Cristallo di Colle di Val d'Elsa: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m apostrofo tipografico |
Nessun oggetto della modifica |
||
(26 versioni intermedie di 16 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
==La storia==
=== Le origini ===
La tradizione vetraria di [[Colle di Val d'Elsa]] vanta origini antiche tanto che già nel medioevo (XIV secolo) venivano prodotti vasi e bicchieri di [[vetro]]. La famiglia colligiana dei Pasci aveva infatti ottenuto in affitto alcuni locali del Convento degli Agostiniani per impiantarvi una fabbrica di vetro. Già negli Statuti del 1300 venivano regolamentate le “gabelle” da imporre ai fabbricanti di vasellame e oggetti in vetro.
La produzione di vetro, che in [[Toscana]] interessava anche [[Gambassi Terme]] e [[Montaione]], con il passare del tempo dovette avere raggiunto livelli di importanza e di eccellenza tali da rendere necessaria una ordinanza granducale con cui, il 20 aprile [[1577]] veniva bandito dallo Stato fiorentino il “vetro forestiero”.
A Colle potevano essere sfruttate le risorse del territorio circostante per la produzione: la legna per alimentare i forni di cottura, e ricavarne ceneri (che venivano usate al posto della potassa), la sabbia silicea, presente nelle cave della vicina Montevasoni, l'abbondanza di acqua, la presenza di [[terra refrattaria]] ricca di carbonato di magnesio; la presenza di un'arteria importante come la [[Via Francigena]] rendeva poi facile il trasporto delle materie prime e dei prodotti finiti.
=== Le prime industrie ===
Nel [[1820]] quando l'alsaziano [[François Mathis]]
Mathis scelse, per la sua industria i maestri vetrai francesi che erano ben pagati ed ai quali forniva vitto e alloggio.
Riga 30:
Nello stesso anno della cessione da parte del Nardi (che per un certo periodo aveva continuato a dirigere l'azienda), il [[1906]], anche la “Fabbrichina” passò di mano e venne acquistata da Filippo Lepri che, impiegando grossi capitali, ristrutturò l'azienda e riconvertì la produzione, passando dalla fabbricazione di lastre di vetro ai prodotti tradizionali, a plafoniere per l'illuminazione ed ai prodotti di uso sanitario e farmaceutico, oltre a tutta una serie di altri prodotti di uso più disparato, come i vetri per i fari delle auto. Il successo dell'azienda fu notevole, passando dai 100 addetti del [[1907]] ai 250 del [[1911]], e diventando fornitore ufficiale delle Ferrovie dello Stato e di Compagnie di Navigazione. Dopo il periodo di successo, subito prima della guerra, l'azienda entrò in crisi e nel [[1914]] chiuse per motivi finanziari.
Contemporaneamente alla chiusura della Fabbrichina, nel [[1914]], una nuova società, la S.A.L.V.E., Società Anonima La Vetreria Elsana, riapriva la vecchia fornace del Nardi producendo lampade e tubi per lumi ad olio e petrolio; e questo fino al [[1916]], quando fu vietata l'esportazione di tubi per l'illuminazione e fu riconvertita la produzione negli articoli tradizionali: bicchieri, ecc. L'azienda non decollò e tra alti e bassi continuò la sua attività fino al [[1922]], quando fu rilevata dal colligiano Modesto Boschi (che aveva fatto esperienze lavorative sia in Italia sia in Francia, per poi ottenere
Nacquero così le “Vetrerie Operaie Riunite Modesto Boschi”. Tra le novità dell'azienda, il massiccio impiego di manodopera femminile per l'impagliatura e l'imballaggio ed una rappresentanza operaia all'interno del Consiglio di Amministrazione. La produzione non aveva rilievo artistico se non negli articoli decorati ed incisi oppure colorati con il metodo della pittura a caldo. Questa era ottenuta dipingendo le decorazioni con ossidi metallici e ricuocendo poi gli oggetti ad una temperatura di oltre 500 gradi. La produzione consisteva anche in vetri ad uso ottico e ad uso industriale e le “Vetrerie” diventarono fornitori, oltre che delle Ferrovie dello Stato, della Marina, dell'Aeronautica e del Ministero della Guerra. Per questo gli operai addetti a determinate lavorazioni godevano dell'esenzione dal servizio militare e furono poi esentati dal partire per la guerra.
