Patrick Depailler: differenze tra le versioni

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Il figlio, Loïc, ebbe una carriera da pilota automobilistico, negli anni novanta del XX secolo. Ha corso in Nordamerica, nella Formula Atlantic e nei prototipi.
 
È accreditato come generico nel film statunitense del 1977 ''[[Un attimo, una vita]]'' (titolo1977) originaledi ''Bobby[[Sydney Deerfield'')Pollack]], ambientato nel mondo dell'automobilismo. Depailler è uno dei piloti che conduce le Formula 1 nelle scene girate sul [[Circuito di Le Mans]].
 
== Carriera ==
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=====1977=====
Nel {{F1|1977}} cambiò il partner di Depailler. [[Jody Scheckter]] andò a correre alla [[Walter Wolf Racing|Wolf]], e venne sostituito dal pilota svedese [[Ronnie Peterson]]. Anche in questa stagione la scuderia impiegò il modello P34, a sei ruote. Depailler si rese subito conto delle difficoltà tecniche che sarebbero state sofferte nell'anno, anche a causa del mancato sviluppo degli pneumatici anteriori da parte della [[Goodyear Tire & Rubber Company|Goodyear]].<ref name=prem/>
[[File:Patrick Depailler Gp Argentina 1977.jpg|thumb|left|Patrick Depailler sulla [[Tyrrell P34]] con la livrea che riporta lo sponsor ''First National City Travelers CheksChecks'', nel 1977.]]
Le prime gare non fece punti. In [[Gran Premio d'Argentina 1977|Argentina]], prima gara della stagione, Depailler partì terzo ma perse subito diverse posizioni, poi fu costretto all'abbandono. Il francese rovinò la gara seguente, in Brasile, per un contatto con [[John Watson (pilota automobilistico)|John Watson]].
 
In [[Gran Premio del Sudafrica 1977|Sudafrica]] partì quarto e fu terzo, in una gara in cui morì [[Tom Pryce]].<ref>{{cita news|titolo=Nel giorno di Lauda è morto Pryce|data=6 marzo 1977|pubblicazione=[[La Stampa]]|autore=|p=18}}</ref> Dopo il quarto posto nel [[Gran Premio degli Stati Uniti d'America-Ovest 1977|Gran Premio di Long Beach]],<ref>{{cita news|titolo=Lauda accusa Andretti|data=4 aprile 1977|pubblicazione=[[Stampa Sera]]|autore=Jan Pidgeon|p=17}}</ref> seguirono due ritiri, e l'ottavo posto in Belgio.
Tornò a punti in [[Gran Premio di Svezia 1977|Svezia]], quarto.<ref>{{cita news|titolo=La Ferrari si salva dal naufragio in Svezia|data=20 giugno 1977|pubblicazione=[[Stampa Sera]]|autore=Walter Rosboch|p=17}}</ref> Seguì poi una fase molto deludente, sia in prova che in gara: Depailler collezionò tre ritiri di fila, fu tredicesimo in Austria, altri ritiri in Olanda e Italia, e un piazzamento lontano dai punti a Watkins Glen.
 
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La vettura, per cause mai chiarite, anche se fu poi ipotizzata la rottura di una minigonna (o di una sospensione anteriore, problema già riscontrato sulla vettura),<ref name=giac/> uscì di pista alla ''Ostkurve'' a circa {{M|260|u=km/h}}, colpendo le barriere al termine della via di fuga, con un angolo di quasi 90°, carambolando e ribaltandosi.<ref name=giac/><ref name=ger80>{{cita web|url=https://www.statsf1.com/fr/1980/allemagne.aspx|accesso=1º settembre 2020|lingua=fr|sito=statsf1.com|titolo=8. Allemagne 1980}}</ref> La scuderia ipotizzò anche non perfette condizioni fisiche del pilota.<ref>{{cita web|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,14/articleid,0002_01_1980_0173_0014_15547883/|accesso=5 settembre 2020|data=10 agosto 1980|pubblicazione=[[La Stampa]]|p=14|titolo=Polemiche per Depailler tra l'Alfa e i francesi}}</ref> Sull'asfalto e nella via di fuga erano evidenti le strisciate che testimoniavano la frenata.<ref name=giac/>
Il pilota fu estratto in gravissime condizioni. Con le gambe quasi amputate, il cranio e il braccio destro fratturati, Depailler presentava pure un'imponente perdita di sangue, tanto che i medici gli praticarono una trasfusione prima che il pilota fosse portato alla Clinica Universitaria di [[Heidelberg]], dove alle 13 morì ufficialmente<ref name=ger80/> per una frattura cranica e per numerose emorragie interne.<ref>{{cita news|titolo=Dramma in F.1: Depailler ucciso dall'Alfa|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=2 agosto 1980|p=17|autore=}}</ref> All'esterno della curva, tra la pista e il guardrail, non erano ancora state posate reti di protezione. Le reti, ancora disposte nei rotoli, erano appoggiate contro il guardrail, pronte per essere fissate per la gara.<ref>{{cita news|titolo=Depailler con le reti si sarebbe salvato?|pubblicazione=[[Stampa Sera]]|data=2 agosto 1980|p=25|autore=}}</ref> Depailler fu il terzo a perire sul tracciato tedesco nel 1980, dopo [[Markus Höttinger]], deceduto il 13 aprile, nel corso di una gara di Formula 2, e il motociclista Orene Kamlot.<ref>{{cita news|titolo=DETALLES DEL
ACCIDENTE|pubblicazione=[[El Mundo Deportivo]]|lingua=es|data=2 agosto 1980|pagina=31|autore=}}</ref>
 
