Statuta Revarum Civitatis Ast: differenze tra le versioni

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|titoloorig = Statuta Revarum Civitatis Ast per ordinem alphabeti
|titoloalfa =
|autore = Francesco Garrone
|immagine = Statuta Revarum Civitatis Ast.jpg
|annoorig = 15341377
|genere = [[Documento]]
|sottogenere = [[storico]]
|lingua = la
}}
Gli '''''Statuta Revarum Civitatis Ast''''' sono importanti documenti storici risalenti al XIV secolo di legislazione comunale della [[Contea_di_Asti_Contea di Asti (Età_basso_medioevaleetà bassomedievale)|Contea di Asti]]. Oltre a due copie presenti nell'[[Archivio storico]] di [[Asti]], provenienti dal fondo documentale degli archivi di [[Parigi]] (dove furono conservati fino al 1951) e restituiti successivamente all'Italia a seguito di accordi internazionali, esiste un'edizione cinquecentesca pubblicata ad Asti nel 1534 da [[Francesco Garrone]]<ref>[http{{Cita libro|nome=Vincenzo|cognome=Malacarne|titolo=Delle opere de'medici, e de'cerusici che nacquero o fiorirono prima del secolo XVI negli stati della real casa di Savoja|url=https://books.google.it/books?id=RiNAAAAAcAAJ&pg=PA20&lpg|accesso=PA20&dq2021-09-26|data=statuta+revarum+civitatis&source1789|editore=bl&ots=ajIW6804yL&sig=bPcJgUtK_ceeJx1OEcPXSGgqA_M&hlStamperia reale|lingua=it&ei|p=DZTpS7GtMcKgsQb62ZHjCQ&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=4&ved=0CCUQ6AEwAw#v=onepage&q=statuta%20revarum%20civitatis&f=false]20}}</ref> di [[Livorno Ferraris]]. Esse sono le uniche redazioni complete attualmente conosciute di questo importante documento di legislazione comunale.
[[Immagine:Statuta Revarum Civitatis Ast.jpg|thumb|upright|220px|Statuta Revarum Civitatis Ast]]
 
Gli '''Statuta Revarum Civitatis Ast''' sono importanti documenti storici risalenti al XIV secolo di legislazione comunale della [[Contea_di_Asti_(Età_basso_medioevale)|Contea di Asti]]. Oltre a due copie presenti nell'Archivio storico di Asti, provenienti dal fondo documentale degli archivi di Parigi (dove furono conservati fino al 1951) e restituiti successivamente all'Italia a seguito di accordi internazionali, esiste un'edizione cinquecentesca pubblicata ad Asti nel 1534 da Francesco Garrone<ref>[http://books.google.it/books?id=RiNAAAAAcAAJ&pg=PA20&lpg=PA20&dq=statuta+revarum+civitatis&source=bl&ots=ajIW6804yL&sig=bPcJgUtK_ceeJx1OEcPXSGgqA_M&hl=it&ei=DZTpS7GtMcKgsQb62ZHjCQ&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=4&ved=0CCUQ6AEwAw#v=onepage&q=statuta%20revarum%20civitatis&f=false]</ref>. Esse sono le uniche redazioni complete attualmente conosciute di questo importante documento di legislazione comunale.
==Contenuto==
La parola latina "''reva''" aveva il significato di ''[[gabella]]''<ref>{{Cita libro|titolo=Mémoires de l'Académie impériale des sciences, littérature et beaux-arts de Turin|url=https://books.google.it/books?id=UVnDXOOGF5wC&pg=PA640&hl=it|accesso=2021-09-26|data=1809|editore=Imprimerie de l'Académie impériale des sciences|lingua=it|p=640}}</ref>, ossia sostanzialmente il documento conteneva gli elementi di diritto tributario dell'epoca, e nella fattispecie importanti riferimenti alle tasse indirette sugli scambi e sui consumi di merci nel territorio di Asti.
 
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
*Elio Arleri, ''Gabelle e dazi in Asti nel medioevo, versione degli Statuta Revarum Civitatis Ast''
*G. G. Fissore, ''I conti della contea d'Asti: una proposta ed un'occasione per la storiografia astigiana'', in Archivi e cultura in Asti, Asti 1971, pp. 91-115.
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