Gregorio di Tours: differenze tra le versioni

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{{Vescovo
{{NN|cristianesimo|aprile 2020}}
|nome = Gregorio di Tours
{{W|cristianesimo|aprile 2020}}
|chiesa = cattolica
|immagine =
|stemma =
|motto =
|nato = 30 novembre [[538]] o [[539]] a [[Clermont-Ferrand]]
|ordinato =
|consacrato = [[573]]
|ruoliricoperti = [[Diocesi di Tours|Vescovo di Tours]]
|deceduto = 17 novembre [[594]] a [[Tours]]
}}
{{Santo
|nome = San Gregorio di Tours
|immagine = Gregory of Tours cour Napoleon Louvre.jpg
|didascalia = Statua di Gregorio di Tours di Jean Marcellin, [[Palazzo del Louvre]] - Cour Napoléon
|note = Vescovo
|nato = [[Clermont-Ferrand]], 30 novembre [[538]] o [[539]]
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|santuario principale =
|ricorrenza = [[17 novembre]]
|attributi = Bastonebastone pastorale
|patrono di =
}}
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|Nazionalità = francese
|Categorie = no
|FineIncipit = è stato vescovo di [[Tours]] e un importante storico e agiografo dell’etàdell'[[Merovingi|età merovingia]], della quale costituisce la fonte principale grazie alla sua opera storiografica ''[[Decem libri historiarum]]'' (chiamata anche ''Historia Francorum'')
}}
 
==Biografia==
Gregorio nacque a [[Clermont-Ferrand]], nell’antica [[Gallia]] e attuale regione francese dell’[[Alvernia-Rodano-Alpi]], il 30 novembre del 538 o del 539<ref>L’anno di nascita risulta incerto perché Gustavo Vinay, nel suo saggio ''San Gregorio di Tours'', opta per il 538, mentre Massimo Oldoni, nell’introduzione all’edizione della ''Storia dei Franchi'', sceglie il 539. '' ''</ref> con il nome ''Georgius Florentius'' (aggiunse il nome Gregorio successivamente in onore del bisnonno materno Gregorio, vescovo di Langres). I suoi genitori furono il senatore ''Florentius'' e sua moglie Armentaria, nipote del vescovo [[Nicezio di Lione]], entrambi provenienti da famiglie nobili: quella paterna era di origine senatoria e tra le figure più importanti della sua infanzia ci fu in particolare lo zio paterno [[San Gallo di Clermont|san Gallo I]], vescovo di Clermont.<ref>Cfr. Gustavo Vinay, ''San Gregorio di Tours'', Carmagnola 1940</ref>
 
Gregorio nacque a [[Clermont-Ferrand]], nell’antica [[Gallia]] e attuale regione francese dell’[[Alvernia-Rodano-Alpi]], il 30 novembre del 538 o del 539<ref>L’anno di nascita risulta incerto perché Gustavo Vinay, nel suo saggio ''San Gregorio di Tours'', opta per il 538, mentre Massimo Oldoni, nell’introduzione all’edizione della ''Storia dei Franchi'', sceglie il 539. '' ''</ref> con il nome ''Georgius Florentius'' (aggiunse il nome Gregorio successivamente in onore del bisnonno materno Gregorio, vescovo di Langres). I suoi genitori furono il senatore ''Florentius'' e sua moglie Armentaria, nipote del vescovo [[Nicezio di Lione]], entrambi provenienti da famiglie nobili: quella paterna era di origine senatoria e tra le figure più importanti della sua infanzia ci fu in particolare lo zio paterno [[San Gallo I di Clermont|san Gallo I]], vescovo di Clermont.<ref>Cfr. Gustavo Vinay, ''San Gregorio di Tours'', Carmagnola 1940</ref>
Gregorio sembra aver ricevuto una buona educazione; tra l'altro, conosceva le opere di [[Publio Virgilio Marone|Virgilio]] e [[Gaio Sallustio Crispo|Sallustio]] (anche se forse solo sotto forma di compendi). Si ammalò gravemente in giovane età e fece voto di diventare un ecclesiastico se fosse guarito. Suo padre morì prematuramente e sua madre, rimasta vedova, si stabilì in [[Borgogna]] e Gregorio visse insieme allo zio Gallo e poi al successore [[Alcimo Ecdicio Avito|sant’Avito]], presso i quali ricevette la sua educazione.<ref>''Ibidem.'' </ref> Un altro tassello importante della sua formazione fu anche il prozio materno san Nicezio, vescovo di Lione dal 552 al 573: sappiamo che Gregorio si trovava presso di lui nel 554<ref>Cfr. ''Introduzione'' in Gregorio di Tours, ''Storia dei Franchi. I Dieci Libri delle Storie'', a cura di M. Oldoni, p. XXXIV.</ref>.
 
