Canzone di gesta: differenze tra le versioni
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== Coordinate storico-geografiche ==
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La [[cavalleria medievale|cavalleria]], nell'[[Europa]] postcarolingia, aveva assunto un ruolo centrale nella pratica militare, e si era venuta ad identificare, dal punto di vista sociale, con la classe dominante. All'interno di questo stesso ceto si presentavano certamente grandi disparità dal punto di vista economico e sociale, ma il grande proprietario aveva in comune con il semplice armato a cavallo un insieme di valori e di modi di vita, originati dal comune esercizio bellico. Essi, inoltre, si definivano per opposizione rispetto al resto della società: costituivano il gruppo dei ''potentes'' che si opponeva a quello dei ''pauperes'', ovvero gli uomini non abituati alla vita militare e bisognosi di difesa.
Ad una iniziale avversione della [[chiesa cattolica|Chiesa]] verso lo stile di vita praticato dagli uomini d'arme, caratterizzato da continue violenze e prevaricazioni, si sostituì nel corso dell'XI secolo un atteggiamento più conciliante, volto a regolamentare l'attività dei cavalieri e di metterli al servizio della causa cristiana<ref>
Ad essi si cercò di proporre un'etica che indirizzasse la loro attività ad un fine provvidenziale, contemplando la difesa dei più deboli (poveri, orfani, vedove, bambini) e la possibilità di tregue in concomitanza di determinate festività religiose.
Il [[generi letterari|genere letterario]] che si sviluppò insieme a questo cambiamento di mentalità fu la ''chanson de geste'', che, nata nel nord della Francia, si diffuse presto in tutta Europa, incontrando una grandissima fortuna per almeno duecento anni,
A partire da allora, infatti, l'evolversi della [[società cortese]] porterà ad un cambiamento di gusto anche nella letteratura; la maggior attenzione alla profondità psicologica e alle tematiche amorose segnò l'inizio del declino della canzone di gesta e lo sviluppo di nuovi generi, come la [[
== Caratteristiche formali ==
=== Il metro ===
Dal punto di vista [[metrica|metrico]], l'unità fondamentale della canzone di gesta è la
Nei poemi arcaici (in particolare il ''[[Gormont et Isembart]]'') il verso è [[Ottosillabo|l'octosyllabe]] (un novenario italiano o [[
Questa struttura metrica, semplice e variabile, favorisce il fenomeno del
La forma epica si distingue per la sua
=== Le formule ===
L'uso di
L'uso di formule è strettamente legato alla recitazione orale: studiando le zone dove la tradizione epica è ancora vitale o lo è stato fino a tempi recenti (ad esempio la Serbia) gli studiosi [[Albert Lord|Lord]] e [[Milman Parry|Parry]] mostrarono come il cantore di professione sia in grado di improvvisare un poema proprio grazie all'uso di schemi ritmico-sintattici e di formule, a partire da un repertorio di [[trama (narrativa)|trame]].
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== Temi e motivi ==
=== La canzone di gesta e il genere epico ===
La [[Poema epico|poesia epica]], di cui fa parte la canzone di gesta, è un genere diffuso sin da tempi antichissimi, come attestano i poemi [[Omero|omerici]] o l'epica [[Mesopotamia|mesopotamica]] di [[Gilgamesh]], e in uno spazio geografico che giunge fino alle steppe dell'[[Asia Centrale]]
I tratti caratterizzanti dell'epica possono essere così riassunti
* il tema ha pretese di
* l'azione si incentra su uno scontro fra due
* la presenza di un
* la voce dell'autore come individuo non compare quasi per nulla<ref>
* il testo è destinato
* vari elementi formali hanno carattere topico e formulare, consentendo amplificazioni, soppressioni e varianti.
I personaggi presentano una psicologia elementare, vivono passioni primordiali ed agiscono senza dubbi ed incertezze.
