Arsiero: differenze tra le versioni

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{{Divisione amministrativa
|Nome = Arsiero
|Panorama = Panorama di Arsiero con la Chiesa 1di San Michele.jpg
|Didascalia = Chiesa arcipretale di Arsiero vista da nord-est
|Bandiera = Arsiero-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Stemma = Arsiero-Stemma.png
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Veneto
|Divisione amm grado 2 = Vicenza
|Amministratore locale = Cristina Meneghini
|Partito = [[lista civica]]
|Data elezione = 27-5-2019
|Data istituzione =
|Sottodivisioni = [[Castana (Arsiero)|Castana]]<ref>[httphttps://incomunedait.interno.gov.it/statutidocumenti/statuti/statuto-comune-vi-arsiero.pdf Comune di Arsiero - Statuto].</ref>
|Abitanti=3138
|Divisioni confinanti = [[Cogollo del Cengio]], [[Laghi (Italiacomune)|Laghi]], [[Lastebasse]], [[Posina]], [[Tonezza del Cimone]], [[Valdastico]], [[Velo d'Astico]]
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2017gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 30 aprile 2017.
|Zona sismica = 3
|Aggiornamento abitanti=30-4-2017
|Gradi giorno = 2872
|Sottodivisioni=[[Castana (Arsiero)|Castana]]<ref>[http://incomune.interno.it/statuti/statuti/arsiero.pdf Comune di Arsiero - Statuto].</ref>
|Nome abitanti = arsieresi
|Divisioni confinanti=[[Cogollo del Cengio]], [[Laghi (Italia)|Laghi]], [[Lastebasse]], [[Posina]], [[Tonezza del Cimone]], [[Valdastico]], [[Velo d'Astico]]
|Patrono = [[san Michele Arcangelo]]
|Zona sismica=3
|Festivo = 29 settembre
|Gradi giorno=2872
|PIL =
|Diffusività=
|PIL procapite =
|Nome abitanti=arsieresi
|Mappa = Map of comune of Arsiero (province of Vicenza, region Veneto, Italy).svg
|Patrono=[[san Michele Arcangelo]]
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Arsiero all'interno della provincia di Vicenza
|Festivo=29 settembre
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Arsiero (province of Vicenza, region Veneto, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Arsiero all'interno della provincia di Vicenza
}}
 
'''Arsiero''' (''Arsiero'' in [[lingua veneta|veneto]]<ref>{{cita libro|Renzo |Ambrogio|Nomi d'Italia: origine e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni|2004|Istituto geografico De Agostini}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:3138Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Vicenza]] in [[Veneto]].
 
== Geografia fisica ==
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Dal punto di vista geologico il territorio è di natura calcarea, con montagne aride e fondovalle abbondante di acque, da sempre sfruttate per l'agricoltura e le attività artigianali, più di recente per alcune attività industriali, oltre che per l'approvvigionamento idrico.
 
Nella fascia inferiore del territorio i boschi sono prevalentemente di carpino nero, nella parte superiore di [[faggio]], di abete, di pino nero e di larice; più in alto ancora domina il [[pino mugo]]<ref name = Brazzale8 >Antonio {{cita|Brazzale, ''Tra Astico e Posina …'', ''op. cit.'', 1989|p. 8}}.</ref>.
 
== Origine deidel nominome ==
Molte sono le interpretazioni, nessuna delle quali documentata con certezza.
 
Quella più semplice ed evidente si riferisce ad "ardere" e viene espressa nello stemma del Comune: un tronco d'albero sradicato, incendiato da due fiamme<ref name = Brazzale8/>.
 
Una seconda interpretazione si riferisce al nome latino ''Arserium'', termine che potrebbe derivare da "''arx"'' cioè "luogo fortificato", "castello"<ref name = Brazzale11/>; la ragione di questo nome va ricercata nel fatto che sull'altura dove si innalza la chiesa arcipretale sorgeva in antico un castello; lo conferma un documento datato 15 marzo 1000.
 
Un'altra possibile origine del nome è quella che derivi dalla parola latina ''ars, aeris'' ("arte del rame") vista la presenza in loco di due-tre magli di rame.
 
