Piramide di Cheope: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Etichette: Annullato Modifica visuale |
Correzione di un refuso ortografico |
||
(33 versioni intermedie di 17 utenti non mostrate) | |||
Riga 10:
|Utilizzo =
|Stile =
|Epoca =
<!-- Localizzazione -->|Stato = EGY
|Suddivisione1 = [[Governatorato di Giza|Giza]]
Riga 17:
|Altitudine = 60
<!-- Dimensioni -->|Superficie = 53077
|Altezza = {{M|138
|Larghezza = {{M|230
|Volume =
|Inclinazione = 51° 50' 40<nowiki>''</nowiki><ref name="Janosi" />
Riga 31:
|Sito_web =
}}
{{UNESCO
|tipoBene = patrimonio
|nome = Menfi e la sua Necropoli - I campi delle Piramidi da Giza a Dahshur
|nomeInglese = Memphis and its Necropolis – the Pyramid Fields from Giza to Dahshur
|immagine = Pyramide Kheops.JPG
|anno = 1979
|tipologia = Culturale
|criterio = (i) (iii) (vi)
|link = http://whc.unesco.org/en/list/86
|link2 =
|linkMappa =
}}
La '''Piramide di Cheope''' è la più antica e più grande delle tre piramidi principali della [[necropoli di Giza]]. È la più antica delle [[Sette meraviglie del mondo|sette meraviglie del mondo antico]] nonché l'unica arrivata ai giorni nostri. È costituita da almeno {{formatnum:2300000}} blocchi, ciascuno mediamente del peso di circa 2,5 tonnellate e, secondo gli egittologi, fu edificata in un lasso di tempo tra i 15 e i 30 anni.
Riga 37 ⟶ 48:
==Descrizione==
In origine, la piramide era ricoperta da un rivestimento di calcare bianco con superficie esterna liscia;
La maggior parte della piramide, sia nella parte visibile all'esterno che nelle strutture interne, è composta di pietre calcaree, grossolanamente sbozzate nelle parti esterne oggi visibili mentre nelle parti a vista dell'interno sono tagliate con grande accuratezza (spesso millimetrica) ed altrettanto sapientemente posizionate secondo la tecnica dell'aggetto. Tuttavia è stato adoperato anche il granito, come nel rivestimento della cosiddetta "''camera del re''" e nella struttura del presunto sarcofago che si trova al suo interno.
Riga 85 ⟶ 96:
Nel periodo dell'[[Umanesimo]] nacque un nuovo interesse per il mondo antico, che veniva riscoperto soprattutto grazie allo studio dei testi degli autori classici; [[Ciriaco d'Ancona]], il padre dell'[[archeologia]]<ref name=Treccani>
* {{Cita libro |curatore = Edward W. Bodnar |curatore2 = Clive Foss |titolo = Cyriac of Ancona: Later travels |editore = Harvard University Press |città = Cambridge (Massachusetts) |anno = 2003 |isbn = 0-674-00758-1}} Bodnar chiama Ciriaco: «''the founding father of modern classical archeology''» ("il padre fondatore della moderna archeologia classica");
* [[Ranuccio Bianchi Bandinelli|R. Bianchi Bandinelli]], [[Massimo Pallottino|M. Pallottino]], E. Coche de la Ferté - Treccani, voce {{Treccani|archeologia_(Enciclopedia-dell'-Arte-Antica)|archeologia|citazione=...Ciriaco de' Pizzicolli (v. Ciriaco D'Ancona), che viaggiò in Grecia fra il 1412 e il 1448 ricercando e annotando opere d'arte e iscrizioni, può dirsi, in certo modo, il fondatore dell'archeologia in senso generale}}</ref>,
Ciriaco d'Ancona smentì così definitivamente la falsa identificazione della Piramide di Cheope con uno dei granai di [[Giuseppe (patriarca)|Giuseppe]] e lasciò vari disegni del monumento e una relazione, riportata nei suoi ''Commentarii''. Grazie ai suoi numerosi viaggi in Grecia ed in Asia Minore, poté testimoniare inoltre che le piramidi di Giza erano l'unica delle [[sette meraviglie del mondo]] ad essere sopravvissuta nei secoli. Attraverso gli scritti di Ciriaco, queste notizie si diffusero prima negli ambienti umanistici italiani e poi tra gli studiosi europei<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/ciriaco-d-ancona_(Enciclopedia-Italiana)/|titolo=CIRIACO d'Ancona in "Enciclopedia Italiana"|accesso=30 agosto 2018}}</ref>.