=== Concetti principali ===
Una parte essenziale dell'azione della canzone di gesta ruota, solitamente, intorno allo scontro armato. Il motore dell'azione è una campagna di conquista da parte di un re cristiano o la minaccia rappresentata dai Pagani invasori; la trama si configura assai spesso come una serie di battaglie dagli esiti alterni, ma dall'inevitabile finale favorevole ai cristiani.
[[
I
Il sentimento cristiano si accompagna alla netta contrapposizione ideologica bene/male. L'armata dei [[Franchi]], quando contrapposta ai pagani, è identificata con il Bene, mentre l'esercito degli infedeli incarna invariabilmente il Male e l'oscurità. Il concetto è ben riassunto da un celebre verso del ''Roland'': «Paien unt tort e chrestïens unt dreit» (''[[Chanson de Roland]]'', v. 1015).
In realtà, nemici ben peggiore degli infedeli
Dal punto di vista dell'analisi dei
Nonostante la tematica guerriera e la tendenziale assenza di scavo psicologico, la dimensione
Due testi infine sono aperte parodie del genere epico: il breve poema ''[[Audigier]]'' e il più celebre ''[[Pèlerinage de Charlemagne]]''. In quest'ultimo testo, i voti eroici di [[Orlando (paladino)|Rolando]] e Vivien vengono presi in giro nei vanti spropositati ed imprudenti che i paladini di Carlomagno fanno durante la loro trasferta alla corte di [[Costantinopoli]].
== L'organizzazione della materia narrativa ==
Il materiale narrativo delle canzoni di gesta attinge alla cosiddetta
La produzione occupa un periodo di almeno tre secoli; è costituita da settanta-ottanta di canzoni di gesta, per la maggior parte anonime<ref name=StimaNumerica>La stima numerica si trova in Limentani, p. 15, che aggiunge: «il numero va aumentato se si tiene conto anche delle diverse redazioni di parecchie canzoni, che in alcuni casi presentano notevoli varianti anche a livello tematico»</ref>. Esistono inoltre sicure testimonianze di altri testi perduti.
=== Il processo di ciclizzazione ===
Già i contemporanei raggruppavano molte canzoni, secondo l'argomento ed i personaggi, in diversi gruppi o cicli o ''
«N'ot ke III gestes en France la garnie: Dou roi de France est la plus seignorie... Et l'autre apres... Est de Doon a la barbe florie... La tierce geste qui mout fist a proisier Fu de Garin de Monglane le fier»<ref>Citato in Limentani, p. 16.</ref>
Infatti, a partire dalla fine del [[XII secolo]], la materia epica andò incontro ad un processo di
Di un personaggio come Rolando vennero proposte una serie di avventure precedenti la rotta di [[Roncisvalle]] (ad es. nelle canzoni di gesta ''
Questa concezione “genealogica” ebbe tuttavia il suo maggiore sviluppo nel “ciclo” di Guillaume, che risalgono fino al capostipite, Garin de Monglane, trisavolo di Guillaume. [[Madeleine Tyssens|Tyssens]] ha dimostrato come gran parte di queste canzoni siano state concepite ''appositamente'' per entrare a far parte di un ''corpus'' ciclico.
=== I cicli ===
I testi che afferiscono al genere si dividono solitamente in tre cicli principali, il ciclo “del Re”, la cosiddetta
[[
==== Il ciclo del re ====
In esso, il ruolo di protagonista è affidato a [[Carlo Magno]] o a un eroe del suo lignaggio, quasi sempre il nipote [[Orlando (paladino)|Rolando]].
*
* ''[[Berte aus grans piés]]'', che narra le avventure di [[Pipino il Breve|Pipino]] e di Berta, genitori di Carlomagno;
* ''[[Mainet]]'', che tratta delle ''enfances'' di Carlo;
* ''Pèlerinage'' o ''[[Viaggio di Carlomagno in Oriente|Voyage de Charlemagne à Jérusalem et Constantinople]]'', di tono comico.