Nel [[1935]] la “Boschi” aderisce al “Consorzio Italiano Vetrario” come molte altre aziende del settore del vetro bianco al fine di promuovere la produzione e controllare i prezzi.
Riga 47:
===Il Cristallo===
Nel [[1963]], finalmente, la Cristalleria La Piana riuscì a produrre un vetro con un contenuto di ossido di piombo superiore al 24 per cento. Era nato un cristallo trasparente e purissimo in grado di competere in brillantezza con quello d'oltralpe dove già si produceva da tempo. Subito la produzione ebbe impulso e successo. Anche altre aziende si dedicarono alla produzione di cristallo ed è proprio negli anni sessanta che nascono le cristallerie,
Comincia intanto a diversificarsi la produzione tra le varie aziende. Alcune puntano sull'automazione della produzione, altre ricercano la collaborazione con firme famose del design nazionale e internazionale come [[Joe Colombo]], [[Ettore Sottsass]], [[David Palterer]], [[Angelo Mangiarotti]], Ambrogio Pozzi, Roger Tallon, Blanca, Kita, Enzo Mari.
Dopo l'[[Attentati dell'11 settembre 2001|attentato alle Torri Gemelle di New York dell'11 settembre 2001]] i mercati internazionali subiscono forti contrazioni ed anche il settore del cristallo ne risente.
Riga 65:
==Come ottenere un buon cristallo==
[[File:Lavorazioni manuali per il cristallo.jpg|right|thumb| Lavorazione manuale del cristallo]]
Per produrre cristallo occorrono diverse materie prime<ref>per visualizzare la tabella completa delle materie prime si veda il sito web del Consorzio per il Cristallo di Colle di Val
*silice, anidride borica e anidride fosforica sono sostanze vetrificanti;
*composti di sodio e potassio sono sostanze fondenti, ed hanno la caratteristica di abbassare la temperatura di fusione delle sostanze vetrificanti che altrimenti necessiterebbero di temperature
*sodio e potassio, solubili in acqua, renderebbero, da soli, instabile il vetro per cui occorre aggiungere ancora altri elementi stabilizzanti;
*l'aggiunta di ossido di piombo fa aumentare la densità del vetro e, quindi, l'indice di rifrazione, dando al materiale così ottenuto una brillantezza superiore a quella del vetro. Una percentuale di ossido di piombo troppo elevata altererebbe comunque il cristallo dandogli tonalità giallastre.
Riga 78:
==Il Museo del cristallo==
[[File:Museo del cristallo.JPG|right|thumb| L’ingresso del [[Museo del cristallo]]]]
Nel [[2001]] fu inaugurato a Colle di Val d'Elsa il [[Museo del cristallo]], unico nel suo genere in Italia. Vi si possono ammirare le creazioni dei vari maestri vetrai nel corso del tempo, ripercorrendo tutta la storia delle aziende colligiane; in mostra i “ferri del mestiere”: stampi, molle, pinze, ecc.;
e ancora, documenti
==Una mostra per il cristallo==
Tutti gli anni, nel mese di settembre
lavorazione a freddo (intaglio, molatura ed incisione) con tutta una serie di eventi correlati al mondo del cristallo (esposizioni, proiezioni, degustazione di vini ecc.) e manifestazioni collaterali.
Riga 100 ⟶ 99:
* un calice particolare, lo Swing, prodotto dalla Cristalleria ColleVilca, disegnato da Gum design fa parte della collezione permanente del MOMA di San Francisco
==
<gallery>
Riga 108 ⟶ 107:
==Note==
== Bibliografia ==
Riga 120 ⟶ 119:
==Voci correlate==
*[[Colle di Val d'Elsa]]
*[[Museo del cristallo]]
*[[Cini Boeri]]
Riga 128 ⟶ 127:
*[[David Palterer]]
*[[Angelo Mangiarotti]]
*[[
{{Portale|materiali|lavoro|economia|scienza e tecnica|storia|Toscana}}
[[Categoria:Colle di Val d'Elsa]]
[[Categoria:Aziende di Colle di Val d'Elsa|Cristallo di Colle di Val d’Elsa]]
[[Categoria:Vetro cristallo]]
[[Categoria:Artigianato]]
[[Categoria:Industria in Toscana]]
|