Disturbo di personalità: differenze tra le versioni
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{{Nota disambigua|l'album di [[Jacopo Ratini]]|Disturbi di personalità (Jacopo Ratini)|Disturbi di personalità}}
{{Disclaimer|medico}}
{{Malattia}}
In psichiatria e psicologia clinica, il '''disturbo di personalità''' è una condizione caratterizzata da modelli disfunzionali di pensiero, emozione e comportamento, che risultano pervasivi, inflessibili e stabili nel tempo. Questi tratti compromettono diverse aree del funzionamento della persona, tra cui la sfera cognitiva, affettiva, relazionale e comportamentale<ref name=":5">{{Cita libro|titolo=Diagnostic and statistical manual of mental disorders: DSM-5-TR™|edizione=5|data=2022|editore=American Psychiatric Association Publishing|ISBN=978-0-89042-576-3}}</ref><ref name=":6">{{Cita web|autore=Joshua R. Oltmanns|url=https://doi.org/10.31234/osf.io/wyu47_v1|titolo=Personality Traits in the International Classification of Diseases 11th Revision (ICD-11)|sito=doi.org|data=16 dicembre 2020|accesso=29 maggio 2025}}</ref><ref name=":7">{{Cita libro|nome=Vittorio|cognome=Lingiardi|titolo=The second edition of the Psychodynamic Diagnostic Manual (PDM-2)|url=https://doi.org/10.4324/9780429447129-11|accesso=29 maggio 2025|data=17 dicembre 2018|editore=Routledge|pp=145–162|ISBN=978-0-429-44712-9}}</ref>.
Si parla di disturbo solo quando tali manifestazioni causano un disagio clinicamente significativo o compromettono il funzionamento sociale, lavorativo o in altri ambiti importanti della vita quotidiana<ref name=":8">{{Cita pubblicazione|nome=G.|cognome=Pluck|nome2=C.|cognome2=Sirdifield|nome3=C.|cognome3=Brooker|data=2012-02|titolo=Screening for personality disorder in probationers: Validation of the Standardised Assessment of Personality—Abbreviated Scale (SAPAS)|rivista=Personality and Mental Health|volume=6|numero=1|pp=61–68|lingua=en|accesso=29 maggio 2025|doi=10.1002/pmh.177|url=https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/pmh.177}}</ref>. A differenza di altri disturbi psicologici, i disturbi di personalità sono spesso egosintonici: la persona percepisce i propri tratti disfunzionali come parte della propria identità, piuttosto che come sintomi problematici. Inoltre, sono talvolta descritti come alloplastici, poiché l’individuo tende a modificare l’ambiente circostante per adattarlo a sé, anziché mettere in discussione o modificare se stesso. Questo aspetto può rendere difficile che la persona riconosca il problema o richieda aiuto<ref name=":5" /><ref name=":6" /><ref name=":7" />.
I disturbi di personalità vengono generalmente diagnosticati a partire dai 18 anni, quando la struttura della personalità si considera relativamente stabile. Durante l’adolescenza, tratti disfunzionali possono emergere in risposta ai profondi cambiamenti biologici, cognitivi e sociali tipici di questa fase evolutiva, ma spesso si tratta di manifestazioni transitorie. In casi eccezionali, è possibile formulare una diagnosi anche prima, purché i tratti siano pervasivi, duraturi da almeno un anno e non imputabili a una fase evolutiva o a un altro disturbo del [[neurosviluppo]]. Tuttavia, è essenziale procedere con cautela per evitare diagnosi premature o stigmatizzanti<ref name=":8" /><ref>{{Cita libro|nome=Jerry S.|cognome=Wiggins|nome2=Aaron L.|cognome2=Pincus|titolo=Personality structure and the structure of personality disorders.|url=https://doi.org/10.1037/10423-007|accesso=29 maggio 2025|editore=American Psychological Association|pp=103–124|ISBN=1-55798-826-9}}</ref>.
== Classificazione diagnostica ==
La
* Cognizione: percezione e interpretazione di sé, degli altri e degli eventi.
* Affettività: gamma, intensità e adeguatezza delle risposte emotive.