Riga 112 ⟶ 123:
* {{cita web|url=http://digi.ub.uni-heidelberg.de/diglit/howard_vyse1842bd3/0004|titolo=Universitätsbibliothek Heidelberg - ''Appendix to Operations carried on at the Pyramids of Gizeh in 1837'', vol. III, Londra, 1842}}
</ref> penetrarono nelle altre quattro camere, cosiddette di scarico, al di sopra della camera di Davison, trovando diversi graffiti lasciati dai lavoratori edili, indicanti il nome Cheope, la prima testimonianza moderna che consentì l'assegnazione univoca della piramide a questo faraone<ref>Riccardo Manzini, ''Complessi piramidali egizi - Vol. II'', p. 121</ref>. Individuarono inoltre le aperture esterne dei condotti di ventilazione della camera superiore, che ripulirono. Con gli scavi sul lato est della piramide, portarono alla luce i resti del basolato del tempio funerario. Nel vano tentativo di trovare ulteriori aperture all'interno della piramide scavarono e fecero saltare con
[[File:Lepsius-Expedition-Cheops-Pyramide.jpg|thumb|upright=1.3|La spedizione prussiana in Egitto di [[Karl Richard Lepsius|Richard Lepsius]] celebra il compleanno di re [[Federico Guglielmo IV di Prussia|Federico Guglielmo IV]] sulla sommità della piramide di Cheope il 15 ottobre 1842]]
[[File:Flinders Petrie in Giza c. 1880.jpg|sinistra|miniatura|[[Flinders Petrie]] a Giza nel 1880]]
Riga 125 ⟶ 136:
Dal 1902 al 1932 [[George Reisner]] eseguì estensivi scavi nella zona ad ovest della piana di Giza e, nel 1925 scoprì nelle vicinanze a nord-est della piramide G-Ia la tomba di [[Hetepheres I]] (G 7000x), con il suo corredo funerario. La tomba, collocata sul fondo di un pozzo alto 27 metri, infatti non era stata saccheggiata, sebbene fosse priva della mummia della regina e molti reperti fossero in cattivo stato di conservazione.<ref>{{cita web |formato=pdf |lingua=en |url=http://www.gizapyramids.org/static/pdf%20library/callender_bace_1_1990.pdf |sito=gizapyramids.org |titolo=The Bulletin of the Australian Centre for Egyptology Volume I |anno=1990}}</ref> Hetep-heres I era probabilmente la moglie di [[Snefru]] e la madre di [[Cheope]].
Anche [[Hermann Junker]] effettuò scavi estensivi nella zona ad ovest e scoprì, tra l'altro, nella mastaba G 4000 una statua, alta circa {{M|1
[[File:S10.08 Gizeh, image 9620.jpg|miniatura|Il sarcofago ritrovato nella Camera del Re]]
Due archeologi egiziani, Kamal el-Mallakh e Zaki Iskander, scoprirono nel 1954, a sud della piramide di Cheope, due pozzi ancora sigillati che conservavano le parti di due barche sacre. Dopo una lunga opera di restauro una di esse, detta [[barca solare di Cheope]], fu mostrata al pubblico nel [[1982]] in un museo creato appositamente a fianco della Grande piramide. La seconda, a causa delle cattive condizioni di conservazione, è stata lasciata all'interno del pozzo originario.
Riga 144 ⟶ 155:
== Testimonianze ==
=== Erodoto di Alicarnasso ===
[[Erodoto]], nelle sue ''[[Storie (Erodoto)|Storie]]'', descrisse ciò che vide e ascoltò in occasione del suo viaggio in Egitto, durante la prima dominazione [[persia]]na, nel 450 a.C. circa. I brani si collocano nel II libro (interamente dedicato all'Egitto), e rappresentano la più antica traccia scritta sulle piramidi, anche se più di {{formatnum:2000}} anni dopo la loro costruzione. Perciò le testimonianze a cui Erodoto stesso ebbe accesso erano probabilmente frutto di tradizione orale, di conseguenza le sue osservazioni emergono come una miscela di affermazioni verosimili, deduzioni personali e storie di fantasia.
