Assedio di Malta (1940-1942): differenze tra le versioni

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|Comandante1 = {{Bandiera|DEU 1933-1945}} [[Hans Geisler]]<br />{{Bandiera|DEU 1933-1945}} [[Albert Kesselring]]<br />{{Bandiera|DEU 1933-1945}} [[Martin Harlinghausen]]<br />[[File:Flag of Italy (1861-1946) crowned.svg|20px|border]] [[Francesco Pricolo]]
|Comandante2 = {{Bandiera|GBR}} [[Andrew Cunningham]]<br />{{Bandiera|GBR}} [[William Dobbie]]<br />{{Bandiera|GBR}} [[Keith Park]]<br />{{Bandiera|GBR}} [[Hugh Pughe Lloyd]]
|Effettivi1 = ~2.000{{formatnum:2000}} aerei nel corso dell'intera campagna
|Effettivi2 = 716 aerei nel corso dell'intera campagna<ref name="Bungay Cit. 2002, p. 64"/>
|Perdite1 = :<li>357 aerei tedeschi<li>175 aerei italiani<ref name="Bungay Cit. 2002, p. 64"/><li>72% delle navi da trasporto della [[Marina Militare Italiana|Marina italiana]] perse<li>23% delle navi mercantili dell'Asse perse<ref>Bungay (Cit. 2002), p. 66</ref><li>2.304{{formatnum:2304}} navi mercantili affondate<ref name="Spooner Cit. 1996, p. 343">Spooner (Cit. 1996), p. 343</ref><li>17.240{{formatnum:17240}} uomini uccisi in mare<ref>Spooner (Cit. 1996), p. 326</ref><li>~50 [[U-Boot]]e tedeschi persi (nell'intero Mediterraneo)<ref name="Spooner Cit. 1996, p. 5">Spooner (Cit. 1996), p. 5</ref><li> ~16 [[sottomarino|sottomarini]] italiani persi<ref name="Spooner Cit. 1996, p. 5"/>
|Perdite2 = :<li>369 caccia (in volo)<li>64 caccia (al suolo)<ref name="Bungay Cit. 2002, p. 64"/><li>1 [[nave da battaglia]]<ref name="Spooner Cit. 1996, p. 5"/><li>2 [[portaerei]]<ref name="Spooner Cit. 1996, p. 5"/><li>4 [[incrociatore|incrociatori]]<ref name="Spooner Cit. 1996, p. 3">Spooner (Cit. 1996), p. 3</ref><li>19 [[cacciatorpediniere]]}<ref name="Spooner Cit. 1996, p. 3"/><li>38 [[sottomarino|sottomarini]]<ref name="Spooner Cit. 1996, p. 5"/><li>2.301{{formatnum:2301}} aviatori feriti o uccisi<ref name="Spooner Cit. 1996, p. 8">Spooner (Cit. 1996), p. 8</ref><li>30.000{{formatnum:30000}} edifici distrutti o danneggiati<ref name="Spooner Cit. 1996, p. 11">Spooner (Cit. 1996), p. 11</ref><li>1.300{{formatnum:1300}} civili uccisi<ref name="Spooner Cit. 1996, p. 11"/>
}}
{{Campagnabox Mar Mediterraneo 1940-1942}}
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L'apertura di un nuovo [[Campagna del Nordafrica|fronte in Nordafrica]] nel giugno 1940 aumentò il già notevole valore di Malta: le forze aeree e marittime britanniche basate sull'isola avrebbero potuto attaccare le navi dell'[[Potenze dell'Asse|Asse]] che trasportavano rifornimenti e rinforzi vitali dall'Europa; il primo ministro britannico [[Winston Churchill]] definì l'isola «una portaerei inaffondabile»<ref>{{Cita web|url=https://www.washingtonpost.com/archive/politics/2001/07/13/the-consummate-diplomat-wants-malta-on-the-map/918c9a99-9e0f-48ba-9272-cc05d8a14c1c/ |titolo=The Consummate Diplomat Wants Malta on the Map|giornale=The Washington Post|data= 13 luglio 2001 |autore=Nora Boustany |accesso= 6 luglio 2017}}</ref>.
 
L'Asse decise di costringere Malta alla resa, [[Bombardamento|bombardandola]] o prendendola per fame, attaccando i suoi porti, le città, il capoluogo e le navi alleate che rifornivano l'isola. Malta fu una delle zone più bombardate durante la guerra. In un periodo di due anni, la [[Luftwaffe (Wehrmacht)|Luftwaffe]] e la [[Regia Aeronautica]] effettuarono un totale di 3.000{{formatnum:3000}} missioni di bombardamento sull’isola, nel tentativo di distruggere le difese della RAF ed i suoi porti<ref name="Holland Cit. 2003, p. 417">Holland (Cit. 2003), p. 417</ref>.
 
Un successo avrebbe reso possibile uno [[sbarco]] anfibio combinato tedesco-italiano ([[Operazione C3]] per gli italiani, ''[[Operazione Herkules]]'' per i tedeschi) sostenuto dalle forze aeroparacadutate tedesche e italiane ([[Fallschirmjäger]] e [[185ª Divisione paracadutisti "Folgore"|divisione "Folgore"]]), ma questola pianorealizzazione nondel piano fu maiprima messorinviata e inpoi praticaannullata.
 
Alla fine, i [[Convoglio navale|convogli]] alleati furono in grado di fornire e rafforzare Malta, mentre la RAF riuscì a difendere il suo spazio aereo, sebbene a costo di grandi perdite di vite e materiali.
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== Contesto ==
[[File:Malta-CIA WFB Map.png|thumb|Mappa di Malta]]
[[File:The_Royal_Navy_during_the_Second_World_War_A11484The Royal Navy during the Second World War A11484.jpg|destra|miniatura| Il [[peschereccio armato]] HMS ''Coral'' all'interno del bacino di carenaggio n. 3, danneggiato dalle bombe durante la seconda guerra mondiale <ref>{{Cita web|url=http://uboat.net/allies/warships/ships/6334.html|titolo=Allied shipping losses|urlmorto=sì}}</ref>]]
La [[Colonia di Malta]] era una fortezza militare e navale, essendo l'unica base britannica tra [[Gibilterra nella seconda guerra mondiale|Gibilterra]] e [[Alessandria d'Egitto]]. In tempo di pace era una stazione intermedia lungo il percorso commerciale britannico verso l'[[Impero anglo-indiano|India]] e l'[[Estremo Oriente]] via [[regno d'Egitto|Egitto]] e [[canale di Suez]]; quando la rotta fu interrotta all'inizio delle ostilità, Malta rimase una importantissima base di partenza per azioni offensive contro gli spostamenti navali dell'Asse e gli obiettivi di terra nell'area del Mediterraneo centrale. A causa della sua posizione esposta in prossimità dell'Italia, i britannici trasferirono la sede della [[Mediterranean Fleet]] della [[Royal Navy]] da [[La Valletta]] ad Alessandria d'Egitto già nell'ottobre [[1939]]<ref>Jellison (Citcit. 1984), pp. 6, 21, 51–52</ref>.
 
Malta è un'isola di 27 x 14&nbsp;km, con una superficie di appena 250&nbsp;km²<ref>Rix (Citcit. 2015), p. 2</ref>, comparabile a quella dell'[[isola d'Elba]]. Nel giugno del [[1940]] aveva una popolazione di circa 250.000{{formatnum:250000}} abitanti, di cui solo il 3-4% era personale coloniale britannico e il resto nativi [[maltesi]],<ref name="Holland Cit. 2003, pp. 22">Holland (Citcit. 2003), pp. 22</ref> concentrati nelle zone residenziali attorno al [[Porto Grande (Malta)|Porto Grande]], dove la densità della popolazione era più di sei volte quella della media dell'isola. Tra i punti più congestionati vi era [[La Valletta]], capitale e centro politico, militare e commerciale, dove 23.000{{formatnum:23000}} persone vivevano in un'area di circa 0,65&nbsp;km². Al di là del Porto Grande, nelle [[Malta#Città principali|Tre Città]] di [[Cospicua]], [[Senglea]] e [[Birgu|Vittoriosa]], dove erano situati i [[cantieri navali di Malta]] e la sede dell'[[Ammiragliato (Regno Unito)|Ammiragliato]], 28.000{{formatnum:28000}} persone vivevano concentrate in 1,3&nbsp;km². Furono queste aree a subire gli attacchi aerei più pesanti, più sostenuti e concentrati della storia<ref name="Jellison Cit. 1984, p. 51">Jellison (Citcit. 1984), p. 51</ref>.
 
All'inizio della guerra, a Malta non vi era pressoché alcuna difesa, a causa di un rapporto pre-bellico britannico che aveva ritenuto che l'isola fosse indifendibile.{{Senza fonte}} Le flotte italiana e britannica erano più o meno uniformi quanto a numero di unità di superficie, ma gli italiani disponevano di molti più sottomarini e aerei rispetto ai britannici. L'[[Ammiragliato (Regno Unito)|Ammiragliato]] dovette poi dividere le forze, proteggendo il [[Canale di Suez]] con la [[Mediterranean Fleet]] (con a capo l'Ammiraglio [[Andrew Cunningham]]) e [[Gibilterra nella seconda guerra mondiale|Gibilterra]] con la [[Force H]] (guidata dal vice-Ammiraglio [[James Somerville]])<ref name="Taylor Cit. 1974, p. 181">Taylor (Cit. 1974), p. 181</ref>. Nell'ottobre 1939, la Mediterranean Fleet venne trasferita verso est, in Egitto, privando l'isola della sua protezione navale. Soltanto il [[monitore]] [[HMS Terror (I03)|HMS ''Terror'']] e alcuni sottomarini erano rimasti sull'isola. Quando il governo maltese chiese chiarimenti, gli fu risposto dai britannici che l'isola avrebbe potuto essere difesa altrettanto adeguatamente da Alessandria quanto dal Porto Grande di Malta, il che naturalmente non era vero. Questo portò i maltesi a dubitare dell'impegno britannico a difendere l'isola<ref>Jellison (Cit. 1984), p. 21</ref>.
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La superiorità aerea era il metodo scelto per attaccare Malta. La [[Regia Aeronautica]] iniziò il bombardamento aereo dell'isola da basi aeree dislocate in [[Sicilia]]: l'11 giugno, 55 bombardieri italiani e 21 caccia volarono sopra Malta e sganciarono 142 bombe sui tre campi di volo di [[Luqa|Luca]], [[Ħal Far|Casal Far]]<ref>{{Cita libro|nome=Achille|cognome=Ferres|titolo=Descrizione storica delle chiese di Malta e Gozo|url=https://books.google.it/books?id=jcwNAAAAQAAJ&pg=PA383&dq=casal+far+malta&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwi5iprl9ZXuAhUMKuwKHSb-BCsQ6AEwAHoECAUQAg#v=onepage&q=casal%20far%20malta&f=false|accesso=12 gennaio 2021|data=1866|lingua=it}}</ref> e [[Ta' Qali]]<ref>Bungay (Cit. 2002), pp. 50-51</ref>; più tardi, 10 [[Savoia-Marchetti SM.79]] e 20 [[Macchi C.200]] italiani volarono sull'isola, senza alcuna opposizione aerea. All'epoca di questi primi scontri aerei, i caccia che difendevano Malta consistevano degli obsoleti [[Gloster Gladiator|Gloster Sea Gladiator]] del gruppo di volo (Fighter Flight) di Hal Far; altri dieci Gladiator, ancora smontati in casse per il trasporto, furono assemblati sul posto. Dato che non più di tre aerei riuscivano a volare in una sola volta, furono chiamati "Fede", "Speranza" e "Carità" (''Faith'', ''Hope'' e ''Charity''). Alcuni piloti erano addestrati al volo su idrovolanti, altri erano senza alcuna esperienza di operazioni di combattimento su caccia. Un solo Gladiator fu abbattuto, ma i restanti riuscirono ad abbattere diversi aerei italiani<ref>Bungay (Cit. 2002), p. 51</ref>.<ref>Woodman (Cit. 2003), pp. 32-33</ref>.
 
Gli italiani volavano a circa 6.100{{formatnum:6100}} [[Metro|metri]] (20.000{{formatnum:20000}} [[Piede (unità di misura)|piedi]]) e il monitore HMS ''Terror'' e le [[Cannoniera|cannoniere]] [[HMS Aphis|HMS ''Aphis'']] e [[HMS Ladybird|HMS ''Ladybird'']] aprirono il fuoco. Nel pomeriggio, altri 38 bombardieri scortati da 12 caccia assalirono la capitale. Le incursioni erano state pianificate per abbattere il morale della popolazione, piuttosto che per infliggere danni ai magazzini e alle installazioni portuali. Un totale di otto incursioni furono condotte in quel primo giorno, ma il bombardamento non causò molti danni e la maggior parte delle vittime furono civili. Non fu fatto alcun tentativo di intercettare gli attaccanti perché non c'era una forza della RAF pronta a contrastarli<ref>Bradford (Cit. 2003), pp. 3-4</ref>. In quel momento non era operativo alcun aeroporto della RAF a Malta; solo uno, a [[Luqa|Luca]], era vicino al completamento<ref name="Spooner Cit. 1996, p. 8"/>.
 
