Arsiero: differenze tra le versioni
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{{Divisione amministrativa
|Nome = Arsiero
|Panorama = Panorama di Arsiero con la Chiesa
|Didascalia = Chiesa arcipretale di Arsiero vista da nord-est
|Bandiera = Arsiero-Gonfalone.png
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|Data elezione = 27-5-2019
|Data istituzione =
|Sottodivisioni = [[Castana (Arsiero)|Castana]]<ref>[https://dait.interno.gov.it/documenti/statuti/statuto-comune-vi-arsiero.pdf Comune di Arsiero - Statuto].</ref>
|Divisioni confinanti = [[Cogollo del Cengio]], [[Laghi (
|Zona sismica = 3
|Gradi giorno = 2872
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}}
'''Arsiero''' (''Arsiero'' in [[lingua veneta|veneto]]<ref>{{cita libro|Renzo |Ambrogio|Nomi d'Italia: origine e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni|2004|Istituto geografico De Agostini}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{
== Geografia fisica ==
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Nel luglio e nel settembre del 1202 nella chiesa campestre di Sant'Agata di [[Cogollo del Cengio|Cogollo]], i rappresentanti e i nobili del territorio fissarono i confini e la "regula" dei comuni di Arsiero, Velo, Cogollo, Caltrano, Chiuppano, Camisino e Castelletto di Rotzo. Nel 1262 una sentenza di Andrea Mocenigo stabilì sul Toraro, Campomolon e Campedello — montagne che Arsiero teneva in affitto da Vicenza — i confini con i [[Castel Beseno|signori di Beseno]]<ref name = Brazzale11 >{{cita|Brazzale, 1989|pp. 11-14}}.</ref>.
Nel [[Trecento]], come il resto del territorio vicentino, quello di Arsiero fu sottoposto alla dominazione [[scaligeri|scaligera]] e, verso la metà del secolo, sotto l'aspetto amministrativo, al [[Storia del territorio vicentino#I Vicariati civili|
=== Epoca moderna ===
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Il periodo delle guerre napoleoniche fu tormentato da grandi carestie ed epidemie, tanto che morirono di fame centinaia di persone; la situazione migliorò dopo il 1815 con il passaggio sotto il [[Regno Lombardo-Veneto]].
Nel [[1852]] Arsiero ebbe la prima illuminazione pubblica a petrolio e, dopo l'annessione al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], nel [[1872]], il primo ufficio postale. Nell'ultimo quarto di secolo nella zona di Schio e in tutto l'Alto Vicentino si svilupparono nuove industrie e migliorò di molto la situazione economica; ad Arsiero sorse e si sviluppò la Cartiera Rossi.
Nel 1882-1889 vi fu il movimento franoso del Brustolè, la parte del [[monte Priaforà]] che sovrasta il torrente Posina nella strettoia degli ''stancari''; movimento franoso ricomparso con l'alluvione del 1966<ref>Ora monitorato mediante paline in cemento poste sopra la frana, la cui distanza è misurata da sopra gli ''stancari''.</ref>.
Il periodo di sviluppo e di relativo benessere venne interrotto dallo scoppio della [[prima guerra mondiale]]. Il 18 maggio 1916 Arsiero fu abbandonata e occupata dal 27 maggio al
Arsiero ritornò italiana alla fine di giugno, dopo che gli austriaci si furono ritirati dal fondovalle per attestarsi su posizioni più sicure e inespugnabili. La popolazione però vi fece ritorno solo ai primi del [[1919]] per iniziare la ricostruzione degli edifici danneggiati o distrutti. Qualche anno dopo, nel [[1925]], al centro del Cimitero militare venne anche costruito l'[[Cimitero militare monumentale di Arsiero|Ossario monumentale]] con lampada votiva<ref name = Brazzale11/>.
Dopo la fine della guerra, spostati i confini con l'annessione del Trentino, il paese cominciò a perdere la sua importanza. Tuttavia ancor oggi, per diversi motivi e servizi — commercio, lavoro, scuola, vicariato diocesano, servizio veterinario, iniziative turistico-culturali — gravitano su Arsiero i paesi dell'[[Unione montana Alto Astico]] e dell'[[Unione montana Pasubio Alto Vicentino]].
