Paolo Paschetto: differenze tra le versioni

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{{Bio
{{stub arte}}
|Nome = Paolo
[[immagine:Italia-Stemma.png|200px|right|Stemma della Repubblica Italiana]]
|Cognome = Paschetto
'''Paolo Paschetto''' ([[Torre Pellice]], [[12 febbraio]] [[1885]] - [[Torino]], [[9 marzo]] [[1963]]) è stato un pittore italiano.
|Sesso = M
|LuogoNascita = Torre Pellice
|GiornoMeseNascita = 12 febbraio
|AnnoNascita = 1885
|LuogoMorte = Torre Pellice
|GiornoMeseMorte = 9 marzo
|AnnoMorte = 1963
|Epoca = 1900
|Attività = pittore
|Attività2 = decoratore
|Attività3 = incisore
|AttivitàAltre = e [[illustratore]]
|Nazionalità = italiano
|Immagine = Paolo Paschetto.jpg
}}
==Biografia==
Paolo Antonio Paschetto era il terzogenito di Enrico, pastore [[valdese]], e di Luigia Oggioni, appartenente alla Chiesa evangelica libera italiana. Il padre, diplomato in Teologia a [[Ginevra]], si trasferì a Roma nel 1889 per insegnare Ebraico ed Esegesi biblica, nella facoltà Teologica metodista e poi in quella battista. Paolo Paschetto, educato nel rigore e nell'austerità, studiò al [[Liceo ginnasio statale Terenzio Mamiani|liceo classico Terenzio Mamiani]], allora in corso Vittorio, poi all'Istituto di Belle Arti di via di Ripetta. Frequentò corsi di [[Giuseppe Cellini]], collaborò con [[Adolfo De Carolis]] e si schierò a favore della proposta di assegnare la cattedra di Pittura a [[Francesco Paolo Michetti]]. Partecipò ai concorsi del quotidiano "La Tribuna", per la decorazione di un soffitto e di un fregio per parete (1905) e delle riviste il "Giornalino della Domenica" e "Vita gioconda", per copertine (1906).
 
Nel 1907, insieme a [[Umberto Vico]], vinse il concorso per il biglietto da cinque lire; partecipò lo stesso anno alla LXXVII mostra degli Amatori e Cultori di Belle Arti, esponendo due fantasie: ''Orfeo'' e ''Castalia''. Collaborò, con illustrazioni in xilografia o alla china, o alle riviste "Per l'arte" e\o "Novissima". Insegnò Disegno alla Scuola metodista di Roma. Eseguì numerosi ''ex libris'' e pannelli decorativi, con meduse, con ghirlande fiorite, e con fanciulle che danzano o suonano il flauto, in attitudini classiche: visioni equilibrate, raffinate. L'estetica di Paschetto è lontana dalla monumentalità e dalla retorica che caratterizzano gran parte degli autori suoi contemporanei.
== Biografia ==
Di famiglia [[valdesi|valdese]], frequenta l'Istituto di Belle Arti di Roma e già da studente espone le sue opere.
Nello stesso istituto è professore di ornato dal [[1914]] al [[1948]].
 
Nel 1911 si unì in matrimonio con la sua compagna di studi Italia Angelucci che, su progetto del marito, realizzò oggetti in cuoio e in ceramica, in rame sbalzato e tela dipinta o ricamata. Nacquero due figlie: Fiammetta (1915) e Grazia Mirella (1919). Paschetto rimase costantemente legato alla sua Torre Pellice, dove trascorreva periodi così in estate come in inverno.
== Opere ==
Con una votazione avvenuta il [[31 gennaio]] [[1948]] vince il concorso per lo [[stemma italiano|Stemma della Repubblica italiana]].
Il progetto iniziale viene però fortemente modificato per ragioni non artistiche.
 
In occasione dell'Esposizione internazionale d'arte di Roma, nel 1911, eseguì la decorazione del padiglione, progettato da [[Pio Piacentini]] in piazza Colonna; illustrò la copertina del numero della rivista "Roma" dedicato all'Esposizione. Realizzò copertine di Guide regionali d'Italia: Piemonte e Lazio (1912), Emilia (1921). Nel 1924 disegnò i fregi del salone degli Stemmi e della sala dei Cimeli garibaldini, in [[Campidoglio]].
== Collegamenti esterni ==
Collaborava alla rivista di studi religiosi "[[Bilychnis]]", diretta dal fratello Lodovico, archeologo e pastore valdese; illustrò la rivista religiosa "[[Conscientia]]", dal 1922 al 1927, e altri periodici protestanti, come "Il Testimonio", "Il Seminatore", "Gioventù cristiana" e il "Bollettino della società di studi valdesi".
* Biografia: [http://www.valdesi.net/chiesebmv/cvpc/archivi/personaggi/paschetto/paolo_paschetto.htm]
* Progetti iniziali e intermedi dello stemma della Repubblica italiana: [http://www.valdesi.net/chiesebmv/cvpc/archivi/personaggi/paschetto/emblema.htm]
 