Nonostante l'assenza di aeroporti operativi, almeno un Gladiator RAF volò l'11 giugno contro un attacco condotto da 55 Savoia Marchetti SM.79 ed i loro 20 caccia di scorta. Anche se ciò sorprese gli italiani, le difese, quasi inesistenti sul terreno e nell'aria, non poterono impedire il loro l'attacco<ref name="Spooner Cit. 1996, p. 15">Spooner (Cit. 1996), p. 15</ref>. Il 12 giugno fu abbattuto un aereo italiano in un volo di ricognizione su Malta<ref>Bradford (Cit. 2003), p. 5</ref>.
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All'inizio di luglio, i Gladiator erano stati rinforzati da alcuni [[Hawker Hurricane]] e in agosto le difese furono organizzate nel 261st Squadron RAF. Dodici aeromobili furono consegnati dalla [[HMS Argus (I49)|HMS ''Argus'']] nel mese di agosto, il primo di diversi lotti trasportati sull'isola da quella portaerei. Un ulteriore tentativo di far arrivare in volo 12 Hurricane a Malta il 17 novembre, guidati da un [[Blackburn Skua]] della FAA ([[Operazione White]]), si concluse però in un disastro, con la perdita di otto Hurricane: gli aerei finirono troppo lontano dall'isola a causa della presenza della flotta italiana, terminando il combustibile, e furono persi diversi piloti<ref name="Shores Cit. 1985, p. 81">Shores (Cit. 1985), p. 81</ref>. Altri due Hurricane si schiantarono, con uno dei piloti salvato da un idrovolante [[Short S.25 Sunderland|Short Sunderland]]<ref>Vedi Terraine (1985), pp. 365-367</ref>. L'arrivo di ulteriori caccia era ardentemente richiesto: dopo otto settimane, la forza iniziale delle unità di Hurricane fu bloccata a terra a causa della mancanza di ricambi<ref>Holmes (Cit. 1998), p. 112</ref>.
 
Alla fine dell'anno, la RAF affermò che 45 aerei italiani erano stati abbattuti. Gli italiani ammisero la perdita di 23 bombardieri e 12 caccia, con altri 187 bombardieri e sette caccia che subirono danni, soprattutto da parte dell'artiglieria antiaerea<ref name="Shores Cit. 1985, p. 81"/>. Nel 1940, con le operazioni su Malta, la Regia Aeronautica controllava ed impediva quasi del tutto la capacità offensiva delle forze aeree britanniche effettuando 7.410{{formatnum:7410}} sortite per 11.200{{formatnum:11200}} ore di volo così distribuite:
*bombardamento: 1.068{{formatnum:1068}} aerei utilizzati in 3.000{{formatnum:3000}} ore di volo svolte e 553.000&nbsp;{{M|553000|u=kg}} di bombe sganciate;
*caccia: 6.275{{formatnum:6275}} aerei utilizzati, per 8.000{{formatnum:8000}} ore di volo svolte;
*soccorso: 67 aerei utilizzati per 203 ore di volo svolte con 25 persone salvate.
Le perdite italiane furono: 35 aerei abbattuti dalla caccia o dall'artiglieria e 124 militari, tra morti e dispersi. Le perdite inflitte al nemico furono 66 aerei abbattuti e 22 probabilmente abbattuti dai caccia e dai bombardieri italiani, oltre ad un numero non precisato di aerei distrutti al suolo<ref name="Un'invasione_mai_avvenuta "/>.
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[[File:Phyrexian - Marina militare 054.jpg|thumb|La [[Nave da battaglia|corazzata]] italiana ''[[Giulio Cesare (nave da battaglia)|Giulio Cesare]]'' apre il fuoco durante la [[battaglia di Punta Stilo]], il 9 luglio 1940]]
 
Già nel [[1938]] Mussolini aveva considerato un'invasione di Malta nell'ambito del [[piano DG 10/42]], secondo il quale una forza di 40.000{{formatnum:40000}} uomini avrebbe dovuto impadronirsi dell'isola. Ci si aspettava che quasi tutte le 80 [[Motozattera|motozattere]] appositamente costruite che avrebbero sbarcato a terra le truppe italiane sarebbero andate perdute, ma gli sbarchi sarebbero stati effettuati nel nord, con un attacco alle fortificazioni della "Linea Victoria", al centro dell'isola. Uno sbarco secondario sarebbe stato fatto a [[Gozo]], a nord-ovest di Malta, e all'isoletta di [[Comino (isola)|Comino]], posta tra le due isole maggiori. Tutte le unità marittime italiane e 500 aerei avrebbero dovuto essere coinvolti, ma la mancanza di forniture portò gli strateghi a credere che l'operazione non potesse essere eseguita. Con il successo tedesco nella battaglia di Francia del maggio-giugno 1940, il piano fu rivisto, con una forza d'invasione di 20.000{{formatnum:20000}} uomini con l'aggiunta di [[Carro armato|carri armati]]. La sconfitta degli Alleati in Francia diede agli italiani l'opportunità di conquistare Malta, ma i servizi segreti italiani sovrastimarono le difese maltesi e Mussolini pensò che un'invasione sarebbe stata inutile una volta che il Regno Unito avesse chiesto la pace. Mussolini si aspettava anche che la [[Spagna franchista]] aderisse all'Asse e conquistasse Gibilterra, il che avrebbe chiuso il Mediterraneo da ovest ai britannici<ref>Spooner (Cit. 1996), pp. 16-17</ref>.
 
=== Guerra in mare ===
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Fino a che i battelli classe U non poterono essere messi a disposizione in gran numero, furono utilizzati sommergibili britannici di [[Classe T (sommergibile Regno Unito)|classe T]]. Questi ebbero alcuni successi, ma subirono gravi perdite quando iniziarono le operazioni il 20 settembre 1940. A causa della mancanza di scorte di [[Siluro|siluri]], avevano l'ordine di non attaccare navi nemiche a meno che l'obiettivo in questione non fosse una nave da guerra, una [[petroliera]] o un'altra "nave significativa"<ref>Holland (Cit. 2003), pp. 84-85</ref><ref>Spooner (Cit. 1996), pp. 26-27</ref>.
 
Inizialmente i risultati delle azioni della flotta furono altalenanti. Essa affondò 37.000{{formatnum:37000}} [[Long ton]] (38.000{{formatnum:38000}} tonnellate) di naviglio italiano, metà dei quali rivendicata da una sola unità, l'[[HMS Truant (N68)|HMS ''Truant'']]. Le sue vittime consistevano di un sommergibile italiano, nove navi mercantili e una [[motosilurante]] (MTB). La perdita di nove sommergibili e dei loro ben addestrati equipaggi e comandanti era grave. La maggior parte delle perdite era dovuta a [[Mina navale|mine]]<ref>Spooner (Cit. 1996), p. 29</ref>. Il 14 gennaio 1941, i sommergibili di classe U raggiunsero Malta e l'offensiva subacquea cominciò seriamente<ref>Spooner (Cit. 1996), pp. 30</ref>.
 
== Intervento della Luftwaffe (gennaio-aprile 1941) ==
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L'intervento tedesco su Malta è stato più il risultato delle sconfitte italiane in Nordafrica che dei fallimenti italiani nell’impadronirsi dell'isola. Hitler aveva ben poca scelta: o salvare il suo alleato italiano o perdere la possibilità di prendere i campi petroliferi mediorientali in [[Penisola araba|Arabia]]. Il ''[[Deutsches Afrikakorps]]'' (DAK) sotto il comando del generale [[Erwin Rommel]] fu inviato per assicurare il fronte dell'[[Potenze dell'Asse|Asse]] in Africa nel febbraio 1941. L'[[Operazione Colossus]] costituì una drammatica svolta. I tedeschi lanciarono l'[[Operazione Sonnenblume]], che rafforzò le posizioni italiane nel Nordafrica. Poi iniziarono una contro-offensiva che riportò indietro i britannici fino all'[[Egitto]]. Ma le operazioni oltremare, in Africa, significavano che la maggior parte dei rifornimenti alle forze dell'Asse sarebbe dovuta arrivare via mare. Questo rendeva Malta una pericolosa minaccia alla logistica dell’Asse. In risposta, l'''[[Oberkommando der Luftwaffe]]'', OKL (Alto Comando dell’Aeronautica) inviò in Sicilia il ''[[Organizzazione della Luftwaffe (Wehrmacht)#Fliegerkorps e Fliegerdivision|Fliegerkorps X]]'' (Decimo Corpo Aereo), arrivato nel gennaio 1941, per colpire le forze navali a Malta ed intorno all'isola, nonché le basi della RAF sull'isola, per facilitare il passaggio dei rifornimenti<ref>Spooner (Cit. 1996), p. 33</ref>.
 
I sottomarini britannici non riuscirono a fermare le navi tedesche che trasportarono con successo le loro forze in Libia. Il danneggiamento della nave tedesca [[Battaglia del convoglio Duisburg|Duisburg]], 7.889{{formatnum:7889}} tonnellate, fu l'unico attacco degno di nota: il 9 febbraio 1941, tre sommergibili mancarono il medesimo convoglio che portava rifornimenti a [[Tripoli]], il principale porto italiano in [[Libia italiana|Libia]]. Gli impianti portuali potevano scaricare sei navi alla volta, rendendo quel porto la miglior struttura a ovest di Alessandria, 1.600&nbsp;{{M|1600|u=km}} a est<ref>Spooner (Cit. 1996), pp. 34-35</ref>. Una grande parte del successo difensivo dell'Asse era dovuta alle [[Mina navale|mine navali]]. Gli italiani avevano posizionato 54.000{{formatnum:54000}} mine attorno a Malta per evitare che venisse rifornita. Queste mine erano le responsabili delle sconfitte dei sottomarini della Royal Navy. Anche altre 3.000{{formatnum:3000}} mine all'incirca furono disseminate dalle forze navali italiane al largo della costa [[Tunisia|tunisina]]<ref>Spooner (Cit. 1996), p. 35</ref>.
 
L'incapacità di intercettare gli invii dell’Asse era evidente dalle cifre, che si estendevano ben al di là del febbraio 1941: da gennaio-aprile l'Asse inviò 321.259{{formatnum:321259}} tonnellate in Libia e tutte raggiunsero il porto, a parte una minima perdita di 18.777{{formatnum:18777}} tonnellate. Ciò era equivalente ad una percentuale di successo del 94% per un convoglio che tentasse di aggirare l'interdizione britannica. Dei 73.991{{formatnum:73991}} uomini inviati via mare, ben 71.881{{formatnum:71881}} (97%) arrivarono in Africa<ref>Spooner (Cit. 1996), pp. 38-39</ref>. Il 10 dicembre 1940 il ''Fliegerkorps X'' , sotto il comando di [[Hans Ferdinand Geisler]] e con il sostegno del suo capo di stato maggiore [[Martin Harlinghausen]], fu inviato in Sicilia per attaccare I convogli alleati nel Mediterraneo. All'inizio della prima operazione tedesca Geisler aveva 95 aeromobili e 14.389{{formatnum:14389}} uomini in Sicilia. Geisler riuscì a persuadere l'OKL a dargli altri quattro ''Gruppen'' di [[bombardieri in picchiata]]. Il 10 gennaio poteva contare su 255 aeromobili (di cui 179 utilizzabili), compresi 209 bombardieri in picchiata e medi<ref>Hooton (Cit. 1997), pp. 128-129</ref>.
 
Entro il 2 gennaio 1941, le prime unità tedesche arrivarono all'[[Aeroporto di Trapani-Milo]], sulla costa sud-ovest della Sicilia. Le due unità della ''Luftwaffe'' erano entrambe ''Stuka'' ''Gruppen'' equipaggiati con gli [[Junkers Ju 87]] (''Stuka''). La prima era lo ''I./ Sturzkampfgeschwader 1'' e la seconda lo ''II./Sturzkampfgeschwader 2'' (I e II Gruppo del 1º e 2º stormo di bombardieri in picchiata). Le unità constavano di circa 80 Ju 87s. Ciò portò ad un notevole aumento dei bombardamenti su Malta. Arrivò uno ''Stabsstaffel'' (squadriglia comando) dello ''Sturzkampfgeschwader 3'' (StG 3 - stormo di bombardieri in picchiata). Lo ''[[Oberstleutnant]]'' (capitano) [[Karl Christ]], ''[[Geschwaderkommodore]]'' (comandante di stormo) dello StG 3, diede l’ordine di intercettare grosse unità. Un obiettivo particolare era costituito dalle [[portaerei]], infatti giorni dopo ordinò al gruppo di Ju 87 di affondare la nuova portaerei ''[[HMS Illustrious (R87)|HMS Illustrious]]''. Avendo giocato un ruolo fondamentale nella [[Notte di Taranto]], che consegnò la supremazia navale agli inglesi, questo tipo di unità passò così in cima alla lista degli obiettivi dell'Asse<ref>Weal (Cit. 1998), pp. 6-7</ref>.
 
