Roberto Antiochia: differenze tra le versioni

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Memoria: Aggiunta foto e descrizione del murale dedicato a Roberto Antiochia a Roma.
 
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{{Infobox militare
|Nome = Roberto Antiochia
|Immagine = Roberto Antiochia.jpg
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|Soprannome =
|Data_di_nascita = 7 giugno 1962
|Nato_a = [[Terni]]
|Data_di_morte = 6 agosto 1985
|Morto_a = [[Palermo]]
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|Religione = <!-- solo se enciclopedica -->
|Nazione_servita = {{ITA}}
|Forza_armata = [[Polizia di Stato]]
|Arma =
|Corpo = {{simbolo|Stemma della Polizia di Stato 2007.svg|21}} [[Polizia di Stato]]
|Corpo =
|Specialità =
|Unità =
|Reparto =
|Anni_di_servizio = [[1980]] - [[1985]]
|Grado = [[AgenteQualifiche della Polizia di poliziaStato|Agente]]
|Ferite =
|Comandanti =
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|Battaglie =
|Comandante_di =
|Decorazioni = [[File:Valor civile gold medal BAR.svg|21px]] [[Medaglia d'oro al valor civile]]
|Studi_militari =
|Pubblicazioni =
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|AnnoMorte = 1985
|Attività = poliziotto
|Epoca = 1900
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , assassinato da [[Cosa nostra]]<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|autore=admin|url=https://www.vittimemafia.it/6-agosto-1985-palermo-uccisi-il-commissario-antonino-ninni-cassara-e-roberto-antiochia-agente-che-gli-stava-facendo-volontariamente-da-scorta/|titolo=6 Agosto 1985 Palermo. Uccisi il commissario Antonino (Ninni) Cassarà e Roberto Antiochia, agente che gli stava facendo volontariamente da scorta.|sito=Vittime mafia|data=1985-08-06|accesso=2025-01-15}}</ref>
|PostNazionalità = , assassinato da [[Cosa nostra]]
}}
 
==Biografia==
{{dx|[[File:La_repubblica_del_7_agosto_1985.jpg|thumb|upright=0.7|La prima pagina del quotidiano la Repubblica, il giorno dopo l'agguato]]}}
Agente della [[Polizia di Stato]], nato a [[Terni]] e cresciuto a [[Roma]] nel quartiere [[Nomentano/Italia]], dopo aver frequentato il Liceo classico statale Giulio Cesare ed il [[Liceo Classicoartistico Ripetta|Liceo artistico]], entra a diciotto anni nella scuola di [[Polizia]] di [[Piacenza]] <ref>[http://www.vittimemafia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=517:6-agosto-1985-palermo-uccisi-il-commissario-antonino-ninni-cassara-e-roberto-antiochia-agente-che-gli-stava-facendo-volontariamente-da-scorta&catid=35:scheda&Itemid=67 Uccisi il commissario Antonino (Ninni) Cassarà e Roberto Antiochia, agente che gli stava facendo volontariamente da scorta]</ref> e, successivamente, fuviene trasferito a [[Milano]], [[Torino]] e [[Roma]]. La sua ultima destinazione, nel giugno [[1983]] fu quellaè presso la [[squadra Mobilemobile]] di [[Palermo]], dove lavoròlavora con [[Beppe Montana]] in delicate indagini sull'associazione mafiosa [[Cosa Nostra]]. Dopo l'omicidio di Montana, in ferie ma già trasferito a Roma, decisedecide di partecipare alle indagini a fianco di [[Antonino Cassarà|Ninni Cassarà]].
 