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L'[[Alfa Romeo (Formula 1)|Alfa Romeo]] decise di non sostituire il francese e così schierò una sola vettura (la casa milanese affermò di non avere una seconda monoposto pronta e perciò negò di aver contattato [[Arturo Merzario]] e [[Patrick Tambay]]),<ref>{{cita news|titolo=L'Alfa Romeo correrà in Germania ma soltanto con Bruno Giacomelli |pubblicazione=[[La Stampa]]|data=5 agosto 1980|p=15|autore=Cristiano Chiavegato}}</ref> anche se [[Bruno Giacomelli]] e [[Vittorio Brambilla]] vennero lasciati liberi di decidere se partecipare al gran premio o meno.<ref>{{cita news|titolo=Giacomelli e Brambilla lasciati liberi di partecipare o no al Gran Premio|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=2 agosto 1980|p=17|autore=}}</ref> Giacomelli, con l'unica Alfa Romeo presente, conquistò, proprio in Germania, i secondi punti stagionali (dopo il quinto posto all'esordio in Argentina) per la casa italiana, chiudendo quinto.
 
La casa milanese non lo sostituì fino al [[Gran Premio d'Olanda 1980|Gran Premio d'Olanda]], quando la sua vettura, nuovamente disponibile, venne affidata a [[Vittorio Brambilla]], che fino a qualequel momento non era mai stato utilizzato in stagione dall'Alfa Romeo, pur se a inizio anno ne era stato prospettato l'impiego nelle gare europee.<ref>{{cita news|url=http://hemeroteca.mundodeportivo.com/preview/1980/08/20/pagina-26/1063090/pdf.html|titolo=Veintiocho inscritos en el G.P. de Holanda|pubblicazione=[[El Mundo Deportivo]]|lingua=es|accesso=6 febbraio 2013|data=20 agosto 1980|p=26}}</ref>
 
Patrick Depailler riposa nel cimitero di [[Crevant-Laveine]].
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Nel 2016 una ricerca svolta presso l'Università di Sheffield, che cercava di stabilire il pilota più forte nella storia del campionato mondiale di Formula 1, sterilizzando l'influenza relativa delle vetture guidate, posizionava Depailler al trentacinquesimo posto.<ref>{{cita web|titolo=The Top 50 F1 drivers of all time, regardless of what they were driving |autore=Mike Hanlon|data=12 maggio 2016|accesso=23 dicembre 2017 |url=https://newatlas.com/computer-modelled-top-50-f1-drivers-of-all-time/43147/ |sito=newatlas.com|lingua=en}}</ref>
 
A Depailler è dedicato un circuito per [[Modellismo automobilistico dinamico|auto radiocomandate]], costruito nella sua città natale. Il mini circuito ''Patrick Depailler'' è uno dei più antichi di Francia, ede fu usato per ospitare una gara della [[International Federation of Model Auto Racing]] (IFMAR) nel 1999.
 
Una statua a lui dedicata è stata eretta presso il centro natatorio di [[Chamalières]].
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A Depailler è dedicata una via nel parco tecnologico ''de la Pardieu'' a [[Clermont-Ferrand]].
 
Nel 2013 il pilota francese è stato interpretato da [[Xavier Laurent]], nel film, dedicato alla Formula 1, ''[[Rush (film 2013)|Rush]]''. L'episodio ''La Formule 1'' della serie televisiva [[Salut champion]] è un omaggio postumo imprevisto alla sua memoria.<ref>{{cita web|url=http://www.ina.fr/video/CPA81051749/salut-champion-s2e05-formule-1-video.html|sito=ina.fr|lingua=fr|titolo=Salut Champion}}</ref> L'episodio, ambientato al [[Gran Premio di Francia 1980]], disputato sul au [[Circuito Paul Ricard]], racconta la storia di un pilota della scuderia [[Ligier]] che si rompe una caviglia con un [[carro a vela]] (con riferimento all'incidente in deltaplano patito da Depailler), qualche giorno prima della gara.; Giratofu girato a giugno del 1980, poche settimane prima della morte del pilota francese.
 
==Risultati==