==== Il ciclo dei Narbonesi o di Guglielmo ====
La gesta comprende ventiquattro componimenti che hanno per teatro il Sud della Francia.
Gli eroi principali della gesta sono il conte Aymeri di Narbona e soprattutto
La gesta è attestata per la prima volta in una breve prosa latina, il Frammento dell'Aia, datato fra 980 e 1030 Questo rifacimento scolastico di un poema in esametri latini descrive l'esercito di Carlo alla difesa di una città, forse da identificarsi con Gerona, assediata dai saraceni. Fra gli uomini di Carlo compaiono molti figli di Aymeri, anche se non figura Guglielmo<ref>
*
* ''[[Girart de Vienne]]''
* ''[[Les Narbonnais]]''
* ''[[Couronnement de Louis]]''
* ''[[Charroi de Nimes]]'', ''[[Prise d'Orange]]'', ''[[Moniage Guillaume]]'' e ''[[Les Enfances Renier]]'' che narrano la biografia di Guillaume, con la monacazione finale.
==== Il ciclo dei “vassalli ribelli” ====
Più che un ciclo unitario, si tratta di un gruppo di canzoni conservate in redazioni degli ultimi anni del [[XII secolo]]. Questa gesta è caratterizzata dallo scarso spazio concesso alla lotta contro i Saraceni, che lascia il campo alla guerra civile fra la monarchia ed i vassalli. Le canzoni oppongono al vassallo, leale servitore, un re (Carlo Martello, Carlomagno, Louis) ingiusto e che non tiene fede ai patti. Il punto di vista dell'autore è sempre dalla parte del vassallo; l'ideologia che permea questa gesta si caratterizza per essere particolarmente cupa e pessimista.
Il rapporto di questo ciclo con la Storia è oggetto di discussione: mancano elementi per stabilire se le canzoni siano una reazione del mondo feudale al rafforzarsi della monarchia francese sotto [[Filippo Augusto]] (post 1180) o se riflettano piuttosto una precedente realtà di disordine e debolezza del potere centrale;
* ''[[Gormont et Isembart]]'', frammento di 661 versi, tra le canzoni più arcaiche per contenuto, stile e metro: come ricordato più sopra, è infatti l'unica canzone in ottonari. La datazione corrente la pone alla fine dell'XI secolo<ref>Mancini, p. 89</ref>
* ''[[Raoul de Cambrai]]'': l'ingiustizia fatta a Raoul da parte del sovrano Louis (come al solito, la mancata assegnazione di un feudo), innesca una serie di conflitti di una violenza che non ha pari in tutta la ''chanson de geste''. Si rompono perfino gli affetti familiari (la madre maledice il figlio).
* ''[[Girart de Roussillon]]'', in provenzale, su cui si veda più oltre;
* ''[[Renaut de Montauban]]'' o ''[[I quattro figli di Aimone|Quatre fils Aymon]]'';
* ''[[Chevalerie Ogier]]'', l'unica in cui tra re e vassallo avviene una riappacificazione;
* le cinque canzoni della gesta dei Lorenesi (''[[Hervis de Mes]]'', ''[[Garin le Loheren]]'', ''[[Gerbert de Mez]]'', ''[[Anseis de Mes]]'' e ''Yon''), che narrano la lotta per quattro generazioni tra Lorenesi e Bordolesi, una vera e propria faida tra famiglie.
==== Ciclo della crociata ====
Solamente la prima e la terza crociata sono stati ambientazioni di canzoni di gesta, l'una per il suo esito vittorioso, l'altra per la caduta di Gerusalemme e la riscossa musulmana, a cui fece seguito, a partire dal [[XIV secolo]], l'avanzata turca.
