Capitano Nemo: differenze tra le versioni

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=== La versione originale ===
Nella versione iniziale di ''[[Ventimila leghe sotto i mari]]'' Nemo era difatti un [[Szlachta|nobile polacco]] desideroso di vendicarsi dell'omicidio della sua famiglia durante la repressione russa della [[Rivolta di gennaio]] (l'insurrezione polacca, [[1863]]-[[1864]]). L'editore di Verne, [[Pierre-Jules Hetzel]], temette la [[censura]] del libro sul mercato russo e di offendere un potente alleato francese, l'[[Impero russo]], e rese oscuri il passato e le motivazioni di Nemo. Dai dati non modificati che Verne ha lasciato, appare visibile, soprattutto nella prima parte del romanzo, che Nemo ha una cultura di tipo europeo, poi giustificato dal fatto che ha studiato in Europa, come molti nobili indiani dell'epoca, dall'età di 10 anni fino ai 30 circa. Inoltre, tra le incongruenze vi sono l'aspetto di Nemo, descritto come un "meridionale", ma come un uomo bianco e non come un indiano di pelle scura (anche se è vero che la classe nobile indiana spesso presenta la pelle chiara, poiché discendente dagli [[arii]], soprattutto nel nord, da dove Nemo afferma di venire).
 
In alcune lettere, lo scrittore esprime disappunto per le interferenze di Hetzel e descrive l'originale background di Nemo, sotteso nel primo libro e cambiato nel secondo. Nemo è qui un fervente repubblicano, a cui i russi deportano e uccidono i familiari per rappresaglia, generando così il profondo odio visibile nel romanzo; Verne parla in una lettera all'editore di un Nemo ''«polacco, la cui moglie era morta sotto lo [[Disciplina (frusta)|knut]]<ref>espressione metaforica per indicare il giogo russo o la deportazione in Siberia</ref> e i figli erano morti in [[Siberia]]»''<ref>"Lettera a Hetzel [8 maggio 1869], in J. Verne, Corrispondenza , Lettera No. 72, p. 104</ref>; precisa poi in un'altra lettera quella che era l'idea originale del libro, di Nemo come ''«un signore polacco, le cui figlie sono state violentate, la moglie uccisa con un'ascia, il padre è morto sotto lo knut, un polacco di cui tutti gli amici erano morti in Siberia e la cui nazionalità sparì dall'Europa sotto la tirannia dei russi»''.<ref>Corrispondenza , No. 79, p. 112</ref>
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=== L'isola misteriosa ===
Alcuni reduci della [[Guerra di secessione americana|guerra civile americanastatunitense]] naufragano su un'isola sperduta, da loro battezzata isola Lincoln, dove vengono misteriosamente aiutati a sopravvivere e salvati da numerose insidie. Alla fine, dopo numerose peripezie, il segreto dell'isola viene rivelato: è il nascondiglio del Capitano Nemo e del suo Nautilus. Il Capitano Nemo, ormai anziano e malato, ultimo sopravvissuto del suo equipaggio, ha soccorso gli eroi, ha fatto ritrovare la cassa, affondato la nave pirata con una torpedine e ucciso i pirati con il suo fucile elettrico. Nemo confessa la storia della sua vita (la sua identità di nobile indiano in lotta contro il [[Impero britannico|colonialismo britannico]]), consegna loro il manoscritto autobiografico e racconta di averli aiutati per fare ammenda dei suoi precedenti crimini (gli assalti e la morte dei marinai nemici a scopo di vendetta), chiedendo e ottenendo un'assoluzione da Cyrus Smith, uno dei naufraghi; mostra anche un certo disappunto contro Aronnax, che aveva rivelato l'esistenza del Nautilus al mondo, dopo il ritorno in Francia, anche se riconosce che egli non era vincolato da alcun giuramento; infine, in pace con sé stesso, muore di vecchiaia ed il Nautilus viene affondato per essere la sua tomba, nella caverna che loro soprannomineranno la "grotta di Dakkar".
 
L'isola esplode in un'eruzione vulcanica e i naufraghi, pur avvertiti da Nemo, si ritrovano su un piccolo scoglio, ultimo resto della Granite House e divenuto monumento funebre al defunto capitano Nemo. Vengono quindi salvati dal Duncan, il panfilo di Lord Glenarvan su cui hanno navigato i protagonisti de ''[[I figli del capitano Grant]]''; questo è tornato per raccogliere Ayrton, ed è venuto a cercare i naufraghi a seguito di un messaggio lasciato sull'[[isola Tabor]] da Nemo.