=== I "blitz" della ''Excess'' e della ''Illustrious'' ===
Gli equipaggi della ''Luftwaffe'' credevano che quattro colpi diretti avrebbero affondato la portaerei, ed avevano iniziato a fare operazioni di addestramento su simulacri galleggianti, al largo della costa siciliana: l'ampio ponte di volo offriva un bersaglio di 6.500{{formatnum:6500}} metri quadrati. Un'occasione per attaccare la nave arrivò il 6 gennaio. Era stata lanciata l’[[Operazione Excess]] britannica, che comprendeva una serie di convogli da parte degli inglesi nel Mar Mediterraneo. Il 10 gennaio le navi inglesi si trovarono nel raggio d’azione delle basi di Ju 87. Il ''II./StG 2'' inviò 43 Ju 87s con supporto da parte del ''I./StG 1''. Dieci SM.79 italiani avevano attirato i caccia [[Fairey Fulmar]] della portaerei, mentre l'incrociatore ''[[HMS Bonaventure (31)|HMS Bonaventure]]'' aveva affondato la torpediniera italiana ''[[Vega (torpediniera)|Vega]]''. Una decina di Ju 87 attaccarono la portaerei senza alcuna opposizione aerea. La testimonianza di Andrew Cunningham, comandante in capo della flotta, dalla vicina corazzata [[HMS Warspite (03)|HMS ''Warspite'']], riportò che gli Ju 87 avevano messo a segno sei colpi. Uno aveva distrutto un cannone, un altro colpo era arrivato vicino alla poppa, un terzo aveva demolito un altro cannone, mentre due avevano colpito l'ascensore, distruggendo un aereo sotto il ponte, causando esplosioni di carburante e munizioni. Un altro attraversò il ponte corazzato ed esplose profondamente all'interno della nave. Due ulteriori attacchi furono eseguiti, ma senza risultato. Malamente danneggiata, ma con i motori principali ancora intatti, la ''HMS Illustrious'' fece rotta per l'ormai insicuro rifugio di Malta<ref>Weal (Cit. 1998), pp. 8-9</ref><ref>Ward (Cit. 2004), p. 112</ref><ref>Shores, Cull, Malizia (Cit. 1987), p. 110</ref>. L'attacco durò sei minuti<ref>Holland (Cit. 2003), p. 87</ref>, uccise 126 membri dell'equipaggio e ne ferì 91<ref>Holland (Cit. 2003), p. 90</ref>.
 
In vista di Malta, i bombardieri italiani attaccarono anche la portaerei, ma furono respinti da un intenso [[Arma contraerea|fuoco antiaereo]]<ref>Holland (Cit. 2003), p. 89</ref>.
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L'operazione britannica non avrebbe dovuto essere lanciata: [[Ultra (crittografia)|Ultra]] (il servizio di [[intelligence]] inglese) aveva informato il [[Air Ministry|Ministero dell'Aeronautica]] sulla presenza del ''Fliegerkorps X'' sulla Sicilia già dal 4 gennaio, ma non passò questa informazione riservata all’[[Ammiragliato (Regno Unito)|Ammiragliato]], che probabilmente, se l’avesse saputo, non avrebbe mai schierato le sue navi nel raggio d’azione degli Ju 87<ref>Ward (Cit. 2004), p. 113</ref>.
 
La RAF non era in condizione di impedire un grande attacco aereo tedesco, con solo 16 Hurricane ed un paio di aerei Gladiator utilizzabili<ref>Holland (Cit. 2003), p. 91</ref>. L'11 gennaio 1941, altri dodici Ju 87 furono inviati ad affondare l'HMS Illustrious, ma si imbatterono negli incrociatori leggeri [[HMS Southampton (83)|HMS Southampton]] ed [[HMS Gloucester (62)|HMS Gloucester]], attaccandoli. I colpi furono messi a segno su entrambi; il ''Southampton'' era così danneggiato che le sue unità di scorta lo dovettero affondare. Nei 12 giorni successivi i lavoratori del cantiere navale del Porto Grande ripararono la portaerei sotto determinati attacchi aerei, in modo da poterle far raggiungere Alessandria. Il 13 gennaio gli Ju 87, equipaggiati con le bombe [[SC 1000]], non riuscirono a piazzare nemmeno un colpo. Il 14 gennaio 44 Ju 87s misero a segno un colpo sulla nave, che evidentemente aveva il destino segnato a causa di un incidente subito dopo il varo. Il 18 gennaio, i tedeschi passarono ad attaccare i campi di volo a [[Ħal Far|Casal Far]] e [[Luqa|Luca]] nel tentativo di conquistare la [[Supremazia aerea|superiorità dell'aria]] prima di tornare contro l’l{{'}}''HMS Illustrious''. Il 20 gennaio, due colpi di striscio rovinarono il suo scafo sotto la linea di galleggiamento e lo fecero sbattere contro il molo. Tuttavia, gli ingegneri vinsero la battaglia: il 23 gennaio la nave riuscì a sgusciare fuori dal Porto Grande ed arrivò ad Alessandria due giorni dopo. La portaerei fu poi mandata in [[Stati Uniti d'America|America]] per riparazioni, dove fu tenuta fuori dalle azioni per un anno intero<ref>Weal (Cit. 1998), pp. 9-10</ref>.
 
La ''[[Luftwaffe (Wehrmacht)|Luftwaffe]]'' non era riuscita a affondare la portaerei, tuttavia le sue perdite erano state poche - tre aeromobili il 10 gennaio e quattro Ju 87s in diverse settimane - ed i tedeschi avevano impressionato i britannici con l'efficacia dell'aeronautica basata a terra. Di conseguenza, gli inglesi ritirarono le unità pesanti della loro flotta dal Mediterraneo centrale e si limitarono a rischiare a mandare attraverso lo [[Canale di Sicilia|Stretto di Sicilia]] soltanto degli incrociatori. Entrambe le Marine, britannica ed italiana, avevano digerito le loro esperienze di [[Notte di Taranto|Taranto]] e Malta<ref>Weal (Cit. 1998), p. 10</ref>.
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[[File:Bundesarchiv Bild 101I-429-0646-31, Messerschmitt Me 109 und Junkers Ju 87.jpg|thumb|Un [[Messerschmitt Bf 109]] di scorta ad uno [[Junkers Ju 87]] sul [[Teatro del Mediterraneo della seconda guerra mondiale|Mediterraneo]]]]
 
Il 1º marzo, gli attacchi della ''Luftwaffe'' sugli aeroporti di Malta avevano distrutto tutti i [[Vickers Wellington]] fatti arrivare in ottobre. Le navi da guerra della Royal Navy e gli idrovolanti ''Sunderland'' non potevano più usare l'isola per operazioni offensive e le principali squadriglie di caccia, nº 261 e 274, furono messe sotto forte pressione<ref name="Shores Cit. 1985, p. 81"/>. Ci furono diversi attacchi al giorno ed oltre 107 attacchi da parte dell'Asse si verificarono nel mese di febbraio e 105 nel mese di marzo, con caccia ''Bf 109'' che aggredivano ogni segno di movimento a terra. A febbraio, i circa 14.600{{formatnum:14600}} uomini che si erano offerti volontari, 1/6 dell'intera forza lavoro dell'isola, cominciarono ad subire razionamenti, riducendo ancora di più il morale, e tutti i maschi da 16 a 56 furono costretti ad unirsi ai volontari nella ''Royal Malta Artillery'' a guardia del Porto Grande<ref>Holland (Cit. 2003), pp. 137-138</ref><ref>Jellison (Cit. 1984), p. 114</ref>.
 
Gli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] ebbero un successo in aprile, con la vittoria nella [[Battaglia del convoglio Tarigo|battaglia del Convoglio Tarigo]]<ref>Holland (Cit. 2003), p. 142</ref>. Le forze di superficie alleate riuscirono ad affondare solo un piccolo convoglio dell’Asse durante le ore diurne durante tutta la campagna nordafricana, ma nella notte del 15/16 aprile le navi dell'Asse furono intercettate dalla 14ª Flottiglia cacciatorpediniere del comandante P.J. Mack, composta dai [[HMS Janus (F53)|HMS ''Janus'']], ''[[HMS Jervis|Jervis]]'', ''[[HMS Mohawk (F31)|Mohawk]]'', ''[[HMS Juno (F46)|Juno]]'' e ''[[HMS Nubian (F36)|Nubian]]''<ref>Cocchia (Cit. 1958), p. 109</ref>. I cacciatorpediniere affondarono i mercantili ''Sabaudia'' (1.500{{formatnum:1500}} tonnellate), ''Aegina'' (2.447{{formatnum:2447}} tonnellate), ''Adana'' (4.205{{formatnum:4205}} tonnellate), ''Isetlhon'' (3.704{{formatnum:3704}} tonnellate) e ''Arta.'' I cacciatorpediniere italiani ''[[Luca Tarigo (cacciatorpediniere)|Tarigo]]'', ''[[Lampo (cacciatorpediniere 1932)|Lampo]]'' e ''[[Baleno (cacciatorpediniere)|Baleno]]'' furono affondati, a fronte della perdita del solo ''Mohawk''<ref>Spooner (Cit. 1996), pp. 41-43</ref>.
 
La flottiglia era stata ufficialmente formata l'8 aprile 1941, in risposta alla necessità di una Forza d’Attacco (''Strike Force'') di Malta, formazione che doveva interdire i convogli dell'Asse. Alla 5ª Flottiglia Cacciatorpediniere del comandante [[Louis Mountbatten|Lord Louis Mountbatten]] fu poi ordinato di fondersi con la flotta di Mack per aumentare il suo potere d’attacco. I cacciatorpediniere [[HMS Jackal (F22)|HMS ''Jackal'']], ''[[HMS Kashmir|Kashmir]]'', ''[[HMS Kipling|Kipling]]'', ''[[HMS Kelly|Kelly]]'', ''[[HMS Kelvin|Kelvin]]'' e ''[[HMS Jersey (F72)|Jersey]]'' erano parte della flotta di Mountbatten. Gli incrociatori ''[[HMS Dido (37)|HMS Dido]]'' e ''[[HMS Gloucester (62)|Gloucester]]'' accompagnavano le navi come parte della formazione. La forza d’attacco ebbe un notevole successo, che giustificava l’essere basata a Malta nonostante il pericolo di attacchi aerei. Il 21 maggio fu inviata a partecipare alla [[battaglia di Creta]], e passarono diversi mesi prima che la forza d’attacco, sfinita, ritornasse a Malta<ref>Smith (Cit. 1974), pp. 17-38</ref>.
 
Altri successi furono ottenuti dai [[Convogli di Malta|convogli destinati a Malta]]: un convoglio urgente da Gibilterra ad Alessandria (''[[Operazione Tiger (1941)|Operation Tiger]]'') coincise con rinforzi per la [[Mediterranean Fleet]], due piccoli convogli dall'Egitto a Malta ed altri 48 Hurricane raggiunsero Malta in volo, via [[HMS Ark Royal (91)|HMS ''Ark Royal'']] e ''[[HMS Furious (47)|HMS Furious]]'', nel corso della ''[[Operazione Splice|Operation Splice]]'', con la sola perdita della ''SS Empire Song'', che colpì una mina ed affondò con 10 caccia Hurricane e 57 carri armati a bordo<ref>Smith (Cit. 1974), p. 46</ref>. Il convoglio ''Tiger'' trasportò 295 carri armati [[Mk II Matilda|Matilda II]], nuovi carri [[Mk VI Crusader|Crusader]] e 24.000{{formatnum:24000}} tonnellate di petrolio per le operazioni in Nordafrica<ref>Smith (Cit. 1974), p. 34</ref>, arrivando a destinazione il 12 maggio. Le squadriglie tedesche I, II e III; StG 1 lanciarono un attacco molto determinato contro il ''Tiger'' e Malta, ma senza risultati<ref>Weal (Cit. 1998), p. 14</ref>.
[[File:Italian_bomber_being_refueled_in_Sicily_for_next_attack_on_MaltaItalian bomber being refueled in Sicily for next attack on Malta.jpg|miniatura|Un bombardiere italiano [[Savoia-Marchetti S.M.79|S.M.79]] mentre viene riarmato in una base [[sicilia]]na]]
 
Le forze aeree dell'Asse mantennero la superiorità dell'aria; Hitler ordinò al ''Fliegerkorps X'' di proteggere i trasporti dell'Asse, impedire che le navi alleate passassero attraverso il Mediterraneo centrale e neutralizzare Malta come base alleata. Circa 180 aerei tedeschi e 300 italiani eseguirono l'operazione e la RAF lottò per fare più di 6-8 sortite di caccia. Nel corso di sporadici tentativi, 12 Hurricane furono fatti volare fino a Malta decollando da portaerei britanniche, ma i rimpiazzi furono presto esauriti. A metà maggio, il Mediterraneo centrale fu nuovamente chiuso al trasporto alleato e il [[Deutsches Afrikakorps|DAK]] in Nordafrica fu in grado di ricevere rinforzi, perdendo sulla via di percorrenza solo il 3% dei suoi rifornimenti, personale e attrezzature. Dall'11 aprile al 10 maggio furono eseguite 111 incursioni dell’Asse contro gli impianti militari di Malta: la maggior parte delle apparecchiature pesanti al Porto Grande fu distrutta ed i [[Bacino di carenaggio|bacini di carenaggio]] poterono essere gestiti solo a mano. L'efficienza della maggior parte delle officine fu ridotta al 25-50%<ref>Jellison (Cit. 1984), pp. 102-103</ref>.
 
