Piramide di Cheope: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
fix link
Correzione di un refuso ortografico
 
(45 versioni intermedie di 26 utenti non mostrate)
Riga 10:
|Utilizzo =
|Stile =
|Epoca = 25502500 a.Cc. circa
<!-- Localizzazione -->|Stato = EGY
|Suddivisione1 = [[Governatorato di Giza|Giza]]
Riga 17:
|Altitudine = 60
<!-- Dimensioni -->|Superficie = 53077
|Altezza = {{M|138,.8 |u=m}}<ref>In origine si stima che la piramide fosse alta 146,6 metri.</ref><ref name="Janosi" />
|Larghezza = {{M|230,.36 |u=m}}<ref name="Janosi" />
|Volume =
|Inclinazione = 51° 50' 40<nowiki>''</nowiki><ref name="Janosi" />
Riga 31:
|Sito_web =
}}
{{UNESCO
{{UNESCO|tipoBene=patrimonio|nome=Menfi e la sua Necropoli - I campi delle Piramidi da Giza a Dahshur|nomeInglese=Memphis and its Necropolis – the Pyramid Fields from Giza to Dahshur|immagine=Pyramide Kheops.JPG|anno=1979|tipologia=Culturale|criterio=(i) (iii) (vi)|link=http://whc.unesco.org/en/list/86|link2=|linkMappa=}}
|tipoBene = patrimonio
La '''Piramide di Cheope''', conosciuta anche come '''Grande Piramide di Giza''', è la più antica e più grande delle tre piramidi principali della [[necropoli di Giza]]. È la più antica delle [[Sette meraviglie del mondo|sette meraviglie del mondo antico]] nonché l'unica arrivata ai giorni nostri. È costituita da almeno {{formatnum:2300000}} blocchi, ciascuno mediamente del peso di circa 2,5 tonnellate e, secondo gli egittologi, fu edificata in un lasso di tempo tra i 15 e i 30 anni.
|nome = Menfi e la sua Necropoli - I campi delle Piramidi da Giza a Dahshur
|nomeInglese = Memphis and its Necropolis – the Pyramid Fields from Giza to Dahshur
|immagine = Pyramide Kheops.JPG
|anno = 1979
|tipologia = Culturale
|criterio = (i) (iii) (vi)
|link = http://whc.unesco.org/en/list/86
|link2 =
|linkMappa =
}}
La '''Piramide di Cheope''', conosciuta anche come '''Grande Piramide di Giza''', è la più antica e più grande delle tre piramidi principali della [[necropoli di Giza]]. È la più antica delle [[Sette meraviglie del mondo|sette meraviglie del mondo antico]] nonché l'unica arrivata ai giorni nostri. È costituita da almeno {{formatnum:2300000}} blocchi, ciascuno mediamente del peso di circa 2,5 tonnellate e, secondo gli egittologi, fu edificata in un lasso di tempo tra i 15 e i 30 anni.
 
Gli [[Egittologia|egittologi]] ritengono che la piramide sia stata costruita come sepolcro del [[faraone]] [[Cheope]], regnante della [[Antico Regno (Egitto)|IV dinastia]] intorno al 2560 a.C. In un'ipotesi piuttosto accreditata, ne viene ritenuto ideatore l'architetto reale [[Hemiunu]].
 
==Descrizione==
LaAl momento della costruzione, la Grande Piramide aveva un'altezza, al momento della costruzione di {{M|146,.6&nbsp;|u=m}}, ridotta ai 138,8 attuali a causa dei [[Meteorologia|fenomeni atmosferici]].<ref>Maurizio Damiano-Appia, ''Egitto - l'età dell'oro'', Fabbri Editori, p. 83</ref><ref>Lyon Sprague De Camp, Catherine Crook De Camp, ''Ancient Ruins and Archaeology'', Doubleday 1964, p. 35.</ref> e perPer oltre {{formatnum:3800}} anni è stata la più alta struttura artificiale del mondo, fino a quando, intorno al 1300, venne eretta la [[guglia]] centrale della [[cattedrale di Lincoln]], in [[Inghilterra]].<ref>Ian Shaw, ''The Oxford History of Ancient Egypt'', Oxford University Press 2003, p. 89.</ref>
 
In origine, la piramide era ricoperta da un rivestimento di calcare bianco con superficie esterna liscia; matuttavia, a causa di un terremoto avvenuto nel XIV secolo tale copertura si sgretolò e venne in seguito adoperata per la costruzione di edifici nella città de [[Il Cairo]]. Solo alcune pietre del rivestimento sono tuttora visibili attorno alla base.
La maggior parte della piramide, sia nella parte visibile all'esterno che nelle strutture interne, è composta di pietre calcaree, grossolanamente sbozzate nelle parti esterne oggi visibili mentre nelle parti a vista dell'interno sono tagliate con grande accuratezza (spesso millimetrica) ed altrettanto sapientemente posizionate secondo la tecnica dell'aggetto. Tuttavia è stato adoperato anche il granito, come nel rivestimento della cosiddetta "''camera del re''" e nella struttura del presunto sarcofago che si trova al suo interno.
 
Riga 85 ⟶ 96:
Nel periodo dell'[[Umanesimo]] nacque un nuovo interesse per il mondo antico, che veniva riscoperto soprattutto grazie allo studio dei testi degli autori classici; [[Ciriaco d'Ancona]], il padre dell'[[archeologia]]<ref name=Treccani>
* {{Cita libro |curatore = Edward W. Bodnar |curatore2 = Clive Foss |titolo = Cyriac of Ancona: Later travels |editore = Harvard University Press |città = Cambridge (Massachusetts) |anno = 2003 |isbn = 0-674-00758-1}} Bodnar chiama Ciriaco: «''the founding father of modern classical archeology''» ("il padre fondatore della moderna archeologia classica");
* [[Ranuccio Bianchi Bandinelli|R. Bianchi Bandinelli]], [[Massimo Pallottino|M. Pallottino]], E. Coche de la Ferté - Treccani, voce {{Treccani|archeologia_(Enciclopedia-dell'-Arte-Antica)|archeologia|citazione=...Ciriaco de' Pizzicolli (v. Ciriaco D'Ancona), che viaggiò in Grecia fra il 1412 e il 1448 ricercando e annotando opere d'arte e iscrizioni, può dirsi, in certo modo, il fondatore dell'archeologia in senso generale}}</ref>, disi distinse dagli altri umanisti perché affiancava lo studio degli antichi testi alla ricerca delle testimonianze materiali, come statue, epigrafi e monumenti, riportandone notizie nei suoi diari di viaggio (i ''Commentarii'') e nelle sue lettere. Per questo motivo, nel 1436, si recò in Egitto e raggiunse l'altipiano di Giza dopo aver navigato sul [[Nilo]]; confrontando ciò che vedeva con la lettura del [[Storie (Erodoto)#II libro (Euterpe)|secondo libro delle ''Storie'']] di [[Erodoto]], riscoprì la vera natura delle piramidi.
 
