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Il mese della sagra paesana (è ottobre, non novembre com'era scritto in precedenza) Etichette: Modifica visuale Modifica da mobile Modifica da web per mobile |
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{{Divisione amministrativa
|Nome=Cavasagra
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|Superficie=6.15
|Note superficie=[http://www.comune.vedelago.tv.it/Servizi/Bilancio/Bilancio2004/contentParagraph/00/documentPdf/1%29%20Relazione%20P.P.%20Bilancio%202004-2006.pdf Comune di Vedelago - Relazione previsionale e programmatica 2004-2006].
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|Aggiornamento abitanti=
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}}
'''Cavasagra''' è una [[Frazione (geografia)|frazione]] di [[Vedelago]], in [[provincia di Treviso]], di circa
[[File:Cavasagra piazza.jpg|thumb|left|La piazza General Caviglia di Cavasagra, all'alba (2013)]]▼
Tra il 1867 e il 1871 fu sede municipale, sotto la denominazione di '''Sant'Andrea di Cavasagra'''.
Il principale monumento è [[villa Corner della Regina]].
Varie sono le ipotesi circa l'origine del curioso nome del paese. È probabile che la "r" del vocabolo Cavasagra non sia originale<ref>{{Cita libro|autore = Carlo Agnoletti|titolo = Treviso e le sue pievi|anno = 1898|editore = Forni editore|città = }}</ref>, tanto che antichi testi fanno riferimento a: ▼
* Cavaxiaga, Cavaxaga, Cavassalea o Cavasaxea ("cava sassea", in riferimento agli scavi di materiale di costruzione)▼
* Cava sacra "Da una vasta cava eseguita nel terreno sacro in occasione d'un'epidemia per riporvi i cadaveri del vicino ospedaletto"<ref>Grande illustrazione del Lombardo-Veneto, ossia Storia delle città, dei borghi, comuni, castelli, ecc. fino ai tempi moderni per cura di letterati italiani, Volume 5, Corona e Caimi, 1861 - 791 pagine</ref>. Si parla anche di "Hospitale de Cavaxaga".▼
* Dalla fama della festa patronale, tanto che il paese fu a lungo conosciuto come "Sant'Andrea". "Dalla sua chiesa titolata a Sant'Andrea, nella cui ''sagra'' o festa, molti vi concorrevano, trasse l'attuale suo nome".<ref>Corografia dell'Italia, Volume 1, di Giovanni B. Rampoldi, 1832</ref>▼
== Storia ==
▲[[File:Cavasagra piazza.jpg|thumb|left|La piazza General Caviglia di Cavasagra, all'alba (2013)]]
Il territorio di Cavasagra è abitato da almeno 5-6 000 anni. Resti archeologici d'epoca preistorica furono ritrovati nell'area del Palù, la palude che fino all'inizio del [[XX secolo|Novecento]] occupava l'area meridionale del paese. Alcuni ritrovamenti sono avvenuti in località Fossa Storta, non distante dalle sorgenti del fiume Sile: strumenti in selce, lame di media grandezza, raschiatoi, apici di falcetti, punte di frecce, diverse macine da mulino in pietra arenaria e un’ascia in marmo serpentino verde. Questi oggetti sono da iscrivere al Neolitico e cioè a 4.550 – 3.000 anni avanti Cristo. Alle sorgenti del Sile, a sud di Cavasagra, in una zona paludosa, è stato trovato materiale vario in argilla e selce appartenuto ad un insediamento palafitticolo disposto a semicerchio. Da questo sito, ascrivibile al periodo Eneolitico (3.000 – 1.800 anni a.C.) sono emersi resti di materiale organico come ossa di animali domestici e [[avanzi di cibo]], selci lavorate, raschiatoi e vasi di argilla appartenenti a una necropoli. L’insediamento doveva contare sette-ottomila persone.▼
▲Il territorio di Cavasagra è abitato da almeno 5-6 000 anni. Resti archeologici d'epoca preistorica furono ritrovati nell'area del Palù, la palude che fino all'inizio del [[XX secolo|Novecento]] occupava l'area meridionale del paese. Alcuni ritrovamenti sono avvenuti in località Fossa Storta, non distante dalle sorgenti del fiume Sile: strumenti in selce, lame di media grandezza, raschiatoi, apici di falcetti, punte di frecce, diverse macine da mulino in pietra arenaria e
La prima menzione scritta alla località risale all'anno 997.
