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Il mese della sagra paesana (è ottobre, non novembre com'era scritto in precedenza)
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'''Cavasagra''' è una [[Frazione (geografia)|frazione]] di [[Vedelago]], in [[provincia di Treviso]], di circa 2.000{{formatnum:2000}} abitanti<ref>In assenza di dati ufficiali precisi, si è fatto riferimento alla popolazione della parrocchia locale, reperibile nel [http://www.chiesacattolica.it sito della CEI].</ref> cui fanno parte anche le borgate di Carpenedo e Viciliege.
 
Tra il 1867 e il 1871 fu sede municipale, sotto la denominazione di '''Sant'Andrea di Cavasagra'''.
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È meno noto che alcune persone del luogo parteciparono ai [[moti del 1848]], nella difesa cioè della Nuova Repubblica Veneta di San Marco, proclamata da [[Daniele Manin]]. Di Cavasagra sono i caduti Catterino Basso e Luigi Vettori, il primo nella difesa del forte di Marghera, il secondo nella difesa di Venezia.
 
Durante il [[Plebiscito del Veneto del 1866]] a Cavasagra, un austriacante inneggiò pubblicamente all'Impero e venne tradotto nel carcere di Castelfranco<ref>{{Cita web|url=https://www.sololibri.net/revisionismo-storico-Molesini-Beggiato.html|titolo=Riccardo Pasqualin,La possibile influenza del revisionismo storico nel romanzo “Non tutti i bastardi sono di Vienna” di Andrea Molesini}}</ref>.
[[File:Regio Decreto 429 Comune Cavasagra Soppresso.jpeg|miniatura|Regio Decreto 429 del 1871 che sopprime il Comune di Cavasagra]]
 
Tra il 1867 e il 1871 a Cavasagra fu sede municipale, sotto la denominazione di Comune di Sant'Andrea di Cavasagra. A Cavasagra venne infatti trasferita la sede dell'ex comune di [[Albaredo (Vedelago)|Albaredo]]. Il Comune fu poi soppresso e integrato a Vedelago. UnUna decisione che suscitò non poche polemiche e resistenze. Scrisse ad esempio il conte Persico sulla Gazzetta di Venezia: "si rileva, che il comune di S. Andrea di Cavasagra ha una superficie di P.M. 31333:69 una rendita censuaria di L. 63043:52 ed una popolazione di {{formatnum:3493}} abitanti, e che l'altro comune di Vedelago ha una superficie di P.M. 27676:01, una rendita censuaria di L.54208:74 ed una popolazione di {{formatnum:2027}} abitanti. Quando si eccettui il Capoluogo del distretto (Castelfranco Veneto, ndr) si vede che tra la popolazione, la superficie e la rendita degli altri sei Comuni non corrono grandi differenze. [...] Dunque è manifesto per la ragione delle cifre che il Comune di Vedelago, e più ancora quello di S. Andrea, non possono qualificarsi Comuni esigui e tali per cui si presenti, nonché il bisogno, l'opportunità della loro unione".<ref>Sulla convenienza od inopportunità del concentramento dei due Comuni di S. Andrea di Cavasagra e Vedelago, in riguardo all'interesse comunale e governativo. Di Matteo Persico, conte Persico, ciambellano di S.M.I.R.A.Estratto dalla Gazzetta di Venezia, N. 176, Venezia 1870.</ref>
 
Nella seconda metà dell'Ottocento, era in funzione a Cavasagra uno dei pochi molini dell'area.<ref>Storia e statistica delle industrie venete e accenni al loro avvenire, Errera (Alberto), Giuseppe Antonelli, 1870 - 799 pagine</ref>
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Il padrone era Antonio Frova, ex [[guardaboschi]] bergamasco, il quale aveva acquistato pochi anni prima, nel 1903, la tenuta e la villa della contessa Persico. Già il cambio di proprietario aveva suscitato molte preoccupazioni negli affittuari, che dal nuovo padrone "non possono ripromettersi se non un forte aumento sui fitti", come si legge in un documento della locale [[fabbriceria]]. L'aumento arriva puntuale negli anni seguenti, dopo che Frova ha introdotto alcune migliorie, bonifiche di terreni, una diversa rotazione delle colture ed ha riempito le stalle di bestiame. Non è più la tradizionale gestione paternalistica dei vecchi nobili; di essa forse rimane soltanto la pretesa di "ubbidienza assoluta" e di onoranze ed obbligazioni (carriaggi, lavori a 60-80 centesimi al giorno), sempre meno tollerate dai contadini. Solo il padrone, poi, può provvedere all'acquisto di [[concimi chimici]] ed all'assicurazione del frumento contro i danni della grandine, naturalmente a spese degli affittuari. Delle loro condizioni economiche si preoccupa fino ad un certo punto, si limita a raccomandare "la massima pulizia nelle case, nei cortili e nelle stalle"; ma se in caso di rimostranze fa rispondere dal suo legale: "Emigrate in America!"
 