Durante la [[seconda guerra mondiale]] otto famiglie di profughi ebrei (23 adulti e 7 minori) furono internate ad Arsiero. Dopo l'8
Il territorio del comune continuò ad essere teatro di tragici eventi soprattutto legati alla guerra civile. Si ricordano in particolare la fucilazione di 6 partigiani catturati al termine dello scontro a località Cuso ed al ponte di Pontare nel comune di [[Zanè]], avvenuta il 27 aprile 1945. A guerra terminata poi, il 19 maggio 1945 ha avuto luogo la strage di Costalonga, in cui nell'omonima località un gruppo di ex partigiani forlivesi uccise 12 militi della
Nel 1944 l'oratorio di
Nel [[secondo dopoguerra]], un avvenimento di particolare rilievo fu l'alluvione del 4 novembre [[1966]], che arrecò danni non indifferenti all'assetto del territorio e alle industrie della zona.
=== Simboli ===
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=== Onorificenze ===
Il
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
* Chiesa arciprete di San Michele Arcangelo,
{{vedi anche|Chiesa di San Michele Arcangelo (Arsiero)}}
* Chiesa di Santa Maria dell'Angiadura,
:Situata nei pressi dei cimitero, era la chiesa del primitivo borgo di Arsiero e servì saltuariamente come parrocchiale. È ricordata fra le chiese vicentine in un elenco della prima metà del XV secolo; ha quattro altari ed è in stile romanico. Sul frontale l'iscrizione 1945 segna la data dell'ultima significativa ristrutturazione.
:In epoca napoleonica si tentò di asportarne le due campanelle; erano già sui carri, ma il popolo intervenne e riuscì a evitare la rapina. Si racconta che il sindaco, afferrato per il codino, sfuggì a malapena al linciaggio da parte delle donne infuriate<ref name = Brazzale16 >{{cita|Brazzale, 1989|p. 16}}.</ref>.
* Chiesa di San Pietro,
:Fu costruita dagli abitanti di Castana e Tovo dietro licenza ottenuta il 29 dicembre 1797; fu benedetta nel novembre 1803. La frazione contava allora 600 anime e il rettore della chiesa veniva mantenuto dalla comunità. Ottenne di conservare il Santissimo nel 1884 e nel 1910 ebbe il fonte battesimale. Distrutta nel primo conflitto, fu ricostruita nel 1925. Tre anni dopo fu dotata di cimitero. Staccata da Arsiero, da curazia fu eretta parrocchia nel 1957<ref name = Brazzale16/>.
* Oratorio di San Rocco, in località Piaggio
:Costruito nel 1576 alla fine della pestilenza, sembra nel luogo della massima espansione del morbo, fu custodito da eremiti fino alla fine dell'Ottocento. Fu restaurato nel 1630 per un'altra epidemia della peste. La cappella-atrio davanti alla chiesetta venne costruita nel 1836 anche per riparare i viandanti sulla strada di Posina in caso di maltempo.
:L'oratorio venne gravemente danneggiato dagli eventi bellici della prima guerra mondiale e ricostruito nel primo dopoguerra. La notte del 29 giugno 1944 fu fatto saltare in aria dai partigiani in una discutibile azione; tanto che fu ricostruito nel 1959 anche grazie a contributi pubblici. Sembra che all'interno fossero stati depositati degli esplosivi dell'organizzazione TODT, tuttavia rimane il dubbio visto che a poche decine di metri esistono le fortificazioni della Batteria
* Oratorio di Maria Ausiliatrice,
:Costruito nel secondo dopoguerra.
=== Altri luoghi d'interesse ===
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Nel capoluogo vi è la Biblioteca civica, che fa parte della rete di biblioteche vicentine "Biblioinrete", insieme alla maggior parte della biblioteche appartenenti alla Rete Bibliotecaria Vicentina<ref>[http://biblioinrete.comperio.it Biblioinrete]</ref>.
Ad Arsiero, nel capoluogo, vi sono una scuola dell'infanzia (A. Rossi),un asilo nido (E. Rossi), una scuola primaria e una scuola secondaria di primo grado (P. Marocco), tutte statali<ref>[http://www.tuttitalia.it/veneto/90-arsiero/74-scuole/ Tuttitalia]</ref>.