[[Giovanni da Schio (storico)|Giovanni da Schio]], nel suo ''Saggio del dialetto vicentino'' fornisce un'interpretazione particolare sull'origine del nome Arsiero. Conosceva la traduzione di una frase etrusca: "''arse verse"'' che significava "guardia al fuoco" e notò che la particella "''ars"'' era contenuta in molti toponimi posti ai confini dei territori<ref>Ad es: [[Arsego]] tra il padovano ed il trevigiano, [[Casarsa della Delizia|Casarsa]] tra Udine e Pordenone, [[Arsiè]] posto in valle ai confini del vicentino come [[Vallarsa]] e [[Arso]] (vicino a [[Chiampo]]).</ref>. Questa associazione gli fece ipotizzare che, come Arsiero, fossero antichi posti di guardia ai confini, forse etruschi.
 
== Storia ==
{{vedi anche|Storia del territorio vicentino|Val d'Astico#Storia}}
Le origini di Arsiero sono incerte. Fu probabilmente abitato in epoca preistorica e quasi certamente in epoca romana.
 
=== Medioevo ===
Il primo documento che parla di questo paese risale al 975 d.C.
 
Durante l'Alto Medioevo qui vi fu un importante castello, il ''castrum Arserii'' - costruito probabilmente nel X secolo come castello vescovile per difendere la zona dalle scorrerie degli Ungari - di cui nel corso dei secoli ebbero l'investitura i Velo, i Cendinara, i da Lezzo, i della Scala. Esso venne distrutto probabilmente verso la metà del XIV secolo, durante le furiose lotte tra i Padovani e gli Scaligeri sul territorio vicentino. Attorno ad esso esistevano altre fortificazioni minori con compito di vedetta: il ''castrum Tovi'' sul monte Tovo, il castello della rocca di Piajo, nei pressi del colle di San Rocco, e quello del monte Campo Azzaron, dove ancora nell'Ottocento, ai tempi del [[Gaetano Maccà|Maccà]], esistevano le ''vestigia di un antico castello''.
 
Alla fine del Duecento l'abitato di Arsiero diede i natali al primo membro conosciuto della [[Thiene (famiglia)|famiglia Thiene]], un certo Vincenzo del fu Tealdino, che svolgeva, per sua stessa ammissione al momento del testamento, l'attività di usuraio a Thiene e nella campagna circostante<ref>Lo documentano alcuni atti conservati nell'Archivio di Stato di Verona, citati da [[Gian Maria Varanini]], ''Vicenza nel Trecento: Istituzioni, classe dirigente, economia'', in ''Storia di Vicenza'', II, Vicenza, 1988, pp. 193–195.</ref>.
 
Nel luglio e nel settembre del 1202 nella chiesa campestre di Sant'Agata di [[Cogollo del Cengio|Cogollo]], i rappresentanti e i nobili del territorio fissarono i confini e la "regula" dei comuni di Arsiero, Velo, Cogollo, Caltrano, Chiuppano, Camisino e Castelletto di Rotzo. Nel 1262 una sentenza di Andrea Mocenigo stabilì sul Toraro, Campomolon e Campedello - montagne che Arsiero teneva in affitto da Vicenza - i confini con i [[Castel Beseno|signori di Beseno]]<ref name = Brazzale11 >Antonio {{cita|Brazzale, ''Tra Astico e Posina …'', op. cit., 1989|pp. 11-14}}.</ref>.
 
Nel [[Trecento]], come il resto del territorio vicentino, quello di Arsiero fu sottoposto alla dominazione [[scaligeri|scaligera]] e, verso la metà del secolo, sotto l'aspetto amministrativo, al [[Storia del territorio vicentino#I Vicariati civili|Vicariatovicariato civile]] di [[Schio]] rimanendo tale sino alla fine del XVIII secolo<ref>{{Cita| Canova, 1979|p. 25}}.</ref>.
 
=== Epoca moderna ===
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Durante la [[guerra della Lega di Cambrai]], nel 1507 e 1508 ad Arsiero e a Forni vennero costruiti dei bastioni per ostacolare l'avanzata di [[Massimiliano I d'Austria]], ma nel maggio del 1510, col dilagare al piano degli imperiali, gli abitati vennero saccheggiati.
 
Nel dicembre del 1643 ad Arsiero divampò un grande incendio: molte case - i tetti allora erano in gran parte ricoperti di paglia - vennero distrutte; questa calamità non fece che accentuare il grave stato di miseria in cui versava la popolazione, ripetutamente colpita dalla peste<ref name = Brazzale11/>.
 