{{citazione|Cheope giunse a tal punto di malvagità che, per bisogno di ricchezze, mise sua figlia in un bordello e le ordinò di farsi pagare una certa quantità di denaro: non dicono quanto. La figlia adempì agli ordini del padre; ma anch'essa meditava di lasciare un monumento in proprio e a tutti quelli che entravano da lei chiedeva di farle dono di una pietra, per le sue costruzioni. Raccontavano che con queste pietre fu costruita la piramide che si trova al centro delle tre, davanti alla grande piramide; ciascuno dei suoi lati misura un pletro e mezzo.|[[Erodoto]], ''[[Storie (Erodoto)|Storie]]'', Libro II, 126
Riga 162 ⟶ 173:
Anche Diodoro riporta che la costruzione della piramide durò 20 anni, ma secondo lo storico, l'imponente struttura della piramide fu realizzata mediante l'uso di [[Terrapieno|terrapieni]], poiché a quell'epoca non erano ancora state inventate macchine in grado di sollevare i blocchi di costruzione. Diodoro esprime inoltre la propria meraviglia del fatto che non sia rimasta alcuna traccia attorno alla piramide né del terrapieno, né del lavoro di levigatura dei blocchi, tanto che la piramide sembra essere stata collocata in quel luogo, in mezzo alla sabbia, "dalla mano di un dio".
Secondo la testimonianza di Diodoro, il rivestimento della piramide era ancora in ottime condizioni, mentre descrive la parte superiore della piramide come una piattaforma di 6 cubiti (circa 3 metri), perciò molto probabilmente il [[pyramidion]] era già scomparso. La piramide è descritta con un lato di base di 7 plettri ({{M|210
=== Strabone di Amasea ===
Riga 170 ⟶ 181:
|A quaranta stadi da Memphis c'è un terrazzo roccioso sul quale le piramidi, tombe reali, si ergono in grande numero, ma tre sono quelle degne di nota. Di queste, due sono anche annoverate tra le sette meraviglie; la loro altezza, che è di poco superiore al lato di base (la forma è quadrangolare), misura uno stadio. Una è appena più grande dell'altra e in alto, quasi a metà di una faccia, reca un masso estraibile; rimuovendolo, c'è un budello sinuoso che porta fino alla camera mortuaria. Queste piramidi, dunque, sono vicine tra loro e allo stesso livello; più discosta, sulla parte più elevata del terrazzo, c'è la terza, molto più piccola delle altre due, ma costruita con una spesa molto più onerosa. Infatti dal piano di calpestio fin quasi alla metà è di pietra scura, la stessa con cui fabbricano i mortai e che si fa venire da molto lontano; si trova infatti nei monti dell'Etiopia ed è molto dura e difficile da lavorare; per questo la messa in opera risultò molto dispendiosa.|[[Strabone|Strabone di Amasea]], ''[[Geografia (Strabone)|Geografia]]'', XVII 1, 33}}
La città di [[Menfi (Egitto)|Menfi]] dista in realtà circa {{M|21
=== Plinio il Vecchio ===
[[Plinio il Vecchio|Plinio]] inserisce una digressione sulle piramidi e sulla Sfinge nel libro XXXVI della ''[[Naturalis historia]]'', che ha come argomento principale la [[mineralogia]]. A differenza degli autori precedenti, Plinio cita come causa della costruzione dei monumenti «il non lasciare denaro ai successori o ai rivali invidiosi oppure non lasciare la plebe in ozio» e giudica la loro costruzione come del tutto inutile e vana.
