Matteo Ricci: differenze tra le versioni

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|Immagine = Riccistanding.jpg
|Didascalia = Miniatura raffigurante Matteo Ricci con indosso [[Hanfu|tradizionali vesti cinesi]]
}} È stato proclamato [[Servo di Dio]] il 19 aprile [[1984]] da [[papa Giovanni Paolo II]], mentre il 17 dicembre [[2022]] gli viene attribuito il titolo di [[Venerabile]] da [[papa Francesco]].<ref> https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2022/12/17/0941/01984.html</ref>
 
Vissuto al tempo della [[dinastia Ming]], Padre Matteo Ricci ha impresso un forte impulso all'azione evangelizzatrice ed è riconosciuto come uno dei più grandi missionari della Cina. Il suo nome in [[lingua mandarina]] era ''Lì Mǎdòu'' (cinese tradizionale: {{lang|zh-tw|利瑪竇}}, cinese semplificato: 利玛窦), dalla traslitterazione delle proprie iniziali nei suoni cinesi {{CitazioneSenza necessariafonte|, mentre nella cerchia dei mandarini ricevette il titolo onorifico}} di ''Studioso confuciano del grande Occidente'' ({{cinese|t=泰西儒士|p=''Tàixī Rúshì''}}).
 
== La vita ==
=== Dalla nascita al 1582 ===
NacqueMatteo inRicci unanacque famiglia nobile dia Macerata, inall'epoca unaparte regionedello in[[Stato cuiPontificio]], in quegliseno anniad visserouna personefamiglia capacinobile. diI coniugaregenitori fedeerano Giovanni Battista Ricci, [[speziale]], e umanesimoGiovanna Angiolelli.<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/matteo-ricci_(Dizionario-Biografico)/|titolo=RICCI, Matteo - Enciclopedia|sito=Treccani|accesso=2025-07-14}}</ref> Fin da bambino sognavamanifestò l'intenzione di andarerecarsi un giorno in [[Cina]], terra di cui aveva letto nell'opera di [[Marco Polo]] eed in quella del francescano [[Odorico da Pordenone]]. inIn cuiquest'ultima aveva trovato il racconto, tradel l'altroritrovamento, del ritrovamentoavvenuto nel 1326, dei corpi dei [[Tommaso da Tolentino|quattro frati martiri di Thane]], uccisi nel 1321<ref>{{cita news | url = https://www.ilcattolico.it/rassegna-stampa-cattolica/formazione-e-catechesi/le-radici-francescane-della-missione-in-cina-di-matteo-ricci.html |titolo=Le radici francescane della missione in Cina di Matteo Ricci| accesso = 4 giugno 2023}}</ref>. Il loro martirio contribuì ad alimentare il suo desiderio, maturato successivamente, di intraprendere la via della missione per testimoniare [[Cristo]].
 
Iniziò gli studi nel 1561 nel Collegio dei Gesuiti della città natale. Nel 1568, all'età di 16 anni, fu inviato dal padre a Roma per studiare giurisprudenza al [[Collegio Romano]]. Attratto dagli ideali e dalle attività dei Gesuiti, entrònel 1571, a 19 anni, entrò nella Compagnia di Gesù nelcon 1571professione apresso la [[chiesa di Sant'Andrea al Quirinale]]. Si dedicò poi a studi scientifici ed in particolare ad all'astronomia, alla matematica, alla geografia eed alla cosmologia sotto la guida di diversi maestri, tra i quali il tedesco padre [[Cristoforo Clavio]] e padre [[Alessandro Valignano]] da [[Chieti]]. Sotto l'influsso di quest'ultimo maturò la decisione di dedicarsi ad attività missionarie.
 
Nel 1573 padre [[Alessandro Valignano]] venne nominato ''"Visitatore"'' delle missioni delle Indie Orientali, praticamente(che inall'epoca tuttacomprendevano praticamente l'Asia intera), concarica che gli conferì poteri vastissimi ein quanto diretta emanazione del Superiore Generale dei gesuiti. Poco prima, nel 1571, Ricci era stato testimone della cruenta [[battaglia di Lepanto]]. Nel 1577 si trasferì a [[Coimbra]], in [[Portogallo]], per prepararsi alladeguatamente ad intraprendere l'apostolato in Asia;. nelNel marzo 1578, in ottemperanza delle strategie del Visitatorepadre visitatore, salpò da [[Lisbona]] per l'[[India]] assieme ad conaltri 14 confratelli. Il 13 settembre giunse a [[Goa]], avamposto portoghese sulla costa indiana. Qui trascorre alcuni anni, insegnando materie umanistiche nelle scuole della Compagnia. Nel 1580 fu ordinato sacerdote a [[Kochi]] (India), dove celebrò la prima messa il 26 luglio.
 