=== Epoca contemporanea ===
Nel 1797, dopo l'arrivo dei francesi, si tenne il primo mercato, poi sospeso per la protesta dei Thienesi, ma nel settembre dell'anno successivo - dopo il passaggio del Veneto agli austriaci in seguito al [[trattato di Campoformio]] - venne riaperto definitivamente con cadenza settimanale.
 
Il periodo delle guerre napoleoniche fu tormentato da grandi carestie ed epidemie, tanto che morirono di fame centinaia di persone; la situazione migliorò dopo il 1815 con il passaggio sotto il [[Regno Lombardo-Veneto]].
 
Nel [[1852]] Arsiero ebbe la prima illuminazione pubblica a petrolio e, dopo l'annessione al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], nel [[1872]], il primo ufficio postale. Nell'ultimo quarto di secolo nella zona di Schio e in tutto l'Alto Vicentino si svilupparono nuove industrie e migliorò di molto la situazione economica; ad Arsiero sorse e si sviluppò la Cartiera Rossi.
 
Nel 1882-1889 vi fu il movimento franoso del Brustolè, la parte del [[monte Priaforà]] che sovrasta il torrente Posina nella strettoia degli ''stancari''; movimento franoso ricomparso con l'alluvione del 1966<ref>Ora monitorato mediante paline in cemento poste sopra la frana, la cui distanza è misurata da sopra gli ''stancari''.</ref>.
 
Il periodo di sviluppo e di relativo benessere venne interrotto dallo scoppio della [[prima guerra mondiale]]. Il 18 maggio 1916 Arsiero fu abbandonata e occupatooccupata dal 27 maggio al 1626 giugno di quell'anno dalle truppe del XX Corpo d'armata [[Impero austro-ungarico|austro-ungarico]]; fu la postazione più avanzata raggiunta dalle [[forze armate dell'Impero austro-ungarico]] durante la cosiddetta “offensiva"offensiva di primavera”primavera" o ''[[Battaglia degli Altipiani|Strafexpedition]]''. Nel tentativo, poi riuscito, di riconquistare il paese, l'abitato fu duramente bombardato dal [[Regio esercito]] italiano, che distrusse a cannonate anche il tetto della chiesa arcipretale, mai più ripristinato nella situazione originaria.
 
Arsiero ritornò italiana alla fine di giugno, dopo che gli austriaci si furono ritirati dal fondovalle per attestarsi su posizioni più sicure e inespugnabili. La popolazione però vi fece ritorno solo ai primi del [[1919]] per iniziare la ricostruzione degli edifici danneggiati o distrutti. Qualche anno dopo, nel [[1925]], al centro del Cimitero militare venne anche costruito l'[[Cimitero militare monumentale di Arsiero|Ossario monumentale]] con lampada votiva<ref name = Brazzale11/>.
 
Dopo la fine della guerra, spostati i confini dopocon l'annessione del Trentino, il paese cominciò a perdere la sua importanza. Tuttavia ancor oggi, per diversi motivi e servizi - commercio, lavoro, scuola, vicariato diocesano, servizio veterinario, iniziative turistico-culturali - gravitano su Arsiero i paesi dell'[[Unione montana Alto Astico]] e dell'[[Unione montana Pasubio Alto Vicentino]].
 
Durante la [[seconda guerra mondiale]] otto famiglie di profughi ebrei (23 adulti e 7 minori) furono internate ad Arsiero. Dopo l'8 settembre 1943 giunse ai carabinieri l'ordine di arresto, che fu eseguito nel dicembre successivo per 9 ebrei ancora presenti in paese (la maggior parte degli internati si era data irreperibile gia' nell'ottobre, riparando in [[Svizzera]]). Sei degli arrestati furono deportati a fine gennaio 1944 ad [[Auschwitz]], dove trovarono la morte. I 3 rilasciati in quanto ritenuti membri di famiglia "mista" fuggirono anch'essi in Svizzera.<ref>[https://www.internamentoveneto.it/centro-studi-internamento-deportazione/ebrei-stranieri-internati-in-veneto/ebrei-stranieri-internati-in-provincia-di-vicenza/biografie-degli-ebrei-stranieri-internati/ebrei-stranieri-internati-ad-arsiero/ Ebrei stranieri internati ad Arsiero].</ref>
Nel secondo dopoguerra, un avvenimento di particolare rilievo fu l'alluvione del 4 novembre 1966, che arrecò danni non indifferenti all'assetto del territorio e alle industrie della zona.
 