===Le vetrate===
[[Categoria:Biografie|Paschetto, Paolo]]
Nel 1911 iniziò a lavorare con [[Cesare Picchiarini]], il maestro vetraio che già aveva collaborato con altri artisti, come [[Umberto Bottazzi]], [[Duilio Cambellotti]] e [[Vittorio Grassi]]. Disegnò le vetrate per quattro finestre e per un rosone con i simboli cristiani ("Pesce", "Nave", "Agnello", "Colomba", "Alfa e omega"), per la chiesa battista di via del Teatro Valle, a Roma.
[[Categoria:Pittori italiani|Paschetto, Paolo]]
 
Nel 1912 Paschetto pose in opera il suo maggiore e più noto impegno: la decorazione del tempio valdese, a Roma, in piazza Cavour. Per la decorazione di questo tempio, ecco per cui lavorò per oltre due anni, Paschetto richiese unicamente il pagamento delle spese vive, che ammontavano a ventimila lire. Disegnò:
* il cartone dei mosaici della lunetta d'ingresso e del tondo sulla facciata,
* la decorazione delle pareti interne, ispirata all'arte romanica,
* i cartoni delle vetrate, eseguite da Picchiarini: otto bifore con simboli biblici - "Pavone e Aquila", "Candeliere e Vite," "Faro e Il Buon Pastore", "Ancora e Agnello", "Palma e Lampada", "Giglio e Colomba", "Monogramma di Cristo e Roveto ardente", "Mensa eucaristica e Arca" - lungo le navate laterali; dieci trifore con motivi floreali, nelle finestre del matroneo; sette monofore sulla facciata e dodici trifore nella navata centrale, tutte con motivi geometrici.
 
Eseguì disegni decorativi per le chiese battiste di piazza S. Lorenzo in Lucina e di via Urbana, a Roma, per la chiesa di [[Altamura]] e per la Sala Dorica di [[Ancona]] entrambe distrutte. Dal 1914 al 1949 ebbe la cattedra di Ornato all'Istituto di Belle Arti di Roma. Arruolato allo scoppio della [[Prima guerra mondiale|prima Guerra mondiale]], fu congedato nel 1916 per problemi alla vista.
 
Negli anni '30 collaborò con la [[Nazareno Gabrielli]], ditta di [[Tolentino]], per la produzione di oggetti in cuoio e in ferro. Collaborò anche con lo storico [[Attilio Jalla]], per il nuovo allestimento del Museo valdese di [[Torre Pellice]] (1939). Dipinse con simboli cristiani pareti della chiesa metodista di via XX Settembre, a Roma. Ad encausto su tela, decorò le lunette e il fregio, nell'anticamera e nell'ufficio del ministro, al ministero dell'Istruzione (1928) e dipinse l'abside dell'aula del sinodo di Torre Pellice (1939).
Nell'Archivio della Tavola valdese di [[Torre Pellice]] si conservano 129 sue opere, eseguite con diverse tecniche - xilografia, [[acquaforte]], acquarello, olio, tempera - tra il 1915 e il 1922.
 
===Partecipazioni a mostre===
A Roma espose in varie occasioni: III Esposizione internazionale della [[Secessione Romana]], 1915; mostra del Gruppo romano incisori, 1927; mostra alla Camera degli artisti, in piazza di Spagna, 1930; Mostra della Società Amatori e Cultori d'arte, 1929, 1932 e 1934. A Torino espose: sezione Arte cristiana dell'Esposizione nazionale di belle arti, 1919; galleria Il Faro, 1933. Partecipò a mostre all'estero: nel 1933, Mostra dell'Incisione in legno, a Cracovia e a Varsavia; Esposizione dell'incisione italiana, a Praga; VIII Salone di belle arti, sezione di xilografia italiana, a Bruxelles. Nel 1938 ebbe una personale, alla Kunstzaal Kleijkamp, a L'Aja.
 