Nel frattempo, nel 1580, Valignano riuscì ad ottenere la gestione del porto di [[Nagasaki]] che trasformò da porticciolo di pescatori in porto commerciale in grado di far concorrenza a Macaoquelli eddi a[[Macao]] e [[Goa]]. I proventi derivati da queste attività gli consentirono di sviluppareaprire leulteriori missioni in tutta l'Asia. Infatti nel 1582, su sua espressa richiesta, Matteo Ricci lasciò l'India e partì a 30 anni peralla volta ladella Cina, paese nel quale i Gesuiti, fin dalla fondazione dell'ordine nel 1534, desideravano recarsi per fondare nuove missioni. Il pianoprogetto per le Missionimissioni gesuite in Cina era stato preparato dal Valignano nel 1578, con apposite istruzioni scritte al padre provinciale di [[Macao]].
 
=== La missione in Cina ===
[[File:Kunyu Wanguo Quantu (坤輿萬國全圖).jpg|thumb|upright=2.5|''[[Carta geografica completa di tutti i regni del mondo]]'', la cui prima edizione risale al [[1602]]]]
 
Il 7 agosto [[1582]], dopo due mesi di viaggio, Ricci sbarcò a [[Macao]] con il confratello [[Michele Ruggieri]] e visse inizialmente nella Cina meridionale, essendo il resto del paese ancora proibito agli stranieri. Qui, indossati gli abiti dida [[bonzo]], si dedicò all'apprendimento della lingua e dei costumi cinesi e produsse la prima edizione della sua opera cartografica, intitolata ''[[Carta geografica completa di tutti i regni del mondo|Grande mappa dei diecimila Paesi]]'', che univa le conoscenze geografiche dei cinesi a quelle degli occidentali.
 
Matteo Ricci impiegò 18 anni prima di riuscire a stabilirsi nella capitale imperiale [[Pechino]]. In questo periodo fondò cinque residenze missionarie dei gesuiti in Cina.
 
Il 10 settembre [[1583]] Ricci, edsempre ilcol confratello [[Michele Ruggieri]], ottenneroottenne dalle autorità cinesi il permesso di stabilirsi a Shao-ch'ing ([[Zhaoqing]]), ad ovest di [[Canton]], sede del viceré del Kwantung e Kwansi, dove operòpoté vestitocontinuare dala propria opera missionaria, integrandosi con le usanze bonzolocali. Seguendo la via teorica tracciata dal suo maestro e superiore padre [[Alessandro Valignano]], «Farsi cinese con i cinesi» diventò presto il suo motto. Ottenne anche il permesso di costruire una chiesa in loco, edificio che venne edificatacostruito innel corso di due anni.
 
Nel [[1588]] Valignano, scontento dell'impostazione didata dal Ruggieri alla missione - (sua era stata l'idea non fruttuosa di vestirsi da bonzi -) decise di allontanarlo dalla Cina lasciando la gestione della missione al solo Ricci, epreferendo loinvece inviòinviare il Ruggieri dal Papa per sollecitare la predisposizione di una ambasceria in Cina. Ricevette dal pontefice esito negativo. Ruggieri si ritirò in Italia finodove rimase sino alla sua morte.
 
Nel [[1589]] Matteo Ricci si trasferì a [[Shaoguan|Shao-Chou]], dove entrò in stretta amicizia con lo studioso confuciano [[Qu Taisu]] (Chu T'ai‑su); gli insegnò le nozioni basilari della [[matematica]] e gli mostrò un'invenzione tipicamente occidentale come l'[[orologio]]. Qu Taisu gli consigliò a sua volta di abbandonare le vesti da bonzo buddista e di adottare quelle dello studioso cinese. Questo gli valse la possibilità di entrare nei circoli dei mandarini, gli alti funzionari imperiali. In questo periodo egli perfezionò la lingua e riuscì a conoscere in profondità le culture del mondo cinese. Qui costruì la sua seconda chiesa, in stile locale.
 
