Patrick Depailler: differenze tra le versioni

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Vinse il [[F3 francese|Campionato francese di Formula 3 1971]] e il [[Campionato europeo di Formula 2 1974]].
 
==Biografia==
Patrick era figlio di Marcel Depailler (1902-1978), architetto dell'università di Clermont-Ferrand e di Paule Marguerite Rolland (1909-1999). Rispose alle attese del padre ottenendo un diploma di ortodonzista.
 
Amante delle moto, praticava anche sci, vela, immersioni, deltaplano. Appassionato di ciclismo, era tifoso di [[Jacques Anquetil]] ed [[Eddy Merckx]].<ref name=motorsport/>
 
Era un accanito fumatore.<ref name=motorsport/>
 
Il figlio, Loïc, ebbe una carriera da pilota automobilistico, negli anni novanta del XX secolo. Ha corso in Nordamerica, nella Formula Atlantic e nei prototipi.
 
È accreditato come generico nel film statunitense del 1977 ''[[Un attimo, una vita]]'' (titolo1977) originaledi ''Bobby[[Sydney Deerfield'')Pollack]], ambientato nel mondo dell'automobilismo. Depailler è uno dei piloti che conduce le Formula 1 nelle scene girate sul [[Circuito di Le Mans]].
 
== Carriera ==
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===Vetture sport===
L'impegno di Depailler nelle vetture sport fu sporadico. L'esordio nel [[Campionato internazionale sportprototipi]] avvenne nel [[Campionato internazionale sportprototipi 1967|1967]] con l{{'}}''EcurieÉcurie Calberson'', al volante di un'Alpine. Non terminò né la [[24 Ore di Le Mans 1967|24 Ore di Le Mans]] né la 500&nbsp;km del Nürburgring.
 
Nel [[Campionato internazionale sportprototipi 1968|1968]] colse il terzo posto nella 1000&nbsp;km di Monza. Il suo copilota fu [[André de Cortanze]].<ref>{{cita web|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,10/articleid,0119_01_1968_0100_0010_7618420/|formato=pdf|accesso=25 settembre 2020|lingua=|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=26 aprile 1968|titolo=Hawkins-Hobbs vincono la 1000 Km di Monza Killy (in coppia con Guichet) è decimo|p=10|autore=Michele Fenu}}</ref> Giunse sesto a Monza anche nel 1969. Depailler fu protagonista di un incidente con la Ford di Kelleners, al centesimo, e ultimo giro, della gara. Dopo un urto fra le due vetture, la Alpine del francese colpì la scarpata che costeggiava il tracciato, alla ''Curva del Serraglio''. Depailler venne portato all'Ospedale di Niguarda per la frattura di una costola.<ref>{{cita web|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,17/articleid,0125_01_1969_0098_0017_24818399/|formato=pdf|accesso=25 settembre 2020|lingua=|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=26 aprile 1969|titolo=Siffert-Redman trionfano a Monza
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Nel [[Campionato europeo di Formula 2 1970|1970]] Depailler partecipò, per la prima volta, al [[Campionato europeo di Formula 2]], al volante di una Pygmée-Cosworth. Dopo due non qualificazioni, si ritirò nel Gran Premio del Mediterraneo, corso a [[Autodromo di Pergusa|Pergusa]]. Nel [[Campionato europeo di Formula 2 1971|1971]] passò alla [[Tecno (automobilismo)|Tecno]]. La scuderia italiana aveva ottenuto, in quella stagione, l'appoggio della Elf, che portò all'ingaggio di diversi piloti francesi, tra cui Depailler. Anche in questa caso però il campionato si concluse senza risultati di rilievo per Depailler. Il francese giunse però sesto nel [[Gran Premio di Pau]], prova non valida per il campionato.<ref>{{cita web|url=http://www.the-fastlane.co.uk/formula2/F271_6.htm|accesso=10 settembre 2020|lingua=en|sito=the-fastlane.co.uk|titolo=XXXI Grand Prix Automobile de Pau 1971}}</ref>
[[File:Depailler, Patrick, Pygmée 1970-05-01.jpg|left|thumb|Depailler impegnato con una vettura di Formula 2, al Nürburgring, nel 1970.]]
Nel [[Campionato europeo di Formula 2 1972|1972]] la Tecno passò a gareggiare in Formula 1; l'Elf si associò quindi alla scuderia ''John Coombs''. Nel Gran Premio di Pau Depailler conquistò il primo podio nella categoria, ilun secondo posto. Concluse la stagione con altri due secondi posti (nella gara di Pergusa la vittoria assoluta andò a [[Henri Pescarolo]], pilota senza la possibilità di iscrivere punti nel campionato), e altri tre arrivi nei punti, tanto da chiudere la stagione al terzo posto. In stagione Depailler impiegò sia una March che un'Alpine
 