Ciriaco d'Ancona smentì così definitivamente la falsa identificazione della Piramide di Cheope con uno dei granai di [[Giuseppe (patriarca)|Giuseppe]] e lasciò vari disegni del monumento e una relazione, riportata nei suoi ''Commentarii''. Grazie ai suoi numerosi viaggi in Grecia ed in Asia Minore, poté testimoniare inoltre che le piramidi di Giza erano l'unica delle [[sette meraviglie del mondo]] ad essere sopravvissuta nei secoli. Attraverso gli scritti di Ciriaco, queste notizie si diffusero prima negli ambienti umanistici italiani e poi tra gli studiosi europei<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/ciriaco-d-ancona_(Enciclopedia-Italiana)/|titolo=CIRIACO d'Ancona in "Enciclopedia Italiana"|accesso=30 agosto 2018}}</ref>.
Riga 112 ⟶ 123:
 
* {{cita web|url=http://digi.ub.uni-heidelberg.de/diglit/howard_vyse1842bd3/0004|titolo=Universitätsbibliothek Heidelberg - ''Appendix to Operations carried on at the Pyramids of Gizeh in 1837'', vol. III, Londra, 1842}}
</ref> penetrarono nelle altre quattro camere, cosiddette di scarico, al di sopra della camera di Davison, trovando diversi graffiti lasciati dai lavoratori edili, indicanti il nome Cheope, la prima testimonianza moderna che consentì l'assegnazione univoca della piramide a questo faraone<ref>Riccardo Manzini, ''Complessi piramidali egizi - Vol. II'', p. 121</ref>. Individuarono inoltre le aperture esterne dei condotti di ventilazione della camera superiore, che ripulirono. Con gli scavi sul lato est della piramide, portarono alla luce i resti del basolato del tempio funerario. Nel vano tentativo di trovare ulteriori aperture all'interno della piramide scavarono e fecero saltare con la dinamitedell'esplosivo una breccia sul lato sud.
[[File:Lepsius-Expedition-Cheops-Pyramide.jpg|thumb|upright=1.3|La spedizione prussiana in Egitto di [[Karl Richard Lepsius|Richard Lepsius]] celebra il compleanno di re [[Federico Guglielmo IV di Prussia|Federico Guglielmo IV]] sulla sommità della piramide di Cheope il 15 ottobre 1842]]
[[File:Flinders Petrie in Giza c. 1880.jpg|sinistra|miniatura|[[Flinders Petrie]] a Giza nel 1880]]
Riga 125 ⟶ 136:
Dal 1902 al 1932 [[George Reisner]] eseguì estensivi scavi nella zona ad ovest della piana di Giza e, nel 1925 scoprì nelle vicinanze a nord-est della piramide G-Ia la tomba di [[Hetepheres I]] (G 7000x), con il suo corredo funerario. La tomba, collocata sul fondo di un pozzo alto 27 metri, infatti non era stata saccheggiata, sebbene fosse priva della mummia della regina e molti reperti fossero in cattivo stato di conservazione.<ref>{{cita web |formato=pdf |lingua=en |url=http://www.gizapyramids.org/static/pdf%20library/callender_bace_1_1990.pdf |sito=gizapyramids.org |titolo=The Bulletin of the Australian Centre for Egyptology Volume I |anno=1990}}</ref> Hetep-heres I era probabilmente la moglie di [[Snefru]] e la madre di [[Cheope]].
 
Anche [[Hermann Junker]] effettuò scavi estensivi nella zona ad ovest e scoprì, tra l'altro, nella mastaba G 4000 una statua, alta circa {{M|1,.50 |u=m}}, di [[Hemiunu]] seduto, con il titolo di sovrintendente alle costruzioni reali, e quindi probabilmente responsabile della costruzione della Grande Piramide.
[[File:S10.08 Gizeh, image 9620.jpg|miniatura|Il sarcofago ritrovato nella Camera del Re]]
Due archeologi egiziani, Kamal el-Mallakh e Zaki Iskander, scoprirono nel 1954, a sud della piramide di Cheope, due pozzi ancora sigillati che conservavano le parti di due barche sacre. Dopo una lunga opera di restauro una di esse, detta [[barca solare di Cheope]], fu mostrata al pubblico nel [[1982]] in un museo creato appositamente a fianco della Grande piramide. La seconda, a causa delle cattive condizioni di conservazione, è stata lasciata all'interno del pozzo originario.
Riga 144 ⟶ 155:
== Testimonianze ==
=== Erodoto di Alicarnasso ===
[[Erodoto]], nelle sue ''[[Storie (Erodoto)|Storie]]'', descrisse ciò che vide e ascoltò in occasione del suo viaggio in Egitto, durante la prima dominazione [[persia]]na, nel 450 a.C. circa. I brani si collocano nel II libro (interamente dedicato all'Egitto), e rappresentano la più antica traccia scritta sulle piramidi, anche se più di {{formatnum:2000}} anni dopo la loro costruzione. Perciò le testimonianze a cui Erodoto stesso ebbe accesso erano probabilmente frutto di tradizione orale, di conseguenza le sue osservazioni emergono come una miscela di affermazioni verosimili, deduzioni personali e storie di fantasia.
 