Il territorio del comune continuò ad essere teatro di tragici eventi soprattutto legati alla guerra civile. Si ricordano in particolare la fucilazione di 6 partigiani catturati al termine dello scontro a località Cuso ed al ponte di Pontare nel comune di [[Zanè]], avvenuta il 27 aprile 1945. A guerra terminata poi, il 19 maggio 1945 ha avuto luogo la strage di Costalonga, in cui nell'omonima località un gruppo di ex partigiani forlivesi uccise 12 militi della [[Brigate Nere|Brigata Nera "Capanni"]], dopo averli prelevati da Thiene ove erano incarcerati.
 
Nel 1944 l'oratorio di San Rocco venne fatto saltare dai partigiani.
 
Nel [[secondo dopoguerra]], un avvenimento di particolare rilievo fu l'alluvione del 4 novembre [[1966]], che arrecò danni non indifferenti all'assetto del territorio e alle industrie della zona.
 
=== Simboli ===
Lo stemma, privo di formale decreto di concessione, è ''d'azzurro, al [[tronco d'albero]] sradicato, incendiato, accostato da due fiamme di rosso, sostenuti da una terrazza d'oro''.<ref name="Storia">{{cita web|titolo= Storia del Comune |url=https://www.comune.arsiero.vi.it/zf/index.php/storia-comune/ |sito= Comune di Arsiero}}</ref>
Il gonfalone è un drappo di azzurro.
 
=== Onorificenze ===
Il comune è decorato della Croce al merito di guerra concessa con regio decreto n. 205 del 19 gennaio 1918.<ref name="Storia"/>
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
* Chiesa arciprete di San Michele Arcangelo, ''ad Arsiero''
{{vedi anche|Chiesa di San Michele Arcangelo (Arsiero)}}
* Chiesa di Santa Maria dell'Angiadura, ''ad Arsiero''
:Situata nei pressi dei cimitero, era la chiesa del primitivo borgo di Arsiero e servì saltuariamente come parrocchiale. È ricordata fra le chiese vicentine in un elenco della prima metà del XV secolo; ha quattro altari ed è in stile romanico. Sul frontale l'iscrizione 1945 segna la data dell'ultima significativa ristrutturazione.
:In epoca napoleonica si tentò di asportarne le due campanelle; erano già sui carri, ma il popolo intervenne e riuscì a evitare la rapina. Si racconta che il sindaco, afferrato per il codino, sfuggì a malapena al linciaggio da parte delle donne infuriate<ref name = Brazzale16 >Antonio {{cita|Brazzale, ''Tra Astico e Posina …'', ''op. cit.'', 1989|p. 16}}.</ref>.
* Chiesa di San Pietro, ''a Castana''
:Fu costruita dagli abitanti di Castana e Tovo dietro licenza ottenuta il 29 dicembre 1797; fu benedetta nel novembre 1803. La frazione contava allora 600 anime e il rettore della chiesa veniva mantenuto dalla comunità. Ottenne di conservare il Santissimo nel 1884 e nel 1910 ebbe il fonte battesimale. Distrutta nel primo conflitto, fu ricostruita nel 1925. Tre anni dopo fu dotata di cimitero. Staccata da Arsiero, da curazia fu eretta parrocchia nel 1957<ref name = Brazzale16/>.
* Oratorio di San Rocco, ''in località Piaggio''
:Costruito nel 1576 mentrealla imperversavafine ladella pestepestilenza, sembra nel luogo della massima espansione del morbo, fu custodito da eremiti fino alla fine dell'Ottocento. Fu restaurato nel 1630 per lun'altra epidemia della peste. La cappella-atrio davanti alla chiesetta venne costruita nel 1836 anche per riparare i viandanti sulla strada di Posina in caso di maltempo.
:L'oratorio venne distruttogravemente siadanneggiato durantedagli laeventi bellici della prima cheguerra durantemondiale lae secondaricostruito guerranel mondiale;primo ladopoguerra. secondaLa voltanotte del 29 giugno 1944 fu fatto saltare in aria dai partigiani in una discutibile azione; tanto che fu ricostruito nel 1959 anche grazie a contributi pubblici. Sembra che all'interno fossero stati depositati degli esplosivi dell'organizzazione TODT, tuttavia rimane il dubbio visto che a poche decine di metri esistono le fortificazioni della Batteria San Rocco risalenti alla grande guerra, certamente più adatte allo scopo. Fu infine restaurato nel 1962. Un'antica statua di San Rocco, "protettore della villa", è stata collocata nel restaurato palazzo del Centro Servizi Sociali di Arsiero<ref name = Brazzale16/>.
* Oratorio di Maria Ausiliatrice, ''in frazione Scalini''
:Costruito nel secondo dopoguerra.
 
