|Attività = giornalista
|Attività2 = esploratore
|Nazionalità = britannicostatunitense
|PostNazionalità = , [[galles]]e di nascita, famoso per le sue esplorazioni [[africa]]ne e per la sua ricerca di [[David Livingstone]]
|Immagine = Henry_Morton_Stanley.jpg
|Didascalia = Ritratto di Henry Morton Stanley
}}
È celebre la frase con la quale Stanley salutò Livingstone dopo averlo incontrato: "Il dottor Livingstone, suppongo" ("Doctor Livingstone, I presume")<ref>Così riporta Stanley nel libro ''How I found Livingstone''. Diffusa, anche se non corretta, la versione ''Dr. Livingstone, I suppose'' che sembra essere la ritraduzione dell'italiano ''suppongo'' in inglese</ref>.
== Biografia ==
Nato come '''John Rowlands''', a Denbigh nel [[Galles]] nord-orientale, ebbe una infanzia travagliata. Non conobbe mai il padre e sua madre lo abbandonò in un orfanotrofio all'età di sei anni in un orfanotrofio, dove rimase fino ai quindici anni. A diciassette anni si imbarcò per [[New Orleans]], dove arrivò nel febbraio del [[1859]], pagandosi il viaggio lavorando come marinaio sulla nave. Qui conobbe e lavorò per un facoltoso commerciante di nome Henry Stanley, di cui prese il nome dopo la morte, nel [[1861]], come segno di gratitudine per colui che lo aveva cresciuto come un figlio.
Dopo aver combattuto nella [[guerra di secessione americana]] su entrambi i fronti, Stanley nel [[1867]] divenne giornalista per il ''[[New York Herald]]'' nel [[1867]]. Divenne corrispondente dall'estero e, dopo varie corrispondenze dall'ovest del Nord America e dalla [[Turchia]], nel [[1869]] andò in [[Africa]], dove si occupò delle guerre tra britannici e abissini che ebberoavevano luogo in quel periodo lungo i confini dell'[[Etiopia]]. Sempre nel 1869 fu incaricato dal suo giornale di trovare e intervistare l'esploratore scozzese [[David Livingstone]], che era noto che si trovasse in [[Africa]] orientale, ma didel cuiquale si erano perse le tracce da diversi mesi.
=== I primi anni (1841-1856) ===
Il registro delle nascite della città di Denbigh nel Galles annota il 28 gennaio [[1841]] la nascita di un bambino, figlio naturale: "John Rowlands". Henry Morton Stanley soffrì tutta la vita di questa nascita fuori dal matrimonio. Sua madre, [[Betsy Parry]], lavorava come domestica e diede i natali ad altri quattro bambini negli anni che seguirono. A suo figlio, non rivelò mai chi fosse suo padre che; forse poteva essere [[John Rowlands]], un beone ben conosciuto in città, oppure, forse, un avvocato sposato che rispondeva al nome di James Vaughan Home.
La donna lascialasciò quel bambino al nonno. Quando John haaveva 5 anni, il nonno muoremorì e lui vienevenne affidato a una famiglia. Però, ben presto, questa non vienevenne più pagata per il mantenimento del bambino e John vaandò a finire in una casa di lavoro, la [[San Asaph]], l'equivalente di una casa di correzione. Nel 1847 una commissione d'inchiesta constataconstatò che nella casa si "commettecommetteva ogni sorta di abuso", e che era diretta da un alcolizzato "che si prendeva tutte le libertà sugli occupanti". I bambini dividevano i letti e, quando non erano maltrattati dagli adulti, i più anziani si rivalevano sui più piccoli, anche la notte. John Rowlands vienevenne perseguitato tutta la vita dalla fobia per la sessualità e la vicinanza corporale.
In ogni modo, devedovette al soggiorno in questa casa di lavoro una certa educazione scolastica. Il ragazzo era un buon allievo, interessato alla geografia. Per le sue buone prestazioni, gli vienevenne donata una [[bibbia]] con la dedica del vescovo. John incontraincontrò solo una volta sua madre durante quel periodo, quando la donna portaportò altri due suoi bambini a San Asaph.