{{citazione|Cheope giunse a tal punto di malvagità che, per bisogno di ricchezze, mise sua figlia in un bordello e le ordinò di farsi pagare una certa quantità di denaro: non dicono quanto. La figlia adempì agli ordini del padre; ma anch'essa meditava di lasciare un monumento in proprio e a tutti quelli che entravano da lei chiedeva di farle dono di una pietra, per le sue costruzioni. Raccontavano che con queste pietre fu costruita la piramide che si trova al centro delle tre, davanti alla grande piramide; ciascuno dei suoi lati misura un pletro e mezzo.|[[Erodoto]], ''[[Storie (Erodoto)|Storie]]'', Libro II, 126
Riga 162 ⟶ 173:
Anche Diodoro riporta che la costruzione della piramide durò 20 anni, ma secondo lo storico, l'imponente struttura della piramide fu realizzata mediante l'uso di [[Terrapieno|terrapieni]], poiché a quell'epoca non erano ancora state inventate macchine in grado di sollevare i blocchi di costruzione. Diodoro esprime inoltre la propria meraviglia del fatto che non sia rimasta alcuna traccia attorno alla piramide né del terrapieno, né del lavoro di levigatura dei blocchi, tanto che la piramide sembra essere stata collocata in quel luogo, in mezzo alla sabbia, "dalla mano di un dio".
 
Secondo la testimonianza di Diodoro, il rivestimento della piramide era ancora in ottime condizioni, mentre descrive la parte superiore della piramide come una piattaforma di 6 cubiti (circa 3 metri), perciò molto probabilmente il [[pyramidion]] era già scomparso. La piramide è descritta con un lato di base di 7 plettri ({{M|210 |u=m}}) e con un'altezza di più di 6 (circa {{M|180 |u=m}}). Il numero di lavoratori che sono stati necessari per la costruzione della piramide fu stimato in 360 000{{formatnum:360000}} uomini.
 
=== Strabone di Amasea ===
Riga 170 ⟶ 181:
|A quaranta stadi da Memphis c'è un terrazzo roccioso sul quale le piramidi, tombe reali, si ergono in grande numero, ma tre sono quelle degne di nota. Di queste, due sono anche annoverate tra le sette meraviglie; la loro altezza, che è di poco superiore al lato di base (la forma è quadrangolare), misura uno stadio. Una è appena più grande dell'altra e in alto, quasi a metà di una faccia, reca un masso estraibile; rimuovendolo, c'è un budello sinuoso che porta fino alla camera mortuaria. Queste piramidi, dunque, sono vicine tra loro e allo stesso livello; più discosta, sulla parte più elevata del terrazzo, c'è la terza, molto più piccola delle altre due, ma costruita con una spesa molto più onerosa. Infatti dal piano di calpestio fin quasi alla metà è di pietra scura, la stessa con cui fabbricano i mortai e che si fa venire da molto lontano; si trova infatti nei monti dell'Etiopia ed è molto dura e difficile da lavorare; per questo la messa in opera risultò molto dispendiosa.|[[Strabone|Strabone di Amasea]], ''[[Geografia (Strabone)|Geografia]]'', XVII 1, 33}}
 
La città di [[Menfi (Egitto)|Menfi]] dista in realtà circa {{M|21&nbsp;|u=km}} da Giza (quasi 120 stadi come indica Diodoro), ma Strabone fornisce un altro dettaglio sulla costruzione, indicando le cave di calcare di [[Tura (Egitto)|Tura]], che si trova sulla sponda destra del Nilo, proprio di fronte a Giza, come fonte del materiale per il rivestimento della piramide.
 
=== Plinio il Vecchio ===
[[Plinio il Vecchio|Plinio]] inserisce una digressione sulle piramidi e sulla Sfinge nel libro XXXVI della ''[[Naturalis historia]]'', che ha come argomento principale la [[mineralogia]]. A differenza degli autori precedenti, Plinio cita come causa della costruzione dei monumenti «il non lasciare denaro ai successori o ai rivali invidiosi oppure non lasciare la plebe in ozio» e giudica la loro costruzione come del tutto inutile e vana.
 
Plinio indica che la piramide più grande è costruita con pietre estratte dalle cave dell'Arabia e afferma che sono stati impiegati 360.000{{formatnum:360000}} uomini in 20 anni. Le tre piramidi nel loro complesso furono invece portate a termine in 88 anni e 4 mesi.
 
Lo storico latino inserisce un interessante elenco di autori che hanno menzionato le piramidi nei loro scritti: [[Erodoto]], [[Evemero]], [[Duride di Samo]], [[Aristagora]], [[Dionigi di Alicarnasso]], [[Artemidoro di Efeso|Artemidoro]], [[Alessandro Poliistore]], [[Butoride]], [[Antistene]], [[Demetrio Falereo]], [[Demotele]] ed [[Apione]], mentre sono assenti [[Diodoro Siculo]] e [[Strabone]].<ref>{{cita libro |url=https://books.google.it/books?id=NK02AAAAMAAJ&lpg=PA18&ots=R1qxcCxLng&dq=plinio%20Erodoto%2C%20Evemero%2C%20Duride%20di%20Samo%2C%20Aristagora%2C%20Dionisio&hl=it&pg=PA18#v=onepage&q&f=false |autore=Domenico Valeriani |titolo=Nuova illustrazione istorico-monumentale del Basso e dell'Alto Egitto |editore=Paolo Fumgalli |città=Firenze |anno=1836}}</ref>
 
Plinio indica come lato di base della piramide di Cheope, 783 [[piede romano|piedi]] (circa {{M|231,.8 |8=m}}, un valore molto prossimovicino a quello effettivo), mentre l'altezza è sovrastimata a 725 piedi (più di {{M|214 |u=m}}), come per gli altri autori. Plinio ricorda inoltre che [[Talete]] ebbe l'intuizione di calcolare l'altezza delle piramidi misurandone l'ombra proiettata sul terreno.
 
Plinio afferma che non esiste alcuna testimonianza dei sistemi utilizzati nelle fasi di edificazione, ma riporta diverse ipotesi in merito al trasporto dei blocchi di pietra. Alcuni pensano all'uso di piani inclinati di [[Nitrato di potassio|salnitro]] che furono successivamente sciolti attraverso l'uso delle acque del Nilo; altri parlano di impalcature di mattoni di fango che furono in seguito riutilizzati per abitazioni private.
Riga 188 ⟶ 199:
Quando fu costruita, la piramide di Cheope era alta circa 146,6 [[metro|metri]] (280 cubiti egiziani) ed era pertanto la costruzione più alta realizzata fino ad allora. La sua altezza attuale è tuttavia di soli 138 metri e risulta essere pertanto di poco più alta della [[piramide di Chefren]], alta 136 metri. Causa di questa perdita di altezza è probabilmente la rimozione del rivestimento di [[Calcare|pietra calcarea]] che in passato rivestiva l'intera piramide, dovuto sia a fenomeni di [[erosione]] naturale, sia all'asportazione delle pietre calcaree da parte degli abitanti del Cairo, che in passato sfruttarono le piramidi come cave di pietre. La piramide con il suo [[pyramidion]] d'oro situato sulla sommità, sotto i raggi del sole doveva risplendere come una gemma gigantesca risultando visibile anche a notevole distanza.
 