È meno noto che alcune persone del luogo parteciparono ai [[moti del 1848]], nella difesa cioè della Nuova Repubblica Veneta di San Marco, proclamata da [[Daniele Manin]]. Di Cavasagra sono i caduti Catterino Basso e Luigi Vettori, il primo nella difesa del forte di Marghera, il secondo nella difesa di Venezia.
Durante il [[Plebiscito del Veneto del 1866]] a Cavasagra, un austriacante inneggiò pubblicamente all'Impero e venne tradotto nel carcere di Castelfranco<ref>{{Cita web|url=https://www.sololibri.net/revisionismo-storico-Molesini-Beggiato.html|titolo=Riccardo Pasqualin,La possibile influenza del revisionismo storico nel romanzo “Non tutti i bastardi sono di Vienna” di Andrea Molesini}}</ref>.
[[File:Regio Decreto 429 Comune Cavasagra Soppresso.jpeg|miniatura|Regio Decreto 429 del 1871 che sopprime il Comune di Cavasagra]]
Tra il 1867 e il 1871 a Cavasagra fu sede municipale, sotto la denominazione di Comune di Sant'Andrea di Cavasagra. A Cavasagra venne infatti trasferita la sede dell'ex comune di [[Albaredo (Vedelago)|Albaredo]]. Il Comune fu poi soppresso e integrato a Vedelago.
Nella seconda metà dell'Ottocento, era in funzione a Cavasagra uno dei pochi molini dell'area.<ref>Storia e statistica delle industrie venete e accenni al loro avvenire, Errera (Alberto), Giuseppe Antonelli, 1870 - 799 pagine</ref>
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Poco dopo venne aperta la prima linea ferroviaria che attraversava la frazione: nel 1877 fu inaugurata la Vicenza-Treviso con stazione ad Albaredo. Anche in questo caso tra le proteste, in quanto i residenti hanno inutilmente chiesto un'ulteriore stazione nei pressi della borgata di Carpenedo.
La storia del paese nella prima metà del Novecento è legata a doppio filo al conte Antonio Frova ed alla sua famiglia. Il conte arrivato a Cavasagra da [[Milano]] nel 1902, acquistando dai conti Persico la [[Villa Corner della Regina|villa
Il 30 novembre del [[1907]] la villa fu teatro di una rivolta contadina contro il conte Frova: una cinquantina di rivoltosi, incolpati dell'incendio della barchessa, finirono in carcere per tre mesi e solo grazie al monsignor [[Angelo Brugnoli]] furono liberati.<ref>S. Tramortin, ''Dalla ribellione all'organizzazione: le leghe bianche e l'opera di Giuseppe Corazzin a Treviso''. Treviso 1982; Giorgio Orfeo Vecchiato, ''C'era una volta Vetrego''- Almigivec Computer Editions - Vetrego, 1997</ref> I Frova hanno poi venduto le proprietà nel 1946.
▲=== Origine del nome ===
▲Varie sono le ipotesi circa l'origine del curioso nome del paese. È probabile che la "r" del vocabolo Cavasagra non sia originale<ref>{{Cita libro|autore = Carlo Agnoletti|titolo = Treviso e le sue pievi|anno = 1898|editore = Forni editore|città = }}</ref>, tanto che antichi testi fanno riferimento a:
▲* Cavaxiaga, Cavaxaga, Cavassalea o Cavasaxea ("cava sassea", in riferimento agli scavi di materiale di costruzione)
▲* Cava sacra "Da una vasta cava eseguita nel terreno sacro in occasione d'un'epidemia per riporvi i cadaveri del vicino ospedaletto"<ref>Grande illustrazione del Lombardo-Veneto, ossia Storia delle città, dei borghi, comuni, castelli, ecc. fino ai tempi moderni per cura di letterati italiani, Volume 5, Corona e Caimi, 1861 - 791 pagine</ref>. Si parla anche di "Hospitale de Cavaxaga".
▲* Dalla fama della festa patronale, tanto che il paese fu a lungo conosciuto come "Sant'Andrea". "Dalla sua chiesa titolata a Sant'Andrea, nella cui ''sagra'' o festa, molti vi concorrevano, trasse l'attuale suo nome".<ref>Corografia dell'Italia, Volume 1, di Giovanni B. Rampoldi, 1832</ref>
=== Rivolta di Cavasagra (novembre 1907) ===
Esistono molti resoconti storici che descrivono il "grave fatto" avvenuto a Cavasagra sabato 30 novembre 1907. Verso la mezzanotte la villa Persico ora Frova, al suono della campana a martello, fu assalita da contadini infuriati che divelsero i cancelli, atterrarono le statue del giardino, devastarono le serre e le adiacenze e per ultimo appiccarono il fuoco alla scuderia e fienile. Era la notte di Sant'Andrea e la descrizione riporta le parole del sindaco dell'epoca, in una sua relazione. L'interrogativo era se si trattava di un movimento spontaneo di protesta di contadini esasperati dai metodi del padrone, oppure una sommossa provocata ad arte da "mestatori" guidati da interessi politici o particolari.