L'anno [[Campionato europeo di Formula 2 1973|successivo]] Depailler si confermò ancora terzo nella classifica generale. Ottenne cinque podi, conquistando 9 punti nell{{'}}''Eifelrennen'' al [[Nürburgring]], in una gara vinta da [[Reine Wisell]], con [[Tim Schenken]] secondo. Depailler, terzo, fu il primo dei piloti non graduati. In questa stagione l'Elf costruì in proprio il telaio con cui competere.
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Nel {{F1|1975}} la stagione si sviluppò in maniera simile al 1974, con delle buone prestazioni in prova e diversi arrivi nei punti. In [[Gran Premio del Sudafrica 1975|Sudafrica]] conquistò il suo secondo podio nel mondiale, giungendo terzo, e partì in prima fila in [[Gran Premio di Svezia 1975|Svezia]], secondo, alle spalle di [[Vittorio Brambilla]].<ref>{{cita news|url=|titolo=Brambilla protagonista- Ferrari all'inseguimento|data=7 giugno 1975|pubblicazione=[[La Stampa]]|autore=Michele Fenu|p=15}}</ref><ref>{{cita news|url=|titolo=Svezia: la Ferrari gioca in difesa, a Brambilla la "pole position"|data=8 giugno 1975|pubblicazione=[[La Stampa]]|autore=Michele Fenu}}</ref> La gara fu tormentata per il francese che, già al tredicesimo giro, quando era secondo dietro a Brambilla, fu costretto ai box per una rottura nell'impianto dell'olio.<ref>{{cita news|url=|titolo=Lauda-Ferrari, un capolavoro|pubblicazione=[[Stampa Sera]]|editore=|autore=Walter Rosboch|data=9 giugno 1975|p=14}}</ref>
 
Chiuse la stagione con 12 punti, e nuovamente col nono posto nella classifica dedicata ai piloti. Tra questi arrivi a punti va segnalato il sesto posto nel [[Gran Premio di Francia 1975|Gran Premio di Francia]], in cui Depailler, partito tredicesimo, fu autore di una poderosa rimonta. Nel [[Gran Premio di Germania 1975|Gran Premio di Germania]], dopo essere partito in seconda fila, fu limitato da una sospensione rotta nei primi giri.<ref>{{cita news|titolo=Lauda sempre al comando, poi la foratura|data=4 agosto 1975|pubblicazione=[[Stampa Sera]]|p=14|autore=Michele Fenu}}</ref> Alcuni errori di guida lo penalizzarono sia nel [[Gran Premio d'Austria 1975|Gran Premio d'Austria]] (corso sotto la pioggia)<ref>{{cita news|titolo=Brambilla, il capolavoro a 37 anni|data=18 luglio 1975|pubblicazione=[[Stampa Sera]]|autore=Michele Fenu|p=14}}</ref> che nel [[Gran Premio d'Italia]], in cui in entrambi si era trovato in posizioni di classifica importanti.<ref>{{cita news|titolo=Corsa stupenda: in testa dall'inizio alla fine|pubblicazione=[[Stampa Sera]]|autore=Giorgio Viglino|pp=9–109-10|data=8 settembre 1975}}</ref>
 
=====1976=====
Il {{F1|1976}} fu la sua migliore stagione nella massima formula. Nelle primaprime otto gare conquistò ben 5 podi, tanto che al termine del [[Gran Premio di Francia 1976|Gran Premio di Francia]], ottava gara della stagione, e giro di boa del campionato, il francese aveva 26 punti in classifica, appaiato al secondo posto della graduatoria con [[James Hunt]], che poi vincerà il titolo.
 