La base della piramide copre oltre 5 [[ettaro|ettari]] di superficie, formando un [[quadrato]] di circa 230,34 metri per lato. L'accuratezza dell'opera è tale che i quattro lati della base presentano un errore medio di soli {{M|1,.52&nbsp;|u=cm}} in lunghezza e di 12[[Secondo (geometria)|"]] di angolo rispetto ad un quadrato perfetto. I lati del quadrato sono allineati quasi perfettamente lungo le direzioni Nord-Sud ed Est-Ovest (l'errore dell'allineamento è di solo 2′ e 28″<ref>Maragioglio V. e [[Celeste Ambrogio Rinaldi|Rinaldi C.]], ''L'architettura delle piramidi menfite - Vol. IV'', Tipografia Artale, 1963</ref>). I lati della piramide salgono ad un angolo di 51[[Grado d'arco|º]] 50[[Primo (geometria)|']] 35".
 
{{Senza fonte|La piramide non ha una sezione perfettamente quadra, ma i lati risultano leggermente concavi, un po' come le fortezze bastionate rinascimentali. La sezione è simmetrica e voluta; infatti, da una parte corregge lo spanciamento prospettico che si otterrebbe nella visione complessiva della piramide, dall'altra migliora la stabilità della struttura.}}
 
Per la costruzione del rivestimento esterno e del corpo interno della Grande Piramide furono scelte pietre di [[calcare]], pesanti ognuna dagli {{M|800&nbsp;|u=kg}} alle 4 tonnellate, che rappresentano circa il 97% del materiale usato. Per le camere interne vennero usati monoliti di [[granito]] pesanti dalle 20 alle 80 tonnellate. Il peso totale si aggira intorno ai 7 milioni di tonnellate. Il volume totale è di circa 2&nbsp;600&nbsp;000&nbsp;{{M|2600000|u=}}. È quindi la più voluminosa piramide d'[[Egitto]], ma non del mondo, dato che la [[piramide di Cholula]], in [[Messico]] è più grande.
 
Nell'epoca immediatamente successiva alla costruzione, la piramide era rivestita esternamente di bianche pietre di calcare, lucide e molto lisce, incise con antichi caratteri, precipitate al suolo a causa di un violento [[terremoto]] nel 1301 a.C. La maggior parte dei blocchi di rivestimento venne rimossa nel XIV secolo per la costruzione della cittadella e della moschea del [[Il Cairo|Cairo]]<ref name= Manzini126>Riccardo Manzini, ''Complessi piramidali egizi - Vol. II - Necropoli di Giza'', Ananke, p. 126.</ref>. L'opera di demolizione della piramide iniziò tuttavia già in epoca antica, come testimoniano i conci ritrovati nel [[Piramide di Amenemhat I|Complesso piramidale di Amenemhat I]] recanti incisi i [[Titolatura reale dell'antico Egitto|cartigli]] di Cheope<ref name=Manzini126/>.
 
Vi è notevole incertezza su quanto durarono i lavori di costruzione; le indicazioni di [[Erodoto]] sono assai tarde (V sec. a.C.) e di seconda mano, in quanto derivano da quanto riferito dai sacerdoti egizi del tempo. Erodoto narra che furono utilizzati circa centomila uomini<ref>Maurizio Daminia-Appia, ''Egitto - L'età dell'oro'', Fabbri Editori, p. 84</ref>, che lavorarono per circa vent'anni. Simili indicazioni generano molti dubbi di fattibilità tecnica, economica e sociale e si intrecciano con le infinite [[Teorie sulla costruzione delle piramidi egizie|teorie su come è stata realizzata la piramide]]. Oggi le più comuni ipotesi spaziano dai 20 ai 40 anni di cantiere.
Riga 201 ⟶ 212:
 
=== La piana di Giza ===
La piramide poggia sullo sperone dell'[[Altopiano di Giza]] che si affaccia sulla [[valle del Nilo]]; questo è costituito da roccia calcarea. Uno dei motivi per cui fu scelto il sito, è che la base rocciosa costituiva un solido appoggio per la struttura, impedendo che il cedimento del terreno (dovuto alla massa di materiale) facesse crollare la struttura, come peraltro era già successo in precedenti piramidi. Inoltre il nucleo centrale della piramide poggia su una sporgenza della base rocciosa, di cui non è stato possibile misurare le dimensioni, che ha consentito agli operai di risparmiare un buon volume di pietra di costruzione. Da rilievi effettuati sul cunicolo discendente e sul cunicolo verticale, infatti, il livello di base in quei punti (interfaccia roccia viva-blocchi di costruzione) non coincide affatto con il precisissimo livello di base perimetrale. Per questo motivo si suppone che la piramide poggi e copra una collinetta di 10–15&nbsp;{{M|10|–|15|u=m}} di altezza dal livello di base perimetrale. Questo, e la presenza di una camera inferiore incompleta, ha fatto ipotizzare che la piramide sia stata costruita sopra una più modesta [[piramide|piramide a gradoni]] o una [[mastaba]] rimasta incompiuta.
((Piramide liscia))
Originalmente l'altopiano era piuttosto accidentato, con collinette (ancora oggi fino a quota {{M|105&nbsp;|ul=m [[Livello del mare|s.l.m.]]slm}}) e gole (ex [[uadi]]), presentando una naturale pendenza media di circa 5 gradi.
La preparazione del sito impose il livellamento del suolo, tagliando a terrazza le colline e riempiendo con i detriti le cavità, tanto che oggi il dislivello della base perimetrale della piramide è poco più di 2 centimetri (si ritiene perfino che l'attuale dislivello sia dovuto ai movimenti causati dal terremoto del 1301 a.C.).
 