===Filatelia===
Nel campo della filatelia progettò: ''Prua di galea romana'', concorso del 1921; ''Italia turrita'', ''Lupa romana'' e ''Vittorio Emanuele III'', emessi nel 1929; la serie ''Libertà e rinascita''. Negli ultimi anni dipinse paesaggi e soggetti d'ispirazione cristiana, che espose a Torre Pellice e a Roma.
[[File:Italy-Emblem.svg|120px|right|Stemma della Repubblica Italiana]]
 
==L'Emblema della Repubblica Italiana==
Vinse il concorso per l'[[Emblema della Repubblica Italiana]] approvato dall'[[Assemblea Costituente (Italia)|Assemblea Costituente]] con una votazione avvenuta il 31 gennaio [[1948]]. Il progetto iniziale viene però fortemente modificato per ragioni non artistiche. I bozzetti sono esposti a Roma, all'[[Archivio Centrale dello Stato]].
 
== Massoneria ==
Come dichiarato il 24 giugno 2017 in un'allocuzione dal [[Gran maestro]] del [[Grande Oriente d'Italia]] [[Stefano Bisi]], Paolo Paschetto appartenne alla [[Massoneria]]<ref>{{cita web|url=https://www.grandeoriente.it/roma-misteriosa-tra-le-celebri-vetrate-della-casina-delle-civette-alcune-opere-dellartista-massone-paschetto/|titolo=Roma misteriosa. Tra le celebri vetrate della Casina delle civette alcune opere dell’artista massone Paschetto|editore=grandeoriente.it|accesso=10 febbraio 2021}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.sanremonews.it/2016/01/26/leggi-notizia/argomenti/altre-notizie/articolo/sanremo-la-massoneria-si-ritrova-al-casino-per-i-martedi-letterari-il-gran-maestro-bisi-ricorda.html|titolo=Sanremo: la Massoneria si ritrova al Casinò per i Martedì Letterari, il Gran Maestro Bisi ricorda il fratello Mario Calvino|data=26 gennaio 2016}}</ref>.
 
== Collezioni e raccolte ==
Le opere di Paolo Paschetto sono conservate presso numerosi musei e enti culturali italiani:
 
* [[Museo Casina delle Civette]] a Roma
* Collezioni della Tavola [[Valdismo|valdese]] e del Museo valdese - [https://fondazionevaldese.org/collezioni-paolo-paschetto/ Centro culturale valdese] a [[Torre Pellice]]
* [[Museo nazionale della montagna|Museo nazionale della Montagna - Duca degli Abruzzi]] a [[Torino]]
* [[Archivio storico della Tavola valdese]] a [[Torre Pellice]]
* [[Archivio Centrale dello Stato]] a Roma
 
== Note ==
<references/>
 
==Bibliografia==
* {{Cita libro| Francesco | Franco | Paolo Paschetto pittore delle valli valdesi | 1983 | Museo nazionale della montagna "Duca degli Abruzzi" | Torino}} Catalogo mostra.
* {{Cita libro| G. | Raimondi | Paolo Paschetto, in: "Tra vetri e diamanti. La vetrata artistica a Roma 1912-1925" | 1992 | s. e. | Roma}} A cura di A. Campitelli, D. Fonti e M. Quesada. Catalogo mostra.
* {{Cita libro| Mario | Marchiando Pacchiola | Paolo Paschetto (Torre Pellice 1885-1963): le mie valli | 1998 | Tip. Giuseppini | Pinerolo}} Catalogo mostra.
* {{Cita libro| M. | Caldera | Paolo Paschetto, in: "Pittori dell’Ottocento in Piemonte. Arte e cultura figurativa 1895-1920" | 2003 | s. e. | Torino }} A cura di P. Dragone. Catalogo mostra.
* {{Cita libro| M. | Caldera | Paolo Paschetto, in: "Pittori dell’Ottocento in Piemonte. Arte e cultura figurativa" | 2003 | s. e. | Torino}} A cura di P. Dragone. Catalogo mostra.
* {{Cita libro| AA. | VV. | Paolo Antonio Paschetto: artista, grafico e decoratore tra liberty e déco | 2014 | Gangemi | Roma}} Catalogo mostra.
 
==Voci correlate==
* [[Chiesa evangelica battista di via del Teatro Valle]]
 
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
 
==Collegamenti esterni==
* [https://www.patrimonioculturalevaldese.org/scheda?id=30a71d57-8621-4642-be93-a6419d596863 Collezione Paolo Paschetto della Tavola valdese], Torre Pellice; conservata presso il Centro Culturale Valdese, 2025.{{Collegamenti esterni}}
* Ritratto Paolo Paschetto di Gianluca Costantini: [http://www.gianlucacostantini.com/2011/01/14/paolo-paschetto-roma] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110615102810/http://www.gianlucacostantini.com/2011/01/14/paolo-paschetto-roma/ |date=15 giugno 2011 }}
* Allocuzione di Stefano Bisi: [https://www.youtube.com/watch?v=zRJ79fFIc7w]
 
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