Plinio indica che la piramide più grande è costruita con pietre estratte dalle cave dell'Arabia e afferma che sono stati impiegati
Lo storico latino inserisce un interessante elenco di autori che hanno menzionato le piramidi nei loro scritti: [[Erodoto]], [[Evemero]], [[Duride di Samo]], [[Aristagora]], [[Dionigi di Alicarnasso]], [[Artemidoro di Efeso|Artemidoro]], [[Alessandro Poliistore]], [[Butoride]], [[Antistene]], [[Demetrio Falereo]], [[Demotele]] ed [[Apione]], mentre sono assenti [[Diodoro Siculo]] e [[Strabone]].<ref>{{cita libro |url=https://books.google.it/books?id=NK02AAAAMAAJ&lpg=PA18&ots=R1qxcCxLng&dq=plinio%20Erodoto%2C%20Evemero%2C%20Duride%20di%20Samo%2C%20Aristagora%2C%20Dionisio&hl=it&pg=PA18#v=onepage&q&f=false |autore=Domenico Valeriani |titolo=Nuova illustrazione istorico-monumentale del Basso e dell'Alto Egitto |editore=Paolo Fumgalli |città=Firenze |anno=1836}}</ref>
Plinio indica come lato di base della piramide di Cheope, 783 [[piede romano|piedi]] (circa {{M|231
Plinio afferma che non esiste alcuna testimonianza dei sistemi utilizzati nelle fasi di edificazione, ma riporta diverse ipotesi in merito al trasporto dei blocchi di pietra. Alcuni pensano all'uso di piani inclinati di [[Nitrato di potassio|salnitro]] che furono successivamente sciolti attraverso l'uso delle acque del Nilo; altri parlano di impalcature di mattoni di fango che furono in seguito riutilizzati per abitazioni private.
Riga 188 ⟶ 199:
Quando fu costruita, la piramide di Cheope era alta circa 146,6 [[metro|metri]] (280 cubiti egiziani) ed era pertanto la costruzione più alta realizzata fino ad allora. La sua altezza attuale è tuttavia di soli 138 metri e risulta essere pertanto di poco più alta della [[piramide di Chefren]], alta 136 metri. Causa di questa perdita di altezza è probabilmente la rimozione del rivestimento di [[Calcare|pietra calcarea]] che in passato rivestiva l'intera piramide, dovuto sia a fenomeni di [[erosione]] naturale, sia all'asportazione delle pietre calcaree da parte degli abitanti del Cairo, che in passato sfruttarono le piramidi come cave di pietre. La piramide con il suo [[pyramidion]] d'oro situato sulla sommità, sotto i raggi del sole doveva risplendere come una gemma gigantesca risultando visibile anche a notevole distanza.
La base della piramide copre oltre 5 [[ettaro|ettari]] di superficie, formando un [[quadrato]] di circa 230,34 metri per lato. L'accuratezza dell'opera è tale che i quattro lati della base presentano un errore medio di soli {{M|1
{{Senza fonte|La piramide non ha una sezione perfettamente quadra, ma i lati risultano leggermente concavi, un po' come le fortezze bastionate rinascimentali. La sezione è simmetrica e voluta; infatti, da una parte corregge lo spanciamento prospettico che si otterrebbe nella visione complessiva della piramide, dall'altra migliora la stabilità della struttura.}}
Per la costruzione del rivestimento esterno e del corpo interno della Grande Piramide furono scelte pietre di [[calcare]], pesanti ognuna dagli {{M|800
Nell'epoca immediatamente successiva alla costruzione, la piramide era rivestita esternamente di bianche pietre di calcare, lucide e molto lisce, incise con antichi caratteri, precipitate al suolo a causa di un violento [[terremoto]] nel 1301 a.C. La maggior parte dei blocchi di rivestimento venne rimossa nel XIV secolo per la costruzione della cittadella e della moschea del [[Il Cairo|Cairo]]<ref name= Manzini126>Riccardo Manzini, ''Complessi piramidali egizi - Vol. II - Necropoli di Giza'', Ananke, p. 126.</ref>. L'opera di demolizione della piramide iniziò tuttavia già in epoca antica, come testimoniano i conci ritrovati nel [[Piramide di Amenemhat I|Complesso piramidale di Amenemhat I]] recanti incisi i [[Titolatura reale dell'antico Egitto|cartigli]] di Cheope<ref name=Manzini126/>.
Vi è notevole incertezza su quanto durarono i lavori di costruzione; le indicazioni di [[Erodoto]] sono assai tarde (V sec. a.C.) e di seconda mano, in quanto derivano da quanto riferito dai sacerdoti egizi del tempo. Erodoto narra che furono utilizzati circa centomila uomini<ref>Maurizio Daminia-Appia, ''Egitto - L'età dell'oro'', Fabbri Editori, p. 84</ref>, che lavorarono per circa vent'anni. Simili indicazioni generano molti dubbi di fattibilità tecnica, economica e sociale e si intrecciano con le infinite [[Teorie sulla costruzione delle piramidi egizie|teorie su come è stata realizzata la piramide]]. Oggi le più comuni ipotesi spaziano dai 20 ai 40 anni di cantiere.
