Val d'Aveto: differenze tra le versioni

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=== Fauna ===
Dal punto di vista faunistico, oltre ai classici animali da allevamento e da cortile, abitano la valle molte specie, quali: [[Capreolus capreolus|caprioli]], [[Dama dama|daini]], [[Meles meles|tassi]], [[Erinaceus europaeus|ricci]], istrici, vipere, bisce, [[volpe|volpi]], [[cinghiale|cinghiali]], [[Martes foina|faine]], [[Felis silvestris|gatti selvatici]], [[cavalli inselvatichiti]] e [[Canis lupus italicus|lupi]]; ricca l'[[aves|avifauna]], che comprende [[rapace|rapaci]] (tra cui [[Asio otus|gufi]], [[Athene noctua|civette]], [[Buteo buteo|poiane]] e [[falco|falchi]]), [[codirosso|codirossi]], [[rondine|rondini montane]], [[fringuello|fringuelli]], [[ballerina bianca|ballerine bianche]], [[cardellino|cardellini]], [[ghiandaia|ghiandaie]], [[upupa|upupe]], [[cuculo|cuculi]] e [[turdidae|tordi]], per citarne solo alcuni.
 
== Clima ==
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I Liguri veneravano il monte stesso come [[dio]], e le foreste alle sue pendici erano considerate luoghi sacri. [[Tito Livio]] e il Console [[Gneo Fabrizio]] ne lodarono le doti di combattenti a [[Roma]].
 
In epoca [[Longobardi|longobarda]] nel [[VII secolo]], la valle accolse una [[Ordine di San Colombano|comunità di monaci di san Colombano]], che costruirà a Villa Cella, un monastero importante, tanto da essere nominato in alcuni documenti di [[Longobardi|epoca longobarda]]. Esso e tutta la zona dipenderà dai monaci della potente [[abbazia di San Colombano|abbazia di San Colombano di Bobbio]] ed al suo ricco [[Feudo monastico di Bobbio|feudo reale ed imperiale monastico]]<ref>Giulio Buzzi, Carlo Cipolla, Codice diplomatico del monastero di S. Colombano di Bobbio fino all'anno MCCVIII, Volume I, II, III, Roma, Tip. del Senato, 1918.</ref><ref>Valeria Polonio Felloni ''Il monastero di San Colombano di Bobbio dalla fondazione all'epoca carolingia'' - Tabella I dei possedimenti in Italia - Pag 16a</ref><ref>Eleonora Destefanis ''Il Monastero Di Bobbio in Eta Altomedievale'' - Carte di distribuzione Fig. 44-44a-44b - Pag 67-70</ref>.
 
Successivamente la valle passò sotto il dominio dei [[Malaspina]], che iniziarono la costruzione del [[castello di Santo Stefano d'Aveto]], e infine dei [[Fieschi]] che acquistarono il territorio per la somma di 28.000 lire alla fine del [[XV secolo]].
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=== L'alluvione del 2015 ===
Nella notte del 14 settembre [[2015]] una parte della provincia di Piacenza fu devastata dalle esondazioni improvvise del [[Nure]] dell'[[Aveto]] e della [[Trebbia]], dovute al maltempo e ad ammassi di detriti, che causarono danni ingenti, il crollo del Ponte di Barberino sulla Trebbia<ref>{{cita news|url=https://www.liberta.it/news/cronaca/2015/09/14/bobbio-crollato-il-ponte-di-barberino-spezzati-i-tubi-del-gas/|titolo=Bobbio, crollato il ponte di Barberino. Spezzati i tubi del gas|data=14 settembre 2015|pubblicazione=[[Libertà (quotidiano)|Libertà]]|urlmorto=sì}}</ref> e la morte di tre persone in val Nure. Le località più colpite furono [[Roncaglia]], [[Pontenure]], [[Ponte dell'Olio]], [[Bettola]], [[Farini]], [[Ferriere (Italia)|Ferriere]], [[Rivergaro]], [[Bobbio]], [[Corte Brugnatella]] e [[Ottone (Italia)|Ottone]]<ref>{{cita news|url=https://ambiente.regione.emilia-romagna.it/it/geologia/geologia/dissesto-idrogeologico/rapporti-sulle-frane/rapporto-evento-alluvionale-14-09-2015|titolo=RAPPORTO SULL’EVENTO ALLUVIONALE DEL 14 SETTEMBRE 2015|data=febbraio 2016|pubblicazione=Arpae Emilia Romagna - Servizio Idro Meteo Clima Servizio Sismico, Geologico e dei Suoli}}</ref><ref>{{cita news|url=https://www.liberta.it/tag/alluvione-2015/|titolo=#alluvione_2015 - tutti gli articoli dal 14 settembre 2015 al 14 settembre 2021|data=14 settembre 2015-14 settembre 2021|pubblicazione=[[Libertà (quotidiano)|Libertà]]}}</ref><ref>{{cita news|url=https://www.liberta.it/wp-content/uploads/2016/09/DIOCESI_REPORT_ALLUVIONE.pdf|titolo=Ad un anno dall'alluvione: Ripartiamo insieme - Report sulle iniziative di prossimità e sostegno avviate dalla Diocesi di Piacenza-Bobbio|data=settembre 2016|pubblicazione=[[Libertà (quotidiano)|Libertà]]|accesso=6 novembre 2021|dataarchivio=6 novembre 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211106020925/https://www.liberta.it/wp-content/uploads/2016/09/DIOCESI_REPORT_ALLUVIONE.pdf|urlmorto=sì}}</ref>; colpita anche l'alta val d'Aveto genovese nei comuni di [[Rezzoaglio]] e [[Santo Stefano d'Aveto]]<ref>{{cita news|url=https://www.ilsecoloxix.it/levante/2015/09/28/news/alluvione-in-val-d-aveto-conto-da-6-5-milioni-1.31692230|titolo=Alluvione in val d’Aveto, conto da 6,5 milioni|data=28 settembre 2015|pubblicazione=[[Il Secolo XIX]], edizione del Levante}}</ref>, l'alta Val Trebbia genovese nei comuni di [[Gorreto]], [[Propata]], [[Torriglia]] ed i limitrofi comuni di [[Montoggio]] e [[Valbrevenna]] in alta val Scrivia<ref>{{cita news|url=https://www.teleradiopace.tv/2015/09/21/un-milione-e-100mila-euro-per-i-comuni-alluvionati/|data=21 settembre 2015|pubblicazione=TeleRadioPace Chiavari}}</ref>.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
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|-
|'''2º'''
|{{simbolo|Santo Stefano d'Aveto-Stemma.pngsvg|30}}
|[[Santo Stefano d'Aveto]]
|1.251
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|-
|'''3º'''
|{{simbolo|Rezzoaglio-Stemma.pngsvg|30}}
|[[Rezzoaglio]]
|1.074
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== Collegamenti esterni ==
* [{{Collegamento interrotto|1=http://turismo.provincia.piacenza.it/it/scopri-il-territorio/ambiente-e-natura/valli-monti/item/val-d-aveto.html?category_id=245/ Val d'Aveto emiliana portale turistico provincia di Piacenza]}}
* {{cita web|http://www.valdaveto.net/|Val d'Aveto - Comuni di Rezzoaglio e Santo Stefano d'Aveto}}
* [https://www.unamontagnadiaccoglienza.it/index.php?id_zona=3/ Val d'Aveto ligure portale turistico]