Riga 220 ⟶ 231:
 
=== Pyramidion ===
La piramide era completata da una cima, detta ''[[pyramidion]]'', oggi scomparsa. In particolare si ferma con una piattaforma di {{M|11&nbsp;|u=m}} di lato a circa {{M|138&nbsp;|u=m}} di altezza. La sua assenza è normalmente spiegata a causa dei crolli dovuti a fattori ambientali o spoliazioni intenzionali. Le tradizioni antiche ci hanno fatto pervenire la voce che il vertice fosse tutto d'oro o in pietra verniciata in oro, tale che potesse essere ammirato da molto lontano perché riflettente l'intensa luce del sole. {{Senza fonte|Alcuni studiosi invece sostengono che la cima fosse sempre stata piatta, e che in loco vi fosse piazzato un tempietto o un altro vistoso manufatto.}}
 
=== Struttura interna e rivestimenti ===
Riga 240 ⟶ 251:
La piramide è stata realizzata sovrapponendo corsi (cioè strati) di blocchi di pietra calcarea gli uni sugli altri, sfalsati tra loro e con alcuni che si allungano verso l'interno, in modo da migliorare la stabilità e la solidità della struttura.
Oggi si possono contare 203 corsi, ma in passato dovevano essercene di più, in quanto la punta della piramide è andata persa.
L'altezza dei corsi (e conseguentemente dei blocchi che compongono questi ultimi) non è costante: mediamente sono compresi tra i 60 e gli {{M|80&nbsp;|u=cm}}; mentre alla base, dove si scarica il carico maggiore, si possono trovare corsi alti oltre il metro.
 
==== Ingresso originale ====
Riga 258 ⟶ 269:
 
==== Cunicolo discendente ====
Dall'entrata originale si dirama un cunicolo (4) alto {{M|96&nbsp;|u=cm}} e largo {{M|1,.04&nbsp;|u=metri}}, che scende con un angolo di 26°&nbsp;31'&nbsp;23" attraverso le pietre della piramide penetrando all'interno della base rocciosa su cui sorge l'edificio. Dopo 105,23 metri (di cui 28 nella parte edificata e 77 nella roccia viva) il passaggio diviene orizzontale e continua per 8,84 metri fino alla Camera inferiore (5).
 
<gallery>
Riga 265 ⟶ 276:
 
==== Camera inferiore ====
La ''Camera inferiore'' (5) è la struttura più bassa della piramide. Questa appare di forma rettangolare, dalle dimensioni approssimative di {{M|14&nbsp;|u=m}} di larghezza, {{M|8,.3&nbsp;|u=m}} di lunghezza e {{M|4,.3&nbsp;|u=m}} di altezza, ed è visibilmente solo sbozzata.
 
Nel muro sud della camera c'è uno stretto cunicolo cieco (circa {{M|75 × |x|78&nbsp;|u=cm}}), anch'esso solo sbozzato, che termina dopo 16,4 metri.
La camera presenta anche un pozzo scavato nel pavimento; però questo è probabilmente lo scavo effettuato dall'archeologo Perring (1837), mentre era alla ricerca di una camera nascosta.
 
Riga 273 ⟶ 284:
 
==== Cunicolo ascendente ====
A {{M|28,.2&nbsp;|u=m}} dall'entrata, nel soffitto del passaggio discendente (3), è presente un buco quadrato (originariamente nascosto da una lastra di pietra), questo costituisce l'inizio del ''Cunicolo ascendente'' (6) che termina all'inizio della ''Grande galleria'' (9). Quest'ultimo è lungo 39,9 metri. Altezza e larghezza sono simili a quelle del cunicolo discendente ({{M|105 × |x|125&nbsp;|u=cm}}). Anche l'inclinazione è pressoché la medesima.
 
L'estremità inferiore di questo cunicolo è chiusa da tre enormi blocchi di granito, lunghi ognuno circa {{M|1,.5&nbsp;|u=m}}. Questi avrebbero dovuto salvaguardare dai ladri le camere reali, ma furono semplicemente aggirate scavando un tunnel.
 
<gallery>
Riga 289 ⟶ 300:
 
==== Cunicolo orizzontale ====
Il ''Cunicolo Orizzontale'' (8) è un cunicolo in leggerissima pendenza, lungo circa {{M|35&nbsp;|u=m}} e avente una sezione approssimativamente quadra di {{M|1,.1&nbsp;|u=m}} di lato. Vicino alla camera c'è un gradino nel pavimento, dopo il quale il passaggio diventa alto 1,73 metri.
 
Lungo il suo percorso sono state nel tempo fatte numerose trapanazioni, sempre alla ricerca di camere nascoste (mai trovate).
Riga 296 ⟶ 307:
La camera intermedia, chiamata ''Camera della Regina'' (7), è esattamente a metà strada tra le facce nord e sud della piramide e misura 5,75 metri per 5,23, con un'altezza al vertice della camera di 6,23 metri. La camera è stata chiamata in questo modo dagli arabi, ma all'interno non sono state trovate evidenze archeologiche di sepolture. È interessante notare che questo è l'unico vano che occupa una posizione centrale nella struttura della piramide, esattamente sotto il suo vertice.
 
Sul lato orientale della camera è presente una nicchia a gradoni di 4,67 metri di altezza. Dei predoni, pensando che fosse un passaggio murato, la perforarono; in effetti trovarono un cunicolo alto {{M|84&nbsp;|u=cm}} e largo 100, ma questo risultò cieco dopo {{M|7&nbsp;|u=m}}; altri [[Tombarolo|predatori di tombe]] lo allungarono di ulteriori {{M|7&nbsp;|u=m}}, ma inutilmente. Resta il mistero del significato della nicchia e del cunicolo murato; l'opinione comune è che abbia un qualche significato simbolico-religioso.
 