Riga 201 ⟶ 212:
=== La piana di Giza ===
La piramide poggia sullo sperone dell'[[Altopiano di Giza]] che si affaccia sulla [[valle del Nilo]]; questo è costituito da roccia calcarea. Uno dei motivi per cui fu scelto il sito, è che la base rocciosa costituiva un solido appoggio per la struttura, impedendo che il cedimento del terreno (dovuto alla massa di materiale) facesse crollare la struttura, come peraltro era già successo in precedenti piramidi. Inoltre il nucleo centrale della piramide poggia su una sporgenza della base rocciosa, di cui non è stato possibile misurare le dimensioni, che ha consentito agli operai di risparmiare un buon volume di pietra di costruzione. Da rilievi effettuati sul cunicolo discendente e sul cunicolo verticale, infatti, il livello di base in quei punti (interfaccia roccia viva-blocchi di costruzione) non coincide affatto con il precisissimo livello di base perimetrale. Per questo motivo si suppone che la piramide poggi e copra una collinetta di
((Piramide liscia))
Originalmente l'altopiano era piuttosto accidentato, con collinette (ancora oggi fino a quota {{M|105
La preparazione del sito impose il livellamento del suolo, tagliando a terrazza le colline e riempiendo con i detriti le cavità, tanto che oggi il dislivello della base perimetrale della piramide è poco più di 2 centimetri (si ritiene perfino che l'attuale dislivello sia dovuto ai movimenti causati dal terremoto del 1301 a.C.).
Riga 220 ⟶ 231:
=== Pyramidion ===
La piramide era completata da una cima, detta ''[[pyramidion]]'', oggi scomparsa. In particolare si ferma con una piattaforma di {{M|11
=== Struttura interna e rivestimenti ===
Riga 240 ⟶ 251:
La piramide è stata realizzata sovrapponendo corsi (cioè strati) di blocchi di pietra calcarea gli uni sugli altri, sfalsati tra loro e con alcuni che si allungano verso l'interno, in modo da migliorare la stabilità e la solidità della struttura.
Oggi si possono contare 203 corsi, ma in passato dovevano essercene di più, in quanto la punta della piramide è andata persa.
L'altezza dei corsi (e conseguentemente dei blocchi che compongono questi ultimi) non è costante: mediamente sono compresi tra i 60 e gli {{M|80
==== Ingresso originale ====
Riga 258 ⟶ 269:
==== Cunicolo discendente ====
Dall'entrata originale si dirama un cunicolo (4) alto {{M|96
<gallery>
Riga 265 ⟶ 276:
==== Camera inferiore ====
La ''Camera inferiore'' (5) è la struttura più bassa della piramide. Questa appare di forma rettangolare, dalle dimensioni approssimative di {{M|14
Nel muro sud della camera c'è uno stretto cunicolo cieco (circa {{M|75
La camera presenta anche un pozzo scavato nel pavimento; però questo è probabilmente lo scavo effettuato dall'archeologo Perring (1837), mentre era alla ricerca di una camera nascosta.
Riga 273 ⟶ 284:
==== Cunicolo ascendente ====
A {{M|28
L'estremità inferiore di questo cunicolo è chiusa da tre enormi blocchi di granito, lunghi ognuno circa {{M|1
<gallery>
Riga 289 ⟶ 300:
==== Cunicolo orizzontale ====
Il ''Cunicolo Orizzontale'' (8) è un cunicolo in leggerissima pendenza, lungo circa {{M|35
Lungo il suo percorso sono state nel tempo fatte numerose trapanazioni, sempre alla ricerca di camere nascoste (mai trovate).
Riga 296 ⟶ 307:
La camera intermedia, chiamata ''Camera della Regina'' (7), è esattamente a metà strada tra le facce nord e sud della piramide e misura 5,75 metri per 5,23, con un'altezza al vertice della camera di 6,23 metri. La camera è stata chiamata in questo modo dagli arabi, ma all'interno non sono state trovate evidenze archeologiche di sepolture. È interessante notare che questo è l'unico vano che occupa una posizione centrale nella struttura della piramide, esattamente sotto il suo vertice.