Nel [[1592]] Ricci fu convocato a Macao da padre Valignano. I due religiosi discussero per due mesi sul criterio di "adattamento" che fosse il più confacente possibile alla cultura ed al carattere dei cinesi. Al termine, Valignano consegnò a Ricci la conseguente direttiva missionaria.
[[File:Ricci Guangqi 2.jpg|thumb|Ricci e [[Xu Guangqi]] in una illustrazione del [[1670]]]]
Nel [[1593]] padre Alessandro Valignano approvò le metodologie d'apostolato del Ricci, mutuate ed adattate dalle sue proprie teorie già applicate in Giappone, e lo spronò a recarsi a Pechino. Così, mentre, nel [[1594]], Valignano fondava a [[Macao]] il "Collegio", centro per tutti i missionari di stanza in Cina ed in Giappone, la prima Università dell'Asia orientale, Ricci ed i suoi confratelli dismisero definitivamente gli abiti da bonzi buddisti, presero nomi cinesi (Li Ma Tou dove Li sta per l'iniziale del cognome Ri e Ma Tou come suono più vicino a "Matteo") e scelsero di apparire come letterati confuciani, lasciandosi crescere barba e capelli e facendosi portare in [[portantina]] da tre servi. In questo contesto Ricci ebbe la grande intuizione di identificare il cristianesimo come il naturale sviluppo del confucianesimo iniziale, da un lato facendo intendere che il cristianesimo era una pianta già seminata in oriente e non trapiantata da stranieri, dall'altro spazzando via in tal modo le sovrastrutture "filosofico-teologiche" confuciane più recenti che sarebbero andate in contrasto col catechismo. Queste innovazioni, pur tra le vivaci proteste di domenicani e francescani che stigmatizzavano, tra l'altro, l'eccessivo lusso ostentato, ricevettero il consenso del padre generale della Compagnia di Gesù, [[Claudio Acquaviva]], e di [[papa Clemente VIII]].
 
Nel [[1595]] Ricci progettò di recarsi a [[Nanchino]] e Pechino, partì il 18 aprile al seguito di un gran Mandarino che si recava in queste due città, ma fu fermato poco dopo l'inizio del viaggio. Il 28 giugno si stabilì a [[Nanchang]] (circa 1.460 &nbsp;km da Pechino), capoluogo del [[Jiangxi]], fondandovi la terza residenza. A Nanchang, su richiesta del Principe di Kienan, raccolse e tradusse in cinese i ''Detti dei nostri filosofi e dei nostri santi sull'amicizia'': fu la prima opera scritta in cinese da Ricci, primo [[sinologia|sinologo]] europeo [<sup>richiede citazione, intanto ci sono anche Martín de Rada e Juan Cobo un po' prima</sup>]. Compose inoltre il ''Palazzo della memoria'', un trattato di [[mnemotecnica]] che riscosse un grande successo.
Nel [[1593]] padre Alessandro Valignano approvò le metodologie d'apostolato di Ricci, mutuate ed adattate dalle sue proprie teorie già applicate in Giappone, e lo spronò a recarsi a Pechino.
 
Nel [[1597]] Ricci fu nominato Superiore della Missione di Cina. Al seguito del Ministro dei Riti, che intendeva fargli riformare il calendario cinese, il 25 giugno [[1598]] Ricci lasciò Nanchang alla volta di Nanchino (circa 1.000&nbsp;km da Pechino). Ritornato a Nanchino il 6 febbraio [[1599]], decise di fondare in quella città un'altra residenza. Ricci perfezionò il dizionarietto portoghese-cinese su cui lavorava da anni (fu il primo lavoro sinologico del genere) annotando toni e consonanti aspirate. Completò anche una parafrasi latina dei "Quattro libri" confuciani (四书) e tracciò tre carte geografiche del mondo in lingua cinese: la prima suscitò stupore e indignazione nei suoi interlocutori cinesi, perché Ricci - seguendo la tradizione cartografica occidentale - aveva posizionato l'Europa al centro del planisfero lasciando la Cina vicino al margine destro, il che appariva inaccettabile perché il nome stesso dell'Impero significa «Regno di Mezzo»; per evitare incomprensioni, nelle carte successive Ricci si sforzò di porre sempre la Cina al centro del planisfero. Egli introdusse inoltre nella cultura cinese i primi elementi di [[geometria euclidea]]. Il mandarino Wan Pan fu incuriosito dall'opera di Ricci, in particolare dagli orologi, e lo invitò alla sua corte, a Nanchino.
Così, mentre, nel [[1594]], Valignano fondava a [[Macao]] il "Collegio", centro per tutti i missionari di stanza in Cina ed in Giappone, la prima Università dell'Asia orientale, Ricci ed i suoi confratelli dismisero definitivamente gli abiti da bonzi buddisti, presero nomi cinesi (Li Ma Tou dove Li sta per l'iniziale del cognome Ri e Ma Tou come suono più vicino a "Matteo") e scelsero di apparire come letterati confuciani, lasciandosi crescere barba e capelli e facendosi portare in [[portantina]] da tre servi. In questo contesto Ricci ebbe la grande intuizione di identificare il cristianesimo come il naturale sviluppo del confucianesimo iniziale, da un lato facendo intendere che il cristianesimo era una pianta già seminata in oriente e non trapiantata da stranieri, dall'altro spazzando via in tal modo le sovrastrutture "filosofico-teologiche" confuciane più recenti che sarebbero andate in contrasto col catechismo. Queste innovazioni, pur tra le vivaci proteste di domenicani e francescani che stigmatizzavano, tra l'altro, l'eccessivo lusso ostentato, ricevettero il consenso del padre generale della Compagnia di Gesù, [[Claudio Acquaviva]], e di [[papa Clemente VIII]].
 