<gallery>
Riga 305 ⟶ 316:
===== Condotti di ventilazione inferiori =====
[[File:Khufu masons tools.jpg|thumb|Due dei tre oggetti rinvenuti nel condotto della camera intermedia]]
I condotti di ventilazione nella camera superiore furono descritti già nel 1610, mentre i condotti della camera intermedia non sono stati scoperti fino al 1872. In quell'anno, Waynman Dixon, un ingegnere ferroviario scozzese, e il suo amico, il dottor James Grant, notarono una crepa nel muro sud della ''Camera della Regina''. Dopo aver spinto un lungo filo nella fessura, che indicava che probabilmente dietro la lastra vi era il vuoto, Dixon assunse un falegname di nome Bill Grundy per tagliare la lastra del muro. Venne così scoperto un canale rettangolare, mediamente di {{M|20,.5&nbsp;|u=cm}} di larghezza e {{M|21,.5&nbsp;|u=cm}} di altezza, il quale si snoda per quasi 3 metri all'interno della piramide, prima di curvare verso l'alto con un angolo di circa 39°.<ref name="measures">Probabilmente le misure attualmente più precise disponibili possono essere trovate sul sito del ''[http://www.cheops.org/ Progetto Upuaut]''</ref> Dato che la camera superiore aveva due cunicoli simili, Dixon misurò la posizione, analoga al cunicolo appena scoperto, sulla parete nord e, come previsto, Grundy trovò l'apertura del cunicolo gemello.
 
All'interno del cunicolo nord vennero scoperti tre manufatti: un piccolo gancio in bronzo, un'asta di legno (descritto come simile al legno di cedro) lungo {{M|12&nbsp;|u=cm}}, ed una sfera di diorite nera con inserti in bronzo. Questi oggetti rimasero nelle mani della famiglia Dixon fino agli anni '70, quando vennero donati al British Museum dove sono tuttora conservati e, dagli anni '90, esposti. Nel dicembre [[2020]]<ref>https://www.aljazeera.com/amp/news/2020/12/16/5000-year-old-great-pyramid-artefact-found-in-scotland</ref><ref>https://www.theguardian.com/uk-news/2020/dec/16/lost-artefact-from-great-pyramid-of-giza-found-in-cigar-box-in-aberdeen</ref> è stato datato al radiocarbonio il reperto in legno di cedro all'Università di Aberdeen<ref>https://www.smithsonianmag.com/smart-news/lost-great-pyramid-artifact-found-misfiled-museum-cigar-box-180976564/</ref><ref>https://www.abdn.ac.uk/museums/collections/egyptian-antiquities-451.php</ref> rilevando una datazione risalente esattamente (+/- l'errore statistico di 200 anni) al 3341 a.C.;<ref>https://www.abdn.ac.uk/news/14573/</ref><ref>https://www.bbc.com/news/amp/uk-scotland-north-east-orkney-shetland-55315623</ref> basandosi su questi dati si è ipotizzata una possibile costruzione della piramide ad almeno 500 anni prima.<ref>https://www.independent.co.uk/news/uk/home-news/artefact-egypt-pyramid-aberdeen-b1774758.html</ref> Gli archeologi ritengono però che tale cuneo, usato come attrezzo, sia stato riciclato da un pezzo di legno già antico, risalente a parecchi anni prima della costruzione della piramide.
 
Gli avventurieri inoltre accesero fuochi per convogliarne il fumo all'interno dei condotti, nel tentativo di scoprire dove questi conducessero. Il fumo ristagnò nel condotto nord, ma scomparve nel condotto sud e non fu visto uscire all'esterno della piramide.
Riga 313 ⟶ 324:
Le aperture di entrambi i condotti sono situate approssimativamente allo stesso livello nella camera, alla giunzione di sommità della prima lastra di granito. L'apertura settentrionale è leggermente inferiore, mentre il piano dell'apertura meridionale è all'incirca all'altezza della giunzione.
 
I condotti nella ''Camera della Regina'' furono esplorati nel 1993 dall'ingegnere tedesco Rudolf Gantenbrink, sotto la supervisione dell'archeologo Rainer Stadelmann del [[Istituto archeologico germanico|Deutsches Archäologisches Institut]], usando un robot cingolato di sua progettazione chiamato ''Upuaut 2''. Esplorando il condotto sud, al termine di una salita di {{M|65 |u=m}}, scoprì una lastra di calcare con infisse due erose maniglie di rame, a chiusura del cunicolo. Gantenbrink provò ad esplorare anche il condotto nord, ma si preferì non proseguire oltre una curva a {{M|18 |u=m}} dall'imbocco, perché avrebbe potuto incastrare il robot.<ref>''[http://www.cheops.org/ Progetto Upuaut]''</ref>
 
Nel 2002, la [[National Geographic Society]] creò un robot simile, chiamato ''Pyramid Rover'', che fece un buco nella zona centrale della lastra del condotto sud, solo per scoprire, il 17 settembre, un'altra lastra di pietra dietro di essa, ma priva di maniglie. Il giorno seguente venne finalmente esplorato il condotto nord, dove si scoprì una lastra di chiusura del tutto analoga.
Riga 320 ⟶ 331:
 
==== Grande galleria ====
La ''Grande Galleria'' (9) costituisce la prosecuzione del Cunicolo Ascendente, ma è alta 8,6 metri e lunga 46,68. Alla base è larga 2,06 metri, ma dopo 2,29 metri i blocchi di pietra rientrano verso l'interno per {{M|7,.6&nbsp;|u=cm}} su ogni lato. Ci sono 7 di questi gradini, cosicché alla sommità la galleria è larga solo 1,04 metri.
 
La copertura è fatta di blocchi posati a un angolo leggermente più inclinato rispetto al pavimento, così da incastrare ogni blocco in un incavo ricavato nella sommità della galleria come un dente di un crick. Lo scopo è fare in modo che ogni blocco sia retto dal muro della galleria piuttosto che poggiare sul blocco sotto di esso, cosa che sarebbe risultata in una pressione cumulativa eccessiva al termine della galleria.
 
Il pavimento della Grande galleria consiste in una doppia gradonata disposta su ogni lato, larga {{M|51&nbsp;|u=cm}}, che lascia al centro spazio per una rampa liscia larga 1,04 metri. Vicino al pavimento sono ricavate varie nicchie dall'uso ignoto.
 
L'estremità inferiore della galleria è un crocevia importante, in quanto, oltre ad essere il punto in cui il cunicolo ascendente sfocia nella Grande galleria, a destra è presente un foro nel muro (oggi bloccato da rete metallica) che costituisce lo sbocco superiore del ''Cunicolo verticale'' (12). Da qui inoltre parte il ''Cunicolo orizzontale'' (8) che conduce alla cosiddetta ''Camera della regina'' (7).
Riga 345 ⟶ 356:
 
==== Camera delle saracinesche o anticamera ====
Al termine della ''Grande Galleria'' è presente un gradino (alto circa {{M|90 |u=cm}}) che dà su un cunicolo orizzontale lungo approssimativamente 1,02 metri e alto {{M|111&nbsp;|u=cm}}, da cui si accede alla ''Camera delle Saracinesche'' o anticamera. In questo vano si possono riscontrare quattro alloggiamenti, tre dei quali erano probabilmente destinati ad accogliere delle grandi saracinesche di granito, destinate a chiudere definitivamente la ''Camera del Re'' (10).
 