Sul lato orientale della camera è presente una nicchia a gradoni di 4,67 metri di altezza. Dei predoni, pensando che fosse un passaggio murato, la perforarono; in effetti trovarono un cunicolo alto {{M|84
<gallery>
Riga 305 ⟶ 316:
===== Condotti di ventilazione inferiori =====
[[File:Khufu masons tools.jpg|thumb|Due dei tre oggetti rinvenuti nel condotto della camera intermedia]]
I condotti di ventilazione nella camera superiore furono descritti già nel 1610, mentre i condotti della camera intermedia non sono stati scoperti fino al 1872. In quell'anno, Waynman Dixon, un ingegnere ferroviario scozzese, e il suo amico, il dottor James Grant, notarono una crepa nel muro sud della ''Camera della Regina''. Dopo aver spinto un lungo filo nella fessura, che indicava che probabilmente dietro la lastra vi era il vuoto, Dixon assunse un falegname di nome Bill Grundy per tagliare la lastra del muro. Venne così scoperto un canale rettangolare, mediamente di {{M|20
All'interno del cunicolo nord vennero scoperti tre manufatti: un piccolo gancio in bronzo, un'asta di legno (descritto come simile al legno di cedro) lungo {{M|12
Gli avventurieri inoltre accesero fuochi per convogliarne il fumo all'interno dei condotti, nel tentativo di scoprire dove questi conducessero. Il fumo ristagnò nel condotto nord, ma scomparve nel condotto sud e non fu visto uscire all'esterno della piramide.
Riga 313 ⟶ 324:
Le aperture di entrambi i condotti sono situate approssimativamente allo stesso livello nella camera, alla giunzione di sommità della prima lastra di granito. L'apertura settentrionale è leggermente inferiore, mentre il piano dell'apertura meridionale è all'incirca all'altezza della giunzione.
I condotti nella ''Camera della Regina'' furono esplorati nel 1993 dall'ingegnere tedesco Rudolf Gantenbrink, sotto la supervisione dell'archeologo Rainer Stadelmann del [[Istituto archeologico germanico|Deutsches Archäologisches Institut]], usando un robot cingolato di sua progettazione chiamato ''Upuaut 2''. Esplorando il condotto sud, al termine di una salita di {{M|65
Nel 2002, la [[National Geographic Society]] creò un robot simile, chiamato ''Pyramid Rover'', che fece un buco nella zona centrale della lastra del condotto sud, solo per scoprire, il 17 settembre, un'altra lastra di pietra dietro di essa, ma priva di maniglie. Il giorno seguente venne finalmente esplorato il condotto nord, dove si scoprì una lastra di chiusura del tutto analoga.
Riga 320 ⟶ 331:
==== Grande galleria ====
La ''Grande Galleria'' (9) costituisce la prosecuzione del Cunicolo Ascendente, ma è alta 8,6 metri e lunga 46,68. Alla base è larga 2,06 metri, ma dopo 2,29 metri i blocchi di pietra rientrano verso l'interno per {{M|7
La copertura è fatta di blocchi posati a un angolo leggermente più inclinato rispetto al pavimento, così da incastrare ogni blocco in un incavo ricavato nella sommità della galleria come un dente di un crick. Lo scopo è fare in modo che ogni blocco sia retto dal muro della galleria piuttosto che poggiare sul blocco sotto di esso, cosa che sarebbe risultata in una pressione cumulativa eccessiva al termine della galleria.
Il pavimento della Grande galleria consiste in una doppia gradonata disposta su ogni lato, larga {{M|51
L'estremità inferiore della galleria è un crocevia importante, in quanto, oltre ad essere il punto in cui il cunicolo ascendente sfocia nella Grande galleria, a destra è presente un foro nel muro (oggi bloccato da rete metallica) che costituisce lo sbocco superiore del ''Cunicolo verticale'' (12). Da qui inoltre parte il ''Cunicolo orizzontale'' (8) che conduce alla cosiddetta ''Camera della regina'' (7).
Riga 345 ⟶ 356:
==== Camera delle saracinesche o anticamera ====
Al termine della ''Grande Galleria'' è presente un gradino (alto circa {{M|90
Oggi le lastre sono scomparse, probabilmente distrutte ed asportate già in antichità. Frammenti di granito rinvenuti da Petrie (1881/82) nel passaggio discendente, probabilmente appartenevano a queste lastre.