Gregorio sembra aver ricevuto una buona educazione; tra l'altro, conosceva le opere di [[Publio Virgilio Marone|Virgilio]] e [[Gaio Sallustio Crispo|Sallustio]] (anche se forse solo sotto forma di compendi). Si ammalò gravemente in giovane età e fece voto di diventare un ecclesiastico se fosse guarito. Suo padre morì prematuramente e sua madre, rimasta vedova, si stabilì in [[Borgogna]] e Gregorio visse insieme allo zio Gallo e poi al successore [[Alcimo Ecdicio Avito|sant’Avito]], presso i quali ricevette la sua educazione.<ref name="Ibidem.">''Ibidem.'' </ref> Un altro tassello importante della sua formazione fu anche il prozio materno san Nicezio, vescovo di Lione dal 552 al 573: sappiamo che Gregorio si trovava presso di lui nel 554<ref>Cfr. ''Introduzione'' in Gregorio di Tours, ''Storia dei Franchi. I Dieci Libri delle Storie'', a cura di M. Oldoni, p. XXXIV.</ref>.
Dopo aver contratto una grave malattia in gioventù, nel 563 Gregorio si recò a Tours per essere guarito da [[Martino di Tours|san Martino]], uno dei primi santi non martiri della Chiesa cattolica. Proprio a Tours nel 573 venne nominato vescovo come successore del cugino materno Eufronio.<ref>''Ibidem.''</ref>
 
Dopo aver contratto una grave malattia in gioventù, nel 563 Gregorio si recò a [[Tours]] per essere guarito da [[Martino di Tours|san Martino]], uno dei primi santi non martiri della Chiesa cattolica. Proprio a Tours nel 573 venne nominato vescovo come successore del cugino materno Eufronio.<ref name="Ibidem."/>

In questo modo Gregorio poté partecipare almeno in parte alla vita politica della città, importante crocevia e luogo di culto. Conobbe in prima persona anche diversi re merovingi,<ref>A questo aspetto della vita di Gregorio si fa cenno anche nella voce dell'enciclopedia Treccani dedicata a Gregorio di Tours. </ref> tra cui [[Sigeberto I|Sigeberto d’Austrasia]], con cui intrattenne buoni rapporti, e [[Chilperico I|Chilperico di SoissonsSoisson]]s, con cui invece i rapporti furono tesi, stando a quanto riferisce Gregorio stesso nella ''Historia Francorum.''<ref>Molto noto è il ritratto di Chilperico proposto da Gregorio nel sesto libro della ''Historia Francorum''.</ref>
 
Gregorio morì il 17 novembre 594 a Tours.<ref>La data di morte è confermata tanto da Gustavo Vinay nel suo saggio ''San Gregorio di Tours'' quanto da Massimo Oldoni nell'edizione critica da lui curata della ''Historia Francorum''.</ref>
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LIBRO I: Gregorio inquadra la storia dei Franchi all’interno della storia universale e inizia a narrarla partendo dalla creazione, seguendo il dettato biblico; si passa poi attraverso l’arrivo di Cristo e quindi dei Romani (che assumono una funzione negativa in quanto persecutori dei cristiani) fino alla morte di san Martino di Tours. All’inizio Gregorio inserisce anche una professione di fede e condanna gli eretici.
 