La stagione iniziò col [[Gran Premio del Brasile 1976|Gran Premio del Brasile]] in cui Depailler chiuse secondo, alle spalle di [[Niki Lauda]], sfruttando gli errori di [[Jean-Pierre Jarier]] e [[Tom Pryce]], passati sull'olio lasciato in pista da Hunt.<ref>{{cita news |titolo=Ferrari guastafeste per i brasiliani|editore=[[Stampa Sera]]|data=26 gennaio 1976|autore=Livio Zanotti}}</ref> Nel [[Gran Premio degli Stati Uniti d'America-Est 1976|Gran Premio di Long Beach]] ottenne la prima fila ma rovinò la gara con un testacoda, anche se chiuse comunque al terzo posto.<ref>{{cita news|titolo=Regazzoni-Lauda, un trionfo|data=30 marzo 1976|pubblicazione=[[La Stampa]]|p=17}}</ref>
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=====1977=====
Nel {{F1|1977}} cambiò il partner di Depailler. [[Jody Scheckter]] andò a correre alla [[Walter Wolf Racing|Wolf]], e venne sostituito dal pilota svedese, [[Ronnie Peterson]]. Anche in questa stagione la scuderia impiegò il modello P34, a sei ruote. Depailler si rese subito conto delle difficoltà tecniche che sarebbero state sofferte nell'anno, anche a causa del mancato sviluppo degli pneumatici anteriori da parte della [[Goodyear Tire & Rubber Company|Goodyear]].<ref name=prem/>
[[File:Patrick Depailler Gp Argentina 1977.jpg|thumb|left|Patrick Depailler sulla [[Tyrrell P34]] con la livrea che riporta lo sponsor ''First National City Travelers CheksChecks'', nel 1977.]]
Le prime gare non fece punti. In [[Gran Premio d'Argentina 1977|Argentina]], prima gara della stagione, Depailler partì terzo ma perse subito diverse posizioni, poi fu costretto all'abbandono. Il francese rovinò la gara seguente, in Brasile, per un contatto con [[John Watson (pilota automobilistico)|John Watson]].
 
In [[Gran Premio del Sudafrica 1977|Sudafrica]] partì quarto e fu terzo, in una gara in cui morì [[Tom Pryce]].<ref>{{cita news|titolo=Nel giorno di Lauda è morto Pryce|data=6 marzo 1977|pubblicazione=[[La Stampa]]|autore=|p=18}}</ref> Dopo il quarto posto nel [[Gran Premio degli Stati Uniti d'America-Ovest 1977|Gran Premio di Long Beach]],<ref>{{cita news|titolo=Lauda accusa Andretti|data=4 aprile 1977|pubblicazione=[[Stampa Sera]]|autore=Jan Pidgeon|p=17}}</ref> seguirono due ritiri, e l'ottavo posto in Belgio.
Tornò a punti in [[Gran Premio di Svezia 1977|Svezia]], quarto.<ref>{{cita news|titolo=La Ferrari si salva dal naufragio in Svezia|data=20 giugno 1977|pubblicazione=[[Stampa Sera]]|autore=Walter Rosboch|p=17}}</ref> Seguì poi una fase molto deludente, sia in prova che in gara: Depailler collezionò tre ritiri di fila, fu tredicesimo in Austria, altri ritiri in Olanda e Italia, e un piazzamento lontano dai punti a Watkins Glen.
 
Le due ultime gare della stagione regalarono al francese due podi. In [[Gran Premio del Canada 1977|Canada]] partì sesto e giunse secondo, dietro al suo ex compagno di scuderia Scheckter, in una gara dominata da [[Mario Andretti]] fino a pochi giri dal termine.<ref>{{cita news|titolo=Andretti rompe alla fine causando il caos in pista|data=10 ottobre 1977|pubblicazione=[[Stampa Sera]]|p=19|autore=}}</ref> Nell'ultima gara della stagione, in [[Gran Premio del Giappone 1977|Giappone]], si qualificò solo quindicesimo ma con una gara regolare finì terzo e fu l'unico a presentarsi sul podio: [[James Hunt]] e [[Carlos Reutemann]], primo e secondo, abbandonarono il circuito per non perdere il volo. Depailler restaròrestò per onorare la [[Tyrrell P34|P34]], alla sua ultima gara mondiale.<ref name=prem>{{cita news|titolo=40 anni senza Patrick Depailler. L'uomo senza paura|data=1º agosto 2020|accesso=2 settembre 2020|sito=motorinolimits.com|url=https://www.motorinolimits.com/2020/08/01/40-anni-senza-patrick-depailler-luomo-senza-paura/|autore=Riccardo Turcato}}</ref><ref>{{cita news|titolo=Villeneuve tampona Peterson a 230 l'ora|data=24 ottobre 1977|pubblicazione=[[Stampa Sera]]|p=19|autore=}}</ref> Il podio in Giappone fu il suo dodicesimo nel mondiale. All'epoca nessun pilota aveva colto così tanti podi senza mai vincere.
 