* Funzionamento interpersonale.
* Controllo degli impulsi<ref name=":5" />.
Negli ultimi anni, questa definizione è stata messa in discussione da studiosi e clinici. L’idea che esista una personalità “normale” che poi diventi “disturbata” è considerata sempre meno utile. Oggi si riconosce che la personalità si sviluppa fin dall’infanzia e assume schemi più o meno adattivi in base a fattori biologici, ambientali, traumatici o relazionali. Per questo, alcuni preferiscono parlare di "modelli" o "tipi" di personalità (es. modello istrionico, evitante, narcisistico), o di tratti disfunzionali, invece di usare etichette rigide. Approcci come il modello alternativo del DSM-5 (AMPD) e il modello ICD-11 sostituiscono la diagnosi categoriale con una valutazione dimensionale, che esamina il livello di disfunzionalità del Sé e delle relazioni, oltre ai tratti disadattivi della personalità. Questo approccio permette una descrizione più accurata e meno stigmatizzante, facilitando trattamenti terapeutici personalizzati<ref name=":5" /><ref name=":6" />.
== Caratteristiche del disturbo e difficoltà nel riconoscimento ==
Per parlare di disturbo di personalità, il pattern disadattivo deve manifestarsi in modo pervasivo in diversi ambiti della vita e causare un disagio clinicamente significativo. La richiesta di aiuto arriva spesso su pressione di familiari, partner o contesti lavorativi, oppure a causa della sofferenza generata da disturbi in comorbilità, come ansia, depressione, isolamento sociale, sintomi ossessivi o, nei casi più complessi, condizioni psicotiche o schizofreniche. Solo nel corso del trattamento o in seguito a eventi di vita particolarmente critici, la persona può iniziare a sviluppare consapevolezza dell’impatto delle proprie modalità relazionali disfunzionali e maturare una motivazione al cambiamento<ref name=":5" /><ref name=":6" /><ref name=":7" />.
Le persone con disturbi di personalità possono mostrare immaturità emotiva o psicoaffettiva, pur avendo un funzionamento cognitivo e intellettivo nella norma. È frequente la presenza di tratti sovrapposti appartenenti a più disturbi, rendendo complessa la diagnosi categoriale. Secondo alcuni modelli teorici, come quello psicodinamico di [[Otto Kernberg]], molte di queste strutture possono essere comprese all’interno di un’organizzazione borderline di personalità, distinta dal disturbo borderline in senso stretto. Questo tipo di organizzazione si colloca tra il funzionamento nevrotico e quello psicotico e si associa a difficoltà interpersonali marcate, regolazione affettiva instabile e fluttuazioni nell’identità e nell’empatia. I pattern disfunzionali sono inflessibili e persistenti, interferendo significativamente con il funzionamento sociale, relazionale e lavorativo, anche se il disagio non è sempre pienamente riconosciuto dalla persona<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Malcolm|cognome=Pines|data=1977-08|titolo=Borderline Conditions and Pathological Narcissism. By Otto Kernberg. New York: Jason Aronson. 1975. Pp 361. Price $15.00.|rivista=British Journal of Psychiatry|volume=131|numero=2|pp=212–213|accesso=29 maggio 2025|doi=10.1192/s0007125000016214|url=https://doi.org/10.1192/s0007125000016214}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Jonathan D.|cognome=Redmond|data=13 luglio 2017|titolo=Book Review: Psychiatric Diagnosis Revisited: From DSM to Clinical Case Formulation|rivista=Frontiers in Psychology|volume=8|accesso=29 maggio 2025|doi=10.3389/fpsyg.2017.01182|url=https://doi.org/10.3389/fpsyg.2017.01182}}</ref>.
== Cause e fattori di rischio ==
Sul piano eziopatogenetico, i disturbi di personalità sono stati spesso associati a esperienze traumatiche o relazioni disfunzionali in età evolutiva. Sebbene fattori genetici possano contribuire alla predisposizione individuale, le esperienze ambientali precoci sembrano giocare un ruolo determinante nella strutturazione di questi modelli patologici<ref name=":5" />.
