Nectanebo II: differenze tra le versioni
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Nectanebo II giunse al trono usurpando i diritti dello zio, [[Teos (faraone)|Teos]]. Ad ordire il complotto fu il padre di Nectanebo, Tjahapimu, che il fratello aveva lasciato come reggente in [[Antico Egitto|Egitto]] essendosi il sovrano posto alla guida dell'esercito inviato a conquistare la [[Palestina]]. Alla congiura non furono estranei i collegi sacerdotali di varie località che male avevano sopportato di vedersi privati dei tributi e dei redditi in favore dello sforzo bellico.
Nectanebo, che al momento della rivolta si trovava con l'esercito in Palestina, ebbe subito l'appoggio del [[re di Sparta]] [[Agesilao II]] che comandava i mercenari greci che costituivano il nerbo dell'esercito egizio.
[[File:RPM Ägypten 274.jpg|left|upright=0.5|thumb|[[Statere]] di Nectanebo II.<ref>{{Cita web|url=https://arabcollector.com/%d9%86%d9%88%d8%a8-%d9%86%d9%81%d8%b1-%d8%a3%d8%ba%d9%84%d9%89-%d8%b9%d9%85%d9%84%d8%a9-%d9%85%d8%b5%d8%b1%d9%8a%d8%a9-%d9%84%d8%a3%d8%ae%d8%b1-%d9%81%d8%b1%d8%b9%d9%88%d9%86-%d9%85%d8%b5%d8%b1%d9%8a/|titolo=Nebew Nepher The most expensive Egyptian coinage for the last Egyptian pharaoh- The Arab Collector|autore=Mazen Mira|data=9 aprile 2023
Durante il regno di Nectanebo II ci fu una certa rinascenza delle arti: furono erette diverse statue del faraone e due obelischi per il tempio di Thot a [[Ermopoli]], i cui resti sono ora esposti al [[British Museum]]. Secondo una teoria, la costruzione del tempio di [[Deir el-Shelwit]] ebbe inizio durante il regno di Nectanebo II e completata in [[Storia dell'Egitto greco e romano|epoca greco-romana]]<ref>
Dopo due tentativi messi in atto tra il [[351 a.C.]] ed il [[344 a.C.]] e falliti per fatalità o scarsa preparazione, il re persiano [[Artaserse III di Persia|Artaserse III]], dopo aver riportato l'ordine nel suo impero, poté riunire un esercito forte di 300.000 soldati che guidò personalmente contro l'Egitto. Per contrastare il sovrano persiano Nectanebo poteva contare su circa 60.000 egizi e 40.000 mercenari libici e greci. Dopo 18 mesi di disperata resistenza, e dopo aver perso il [[Basso Egitto|Basso]] e [[Medio Egitto]] Nectanebo dovette riconoscere l'impossibilità di continuare la guerra e fuggì a [[Meroe]] presso il [[Regno di Kush]].
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[[File:Saqqara, Sarcophagus of Nectanebo II (never used), British Museum.jpg|thumb|[[Sarcofago]] di Nectanebo II. [[Londra]], [[British Museum]].]]
Nectanebo II è protagonista di numerosi racconti riguardanti la parentela con [[Alessandro Magno]]. Si dice infatti che perduto il trono, a causa di un presagio di sventura, abbia chiesto aiuto all'oracolo del tempio di [[Serapide]] che gli predisse: "Questo re che ora è fuggito, di nuovo in Egitto ritornerà, non sarà vecchio, ma ringiovanito e il nemico persiano debellerà"<ref>{{Cita libro|autore=Pseudo-Callistene|titolo=Il romanzo di Alessandro}}</ref>, alludendo ad Alessandro. Secondo questi racconti Nectanebo, invece di fuggire a Kush, si sarebbe recato in Macedonia, dove divenne famoso per le sue arti divinatorie
== Titolatura ==
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