=====1978=====
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Il 1º agosto 1980 Depailler perse la vita sul [[Hockenheimring|circuito di Hockenheim]], dove era in corso una sessione di prove private, in previsione del successivo [[Gran Premio di Germania 1980|Gran Premio di Germania]], fissato per il 10 agosto, il giorno dopo il suo trentaseiesimo compleanno. L'Alfa Romeo voleva il prolungamento del contratto per altri due anni.<ref name=prem/>
 
Al mattino le Alfa Romeo di Depailler e di [[Bruno Giacomelli]] avevano avuto problemi . Il francese chiese a Giacomelli di testare la sua vettura, ma il pilota bresciano non riscontrò nessun problema evidente. Successivamente Depailler salì sulla monoposto approntata per Giacomelli.<ref name=giac>{{cita web|url=https://www.clubitalia.it/40-anni-senza-patrick/|accesso=24 settembre 2020|sito=clubitalia.it|titolo=40 anni senza Patrick|autore=Luca Delli Carri|data=}}</ref>
 
La vettura, per cause mai chiarite, anche se fu poi ipotizzata la rottura di una minigonna (o di una sospensione anteriore, problema già riscontrato sulla vettura),<ref name=giac/> uscì di pista alla ''Ostkurve'' a circa {{M|260|u=km/h}}, colpendo le barriere al termine della via di fuga, con un angolo di quasi 90°, carambolando e ribaltandosi.<ref name=giac/><ref name=ger80>{{cita web|url=https://www.statsf1.com/fr/1980/allemagne.aspx|accesso=1°º settembre 2020|lingua=fr|sito=statsf1.com|titolo=8. Allemagne 1980}}</ref> La scuderia ipotizzò anche non perfette condizioni fisiche del pilota.<ref>{{cita web|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,14/articleid,0002_01_1980_0173_0014_15547883/|accesso=5 settembre 2020|data=10 agosto 1980|pubblicazione=[[La Stampa]]|p=14|titolo=Polemiche per Depailler tra l'Alfa e i francesi}}</ref> Sull'asfalto e nella via di fuga erano evidenti le strisciate che testimoniavano la frenata.<ref name=giac/>
Il pilota fu estratto in gravissime condizioni. Con le gambe quasi amputate, il cranio e il braccio destro fratturati, Depailler presentava pure un'imponente perdita di sangue, tanto che i medici gli praticarono una trasfusione prima che il pilota fosse portato alla Clinica Universitaria di [[Heidelberg]], dove alle 13 morì ufficialmente<ref name=ger80/> per una frattura cranica e per numerose emorragie interne.<ref>{{cita news|titolo=Dramma in F.1: Depailler ucciso dall'Alfa|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=2 agosto 1980|p=17|autore=}}</ref> All'esterno della curva, tra la pista e il guardrail, non erano ancora state posate reti di protezione. Le reti, ancora disposte nei rotoli, erano appoggiate contro il guardrail, pronte per essere fissate per la gara.<ref>{{cita news|titolo=Depailler con le reti si sarebbe salvato?|pubblicazione=[[Stampa Sera]]|data=2 agosto 1980|p=25|autore=}}</ref> Depailler fu il terzo a perire sul tracciato tedesco nel 1980, dopo [[Markus Höttinger]], deceduto il 13 aprile, nel corso di una gara di Formula 2, e il motociclista Orene Kamlot.<ref>{{cita news|titolo=DETALLES DEL
ACCIDENTE|pubblicazione=[[El Mundo Deportivo]]|lingua=es|data=2 agosto 1980|pagina=31|autore=}}</ref>
 
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L'[[Alfa Romeo (Formula 1)|Alfa Romeo]] decise di non sostituire il francese e così schierò una sola vettura (la casa milanese affermò di non avere una seconda monoposto pronta e perciò negò di aver contattato [[Arturo Merzario]] e [[Patrick Tambay]]),<ref>{{cita news|titolo=L'Alfa Romeo correrà in Germania ma soltanto con Bruno Giacomelli |pubblicazione=[[La Stampa]]|data=5 agosto 1980|p=15|autore=Cristiano Chiavegato}}</ref> anche se [[Bruno Giacomelli]] e [[Vittorio Brambilla]] vennero lasciati liberi di decidere se partecipare al gran premio o meno.<ref>{{cita news|titolo=Giacomelli e Brambilla lasciati liberi di partecipare o no al Gran Premio|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=2 agosto 1980|p=17|autore=}}</ref> Giacomelli, con l'unica Alfa Romeo presente, conquistò, proprio in Germania, i secondi punti stagionali (dopo il quinto posto all'esordio in Argentina) per la casa italiana, chiudendo quinto.
 