Durante i primi quattro mesi di operazioni tedesche, la ''Luftwaffe'' sganciò su Malta 2.500{{formatnum:2500}} tonnellate di esplosivo ad alto potenziale. Era molte volte più del quantitativo precedentemente sganciato dagli italiani, ma ben al di sotto dell'ammontare dell’anno successivo. Più di 2.000{{formatnum:2000}} edifici civili furono distrutti, a differenza dei soli 300 vittime dell'assedio italiano. Le vittime civili furono poche e dopo il bombardamento della ''HMS Illustrious'', la maggior parte dei civili si trasferì in un ambiente più sicuro in campagna: nel maggio del 1941, quasi 60.000{{formatnum:60000}} persone avevano lasciato le città, di cui circa 11.000{{formatnum:11000}} persone (2/3 della popolazione) lasciò La Valletta<ref>Jellison (Cit. 1984), p. 106</ref>. Gli inglesi si erano concentrati sulla protezione degli obiettivi militari e ben pochi rifugi erano disponibili per i civili. Alla fine, 2.000{{formatnum:2000}} minatori e muratori furono reclutati per costruire rifugi pubblici, ma la retribuzione era scarsa: i minatori minacciarono di scioperare e furono minacciati di reclutamento forzato nell'esercito. I lavoratori capitolarono, ma si misero all'opera in modo estremamente lento, triplicando i costi del lavoro<ref>Jellison (Cit. 1984), pp. 111-113</ref>.
 
=== Ritiro tedesco ===
In aprile Hitler fu costretto ad intervenire nei [[Penisola balcanica|Balcani]], cosa che portò alla campagna omonima, anche conosciuta come l'[[Invasione della Jugoslavia|invasione tedesca della Jugoslavia]], che comprendeva la battaglia della Grecia (''[[Operazione Marita]]''). La successiva [[Battaglia di Creta]] e le pesanti perdite tedesche qui subite convinsero Hitler che gli attacchi dall'aria dietro le linee nemiche, usando i [[Paracadutista militare|paracadutisti]], non erano più fattibili a meno che non si fosse certi del fattore sorpresa: egli riconobbe che le possibilità di successo di una tale operazione aerea erano basse. Hitler mantenne la parola: le forze aeree tedesche non intrapresero più tali operazioni. Questa decisione ebbe importanti conseguenze per Malta, poiché indicò che da parte dell'Asse l'isola era solo più a rischio di assedio, non di invasione. Quando, nel mese di giugno, Hitler attaccò l'[[Unione Sovietica]] con l'[[Operazione Barbarossa]], il ''Fliegerkorps X'' partì per il [[Fronte orientale (1941-1945)|Fronte Orientale]] e la ''[[Regia Aeronautica]]'' fu lasciata da sola per continuare nei mesi a seguire la sua efficacissima campagna aerea contro Malta<ref>Jellison (Cit. 1984), pp. 121-123</ref>. Geisler, che comandava i resti del ''Fliegerkorps X'', poteva contare solo sugli aerei posamine del ''Kampfgeschwader 4'' (''KG 4'') e di Ju 87 in operazioni notturne. Le questioni di approvvigionamento andavano male, per cui la piccola forza tedesca rimasta fu costretta ad abbandonare le operazioni il 22 aprile 1941. Entro il maggio del 1941, la ''Luftwaffe'' aveva compiuto 1.465{{formatnum:1465}} missioni di bombardamento, 1,144 di caccia e 132 missioni di ricognizione, a fronte di sole 44 perdite<ref>Hooton (Cit. 1997), p. 129</ref>. Le squadriglie III./ ''Kampfgeschwader 30'' (KG 30) e III./ ''Lehrgeschwader 1'' (KG 1) eseguirono sporadici attacchi notturni durante il mese di aprile<ref>Weal (Cit. 1998), p. 46</ref>.
 
== Contrattacco alleato (aprile-ottobre 1941) ==
 
=== Hugh Lloyd ===
Il 1º giugno, il vice [[Maresciallo dell'aria|maresciallo dell’aria]] [[Forster Maynard]], ''Air Officer Commanding'' (comandante aereo) di Malta, fu sostituito dall’dall{{'}}''Air Commodore [[Hugh Lloyd]]''<ref>Rogers (Cit. 2005), p. 19</ref>. Quando arrivò sull'isola, Lloyd trovò ben poco da poter fare. Tuttavia aveva tutte le intenzioni di prendere l'offensiva. Fuori dal suo ufficio, nella sede sotterranea delle ''[[Lascaris War Rooms]]''<ref>{{Cita web|url=http://www.reachmalta.com/what-to-see/valletta/museums/lascaris-war-rooms|titolo=Lascaris War Rooms|lingua=en}}</ref>, appese un cartello:
{{Citazione|In una lotta, le dimensioni del cane hanno meno importanza rispetto all’importanza della lotta per il cane.|Air Commodore Hugh Lloyd (Malta, 1941)|Less depends on the size of the dog in the fight than on the size of the fight in the dog<ref>Jellison (Cit. 1984), pp. 137-138</ref>.|lingua=en}}
In poche ore Lloyd aveva già fatto un giro di ispezione sugli aeroporti e sulle principali officine di [[Birzebbugia|Kalafrana]]. Dal punto di vista militare, lo stato dell'isola era peggiore di quanto si aspettava: il rallentamento dell'attività aerea tedesca aveva permesso di aumentare il numero di aerei, ma la RAF aveva ancora meno di 60 macchine di tutti i tipi. Inoltre, la manutenzione era difficile: quasi nessun pezzo di ricambio era disponibile. I ricambi dovevano essere ricostruiti ricercando fra i detriti di relitti o mediante cannibalizzazione di velivoli intatti. Inoltre, anche gli impianti aeroportuali erano troppo piccoli; non c'erano attrezzature pesanti con cui lavorare; e anche i tipi più comuni di attrezzi, come martelli e chiavi, erano impossibili da trovare. Tutto il rifornimento doveva essere fatto a mano da singoli barili. Anche i ricoveri erano inadeguati, quindi c'era ben poca protezione per le attrezzature. La maggior parte degli aerei erano stati raggruppati su piste aperte, offrendosi come golosi obiettivi. A [[Birzebbugia|Kalafrana]] tutti gli edifici erano vicini e al di sopra del terreno. L'unico impianto di riparazione di motori di Malta era situato proprio accanto agli unici banchi di prova. Lo stesso Lloyd disse:
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=== Rafforzamento degli Alleati ===
Ad eccezione del carbone, fu accumulata una riserva di 8-15 mesi di foraggio, [[kerosene]] e di forniture civili essenziali. L’[[Operazione Substance]] fu particolarmente efficace nel luglio 1941. i rifornimenti comprendevano ricambi e aeromobili: adesso erano disponibili circa 60 bombardieri e 120 Hurricane<ref>Jellison (Cit. 1984), pp. 124-125, 139</ref>. Alla fine, circa 65.000{{formatnum:65000}} tonnellate raggiunsero finalmente in Malta nel mese di luglio, nonostante i pesanti danni inflitti dalla [[Regia Marina|Marina italiana]] e dalle forze aeree. Nessun rifornimento fu inviato in agosto, ma l'[[Operazione Halberd]] nel settembre 1941 portò 85.000{{formatnum:85000}} tonnellate di rifornimenti, spedite da nove navi mercantili scortate da una portaerei, cinque incrociatori e 17 cacciatorpediniere. Una sola nave da carico, la ''Imperial Star'', fu affondata e la corazzata ''[[HMS Nelson (28)|HMS Nelson]]'' fu danneggiata da un [[siluro]]. Questo convoglio si rivelò fondamentale per il salvataggio di Malta, poiché i suoi rifornimenti furono ritenuti essenziali quando i tedeschi tornarono a dicembre<ref>Spooner (Cit. 1996), p. 65</ref>.
[[File:HN-explosive-boat-1.jpg|thumb|Un [[barchino esplosivo]] M.T.M. (Motoscafo Turismo Modificato) conservato al museo di [[Haifa]]]]
 
A metà del 1941 furono formate nuove squadriglie, 185° e 126°, ed i difensori di Malta ricevettero i primi [[Hawker Hurricane|Hurricane IIC]] muniti di cannoni. Le portaerei fecero arrivare in volo un totale di altri 81 caccia in aprile-maggio. Entro il 12 maggio c'erano 50 Hurricane sull'isola. Il 21 maggio arrivò il 249° Squadron RAF, prendendo il posto del 261°. Il 46° Squadron arrivò a giugno, per essere rinumerato 126° Squadron<ref name="Shores Cit. 1985, p. 82">Shores (Cit. 1985), p. 82</ref>. Nel maggio 1941, 47 Hurricane furono fatti volare fino all’isola<ref>Nichols (Cit. 2008), p. 11</ref>. Da maggio a dicembre, le prime unità di [[Bristol Blenheim]] (''113° e 115° Squadron RAF'') cominciarono ad arrivare<ref>Shores, Cull, Malizia (Cit. 1987), p. 270</ref>, come altre unità di [[Bristol Beaufighter]], i 252° e 272° Squadrons<ref name="Shores Cit. 1985, p. 82"/>. Malta era ora utilizzata come base per i rifornimenti dell'Egitto. Tra luglio e dicembre 1941, 717 caccia RAF passarono tramite Malta e 514 partirono per il Nordafrica. Ai primi di agosto, Malta aveva 75 caccia e 230 [[Arma contraerea|cannoni antiaerei]]. Anche i bombardieri Bristol Blenheim si unirono ai difensori ed iniziarono le operazioni offensive<ref name="Hooton Cit. 1997, p. 134">Hooton (Cit. 1997), p. 134</ref>.
 
Oltre a prepararsi per operazioni offensive e rafforzare la RAF sull'isola, Lloyd risolse anche molte delle carenze. Migliaia di soldati maltesi e 3.000{{formatnum:3000}} soldati britannici furono addestrati per proteggere meglio gli aeroporti. Anche il personale tecnico, gli impiegati e gli equipaggi di volo diedero una mano quando fu richiesto. Furono costruite piste aggiuntive, le officine di riparazione furono spostate sottoterra, invece che in pontili e aeroporti. I rifugi sotterranei furono creati anche nella convinzione che la ''Luftwaffe'' sarebbe presto tornata<ref>Jellison (Cit. 1984), p. 141</ref>. Il 26 luglio, un attacco notturno fu condotto da veloci [[Barchino esplosivo|barchini esplosivi]] italiani dell'unità d'élite ''[[Xª Flottiglia MAS (Regno d'Italia)|Decima Flottiglia MAS]]''<ref>[{{cita testo|url=http://www.avalanchepress.com/UnfortunateAction.php |titolo=The Unfortunate Action]|postscript=nessuno}} Un'azione sfortunata (Kevin Canada, 2013)</ref>. La forza d'attacco fu scoperta anticipatamente da un impianto [[radar]] britannico e l'artiglieria costiera a [[Forte Sant'Elmo|Fort Saint Elmo]] aprì il fuoco sugli italiani. Nell'attacco, 15 uomini furono uccisi e 18 catturati, e la maggior parte delle imbarcazioni furono perse. Un [[Barchino esplosivo|barchino M.T.M.]] colpì il ponticello di Saint Elmo, che crollò. Il ponte non fu mai restaurato: solo nel [[2012]] ne fu costruito uno nuovo.
 
=== Offensiva alleata ===
[[File:Radius_of_action_of_Allied_aircraft_from_Malta_in_relation_to_Axis_shipping_routesRadius of action of Allied aircraft from Malta in relation to Axis shipping routes,_Summer_and_Autumn Summer and Autumn,_1941 1941.jpg|miniatura|Raggio d'azione degli aerei alleati operanti da Malta in relazione alle rotte di trasporto dell'Asse (estate ed autunno 1941)]]
 
Gli Alleati furono in grado di lanciare operazioni offensive da Malta e circa il 60% dei trasporti dell’Asse fu affondato nella seconda metà del 1941. Il [[Deutsches Afrikakorps|DAK]] ed i suoi alleati avrebbero avuto bisogno di 50.000{{formatnum:50000}} [[Ton (unità di misura)|long tons]] (45.000{{formatnum:45000}} tonnellate) di rifornimenti al mese ma non avevano ricevuto molto, e di conseguenza non riuscirono a resistere ad una forte contro-offensiva da parte delle forze britanniche ([[Operazione Crusader]])<ref name="Taylor Cit. 1974, p. 182" />. A luglio 62,276 tonnellate di rifornimenti furono sbarcate dall'Asse, metà di questa cifra a giugno<ref>Spooner (Cit. 1996), p. 58</ref>. Nel settembre 1941, l’l{{'}}''830° Naval Air Squadron'' affondò o danneggiò le navi ''Andrea Gritti'' (6.338{{formatnum:6338}} tonnellate) e ''Pietro Barbaro'' (6.330{{formatnum:6330}} tonnellate). Le intercettazioni di [[Ultra (crittografia)|Ultra]] scoprirono che furono perse 3.500{{formatnum:3500}} tonnellate di bombe aeree, 4.000{{formatnum:4000}} tonnellate di munizioni, 5.000{{formatnum:5000}} tonnellate di cibo, un'intera officina per carri armati, 25 motori per Bf 109 e 25 recipienti di refrigerante di [[Glicole etilenico|glicolo]] per i loro motori<ref>Spooner (Cit. 1996), p. 66</ref>. Nel mese successivo ci furono altri successi, anche se le perdite britanniche provocate dal fuoco antiaereo delle navi italiane erano spesso pesanti<ref>Spooner (Cit. 1996), p. 68</ref>.
 