=== Stati Uniti (1856-1872) ===
A 15 anni, John lascialasciò di propria iniziativa la casa di correzione. LavoraLavorò come operaio a giornata in diversi posti, finché, a 17 anni, si imbarcaimbarcò sul Windermere, una nave diretta a [[New Orleans]]. Arrivato là, si mettemise a cercare un lavoro, presentandosi a un negoziante di cotone che impressionò con la sua bibbia ricevuta in regalo: l'uomo si chiamava Henry Hope Stanley. Le descrizioni di Rowlands di quest'epoca - e non soltanto di questa - divergono dalla realtà. ScriveScrisse nei suoi diari che egli venne alloggiato presso gli Stanley, che fu adottato e, che accompagnò la coppia di marito e moglie in viaggio; e che la donna muoremorì nel 1861, seguita subito dopo dal marito. Secondo i registri dello stato civile degli archivi di New Orleans, invece, il vecchio Stanley è mortomorì solo nel 1878, 17 anni più tardi. Sua moglie e lui avevano, sì, adottato due bambini, tuttavia erano ambedue delle femmine. Il suo giovane impiegato Rowlands non aveva mai abitato da lui e, inoltre, Henry Hope Stanley e Rowlands avevano litigato tanto da cessare ogni contatto.
=== Soldato e scrittore (1861-1867) ===
Nel 1861, il giovane - che ora si chiamachiamava Henry Stanley (Morton lo aggiungerà più tardi) - raggiungeraggiunse l'Esercitoesercito Confederatoconfederato per combattere nella [[Guerra di secessione americana|Guerraguerra civile americana]]. Nell'aprile del 1862, Stanley vienevenne fatto prigioniero nella battaglia di Shiloh in [[Arkansas]] e, da lì, vienevenne portato in un campo di prigionia nelle vicinanze di [[Chicago]]. Quelli che passavano sotto la bandiera dell'Unione, potevano lasciare il campo. Stanley si unì allo [[Union Army]] il 4 giugno 1862, ma venne riformato 18 giorni dopo per motivi di salute.<ref>Gallop, Alan. (2004) ''Mr Stanley, I presume – the life and explorations of Henry Morton Stanley'', Sutton, p. 61</ref> Guarito, servì in diverse navi mercantili prima di entrare in Marina nel luglio 1864. A bordo del ''Minnesota'' divenne archivista, il che lo portò poi al giornalismo freelance. Stanley e un collega minore abbandonarono la nave il 10 febbraio 1865 a [[New Hampshire]], in cerca di maggiori avventure.<ref>Gallop, Alan. (2004) ''Mr Stanley, I presume – the life and explorations of Henry Morton Stanley'', Sutton, pp 63–65</ref> Stanley divenne così forse l'unico uomo a servire nel Confederate Army, l'esercito dell'Unione e la Marina dell'Unione.<ref>Brown, Dee (1963). ''The Galvanized Yankees'', University of Illinois Press (Urbana); ISBN 978-0-8032-6075-7, p. 58.</ref>
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=== "Trovate Livingstone!" ===
[[File:Return of Mr Stanley andto Bagamoyo, from a sketch Livingstoneby inLieutenant TheHenn IllustratedRN London- NewsILN 1872.jpg|thumb|L'incontro fra Stanley e Livingstone in un giornale dell'epoca (''[[The Illustrated London News]] '', 1872)]]
Stanley chiese a [[James Gordon Bennett Jr.]] (1841-1918), succeduto a suo padre nella direzione del giornale nel [[1867]], quanto avrebbe potuto spendere. La risposta fu "''Prendete {{formatnum:1000}} [[sterline]], quando saranno finite, prendetene ancora {{formatnum:1000}}, e quando le avete spese, chiedetene altre {{formatnum:1000}}, e quando le esaurirete ce ne saranno altre {{formatnum:1000}} e così via - Ma trovate Livingstone!''".