Riga 359 ⟶ 370:
In particolare, il pavimento misura esattamente 10 per 20 cubiti per cui l'unità di misura usata (rapportata al metro) è di 0,524 metri e non 0,525 generalmente usata.<ref name= Manzini126/>
Al di sopra del soffitto della ''Camera del Re'' sono stati realizzati cinque comparti chiamati ''Camere di scarico''. Le prime quattro hanno soffitti piatti, ma la camera terminale ha un tetto a capanna. Come già accennato, la prima camera fu subito scoperta per via del passaggio realizzato in antichità dai costruttori, poi Vyse sospettò l'esistenza di altre camere quando verificò che poteva inserire un lungo palo attraverso una crepa nel soffitto della prima camera. Le altre camere di scarico furono esplorate tra il 1837 e il 1938 dal colonnello Howard Vyse e da John Shae Perring, che scavarono dei tunnel verso l'alto usando dell'esplosivo.<ref>Sergio Donadoni,''Le grandi scoperte dell'archeologia'', Istituto Geografico De Agostini, p. 80.</ref> Dalla superiore all'inferiore sono denominate ''Camera Davidson'', ''Camera Wellington'', ''Camera di Lady Arbuthnotr'' e ''Camera Campbell''. Si ritiene che queste camere bassissime servano a reindirizzare e ridistribuire il carico della massa di pietra che grava sul soffitto della ''Camera del Re'', evitando che questo collassi. Dal momento che non erano state concepite per essere visibili, non sono state rifinite, e le pietre in esse riportano ancora i marchi di cava. Le pietre all'interno delle camere di scarico presentano dei marchi geroglifici, probabilmente il nome della squadra di lavoro, che contengono un riferimento al faraone [[Cheope]]<!-- Questa asserzione è però assai contestata perché alcune circostanze del ritrovamento dell'iscrizione e la sua parziale errata formulazione hanno avanzato l'ipotesi di un falso apportato all'epoca della perforazione. Tra l'altro non si capisce perché una iscrizione così importante gli Egizi l'abbiano destinata all'oblio perenne dal momento che mai nessuno, se non usando l'esplosivo, l'avrebbe mai scoperta e letta. -->. Altri di questi marchi geroglifici sono stati trovati da Georges Goyon su un blocco esterno del 4° strato della piramide.<ref>{{Cita libro |autore=Goyon Georges |titolo=Les inscriptions et graffiti des voyageurs sur la grande pyramide|anno=1944}}</ref> Le iscrizioni sono paragonabili a quelle trovate in altri siti di Cheope, come la [[Hetnub|cava di alabastro a Hatnu]]b<ref>{{Cita web |titolo=This 4,500-Year-Old Ramp Contraption May Have Been Used to Build Egypt's Great Pyramid |sito=[[Live Science]]|data=31 ottobre 2018|url=https://www.livescience.com/63978-great-pyramid-ramp-discovered.html}}</ref> o il porto di [[Wadi al-Jarf]], e sono presenti anche nelle piramidi di altri faraoni.<ref name="Reisner1931">{{Cita libro |autore=Reisner |url=http://giza.fas.harvard.edu/pubdocs/130/full/ |titolo=Mycerinus: The Temples of the Third Pyramid at Giza |anno=1931 |pp=275, Plan XI, XII}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione |autore=Joachim Quack |data=2004|titolo=Von [xwfw] zu Cheops. Transformationen eines Königsnamens. |url=http://giza.fas.harvard.edu/pubdocs/545/full/|rivista=SOKAR|volume=9|pp=
L'unico oggetto presente nella ''Camera del Re'' è un sarcofago monolitico rettangolare in granito rosa, con un angolo rotto e senza coperchio (forse razziato in antichità). Il sarcofago è poco più largo del passaggio alla camera, e quindi deve essere stato collocato prima che fosse messo in opera il soffitto. Contrariamente alle pareti, magistralmente lavorate, il sarcofago è rozzamente sbozzato, con tracce di utensili da taglio e scavo visibili in molti punti. Ciò è in contrasto con i sarcofagi ben rifiniti e decorati trovati in altre piramidi dello stesso periodo.
Riga 373 ⟶ 384:
===== Condotti di ventilazione superiori =====
Come per la camera intermedia, anche le aperture dei condotti nella camera superiore sono posizionate approssimativamente allo stesso livello, alla giunzione della sommità del primo blocco di granito e ad un'altezza di {{M|91
Contrariamente a quelli della ''Camera della Regina'', i condotti comunicano con l'esterno della piramide. Non tutti concordano sul proposito di questi cunicoli: per alcuni sembrerebbero avere degli allineamenti astronomici, ma, d'altro canto, entrambi seguono un percorso irregolare attraverso la struttura, e di conseguenza, attraverso di esso non ci può essere allineamento diretto alle stelle. Un'altra spiegazione è che siano associati con il rituale di ascensione dell'anima del sovrano.