Una delle ragioni per cui gli inglesi subirono pesanti perdite fu la difficoltà di bombardare accuratamente. Lloyd chiese ai suoi bombardieri di attaccare all'altezza dell'albero delle navi avversarie, aumentando la precisione, ma rendendoli un più facile bersaglio per le difese antiaeree italiane. Le perdite superarono il 12% durante questo periodo<ref>Jellison (Cit. 1984), p. 139</ref>. Le squadriglie ''38° Squadron'', ''40° Squadron'' e ''104° Squadron'', dotate di bombardieri Wellington, colpirono i convogli dell'Asse a Tripoli<ref>Spooner (Cit. 1996), pp. 72-73</ref>. Di concerto con i sottomarini della Royal Navy, la RAF e la FAA affondarono 108 navi dell'Asse (300.000{{formatnum:300000}} [[Tonnellata di stazza|Gross Register Tons]]) tra giugno e settembre<ref name="Hooton Cit. 1997, p. 134"/>. Nel mese di settembre, un terzo delle 96.000{{formatnum:96000}} tonnellate di materiale spedito fu perso per causa dei sottomarini britannici e degli attacchi aerei<ref name="Spooner Cit. 1996, p. 327">Spooner (Cit. 1996), p. 327</ref>.
 
Parte della ragione di questo risultato favorevole nel novembre 1941 fu l'arrivo della [[Force K|Forza K]] della Royal Navy, che durante la [[Battaglia del convoglio Duisburg|battaglia del Convoglio di Duisburg]] affondò tutte le navi, il che praticamente bloccò i porti libici<ref>Spooner (Cit. 1996), pp. 81, 74</ref>. Subito dopo, la Forza K fu rafforzata dall'arrivo in Malta il 27 novembre della ''Forza B'' con gli incrociatori leggeri [[HMS Ajax (22)|HMS ''Ajax'']] e ''[[HMS Neptune (20)|Neptune]]'' ed i cacciatorpediniere di classe K ''[[HMS Kimberley]]'' e ''[[HMS Kingston|Kingston]]'' il 27 novembre<ref>Spooner (Cit. 1996), p. 88</ref>. Le operazioni congiunte con la RAF erano così efficaci che nel novembre 1941 le perdite di carburante dell'Asse ammontavano a 49.365{{formatnum:49365}} tonnellate su 79.208{{formatnum:79208}}<ref>Smith (Cit. 1974), p. 39</ref>. Tra gli autori dell'affondamento della spedizione dell'Asse c’erano il ''828° Naval Air Squadron'', il ''830° Naval Air Squadron'', la 10ª Flottiglia navale britannica ed il ''69° Squadron'' che pedinò i convogli con i suoi velivoli [[Martin 167 Maryland|Maryland]]<ref>Spooner (Cit. 1996), p. 87</ref>. I voli speciali dei Wellingtons della RAF dotati di radar aria-superficie (ASV) furono importanti per le operazioni della Forza K e le informazioni dal centro di intelligence Ultra informarono Malta sui movimenti dei convogli dell'Asse. Il Comando RAF di Malta avrebbe poi inviato gli ASV-Wellington per rastrellare il mare e dirigere le forze navali britanniche sul convoglio<ref>Holland (Cit. 2003), pp. 220-221</ref>.
 
Il 13 novembre la portaerei ''[[HMS Ark Royal (91)|HMS Ark Royal]]'' - tornata a [[Gibilterra nella seconda guerra mondiale|Gibilterra]] dopo il trasporto di aerei a Malta - fu affondata da un [[U-Boot|U-Boat]] tedesco<ref>Wingate (Cit. 1991), p. 121</ref>. Dodici giorni dopo, la corazzata ''[[HMS Barham (04)|HMS Barham]]'' fu affondata da un altro U-Boat, seguito il 15 dicembre dall’incrociatore leggero ''[[HMS Galatea (71)|HMS Galatea]]''. Il 19 dicembre le navi provenienti da entrambe le forze si trovarono in un campo minato mentre inseguivano un convoglio italiano. I danni causati dalle mine affondarono l'incrociatore ''[[HMS Neptune (20)|HMS Neptune]]'' e danneggiarono l'incrociatore ''[[HMS Aurora (12)|HMS Aurora]]''. Anche il cacciatorpediniere ''[[HMS Kandahar]]'' saltò su una mina durante il tentativo di assistere il ''Neptune''<ref>Spooner (Cit. 1996), pp. 103-104</ref>. Il ''Kandahar'' fu affondato il giorno dopo, perché irrecuperabile, dal cacciatorpediniere ''[[HMS Jaguar (F34)|HMS Jaguar]]''. In seguito a questo disastro ed a causa di una ripresa del bombardamento aereo dell'Asse di Malta, nel gennaio 1942 le unità di superficie furono ritirate dal Mediterraneo centrale<ref>Holland (Cit. 2003), p. 221</ref>.
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Mentre i bombardamenti italiani continuavano a dimostrare successi nei confronti degli inglesi, la ''Luftwaffe'' tornò in forze nel dicembre 1941 per rinnovare i bombardamenti intensivi<ref>Smith (Cit. 1974), p. 182</ref>. La'' Kriegsmarine'' inviò quasi la metà di tutti gli U-Boat tedeschi che operavano nell’[[Oceano Atlantico]] in Mediterraneo per sostenere lo sforzo contro Malta; entro il 15 dicembre, la metà di questi battelli erano già nel Mediterraneo, o in viaggio, dovendo sfidare la RAF e la marina inglese con sede a Gibilterra<ref>Spooner (Cit. 1996), p. 82</ref>. Fino al ritorno della'' Luftwaffe'' su Malta, le difese della RAF avevano sostenuto di aver abbattuto 199 velivoli da giugno 1940 - dicembre 1941, mentre le perdite erano state almeno 90 Hurricane, tre Fairey Fulmar e un Gladiator in combattimento aereo, più dieci Hurricane ed un Gladiator distrutti in incidenti e molti altri distrutti a terra. Otto Maryland, altri due aerei, tre Beaufighters, un caccia Blenheim e molti bombardieri erano stati persi<ref name="Shores Cit. 1985, p. 85">Shores (Cit. 1985), p. 85</ref>. Il ''185° Squadron'' dichiarava 18 aerei distrutti, sette vittorie probabili e 21 danneggiati a fronte di 11 uccisi o dispersi. Tra queste perdite vi era il capo squadrone [[Peter Mould|Peter “Boy” Mould]]<ref>Rogers (Cit. 2005), pp. 103-104</ref>. Le perdite effettive dell’Asse furono pari a 135 bombardieri (80 tedeschi) e 56 caccia più un certo numero di altri aerei<ref name="Shores Cit. 1985, p. 85"/>.
 
== Il ritorno della ''Luftwaffe'' (dicembre 1941 - agosto 1942) ==
 
=== Kesselring (''OB Süd'') ===
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[[File:Spitfire VCs 417 Sqn RCAF in Tunisia 1943.jpg|thumb|Spitfire Vc (trop) in Nordafrica. Lo Spitfire arrivò a Malta nel marzo 1942, diventando il principale caccia della RAF]]
 
Dei [[Messerschmitt Bf 110]]s e dei caccia notturni [[Junkers Ju 88|Ju 88]] dal ''Zerstörergeschwader 26'' (''ZG 26'', o 26ª Squadriglia Distruttori) e ''Nachtjagdgeschwader 1'' (''NJG 1'' o 1ª Squadriglia caccia notturna), furono fatti volare in Sicilia per sostenere il ''Fliegerkorps II'' . Essi eliminarono rapidamente la forza d’attacco di Malta, che era al di là del raggio d’azione dei suoi caccia di scorta, mentre era sul Mediterraneo. Nei primi due mesi, circa 20 bombardieri e aerei da ricognizione della RAF furono abbattuti<ref name="Shores Cit. 1985, p. 85"/>. Il successo contro le spedizioni dell’Asse era presto evaporato. L'unico trionfo notevole fu l'affondamento della nave mercantile ''Victoria'' da 13.089{{formatnum:13089}} tonnellate, uno dei mercantili più veloci, da parte di un ''Fairey Albacore'' dell’dell{{'}}''826° Squadron'', pilotato dal tenente Baxter Ellis, il 23 gennaio<ref>Spooner (Cit. 1996), p. 107</ref>.
 
Sull'isola, anche il braccio difensivo della RAF fu messo ben presto sotto pressione. Kesselring cominciò il 1942 con un raid il giorno di Capodanno, che fu il 1.175{{formatnum:1175}}° della guerra<ref>Holland (Cit. 2003), p. 211</ref>. Nel mese di gennaio la RAF perse 50 Hurricane a terra ed altri 8 abbattuti in combattimento. Dei 340 caccia che erano passati o soggiornato sull'isola dall'inizio della guerra, ne rimanevano soltanto 28<ref>Holland (Cit. 2003), p. 214</ref>. L'Asse condusse 263 incursioni in quel mese, rispetto alle 169 di dicembre 1941<ref>Spooner (Cit. 1996), p. 105</ref>. Il Fliegerkorps II stava riprendendosi dalle sue perdite in Unione Sovietica, e poté contribuire con soli 118 aerei nel mese di gennaio, ma che crebbero a 390 a marzo, raggiungendo un picco di forza di 425 velivoli<ref>Hooton (Cit. 1997), p. 210</ref>.
 
Un terzo di tutti i raid erano diretti contro gli aeroporti. A [[Ta' Qali]] furono sganciate 841 tonnellate di bombe; poiché i tedeschi credevano che i britannici operassero da un [[hangar]] sotterraneo, usarono bombe razzo [[PC 18000RS|PC 18000RS Panther]]. La loro tattica consueta comportava una “spazzata” da parte dei caccia tedeschi prima del passaggio dei bombardieri, per ripulire i cieli. Questo funzionò, e la superiorità aerea fu mantenuta. Solo lievi perdite furono subite dai bombardieri. Una perdita significativa fu quella del ''Geschwaderkommodore'' del ''KG 77'', ''Arved Crüger'' . Circa il 94% degli attacchi furono fatti alla luce del giorno e gli italiani sostennero la Luftwaffe effettuando 2.455{{formatnum:2455}} sortite in febbraio e marzo<ref>Hooton (Cit. 1997), p. 211</ref>.
 
Dobbie ed i comandanti navali ed aerei britannici chiesero di inviare a Malta aerei moderni, in particolare lo [[Supermarine Spitfire|Spitfire]]. L'''AOC'' (Ammiraglio in Capo) del Medio Oriente, [[Arthur Tedder]], inviò il ''Group Captain'' [[Basil Embry]] a Malta per valutare la situazione. I piloti dissero ad Embry che gli Hurricane erano inutili e che lo Spitfire era la loro unica speranza. Essi sostennero che i tedeschi facevano volare appositamente i loro Bf 109Fs di fronte agli Hurricane per mostrare la superiorità delle prestazioni dei loro caccia. Gli ''Squadron Leader'' sostennero che l'inferiorità dei loro velivoli stava influenzando negativamente il morale degli equipaggi:
{{Citazione|''Signore, o ci arrivano degli Spitfire entro pochi giorni, non settimane, o siamo fregati. Tutto qui.''|Squadron Leader Stan Turner al Comandante in Capo, Sir Hugh Lloyd - Malta, 1942|''Either, sir, we get the Spitfires here within days, not weeks, or we’re done. That’s it.''<ref>[{{cita testo|url=http://spitfiresite.com/2010/04/1942-defence-of-malta.html |titolo=1942 - Defence of Malta] {{Webarchive|urlurlarchivio=https://web.archive.org/web/20130508115037/http://spitfiresite.com/2010/04/1942-defence-of-malta.html |date=8 maggio 2013 }} 1942, la difesa di Malta</ref>.|lingua=en}}
A fronte di queste fondatissime insistenze Embry accettò e raccomandò che fossero inviati degli Spitfire; gli aerei di questo tipo cominciarono ad arrivare nel marzo 1942<ref>Holland (Cit. 2003), p. 215</ref>.
 
=== Il piano di invasione dell’Asse ===
{{vedi anche|Operazione C3}}
Il 29-30 aprile 1942, un piano per l'invasione dell'isola fu approvato da Adolf Hitler e Benito Mussolini durante una riunione a [[Berchtesgaden]]. Si prevedeva un assalto aereo con una divisione aerotrasportata tedesca ed una italiana, sotto il comando del generale tedesco [[Kurt Student]]. Questo sarebbe stato seguito da uno sbarco navale di due o tre divisioni protette dalla Regia Marina. Gli italiani, in accordo con Kesselring, fecero dell'invasione di Malta la priorità nella regione. Tuttavia, due fattori principali convinsero Hitler a non dare via libera all’operazione:
[[File:Bundesarchiv Bild 101II-M2KBK-218-12, Frankreich, Landungsboot im Hafen.jpg|miniatura|Un mezzo da sbarco tedesco, che integrava i mezzi da sbarco di costruzione italiana destinati all'invasione di Malta]]
* il primo derivava da Erwin Rommel. A causa della martellante azione di Kesselring sull'isola, le linee di rifornimento verso il Nordafrica erano state garantite. Egli era così in grado di ottenere ancora una volta la supremazia in quel teatro di operazioni. Anche se Rommel riteneva che Malta dovesse essere invasa, insisté che la priorità era la conquista dell'Egitto e del canale di Suez, non di Malta.
Il 29-30 aprile 1942, un piano per l'invasione dell'isola, predisposto dal [[Comando Supremo italiano]], fu approvato da Adolf Hitler e Benito Mussolini durante una riunione a [[Berchtesgaden]]. Si prevedeva un assalto aereo con una divisione aerotrasportata tedesca ed una italiana, sotto il comando del generale tedesco della Luftwaffe [[Kurt Student]]. Questo sarebbe stato seguito da uno sbarco navale di duefanteria odi tre divisioni protette dalla Regia Marina. Gli italianimarina, inseguito accordoda condue Kesselring,o fecerotre dell'invasionedivisioni di Maltafanteria, laprotette prioritàdalla nellaRegia regioneMarina. Tuttavia, due fattori principali convinsero Hitler a non dare via libera all’operazione:
* il secondo proveniva dallo stesso Hitler: dopo la sanguinosa battaglia di Creta nel maggio-giugno del 1941, Hitler era molto titubante sull'utilizzo di paracadutisti per invadere l'isola, dato che la campagna di Creta era costata a quest’arma pesanti perdite, per cui iniziò a ritardare nel prendere una decisione.
 