Sono, secondo l'ordine ciclico, innanzitutto:
* ''[[Naissance du Chevalier au Cygne]]'',
* ''[[Chevalier au Cygne]]'',
* ''[[Fin d'Elias]]'',
* ''[[Enfances Godefroi]]'',
* ''[[Retour de Cornumaran]]''
che trattano, su basi leggendarie e favolose, la storia di Goffredo di Buglione a partire dalla sua infanzia.
Le canzoni sulla prima crociata sono comunque le più importanti e composte per prime:
*''[[Chanson d'Antioche]]'',
*''[[Les Chétifs]]'',
*''[[Chanson de Jérusalem]]'', che narrano episodi della prima crociata, sia reali che tutto inventati.
A cui seguono le [[Continuations de la Chanson de Jérusalem]]: [[Chrétienté Corbaran]], [[Prise d'Acre]], [[Mort Godefroi]], [[Chanson des Res Baudouin]].
Infine vi è il secondo ciclo di crociata: [[Chevalier au Cygne et Godefroid de Bouillon]], [[Baudouin de Sebourc]], [[Batard de Bouillon]]. Una quarta chanson su [[Saladino]] è andata perduta.
Rispetto alle altre chansons, le canzoni di crociata si caratterizzano per un più massiccio intervento divino e miracoloso. L'etica feudale ha un ruolo minore, anche perché sono spesso sulla scena, in modo inedito per il genere, gli strati umili della società.<ref>Mancini, pp. 90-91</ref>
==== Canzoni tardive e influenza del romanzo ====
A partire dal [[XIII secolo]], la mutata atmosfera letteraria porta a nuovi sviluppi nella canzone di gesta:
* in primo luogo, l'utilizzo strutturale del
* su influenza del genere romanzesco, un inedito spazio dato alle
* maggior risalto dato al
* il personaggio si arricchisce di caratteristiche fino ad allora aliene al genere, come tratti non cavallereschi (ad es., Baudoin de Sebourc è un grande seduttore).
Questo interferire di tratti epici e romanzeschi è ben rappresentato dal ''[[Roman d'Alexandre]]'', che, a differenza degli altri romanzi considerati “d'argomento classico”, è formalmente una canzone di gesta. In essa l'eroe, affiancato da dodici eletti, sempre vincitore sul campo ed ucciso solo grazie ad un tradimento, presenta alcuni tratti comuni con Rolando<ref>
Altre canzoni tardive:
* ''[[Floovant]]''
* ''[[Aiol]]''
* ''[[Anseïs de Carthage]]''
* ''[[Tristan de Nanteuil]]''
== La canzone di gesta fuori dal territorio
L'importanza centrale della letteratura oitanica ha fatto sì che anche la canzone di gesta, come il romanzo cavalleresco, incontrassero un'ampia diffusione in altre zone del dominio linguistico romanzo. A fianco di traduzioni e rifacimenti, si svilupparono anche creazioni originali nelle lingue locali, che risentirono dei mutati contesti linguistici, sociali e culturali.
=== L'epica in Provenza ===
Gli studi di [[Paul Meyer (filologo)|Paul Meyer]] hanno definitivamente fatto piazza pulita dell'ipotesi, avanzata da Fauriel, che dietro il ristretto numero di testi epici provenzali si celasse una tradizione epica in [[lingua d'oc]] precedente alla stagione dei [[trovatori]], e di cui la successiva fioritura in lingua oitanica sarebbe stata una filiazione.
I testi in nostro possesso si possono dividere in quattro gruppi:
# Due testi con caratteristiche comuni anche al genere
# Testi di argomento
# Canzoni di gesta di argomento vario (non rolandiano), tra cui ricordiamo il ''Girart de Rossilhó'', canzone di gesta dall'elevato valore artistico, nonché, accanto al ''Raoul de Cambrai'', «una delle opere più rappresentative del Medioevo feudale»<ref>Limentani, p. 30</ref>.
#* Di minore interesse altri testi, come ''Daurel et Beton'', ''Aigar et Maurin'' e il ''Roman de Tersin ou de la Prise d'Arles''.