La casa milanese non lo sostituì fino al [[Gran Premio d'Olanda 1980|Gran Premio d'Olanda]], quando la sua vettura, nuovamente disponibile, venne affidata a [[Vittorio Brambilla]], che fino a qualequel momento non era mai stato utilizzato in stagione dall'Alfa Romeo, pur se a inizio anno ne era stato prospettato l'impiego nelle gare europee.<ref>{{cita news|url=http://hemeroteca.mundodeportivo.com/preview/1980/08/20/pagina-26/1063090/pdf.html|titolo=Veintiocho inscritos en el G.P. de Holanda|pubblicazione=[[El Mundo Deportivo]]|lingua=es|accesso=6 febbraio 2013|data=20 agosto 1980|p=26}}</ref>
 
Patrick Depailler riposa nel cimitero di [[Crevant-Laveine]].
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* [[F3 francese|Campionato francese di Formula 3 1971]]
* [[Campionato europeo di Formula 2 1974]]
 
==Vita privata==
Patrick era figlio di Marcel Depailler (1902-1978), architetto dell'università di Clermont-Ferrand. Rispose alle attese del padre ottenendo un diploma di ortodonzista.
 
Amante delle moto, praticava anche sci, vela, immersioni, deltaplano. Appassionato di ciclismo, era tifoso di [[Jacques Anquetil]] ed [[Eddy Merckx]].<ref name=motorsport/>
 
Era un accanito fumatore.<ref name=motorsport/>
 
Il figlio, Loïc, ebbe una carriera da pilota automobilistico, negli anni novanta del XX secolo. Ha corso in Nordamerica, nella Formula Atlantic e nei prototipi.
 
È accreditato come generico nel film statunitense del 1977 [[Un attimo, una vita]] (titolo originale ''Bobby Deerfield''), ambientato nel mondo dell'automobilismo. Depailler è uno dei piloti che conduce le Formula 1 nelle scene girate sul [[Circuito di Le Mans]].
 
==Riconoscimenti==
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Nel 2016 una ricerca svolta presso l'Università di Sheffield, che cercava di stabilire il pilota più forte nella storia del campionato mondiale di Formula 1, sterilizzando l'influenza relativa delle vetture guidate, posizionava Depailler al trentacinquesimo posto.<ref>{{cita web|titolo=The Top 50 F1 drivers of all time, regardless of what they were driving |autore=Mike Hanlon|data=12 maggio 2016|accesso=23 dicembre 2017 |url=https://newatlas.com/computer-modelled-top-50-f1-drivers-of-all-time/43147/ |sito=newatlas.com|lingua=en}}</ref>
 
A Depailler è dedicato un circuito per [[Modellismo automobilistico dinamico|auto radiocomandate]], costruito nella sua città natale. Il mini circuito ''Patrick Depailler'' è uno dei più antichi di Francia, ede fu usato per ospitare una gara della [[International Federation of Model Auto Racing]] (IFMAR) nel 1999.
 
Una statua a lui dedicata è stata eretta presso il centro natatorio di [[Chamalières]].
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A Depailler è dedicata una via nel parco tecnologico ''de la Pardieu'' a [[Clermont-Ferrand]].
 
Nel 2013 il pilota francese è stato interpretato da [[Xavier Laurent]], nel film, dedicato alla Formula 1, ''[[Rush (film 2013)|Rush]]''. L'episodio ''La Formule 1'' della serie televisiva [[Salut champion]] è un omaggio postumo imprevisto alla sua memoria.<ref>{{cita web|url=http://www.ina.fr/video/CPA81051749/salut-champion-s2e05-formule-1-video.html|sito=ina.fr|lingua=fr|titolo=Salut Champion}}</ref> L'episodio, ambientato al [[Gran Premio di Francia 1980]], disputato sul au [[Circuito Paul Ricard]], racconta la storia di un pilota della scuderia [[Ligier]] che si rompe una caviglia con un [[carro a vela]] (con riferimento all'incidente in deltaplano patito da Depailler), qualche giorno prima della gara.; Giratofu girato a giugno del 1980, poche settimane prima della morte del pilota francese.
 
==Risultati==
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! [[Alpine-Renault|Renault Sport]]
! [[Alpine A442|A442]]
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! {{Bandiera|AUT}}
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! [[Alpine-Renault|Renault Sport]]
! [[Alpine A442|A442]]
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! [[Alpine-Renault|Renault Sport]]
! [[Alpine A443|A443]]
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== Note ==
<references />
 
==Voci correlate==
* [[Incidenti mortali di Formula 1]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
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[[Categoria:Piloti di Formula 1 francesi]]
[[Categoria:Piloti decedutiautomobilistici inmorti competizionidurante motoristichel'attività]]