I cambiamenti introdotti, che nei primi anni portano più che altro nuovi oneri per i contadini, il diverso tipo di rapporti con il padrone, di cui pure si riconosce la competenza, suscitano malumori e proteste. Spuntano scritte sui muri e volano sassate contro la villa, [[vitis|viti]] e [[Morus (botanica)|gelsi]] vengono tagliati di notte.
 
Poco dopo l'ultimo aumento dei fitti, nel San Martino del 1907, scatta l'assalto alla villa. C'è subito un forte dispiegamento di forza pubblica. "Entro poche ore Cavasagra era in una sorta di stato d'assedio: pompieri per spegnere l'incendio, cinquanta carabinieri, uno squadrone del 4* Genova Cavalleria e 300 soldati".<ref>Grande guerra e ribellione contadina, Paolo Gaspari, Istituto editoriale Veneto Friulano, 1996</ref>
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=== Costruzione della scuola primaria ===
Dopo la morte di Antonio Frova (1920) i figli Arturo, Camillo e Carla hanno voluto onorarne la memoria donando al paese la scuola elementare, tuttoraora non più in uso, che domina la piazza del Paese. L'edificio, opera degli architetti veneziani Berti e Lorenzetti, è stato inaugurato nel 1925. Poi ristrutturata, la scuola primaria Cavasagra dispone attualmentedisponeva di cinque aule, un laboratorio grafico-pittorico, uno di informatica e video e uno di scienze, con i relativi sussidi.
 
=== Comando della Ottava e Decima Armata ===
 
Nel corso della [[Primaprima guerra mondiale]], la villa Frova, (ora Corner della Regina) fu sede di comando della Ottava Armata italiana ( ex 2 Armata ), guidata dadal Generale Giuseppe Pennella,(dall'inizio marzo 1918 e fino alla fine della battaglia del Montello) e in seguito dal generale [[Enrico Caviglia]]. Fu subito dopo ilAl suo arrivo nella [[Villanella Corner della Regina|Villa CornerFrova]], il 23 giugno 1918, che il generale (E. Caviglia) prese per la prima volta possesso del comando d'armata che guidò, con la decima, alla vittoria finale nell'ottobre 1918.&nbsp;{{Citazione necessaria|La permanenza a Cavasagra rappresentò quindi un passaggio importante nella carriera di Caviglia.}}
 
A ricordo dell'episodio storico rimangono da un lato i 2 cannoni austriaci che tuttora adornano il viale d'ingresso di villa Corner, dalluna targa ricordo a Caviglia all'altroingresso della villa, la denominazione della piazza principale del paese, che porta proprio il nome del generale [[Enrico Caviglia]].
 
Scrive Leonardo Lanaro che "[...] in paese si erano in qualche modo sistemati buffi scozzesi in gonnellino e [[Arditi]] prepotenti. Tra un'impresa e l'altra avevano compiuto soste nelle retrovie e si erano dedicati ad esercitazioni con bombe a mano; e il luogo più adatto era ovviamente un angolo del Palù, quelle terre maledette che non si lasciavano coltivare. [..] Ora la villa era tornata ai Frova, Caviglia era stato decorato e delidegli Arditi rimaneva solo qualche figlio regalato a ragazze sfortunate".
 
=== Bonifica del "Palù" ===
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== Eventi ==
La sagra paesana è dedicata alla [[Madonna del Rosario]] e si svolge a novembreottobre. Nella prima domenica di ottobre, a Cavasagra si teneva inoltre tradizionalmente la festa dei ''Pomi ingranài'' (Melograni), appuntamento oggi dimenticato. Dagli anni settanta si svolge invece nella borgata di Carpenedo una popolare "Festa della Birra".
 
A Cavasagra, presso le Barchesse di villa Corner, ha sede l'associazione culturale Veneto Jazz, promotrici di concerti e rassegne [[jazz]]istiche in tutto il Veneto.