# Canzoni di gesta su temi di storia contemporanea. Narrano avvenimenti molto vicini nel tempo, tanto da apparentarsi quasi con il genere cronachistico<ref
[[
=== L'epica in Spagna ===
Eccettuate alcune tracce di composizioni epiche, perdute, composte in Catalogna in provenzale (a lungo lingua di cultura della regione), fu in Castiglia che l'epica trovò maggior fioritura, arrivando assai presto dal nord della Francia e trovando sviluppi originali<ref>
Intorno all'epica castigliana si sviluppò tuttavia una prospettiva critica che tendeva ad amplificarne la portata, l'importanza, il numero di testi e l'originalità, giungendo a considerarla uno sviluppo parallelo e più ricco di caratteri originali rispetto agli esiti francesi.
Se già nel medioevo la definizione ''cantar'' significava una composizione poetica avente opzionalmente un accompagnamento musicale, per ''cantar de gesta'' si intese il poema eroico popolare, per lo più anonimo.
Contrariamente a quanto accaduto in Francia, la poesia eroica spagnola spesso non si è conservata, a causa della sua tipologia di lettura, non certo privata, bensì recitata tramite [[giullare|giullari]] che il più delle volte la imparavano a memoria. Solamente grazie alla natura storica delle ''cantar de gesta'', i cantari vennero ripresi spesso dai cronisti per essere inseriti nelle pagine di cronaca, sin dal [[XII secolo]], a partire dalla ''Cronaca del monaco di Silos'' del [[1115]] fino alla più celebre ''Crónica general de España'', composta per volere del re [[Alfonso X]] il Dotto.<ref name="M">"Le Muse", De Agostini, Novara, 1965, Vol. III, pag.44-45</ref>
Dal punto di vista quantitativo, i testi conservati che presentano tematicamente e formalmente caratteristiche epiche sono solamente due quasi completi:
* il ''[[Poema del mio Cid|Cantar de Mio Cid]]'', di poco anteriore al 1200
* le ''[[Mocedades de Rodrigo]]'' ("Le imprese giovanili di Rodrigo"), composto attorno al [[1360]] e quindi uno dei più recenti testo [[epica|epici]] conservati. Il poema è stato scoperto nel [[1846]] a [[Vienna]] e descrive le avventure giovanili del [[El Cid|Cid]] e i suoi scontri con il re di Francia, di Allemagna ed il Papa;
* Il ''[[Cantar de Roncesvalles]]'', che immortala la disperazione di [[Carlo Magno]] di fronte al cadavere di [[Orlando (paladino)|Rolando]]. Di questa opera, scoperta nel [[1916]] è sopravvissuto un frammento di un centinaio di versi di metrica irregolare.
Le caratteristiche peculiari del ''cantares de gesta'' furono:<ref name="M"/>
* Versi irregolari, diversamente dal modello francese, prevalentemente composti da 14 e 16 sillabe;
* Primarietà del realismo e della storicità rispetto alle leggende, contrariamente al modello francese;
* Uso di espressioni che attirano l'attenzione del pubblico;
* Abbondante verbosità;
* Limitazioni del dialogo diretto;
* Uso di esaurienti descrizioni;
* Uso di nomi epici che identificano i protagonisti.
Tracce di altri componimenti si possono trovare nel substrato di molte cronache, spesso prosificazione di originali epici e leggende eroiche, come anche si può immaginare che sottostiano ad alcuni ''romances'', genere successivo e collegato alle cronache in prosa. Tuttavia l'opera di recupero dei poemi riutilizzati e rifusi nella prosa è ovviamente impossibile; in ogni caso, il corpus che risulta è numericamente molto lontano da quello oitanico.
=== L'epica in Italia settentrionale ===
La fase di massima fortuna della letteratura francese in Italia si può collocare all'indomani della crociata anti-albigese: gli scampati alla strage trovarono terreno fertile nella vita delle corti padane nella prima metà del Duecento (marchesi di Monferrato e di Lunigiana; [[Treviso]]; gli [[Estensi]]).