Oggi le lastre sono scomparse, probabilmente distrutte ed asportate già in antichità. Frammenti di granito rinvenuti da Petrie (1881/82) nel passaggio discendente, probabilmente appartenevano a queste lastre.
Riga 359 ⟶ 370:
In particolare, il pavimento misura esattamente 10 per 20 cubiti per cui l'unità di misura usata (rapportata al metro) è di 0,524 metri e non 0,525 generalmente usata.<ref name= Manzini126/>
 
Al di sopra del soffitto della ''Camera del Re'' sono stati realizzati cinque comparti chiamati ''Camere di scarico''. Le prime quattro hanno soffitti piatti, ma la camera terminale ha un tetto a capanna. Come già accennato, la prima camera fu subito scoperta per via del passaggio realizzato in antichità dai costruttori, poi Vyse sospettò l'esistenza di altre camere quando verificò che poteva inserire un lungo palo attraverso una crepa nel soffitto della prima camera. Le altre camere di scarico furono esplorate tra il 1837 e il 1938 dal colonnello Howard Vyse e da John Shae Perring, che scavarono dei tunnel verso l'alto usando dell'esplosivo.<ref>Sergio Donadoni,''Le grandi scoperte dell'archeologia'', Istituto Geografico De Agostini, p. 80.</ref> Dalla superiore all'inferiore sono denominate ''Camera Davidson'', ''Camera Wellington'', ''Camera di Lady Arbuthnotr'' e ''Camera Campbell''. Si ritiene che queste camere bassissime servano a reindirizzare e ridistribuire il carico della massa di pietra che grava sul soffitto della ''Camera del Re'', evitando che questo collassi. Dal momento che non erano state concepite per essere visibili, non sono state rifinite, e le pietre in esse riportano ancora i marchi di cava. Le pietre all'interno delle camere di scarico presentano dei marchi geroglifici, probabilmente il nome della squadra di lavoro, che contengono un riferimento al faraone [[Cheope]]<!-- Questa asserzione è però assai contestata perché alcune circostanze del ritrovamento dell'iscrizione e la sua parziale errata formulazione hanno avanzato l'ipotesi di un falso apportato all'epoca della perforazione. Tra l'altro non si capisce perché una iscrizione così importante gli Egizi l'abbiano destinata all'oblio perenne dal momento che mai nessuno, se non usando l'esplosivo, l'avrebbe mai scoperta e letta. -->. AtriAltri di questi marchi geroglifici sono stati trovati da Georges Goyon su un blocco esterno del 4° strato della piramide.<ref>{{Cita libro |autore=Goyon Georges |titolo=Les inscriptions et graffiti des voyageurs sur la grande pyramide|anno=1944}}</ref> Le iscrizioni sono paragonabili a quelle trovate in altri siti di Cheope, come la [[Hetnub|cava di alabastro a Hatnu]]b<ref>{{Cita web |titolo=This 4,500-Year-Old Ramp Contraption May Have Been Used to Build Egypt's Great Pyramid |sito=[[Live Science]]|data=31 ottobre 2018|url=https://www.livescience.com/63978-great-pyramid-ramp-discovered.html}}</ref> o il porto di [[Wadi al-Jarf]], e sono presenti anche nelle piramidi di altri faraoni.<ref name="Reisner1931">{{Cita libro |autore=Reisner |url=http://giza.fas.harvard.edu/pubdocs/130/full/ |titolo=Mycerinus: The Temples of the Third Pyramid at Giza |anno=1931 |pp=275, Plan XI, XII}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione |autore=Joachim Quack |data=2004|titolo=Von [xwfw] zu Cheops. Transformationen eines Königsnamens. |url=http://giza.fas.harvard.edu/pubdocs/545/full/|rivista=SOKAR|volume=9|pp=3–53-5}}</ref>
 
L'unico oggetto presente nella ''Camera del Re'' è un sarcofago monolitico rettangolare in granito rosa, con un angolo rotto e senza coperchio (forse razziato in antichità). Il sarcofago è poco più largo del passaggio alla camera, e quindi deve essere stato collocato prima che fosse messo in opera il soffitto. Contrariamente alle pareti, magistralmente lavorate, il sarcofago è rozzamente sbozzato, con tracce di utensili da taglio e scavo visibili in molti punti. Ciò è in contrasto con i sarcofagi ben rifiniti e decorati trovati in altre piramidi dello stesso periodo.
Riga 373 ⟶ 384:
 
===== Condotti di ventilazione superiori =====
Come per la camera intermedia, anche le aperture dei condotti nella camera superiore sono posizionate approssimativamente allo stesso livello, alla giunzione della sommità del primo blocco di granito e ad un'altezza di {{M|91&nbsp;|u=cm}} dal pavimento. L'apertura settentrionale è leggermente inferiore, il suo soffitto è allineato con il giunto, mentre la meridionale è all'incirca all'altezza del giunto.
 
Contrariamente a quelli della ''Camera della Regina'', i condotti comunicano con l'esterno della piramide. Non tutti concordano sul proposito di questi cunicoli: per alcuni sembrerebbero avere degli allineamenti astronomici, ma, d'altro canto, entrambi seguono un percorso irregolare attraverso la struttura, e di conseguenza, attraverso di esso non ci può essere allineamento diretto alle stelle. Un'altra spiegazione è che siano associati con il rituale di ascensione dell'anima del sovrano.
Riga 379 ⟶ 390:
Con poche eccezioni, i quattro condotti sono stati costruiti in conformità con un sistema invariabile: la struttura superiore ed entrambe le pareti sono state ricavate da un blocco in modo da formare una sorta di canale di pietra. Il pavimento è stato fornito da un secondo blocco, che sorreggeva il blocco superiore.<ref name="cheops.org second92">[http://www.cheops.org/startpage/thefindings/thefindings.htm www.cheops.org - The second 1992 campaign]</ref>
 