Nel [[1595]] Ricci progettò di recarsi a [[Nanchino]] e Pechino, partì il 18 aprile al seguito di un gran Mandarino che si recava in queste due città, ma fu fermato poco dopo l'inizio del viaggio. Il 28 giugno si stabilì a [[Nanchang]] (circa 1.460 km da Pechino), capoluogo del [[Jiangxi]], fondandovi la terza residenza. A Nanchang, su richiesta del Principe di Kienan, raccolse e tradusse in cinese i ''Detti dei nostri filosofi e dei nostri santi sull'amicizia'': fu la prima opera scritta in cinese da Ricci, primo [[sinologia|sinologo]] europeo [<sup>richiede citazione, intanto ci sono anche Martín de Rada e Juan Cobo un po' prima</sup>]. Compose inoltre il ''Palazzo della memoria'', un trattato di [[mnemotecnica]] che riscosse un grande successo.
 
Nel [[1597]] Ricci fu nominato Superiore della Missione di Cina.
 
Al seguito del Ministro dei Riti, che intendeva fargli riformare il calendario cinese, il 25 giugno [[1598]] Ricci lasciò Nanchang alla volta di Nanchino (circa 1.000&nbsp;km da Pechino). Ritornato a Nanchino il 6 febbraio [[1599]], decise di fondare in quella città un'altra residenza. Ricci perfezionò il dizionarietto portoghese-cinese su cui lavorava da anni (fu il primo lavoro sinologico del genere) annotando toni e consonanti aspirate. Completò anche una parafrasi latina dei "Quattro libri" confuciani (四书) e tracciò tre carte geografiche del mondo in lingua cinese: la prima suscitò stupore e indignazione nei suoi interlocutori cinesi, perché Ricci - seguendo la tradizione cartografica occidentale - aveva posizionato l'Europa al centro del planisfero lasciando la Cina vicino al margine destro, il che appariva inaccettabile perché il nome stesso dell'Impero significa «Regno di Mezzo»; per evitare incomprensioni, nelle carte successive Ricci si sforzò di porre sempre la Cina al centro del planisfero. Egli introdusse inoltre nella cultura cinese i primi elementi di [[geometria euclidea]]. Il mandarino Wan Pan fu incuriosito dall'opera di Ricci, in particolare dagli orologi, e lo invitò alla sua corte, a Nanchino.
 
[[File:Ricci Guangqi 2.jpg|thumb|Ricci e [[Xu Guangqi]] in una illustrazione del [[1670]]]]
 
La sua azione missionaria nel territorio [[Cina|cinese]] negli anni che vanno dal [[1582]] fino alla sua morte (nel [[1610]]), ha segnato la ripresa del [[cattolicesimo]] cinese in concomitanza con tanti altri missionari non solo gesuiti ma anche francescani e domenicani, dopo un lungo silenzio che durava dal [[XIII secolo]]. L'ultima presenza cattolica in Cina può essere considerata la missione del francescano [[Giovanni da Montecorvino]]<ref>([[1247]]-[[1328]]), Frate Minore, primo vescovo di Khanbalik, l'odierna [[Pechino]], inviato alla corte del [[Gran Khan]] del [[Catai|Cathay]] dal [[Papa Nicolò IV]] nel [[1288]]. Cfr. Giuseppe Buffon, ''Khanbaliq. Profili storiografici intorno al cristianesimo in Cina dal medioevo all'età contemporanea (XIII-XIX sec.)'', Ed. Antonianum, Roma 2014</ref>.
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|contenuto = Matteo Ricci ebbe così a descrivere, in una missiva del [[1606]] al Superiore Generale, la dipartita di padre Valignano: «Quest'anno, oltre agli altri travagli che mai ce ne mancano, avessimo questo molto grande della morte del padre Valignano padre di questa missione, con la perdita del quale restassimo come orfani, e non so con che Vostra Paternità ce la possa ristorare (...) fu notato da tutti aver Iddio permesso che questo regno non potesse godere dell'aiuto di due grandi servi di Iddio, il Beato padre Francesco Saverio et il padre Alessandro Valignano, che desiderarono tanto entrare in questo regno per il bene di tante anime, et ambedue morirono alla porta di esso senza potere porre in opera il loro desiderio».
 
