Guerra d'Italia del 1521-1526: differenze tra le versioni

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== La Francia in difficoltà ==
La sconfitta di Odet portò l'Inghilterra a entrare apertamente nel conflitto. Alla fine di maggio 1522 l'ambasciatore inglese si presentò a Francesco con un ultimatum enumerando tutte le accuse contro la Francia, in particolare quella di sostenere il [[Giovanni Stewart (1481-1536)|duca di Albany]] in [[Scozia]], ma il re negò ogni addebito.<ref>{{Cita|Hackett, 1937|pp. 256-257}}.</ref> Enrico VIII e Carlo V firmarono il [[Trattato di Windsor (1522)|trattato di Windsor]] il 16 giugno 1522. Il trattato delineava un attacco comune degli eserciti inglese e imperiale contro la Francia, con ogni alleato che si impegnava a fornire almeno {{formatnum:40000}} uomini. Carlo accettò di risarcire l'Inghilterra per le pensioni che si sarebbero perse a causa del conflitto con la Francia, di pagare gli ultimi debiti che dovevano essere incamerati e, per sigillare l'alleanza, acconsentì di sposare l'unica figlia di Enrico, [[Maria I d'Inghilterra|Mary]].

Nel mese di luglio gli inglesi attaccarono la [[Bretagna]] e la [[Piccardia]] da [[Calais]]. Francesco non fu in grado di raccogliere fondi per contrapporre una resistenza significativa e i soldati inglesi bruciarono e saccheggiarono le campagne.<ref>{{Cita|Hackett, 1937|pp. 254-255, 257}}.</ref>
 
[[File:Charles III, Duke of Bourbon.jpg|left|thumb|upright|Ritratto immaginario di Carlo III di Borbone, di [[Bernard Gaillot]] (1835). Carlo di Borbone tradì Francesco alleandosi con Carlo V.]]
 
[[Francesco I di Francia|Francesco]] escogitò diversi metodi per raccogliere fondi ma si concentrò su una causa contro Carlo III di Borbone. Il duca di Borbone aveva ricevuto la maggior parte dei suoi possedimenti attraverso il matrimonio con [[Susanna di Borbone]], che era morta poco prima dell'inizio della guerra. [[Luisa di Savoia]], cugina di Susanna e madre del re, insistette sul fatto che i territori in questione dovessero passare a lei a causa della sua più stretta parentela con la defunta. Francesco era sicuro che il sequestro delle terre contese avrebbe migliorato la propria posizione finanziaria in maniera sufficiente per continuare la guerra e cominciò a confiscare alcune porzioni di esse in nome di Luisa. Il Borbone, irritato da questo trattamento e sempre più isolato a corte, cominciò a fare aperture verso [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]] tradendo il re francese.<ref>{{Cita|Hackett, 1937|pp. 260-261}}.</ref><ref>{{Cita|Konstam, 2016|pp. 41-43}}.</ref>
 
Nel [[1523]], la situazione francese crollò in maniera sostanziale. La morte del [[Dogi della Repubblica di Venezia|Doge di Venezia]] [[Antonio Grimani]] portò [[Andrea Gritti]], un veterano della [[guerra della Lega di Cambrai]], al potere a Venezia. Egli iniziò rapidamente i negoziati con l'imperatore e il 29 luglio concluse il trattato di Worms, che tolse la Repubblica di Venezia dalla guerra.<ref>{{Cita|Guicciardini|Vol. IV, pp. 176-186}}.</ref><ref>{{cita|Norwich, 1989|p. 439}}.</ref> Carlo di Borbone continuò la sua schermaglia con Carlo V, offrendo l'inizio di una ribellione contro Francesco in cambio di denaro e di truppe tedesche. Quando [[Francesco I di Francia|Francesco]], che era a conoscenza del complotto, lo chiamò a [[Lione]] nel mese di ottobre, finse una malattia e fuggì a [[città libera e imperiale di Besançon|Besançon]]. Infuriato, Francesco ordinò la cattura e l'esecuzione dei suoi collaboratori ma il duca stesso, dopo aver respinto un'offerta finale di riconciliazione, entrò apertamente al servizio dell'imperatore.<ref>{{Cita|Hackett, 1937|pp. 265-273}}.</ref>
 
Carlo V invase quindi il Sud della Francia dai [[Pirenei]]. Odet difese con successo [[Bayonne]] contro gli spagnoli, ma Carlo riuscì a riprendersi [[Hondarribia|Fuenterrabia]] nel febbraio 1524.<ref>{{cita|Blockmans, 2002|p. 45}}.</ref> Il 18 settembre 1523, nel frattempo, un'enorme forza armata inglese sotto il comando del [[Charles Brandon, I duca di Suffolk|duca di Suffolk]] avanzava in territorio francese da Calais in combinazione con una forza fiammingo-imperiale. I francesi, dispersi dall'attacco imperiale, non furono in grado di resistere e Suffolk avanzò presto oltre il [[Somme (fiume)|fiume Somme]], devastando le campagne e fermandosi a soli 80 chilometri da [[Parigi]].<ref>{{Cita|Hackett, 1937|pp. 265-276}}.</ref> Quando Carlo non riuscì a sostenere l'offensiva inglese, Suffolk non si sentì di rischiare un attacco alla capitale, allontanandosi da Parigi il 30 ottobre e tornando a Calais verso metà dicembre.<ref>{{cita|Gunn, 1986|pp. 631-633}}.</ref>