Se l'onomastica e le arti figurative attestano la conoscenza della materia carolingia (e arturiana) fino alle zone più meridionali della penisola già nel XII e forse anche nell'XI secolo
Proprio nell'Italia nordorientale si sviluppò la cosiddetta [[letteratura franco-veneta]], caratterizzata da contenuti epici e da un'inedita veste linguistica: una mescolanza di francese e di dialetto veneto, dovuta al grande prestigio della lingua oitanica unito alla necessità di farsi comprendere dal pubblico locale. Essa produsse numerosi testi originali, il più importante dei quali è certamente l{{'}}''[[Entrée d'Espagne]]'',
Precedente all{{'
Gli studi ad impostazione sociologica degli allievi di Koehler (in particolare il libro di Krauss ''Epica feudale e pubblico borghese'') hanno messo in luce le peculiarità di questa produzione, secondo Krauss da imputarsi alla ben diversa situazione sociale italiana rispetto a quella francese. In Italia, infatti, il feudalesimo non si radicò né si diffuse quanto oltralpe e
== Il dibattito sulle origini ==
La questione delle origini, nonché delle modalità di composizione e di trasmissione delle canzoni
I principali problemi aperti sono due:
# Spiegare il perché dell'intervallo, a volte plurisecolare, tra i fatti cantati ed il testo<ref>
# La svolta negli studi avvenuta intorno al 1950 (vedi sotto) concentrò la discussione soprattutto intorno ad altro nodo, le modalità di composizione e trasmissione. L'alternativa si pone tra concepire la canzone di gesta in due diversi modi di rapporto tra autore ed opera. Il primo caso, quello di una poesia nata “allo scrittoio”, frutto di una cura architetturale e formale da parte di singoli autori, i testi si sarebbero trasmessi in una lunga serie di copie tramite amanuensi, volti a preservare il testo così come l'autore lo aveva concepito. Nella seconda prospettiva, la canzone di gesta è invece il risultato di una
=== Principali orientamenti critici ===
L'interesse degli studiosi per la canzone di gesta si risvegliò nel corso dell'Ottocento. Conobbe, nel corso di un secolo e mezzo, un dibattito particolarmente ricco, che si può dividere in varie scuole.
[[
==== Filone tradizionalista ====
[[Gaston Paris]], nella prima metà dell'Ottocento
[[Pio Rajna]], nelle ''Origini dell'epopea francese'' (1884), pose l'accento sul fatto che le cronache del periodo merovingio presentavano temi narrativi comuni anche all'epica germanica: quei racconti “storici” sarebbero stati in realtà travestimenti di epopee. Le canzoni di gesta, dunque, erano frutto di una “tradizione” (scritta) ininterrotta da collegarsi direttamente con l'antica epopea germanica, dalla quale discendevano attraverso mediazioni delle epoche successive; una di queste, appunto, erano le cronache merovinge<ref>
==== Filone individualista ====
[[Joseph Bédier]], allievo di
In molti casi, era possibile ricostruire dagli accenni interni al poema il santuario intorno a cui si sarebbero sviluppate le leggende. Così l'origine della ''[[Canzone di Rolando]]'' si poteva situare intorno a [[Roncisvalle]], sulla strada per [[Santiago di Compostela]]; il ciclo di Guglielmo intorno al monastero di Gellona, e così via.
Nel caso del Roland, Bédier aggiunse che il poema, così come ci è pervenuto, è sicuramente frutto dell'ingegno di un singolo autore, che ha messo per iscritto una leggenda frutto di una creazione collettiva: di qui il nome di “individualismo” che designa la teoria di Bédier e degli studiosi che attribuiscono le varie canzoni di gesta a singoli autori.
