Paolo Paschetto: differenze tra le versioni
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Nel 1907, insieme a [[Umberto Vico]], vinse il concorso per il biglietto da cinque lire; partecipò lo stesso anno alla LXXVII mostra degli Amatori e Cultori di Belle Arti, esponendo due fantasie: ''Orfeo'' e ''Castalia''. Collaborò, con illustrazioni in xilografia o alla china, o alle riviste "Per l'arte" e\o "Novissima". Insegnò Disegno alla Scuola metodista di Roma. Eseguì numerosi ''ex libris'' e pannelli decorativi, con meduse, con ghirlande fiorite, e con fanciulle che danzano o suonano il flauto, in attitudini classiche: visioni equilibrate, raffinate. L'estetica di Paschetto è lontana dalla monumentalità e dalla retorica che caratterizzano gran parte degli autori suoi contemporanei.
Nel 1911 si unì in matrimonio con la sua compagna di studi Italia Angelucci che, su progetto del marito, realizzò oggetti in cuoio e in ceramica, in rame sbalzato e tela dipinta o ricamata. Nacquero due figlie: Fiammetta (1915) e Grazia Mirella (1919). Paschetto rimase costantemente legato alla sua Torre Pellice, dove trascorreva periodi
In occasione dell'Esposizione internazionale d'arte di Roma, nel 1911, eseguì la decorazione del padiglione, progettato da [[Pio Piacentini]] in piazza Colonna; illustrò la copertina del numero della rivista "Roma" dedicato all'Esposizione. Realizzò copertine di Guide regionali d'Italia: Piemonte e Lazio (1912), Emilia (1921). Nel 1924 disegnò i fregi del salone degli Stemmi e della sala dei Cimeli garibaldini, in [[Campidoglio]].
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* i cartoni delle vetrate, eseguite da Picchiarini: otto bifore con simboli biblici - "Pavone e Aquila", "Candeliere e Vite," "Faro e Il Buon Pastore", "Ancora e Agnello", "Palma e Lampada", "Giglio e Colomba", "Monogramma di Cristo e Roveto ardente", "Mensa eucaristica e Arca" - lungo le navate laterali; dieci trifore con motivi floreali, nelle finestre del matroneo; sette monofore sulla facciata e dodici trifore nella navata centrale, tutte con motivi geometrici.
Eseguì disegni decorativi per le chiese battiste di piazza S. Lorenzo in Lucina e di via Urbana, a Roma, per la chiesa di [[Altamura]] e per la Sala Dorica di [[Ancona]] entrambe distrutte. Dal 1914 al 1949 ebbe la cattedra di Ornato all'Istituto di Belle Arti di Roma. Arruolato allo scoppio della [[Prima guerra mondiale|prima Guerra mondiale]], fu congedato nel 1916 per problemi alla vista.
Negli anni '30 collaborò con la [[Nazareno Gabrielli]], ditta di [[Tolentino]], per la produzione di oggetti in cuoio e in ferro. Collaborò anche con lo storico [[Attilio Jalla]], per il nuovo allestimento del Museo valdese di [[Torre Pellice]] (1939). Dipinse con simboli cristiani pareti della chiesa metodista di via XX Settembre, a Roma. Ad encausto su tela, decorò le lunette e il fregio, nell'anticamera e nell'ufficio del ministro, al ministero dell'Istruzione (1928) e dipinse l'abside dell'aula del sinodo di Torre Pellice (1939).
Nell'Archivio della Tavola valdese di [[Torre Pellice]] si conservano 129 sue opere, eseguite con diverse tecniche - xilografia, [[acquaforte]], acquarello, olio, tempera - tra il 1915 e il 1922.
===Partecipazioni a mostre===
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* [[Museo nazionale della montagna|Museo nazionale della Montagna - Duca degli Abruzzi]] a [[Torino]]
* [[Archivio storico della Tavola valdese]] a [[Torre Pellice]]
* [[Archivio Centrale dello Stato]] a Roma
== Note ==
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