LIBRO II: si racconta il difficile periodo delle invasioni e l’inizio della dinastia merovingia. Dapprima si narra dell’arrivo dei Vandali, dei quali si abbozza l’origine e la storia, quindi degli [[Unni]]; entrano poi in gioco i Franchi con [[Childerico I]] e Gregorio si concentra quindi sulla figura di [[Clodoveo I|Clodoveo]], figlio e successore al trono di Childerico. Il secondo libro si conclude con la morte di Clodoveo.
 
LIBRO III: Gregorio si sofferma sul racconto di quanto accade ai figli e successori di Clodoveo, ovvero [[Teodorico I (Merovingi)|Teodorico I]], [[Clodomiro]], [[Childeberto I]] e [[Clotario I]], che si spartiscono il [[regno franco]] non riuscendo però a convivere pacificamente. Emerge anche la figura positiva di [[Teodeberto I|Teodeberto]], nipote di Clodoveo e figlio di Teodorico I: il terzo libro termina con la sua morte.
 
LIBRO IV: muoiono gli ultimi due figli di Clodoveo, Childeberto e Clotario, che aveva governato da solo l’intero regno franco negli ultimi anni di vita. I figli di Clotario si dividono il regno e si impone [[Sigeberto I|Sigiberto]]. Il quarto libro si conclude con la morte di quest’ultimo e ormai si giunge alla narrazione della storia contemporanea a Gregorio.
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L{{'}}''Historia Francorum'' è il più ampio testo letterario trasmesso in manoscritti di età merovingica.
 
Il testo dell’opera che viene diffuso e letto non corrisponde all’originale scritto da Gregorio, benché egli stesso avesse chiesto di rispettarne la stesura.<ref>Cfr. ''Mirabile,'' Gregorius Turonensis episcopus'','' Opere ''(Decem libri historiarum -'' tradizione manoscritta'').'' </ref> Tutte le versioni in cui l’opera è stata conosciuta derivano da esemplari che probabilmente discendevano da un archetipo (oggi perduto) conservato a Tours. Alcuni frammenti e la tradizione indiretta (canoni, omelie, testi agiografici) testimoniano però che l'opera circolava anche nella versione completa in 10 libri licenziata da Gregorio.<ref>Cfr. ''Mirabile'', Gregorius Turonensis, Opere (''Decem libri historiarum -'' tradizione manoscritta).</ref>
 
I rami della tradizione sono quattro (A, B, C, D) e il più vicino all’autore è il ramo A: il testimone più antico è della prima metà del VII secolo ed è il manoscritto CopenhagenCopenaghen, Kongelige Bibliotek, Ny Kgl.Saml. 1878 f. (O.8) (A2), che tramanda 17 capitoli ed è molto vicino alla data di composizione dell{{'}}''Historia''. Esso è giunto diviso in tre parti frammentarie ed è originario della regione della Loira. Il manoscritto 275 di Montecassino (A1) è il testimone completo più antico di A: risale al 1086/1087 e fu copiato a Montecassino, per volere dell’abate Desiderio, forse su un modello che [[Paolo Diacono]] aveva portato da Lorsch.<ref>Cfr. ''La trasmissione dei testi latini del Medioevo'': Te.Tra, a cura di Paolo Chiesa e Lucia Castaldi, Vol. 1, p.156. </ref>
 
Generalmente l’opera circolava divisa, anche in base agli scopi politici perseguiti da chi usufruiva dell{{'}}''Historia'' (nell’edizione del ramo B ad esempio, diffusa nel nord- est della Francia, furono eliminati gli ultimi quattro capitoli, che mettono generalmente in buona luce Gontrano).
 
===== ''Libri VIII miraculorum'' =====
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* ''Liber in gloria confessorum'', dedicato ai santi che, pur non essendo martiri, sono stati propugnatori della fede
 