Il suo debito verso il defunto risaliva al [[1582]], quando padre [[Alessandro Valignano]] aveva scritto il saggio "Il cerimoniale per i missionari del Giappone", sostituito dieci anni dopo dal "Libro delle Regole" dello stesso Valignano, che furono le basi teoriche del metodo dell{{'}}''[[inculturazione]]'' e dell{{'}}''adattamento'' utilizzato e sviluppato da tutti i missionari dell'epoca in Asia, a partire da Matteo Ricci.
Gli studi condussero Matteo Ricci ad approfondire i concetti di ''inculturazione'' e ''adattamento'', già teorizzati, ed applicati in India e Giappone, ed in maniera ben diversa tra i due posti, dal Valignano. Analogamente, alle prese con il problema di creare un ponte tra due culture lontane, Ricci ritenne che la [[filosofia greca]] fosse quella più vicina al confucianesimo e perciò in grado di aprire le porte del continente asiatico al cristianesimo<ref>Michela Catto, ''L’ateismo dei cinesi in Matteo Ricci e Niccolò Longobardo. La strategia missionaria della Compagnia di Gesù in Cina'', Giornale di storia, 18 (2015).</ref>. Valignano si rese conto che l'approccio "ponte" del buddismo, adottato da padre Ruggieri nel presentarsi e nel redigere il catechismo in cinese, non avrebbe avuto buoni risultati sia per la scarsa autorevolezza dei bonzi in quel periodo storico, sia perché ricordava l'analogo fallimento di padre Francesco Saverio in Giappone, scambiato per l'esponente di una nuova setta buddista indiana.
Valignano esonerò di fatto Ruggieri ed ordinò a Matteo Ricci di rifarsi al Confucianesimo cinese: da ciò Ricci trasse il mandato a redigere un nuovo catechismo.<br>
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=== Alla corte dell'imperatore ===
[[File:AlessandroValignano.jpg|thumb|left|Padre Alessandro Valignano]]
Nel [[1600]] Ricci ritentò la strada per [[Pechino]] rivolgendosi direttamente all'imperatore [[Wanli|Wan Li]] (万历, [[niánhào|altro nome]] dell'imperatore Shénzōng 神宗, regnante 1572-1620). In una missiva il gesuita menzionava l'amicizia con la Cina ed esprimeva ammirazione per la sua straordinaria cultura. L'imperatore rispose con un editto che ordinava al gesuita di recarsi a Pechino e di presentarsi con dei doni. Ricci si imbarcò e risalì per oltre 600 chilometri il [[Gran Canale|Canale Imperiale]], ma appena arrivato fu fatto prigioniero da Ma Tang, uno dei più potenti eunuchi di corte; dopo sei mesi, nel gennaio 1601, aiutato da mandarini amici, venne ospitato nel Palazzo degli Stranieri.
 
Il 24 gennaio [[1601]] Ricci fece il suo ingresso a [[Pechino]]. Tre giorni dopo, ammesso a corte, Ricci offrì alcuni quadri raffiguranti il Salvatore, la Madonna e San Giovanni, assieme ad altri doni di vario genere. Ricci fu così ricevuto a Corte (anche se non fu presentato all'imperatore) ed ottenne il permesso di trasferirsi nella capitale. Nel [[1602]] fu inaugurata la prima missione cattolica a Pechino. In poco tempo Ricci divenne amico delle élite del Paese ed ebbe licenza di celebrare la messa in pubblico. Altri 40 padri gesuiti si unirono a lui.
 