== Classificazione dei disturbi di personalità secondo il DSM-
Il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5), pubblicato dall'American Psychiatric Association, propone due approcci per la classificazione dei disturbi di personalità: uno categoriale e uno dimensionale, noto come modello alternativo per i disturbi di personalità (Alternative DSM-5 Model for Personality Disorders, AMPD)<ref name=":5" />.
===
Nel sistema categoriale, i disturbi di personalità sono organizzati in tre gruppi principali (Cluster), sulla base di somiglianze descrittive nei tratti osservabili. I dieci disturbi di personalità riconosciuti sono<ref name=":5" />:
==== Cluster A (eccentrici o strani) ====
* [[Disturbo paranoide di personalità]]
* [[Disturbo schizoide di personalità]]
* [[Disturbo schizotipico di personalità]]
==== Cluster B (drammatici, emotivi o imprevedibili) ====
* [[Disturbo antisociale di personalità]]
* [[Disturbo borderline di personalità]]
* [[Disturbo istrionico di personalità]]
* [[Disturbo narcisistico di personalità]]
==== Cluster C (ansiosi o timorosi) ====
* [[Disturbo evitante di personalità]]
* [[Disturbo dipendente di personalità]]
* [[Disturbo ossessivo-compulsivo di personalità]]
=== Il modello alternativo del DSM-5 (AMPD) ===
Per rispondere ai limiti dell’approccio categoriale – come la scarsa coerenza diagnostica, la frequente comorbilità e la bassa validità predittiva – il DSM-5 introduce nella Sezione III un modello alternativo dimensionale, più flessibile e centrato sul funzionamento del soggetto<ref name=":5" />. Questo modello si articola su due criteri fondamentali:
'''Criterio A – Compromissione del funzionamento della personalità'''
Si valuta la gravità delle difficoltà del soggetto nel:
* Sé (identità e auto-direzionalità)
* Relazioni interpersonali (empatia e intimità)
'''Criterio B – Presenza di tratti patologici di personalità'''
Si identificano i tratti disadattivi, organizzati in cinque domini, concettualmente ispirati al modello dei Big Five della personalità:
'''Tratti patologici (DSM-5) e Big Five corrispondenti'''
* Affettività negativa - [[Nevroticismo]] (elevato)
* Distacco - [[Estroversione]] (basso)
* Antagonismo - [[Gradevolezza]] (bassa)
* Disinibizione - [[Coscienziosità]] (bassa)
* Psicotismo - [[Apertura all’esperienza]] (elevata e disorganizzata)
Questi domini rappresentano versioni disfunzionali dei tratti del modello Big Five, e vengono ulteriormente suddivisi in facets (sottodimensioni), permettendo una valutazione sfumata e personalizzata<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Eileen K.|cognome=Graham|nome2=Sara J.|cognome2=Weston|nome3=Denis|cognome3=Gerstorf|data=2020-05|titolo=Trajectories of Big Five Personality Traits: A Coordinated Analysis of 16 Longitudinal Samples|rivista=European Journal of Personality|volume=34|numero=3|pp=301–321|lingua=en|accesso=29 maggio 2025|doi=10.1002/per.2259|url=https://journals.sagepub.com/doi/10.1002/per.2259}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Colin G.|cognome=DeYoung|nome2=Bridget E.|cognome2=Carey|nome3=Robert F.|cognome3=Krueger|data=2016-04|titolo=Ten aspects of the Big Five in the Personality Inventory for DSM–5.|rivista=Personality Disorders: Theory, Research, and Treatment|volume=7|numero=2|pp=113–123|accesso=29 maggio 2025|doi=10.1037/per0000170|url=https://doi.org/10.1037/per0000170}}</ref>.
== Diagnosi nel modello alternativo ==
A partire dalla valutazione dei criteri A e B, si possono formulare due tipi di diagnosi:
=== Disturbo specifico di personalità ===
Se sono soddisfatti i criteri per uno dei sei disturbi formalmente inclusi nel modello alternativo:
* Disturbo antisociale
* Disturbo evitante
* Disturbo borderline
* Disturbo narcisistico
* Disturbo ossessivo-compulsivo
* Disturbo schizotipico
* Disturbo di personalità con specificazione di tratti
Se il soggetto presenta un livello clinicamente significativo di compromissione nel funzionamento della personalità e uno o più tratti patologici, senza rientrare pienamente in uno dei sei disturbi definiti, è possibile diagnosticare un Disturbo di personalità tratto-specifico<ref name=":5" />.