Lo scopo della raccolta è di offrire ai fedeli modelli di vita esemplare cristiana e di narrare le vicende di santi e martiri più o meno noti. Quest’opera di Gregorio è spesso associata per la sua funzione ai ''Dialogi'' di [[Papa Gregorio I|Gregorio Magno]]. Grande rilievo viene dato soprattutto alla figura di san Martino di Tours, a cui Gregorio è particolarmente legato per via della guarigione ricevuta grazie a lui in gioventù e per il suo episcopato proprio nella città di Tours.<ref>Cfr. sezione "Biografia" precedente in questa pagina. </ref> I quattro libri dedicati a san Martino, separati spesso dal resto dell’opera, sono stati infatti i più copiati.<ref>Cfr. ''La trasmissione dei testi latini del Medioevo'': Te.Tra, a cura di Paolo Chiesa e Lucia Castaldi, Vol.1, p. 163.</ref>
 
La diffusione di questi otto libri è estremamente complessa: spesso ne vengono adoperati singoli capitoli o parti, inseriti in leggendari e messi in circolazione anche in forma anonima. Il numero elevato di manoscritti in cui sono trasmessi questi libri offre inoltre un’alta probabilità di contaminazione tra i testi.<ref>'' name="Ibidem.'' <"/ref>
 
La grande fortuna dell’opera risale all’età carolingia e non sono pervenuti manoscritti antichi. I manoscritti più importanti, secondo l’editore Bruno Krusch, sono Paris, Bibliothèque Nationale, lat. 2204 (IX secolo), per la sua vicinanza linguistica al ramo B della tradizione della ''Historia Francorum'', e Paris, Bibliothèque Nationale, lat. 2205 (X secolo).<ref>Cfr. ''La trasmissione dei testi latini del Medioevo'': Te.Tra, a cura di Paolo Chiesa e Lucia Castaldi, Vol. 1, pp. 162-165.</ref>
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* ''Passio septem dormientium apud Ephesum'': si tratta di una traduzione o adattamento dal greco di questa leggenda molto diffusa (vedi [[Sette dormienti di Efeso]]). Il testimone più antico del racconto è il manoscritto Vaticano, Reg. lat. 1127, che si trova nella [[Biblioteca apostolica vaticana|Biblioteca Apostolica Vaticana]] di Città del Vaticano (pur essendo stato copiato in Francia) ed è della seconda metà del IX secolo.<ref>Cfr. ''La trasmissione dei testi latini del Medioevo'': Te.Tra, a cura di Paolo Chiesa e Lucia Castaldi, Vol.1, pp. 167-168.</ref>
* ''In Psalterii tractatu'': trattato sui Salmi; è stato trasmesso dai manoscritti in parti frammentarie.
* ''Liber de miraculis beati Andreae apostoli'': scritto agiografico, basato su un testo latino del II/III secolo, sull’apostolo [[Andrea (apostolo)|Andrea]]. L’opera è attribuita ormai con certezza a Gregorio, anche se solo un manoscritto del XII secolo la collega direttamente a lui. Non sono pervenuti manoscritti anteriori al IX secolo dell’opera.<ref>Cfr. ''La trasmissione dei testi latini del Medioevo'': Te.Tra, a cura di Paolo Chiesa e Lucia Castaldi, Vol.1, p. 167. </ref>
 
==Stile e lingua==
Di interesse storico linguistico è il latino di Gregorio, che offre materiale prezioso sulla storia del [[latino volgare |latino volgare tardo-antico]] e altomedievale. Nell'introduzione, Gregorio si scusa per il suo linguaggio "trasandato" e "rurale". Infatti, il latino di molti manoscritti, a causa della sua vicinanza alla lingua parlata all'epoca, si discosta molto dal [[latino classico]] e anche dal latino degli autori classici tardoantichi, sia nella morfologia che nella sintassi. Secondo alcuni studiosi, ciò riflette la transizione tra il latino e le lingue romanze: per Gregorio, il latino classico non è ancora una lingua straniera da imparare, ma d'altra parte non è più identico al latino volgare del suo tempo.
 