Gli italiani, in accordo con Kesselring, fecero dell'invasione di Malta la priorità nella regione. Tuttavia, due fattori principali convinsero Hitler a non dare via libera all'[[operazione C3]] (''Herkules'' per i tedeschi):
* il primo derivava da [[Erwin Rommel]]. A causa della martellante azione di Kesselring sull'isola, le linee di rifornimento verso il Nordafrica erano state garantite. Egli era così in grado di ottenere ancora una volta la supremazia in quel teatro di operazioni. Anche se Rommel riteneva che Malta dovesse essere invasa, insisté che la priorità era la conquista dell'Egitto e del canale di Suez, non di Malta.
* il secondo proveniva dallo stesso Hitler: dopo la sanguinosa [[battaglia di Creta]] nel maggio-giugno del 1941, Hitler era molto titubante sull'utilizzo di paracadutisti per invadere l'isola, dato che la campagna di Creta era costata a quest’arma pesanti perdite, per cui iniziò a ritardare nel prendere una decisione.
 
Kesselring si lamentava, quindi Hitler propose un compromesso: suggerì che se il confine con l'Egitto fosse stato raggiunto ancora una volta nei prossimi mesi (i combattimenti al momento si stavano svolgendo in Libia), l'Asse avrebbe potuto invadere Malta in luglio o agosto 1942, quando la luna piena avrebbe fornito le condizioni ideali per uno sbarco. Anche se frustrato, Kesselring fu sollevato dal fatto che apparentemente l'operazione era stata solo rinviata, piuttosto che archiviata<ref>Holland (Cit. 2003), pp. 292-293</ref>.
 
=== Superiorità aerea della RAF ===
[[File:George Beurling Vancouver 1943.jpg|thumb|left|L’asso canadese della caccia [[George Beurling]] conosciuto come il "Cavaliere di Malta": abbatté 27 aerei dell'Asse in soli 14 giorni sopra i cieli di Malta durante l'estate del 1942.]]
 
Prima che gli Spitfire arrivassero, erano stati fatti altri tentativi per ridurre le perdite. Nel mese di febbraio 1942, il capo ''Squadron'' [[Stan Turner]] venne a prendere in consegna il ''249° Squadron''. Lloyd aveva chiesto di inviare un leader di grande esperienza di combattimento, e quella di Turner, che aveva volato sull’Europa con [[Douglas Bader]], significava che era in grado di guidare l'unità<ref>Nichols (Cit. 2008), p. 14</ref>. Egli iniziò con l'adozione di una formazione distanziata “''a quattro dita''” (una tattica di combattimento aereo studiata e perfezionata nel corso della [[Battaglia d'Inghilterra]]), nel tentativo di ridurre le perdite della RAF introducendo tattiche più flessibili per compensare l'inferiorità tecnica. I superati Hurricane dovevano ancora continuare a lottare contro il più recente Bf 109Fs del ''Jagdgeschwader 53'' (''JG 53'') e l'italiano [[Macchi M.C.202|Macchi C.202s]]; anche il bombardiere [[Junkers Ju 88]] si era dimostrato un avversario difficile<ref>Shores (Cit. 1985), p. 84</ref>.
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I travolgenti bombardamenti dell'Asse avevano anche sostanzialmente eroso le capacità offensive navali ed aeree di Malta<ref>Holland (Cit. 2003), p. 268</ref>. Nel marzo-aprile 1942, era chiaro che la Luftwaffe aveva raggiunto la superiorità aerea<ref>Spooner (Cit. 1996), p. 93</ref>. Anche la Regia Aeronautica aveva effettuato con determinazione attacchi su Malta. Spesso, da tre a cinque bombardieri italiani volavano a quota molto bassa sui loro obiettivi e rilasciavano le loro bombe con precisione, a prescindere dagli attacchi della RAF e dal fuoco da terra<ref>Spooner (Cit. 1996), p. 95</ref>.
 
Insieme al vantaggio in aria, i tedeschi scoprirono presto che i sottomarini britannici operavano dall’isola [[Forte Manoel|Manoel]], non da Porto Grande, e sfruttarono la loro superiorità aerea per eliminare quella minaccia. La base fu attaccata, i battelli dovettero trascorrere la maggior parte del loro tempo sommersi e le residenze circostanti, dove gli equipaggi avevano goduto di brevi periodi di riposo, furono abbandonate<ref>Spooner (Cit. 1996), p. 111</ref>. La posa di mine da parte di aerei dell’Asse causò anche un aumento costante di perdite di sottomarini<ref name="Spooner Cit. 1996, p. 112">Spooner (Cit. 1996), p. 112</ref>. Alla fine del mese di marzo 1942, 19 sottomarini erano andati perduti<ref>Spooner (Cit. 1996), p. 114</ref>. L'efficacia degli attacchi aerei contro i mezzi navali alleati era evidente nei registri navali italiani. Nel mese di aprile, ben 150,389 tonnellate di rifornimenti inviati in Nord Africa dall’Italia raggiunsero la loro destinazione, su un totale di 150.578.{{formatnum:150578}} La strategia di Hitler di neutralizzare Malta con un assedio sembrava funzionare<ref>Spooner (Cit. 1996), p. 119</ref>. Kesselring riferì al Comando Supremo tedesco che "''Non c'è più niente da bombardare.''"<ref name="Spooner Cit. 1996, p. 112"/><ref>Holland (Cit. 2003), p. 304</ref>. La determinazione dello sforzo dell'Asse contro Malta è indicata dalle sortite effettuate: tra il 20 marzo e 28 aprile 1942, i tedeschi ne effettuarono 11.819{{formatnum:11819}} contro l'isola e sganciarono 6.557{{formatnum:6557}} tonnellate di bombe (di cui 3.150{{formatnum:3150}} tonnellate su La Valletta). I tedeschi persero 173 velivoli in quelle operazioni<ref>Hooton (Cit. 1997), p. 212</ref>.
 
Gli Alleati si diedero da fare per aumentare il numero di Spitfire sull'isola. Il 9 maggio, Wasp ed Eagle consegnarono altri 64 Spitfire ([[Operazione Bowery]])<ref>Price (Cit. 1997), p. 52</ref><ref>Delve (Cit. 2007), p. 103</ref>. Malta ora aveva cinque squadroni completi di Spitfire, gli Squadron N° 126, 185, 249, 601 e 603<ref>Price (Cit. 1997), p. 54</ref>. L'impatto bellico dello Spitfire era evidente: il 9 maggio, gli italiani annunciarono 37 perdite dell’Asse; il 10 maggio, l'Asse perse 65 aerei, distrutti o danneggiati in grandi battaglie aeree su tutta l'isola. Gli Hurricane furono in grado di concentrarsi sui bombardieri ed i bombardieri in picchiata dell'Asse ad altezze inferiori, mentre gli Spitfire, con il loro tasso di salita superiore, impegnavano gli aerei nemici a quote più alte<ref>Holland (Cit. 2003), p. 308</ref>. Dal 18 maggio al 9 giugno, la Eagle fece tre missioni che portarono a Malta altri 76 Spitfire. Con una tale forza stabilmente sull’isola, la RAF ebbe la potenza di fuoco necessaria per affrontare eventuali attacchi dell'Asse<ref>Price (Cit. 1997), pp. 54-55</ref>.
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Nonostante la riduzione della pressione dal cielo diretta sulla stessa Malta, però, la situazione sull'isola era seria. Tutte le merci essenziali erano in esaurimento, in particolare cibo e acqua, poiché il bombardamento aveva distrutto pompe e tubazioni di distribuzione. Anche l’abbigliamento era difficile da trovare. Tutto il bestiame era stato macellato, e la mancanza di pelle implicava che le persone furono costrette ad utilizzare tende e pneumatici usati per sostituire abbigliamento e suole delle calzature. Anche se la popolazione civile era resistente, la minaccia della fame era molto reale<ref>Holland (Cit. 2003), pp. 315-316</ref>. La pessima alimentazione ed insufficienti servizi igienico-sanitari portarono alla diffusione di malattie. Le razioni dei soldati furono ridotte da quattro a duemila calorie al giorno, e gli inglesi si tennero pronti a rifornire l'isola organizzando due convogli<ref>Spooner (Cit. 1996), p. 154</ref>.
 
Nel mese di giugno, la Royal Navy intraprese l'[[Operazione Harpoon (1942)|Operazione Harpoon]] e l'[[Operazione Vigorous]]. Due convogli partirono per Malta, il primo da Gibilterra, il secondo da [[Haifa]] e [[Porto Said|Port Said]]. La mossa fu pensata per dividere le forze navali dell'Asse che avessero voluto tentare di intervenire<ref>Spooner (Cit. 1996), p. 155</ref>. Lloyd (l'Ammiraglio in capo - COA), volle dare al ''601° Squadron'' il compito di scorta aerea del convoglio. Sebbene fosse in grado di permettersi questa deviazione, avrebbe potuto mantenere attiva sul convoglio una pattuglia di soli quattro Spitfire. Se i velivoli dell’Asse avessero attaccato mentre gli aerei inglesi si stavano ritirando, questi avrebbero dovuto rimanere sul posto e combattere. L'unica alternativa all'atterraggio a Malta se i piloti fossero rimasti a corto di carburante era lanciarsi con il paracadute: i piloti avrebbero dovuto sperare di essere raccolti da qualche nave<ref>Holland (Cit. 2003), p. 321</ref>. Il convoglio orientale fu costretto a tornare indietro dopo una serie di scontri navali ed aerei, nonostante le navi britanniche avessero ancora il 20 per cento del loro munizionamento: si era ritenuto insufficiente per riuscire a farli arrivare fino a Malta. Le perdite del convoglio furono pesanti: tra le perdite britanniche c’era l'incrociatore ''[[HMS Hermione (74)|HMS Hermione]]'', e furono affondati anche tre cacciatorpediniere ed 11 navi mercantili. Malta mandò dei [[Bristol Beaufort]] ad ingaggiare la flotta italiana e gli U-Boat tedeschi che attaccavano il convoglio. Silurarono ed affondarono l'[[Trento (incrociatore)|incrociatore pesante Trento]] e danneggiarono la corazzata [[Littorio (nave da battaglia)|Littorio]]. Due navi da carico del convoglio occidentale raggiunsero Malta ed effettuarono i rifornimenti, il che le rese le uniche navi su un totale di 17 a consegnare i loro carichi, 25.000{{formatnum:25000}} tonnellate di rifornimenti. Ulteriori 16 piloti di base a Malta furono persi nelle operazioni<ref>Holland (Cit. 2003), pp. 322-323</ref>.
 
Nel mese di agosto, il convoglio noto come [[Operazione Pedestal]] portò un sollievo di vitale importanza all'isola assediata, ma ad un costo pesante: fu attaccato sia dal mare che dal cielo. Circa 146 Ju 88, 72 Bf 109, 16 Ju 87, 232 caccia e 139 bombardieri italiani (di cui un numero elevato di esemplari dell’aerosilurante Savoia-Marchetti S.79, altamente efficace) presero parte all'azione contro il convoglio<ref>Spooner (Cit. 1996), p. 179</ref>. Delle 14 navi mercantili inviate, nove furono affondate. Inoltre, la portaerei [[HMS Eagle (94)|HMS Eagle]], un incrociatore e tre cacciatorpediniere furono affondati da un attacco congiunto della [[Regia Marina|Marina Italiana]], la ''[[Kriegsmarine]]'' e la ''[[Luftwaffe (Wehrmacht)|Luftwaffe]]''. Tuttavia, anche se l'operazione fu costosa in termini di vite e navi, fu fondamentale per portare i materiali bellici ed I rifornimenti tanto necessari<ref>Hogan (Cit. 1978), p. 140</ref>. I cacciatorpediniere inglesi salvarono 950 membri dell’equipaggio della ''Eagle''<ref>Hogan (Cit. 1978), p. 142</ref>. La ''Regia Aeronautica'' aveva svolto un ruolo centrale contro il convoglio. Infatti, secondo Sadkovich ed altri, pretendere che l'offensiva aerea contro Malta fosse stato un affare puramente tedesco è fuorviante:
{{Citazione|''Dal 1940 al 1943 gli italiani effettuarono 35.724{{formatnum:35724}} sortite contro l'isola ed i tedeschi 37.432{{formatnum:37432}} - ma 31.391{{formatnum:31391}} delle missioni della Luftwaffe sono state effettuate nel 1942. Gli italiani devono quindi avere una parte del merito per la distruzione di 575 caccia inglesi a Malta, e l'affondamento di 23 dei 82 mercantili inviati verso l'isola. Ma la RAF preferì accreditare le sue perdite ai tedeschi, anche se gli italiani eseguirono più missioni di caccia sopra l'isola, avevano quasi più caccia sulla Sicilia (184) che i tedeschi in tutto il Mediterraneo (252) nel novembre del 1942, e sembrano essere stati piloti migliori, perdendo un aereo ogni 63 sortite, a fronte di un tasso di perdita tedesca di uno ogni 42 sortite.''|''James J. Sadkovitch''<ref>Sadkovich (Cit. 1989), p. 48</ref>}}
Le flotte di superficie non furono l'unica fonte di rifornimento per Malta. Anche i sottomarini britannici fecero un notevole sforzo: il sottomarino ''[[HMS Clyde (N12)|HMS Clyde]]'' fu trasformato in nave di approvvigionamento subacquea. Non poteva andare in profondità o immergersi velocemente come i battelli di classe T ed U, ma riuscì a fare nove missioni di rifornimento a Malta, che era più di ogni altra imbarcazione di questo tipo. La capacità del sottomarino di trasportare grandi carichi gli permise di essere di grande valore nella campagna contro l'assedio<ref>Spooner (Cit. 1996), p. 201</ref>.
 