=== Vantaggi del modello alternativo ===
Il modello alternativo consente:
* una valutazione più sfumata e personalizzata della personalità;
* maggiore coerenza con la ricerca empirica e i modelli dimensionali ampiamente utilizzati in psicologia della personalità;
* una maggiore attenzione al grado di compromissione funzionale del soggetto, elemento cruciale per stabilire la necessità e l’intensità dell’intervento clinico<ref name=":5" />.
== Classificazione dei disturbi di personalità secondo la classificazione ICD ==
L'[[Classificazione ICD|ICD]], giunta alla sua decima edizione (ICD-10) classifica i disturbi di personalità in<ref name="forense">[[Ugo Fornari]], ''Trattato di psichiatria forense'', Utet Giuridica, 2015</ref>:
* disturbi di personalità specifici (F60);
* altri disturbi di personalità e forme miste (F61);
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* altri disturbi della personalità e del comportamento nell'adulto (F68);
* disturbi non specifici della personalità e del comportamento nell'adulto (F69).
«Nella beta platform dell’ICD-11, il disturbo di personalità è definito da un’alterazione relativamente persistente e pervasiva nel modo in cui gli individui esperiscono e interpretano se stessi, gli altri e il mondo, a cui conseguono modalità maladattative di funzionamento cognitivo, esperienza ed espressione emozionale e comportamento. ».<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Paola Bucci|data=1º maggio 2017|anno=2017|mese=Maggio-Giugno|titolo=Il draft del capitolo sui disturbi mentali dell’ICD-11: un aggiornamento per il clinico|rivista=Rivista di Psichiatria|volume=52|numero=3|accesso=2 giugno 2021|doi=10.1708/2722.27760|url=https://www.rivistadipsichiatria.it/r.php?v=2722&a=27760&l=331502&f=allegati/02722_2017_03/fulltext/01-Bucci%20(95-100).pdf}}</ref>
Una differenza significativa tra il sistema diagnostico DSM-5 e l'ICD-11 è che quest'ultimo classifica i disturbi di personalità lungo un continuum con un livello di gravità crescente.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Gaia Sampogna|cognome2=Valeria Del Vecchio|cognome3=Vincenzo Giallonardo|data=1º novembre 2020|titolo=Il processo di revisione dei sistemi diagnostici in psichiatria: differenze tra ICD-11 e DSM-5|rivista=Rivista di Psichiatria|numero=2020Novembre-Dicembre|accesso=2 giugno 2021|doi=10.1708/3503.34889|url=https://doi.org/10.1708/3503.34889}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Bo|cognome=Bach|nome2=André|cognome2=Kerber|nome3=Anton|cognome3=Aluja|data=2020|titolo=International Assessment of DSM-5 and ICD-11 Personality Disorder Traits: Toward a Common Nosology in DSM-5.1|rivista=Psychopathology|volume=53|numero=3-4|pp=179-188|accesso=2 giugno 2021|doi=10.1159/000507589|url=http://dx.doi.org/10.1159/000507589}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Peter|cognome=Tyrer|nome2=Michael|cognome2=Crawford|nome3=Roger|cognome3=Mulder|data=2011-05|titolo=Reclassifying personality disorders|rivista=The Lancet|volume=377|numero=9780|pp=1814-1815|accesso=2 giugno 2021|doi=10.1016/s0140-6736(10)61926-5|url=http://dx.doi.org/10.1016/s0140-6736(10)61926-5}}</ref>
== Personalità e ambiente digitale ==
=== L'influenza dei social media sulla costruzione dell'identità ===