Il 6 agosto [[1985]], mentre accompagnavaaccompagna il Vicevice Questorequestore Cassarà presso la sua abitazione, in via Croce Rossa a Palermo, un gruppo di nove uominicommando armatiarmato di [[AK-47|kalashnikov]]<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/08/07/duecento-colpi-di-kalashnikov.html|titolo=Duecento colpi di Kalashnikov}}</ref>, appostatiappostato nei piani delnel palazzo di fronte a quello dove vivevavive il vice questore, cominciaronocominciò a sparare sull'[[Alfa Romeo Alfetta|Alfetta]] di scorta. Antiochia, cercandoviene colpito a morte mentre cerca di fare scudo con il suo corpo a Cassarà<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/08/08/darei-la-mia-vita-per-difendere-ninni.html|titolo=Darei la mia vita per difendere Ninni}}</ref> che era sceso dall'auto. perPur raggiungerecolpito ila portone di casamorte, rimarrà ucciso dagli spari. Cassarà, rimasto ferito dagli innumerevoli spari dei mitra, riuscì a raggiungere il portone, ma spirò sulle scale di casa tra le braccia della moglie Laura, accorsa in lacrime dopo aver visto l'accaduto, insieme alla figlia, dal balcone della sua abitazione.<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/08/08/era-preparato-da-mesi-agguato-cassara.html|titolo=Era preparato da mesi l'agguato a Cassarà}}</ref>.
 
[[File:La_repubblica_del_7_agosto_1985.jpg|thumb|upright=0.7|La prima pagina del quotidiano la Repubblica, il giorno dopo l'agguato]]
Il 17 febbraio [[1995]], la terza sezione della Corte d'Assise di [[Palermo]] ha condannatocondanna all'ergastolo cinque componenti della [[Cupola mafiosa]] ([[Salvatore Riina|Totò Riina]], [[Bernardo Provenzano]], [[Michele Greco]], [[Bernardo Brusca]] e [[Francesco Madonia]]) come mandanti del delitto.
 
== Memoria ==
[[File:Murales-roberto-antiochia.jpg|alt=Murale di Roberto Antiochia a Roma|miniatura|Murale con il ritratto di Roberto Antiochia a Roma.]]
A Roberto Antiochia sono dedicati la via antistante la [[Questuraquestura]] di Terni, la scuola per il Controllo del Territorio della Polizia di Stato di Pescara e il [[Commissariato di Pubblicapubblica Sicurezzasicurezza|commissariato]] di [[Orvieto]] (in [[Provinciaprovincia di Terni]]), vista la sua nascita e la sua infanzia nella città [[Umbria|umbra]].
 
È ricordato ogni anno il 21 marzo nella Giornata della Memoria e dell'Impegno di [[Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie]], la rete di associazioni contro le mafie, che in questa data legge il lungo elenco dei nomi delle vittime di mafia e fenomeni mafiosi. Di questa associazione era stata cofondatrice [[Saveria Antiochia]], madre di Roberto, che fu attivista dell'impegno civile.
 
A Roma, in [[Piazza Bologna]], vicino a dove aveva abitato da ragazzo, c'è un [[murale]] con un suo ritratto e una frase a lui attribuita: "La vita non è solo carriera, famiglia: è anche un impegno per una società più civile".
 
È inoltre in lavorazione una fiction della [[Rai]] dedicata al poliziotto umbro.
 
==Onorificenze==
{{Onorificenze
|immagine = Valor civile gold medal BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia d'oro al valor civile
|collegamento_onorificenza = Medaglia d'oro al valor civile
|motivazione = Agente della Polizia di Stato, in servizio a Roma, mentre era in ferie, spontaneamente partecipava in Palermo alle delicate e difficili indagini sull'omicidio di un funzionario di polizia, con il quale aveva in passato collaborato, consapevole del pericolo cui si esponeva nella lotta contro la feroce organizzazione mafiosa. Nel corso di un servizio di scorta, rimaneva vittima di proditorio agguato ad opera di spietati assassini. Esempio di attaccamento al dovere spinto all'estremo sacrificio della vita.
|luogo =[[ Palermo]], 6 agosto [[1985]]
}}
 
==Bibliografia==
*Antonella Mascali, ''Lotta civile. Contro le mafie e l'illegalità'', Chiarelettere 2009.
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
*Antonella Mascali, ''Lotta civile. Contro le mafie e l'illegalità'', Chiarelettere 2009.
 
{{Antimafia in Italia}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|storia d'Italia|Umbria}}
 
[[Categoria:Assassinati con arma da fuoco]]
[[Categoria:Medaglie d'oro al valor civile]]
[[Categoria:Morti sul lavoro]]
[[Categoria:Vittime di Cosa nostra]]