburgo]], ([[1480]]-[[1530]]) - moglie dell'infante [[Giovanni di Trastámara]], erede al trono di Spagna e, più tardi, di [[Filiberto II di Savoia]], signore della Savoia.
 
Rimasto vedovo alla morte improvvisa di Maria di Borgogna a causa di una caduta da cavallo, Massimiliano decise di risposarsi per aumentare i suoi eredi:
 
* [[Anna di Bretagna]] ([[1477]]-[[1514]]), sposata per procura. Il matrimonio fu poi annullato poiché fu rapita dal re di Francia [[Carlo VIII di Francia|Carlo VIII]] che la sposò.
* [[Bianca Maria Sforza]] (5 aprile [[1472]] - 31 dicembre [[1510]]), figlia del [[duca di Milano]] e nipote di [[Ludovico il Moro]], dalla quale non ebbe figli.
 
Ebbe anche numerosi [[figlio naturale|figli illegittimi]], avuti da altrettanti amanti. Molti di questi vennero legittimati.
 
Da una vedova incontrata a Den Bosch, nelle Fiandre, ebbe:
* Barbara Disquis (1482 – 1568)
 
Da un'amante sconosciuta, ebbe:
* Martha (Margaretha, Mathilde o Margareta) von Edelsheim (?-1537), sposò in prime nozze Johann von Hille (m. 1515); sposò in seconde nozze nel 1517 o nel 1520 Ludwig Helferich von Helfenstein (1493-1525); ebbe un figlio dal secondo matrimonio.
 
Da Margareta Rappach (c. 1470-1522), maritata von Rottal, ebbe:
* Barbara von Rottal (1500–1550), sposò Siegmund von Dietrichstein.
* [[Giorgio d'Austria|Georg]] (1505-1557), principe-vescovo di Liegi
 
Da Anna von Helfenstein, ebbe:
* Cornelio (1507–c. 1527).
* Maximilian Friedrich von Amberg (1511–1553), signore di Feldkirch.
* Anna Maria (1512-1562), sposò Bartold Dienger
* [[Leopoldo d'Austria (1515-1557)|Leopold]] (1515-1557), vescovo di Cordoba, ebbe figli illegittimi
* Dorothea (1516–1572), signora di Falkenburg, Durbuy e Halem, dama di compagnia della regina Maria d'Ungheria; sposò [[Giovanni I della Frisia orientale]]
* Anna Margareta (1517–1545), dama di compagnia della regina Maria d'Ungheria; sposò François de Melun ( –1547), II conte di Epinoy.
* Anne (1519–?), sposò Louis d'Hirlemont.
* Elisabeth (m. 1581–1584), sposò Ludovico III della Marca, conte di Rochefort.
* Barbara, sposò Wolfgang Plaiss.
* Christoph Ferdinand (m. c. 1522).
 
Da un'amante sconosciuta, ebbe:
* Guielma, sposò Rudiger (Rieger) von Westernac
 
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
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|nome_onorificenza=Gran Maestro dell'Ordine del Toson d'oro
|collegamento_onorificenza=Ordine del Toson d'oro
|motivazione=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Order of the Garter UK ribbon.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere dell'Ordine della Giarrettiera
|collegamento_onorificenza=Ordine della Giarrettiera
|motivazione=
}}
 
== Titoli ==
Come erede designato del [[Sacro Romano Impero]]:
* [[Re dei Romani]] (1486 – 1493)
 
Come sovrano del [[Sacro Romano Impero]]:
* [[Re dei Romani]] (1493 – 1508)
* Imperatore Eletto dei Romani (1508 – 1519)
* Re in Germania (1508 – 1519)
 
Come sovrano delle terre ereditarie [[Casa d'Asburgo|asburgiche]]:
* [[Arciduca d'Austria]]
* Duca di Stiria, Carinzia e Carniola
* Margravio di Burgau
* Langravio d'Alsazia
* Conte di Tirolo, Gorizia e Ferrette
* Signore di Pordenone
 