Negli ultimi anni, l’ambiente digitale e l’uso pervasivo dei [[social network]] hanno profondamente modificato le modalità con cui le persone costruiscono la propria identità e relazionano con gli altri. La continua esposizione alle dinamiche sociali online, come la ricerca di approvazione, l'affermazione di sé attraverso "mi piace" e commenti, ha contribuito a creare nuove forme di interazione che, per alcuni, possono avere effetti clinici. Alcuni studiosi parlano di un vero e proprio ''disturbo online della personalità'', che pur non essendo formalmente riconosciuto nei manuali diagnostici, risulta essere un fenomeno crescente tra gli utenti più vulnerabili<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|nome=Cecilie Schou|cognome=Andreassen|data=2015-06|titolo=Online Social Network Site Addiction: A Comprehensive Review|rivista=Current Addiction Reports|volume=2|numero=2|pp=175–184|lingua=en|accesso=21 aprile 2025|doi=10.1007/s40429-015-0056-9|url=https://link.springer.com/10.1007/s40429-015-0056-9}}</ref><ref name=":1">{{Cita pubblicazione|nome=Pier Luigi|cognome=Garotti|nome2=Stefano|cognome2=Taddei|data=2018-06|titolo=Nota della Redazione|rivista=PSICOLOGIA DELLA SALUTE|numero=2|pp=7–8|accesso=21 aprile 2025|doi=10.3280/PDS2018-002002|url=https://www.medra.org/servlet/MRService?lang=ita&hdl=10.3280/PDS2018-002002}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Enrique|cognome=Echeburúa|nome2=Pedro J.|cognome2=Amor|titolo=Psychological Management of Gambling Disorder With or Without Other Psychiatric Comorbidities|url=https://doi.org/10.1007/978-3-030-36391-8_65|accesso=21 aprile 2025|data=4 novembre 2020|editore=Springer International Publishing|pp=929–942|ISBN=978-3-030-36390-1}}</ref>. In particolare, le piattaforme social come Instagram, Facebook e TikTok, dove l'immagine e l'attenzione rivestono un ruolo centrale, sono diventate un campo di battaglia per la costruzione di un'“identità ideale”. Questi strumenti tecnologici promuovono un’immagine di sé che tende a essere filtrata e idealizzata, con un impatto significativo sulla percezione di sé e sugli schemi interpersonali<ref>{{Cita web|url=https://www.stateofmind.it/2020/09/disturbo-smartphone-personalita/?utm_source=chatgpt.com|titolo=Disturbo da uso di smartphone e di internet: i tratti di personalità associati}}</ref>.
=== La creazione di identità idealizzate e l'alterazione della realtà ===
Uno degli aspetti più rilevanti di questo disturbo digitale è la tendenza a costruire identità online che non corrispondono alla realtà quotidiana dell’individuo. In effetti, l’uso intenso dei social può spingere alcune persone a creare versioni di sé stesse più attraenti, più interessanti o più riuscite, in un tentativo costante di ottenere visibilità e approvazione. Questo comportamento è caratteristico di alcuni disturbi di personalità, come il disturbo istrionico, che si manifesta con un desiderio costante di essere al centro dell’attenzione e un comportamento emotivamente teatrale. Sebbene in alcuni casi questa tendenza a "filtrare" la propria identità possa sembrare una semplice questione di [[autostima]], per altre persone può evolvere in un vero e proprio disturbo di personalità. L'esperienza online può, infatti, creare una frattura tra il “sé reale” e il “sé digitale”, che può sfociare in un conflitto interiore, con ripercussioni a livello di salute mentale<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Patricia M.|cognome=Greenfield|data=20 novembre 2014|titolo=Mind and Media|accesso=21 aprile 2025|doi=10.4324/9781315735634|url=https://doi.org/10.4324/9781315735634}}</ref><ref name=":2">{{Cita pubblicazione|nome=Alice|cognome=Marwick|nome2=danah|cognome2=boyd|data=2011-05|titolo=To See and Be Seen: Celebrity Practice on Twitter|rivista=Convergence: The International Journal of Research into New Media Technologies|volume=17|numero=2|pp=139–158|accesso=21 aprile 2025|doi=10.1177/1354856510394539|url=https://doi.org/10.1177/1354856510394539}}</ref>.