=== Altri luoghi d'interesse ===
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* Camminate fino alla cima dei monti Caviojo e all'[[ossario del monte Cimone]] percorrendo la famosa strada degli Alpini
* Pria
:Posta tra Arsiero e Barcarola, è una delle località più belle e caratteristiche della Val d'Astico, frequentata soprattutto nel periodo estivo "per un tuffo nell'Astico", con una presenza stagionale di migliaia di persone<ref name = Brazzale28 >Antonio {{cita|Brazzale, ''Tra Astico e Posina …'', ''op. cit.'',1989| pp. 28-32}}.</ref>.
 
=== Monumenti di pregnanza storica ===
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:Il forte si trova ai piedi del [[Monte Cimone di Tonezza|Monte Cimone]] a quota m. 350, sulla destra dell'Astico; si raggiunge da Case Ratti in un quarto d'ora a piedi, imboccando la suggestiva e piacevole strada del Forte.
* Forte Campomolon (m. 1853)
:La costruzione del forte fu iniziata nel 1912 e per realizzarla fu costruita la strada che va dalla Val di Riofreddo fino a Forcella di Valbona. Nel 1914 era quasi finita, mancavano solo le cupole d'acciaio commissionate alla Germania e che, con lo scoppio della guerra, non giunsero mai. In tali condizioni l'opera venne meno al suo scopo difensivo e la sua funzione si ridusse a quella di osservatorio e di ricovero per le truppe e le munizoinimunizioni.
:Durante la Strafexpedition il forte fu fatto saltare dagli italiani. La visita al forte è interessante sia per quanto è possibile vedere dalle rovine, sia per il panorama vastissimo che da lassù si può cogliere.
:Per salire al forte: da Arsiero alla Valle del Riofreddo fino al bivio di Crosara, poi a sinistra fino a BusattiBusati Grisi e di qui per strada bianca al rifugio Rumor, distante dal Forte 20' circa a piedi<ref name = Brazzale28/>.
 
== Società ==
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Nel capoluogo vi è la Biblioteca civica, che fa parte della rete di biblioteche vicentine "Biblioinrete", insieme alla maggior parte della biblioteche appartenenti alla Rete Bibliotecaria Vicentina<ref>[http://biblioinrete.comperio.it Biblioinrete]</ref>.
 
Ad Arsiero, nel capoluogo, vi sono una scuola dell'infanzia (A. Rossi),un asilo nido (E. Rossi), una scuola primaria e una scuola secondaria di primo grado (P. Marocco), tutte statali<ref>[http://www.tuttitalia.it/veneto/90-arsiero/74-scuole/ Tuttitalia]</ref>.
 
== Geografia antropica ==
Frazione di Arsiero è [[Castana (Arsiero)|Castana]]. Altre località sono: Scalini, Valpegari, Cartiera di Mezzo, Bedini, Busati, Crissi, Crosara, Peralto, Valsondrà, Valoje, Bugni<ref>[http://www.comuniecitta.it/frazioni-del-comune-di-arsiero-24007 Comuni e città]</ref>.
 
== Economia ==
Fino agli ultimi decenni dell’Ottocento gran parte della popolazione viveva esclusivamente dei prodotti della terra e solo una piccola parte si dedicava all'artigianato - lana, carta, legno, marmo, ferro e rame, molinimulini - che ad Arsiero e nella Valle del Posina vanta origini antichissime, grazie all'abbondanza delle acque e delle materie prime. Il ferro ad esempio fin dai tempi dell'impero romano veniva estratto sull'altopiano di Tonezza e nel XIII secolo anche sul Monte Toraro.
 