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Arrivato a Malta, Park invertì queste tattiche a causa delle diverse circostanze: avendo abbondanza di Spitfire per operare, cercò di intercettare il nemico e romperne le formazioni prima che i bombardieri raggiungessero l'isola. Fino ad allora, gli Spitfire avevano combattuto in difesa: si arrampicavano e si dirigevano a sud per guadagnare altezza, poi si voltavano per affrontare i nemici sull'isola. Ora, con un miglior radar e più rapidi tempi di decollo (da due a tre minuti) e il miglioramento del soccorso aereo in mare, era diventata possibile un’azione più offensiva. Utilizzando tre squadroni, Park chiese al primo di ingaggiare i caccia di scorta, per “''sbatterli fuori''” dal settore in controluce (rendendoli molto più visibili). Il secondo avrebbe dovuto colpire la scorta ravvicinata, o gli assalitori stessi, se questi fossero stati senza scorta. Il terzo avrebbe dovuto attaccare direttamente i bombardieri<ref>Holland (Cit. 2003), pp. 338-339</ref>.
 
L'impatto dei metodi di Park fu immediato: il suo ''Forward Interception Plan'' (Piano d'Intercettazione Anticipata), rilasciato ufficialmente il 25 luglio 1942, costrinse l'Asse ad abbandonare le incursioni diurne dopo soli sei giorni e, a causa delle perdite subite, gli obsoleti Ju 87 furono completamente ritirati dalle operazioni sopra Malta. Kesselring rispose con l'invio di ondate di caccia ad altitudini ancora più elevate, anche per guadagnare vantaggio tattico, ma Park controbatté ordinando ai suoi caccia di non salire a quote superiori a 6.100{{formatnum:6100}} piedi (1.900{{formatnum:1900}} m). Anche se con questo rinunciava ad un considerevole vantaggio dovuto all'altezza, costrinse i Bf 109 a scendere a quote più idonee allo Spitfire che al caccia tedesco. Questi metodi avrebbero avuto grande effetto nel mese di ottobre, quando Kesselring ritornò all’attacco<ref>Holland (Cit. 2003), pp. 339-340</ref>.
 
== Vittoria degli Alleati (ottobre-novembre 1942) ==
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Anche se le azioni difensive della RAF e della Royal Navy dominavano la maggior parte delle operazioni, gli attacchi offensivi erano ancora in corso<ref>Spooner (Cit. 1996), p. 178</ref>. Anche il 1942 fu particolarmente impressionante per le operazioni offensive: due terzi della flotta mercantile italiana era stato affondato; il 25 per cento da sottomarini britannici, il 37 per cento da aerei alleati. Alle forze dell'Asse in Nordafrica erano stati negati circa la metà dei loro rifornimenti e 2/3 del loro carburante<ref>Overy (Cit. 1995), p. 52</ref>.
 
I sommergibili della 10ª Flottiglia di Simpson erano costantemente di pattuglia, fatta eccezione per il periodo maggio-luglio 1942, quando Kesselring feceaumentò un notevolela attaccopressione contro le loro basi., Il loro successoe non fu in successo facile da raggiungere,. dato che laLa maggior parte di loro appartenevano alla lenta Classe U., Supportatisupportati dadai battelli di Classe S e T posarononella posa delle mine.
 
Alcuni comandanti di sommergibili britannici divennero assi nel corso delle operazioni con base a Malta. I comandanti Ian McGeoch (al comando dello ''HMS Splendid'')<ref>Wingate (Cit. 1991), p. 297</ref>, Hugh "Rufus" Mackenzie e David Wanklyn<ref>Hooton (Cit. 1997), p. 217</ref> ebbero particolare successo. Il Tenente Comandante [[Lennox Napier]] affondò la petroliera tedesca ''Wilhelmsburg'' (7.020{{formatnum:7020}} tonnellate), che era una delle poche navi cisterna tedesche che esportavano petrolio dalla [[Romania]]. La perdita della nave portò Hitler a lamentarsi direttamente con l'Ammiraglio [[Karl Dönitz]], confrontando sfavorevolmente la Kriegsmarine con la Royal Navy. Dönitz sostenne che non aveva le risorse per proteggere il convoglio, anche se la scorta della nave superava quella che, a quel punto nella guerra, gli Alleati avrebbero potuto permettersi di dare ad un grande convoglio nell'Atlantico. Fu una fortuna per Dönitz che Hitler non sondò più approfonditamente la gestione della difesa della nave<ref>Spooner (Cit. 1996), pp. 187-188, 190-197</ref>.
 
Il sommergibile dimostrò di essere una delle armi più potenti nell'arsenale britannico, combattendo contro i convogli dell'Asse. Simpson, e George Phillips che lo sostituì il 23 gennaio 1943, ebbero molto successo. La stima del tonnellaggio affondato dai soli sottomarini britannici della Classe U era di 650.000{{formatnum:650000}} tonnellate, con altre 400.000{{formatnum:400000}} tonnellate danneggiate. In quel periodo, la base dell'isola, nota come ''HMS Talbot'', fornì 1.790{{formatnum:1790}} siluri. Il numero di siluri lanciati dalla 10ª Flottiglia era 1.289{{formatnum:1289}}, con un tasso di successo del 30%<ref>Spooner (Cit. 1996), pp. 204-205</ref>. Dopo la fine della guerra, il Capo di Stato Maggiore dell'[[Deutsches Afrikakorps|Afrikakorps]] affermò: {{Citazione|''Avremmo potuto prendere Alessandria e raggiungere il canale di Suez, se non fosse stato per i vostri sommergibili''<ref>Spooner (Cit. 1996), p. 187</ref>.|[[Generalleutnant]] [[Fritz Bayerlein]]}}
 
Il ''Wing Commander'' [[Patrick Gibbs]] con il suo ''39° Squadron'' volava con i suoi [[Bristol Beaufort|Beaufort]] contro i convogli ed aumentò la pressione su Rommel, attaccando le sue linee di rifornimento nel mese di settembre. La posizione di Rommel era ormai critica: l'esercito in Nordafrica era a corto di rifornimenti, mentre gli inglesi rinforzavano le loro linee in Egitto prima della [[seconda battaglia di El Alamein]]: allora il generale si lamentò con l'OKW che era gravemente a corto di munizioni e carburante per l'azione offensiva. L'Asse organizzò quindi un convoglio per alleviare le sue difficoltà, ma il servizio segreto britannico [[Ultra (crittografia)|Ultra]] intercettò le comunicazioni dell’Asse ed i ricognitori Wellingtons del ''69° Squadron'' confermarono che l'operazione dell’Asse era reale. I Beauforts di Gibbs affondarono due navi ed uno dei sottomarini di Simpson ne affondò una terza. Rommel sperava ancora che un'altra nave cisterna, la ''San Andreas'', sarebbe riuscita a rifornire le 3.198{{formatnum:3198}} tonnellate di combustibile che gli erano necessarie per la [[Battaglia di Alam Halfa]]. Rommel non aspettò che la nave attraccasse, e lanciò l'offensiva prima del suo arrivo. Invece la nave fu affondata da un attacco aereo condotto da Gibbs<ref>Holland (Cit. 2003), pp. 386–387</ref>. Delle nove navi inviate, cinque furono affondate dalle forze di Malta. I Beaufort stavano avendo un impatto devastante sui rifornimenti di carburante dell’Asse, che allora aveva quasi esaurito le scorte. Il 1º settembre Rommel fu costretto a ritirarsi. Kesselring gli consegnò il carburante destinato alla Luftwaffe, ma questo ebbe il solo effetto di togliere alle unità aeree tedesche i mezzi per proteggere le forze di terra, aumentando così l'efficacia della superiorità aerea britannico sulla linea del fronte<ref>Spooner (Cit. 1996), p. 185</ref><ref>Holland (Cit. 2003), p. 388</ref>.
 
Nel mese di agosto, le forze d’attacco di Malta avevano contribuito a rendere difficile all'Asse il compito di forzare l’avanzata in Egitto. In quel mese, 1/3 dei rifornimenti ed il 41% del carburante furono persi<ref>Levine (Cit. 2008), p. 28</ref>. Nel settembre 1942 Rommel ricevette solo il 24% delle 50.000{{formatnum:50000}} tonnellate di rifornimenti mensili necessari per continuare le operazioni offensive. Nel mese di settembre, gli alleati affondarono 33.939{{formatnum:33939}} tonnellate di naviglio. Molti di questi rifornimenti dovevano essere portati via Tripoli, molti chilometri dietro il fronte. La mancanza di cibo e acqua causò un tasso di malattie del 10% fra i soldati dell’Asse
<ref>Spooner (Cit. 1996), pp. 214-215</ref>. L'offensiva aerea e subacquea britannica riuscì a fare in modo che nessun rifornimento di combustibile raggiungesse il Nordafrica nella prima settimana di ottobre 1942. Due navi che trasportavano carburante furono affondate, ed un'altra perse il suo carico, nonostante l'equipaggio fosse riuscito a salvare la nave. Mentre l'offensiva britannica ad El Alamein iniziò il 23 ottobre 1942, l'intelligence di Ultra stava facendosi un chiaro quadro della situazione disperata del carburante dell’Asse.
 
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=== L’assedio viene tolto ===
Nell’agosto 1942, per difendere Malta erano disponibili 163 Spitfire e 120 erano riparabili<ref>Delve (Cit. 2007), p. 184</ref>. L’11 e il 17 agosto e il 24 ottobre 1942, nell'ambito delle rispettive missioni, [[Operazione Bellows]], [[Operazione Baritone]] ed [[Operazione Train]], la ''[[HMS Furious (47)|HMS Furious]]'' portò altri 85 Spitfire a Malta<ref name="Price Cit. 1997, p. 56">Price (Cit. 1997), p. 56</ref>. Spesso fu chiesto agli Spitfire di effettuare un volo di cinque ore e mezzo, grazie a serbatoi ausiliari di trasferimento da 170 [[Gallone|galloni]] (650 litri). I serbatoi di trasferimento, combinati con un serbatoio da 29 galloni (110 litri) nella fusoliera posteriore, portavano la capacità del serbatoio ad un totale di 284 galloni (1.075{{formatnum:1075}} litri)<ref name="Price Cit. 1997, p. 56"/>.
 
Malgrado il fatto che i convogli alleati riuscissero a raggiungere Malta, quel mese fu terribile come qualsiasi altro, combinando bombardamenti e scarsità di cibo. In risposta alla minaccia che Malta era ormai in grado di porre alle linee di rifornimento dell'Asse, la ''Luftwaffe'' rinnovò i suoi attacchi contro l'isola nel mese di ottobre 1942. Accorgendosi che la battaglia più critica in Nordafrica si stava avvicinando ([[seconda battaglia di El Alamein]]), Kesselring organizzò il ''Fliegerkorps II'' in Sicilia per neutralizzare la minaccia maltese una volta per tutte<ref>Spooner (Cit. 1996), p. 228</ref>. L'11 ottobre i difensori furono dotati in massa di Spitfire Mk VB / C. In più di 17 giorni, la ''Luftwaffe'' subì la perdita di 34 Ju 88 e di 12 109s Bf distrutti più altri 18 danneggiati. Le perdite della RAF furono pari a 23 Spitfire abbattuti e 20 distrutti in atterraggio. I britannici persero 12 piloti<ref>Scutts (Cit. 1994), p. 35</ref>. Il 16 ottobre fu chiaro a Kesselring che i difensori erano troppo forti, così interruppe l'offensiva: la situazione in Nordafrica richiedeva il supporto aereo tedesco, quindi l'offensiva di ottobre segnò l'ultimo grande sforzo da parte della ''Luftwaffe'' contro Malta<ref>Hooton (Cit. 1997), p. 213</ref>.
 