Il padrone era Antonio Frova, ex [[guardaboschi]] bergamasco, il quale aveva acquistato pochi anni prima, nel 1903, la tenuta e la villa della contessa Persico. Già il cambio di proprietario aveva suscitato molte preoccupazioni negli affittuari, che dal nuovo padrone "non possono ripromettersi se non un forte aumento sui fitti", come si legge in un documento della locale [[fabbriceria]]. L'aumento arriva puntuale negli anni seguenti, dopo che Frova ha introdotto alcune migliorie, bonifiche di terreni, una diversa rotazione delle colture ed ha riempito le stalle di bestiame. Non è più la tradizionale gestione paternalistica dei vecchi nobili; di essa forse rimane soltanto la pretesa di "ubbidienza assoluta" e di onoranze ed obbligazioni (carriaggi, lavori a 60-80 centesimi al giorno), sempre meno tollerate dai contadini. Solo il padrone, poi, può provvedere
I cambiamenti introdotti, che nei primi anni portano più che altro nuovi oneri per i contadini, il diverso tipo di rapporti con il padrone, di cui pure si riconosce la competenza, suscitano malumori e proteste. Spuntano scritte sui muri e volano sassate contro la villa, [[vitis|viti]] e [[Morus (botanica)|gelsi]] vengono tagliati di notte.
Poco dopo l'ultimo aumento dei fitti, nel San Martino del 1907, scatta l'assalto alla villa. C'è subito un forte dispiegamento di forza pubblica. "Entro poche ore Cavasagra era in una sorta di stato d'assedio: pompieri per spegnere l'incendio, cinquanta carabinieri, uno squadrone del 4* Genova Cavalleria e 300 soldati".<ref>Grande guerra e ribellione contadina, Paolo Gaspari, Istituto editoriale Veneto Friulano, 1996</ref>
Una sessantina di contadini vengono arrestati, ma le indagini non approdano a risultati concreti e qualche mese dopo gli indiziati sono tutti scarcerati. Grazie soprattutto all’intervento del Vescovo, del suo Cancelliere don Brugnoli, e del Parroco, don Luigi Perizzolo. Il Tribunale dichiara il "non luogo a procedere per non privata vita". Frova ottiene la solidarietà e l’appoggio della gerarchia ecclesiastica, delle autorità e degli organi di stampa, concordi nel riprovare pubblicamente i fatti.▼
▲Una sessantina di contadini vengono arrestati, ma le indagini non approdano a risultati concreti e qualche mese dopo gli indiziati sono tutti scarcerati. Grazie soprattutto
Dopo aver pensato di vendere tutta la sua tenuta (e don Brusatin stesso entra per un certo tempo in trattativa), Frova decide di rimanere e giunge a concludere un nuovo e migliore contratto con i dipendenti. "Circa gli autori dei misfatti regna un mistero impenetrabile... V’è chi suppone l’opera intelligente di persone estranee, forse era questa la via che doveva battere l’autorità giudiziaria per conchiudere meglio la sua istruttoria", annota il Vescovo in occasione della visita pastorale dell’8 ottobre 1908.▼
▲Dopo aver pensato di vendere tutta la sua tenuta (e don Brusatin stesso entra per un certo tempo in trattativa), Frova decide di rimanere e giunge a concludere un nuovo e migliore contratto con i dipendenti. "Circa gli autori dei misfatti regna un mistero impenetrabile...
I sospetti cadono, infatti, sui [[socialisti]] di Castelfranco infiltratisi tra i contadini; e la tesi sarebbe avvalorata anche da una testimonianza di don Ferdinando Pasin. Certo un'organizzazione ci dev'essere senz'altro stata: lo fa capire la numerosa partecipazione alla sommossa, la scelta della notte della sagra del paese, il prolungato suono delle campane a martello, l'azione di ostacolo all'arrivo degli aiuti. Ma
=== Costruzione della scuola primaria ===
Dopo la morte di Antonio Frova (1920) i figli Arturo, Camillo e Carla hanno voluto onorarne la memoria donando al paese la scuola elementare,
=== Comando della Ottava e Decima Armata ===
Nel corso della [[
A
Scrive Leonardo Lanaro
=== Bonifica del "Palù" ===
Molto importanti per lo sviluppo del paese furono le [[bonifica idraulica|bonifiche]] della zona paludosa del [[Palù (paesaggio)|Palù]]. L'area delle sorgenti del [[Sile]] era infatti un vasto bacino, straordinariamente ricco d'acqua e altrettanto insalubre, ma che consentiva l'allevamento di rane, pesci d'acqua dolce, ma persino di gamberi e gamberetti. C'è chi
All'inizio degli anni duemila a Cavasagra è stato costruito un [[fitodepurazione|fitodepuratore]], finanziato e promosso dal Comune di Vedelago. L'impianto, di nuova concezione, non è mai però entrato pienamente in funzione a causa di numerosi problemi tecnici a lungo irrisolti.