Antiche aziende erano sorte lungo il torrente Posina: la cartiera Braselli, operante già dal 1594 e dotata di "rode cinque", la cartiera dei conti Velo del 1665 con "quattro rode" e quella di Bernardino Tomitano nella contrà di Sotto Santa Maria, con "tre rode e folletto" del 1671. I diritti delle acque di questi opifici, come quelli dei magli e dei mulini delle altre ditte vennero acquistati in parte e unificati nella seconda metà dell’Ottocento da [[Alessandro Rossi (imprenditore 1819)|Alessandro Rossi]] che realizzò nel 1873 il Consorzio della Fabbrica della Carta di Arsiero; qualche anno dopo, nel 1878, suo figlio, Francesco Rossi, costituì la Cartiera Rossi<ref>[{{Cita web |url=http://www.cartotecnicarossi.it/ita/azienda-produzione-carta-crespata-metallizzata-velina-bianca-colorata.asp |titolo=Cartotecnica Rossi] |accesso=2 luglio 2017 |dataarchivio=12 luglio 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170712053219/http://www.cartotecnicarossi.it/ita/azienda-produzione-carta-crespata-metallizzata-velina-bianca-colorata.asp |urlmorto=sì }}</ref>. Con questa grande azienda l'economia e la vita del paese subirono un radicale cambiamento: nel giro di pochi anni trovarono lavoro 1300 operai e una cinquantina di impiegati, tanto da assorbire tutta la manodopera locale e parte di quella dei paesi vicini, per cui l'unica grande aspirazione di un giovane era "andare in cartiera"<ref name = Brazzale21 >Antonio {{cita|Brazzale, ''Tra Astico e Posina …'', ''op. cit.'', 1989|pp. 21-24}}.</ref>.
 
Dopo la prima guerra mondiale l'attività industriale venne ridimensionata e un'altissima percentuale di operai, soprattutto della vallata del Posina, emigrò nelle Americhe. L’emigrazione continuò anche dopo la seconda guerra mondiale, questa volta verso altri paesi europei. Molti degli emigranti, dopo alcuni anni, ritornarono e impiegarono i risparmi ottenuti nell’acquisto di terreni o di case, soprattutto nelle zone di pianura dell’Alto Vicentino, mentre le contrade in posizione più elevata rimasero deserte.
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== Infrastrutture e trasporti ==
Il centro abitato è situato lungo la [[Strada statale 350 di Folgaria e di Val d'Astico]] che collega [[Calliano (Trentino-Alto Adige)|Calliano]] a [[Schio]], lungo la quale il trasporto pubblico è assicurato dalla [[SVT (Vicenza)|Società Vicentina Trasporti (SVT)]].
[[File:Stazione di Arsiero 02.jpg|thumb|L'ex stazione ferroviaria]]
Dal 19541961 Arsiero è collegato direttamente a Tonezza e all'altopiano dei Fiorentini, mediante la moderna strada chiamata "Direttissima". Da essa, subito dopo il centro abitato, si diparte il tronco stradale cheinaugurata dal versantepresidente didella Sanrepubblica RoccoGiovanni porta a [[Posina]], a [[Laghi (Italia)|Laghi]] e alle contrade del comune di Arsiero.Gronchi
. Da essa, subito dopo il centro abitato, si diparte il tronco stradale che dal versante di San Rocco porta a [[Posina]], a [[Laghi (comune)|Laghi]] e alle contrade del comune di Arsiero.
 
Fino al 1964 Arsiero era [[Ferrovia Rocchette-Arsiero|collegato a Piovene Rocchette con una linea ferroviaria]] a [[scartamento ridotto]] percorso da una [[littorina]], che ha notevolmente contribuito allo sviluppo industriale della zona<ref>Antonio {{cita|Brazzale, ''Tra Astico e Posina …'', ''op. cit.'', 1989|pp. 25-27}}.</ref>.
Dal 1954 Arsiero è collegato direttamente a Tonezza e all'altopiano dei Fiorentini, mediante la moderna strada chiamata "Direttissima". Da essa, subito dopo il centro abitato, si diparte il tronco stradale che dal versante di San Rocco porta a [[Posina]], a [[Laghi (Italia)|Laghi]] e alle contrade del comune di Arsiero.
 