Stanley arrivò a [[Zanzibar]] e organizzò la spedizione senza badare a spese, tanto da richiedere non meno di {{formatnum:2000}} portantini. Egli localizzò Livingstone il 10 novembre [[1871]], a [[Ujiji]], vicino al [[lago Tanganica]], in quella che oggi è la [[Tanzania]]. Celebre è la frase che gli viene attribuita al momento dell'incontro, ''"Dr. Livingstone, I presume?"'' (''"Dottor Livingstone, suppongo"''), nel più classico [[understatement]] e formalismo britannico dell'epoca.
Stanley si unì a lui nell'esplorazione della zona. Le ricerche stabilirono con certezza che non vi era nessun collegamento tra il lago Tanganica e il [[Nilo]]. Questa spedizione divenne famosa grazie al libro che Stanley scrisse per raccontarla. Il ''[[New York Herald]]'', insieme al ''[[The Daily Telegraph|Daily Telegraph]]'', finanziarono un'altra spedizione nel continente africano, in cui Stanley risolse uno degli ultimi misteri africani, percorrendo il corso del [[Congo (fiume)|fiume Congo]] fino alla foce.
=== La spedizione di soccorso a Equatoria ===
[[File:Emin pasha relief expedition map 1890.png|upright=1.4|thumb|sinistra|Mappa (1890) di H.M. Stanley per raggiungere EminPasha Pasha(1890)]]
Il russo [[Vasilij Vasil'evič Junker]], naturalista e geografo, decise di lasciare l'Africa proprio nel momento in cui il [[Sudan]] era sconvolto dalla rivolta [[Guerra mahdista|mahdista]]. Il russo raggiunse con difficoltà [[Zanzibar]], portando con sé missive di [[Emin Pascià]], governatore di [[Equatoria]]. I documenti davano un'immagine della situazione africana che mise in agitazione l'opinione pubblica europea, tanto da spingere le istituzioni a organizzare una spedizione di soccorso a capo della quale venne messo Stanley, che nel [[1886]] partì per Equatoria.
Stanley incontrò ostacoli e problemi immensi: il 29 aprile 1888, venne raccolto a bordo di un piroscafo su cui si trovava Emin Pascià insieme all'esploratore italiano [[Gaetano Casati]]. Stanley si trovò nella condizione paradossale di essere lui ad avere bisogno degli aiuti e dei rifornimenti del governatore che era venuto a salvare.
Emin decise di lasciare al suo destino Equatoria, ormai ingovernabile. Così, il 10 aprile 1889, si mise in marcia insieme ai suoi uomini, a Casati e a Stanley, alla testa della sua malridotta spedizione di soccorso. L'eterogeneo gruppo, formato in totale da {{formatnum:1500}} uomini, affrontò il lungo e periglioso viaggio verso [[Bagamoyo]], lontana {{formatnum:1600}} chilometri. Nel 1890, ridotta ormai a metà a causa di malattie, attacchi nemici e defezioni, la spedizione arrivò finalmente a Zanzibar. Durante questo viaggio, Stanley scoprì la catena montuosa del [[Ruwenzori]] e il [[lago Edoardo]].
=== Ritorno in Europa ===
== Opere derivate ==
* La storia del rapporto tra Livingstone e Stanley è raccontata nel film TVper la televisione di [[Simon Langton]] del 1997 ''[[Terra proibita - In cerca di Livingstone]]'' (''Forbidden Territory: Stanley's Search For Livingstone'').
* La ricerca di Livingstone è al centro della trama del film di Henry King ''[[L'esploratore scomparso]]'' (''Stanley and Livingtone''), del 1939.
* Dall'episodio è tratto scherzosamente anche il videogioco ''[[Livingstone I Presume]]'' (''Livingstone suppongo'') del 1986.
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [https://www.gutenberg.org/etext/5157 Come trovai Livingstone]: Il racconto di Stanley della sua prima spedizione, dal [[progetto Gutenberg]]
* [https://archives.africamuseum.be/agents/people/100 Archivio Henry Morton Stanley], Museo Reale dell'Africa Centrale
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