Le perdite svuotarono le forze aeree dell'Asse, che non potevano più offrire il supporto aereo necessario in prima linea. La situazione sull'isola era ancora seria all'inizio di novembre, ma la vittoria di Park nella battaglia aerea fu presto seguita dalla notizia di un grande successo al fronte: ad El Alamein in Nordafrica i britannici avevano sfondato il fronte terrestre, ed entro il 5 novembre stavano avanzando rapidamente verso ovest. Poco dopo raggiunse Malta la notizia dell’[[Operazione Torch]], lo sbarco alleato dell'8 novembre nel [[Marocco Francese|Marocco francese]] e nell’[[Algeria francese]] di [[Governo di Vichy|Vichy]]. Circa 11 giorni dopo, la notizia del contrattacco [[Unione Sovietica|sovietico]] durante la [[Battaglia di Stalingrado]] aumentò ancora di più il morale. La misura di quanto Malta beneficiò dei successi in Nordafrica divenne evidente quando un convoglio ([[Operazione Stone Age|Operazione Stoneage]]) raggiunse Malta da Alessandria il 20 novembre, praticamente illeso. Questo fatto viene considerato come la fine dell'assedio di due anni a Malta. Il 6 dicembre, un altro convoglio di rifornimenti sotto il nome in codice [[Operazione Portcullis]] raggiunse Malta senza subire perdite. Dopo questo fatto, le navi salparono direttamente verso Malta senza più formare convogli. La cattura di aeroporti nel Nordafrica ed il vantaggio di avere la protezione aerea per tutto il tragitto verso l'isola permisero alle navi di consegnare 35.000{{formatnum:35000}} tonnellate. Ai primi di dicembre arrivarono altre 55.000{{formatnum:55000}} tonnellate. L'ultimo raid aereo su Malta si è verificò il 20 luglio 1943: era il 3.340{{formatnum:3340}}° allarme dal venerdì 11 giugno 1940<ref name="Holland Cit. 2003, p. 417"/><ref>Spooner (Cit. 1996), pp. 229-230</ref>.
 
== Perdite ==
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=== Perdite alleate ===
==== Navi da guerra ====
[[File:HMS Ark Royal h85716.jpg|thumb|La [[HMS Ark Royal (91)|HMS Ark Royal]] nel [[1939]], sorvolata da [[Fairey Swordfish|Swordfish]] dell’dell{{'}}''820° Naval Air Squadron''.<br />La nave fu affondata nel [[1941]]]]
 
* 1 [[nave da battaglia]]: [[HMS Barham (04)|HMS Barham]]
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[[File:Malta - Valletta - Triq ir-Repubblika - Royal Opera 02 ies.jpg|thumb|Le rovine del [[Teatro Reale (La Valletta)|Teatro Reale]], distrutto nel 1942]]
 
Nell'isola, densamente popolata, 5.524{{formatnum:5524}} abitazioni private furono distrutte, 9.925{{formatnum:9925}} risultarono danneggiate ma riparabili e 14.225{{formatnum:14225}} danneggiate dalle bombe. Oltre 111 chiese, 50 ospedali, istituzioni o università, 36 teatri, club, uffici pubblici, banche, fabbriche, mulini ed altri edifici commerciali subirono la distruzione o il danneggiamento, per un totale di 30.000{{formatnum:30000}} edifici in tutto<ref name="Spooner Cit. 1996, p. 11"/>. Il [[Teatro Reale (La Valletta)|Teatro Reale]], l{{'}}''[[Auberge d'Auvergne]]'', l{{'}}''[[Auberge de France]]'' ed il [[Palazzo Correa]] a [[La Valletta]], la [[Torre dell'Orologio (Vittoriosa)|Torre dell'Orologio]], l{{'}}''[[Auberge d'Allemagne]]'' e l'[[Auberge d'Italie (Vittoriosa)|''Auberge d'Italie'']] a Vittoriosa, parti delle fortificazioni di [[Senglea]] e la Casa del Governatore di [[Forte Ricasoli]] furono distrutti. Altri edifici, come l'[[Albergo di Castiglia|''Auberge de Castille'']], l{{'}}''[[Auberge de Bavière|<nowiki/>'Auberge de Bavière]]'', la [[Casa del Commun Tesoro|Casa del Comun Tesoro]] e parti del [[Forte Manoel]] subirono ingenti danni, ma furono ricostruiti dopo la guerra.
 
<nowiki/><nowiki/><nowiki/>''<nowiki/><nowiki/>''
=== Perdite navali dell’Asse ===
In totale, le perdite dell'Asse nel Mediterraneo sono state moderate. Le perdite umane in mare sono state pare a 17.240{{formatnum:17240}} persone. Quanto ai trasporti, l'Asse ha perso 285.840{{formatnum:285840}} tonnellate (315.090{{formatnum:315090}} [[Ton (unità di misura)|short tons]]). Questa quantità è maggiore delle merci che riuscirono a raggiungere Malta. La flotta alleata affondò 773 navi dell'Asse, per un totale di 1.364.337 {{M|1364337|u=t}} (1.342.789{{formatnum:1342789}} [[Ton (unità di misura)|long tons]]). A causa delle [[Mina navale|mine]] furono affondate altre 179 navi di 217.545 {{M|217545|u=t}} (214.109{{formatnum:214109}} long tons) in totale. Le marine e le forze aeree hanno condiviso la distruzione di 25 navi per 107.750 {{M|107750|u=t}} (106.050{{formatnum:106050}} long tons) e gli aerei hanno affondato 1.326{{formatnum:1326}} navi, per un totale di 1.489.736 {{M|1489736|u=t}} (1.466.208{{formatnum:1466208}} long tons). Mine e imbarcazioni navali hanno condiviso tra di loro la distruzione di un'ulteriore nave di 1.807 {{M|1807|u=t}} (1.778{{formatnum:1778}} long tons). In tutto, 2.304{{formatnum:2304}} navi dell'Asse furono affondate, con un dislocamento totale di 3.181.211 {{M|3181211|u=t}} (3.130.969{{formatnum:3130969}} long tons)<ref name="Spooner Cit. 1996, p. 343"/>.
 
In generale, la [[Regia Marina|Marina italiana]] ebbe un notevole successo nel proteggere gli invii di rifornimenti dell'Asse (per lo più italiani) per il Nordafrica, come dimostrano le cifre sottostanti. La [[Royal Navy|Marina britannica]] sembrava incapace di impedire che ciò accadesse:
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|style="background:#9669FE;"| giugno || 1.358{{formatnum:1358}} || 1.308{{formatnum:1308}} || 3.618{{formatnum:3618}} || 3.608{{formatnum:3608}}
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|style="background:#FF6961;"| marzo || 20.975{{formatnum:20975}} || 20.184{{formatnum:20184}} || 101.800{{formatnum:101800}} || 92.753{{formatnum:92753}}
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|style="background:#FF6961;"| aprile || 20.698{{formatnum:20698}} || 19.926{{formatnum:19926}} || 88.597{{formatnum:88597}} || 81.472{{formatnum:81472}}
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|style="background:#FF6961;"| maggio || 12.552{{formatnum:12552}} || 9.958{{formatnum:9958}} || 73.367{{formatnum:73367}} || 69.331{{formatnum:69331}}
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| luglio || 16.141{{formatnum:16141}} || 15.767{{formatnum:15767}} || 77.012{{formatnum:77012}} || 62.276{{formatnum:62276}}
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|-
| settembre || 12.717{{formatnum:12717}} || 6.603{{formatnum:6603}} || 94.115{{formatnum:94115}} || 67.513{{formatnum:67513}}
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|style="background:#DD57FF;"| ottobre || 4.046{{formatnum:4046}} || 3.541{{formatnum:3541}} || 92.449{{formatnum:92449}} || 73.614{{formatnum:73614}}
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|style="background:#DD57FF;"| novembre || 4.872{{formatnum:4872}} || 4.628{{formatnum:4628}} || 79.208{{formatnum:79208}} || 29.843{{formatnum:29843}}
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|style="background:#FF6961;"| gennaio || 2.840{{formatnum:2840}} || 1.355{{formatnum:1355}} || 66.214{{formatnum:66214}} || 66.170{{formatnum:66170}}
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|style="background:#FF6961;"| marzo || 391 || 284 || 57.541{{formatnum:57541}} || 47.588{{formatnum:47588}}
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|style="background:#FF6961;"| aprile || 1.349{{formatnum:1349}} || 1.349{{formatnum:1349}} || 151.578{{formatnum:151578}} || 150.389{{formatnum:150389}}
|-
|style="background:#FF6961;"| maggio || 4.396{{formatnum:4396}} || 4.241{{formatnum:4241}} || 93.188{{formatnum:93188}} || 86.439{{formatnum:86439}}
|-
| style="background:#7d7;"| giugno || 1.474{{formatnum:1474}} || 1.249{{formatnum:1249}} || 41.519{{formatnum:41519}} || 32.327{{formatnum:32327}}
|-
| style="background:#7d7;"| luglio || 4.566{{formatnum:4566}} || 4.435{{formatnum:4435}} || 97.794{{formatnum:97794}} || 91.491{{formatnum:91491}}
|-
| style="background:#7d7;"| agosto || 1.281{{formatnum:1281}} || 790 || 77.134{{formatnum:77134}} || 51.655{{formatnum:51655}}
|-
| style="background:#7d7;"| settembre || 1.367{{formatnum:1367}} || 959 || 96.903{{formatnum:96903}} || 77.526{{formatnum:77526}}
|-
| style="background:#7d7;"| ottobre || 1.011{{formatnum:1011}} || 631 || 83.695{{formatnum:83695}} || 46.698{{formatnum:46698}}
|-
| style="background:#7d7;"| novembre || 1.031{{formatnum:1031}} || 1.031{{formatnum:1031}} || 85.970{{formatnum:85970}} || 63.736{{formatnum:63736}}
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| style="background:#7d7;"| dicembre || 5 || 5 || 12.981{{formatnum:12981}} || 6.151{{formatnum:6151}}
|}
 
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* {{cita libro|titolo=Malta and Gozo|url=https://archive.org/details/maltagozobradttr0000rixj|cognome=Rix|nome=Juliet|editore=Bradt Travel Guides|anno=2015|isbn=1-78477-025-6|cid=|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=Battle Over Malta: Aircraft Losses and Crash Sites, 1940–42|cognome=Rogers|nome=Anthony|editore=Sutton Books |anno=2000 |isbn=978-0-7509-2392-7|città=London|lingua=en}}
* {{cita pubblicazione|cognome=Sadkovich |nome=James J. |anno=1988 |titolo=Re-evaluating Who Won the Italo-British Naval Conflict, 1940–42 |rivista=European History Quarterly |volume=18 |pp=455–471455-471 |issn=0265-6914|cid=Sadkovich, 1988|lingua=en|numero=4 }}
* {{cita libro|titolo=Bf 109 Aces of North Africa and the Mediterranean |cognome=Scutts |nome=Jerry B. |editore=Osprey |anno=1994 |isbn=1-85532-448-2 |città=London |cid=|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=Duel for the Sky: Ten Crucial Battles of World War II |cognome=Shores |nome=Christopher |editore=Grub Street |anno=1985 |isbn=978-0-7137-1601-6|città=London |cid=Shores, 1985|lingua=en}}
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* {{cita libro|titolo=A History Of World War Two |url=https://archive.org/details/historyofworldwa00tayl |cognome=Taylor |nome=A. J. P. |editore=Octopus Books |anno=1974 |isbn=0-7064-0399-1|città=London |cid=Taylor, 1974|curatore-nome1=S. L. |curatore-cognome1=Mayer|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=The Right of the Line: The Royal Air Force in the European War, 1939–1945 |cognome=Terraine |nome=John |editore=Sceptre |anno=1985 |isbn=0-340-41919-9|città=London |cid=Terraine, 1985|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=Hitler's Stuka Squadrons: The Ju 87 at War, 1936–1945 |url=https://archive.org/details/hitlersstukasqua0000john |cognome=Ward |nome=John |editore=Spellmount |anno=2004 |isbn=1-86227-246-8 |serie=Eagles of War |città=London|cid=|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=Junkers Ju 87 Stukageschwader 1937–41 |cognome=Weal |nome=John |editore=Osprey |anno=1998 |isbn=1-85532-636-1|città=Oxford |cid=Weal, 1998|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=The Fighting Tenth: The Tenth Submarine Flotilla and the Siege of Malta |cognome=Wingate |nome=John |editore=Pen & Sword |anno=1991 |isbn=978-0-85052-891-6 |città=Barnsley |cid=|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=Malta Convoys 1940–1943 |url=https://archive.org/details/maltaconvoys19400000rich |cognome=Woodman |nome=R. |editore=John Murray |anno=2003 |isbn=978-0-7195-6408-6|edizione=pbk. |città=London |cid=Woodman, 2003|lingua=en}}
 
== Voci correlate ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Cita testo|lingua=en}}[|url=https://web.archive.org/web/20140715002747/http://www.britishmilitaryhistory.co.uk/documents.php?aid=41&nid=6&start=0 |titolo=Malta Command 1930 – 1945 at www.BritishMilitaryHistory.co.uk]}}
* {{Cita testo|lingua=en}}[|url=http://spitfiresite.com/2010/04/1942-defence-of-malta.html |titolo=Combat History of the Supermarine Spitfire – The Defence of Malta (1942)] {{Webarchive|urlurlarchivio=https://web.archive.org/web/20130508115037/http://spitfiresite.com/2010/04/1942-defence-of-malta.html |date=8 maggio 2013 }}
* {{Cita testo|lingua=en}}[|url=http://histclo.com/essay/war/ww2/camp/eur/na/nab-malta.html |titolo=World War II: Malta - The Right Island]}}
* [http://www.aeronautica.difesa.it/storia/1940_1945/Pagine/Malta-.aspx aeronautica.difesa.it]
 
{{seconda guerra mondiale}}