Padre Matteo Ricci introdusse nella cultura cinese i primi elementi di [[geometria euclidea]], di [[geografia]] e di [[astronomia]] con l'uso del [[sestante]], traducendo, assieme a [[Xu Guangqi]] (mandarino convertito al cattolicesimo) i primi sei libri degli ''[[Elementi (Euclide)|Elementi]]'' di [[Euclide]]<ref>Michela Fontana, ''Matteo Ricci: A Jesuit in the Ming Court'', Rowman & Littlefield, 2011, 1442205865, 978-1-4422-0586-4, 978-1-4422-0588-8, 1442205881.</ref>. Nel [[1603]] avviò la polemica antibuddhista pubblicando il ''Tiānzhǔ shíyì'' (天主實義, «Il vero significato del Signore del cielo») dove accusava di "arroganza" il [[Buddha Shakyamuni]] fondatore del [[Buddhismo]]<ref>Beverley Foulks (Harvard University, Ph.D. Candidate). "Duplicitous Thieves: Ouyi Zhixu's Criticism of Jesuit Missionaries in Late Imperial China", ''Chung-Hwa Buddhist Journal'', 2008, 21, pp. 55-75)</ref>. Questa pubblicazione provocò la reazione di intellettuali e monaci buddhisti, come Yúnqī [[Zhū Hóng]] (雲棲祩宏, 1535-1615) e Ŏuyì [[Zhìxù]] (蕅益智旭, 1599–1655), che a loro volta pubblicarono studi critici e polemici nei confronti del Cristianesimo.<br>
 
Nel [[1604]] padre Alessandro Valignano distaccò la provincia della Cina da quella di Macao nominando Matteo Ricci Superiore Provinciale della Cina.
[[File:AlessandroValignano.jpg|thumb|left|Padre Alessandro Valignano]]
Nel [[1606]] i tempi erano maturi per l'arrivo del Visitatore, padre [[Alessandro Valignano]], nelle missioni cinesi fino a Pechino, ma pochi giorni prima della partenza da Macao, Valignano morì. Lasciò in eredità, in Giappone, 150000 cattolici, oltre duecento chiese, scuole, seminari, una tipografia e seicento tra presbiteri ed accoliti oltre al Collegio dei Gesuiti di Macao, primo ateneo dell'estremo oriente.<br>
Matteo Ricci diventò così la più elevata personalità gesuita in Asia, con l'eccezione di padre Francisco Cabral che, per la sola India, aveva già sostituito Valignano nel ruolo sia di padre Provinciale che di Visitatore.
 
Nel [[1606]] i tempi erano maturi per l'arrivo del Visitatore, padre [[Alessandro Valignano]], nelle missioni cinesi fino a Pechino, ma pochi giorni prima della partenza da Macao, Valignano morì. Lasciò in eredità, in Giappone, 150000 cattolici, oltre duecento chiese, scuole, seminari, una tipografia e seicento tra presbiteri ed accoliti oltre al Collegio dei Gesuiti di Macao, primo ateneo dell'estremo oriente.<br> Matteo Ricci diventò così la più elevata personalità gesuita in Asia, con l'eccezione di padre Francisco Cabral che, per la sola India, aveva già sostituito Valignano nel ruolo sia di padre Provinciale che di Visitatore.
Nel [[1609]] fondò la Confraternita della Madre di Dio e dette inizio ai lavori della prima chiesa pubblica di Pechino.<br /> La sua autorità e il suo prestigio sociale divennero tali che la madre dell'imperatore e numerose dame di corte si convertirono alla fede cattolica.<br>
 
Nel [[1609]] fondò la Confraternita della Madre di Dio e dette inizio ai lavori della prima chiesa pubblica di Pechino. La sua autorità e il suo prestigio sociale divennero tali che la madre dell'imperatore e numerose dame di corte si convertirono alla fede cattolica. L'11 maggio [[1610]], prima che la costruzione fosse terminata, padre Matteo Ricci morì a cinquantotto anni e fu sepolto, grazie all'interessamento del suo stretto collaboratore [[Diego de Pantoja]], nel giardino di Shal a Pechino, ove riposa tuttora. Se eccettuiamo Padre Alessandro Valignano, sepolto a Macao, all'epoca territorio cinese sotto sovranità portoghese, Matteo Ricci fu il primo straniero europeo, non diplomatico, ad essere sepolto in Cina. Nella sua vita aveva [[Conversione religiosa|convertito]], direttamente o indirettamente, tremila persone.
 