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=== Boom economico e ritorno all'emigrazione ===
Cavasagra stata a lungo terra d'[[Emigrazione italiana|emigrazione]], almeno fino al [[ventennio fascista]]: molte le famiglie che hanno cercato fortuna in [[America Latina]] ([[Argentina]] e [[Brasile]]
La crisi economica che ha segnato i primi anni Duemila ha nuovamente duramente colpito il paese. A differenza di allora, quando partivano contadini
==
Il principale monumento del paese è [[villa Corner della Regina]], una [[villa veneta]] che sorge
La piazza principale è dominata dalla Chiesa dedicata a [[sant'Andrea]], col vicino slanciato [[campanile]], che ospita una apprezzata pala del Cinquecento dedicata al santo titolare. Sulla piazza si affacciano altri due imponenti edifici: la scuola elementare "Antonio Frova" e la più moderna scuola paritaria dell'infanzia “Maria Immacolata” di Cavasagra.
Un paio di chilometri a sud del centro della località scorre il fiume
D'interesse anche le campagne a
=== Villa Corner della Regina ===
{{vedi anche|Villa Corner della Regina}}
Villa Corner è una tipica [[villa veneta]] di impronta [[Ville palladiane|palladiana]], ultimata dall'architetto [[Francesco Maria Preti]]. [[File:Villa Corner.JPG|thumb|left|upright=1.4|Villa Corner della Regina]]▼
[[File:Villa Corner della Regina Cavasagra di Vedelago.jpg|thumb|Villa Corner della Regina]]
▲Villa Corner è una
=== Chiesa di Sant'Andrea ===▼
La fondazione della chiesa di Cavasagra, dedicata a
Le uniche notizie certe riguardanti l'edificio originale risalgono al 1580: allora la chiesa era lunga 50 piedi e larga 2. Negli stessi anni è menzionata la chiesa campestre di San Giacomo a Carpenè (oggi Carpenedo). Nel 1673 viene costruito il nuovo campanile. Nel 1818 viene posta la prima pietra della nuova chiesa che, tuttavia “precipitò a terra per mala costruzione
▲== Chiesa di Sant'Andrea ==
▲La fondazione della chiesa di Cavasagra, dedicata a Sant’Andrea, sì può far risalire al XII secolo. Molti sono i documenti che la riguardano ma nulla si sa di come fosse in origine e quali opere d’arte contenesse. Si suppone che l’attuale pala d’altare raffigurante Sant’Andrea, fra San Girolamo e S. Maria Maddalena, sia in verità un'opera cinquecentesca commissionata proprio per questa chiesa. Il dipinto, molto originale dal punto di vista iconografico, è di ottima qualità pittorica, tanto che è stato a lungo attribuito al [[Cima da Conegliano]]. Un'attribuzione voluta da Luigi Crico, oggi considerata non attendibile. Rimane più credibile l’attribuzione di M. Lucco (1978) al veronese [[Domenico Capriolo]] (1494-1528).
▲Le uniche notizie certe riguardanti l'edificio originale risalgono al 1580: allora la chiesa era lunga 50 piedi e larga 2. Negli stessi anni è menzionata la chiesa campestre di San Giacomo a Carpenè (oggi Carpenedo). Nel 1673 viene costruito il nuovo campanile. Nel 1818 viene posta la prima pietra della nuova chiesa che, tuttavia “precipitò a terra per mala costruzione dell’architetto”. Così sì dovette attendere il 1824 per l'attuale chiesa. Lo slanciato campanile fu costruito nel 1893.
== Eventi ==
La sagra paesana è dedicata alla [[Madonna del Rosario]] e si svolge a
A Cavasagra, presso le Barchesse di villa Corner, ha sede l'associazione culturale Veneto Jazz, promotrici di concerti e rassegne [[jazz]]istiche in tutto il Veneto.
== Note ==
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