Riga 379 ⟶ 390:
Con poche eccezioni, i quattro condotti sono stati costruiti in conformità con un sistema invariabile: la struttura superiore ed entrambe le pareti sono state ricavate da un blocco in modo da formare una sorta di canale di pietra. Il pavimento è stato fornito da un secondo blocco, che sorreggeva il blocco superiore.<ref name="cheops.org second92">[http://www.cheops.org/startpage/thefindings/thefindings.htm www.cheops.org - The second 1992 campaign]</ref>
Il condotto settentrionale è rettangolare, largo circa {{M|18
Il condotto meridionale è diverso in apparenza. Il suo imbocco è più grande, circa {{M|45
Attualmente in uno dei condotti è stata installata una ventola per cercare di far circolare aria nella piramide, altrimenti viziata dalla presenza dei turisti.<ref name="cheops.org second92" />
Riga 426 ⟶ 437:
{{...|archeologia}}
== La costruzione della
{{vedi anche|Hemiunu}} Hemiunu era figlio del principe Nefermaat e della sua consorte Itet; Nefermaat e Cheope erano entrambi figli avuti dal faraone Snefru, ma da due mogli diverse. Hemiunu era quindi nipote di Cheope, e sotto il suo regno era il "Visir", cioè il più alto dignitario, responsabile dei lavori reali. A lui si attribuisce la prima fase della costruzione della Grande Piramide di Giza.
Riga 440 ⟶ 452:
== Dati principali ==
Le dimensioni originarie possono solo essere stimate, in quanto lo strato di copertura è andato perduto
* altezza originale = circa
* altezza attuale = circa {{M|137
* lato di base in origine = circa
* volume =
* 1 [[Unità di misura egizie|cubito reale]] = {{M|0
* angolo di base = 51[[grado d'arco|º]] 50[[primo (geometria)|']] 40[[secondo (geometria)|"]].<ref name=Janosi/>
== Note ==
Riga 471 ⟶ 476:
* {{Cita libro|titolo=Mathematics and Measurement |autore=Oswald A. W. Dilke |anno=1992 |ISBN=0-520-06072-5|editore=University of California Press}}
* {{Cita libro|titolo=Pyramid : Beyond Imagination. Inside the Great Pyramid of Giza |url=https://archive.org/details/pyramidbeyondima0000jack |autore=Kevin Jackson |autore2=Jonathan Stamp |anno=2003 |ISBN=978-0-563-48803-3|editore=BBC Worldwide Ltd}}
* {{Cita libro |titolo=Myths and Mythology of Ancient Egypt |url=https://archive.org/details/mythsmythologyof0000luci |autore=Lucia Gahlin |anno=2003 |ISBN=1-84215-831-7 |editore=Anness Publishing Ltd}}
* {{Cita libro|titolo=The Complete Pyramids |autore=Mark Lehner |anno=1997|editore=London: Thames and Hudson |url=https://archive.org/details/completepyramids0000lehn |ISBN=0-500-05084-8}}
* {{Cita libro |titolo=The Great Pyramid of Giza: Measuring Length, Area, Volume, and Angles |autore=Janey Levy|anno=2005|ISBN=1-4042-6059-5|editore=Rosen Publishing Group}}
* {{Cita libro|titolo=The Egyptian Pyramids: A Comprehensive, Illustrated Reference |url=https://archive.org/details/bwb_KS-669-978 |autore=J.P. Lepre |anno=1990 |ISBN=0-89950-461-2|editore=McFarland & Company}}
* {{Cita libro |titolo=Ancient Egypt |autore=Lorana Oakes |coautori=Lucia Gahlin |editore=Hermes House |anno=2002|ISBN=1-84309-429-0}}
* {{Cita libro |titolo=[http://www.ronaldbirdsall.com/gizeh/index.htm The Pyramids and Temples of Gizeh] |anno=1883 |ISBN=0-7103-0709-8 |autore=Sir William Matthew Flinders Petrie |editore=Field & Tuer}}
|