Dopo la sua morte i suoi contributi vennero pienamente riconosciuti dall'imperatore Wanli e le sue spoglie vennero sepolte nel [[cimitero]] di Zhalan, in un terreno che oggi costituisce il parco della Scuola di Amministrazione di Pechino.
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[[File:Tomb of Matteo Ricci.jpg|thumb|Tomba di Ricci nel cortile posteriore del Collegio Amministrativo di Pechino]]
Nel [[1607]] Ricci, insieme con il matematico cinese convertito Xu Guangqi, tradusse i primi libri degli ''[[Elementi (Euclide)|Elementi]]'' di [[Euclide]] in cinese. Inoltre Ricci si dedicò alla realizzazione di un atlante mondiale in cinese, curando personalmente la traduzione dei nomi europei nella lingua locale. Molti dei nomi da lui coniati sono usati tutt'oggi in Cina. Ricci, inoltre, introdusse in [[Europa]] molti aspetti della civiltà cinese, presentandoli in genere sotto una luce favorevole. In ciò ebbe un ruolo importante l'opera del gesuita fiammingo [[Nicolas Trigault]], che tradusse in latino i suoi diari di viaggio, fornendo una versione ancora più idealizzata della classe dirigente cinese.
 
== Riconoscimenti ==
Gli è stato dedicato un [[Cratere meteoritico|cratere]] [[luna]]re di 71&nbsp;km di diametro<ref>{{en}} [http://planetarynames.wr.usgs.gov/jsp/FeatureNameDetail.jsp?feature=65192 Moon: Riccius]</ref>.
 
== Celebrazioni di Matteo Ricci dal XX al XXI secolo ==
 
* Alla fine degli anni settanta del [[XX secolo]] il personaggio di Matteo Ricci uscì come argomento nell'esame di stato del paese asiatico.
* La rivista «[[Life (rivista)|Life]]» ha posto Matteo Ricci fra le cento personalità più importanti del [[secondo millennio]].
* Il 19 aprile [[1984]] l'allora [[Diocesi di Macerata|vescovo di Macerata]] [[Francesco Tarcisio Carboni]] ha aperto la sua causa di beatificazione.
* Sulle mura della [[Città imperiale]] di Pechino sorge ancora oggi l'[[osservatorio imperiale di Pechino|osservatorio astronomico]] intitolato a Matteo Ricci, che contiene strumenti astronomici degli inizi del Seicento, alcuni dei quali disegnati dallo stesso Padre gesuita.
* L'effigie di Matteo Ricci, unico occidentale insieme ad un altro italiano, [[Marco Polo]], compare nel fregio in marmi policromi che racconta la storia cinese all'interno del ''Millennium Centre'' di [[Pechino]], sede delle riunioni ai massimi livelli del [[Partito Comunista Cinese]].
* Il 18 giugno 2009, in preparazione al quarto [[centenario]] della morte di Padre Ricci, è stato presentato in anteprima mondiale in Vaticano il [[documentario|docufiction]] e libro "Matteo Ricci, un gesuita nel regno del Drago" realizzato da [[Gjon Kolndrekaj]]. Per l'occasione, erano presenti, oltre all'arcivescovo [[Claudio Maria Celli]], presidente del [[Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali]], [[Claudio Giuliodori]] [[Diocesi di Macerata|vescovo di Macerata]] e Padre [[Federico Lombardi]], direttore della [[Sala Stampa della Santa Sede]]. Durante la serata è intervenuto e ha preso parola per la prima volta e in zona extraterritoriale vaticana, l'ambasciatore della [[Repubblica Popolare Cinese]] in Italia Sun Yuxi.
* Fino al 24 gennaio 2010 si è tenuta, nel Braccio di Carlo Magno in [[Basilica di San Pietro in Vaticano|Vaticano]], una mostra in ricordo del quarto centenario della morte.
* 2010: mostra al «Museo della Capitale» di [[Pechino]] ''Matteo Ricci. Incontro di civiltà nella Cina dei Ming''.<ref>{{cita news | url = http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/macerata/cultura/2010/02/08/290265-padre_ricci_inaugurata.shtml |titolo=Padre Ricci, inaugurata la mostra a Pechino. "Nuovi amici per le Marche" |editore=[[Il Resto del Carlino]]| data=8 febbraio 2010 | accesso = 19 dicembre 2022 | urlarchivio = https://archive.is/20120717013446/http://www.ilrestodelcarlino.it//macerata/cultura/2010/02/08/290265-padre_ricci_inaugurata.shtml | dataarchivio = 17 luglio 2012 |urlmorto=sì}}</ref>
* Da marzo a giugno 2010, si è tenuta una mostra su Matteo Ricci alla [[Basilica di Santa Teresa|Basilica di Santa Teresa di Lisieux]] in [[Normandia]].
* Nel 2010, in occasione del 400º anniversario dalla morte, il padiglione ITALIA presso la [[Expo 2010|Shanghai World EXPO]] in [[Cina]] ha commissionato allo scultore italiano Dionisio Cimarelli<ref>[https://www.youtube.com/watch?v=v_UgfvPBKtY&list=PL41cpyl0a4nkCeaWWh0tLEkNE2Na6Fs9E Living in China, Italian artist tells his journey] Xinhua Media group (China) 4/8/2017 </ref> la creazione di una scultura monumentale di Matteo Ricci. La scultura successivamente è stata esposta per circa due anni presso l'Ambasciata d’Italia a [[Pechino]]. L'Opera in seguito è stata acquistata dalla [[Regione Marche]], mentre il modello originale è tuttora esposto all'ingresso del Consolato Generale d'Italia a [[Shanghai]]<ref>[http://www.chinadaily.com.cn/life/2010-10/15/content_11413963.htm Servant of God'lives] By Yu Ran (China Daily) Beijing (China) 15-10-2010 </ref>.
 