Nel 1946, [[Erich Auerbach]] sottolineò quella che considerava la rottura di Gregorio con gli autori tardo-antichi, di cui si lasciava alle spalle il linguaggio artificioso e la struttura gerarchica dei periodi. Ciò è evidente nella commistione tra il "quotidiano-realistico" e il "sublime-tragico" e nella struttura goffa e poco chiara delle sue narrazioni, spesso caratterizzate da co-esperienza concreta, in cui le dipendenze causali, concessive e di altro tipo sono talvolta espresse in modo confuso e poco chiaro e si trovano "formazioni di participi mostruosi" e "senza sistema". Auerbach considera Gregorio un pastore poco interessato alle discussioni dogmatiche, ma piuttosto orientato alla pratica e all'organizzazione, consapevole del suo compito di costruire una "morale cristiana" con l'aiuto dei suoi racconti, in vista della crescente brutalizzazione e del declino della civiltà che interessava sempre più anche la parte gallo-romana dell'impero merovingio. I racconti di Gregorio, tuttavia, non sono un resoconto completo della storia dell'impero merovingio.<ref>Erich Auerbach: Mimesis. (1946) 10. Auflage, Tubinga/Basilea 2001, p. 83.</ref>
 
Sebbene studiosi come Martin Heinzelmann considerino quindi i "Merovingismi" presenti nell'opera di Gregorio come falsificazioni successive, altri autori come il filologo classico Roman Müller ritengono autentico e intenzionale l'abbassamento del livello stilistico di Gregorio, simile a quello di [[Cesario d'Arles|Cesario di Arles]], noto per i suoi sermoni popolari di facile comprensione. Gregorio si accusa di ''sermo rusticus'', la lingua semplice e rurale, che egli, come predicatore, voleva "legittimare come una nuova, lungimirante varietà di discorso e di scrittura" per ottenere un ampio successo e offrirla al popolo colto.<ref>Roman Müller: Sprachbewusstsein und Sprachvariation im lateinischen Schrifttum der Antike. München 2001, S. 74. Ähnlich über den Sinn der „Bescheidenheitstopik“ Gregors auch Manfred Fuhrmann: Rom in der Spätantike. Darmstadt 1994, S. 346.</ref> Anche lo studioso tedesco Rudolf Buchner ipotizza un deliberato abbassamento del livello stilistico. Lui e altri studiosi ritengono che Gregorio, di formazione classica, abbia fatto uno sforzo consapevole per trovare una via di mezzo tra il latino colto degli scrittori ecclesiastici tardo-antichi e il volgare romanesco del suo tempo, influenzato dai dialetti franchi. In un'altra opera (nell'introduzione ai Libri de virtutibus St. Martini), Gregorio afferma che sua madre gli consigliò di scrivere i miracoli di San Martino di Tours senza tener conto delle sue preoccupazioni linguistiche. La questione della competenza latina di Gregorio perderebbe di significato se si ipotizzasse un'intenzione programmatica.<ref>Rudolf Buchner (Hrsg.): Gregor von Tours: Zehn Bücher Geschichten. Band I. Darmstadt 1955, S. XL.</ref>
 
== Note ==
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=== <small>Edizioni critiche</small> ===
* Gregorii Turonensis ''Opera'', ed. W. Arndt - B. Krusch, Hannoverae 1884-1885 (MGH, SS RR Mer, I).
* Gregorii [[Extended play|ep]]. Turonensis ''Historiarum libri X'', ed. alteram cur. B. Krusch, fasc. 1 et 2, Hannoverae 1937-1942; fasc. 3, ''Praefatio et indices'', cur. B. Krusch - W. Levison [& W. Holtzmann], Hannoverae 1951 (MGH, SS RR Mer. I,1); è disponibile presso la versione digitale dei ''Monumenta'' ''Germaniae Historica'' (sezione ''Scriptores rerum Merovingicarum'') la consultazione online e il download di questa edizione delle opere gregoriane (MGH SS rer. Merov.: Gregorii Turonensis Opera. Teil 1: Libri historiarum X MGH SS rer. Merov.: Gregorii Turonensis Opera. Teil 2: Miracula et opera minora).
* Gregorii Turonensis ''Historiarum libri decem'', post B. Krusch recognovit R. Buchner, Darmstadt 1955, 1977², 2 voll., con traduzione tedesca.
* Gregorii Turonensis, ''Liber de miraculis sancti Andreae'', M. Bonnet, in MGH, SS RR Mer, I,2, pp. 371-396&nbsp;371–396.
* ''Acta Andreae'', ed. J.-M. Prieur, Turnhout 1989 (CC, Series apocryphorum, 5-6), t. II, p. &nbsp;551-564; texte de M. Bonnet reproduit pp. 565-651&nbsp;565–651. – Intr.critique dans la traduction (J. – M. Prieur, ''Actes de l’apôtre André'', Turnhout 1995, pp. &nbsp;67 – 125).
 