Come governante dei [[Paesi Bassi borgognoni]]:
* [[Duchi di Borgogna|Duca (titolare) di Borgogna]]
* [[Duchi di Brabante|Duca di Brabante]], [[Ducato di Limburgo|Limburgo]], [[Sovrani del Lussemburgo|Lussemburgo]] e [[Duchi di Gheldria|Gheldria]]
* [[Conti della Franca Contea di Borgogna|Conte Palatino di Borgogna]]
* [[Conti di Fiandra|Conte delle Fiandre]], [[Conti d'Artois|di Artois]], [[Conti di Hainaut|Hainaut]], [[Conti d'Olanda|Olanda, Zelanda]], Namur e Zutphen
* Signore di Frisia, Salins e Mechelen
 
Titoli personali (cui non corrispondeva un'effettiva sovranità):
* Re di Ungheria, Dalmazia e Croazia
* Margravio del Sacro Romano Impero
* Conte di Asburgo e Kyburgo
* Signore della Marca dei Venedi
 
<ref>''[http://eurulers.altervista.org/austria2.html Austria II. Titles of European hereditary rulers ] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20141006082324/http://eurulers.altervista.org/austria2.html |data=6 ottobre 2014 }}''</ref>
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro| Girolamo | Arnaldi | L'Italia e i suoi invasori | 2004 | Laterza | Bari}}
* {{cita libro| Guido | Gerosa | Carlo V | 1989 | Mondadori | Cles}}
* {{cita libro|autore=Andrew Wheatcroft|titolo=Gli Asburgo|città=Roma|editore=editori Laterza|anno=2002|isbn=88-420-6715-6|sbn=RAV0942260|cid=Wheatcroft, 2002}}
* {{cita libro|autore=Stephan Vajda|titolo=Storia dell'Austria. Mille anni fra Est e Ovest|città=Milano|editore=Bompiani|anno=1986|sbn=CFI0030268|cid=Vajda, 1986}}
* {{cita libro| Mario |Genesi|"Una chanson epitalamica negli arazzi cinquecenteschi delle nozze di Massimiliano d'Asburgo e Maria di Burgundia della Pinacoteca del Collegio Alberoni di Piacenza", in "Strenna Piacentina 2010"|Piacenza|TEP di Concari e Zilocchi }}
* {{Cita libro|autore=Julia Mary Cartwright|traduttore=A. G. C.|titolo=Beatrice d'Este, Duchessa di Milano|anno=1945|editore=Edizioni Cenobio|città=Milano|cid=Cartwright}}
* {{Cita libro|autore=Marin Sanudo|titolo=I diarii di Marino Sanuto: (MCCCCXCVI-MDXXXIII) dall'autografo Marciano ital. cl. VII codd. CDXIX-CDLXXVII|url=https://www.google.it/books/edition/I_diarii_di_Marino_Sanuto/DWxKAAAAYAAJ?hl=it&gbpv=0|anno=1879|editore=F. Visentini|volume=1|cid=Sanudo, Diarii}}
 
== Voci correlate ==
* [[Rinascimento tedesco]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q=Massimiliano I d'Asburgo}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web | url=http://www.melegnano.net/memorie/memorie007y.htm | titolo=Breve biografia di Massimiliano I }}
* {{cita web|https://www.academia.edu/9774956/Recensione_di_Roberto_Borgia_2014_al_volume_Nel_segno_della_Sibilla_Tiburtina_di_Erminio_Morenghi|Massimiliano I e la Sibilla Tiburtina}}
{{Box successione
|tipologia = titolo nobiliare
|carica = [[Paesi Bassi borgognoni|Duca di Borgogna e Brabante, Conte delle Fiandre]]<br />[[Conti della Franca Contea di Borgogna|Conte Palatino di Borgogna]]
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{{Box successione
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{{Box successione
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{{Box successione
|tipologia = regnante
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}}
{{Re d'Italia}}{{Controllo di autorità}}
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