Il condotto settentrionale è rettangolare, largo circa {{M|18&nbsp;|u=cm}} ed alto circa {{M|13&nbsp;|u=cm}}, dimensioni che mantiene per tutta la sua lunghezza. Il condotto rimane orizzontale per circa {{M|180&nbsp;|u=cm}} poi prende una serie di quattro curve, per evitare la ''Grande Galleria''. Pur mantenendo il suo angolo verso l'alto abbastanza costante, si sposta prima a nord-nord-ovest poi di nuovo a nord, poi a nord-nord-est, e infine di nuovo a nord. La lunghezza totale del condotto settentrionale è di circa {{M|59 |u=m}} e un angolo con una variazione compresa tra 25° ai 34°.<ref name="measures" /> Alcune parti del condotto sono state scavate da cercatori di tesori.<ref name="cheops.org second92" />
 
Il condotto meridionale è diverso in apparenza. Il suo imbocco è più grande, circa {{M|45&nbsp;|u=cm}} di larghezza per 60 di altezza, ma le dimensioni si riducono dopo poco. La lunghezza totale del condotto meridionale è di circa {{M|53 |u=m}} e sale con un angolo di circa 39° per la maggior parte della sua lunghezza.
 
Attualmente in uno dei condotti è stata installata una ventola per cercare di far circolare aria nella piramide, altrimenti viziata dalla presenza dei turisti.<ref name="cheops.org second92" />
Riga 441 ⟶ 452:
 
== Dati principali ==
Le dimensioni originarie possono solo essere stimate, in quanto lo strato di copertura è andato perduto a causa dei fenomeni di erosione verificatisi durante il tempo:
* altezza originale = circa 146,60&nbsp;{{M|147.03|u=m}}<ref name="Riccardo Manzini">''Complessi piramidali egizi - Vol.II - Necropoli di Giza'', Ananke, ISBN 978-88-7325-233-7, p. 128.</ref>;
* altezza attuale = circa {{M|137&nbsp;|u=m}};
* lato di base in origine = circa 230,38&nbsp;{{M|231.08|u=m}}<ref name="Riccardo Manzini"/>;
* volume = 2&nbsp;617&nbsp;034{{formatnum:2617034}} metri cubi<ref name="Riccardo Manzini"/>;
* 1 [[Unità di misura egizie|cubito reale]] = {{M|0,5236&nbsp;.525|u=m}};
* angolo di base = 51[[grado d'arco|º]] 50[[primo (geometria)|']] 40[[secondo (geometria)|"]].<ref name=Janosi/>
In realtà le misure della Grande Piramide vanno date in Cubiti Reali (CR).
 
Il lato di base = 440 CR mentre l'altezza = 280 CR.
 
Queste misure sono quelle ufficialmente accettate ed adottate dall'Egittologia ufficiale.
 
Dato che un CR = 52,36&nbsp;cm (pari circa a π/6 oppure a Phi²/5 metri) se ne deduce che le due misure principali sono: 440 x 0,5236 = 230,38 m per il lato e 280 x 0,5236 = 146,60 m per l'altezza.
 
== Note ==
Riga 472 ⟶ 476:
* {{Cita libro|titolo=Mathematics and Measurement |autore=Oswald A. W. Dilke |anno=1992 |ISBN=0-520-06072-5|editore=University of California Press}}
* {{Cita libro|titolo=Pyramid : Beyond Imagination. Inside the Great Pyramid of Giza |url=https://archive.org/details/pyramidbeyondima0000jack |autore=Kevin Jackson |autore2=Jonathan Stamp |anno=2003 |ISBN=978-0-563-48803-3|editore=BBC Worldwide Ltd}}
* {{Cita libro |titolo=Myths and Mythology of Ancient Egypt |url=https://archive.org/details/mythsmythologyof0000luci |autore=Lucia Gahlin |anno=2003 |ISBN=1-84215-831-7 |editore=Anness Publishing Ltd}}
* {{Cita libro|titolo=The Complete Pyramids |autore=Mark Lehner |anno=1997|editore=London: Thames and Hudson |url=https://archive.org/details/completepyramids0000lehn |ISBN=0-500-05084-8}}
* {{Cita libro |titolo=The Great Pyramid of Giza: Measuring Length, Area, Volume, and Angles |autore=Janey Levy|anno=2005|ISBN=1-4042-6059-5|editore=Rosen Publishing Group}}
* {{Cita libro|titolo=The Egyptian Pyramids: A Comprehensive, Illustrated Reference |url=https://archive.org/details/bwb_KS-669-978 |autore=J.P. Lepre |anno=1990 |ISBN=0-89950-461-2|editore=McFarland & Company}}
* {{Cita libro |titolo=Ancient Egypt |autore=Lorana Oakes |coautori=Lucia Gahlin |editore=Hermes House |anno=2002|ISBN=1-84309-429-0}}
* {{Cita libro |titolo=[http://www.ronaldbirdsall.com/gizeh/index.htm The Pyramids and Temples of Gizeh] |anno=1883 |ISBN=0-7103-0709-8 |autore=Sir William Matthew Flinders Petrie |editore=Field & Tuer}}
Riga 484 ⟶ 488:
* {{Cita libro|titolo=The Great Pyramid |autore=Piazzi Smyth|anno=1978|ISBN=0-517-26403-X |editore=Crown Publishers Inc.}}
* {{Cita libro |titolo=Egypt:How a lost civilization was rediscovered |autore=Joyce Tyldesley |anno=2007 |ISBN=978-0-563-52257-7|editore=BBC Books}}
* {{Cita libro|titolo=The Pyramids: The Mystery, Culture, and Science of Egypt's Great Monuments |url=https://archive.org/details/pyramidscomplete00vern |autore=Miroslav Verner |anno=2001 |ISBN=0-8021-1703-1|editore=[[Grove Press]]}}
* {{Cita libro |titolo=The Pyramids: Their Archaeology and History |autore=Miroslav Verner |url=https://archive.org/details/pyramidstheirarc0000vern_u2g1 |anno=2003 |ISBN=1-84354-171-8|editore=Atlantic Books}}
* {{Cita libro |titolo=Die Pyramiden von Giza - Mathematik in Stein gebaut |autore=Armin Wirsching |anno=2009 |ISBN=978-3-8370-2355-8|editore=Books on Demand |lingua=de}}