==== La ricerca di approvazione come amplificatore di tratti narcisistici ====
Un altro aspetto cruciale del disturbo online della personalità è la relazione diretta tra l'uso eccessivo dei social media e l'amplificazione dei tratti narcisistici. Alcuni esperti sostengono che i social network, e in particolare i "mi piace" e le risposte ricevute, possano rafforzare comportamenti tipici di un disturbo narcisistico di personalità. Questi individui, che mostrano un bisogno costante di ammirazione e una difficoltà nel gestire le critiche, trovano nei social media un terreno fertile per la loro autoaffermazione. Il bisogno di visibilità e riconoscimento online può diventare un elemento centrale della loro identità, al punto che ogni interazione virtuale diventa un’opportunità per "riscrivere" il proprio valore agli occhi degli altri, minimizzando la percezione di sé come individuo completo e autonomo<ref name=":0" /><ref name=":3">{{Cita web|url=https://www.emanuelefazio.net/disturbo-online-della-personalita-quando-lidentita-si-perde-nella-rete/|titolo=Disturbo online della personalità: quando l’identità si perde nella rete}}</ref><ref name=":4">{{Cita pubblicazione|nome=John|cognome=Suler|data=2004-06|titolo=The Online Disinhibition Effect|rivista=CyberPsychology & Behavior|volume=7|numero=3|pp=321–326|lingua=en|accesso=21 aprile 2025|doi=10.1089/1094931041291295|url=https://www.liebertpub.com/doi/10.1089/1094931041291295}}</ref>.
==== Implicazioni emotive e sociali dei disturbi digitali della personalità ====
Dal punto di vista psicologico, le persone con tratti narcisistici o istrionici che si esprimono attraverso il mondo digitale sono particolarmente vulnerabili agli effetti negativi derivanti da un eccessivo attaccamento alla validazione esterna. L'incapacità di vivere senza l'approvazione digitale può portare a disturbi emotivi significativi come ansia, depressione e isolamento sociale. La "conferma sociale" che si ottiene dai social può mascherare un vuoto interno, che si riflette in un aumento delle difficoltà relazionali offline. Inoltre, il bisogno di costante "esposizione" e "applauso" virtuale può alimentare il ciclo di insoddisfazione e ricerca incessante di attenzione, portando a un senso di frustrazione crescente quando il feedback ricevuto non è all'altezza delle aspettative<ref name=":2" /><ref name=":3" /><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Shanyang|cognome=Zhao|nome2=Sherri|cognome2=Grasmuck|nome3=Jason|cognome3=Martin|data=2008-09|titolo=Identity construction on Facebook: Digital empowerment in anchored relationships|rivista=Computers in Human Behavior|volume=24|numero=5|pp=1816–1836|lingua=en|accesso=21 aprile 2025|doi=10.1016/j.chb.2008.02.012|url=https://linkinghub.elsevier.com/retrieve/pii/S0747563208000204}}</ref>.
Anche se i disturbi online della personalità non sono ufficialmente riconosciuti come categorie diagnostiche, molti esperti ritengono che la digitalizzazione delle nostre vite stia favorendo l'emergere di nuovi modelli disfunzionali di comportamento. L’interazione costante sui social, che promuove una visione idealizzata della vita altrui, può alimentare il confronto sociale e aumentare la frustrazione nelle persone che non sono in grado di mantenere questo livello di "apparenza". La condizione di distacco dalla realtà, combinata con il bisogno di approvazione esterna, può quindi sfociare in disagi psicologici più gravi. Da un punto di vista terapeutico, è essenziale monitorare questi fenomeni, dato che spesso il paziente non è consapevole dell’impatto che la sua condotta digitale ha sulla sua salute mentale<ref name=":0" /><ref name=":1" /><ref name=":4" />.
== Note ==
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== Voci correlate ==
* [[Disturbo dissociativo dell'identità]]
* [[Nevrosi]]
* [[Organizzazione Borderline di Personalità]]
* [[Psicosi]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Disturbi mentali e del comportamento}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|medicina|
[[Categoria:Disturbi di personalità| ]]
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