== Geografia antropica ==
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Fino agli ultimi decenni dell’Ottocento gran parte della popolazione viveva esclusivamente dei prodotti della terra e solo una piccola parte si dedicava all'artigianato - lana, carta, legno, marmo, ferro e rame, mulini - che ad Arsiero e nella Valle del Posina vanta origini antichissime, grazie all'abbondanza delle acque e delle materie prime. Il ferro ad esempio fin dai tempi dell'impero romano veniva estratto sull'altopiano di Tonezza e nel XIII secolo anche sul Monte Toraro.
Antiche aziende erano sorte lungo il torrente Posina: la cartiera Braselli, operante già dal 1594 e dotata di "rode cinque", la cartiera dei conti Velo del 1665 con "quattro rode" e quella di Bernardino Tomitano nella contrà di Sotto Santa Maria, con "tre rode e folletto" del 1671. I diritti delle acque di questi opifici, come quelli dei magli e dei mulini delle altre ditte vennero acquistati in parte e unificati nella seconda metà dell’Ottocento da [[Alessandro Rossi (imprenditore 1819)|Alessandro Rossi]] che realizzò nel 1873 il Consorzio della Fabbrica della Carta di Arsiero; qualche anno dopo, nel 1878, suo figlio, Francesco Rossi, costituì la Cartiera Rossi<ref>{{Cita web |url=http://www.cartotecnicarossi.it/ita/azienda-produzione-carta-crespata-metallizzata-velina-bianca-colorata.asp |titolo=Cartotecnica Rossi |accesso=2 luglio 2017 |dataarchivio=12 luglio 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170712053219/http://www.cartotecnicarossi.it/ita/azienda-produzione-carta-crespata-metallizzata-velina-bianca-colorata.asp |urlmorto=sì }}</ref>. Con questa grande azienda l'economia e la vita del paese subirono un radicale cambiamento: nel giro di pochi anni trovarono lavoro 1300 operai e una cinquantina di impiegati, tanto da assorbire tutta la manodopera locale e parte di quella dei paesi vicini, per cui l'unica grande aspirazione di un giovane era "andare in cartiera"<ref name = Brazzale21 >{{cita|Brazzale, 1989|pp. 21-24}}.</ref>.
Dopo la prima guerra mondiale l'attività industriale venne ridimensionata e un'altissima percentuale di operai, soprattutto della vallata del Posina, emigrò nelle Americhe. L’emigrazione continuò anche dopo la seconda guerra mondiale, questa volta verso altri paesi europei. Molti degli emigranti, dopo alcuni anni, ritornarono e impiegarono i risparmi ottenuti nell’acquisto di terreni o di case, soprattutto nelle zone di pianura dell’Alto Vicentino, mentre le contrade in posizione più elevata rimasero deserte.
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[[File:Stazione di Arsiero 02.jpg|thumb|L'ex stazione ferroviaria]]
Dal 1961 Arsiero è collegato direttamente a Tonezza e all'altopiano dei Fiorentini, mediante la moderna strada chiamata "Direttissima" inaugurata dal presidente della repubblica Giovanni Gronchi
. Da essa, subito dopo il centro abitato, si diparte il tronco stradale che dal versante di San Rocco porta a [[Posina]], a [[Laghi (
Fino al 1964 Arsiero era [[Ferrovia Rocchette-Arsiero|collegato a Piovene Rocchette con una linea ferroviaria]] a [[scartamento ridotto]] percorso da una [[littorina]], che ha notevolmente contribuito allo sviluppo industriale della zona<ref>{{cita|Brazzale, 1989|pp. 25-27}}.</ref>.
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== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
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{{ComuniAmminPrec|1990|1995|Gian Antonio Fontana|[[Democrazia Cristiana|DC]]}}
{{ComuniAmminPrec|1995|2004|Giancarlo Gaspani|[[lista civica]]}}
{{ComuniAmminPrec|2004|2014|Tiziano Busato|[[centrodestra]]}}
{{ComuniAmminPrec|2014|2019|Tiziana Occhino|[[centrosinistra]] Arsìero Sìamo}}
{{ComuniAmminPrec|2019|''in carica''|Cristina Meneghini|[[centrodestra]] Lavoriamo per Arsiero}}
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