La teoria delle strade di pellegrinaggio incontrò ben presto molti oppositori (tra i primi, [[Ferdinand Lot]]). L'obiezione principale sta nel fatto che nulla impedisce di rovesciare il processo descritto da Bédier: i riferimenti ai santuari e ai pellegrinaggi contenuti nelle canzoni potrebbero essere stati introdotti successivamente, dopo la “clericalizzazione” dell'epica<ref>
==== Oralisti ====
[[Ramón Menéndez Pidal]] (1869-1968), figura centrale della cultura ispanica tra i due secoli, mise in discussione la filiazione dell'epica spagnola dalle ''chansons de geste''
Punto di partenza dello studioso furono le ricerche di due grecisti americani tra gli anni
Nelle ''chansons de geste'' sarebbe dunque possibile ritrovare un repertorio di temi, motivi e formule attraverso i quali il giullare era in grado di ricreare improvvisando.<br>
Gli studiosi, oggi, sono per gran parte nettamente divisi fra “oralisti” e “anti-oralisti”. Nodo della questione è che, se «sull'oralità dell'esecuzione nessuno ha mai avuto dubbi [...] gli studiosi di orientamento individualista hanno recisamente negato che fossero orali la composizione e la trasmissione.»<ref>Mancini, p. 96</ref>
== Note ==
== Bibliografia ==
* ''La canzone di Guglielmo'', a cura di Andrea Fassò, Parma, Pratiche, 1995
* ''La canzone di Orlando'', a cura di Mario Bensi, introduzione di Cesare Segre, Milano, Rizzoli, 2005<sup>7</sup>
* Erich Auerbach, ''La nomina di Orlando a capo della retroguardia nell'esercito franco'', in Id., ''Mimesis. Il realismo nella letteratura occidentale'', 2 voll., Torino, Einaudi, 1956 (ed. originale Bern, 1946), vol. I, pp.
* C. M. Bowra, ''La poesia eroica'', 2 voll., Firenze, La Nuova Italia, 1979 (ed. originale ''Heroic poetry'', London, 1952)
* Erich Koehler, ''Per una teoria materialistica della letteratura. Saggi francesi'', Napoli, Liguori, 1980
* Henning Krauss, ''Epica feudale e pubblico borghese. Per la storia poetica di Carlomagno in Italia'', Padova, Liviana, 1980
* Aline Laradji, ''La Légende de Roland: de la genèse française à l'épuisement de la figure du héros en Italie'', Paris, L'Harmattan, 2008.
* Alberto Limentani, Marco Infurna (a cura di), ''L'epica'', Bologna, Il Mulino, 1986
* Mario Mancini (a cura di), ''La letteratura francese medievale'', Bologna, Il Mulino, 1997, in particolare il cap. 2, ''La “chanson de geste”'', pp.
* Jean Rychner, ''La chanson de geste. Essai sur l'art épique des jongleurs'',
* Cesare Segre, ''Il “Boeci”, i poemetti agiografici e le origini della forma epica'', in “Atti della Accademia delle Scienze di Torino”, classe di scienze morali, storiche e filologiche, LXXXIX, 1954-55, pp.
* Alberto Varvaro, ''Letterature romanze del medioevo'', Bologna, Il Mulino, 1985, in particolare pp.
== Voci correlate ==
* [[Letteratura medievale francese]]
* [[Poema epico]]
* [[Ciclo carolingio]]
* [[Ciclo bretone]]
* [[Chanson de Roland]]
* [[Canzone d'Aspromonte]]
* [[Basin (canzone di gesta)|Basin]]
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|1=http://www.chanson-de-geste.com/index2.htm|2=Chanson de geste|lingua=fr|accesso=4 settembre 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100306183640/http://www.chanson-de-geste.com/index2.htm|dataarchivio=6 marzo 2010|urlmorto=sì}}
{{Cultura medievale}}
{{Ciclo carolingio}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|francia|guerra|letteratura|medioevo}}
[[Categoria:Canzone di gesta| ]]
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