== Opere ==
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== Intitolazioni ==
Uno dei palazzi che ad [[Ancona]] ospitano gli uffici della Giunta regionale delle [[Marche]] è chiamato "Palazzo Li Madou", il nome cinese di padre Matteo Ricci.{{cn}}
 
== Nei media ==
Il gruppo di musicisti maceratesi OGAM ha dedicato l'album ''Li Ma To'' (1995) proprio a padre Matteo Ricci<ref>{{cita web|url=http://www.jazzitalia.net/Artisti/stefanoconforti.asp#.YoX5M5NBx44|sito= Jazz Italia|titolo=Sergio Conforti}}</ref> ed ha ripercorso il suo cammino fino a [[Pechino]] nel [[1997]].<ref>{{cita web|url=http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1997/04/23/Cronaca/CINA-UN-PULLMAN-SULLE-ORME-DI-PADRE-MATTEO-RICCI_101400.php|titolo=Cina: un pullman sulle orme di padre Matteo Ricci|sito=Adnkronos|data=24 aprile 1997|accesso=19 maggio 2022}}</ref>
 
Nella canzone di [[Franco Battiato]] ''[[La_voce_del_padrone_(album)#Centro_di_gravit%C3%A0_permanente|Centro di gravità permanente]]'' un richiamo indiretto al padre gesuita lo ritroviamo nella strofa "Gesuiti euclidei vestiti come dei bonzi per entrare a corte degli imperatori della dinastia dei Ming".
 
Nel 2020 è stato realizzato un [[docufilm]] in cinese dal Kuangchi Program Service (Kps) dei Gesuiti in stretta collaborazione con la [[China Central Television|China Central TV]] (Cctv), che quattro anni più tardi è stato tradotto in italiano col titolo ''Un confuciano occidentale in Oriente''.<ref>{{Cita web|url=https://www.vaticannews.va/it/chiesa/news/2024-11/matteo-ricci-missionario-gesuita-cina-venola-documentario.html|titolo=L'eredità di padre Matteo Ricci in un docu-film prodotto in Cina - Vatican News|sito=www.vaticannews.va|data=2024-11-14|lingua=it|accesso=2024-11-15}}</ref>
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
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* Michela Fontana, ''Matteo Ricci. Un gesuita alla corte dei Ming'', Milano, Mondadori, 2005
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* Liu, Yu. "Adapting Catholicism to Confucianism: Matteo Ricci's Tianzhu Shiyi." European Legacy 19, no. 1 (February 2014): 43-59.
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* Liu, Y, "The Dubious Choice of an Enemy: The Unprovoked Animosity of Matteo Ricci against Buddhism", European Legacy, 2015, 20, 3, pp.&nbsp;224–238.
* 鄭賢洙, ''A Study on Matteo Ricci's Critique of Emptiness and Nothingness - Centering on De Deo Verax Disputatio''', THE STUDY OF CONFUCIANISM / 2015, p.&nbsp;211.
*Matteo S. J. Ricci, ''Il castello della memoria. La mnemotecnica occidentale e la sua applicazione allo studio dei caratteri cinesi'', a cura di Chiara Piccinini. Prefazione di Alessandra C. Lavagnino, Collana La via della seta, Guerini e Associati, 2016, pp. 168.
 
== Voci correlate ==
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