Per tutte le altre opere non presenti nell’elenco si rimanda all’edizione dell’intera produzione di Gregorio citata al primo punto.<ref> (Cfr. ''La trasmissione dei testi latini del Medioevo / Mediaeval Latin Texts and their Transmission'', Te.Tra.1, a cura di Paolo Chiesa e Lucia Castaldi, SISMEL – Edizioni del Galluzzo, Firenze 2004, pp. 152-168&nbsp;152–168).</ref>
 
==== Edizioni italiane ====
* Gregorio di Tours, ''Storia dei Franchi. I Dieci Libri delle Storie'', a[[Scrittori curagreci e conlatini|Collezione laScrittori Greci e Latini]], trad. rivedutae cura di Massimo OldoniOldani, 2 volumiMilano, Napoli,Fondazione LiguoriLorenzo EditoreValla-Mondadori, 20011981; (Collanaa Nuovocura Medioevoe n.55);con la primatrad. edizioneriveduta apparvedi nelMassimo 1981Oldoni, nella2 Collezionevoll., ScrittoriCollana greciNuovo eMedioevo latinin.55, dellaNapoli, FondazioneLiguori VallaEditore, 2001.
* Gregorio di Tours, ''I sette dormienti. Una leggenda tra Oriente e Occidente'', a cura di Guido Avezzù, Collana Le api, Milano, Medusa Edizioni, 2002 (Collana Le api).
* Gregorio di Tours, ''I miracoli di san Martino'', a cura e con la traduzione di Silvia Cantelli Berarducci, Collezione [[i millenni|I Millenni]] Torino, Einaudi, 2020 (Collezione I millenni).
 
==== StudîStudi ====
* Gustavo Vinay, ''San Gregorio di Tours'', Carmagnola 1940.
* Gustavo Vinay, «Senso e non-senso nella ''Storia dei Franchi'' di Gregorio di Tours», in ''Alto Medioevo Latino'', Guida Editori, Napoli 1978.
* Massimo Oldoni, ''Gregorio di Tours e i libri Historiarum: letture e fonti, metodi e ragioni'', «Studi medievali» 3^ ser., XIII, II 1972, pp. 563-701&nbsp;563–701.
* ''The World of Gregory of Tours'', edited by Kathleen Mitchell and Ian Wood, Brill, Leiden – Boston – Köln 2002 (Cultures, beliefs and traditions, 8).
* Antonio Serra, ''L’''ingenium artis'' di Gregorio di Tours. Preliminari d’indagine'', in «Invigilata Lucernis» 32 (2010), pp. 157-175&nbsp;157–175.
* ''A Companion to Gregory of Tours'', edited by Alexander Callander Murray, E.J. Brill, Leiden 2015 (Brill's Companions to the Christian Tradition. A Series of Handbooks and Reference Works on the Intellectual and Religious Life of Europe, 500-1800, 63).
* ''La trasmissione dei testi latini del Medioevo / Mediaeval Latin Texts and their Transmission'', Te.Tra.1, a cura di Paolo Chiesa e Lucia Castaldi, SISMEL – Edizioni del Galluzzo, Firenze 2004.
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==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
*
* {{cita web|http://www.thelatinlibrary.com/gregorytours.html|Testo completo in latino dell{{'}}''Historia Francorum''}}
*[https://www.dmgh.de/scriptores.htm&#x20; https://www.dmgh.de/scriptores.htm] (Monumenta Germaniae Historica - ''Gregorii Turonensis Opera'')
*Gregorio di Tours in http://www.santiebeati.it
*Gregorio di Tours nell'Enciclopedia Treccani http://www.treccani.it
*Gregorio di Tours in http://mirabileweb.it
*''Historia Francorum: [[Historia Francorum]] (''pagina Wikipedia'')''