Fino al 1964 Arsiero era [[Ferrovia Rocchette-Arsiero|collegato a Piovene Rocchette con una linea ferroviaria]] a [[scartamento ridotto]] percorso da una [[littorina]], che ha notevolmente contribuito allo sviluppo industriale della zona<ref>Antonio Brazzale, ''Tra Astico e Posina …'', ''op. cit.'', pp. 25-27</ref>.
 
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|1945|1945|Mario Pittarello|}}
{{ComuniAmminPrec |Nome = Cristina Meneghini |Inizio = 27 maggio 2019 |Fine = ''in carica'' |Partito = [[lista civica]] Lavoriamo per Arsiero |Note = }}
{{ComuniAmminPrec|1945|1947|Giovanni Fabrello|[[Democrazia Cristiana|DC]]}}
{{ComuniAmminPrec|1948|1951|Giulio Sberze|[[Democrazia Cristiana|DC]]}}
{{ComuniAmminPrec|1952|1956|Stefano Lazzarotto|[[Democrazia Cristiana|DC]]}}
{{ComuniAmminPrec|1956|1964|Tullio Celetti|[[Democrazia Cristiana|DC]]}}
{{ComuniAmminPrec|1964|1970|Angelo Bevardo|[[Democrazia Cristiana|DC]]}}
{{ComuniAmminPrec|1970|1980|Marcello Borgo|[[Democrazia Cristiana|DC]]}}
{{ComuniAmminPrec|1980|1985|Lorenzo Meneghini|[[Democrazia Cristiana|DC]]}}
{{ComuniAmminPrec|1985|1990|Luciano Artuso|[[Democrazia Cristiana|DC]]}}
{{ComuniAmminPrec|1990|1995|Gian Antonio Fontana|[[Democrazia Cristiana|DC]]}}
{{ComuniAmminPrec|1995|2004|Giancarlo Gaspani|[[lista civica]]}}
{{ComuniAmminPrec|2004|2014|Tiziano Busato|[[centrodestra]]}}
{{ComuniAmminPrec|2014|2019|Tiziana Occhino|[[centrosinistra]] Arsìero Sìamo}}
{{ComuniAmminPrec|2019|''in carica''|Cristina Meneghini|[[centrodestra]] Lavoriamo per Arsiero}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
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== Bibliografia ==
* ''Arsiero e il settore Astico-Posina nella guerra 1915-1918'', a cura dell'amministrazione comunale e della "Pro Arsiero", Arsiero, Stabilimento tipografico Fuga, 1966.
* {{cita libro|autore= Antonio Brazzale Dei Paoli, ''|titolo= Tra Astico e Posina: Arsiero, Laghi, Posina, Velo d'Astico'', |città= Vicenza, |editore= La Serenissima |anno= 1989 |cid= Brazzale, 1989 }}
* Elio Borgo, ''Arsiero: un quarto di secolo di storia, 1875-1905'', 2009
* Maria Lidia Borgo, ''Da Arsiero con amore'', Arsiero, 1985
* Angelo Busato, ''Arsiero: Panorama storico'', Arsiero, Tipolitografia G.Fuga, 1993.
* {{cita libro|titolo=I castelli medievali del vicentino|autore1autore=Antonio Canova |autore2 =Giovanni Mantese|editore= Accademia Olimpica|città=Vicenza|anno=1979|cid= Canova, 1979}}
* {{cita libro|titolo=Sui sentieri della Val d'Astico|autore1autore=[[Liverio Carollo]]|editore=Danilo Zanetti Editore| città=Caerano di San Marco (TV)| anno=2005| isbn=978-88-87982-64-0}}
* Dino Comparin e Gianluigi Segalla, ''Castana ieri e oggi sulle tracce della tradizione contadina a Castana prima dell'alluvione del 1966'', 2006.
* Giorgio Chiericato, Franco Segalla, ''I treni delle lane: ferrovie tra la val Leogra e la val d'Astico'', Asiago, Bonomo, 1995.
* Bruno Costa, ''Val di Tovo, Castana, Arsiero: un museo etnografico all'aperto'', 2003.
* Giuseppe De Mori, ''Cimitero militare monumentale: Arsiero, medaglia d'oro Pietro Marocco'', Arsiero, 1955.
* Roberta Mazzucco, ''La Cartiera Rossi di Arsiero (1878-2001): origini e sviluppo di un'importante azienda vicentina'', Padova, 2010.
 
== Voci correlate ==